| Ferrari (2023) Produzione americana con un po' di gente italiana. Mi fa ridere e mi irrita allo stesso tempo che - in lingua originale - parlino tutti inglese ma con cadenza italiana, come in Bravi Ragazzi anzi come i personaggi parodia dei griffin. Dà proprio una sensazione di estraneità, come se i personaggi non appartenessero a quel luogo e nemmeno a quel tempo. Dà l'impressione quasi di un grande gioco di ruolo, sembrano degli americani moderni trapiantati nell'Italia degli anni '50. Che poi è quello che sono, ma il ruolo del cinema dovrebbe essere anche dare l'illusione di essere davvero in quello spazio-tempo. Anche perché spesso si nominano persone aziende posti italiani, quindi senti dire "have you seen how the Maserati won the race in Modena yesterday, commendadore?". Sì perché dicono signor e signora al posto di mister o miss o sir, Ferrari è sempre chiamato commendadore, a volte si salutano con buongiorno o con ciao, eccetera. A parte questo, la trama si concentra più sui drammi familiari tra Enzo, la moglie pazza, e la tipa nascosta con cui ha fatto un figlio illegittimo; più che sulle corse o sulle macchine in sè o sull'azienda. Quindi meno adrenalinico meno storico e più drammatico. Comunque una mezz'ora di Mille Miglia c'è e le auto d'epoca sono davvero belle. Tutta la ricostruzione storica è ben curata (ok a parte i cartelli sulle strade provinciali), sulla sceneggiatura e la regia niente da segnalare. Ci sono un paio di incidenti, voli di macchine in CGI che sono venuti malino purtroppo, sia come grafiche da PS3 sia come leggi della fisica. Insomma, non sto gran film, non mi ha neanche fatto schifo, ma non lo consiglierei.
Gran Turismo (2023) Stesso argomento, altro mondo altro tempo. Tratto da una storia vera nel senso che dalla GT Academy effettivamente qualcuno è riuscito a entrare nel mondo delle corse, e il protagonista porta il suo nome, Jann Mardenborough. Questo film è scorrevole, sai già dove andrà a parare ma ti ci porta senza prenderti in giro, che per me vuol dire senza psicodrammi eccessivi e senza quelle battute forzate che van molto di moda nei blockbuster degli ultimi anni. La sceneggiatura si scrive da sola, la trama è prevedibile come la replica di un telegiornale, ma comunque vuoi vedere fin dove si spinge. Ci sono un paio di colpi di scena, tattici quando servono, a spezzare un attimo la narrazione e a dare un po di drammaticità. Avrei gestito diversamente un po i personaggi secondari, ma il rapporto tra il capo, insomma l'allenatore dei ragazzi e Jann è.. bello. Scena preferita forse quando due ragazzi alla corsa finale dell'academy arrivano praticamente pari e Orlando Bloom (che è tipo il media manager) fa notare che stanno facendo anche un programma televisivo e il ragazzo arrivato un centesimo di secondo dopo sarebbe molto più fotogenico e adatto a essere un personaggio televisivo, mentre l'altro è un ragazzino taciturno e impacciato, e probabilmente in generale anche meno bravo. Ma il nostro boss dice che però è arrivato prima lui e deve passare lui, e quindi annunciano il nostro protagonista come vincitore, legittimo. Niente di che, però mi pare realistico che ci abbiano pensato. Anche tutti i pregiudizi su chi ha sempre fatto solo gare alla play e vorrebbe guidare una macchina da 400 cavalli. Infatti anche tutta la parte dell'allenamento è fatta bene, coi videogiocatori che devono imparare a sopportare delle forze G che non avevano mai considerato. A differenza di Ferrari qua ci sono molte corse, va molto sul lato sportivo, e il lato umano è un po' trascurato (tipo il rapporto coi genitori è banalissimo). Senza infamia e senza lode anche questo.
Edited by Faramir - 19/3/2024, 11:10
|