Detective Conan Forum

L'ultimo film che avete visto

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view post Posted on 7/3/2022, 20:11     +1   -1
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Knives Out è veramente una figata. Uno dei gialli odierni più belli. E io invece non avevo capito, o almeno non l'intreccio vero e proprio. Ma poi è bellissimo a livello di regia, recitazione e storia (è praticamente come la famiglia Hatamoto)
Tra l'altro devono fare il 2 con Edward Norton, a quanto ho sentito.
 
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view post Posted on 13/3/2022, 01:05     +1   -1
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CITAZIONE (secrom98 @ 7/3/2022, 20:11) 
Knives Out è veramente una figata. Uno dei gialli odierni più belli. E io invece non avevo capito, o almeno non l'intreccio vero e proprio. Ma poi è bellissimo a livello di regia, recitazione e storia (è praticamente come la famiglia Hatamoto)
Tra l'altro devono fare il 2 con Edward Norton, a quanto ho sentito.

Sì, anche perché è un genere che ai giorni nostri si fa poco, cioè si fanno molte serie ma pochissimi film standalone. E si cerca di puntare sempre sull'azione (vero Sherlock Holmes?). L'altro è il remake di Poirot sull'Orient-Express, più fedele al libro, di cui adesso è uscito il sequel.
Comunque sì in effetti ha delle dinamiche simili al caso della famiglia Hatamoto.

1917 (2019)
Io avevo capito che c'erano dei gran piani sequenza, ma non pensavo fosse un piano sequenza. :blink:
(Cioè in realtà due, perché quando c'è l'esplosione all'inizio c'è buio completo, comunque il concetto è quello. )
Che poi pensavo, alla fine però è irrealistico fare così. Un piano sequenza unico vuol dire tra le altre cose che il tempo dei personaggi coincide col tempo dello spettatore. E invece no, loro viaggiano tutto il giorno e tutta la notte fino all'alba. isn't it?
Come posso commentare senza spoilerare? Posso dire che è fatto egregiamente, le scenografie mi hanno lasciato a bocca aperta, che è un po' lento ma ci sta per il discorso appunto del piano sequenza, che mi è piaciuto il dramma e l'epicità, che non scadono mai nell'esagerazione hollywoodiana tipo robe splatter o personaggi che urlano o litigano per far vedere quanto sono disperati... no, tutto molto tangibile e verosimile, umano. Le emozioni passano tutte lo stesso.
È un film di guerra, ma non è un film di guerra, ma non è neanche nient'altro che un film di guerra.
 
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view post Posted on 13/3/2022, 09:15     +1   +1   -1
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CITAZIONE (Faramir @ 13/3/2022, 01:05) 
Sì, anche perché è un genere che ai giorni nostri si fa poco, cioè si fanno molte serie ma pochissimi film standalone. E si cerca di puntare sempre sull'azione (vero Sherlock Holmes?).

Mamma mia che trashata Sherlock Holmes. E a tanti piace pure.

CITAZIONE (Faramir @ 13/3/2022, 01:05) 
L'altro è il remake di Poirot sull'Orient-Express, più fedele al libro, di cui adesso è uscito il sequel.

Quello era già più carino, ma non quanto Knives Out e Mistero a Crooked House,che reputo i gialli recenti più belli, a livello cinematografico.

CITAZIONE (Faramir @ 13/3/2022, 01:05) 
1917 (2019)
Io avevo capito che c'erano dei gran piani sequenza, ma non pensavo fosse un piano sequenza. :blink:
(Cioè in realtà due, perché quando c'è l'esplosione all'inizio c'è buio completo, comunque il concetto è quello. )
Che poi pensavo, alla fine però è irrealistico fare così. Un piano sequenza unico vuol dire tra le altre cose che il tempo dei personaggi coincide col tempo dello spettatore. E invece no, loro viaggiano tutto il giorno e tutta la notte fino all'alba. isn't it?

Perché non è proprio così. Anche nei film con un singolo piano sequenza in realtà le pause ci sono. Solo che sono così bravi nel montaggio che tu non te ne accorgi. Sarebbe una cosa impossibile altrimenti, anche perché quasi sempre le scene si girano in disordine e si provano tante volte. Cioè dovrebbero essere dei superumani anche per il fatto di non sbagliare mai una scena, di beccare sempre le giuste condizioni climatiche per girarle, non fermarsi mai ecc

CITAZIONE (Faramir @ 13/3/2022, 01:05) 
Come posso commentare senza spoilerare? Posso dire che è fatto egregiamente, le scenografie mi hanno lasciato a bocca aperta, che è un po' lento ma ci sta per il discorso appunto del piano sequenza, che mi è piaciuto il dramma e l'epicità, che non scadono mai nell'esagerazione hollywoodiana tipo robe splatter o personaggi che urlano o litigano per far vedere quanto sono disperati... no, tutto molto tangibile e verosimile, umano. Le emozioni passano tutte lo stesso.
È un film di guerra, ma non è un film di guerra, ma non è neanche nient'altro che un film di guerra.

Per me è un film bellissimo proprio per il piano sequenza. Mi lasciò con gli occhi che brillavano quando lo vidi. E poi come hai detto tu, poche cazzate Hollywoodiane e tanto realismo.
 
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view post Posted on 18/3/2022, 14:56     +1   +1   -1
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Assassinio sul Nilo è il primo film che ho visto quest'anno. Aspettavo di vedere la trasposizione cinematografica del celebre giallo, dal momento che non ho visto la sua antenata cinematografica. L'ambientazione di questo giallo mi ha sempre affascinato : una nave da crociera, all'interno della quale di volta in volta i personaggi fanno la loro apparizione. La storia dell'amicizia tra la ricca e viziata Linette e la "Cenerentola "Jacqueline dai tratti fiabesca viene "sconvolta" dall'incontro fatale tra Linette e il fidanzato dell'amica Jacqueline ,Simon Doyle. Dietro suggerimento di Poirot che teme una possibile ritorsione di Jacqueline, diventata rivale di Linette, la luna di miele si svolge a bordo di un battello. Tra il gruppo di invitati troviamo lo stesso Poirot e il suo braccio destro Bouc, accompagnato dalla madre. L'incipit del film si apre con uno scorcio in b/n sulla Prima Guerra Mondiale, di cui Poirot è protagonista, ed è da considerarsi " eziologico" del suo vissuto e del suo character design : il viso del futuro detective è rimasto deturpato a seguito di un'esplosione e per questo, dietro suggerimento della giovane fidanzata, ha scelto di farsi crescere i baffi per celare le ferite . Questo episodio ci consegna l'immagine del detective ferito non solo nel corpo, ma anche nell'animo, dal momento che a seguito di quell'incidente aveva deciso di vivere accanto all'amata per il resto dei suoi giorni, ma il destino beffardo gli aveva riservato un altro dolore più grave di quello fisico: la prematura morte della ragazza. Di qui comprendiamo la disposizione d'animo del detective nell'indagare sul possibile colpevole della morte della ricca ereditiera Linette. Un caso a prima vista " banale" , dal momento che ha come situazione precedente il triangolo amoroso. Jacqueline è diventata " stalker" della nuova coppia e possibile assassina di Linette, solo lei può trarre apparentemente beneficio dalla morte dell'amica. Ed è proprio questo punto cruciale a farci riflettere sul significato delle azioni dei protagonisti. Il finale carico di emozioni ci conduce al senso ultimo della storia che, dietro l’implacatura del giallo, nasconde il melodramma doloroso che riflette sull’amore e sugli atti estremi a cui può condurre fino alla cieca follia dell' annientamento. Proprio su questo riflette Poirot, vittima egli stesso di un amore perduto che gli ha sconvolto l'intera esistenza. Inoltre, apprendiamo che il detective è coinvolto contemporaneamente in un'altra indagine, incaricato dalla madre di Bouc , preoccupata per il figlio, tutto preso dalla nuova fiamma: una cantante dalla pelle nera. Alla donna non andava bene né il mestiere né l'etnia del nuovo amore del figlio. Il desiderio di condurre una vita normale è sconvolto dagli eventi in cui Poirot si trova coinvolto controvoglia. Far luce sui misteri è il suo mantra per poter soddisfare il desiderio di Verità che lo libera dalle brutture della vita, che ci costringe spesso a mentire per non cadere nel mirino dell'opinione pubblica. Poirot scopre, infatti , la relazione omosessuale clandestina tra una nobildonna e la sua sedicente cameriera. In "Assassinio sull’Orient Express" , lo stesso regista ci aveva presentato la figura del detective, impegnato nell'ossessiva ricerca della Verità in modo quasi maniacale, qui assistiamo, invece, direttamente al dramma vissuto da Poirot, devastato dall’orrore della guerra e vero protagonista nelle trincee .

Edited by la signorina kobayashi - 18/3/2022, 15:18
 
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view post Posted on 20/3/2022, 18:03     +1   -1
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CITAZIONE (secrom98 @ 13/3/2022, 09:15) 
CITAZIONE (Faramir @ 13/3/2022, 01:05) 
1917 (2019)
Io avevo capito che c'erano dei gran piani sequenza, ma non pensavo fosse un piano sequenza. :blink:
(Cioè in realtà due, perché quando c'è l'esplosione all'inizio c'è buio completo, comunque il concetto è quello. )
Che poi pensavo, alla fine però è irrealistico fare così. Un piano sequenza unico vuol dire tra le altre cose che il tempo dei personaggi coincide col tempo dello spettatore. E invece no, loro viaggiano tutto il giorno e tutta la notte fino all'alba. isn't it?

Perché non è proprio così. Anche nei film con un singolo piano sequenza in realtà le pause ci sono. Solo che sono così bravi nel montaggio che tu non te ne accorgi. Sarebbe una cosa impossibile altrimenti, anche perché quasi sempre le scene si girano in disordine e si provano tante volte. Cioè dovrebbero essere dei superumani anche per il fatto di non sbagliare mai una scena, di beccare sempre le giuste condizioni climatiche per girarle, non fermarsi mai ecc

No sì chiaro che per girarlo avranno fatto mille ciak e avranno usato mille trucchi nel montaggio per farlo solo sembrare un piano sequenza :P
Però l'illusione del film è: sei con loro, sei come un compagno invisibile, segui l'azione e i personaggi passo passo, non li molli mai. Che è stupendo, ma il film dura due ore. L'arco di tempo che copre, il giorno la notte e il giorno dopo, no. Quindi nell'illusione del film c'è questa discordanza.
 
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view post Posted on 21/3/2022, 13:02     +1   -1
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Il maggiore Payne (1995)


Non lo conoscevo, che figata. Mi ha intrattenuto. Una comicità del genere oggi ce la sogniamo. In alcuni punti secondo me si rifà anche a Full Metal Jacket, chiaramente in chiave più goliardica.
 
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view post Posted on 24/3/2022, 19:35     +1   -1
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Hotel Gagarin (2018)

Che film assurdo :lol: commedia italiana con Claudione Amendola e Luca Argentero. Praticamente un truffatore per intascarsi dei fondi europei convince della gente a caso ad andare in Armenia a fare un film (cioè, far finta, ma loro non lo sanno). Quindi in sostanza questi si trovano in questo hotel Gagarin in mezzo al nulla innevato, unici ospiti, e dopo pochi giorni capiscono anche loro che non ha senso. Però all'improvviso scoppia una mezza guerra lì vicino e i militari li costringono a restare lì, con tutta l'Armenia bloccata in entrata e in uscita. Resta lì anche l'unica complice del truffatore che a sua volta è stata fregata.
Da lì ognuno confessa le sue cose (perché son tutti dei disperati disagiati) e fanno festa. E nei giorni successivi la gente dei dintorni arriva perché loro invece di fare il loro film si mettono a produrre dei mini corti per queste persone, diventa una specie di "fabbrica dei sogni", un mega centro sociale dove si crea con mezzi di fortuna a ricreare un set ogni volta. E insomma trovano una loro dimensione nel fare questa cosa e realizzare i desideri di questa gente.
E alla fine ognuno ha imparato qualcosa e ha trovato qualcosa o qualcuno.
Ed è una commedia ma neanche tanto, è assurda ma non è stupida.
Carino ma comunque non state a impazzire per guardarlo eh :asd:
 
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view post Posted on 29/3/2022, 14:56     +1   -1
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Amore e altri rimedi (2010)
Jake Gyllenhaal che si scopa (un sacco di donne e) Anne Hathaway.
Di base è una commedia, ma neanche troppo.
C'è lui che fa il dongiovanni ed è bravissimo a vendere, finisce per fare quello che convince i medici a prescrivere i farmaci Pfizer dando in giro campioni. Lei è... una figa da paura ma ha il Parkinson. Si mettono insieme solo come scopamici ma alla lunga si innamorano. Nel frattempo la Pfizer scopre il viagra (era solo il 1996!) e lui fa un sacco di soldi :asd: e però lei si sente un po' una palla al piede e quindi si lasciano, ma.. eccetera eccetera.
 
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view post Posted on 29/3/2022, 15:55     +1   -1
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Davvero non lo avevi mai visto fino ad ora? È un classicone.
 
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In tv ogni tanto lo davano quindi avevo presente qualche pezzo, ma mai visto per intero.
 
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Lupin III - L'elusività della nebbia
Uno dei peggiori. La banda si ritrova nel '500 in mezzo a due tribù in conflitto. Non c'è nulla da rubare non c'è il brivido del furto non c'è ragione dietro ai viaggi nel tempo. Zenigata ridotto ancora una volta e ancora di più macchietta "comica" con zero utilità nella trama. L'unico aspetto positivo è che non c'è Fujiko né nessuna donna oggetto che seduce Lupin perché c'è la sua "antenata" che è molto più simpatica e figa e di carattere.

Quasi Amici
Questo invece è un bel film. La trama la sapete tutti. Colonna sonora azzeccata. C'è ritmo, c'è riflessione ma non troppa, dialoghi giusti, atmosfere giuste, commedia ma non banale, mai di cattivo gusto. E non è noioso come sono di solito i film francesi.
 
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view post Posted on 12/4/2022, 16:56     +1   -1
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CITAZIONE (Faramir @ 11/4/2022, 23:43) 
E non è noioso come sono di solito i film francesi.

Più ho visto film francesi e meno ho capito sto "pregiudizio". Ci sono tanti film francesi bellissimi.

Comunque quasi amici è bellino ma niente di speciale.
 
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view post Posted on 24/4/2022, 13:31     +1   -1
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Anything Else (2003)
Ma i film di Woody Allen sono tutti uguali -_- Vi giuro sarà che non ero nel mood giusto ma non mi ha detto niente.

Belle (2021)
Ma i film di Mamoru Hosoda sono tutti uguali -_- Favola della Bella e la Bestia in chiave moderna con l'ennesimo mondo virtuale. Situazioni già viste, personaggi già visti (visivamente ma anche come carattere) e soprattutto usati male. L'idea che lei si sentisse libera di cantare solo nel mondo virtuale e per questo felice anche nel mondo reale è l'unica cosa nuova, ma tutto il resto... meh. Se volete entro anche nei dettagli nei riferimenti ma per ora basta questo.
 
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view post Posted on 24/4/2022, 18:29     +1   -1
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Anything Else a me è piaciuto abbastanza. Il peggiore di Allen è quello con Owen Wilson dove si fa i film mentali sui poeti di un tempo. Non capisco come mai sia così apprezzato.
 
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view post Posted on 14/5/2022, 14:24     +1   +1   -1
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Brooklyn (2015)

Una storia come tante nell'epoca della seconda ondata di migrazione negli States. È questo che colpisce del film Brooklyn. Protagonista è una ragazza semplice, il cui nome Eilis evoca per assonanza Ellis Island, l'isolotto newyorchese da cui la giovane ingenua ma anche coraggiosa e determinata sogna il nuovo mondo , anzi un mondo per lei . Il sogno americano si materializza davanti ai nostri occhi per il tramite dei progetti attuati da Eilis o meglio dalla sorella, vero deus ex machina delle vicende. In Brooklyn compaiono i tipi umani di immigrati più variegati, ognuno dei quali porta con sé una microstoria. Piccole storie fatte da scelte e proprio sul tema delle scelte si incentra il film . Quelle decisioni a cui porta la propria crescita personale . Le " slining doors" di Eilis sono rappresentante dalla porta del magazzino che fungeva da centro smistamento- immigrati ad Ellis Island. Davanti alla ragazza si materializzano varie opportunità da sfruttare per il suo successo personale, irrealizzabile nella claustrofobica Irlanda, patria della giovane, molto abile nell'attività di contabile, un vero " cervello in fuga" ante litteram.
Emblematica è la scena in cui si prepara a lasciare l’Irlanda preparando una piccola, ma fornita valigia con l'aiuto dell' amata sorella. Proprio quegli abiti dignitosi le consentiranno l'accesso negli States con la complicità di una casuale compagna di viaggio che le darà consigli di styling. Sceglierà lo stesso abito per il ballo dove avverrà l'incontro della definitiva svolta per il futuro . Un incontro che cambierà la stessa Eilis : la fiducia che ripone verso un giovane italiano trapiantato negli States con cui avviare una sana relazione la coinvolge pienamente tanto da spingerla a dare il meglio sul posto di lavoro. Gli abiti di Eilis riflettono la sua interiorità tra voglia di apparire e desiderio di affermare il proprio status sociale.
Il termine "abito" è declinato in questo caso nell'accezione originaria di habitus come " comportamento ", " stato" ed è proprio l'abito nuovo di Eilis che superficialmente ci fa percepire la giovane come una persona "diversa ", disinvolta che sa muoversi nella giungla urbana di Brooklyn. Proprio quegli abiti nuovi in Irlanda strideranno con il paesaggio tipico del nord Europa. Come il costume da bagno verde e gli occhiali da sole che la fanno sembrare un'altra da sé, un' emigrata che ritorna in patria , consapevole di portare su di sé i segni del cambiamento, lo sradicamento delle origini è già in atto: è un' "aliena" inquadrata in una categoria di attributi specifici, è "inquinante" .
Non bastano le profferte di Jim , suo ex amico , a convincerla di poter avere una vita felice nel suo paese. La sua vita si è già legata a quella di un altro emigrato, la casa non è più casa, non ci sono radici tali da trattenerla. Ormai Eilis è diventata una donna esperiente tale da affrontare vecchie ruggini del passato ( scena nella casa dell' ex datrice di lavoro) e da dispensare consigli ad una giovanissima compagna di viaggio. A proposito di viaggio, è questo il tema della pellicola, il bisogno di 'cambiare aria', di crearsi uno "spazio " scelto tra plurime possibilità. È proprio questo che suscita nei conoscenti della protagonista sentimenti di invidia verso colei che ha avuto il coraggio di prendere in mano la sua vita.

Edited by la signorina kobayashi - 14/5/2022, 16:32
 
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