Detective Conan Forum

Un caso dopo l'altro!

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view post Posted on 1/9/2018, 14:50     +1   -1
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-Roberto per caso è sparito dall'università ultimamente?
Possiamo sapere da terzi dov'era quando è scoppiata la bomba dal professore? I due hanno mai avuto delle discussioni? Controllo anche mail e telefonate del professore ucciso.

-possiamo chiedere senza farci beccare, ai vicini di dove hanno visto Roberto, se hanno mai visto Merdina e Valerio? (Mostriamo loro le foto).

-Suppongo che senza un mandato non possiamo accedere ai tabulati e mail di Roberto...non è Psyren può fare qualcosa a riguardo? Per esempio...vorrei confrontare il registro linguistico di Ludd con quello che Roberto ha utilizzato in qualcosa scritto da lui.
 
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Kingdevastor
view post Posted on 1/9/2018, 17:54     +1   -1




CITAZIONE
-Roberto per caso è sparito dall'università ultimamente?
Possiamo sapere da terzi dov'era quando è scoppiata la bomba dal professore? I due hanno mai avuto delle discussioni? Controllo anche mail e telefonate del professore ucciso.

-possiamo chiedere senza farci beccare, ai vicini di dove hanno visto Roberto, se hanno mai visto Merdina e Valerio? (Mostriamo loro le foto).

-Suppongo che senza un mandato non possiamo accedere ai tabulati e mail di Roberto...non è Psyren può fare qualcosa a riguardo? Per esempio...vorrei confrontare il registro linguistico di Ludd con quello che Roberto ha utilizzato in qualcosa scritto da lui.

- "Sparito" per lunghi periodi di tempo? No
- Per sapere dov'era quando è esplosa la bomba dovete chiedere a lui, visto che lavora molto tempo da solo nel suo studio e spesso quindi non si può sapere se è a casa o all'università. Riguardo il professore ucciso dalla bomba, diversi docenti ti dicono che Roberto ha scritto diverse pubblicazioni in merito alla pericolosità dell'avanzamento tecnologico, alcune delle quali dirette risposte a pubblicazioni della vittima dell'esplosione. Queste pubblicazioni rispettano sempre i toni formali delle pubblicazioni ed i docenti che interroghi ti dicono che Roberto e la vittima dell'esplosione non si vedevano spesso, essendo in due dipartimenti separati, di conseguenza non c'era molto occasione per alterchi verbali, per quanto qualche volta abbiano discusso dell'argomento anche di persona (sempre in toni contenuti però, stando ai testimoni)
- Ti dicono di no
- Non puoi avere tabulati e mail, però puoi confrontare il registro linguistico delle pubblicazioni con quello delle conversazioni con Psyren: c'è una ottima corrispondenza
 
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Kingdevastor
view post Posted on 1/9/2018, 18:38     +1   -1




SVOLTA
DV ribaltò la sedia su cui era seduto. Prese il mucchio di fogli davanti a sé e lo scagliò contro il muro. Si fermò per qualche istante, respirava affannosamente. Colpì con la mano il tavolo che aveva davanti
DV:"Smettila di tremare, dannazione!" imprecò
In quel momento, Marple entrò di colpo nello studio del marito. DV si girò a guardarla mentre respirava ancora affannosamente
Marple:"DV..." commentò la ragazza
DV:"Non la smetteva di tremare. Io... Io non riesco a lavorare così" ammise abbassando il tono della voce
Marple si avvicinò a DV e lo abbracciò
Marple:"Ricorda cosa ha detto King... Lo stai combattendo, puoi fare qualcosa contro tutto questo"
DV:"E dov'è King adesso, eh?" rispose scocciato il ragazzo. Marple uscì dall'abbraccio
Marple:"So che la sua scomparsa ti ha sconvolto... Era il tuo migliore amico, è comprensibile. Sono passati solo pochi mesi, immagino serva ancora altro tempo"
DV:"Il tempo non sistema le cose da solo. Anzi, nel mio caso il tempo farà soltanto peggiorare i sintomi"
Marple:"E allora cosa pensi serva?"
DV:"Penso serva imparare a gestirlo. Immagino che la cosa migliore per me sia imparare a convivere con una patologia trattabile ma ineluttabile. E con l'assenza di Kingdevastor"
Marple:"Rinuncerai a cercarlo?"
DV:"Neanche per sogno, ho detto solo che questo è quello che dovrei fare. Di una sola cosa sono sicuro ora nella mia vita: voglio trovarlo"
Marple fissò il ragazzo, facendo intendere a cosa stesse pensando. Il ragazzo raddrizzò la schiena
DV:"Sai che tu non sei neanche mai stata in discussione" precisò il detective
Marple annuì
DV:"A questo proposito, però, qualcos'altro è attualmente in discussione..."

DV si guardò le mani mentre ricordava quell'episodio: non stavano tremando.
Il suo cellulare squillò
DV:"Pronto?"
Asso:"Adesso ti inoltro una posizione, devi raggiungerla quanto prima: io sto già andando lì"
DV:"Di che si tratta?"
Asso:"Psyren ha rintracciato tutte le proprietà della famiglia di Valerio Ribatti. C'è una villetta, non molto distante da Roma, che è abbastanza in periferia da potersi considerare isolata"
DV:"Pensi che siano nascosti lì?" chiese
Asso:"Assolutamente no, sarebbe decisamente troppo facile da rintracciare: Ned Ludd non lo permetterebbe mai. A pochi chilometri dalla casa, però, c'è un luogo disabitato in cui Psyren è riuscito a rintracciare un rifugio utilizzato dalle forze militari italiane durante la seconda guerra mondiale. Dopo la guerra, sono emersi diversi di questi rifugi: molti non sono mai stati riutilizzati negli ultimi ottant'anni, pertanto possono essere considerati sicuri come nascondigli. Di Michele ha chiesto alla polizia locale di andare in abiti civili: hanno riportato la presenza di un SUV nero a qualche chilometro dalla dimora di proprietà di Rigatti: siamo abbastanza sicuri che Rigatti ed Ivanov siano nel rifugio"

DV chiuse la portiera dell'auto dietro di sè e si diresse a passi veloci verso il rifugio che gli era stato indicato da Asso. Il rifugio si presentava come un sottosuolo raggiungibile tramite una botola al centro di un prato verde. Vari agenti dell'AISI erano lì. E c'erano anche due ambulanze a sirene spiegate.
DV:"Cosa è successo?" chiese il detective andando incontro ad Asso, che era già sulla scena
Asso:"Di Michele era qui insieme a degli agenti per preparare il piano d'assalto. Non sappiamo esattamente cosa sia successo ma Rigatti si deve essere accorto che qualcosa non andava: è uscito dal rifugio facendo fuoco per poi dirigersi verso il SUV"
DV:"Dimmi che lo abbiamo preso..." commentò il ragazzo
Asso:"C'è stato uno scontro a fuoco: gli agenti sono stati colti di sorpresa ma non c'è stato nessun morto dalla nostra parte. Due feriti, però. Per quanto riguarda Rigatti ed Ivanov... Rigatti è riuscito a raggiungere il SUV e a scappare: Di Michele ha memorizzato la targa ma probabilmente non ci sarà molto utile. Ivanov, al contrario, è stato ferito gravemente nello scontro a fuoco"
DV:"Gravemente?"
Asso:"Lo stanno portando all'ospedale in questo momento: Rigatti non ha potuto fare altro che lasciarlo indietro. Ivanov è stato colpito da un proiettile alla spalla e da un altro in pieno torace"
DV:"Ce la farà?"
Asso:"Lo speriamo tutti... Il colpo non è stato sparato a distanza ravvicinata ma i paramedici hanno iniziato la rianimazione prima di portarlo via con l'ambulanza: deve essere critico"
DV:"Ovviamente ci saranno agenti a sorvegliare Ivanov in ospedale"
Asso:"Di Michele sta già allertando chi di dovere per allestire il presidio. Se Ivanov ce la facesse, ed è un grande "se", allora non permetteremo che Rigatti venga a farlo tacere per sempre"
DV:"Quindi al momento abbiamo un rifugio da cui trarre informazioni, un fuggitivo allarmato ed un criminale in ospedale" concluse il ragazzo
Asso:"Ognuno di questi elementi si presenta come una grande opportunità per le indagini"
 
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view post Posted on 2/9/2018, 19:20     +1   -1
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Beh allora descrivimi un po il rifugio, che cosa c'è dentro? computer? telefoni? materiale per produrre bombe? documenti?

Cerchiamo questa targa e vediamo se è davvero registrata e in caso a nome di chi, di che città era targata?

Approfittiamo degli articoli scritti da roberto e andiamo da lui per una "consulenza" sull'argomento della tecnologia e del suo avanzamento e cosa pensa ci sia alla base delle posizioni estremiste di questo gruppo, ovviamente non c'è bisogno di scrivere ogni domanda che gli facciamo, dimmi solo le sue reazioni generali e i suoi pensieri a riguardo.
 
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Kingdevastor
view post Posted on 7/9/2018, 13:47     +1   -1




CITAZIONE
Beh allora descrivimi un po il rifugio, che cosa c'è dentro? computer? telefoni? materiale per produrre bombe? documenti?

Cerchiamo questa targa e vediamo se è davvero registrata e in caso a nome di chi, di che città era targata?

Approfittiamo degli articoli scritti da roberto e andiamo da lui per una "consulenza" sull'argomento della tecnologia e del suo avanzamento e cosa pensa ci sia alla base delle posizioni estremiste di questo gruppo, ovviamente non c'è bisogno di scrivere ogni domanda che gli facciamo, dimmi solo le sue reazioni generali e i suoi pensieri a riguardo.

- Il rifugio è moderatamente piccolo, diciamo che due persone sono proprio il massimo che possa contenere. Il rifugio è un sottosuolo con qualche tavolo, svariati attrezzi da lavoro (martelli, cacciaviti, pinze etc...) e degli scaffali in cui questi attrezzi sono inseriti. Sul tavolo trovi anche due fogli particolarmente grandi: uno è abbastanza chiaramente il progetto di una bomba: la struttura sembra identica alle due precedenti già esplose ma le dimensioni ed il carico di esplosivo sembrano molto maggiori. L'altro foglio è una planimetria di un edificio: l'unica cosa che riesci a desumere ad un primo sguardo è che è la planimetria di un edificio pubblico (non ci sono stanze e gli spazi sono molto ampi) a due piani
- La targa risulta appartenere ad una macchina rubata a Roma nel luglio 2018. Il proprietario ti dice di essere stato rapinato una sere mentre tornava dal lavoro e che il rapinatore gli ha chiesto portafogli e chiavi della macchina.
- Svolta
 
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Kingdevastor
view post Posted on 7/9/2018, 14:06     +1   -1




SVOLTA
Il professor Roberto Aldobrandini aprì la porta del suo studio. Si bloccò sulla soglia quando vi trovò all'interno Asso e DV, tuttavia la sorpresa durò la frazione di un secondo, poi sorrise e chiuse la porta dietro di sé
Roberto:"Detective, buongiorno. Come procedono le indagini circa la tragica morte di Angela?" chiese avvicinandosi
DV:"Non troppo bene: a quanto pare, nessuno oltre lei può dire di aver saputo qualcosa riguardo la presenza di un fidanzato nella vita di Angela"
Roberto:"Questo non mi sorprende molto: Angela era una donna molto riservata"
Asso:"Così riservata da non aver lasciato neanche tracce fisiche che possano ricondurre a tale fidanzato" precisò il detective
Roberto si sedette sulla sedia dall'altra parte della scrivania
Roberto:"Immagino non siate qui per questo. Cosa posso fare per voi?"
DV:"In realtà siamo qui per parlare del professor Girolamo Nivori"
Roberto:"Altra tragica morte" commentò rapidamente il professore
Asso:"Abbiamo saputo che lei ed il professor Nivori avete avuto qualche diverbio in passato, in particolare riguardo il ruolo della tecnologia"
Il professor Aldobrandini si raddrizzò sulla schiena
Roberto:"Signori, non credevo steste indagando anche sulla morte del professor Nivori, altrimenti avrei rivelato questi dettagli prima. Sì, io ed il professore avevamo avuto dei diverbi. Niente di serio, succede spesso nel mondo accademico: essenzialmente, lui era sostenitore di un progresso che io temo profondamente"
DV:"La rivolta delle macchine sull'uomo"
Roberto:"Volendo sintetizzare molto, sì. Il fatto è che ritengo che l'uomo creda di dominare forze che in realtà non conosce davvero, forze che presto potrebbero dispiegarsi molto presto in tutta la loro vera potenza"
DV:"Siamo familiari col tema"
Roberto:"Il professor Nivori è stato ucciso da quel gruppo, i Soldati Del Domani Migliore, no? Credete che tale gruppo abbia a che fare con la morte di Angela?"
Asso:"E' una pista che stiamo verificando. Vorremmo sapere di più degli alterchi col professor Nivori"
Roberto sorrise, poi guardò il detective
Roberto:"Erano divergenze culturali, non lo avrei fatto esplodere. Signori, mi state forse accusando di qualcosa?"
DV:"Stiamo solo facendo delle domande. Per ora" seguì qualche secondo di silenzio
Roberto:"Capisco, allora preferirei che ve ne andaste. Per ora"
Asso:"Il nome Cassandra Rinaldi le dice qualcosa?" la domanda era stata rivolta volutamente a bruciapelo
Roberto esitò un secondo prima di rispondere
Roberto:"E' stata una mia studentessa. Una ragazza brillante, a modo suo. Vedevo molto potenziale in lei"
I tre uomini si guardarono per qualche secondo
DV:"La ringraziamo per il suo tempo, professore" disse il ragazzo avviandosi alla porta
Roberto:"Non è questa la parte dove mi dite di non lasciare la città?" chiese sarcasticamente quando i due detective furono sul ciglio della porta
Asso:"Sappiamo già che non lascerà la città, professore" commentò Asso prima di chiudersi la porta alla spalle
DV ed Asso si guardarono soddisfatti
Asso:"Hai visto la sua reazione al nome di Cassandra Rinaldi?"
DV:"Sarebbe stato un peccato sprecare tanto potenziale..." commentò il detective
 
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view post Posted on 7/9/2018, 15:00     +1   -1
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Possiamo confrontare la mappa dell'edificio con qualche tipo di archivio? Altrimenti è un edificio che riconosciamo all'università?
Ci sono dei punti segnati sulla mappa dell'edificio?

Diamo l'annuncio del soldato in fuga, con una foto se la troviamo altrimenti una descrizione fisica e vediamo se troviamo qualcosa.
Andiamo anche a parlare con la Merdina a riguardo.

Il russo si è ripreso o è ancora sotto i ferri?

Possiamo richiedere i tabulati telefonici di Roberto?
Ha altre proprietà inutilizzate?
 
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Kingdevastor
view post Posted on 7/9/2018, 16:10     +1   -1




CITAZIONE
Possiamo confrontare la mappa dell'edificio con qualche tipo di archivio? Altrimenti è un edificio che riconosciamo all'università?
Ci sono dei punti segnati sulla mappa dell'edificio?

Diamo l'annuncio del soldato in fuga, con una foto se la troviamo altrimenti una descrizione fisica e vediamo se troviamo qualcosa.
Andiamo anche a parlare con la Merdina a riguardo.

Il russo si è ripreso o è ancora sotto i ferri?

Possiamo richiedere i tabulati telefonici di Roberto?
Ha altre proprietà inutilizzate?

- Non sembra un edificio legato all'università ma non c'è un archivio comunale che potete controllare a riguardo.
- Sfortunatamente, no
- Diramazione di arresto diffusa
- Specifica bene cosa volete fare con Rinaldi e ricorda che avete un grosso vantaggio da poter utilizzare: non sprecarlo
- Ivanov ha terminato l'operazione ma non si è ancora ripreso. I medici non sanno dirti in che stato sarà al suo risveglio
- Non risulta nessuna chiamata sospetta
- No
 
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Kingdevastor
view post Posted on 30/9/2018, 16:52     +1   -1




SVOLTA
Poirot si sedette al tavolo della sala visite della prigione. Ci vollero solo pochi secondi prima che i suoi visitatori entrassero: Asso, DV, Marple, Sara, Kudo e Psyren
Poirot: “non credevo sarebbe mai successo”
DV: “se è per questo, neanche io” disse sedendosi al tavolo
La NGD al completo era radunata attorno allo stesso tavolo. La squadra attese qualche secondo prima di iniziare a deliberare sulle urgenti questioni che li riguardavano: tutti i membri stavano realizzando che la NGD era di nuovo, finalmente, unita.
DV: “Ho parlato con i medici all’ospedale: loro si aspettano che Ivanov riprenda conoscenza da un momento all’altro. Non siamo riusciti a localizzare Valerio Ribatti. Cassandra Rinaldi è ancora in detenzione nella sede centrale dell’AISI” riassunse il detective
Asso: “Ed abbiamo motivo di credere che il leader dei Soldati Del Domani Migliore, Ned Ludd, sia in realtà Roberto Aldobrandini. Non abbiamo alcuna prova tangibile per collegarlo al gruppo né per collegarlo all’omicidio di Angela Birmano, che tuttavia riteniamo abbia commesso”
Kudo: “Questa è la piantina del luogo dove pensiamo avverrà il loro prossimo, e verosimilmente definitivo, attacco” il detective dispose la piantina sul tavolo, di modo che ogni membro potesse studiarla
Psyren: “Dopo che mi avete chiesto di controllare se questa piantina corrispondesse a quella di qualche edificio che ospiterà nel breve periodo degli eventi legati alla robotica è emerso che, effettivamente, questa è la piantina del luogo dove domani si terrà la convention nazionale di robotica e sviluppo tecnologico. E’ un evento molto importante per il nostro paese: diversi esperti del settore parteciperanno tenendo conferenze e, in generale, è una buona occasione per pubblicizzare i propri lavori”
Sara: “Se i Soldati Del Domani Migliore intendono colpire questo evento ed uccidere delle persone, i danni al progresso tecnologico saranno enormi” commentò la ragazza
Poirot: “Ned Ludd si è sporcato le mani di persona solo per uccidere Angela Birmano, tuttavia in quel caso il gruppo non si era ancora ben formato: doveva agire direttamente per proteggere il suo lavoro e non aveva nessuno su cui fare affidamento per una questione tanto delicata. Difficilmente agirà di persona questa volta”
Kudo: “Abbiamo diffuso l’identikit di Ribatti ma siamo convinti che possa facilmente camuffare il suo aspetto. Potrebbe non riuscire ad entrare alla conferenza come spettatore ma potrebbe facilmente fingersi un manutentore, un operatore o altro e piazzare la bomba prima dell’inizio dell’evento”
DV: “Per quanto ne sappiamo, la bomba potrebbe già essere stata piazzata”
Asso: “In sintesi, dobbiamo elaborare un piano. Un piano che ci permetta di localizzare con assoluta precisione la posizione della bomba e di capire l’intenzione dei Soldati Del Domani Migliore. Allo stesso tempo, dobbiamo riuscire a collegare Roberto Aldobrandini a tale gruppo: ci serve qualcosa per costruire il caso su di lui”
Poirot: “In altre parole, è la NGD contro i Soldati Del Domani Migliore. Be’, prendiamoli a calci”
Per la prima volta in tanto tempo, la NGD era unita.

La stanza d’ospedale di Ivanov era avvolta dalla penombra, esattamente come la NGD aveva richiesto. Due agenti dell’AISI sorvegliavano l’ingresso. Ivanov giaceva supino sul letto e fissava il muro: era sveglio. DV e Marple entrarono nella stanza
DV: “Brutto figlio di puttana…” esclamò con un’espressione di rabbia stampata sul volto
Ivanov: “Buongiorno anche a lei, detective” l’accento di Dimitri Ivanov tradiva le sue origini russe
DV: “Molte persone a quella convention erano innocenti. Erano semplici spettatori attratti dalle innovazioni esposte” disse avvicinandosi al letto di Ivanov
Ivanov: “Se caldeggiavano la condanna dell’umanità, non erano innocenti…” si limitò a commentare
Marple: “Pagherete per tutto questo. Tu, ad esempio, marcirai in galera a vita”
Ivanov: “Non mi interessa: ho compiuto la mia missione, la mia vita ora ha smesso di avere valore”
DV: “Mi assicurerò personalmente che tu marcisca nella peggiore galera di questo paese” ringhiò avvicinando rabbiosamente la sua faccia a quella del bombarolo russo
Ivanov: “Suvvia, detective… Così mi lusinga. Mi dica, a quanto ammonta il conteggio delle vittime?” un sorriso beffardo comparve sul viso dell’uomo
DV: “Perché dovrei dirtelo?”
Ivanov: “Perché tanto sarà il mio capo d’accusa. Ho costruito io quella bomba, ho scelto io il posto migliore dove piazzarla. Lo ha detto lei stesso che marcirò in galera: lo verrò a sapere comunque. E ne godrò”
DV: “Io ti amm…” il detective fece per avvicinarsi ma Marple lo trattenne
Marple: “No, non ne vale la pena…” i due coniugi fissarono Ivanov
DV: “Oltre cento persone…” ammise arrendevole il detective
Ivanov: “Qualcuna meno del previsto…” commentò ridendo
DV: “Ti aspettavi più vittime?”
Ivanov: “Mi aspettavo più vittime, sì. Quei cialtroni di conferenzieri, però, devono essere morti schiacciati dalle macerie che gli sono cascate addosso, giusto?” chiese senza mai smettere di ridere beffardo
DV: “Il palazzo non è crollato del tutto… Hai sbagliato i conti…” disse il detective iniziando a capire
Ivanov: “Oh, be’… Immagino qualcuno si sarà salvato, alla fine non è così importante. Voglio dire, lo sviluppo tecnologico farà fatica a rialzarsi, così come le macerie di quella costruzione dopo essere stata rasa al suolo dalle fondamenta…”
DV tirò fuori il telefono e compose il numero di Kudo
DV: “Le fondamenta! La bomba è nei sottorranei: vogliono far crollare tutto l’edificio!”
Ivanov: “Aspetta, ma cosa…?!” l’uomo provò ad alzarsi in piedi, senza riuscirci: non era ancora forte abbastanza
Marple tirò le tende della stanza, lasciando che la luce accecasse Ivanov
Marple: “Sono le otto di mattina: la convention sta aprendo solo ora e la conferenza non inizierà prima di un’ora”
Ivanov rimase sbigottito
Ivanov: “Erano tutte bugie?” chiese sconcertato
DV: “No, non tutte… Ero sincero quando ho detto che mi assicurerò che tu muoia di una morte lenta e straziante nella peggiore galera del paese” disse il ragazzo uscendo dalla stanza e chiudendosi la porta alle spalle

Cassandra Rinaldi si alzò in piedi quando sentì i passi di qualcuno che procedeva verso la sua cella
Cassandra: “Mi aspettavo quel bel detective in giacca e cravatta. Asso, mi sembra” commentò sarcastica
Sara: “Inizialmente voleva venire lui, voleva vedere di persona la tua faccia. Però, sai, ho pensato che fosse meglio evitare questo genere di dinamiche… Che fosse meglio avere una conversazione donna a donna”
Cassandra: “Una conversazione donna a donna su che cosa?” chiese sorridendo
Sara prese una sedia, la pose davanti alla cella di Alessandra Rinaldi e si sedette. Ci fu qualche secondo di pausa, durante i quali Sara si morse il labbro inferiore
Sara: “Per quanto tu sia una criminale, una detenuta… Non volevo che fosse un detective vendicativo a venire qui a darti una notizia simile”
Cassandra si drizzò sulla schiena
Cassandra: “Ti ascolto…”
Sara: “Dopo che abbiamo trovato il Rilutek a casa tua, abbiamo capito che Ned Ludd soffre di SLA… A quel punto, abbiamo cercato nel tuo passato per trovare una figura affetta da SLA che potesse avere avuto su di te una influenza tale da farti diventare chi sei oggi, qualcuno a cui tu potessi guardare. Abbiamo escluso tutti coloro che non avevano un odio profondo verso la tecnologia e, lasciamelo dire, a quel punto non è stato difficile trovarlo…”
Cassandra piegò di lato la testa
Sara: “Roberto Aldobrandini” disse infine
Cassandra rise
Cassandra: “Il mio professore all’università? Quel Roberto Aldobrandini? Vi sbagliate di g…”
Sara: “Roberto Aldobrandini è morto, Cassandra” calò il gelo nella stanza
Cassandra: “No… Tu stai mentendo”
Sara: “E che motivo avrei per farlo?”
Cassandra: “Tu vuoi che io mi comprometta… Ma avete sbagliato, mi dispiace” sorrise di nuovo. Era un sorriso nervoso, Sara lo capì immediatamente
Sara: “Sai, è per questo che sono voluta venire io… Immaginavamo tutti che non ci avresti creduto subito. Asso voleva entrare qui sbandierando trionfante la prova di quanto stiamo dicendo, io ho insistito affinché potessi mostrartela solo in caso di bisogno”
Cassandra: “Prova?”
Sara tirò lentamente fuori dalla tasca una foto piegata, la aprì e la guardò per un attimo, poi la girò verso Cassandra
Sara: “Questo è il cadavere di Roberto Aldobrandini” disse
Cassandra ricadde all’indietro e finì a terra. Si portò una mano alla bocca mentre Sara rimetteva velocemente la foto in tasca
Cassandra: “No…”
Sara: “Ha opposto resistenza quando lo stavamo arrestando. Mi dispiace…”
Cassandra: “Voi…” la ragazza si alzò in piedi
Cassandra: “Lui era molto meglio di voi! Era più brillante di quanto nessuno di voi sarà mai! Voi, miseri stupidi, avete fatto il più grande errore che poteste fare!” Cassandra strinse forte le sbarre della sua cella
Cassandra: “Roberto era un genio. Un genio! Ha creato un impero… Voleva salvare l’umanità. Voleva salvarla!”
Sara: “Roberto era Ned Ludd, Cassandra. Ha ucciso delle persone” si limitò a commentare la ragazza
Cassandra: “Era la vita di pochi contro la salvezza di molti. Roberto Aldobrandini, Ned Ludd, era l’ultima speranza dell’umanità”
Sara: “Non mi sorprendo che sia riuscito a manipolarti così facilmente… Effettivamente non sei molto sveglia” sorrise la ragazza
Cassandra smise di urlare e fissò la detective
Sara: “Sai, ero un po’ scettica all’inizio. Però, devo dire, ha funzionato alla perfezione” disse la ragazza alzandosi in piedi e togliendosi il microfono che aveva nascosto sotto il colletto della camicia
Sara: “E’ sufficiente così?”
Agente: “Affermativo” rispose un agente attraverso il microfono
Cassandra: “Tu…” Cassandra Rinaldi realizzò l’imbroglio
Sara: “Io ti ho ingannata, sì” disse senza esitazione la ragazza
Cassandra: “Vuoi dire che…”
Sara: “Roberto è vivo, Cassandra. Ma, grazie a te, abbiamo abbastanza per montare un caso contro di lui”
Cassandra: “La foto…”
Sara: “Un po’ di atmosfera per predisporti a vedere quello che volevamo, una mano leggermente tremante per impedirti di visualizzare correttamente la foto, poco tempo di esposizione ma, soprattutto, un grande esperto di PC disposto a mettere con il PC la faccia di una persona viva su un cadavere dell’obitorio dalla corporatura. Et voilà, l’inganno è servito”
Psyren: “Troppo gentile” commentò il ragazzo attraverso il microfono
Cassandra: “No…”
Sara: “Hai appena condannato Ned Ludd”
Cassandra: “No…” continuava a ripetere sottovoce
Sara: “Invece sì, Cassandra…”

Roberto Aldobrandini si guardò intorno. La convention era stata ben organizzata: le esposizioni erano interessanti e disposte nella maniera opportuna, l’illuminazione era adeguata ed il palco era posizionato proprio al centro del piano terra. Ma non era quello a catturare la sua attenzione: Roberto Aldobrandini riconobbe subito svariati agenti dell’AISI sotto copertura. All’apparenza sembravano normali visitatori, tuttavia Roberto colse impercettibili scambi di messaggi non verbali, atteggiamenti guardinghi e sagome che rassomigliavano ad una pistola nascosta sotto gli abiti
Peccato, speravo di poter rimanere fino a poco prima dell’esplosione. Invece pare che dovrò andarmene prima. Spero che Valerio sappia gestirla pensò avviandosi di soppiatto all’uscita

Kudo, Asso e tre agenti dell’AISI si fecero strada e riuscirono a trovare l’ingresso che conduceva ai sotterranei del palazzo. L’ambiente era poco illuminato e svariati corridoi si diramavano da una sala centrale
Kudo: “Non c’è modo di sapere da quale parte si trovi la bomba. Sappiamo che è grossa, quindi dovrebbe essere ben visibile. Dividiamoci” propose il ragazzo imboccando il corridoio dinnanzi a sé ed estraendo la pistola. Kudo si fece strada a passi molto lenti: cercava di fare il meno rumore possibile e, allo stesso, tempo, di notare qualsiasi oggetto che potesse contenere una bomba. L’illuminazione era molto scarsa, tuttavia Kudo sapeva che estrarre una torcia sarebbe stato troppo pericoloso. Dannazione, qui si vede poco e niente… pensò avanzando nella penombra. Intorno a lui c’era molta polvere. Diversi tubi correvano lungo i muri. Ad un certo punto, il detective udì un rumore provenire da poco lontano. Kudo alzò la pistola ed avanzò
Qui non c’è nulla pensò Asso raggiunto il muro terminale del corridoio da lui imboccato. Si girò e fece per tornare indietro
Kudo continuava a camminare lentamente. Il ragazzo era concentrato e pronto a sparare, se necessario. Udì un altro rumore, più vicino del precedente. Ci siamo pensò procedendo. Passo dopo passo, Kudo sentiva salire l’adrenalina. Un rumore subito di lato a lui. Kudo si girò di scatto ma Valerio fu più veloce. Un colpo secco al braccio destro di Kudo fece cadere l’arma del ragazzo. Valerio Ribatti lo colpì con un montante in pieno addome e Kudo si piegò in avanti. Valerio scivolò rapidamente alle spalle del detective per serrare uno strangolamento; Kudo, scattante, colpì subito l’ex soldato con una gomitata al costato, la quale fu sufficiente per far cadere la presa. Prima che Kudo potesse girarsi nuovamente verso l’avversario, un calcio in pieno petto lo fece cadere a terra. Valerio Ribatti gli fu subito sopra. L’ex soldato tirò velocemente fuori un coltello e lo sollevò in aria, pronto a colpire. Il primo proiettile raggiunse Valerio Ribatti alla spalla, provando la caduta del coltello; il secondo lo colpì al petto, facendo riversare a terra l’ex soldato
Asso: “Non di nuovo…” disse tra sé e sé il ragazzo mentre si avvicinava al collega
Asso: “Stai bene?” chiese senza mai smettere di puntare la pistola contro Valerio, ormai a terra privo di vita
Kudo: “Sì… Grazie” disse respirando affannosamente
Asso: “Pare tu abbia trovato la bomba” disse indicando un ordigno poco distante
Kudo: “Chiamo gli artificieri”

Un’ora dopo, Roberto Aldobrandini camminava a passi veloci verso il rifugio d’emergenza. Sapeva che il suo piano era fallito, che doveva solo recuperare le dosi nascoste di Rilutek e sparire. Aveva già tutto pronto: era riuscito ad ottenere da amici di Ivanov una nuova identità, in Russia
Giornalista: “Un’azione congiunta dell’AISI e della NGD ha sventato l’ultimo assalto dei Soldati Del Domani Migliore” lo sguardo di Roberto cadde su un telegiornale in onda sulla televisione di un bar vicino. Le immagini mostravano gli artificieri trasportare, inesploso, l’ordigno su cui Roberto contava per il suo colpo definitivo
Ricostruirò il mio impero. In Russia ricomincerò da capo si disse passando oltre e lasciandosi alle spalle il bar. Dopo pochi minuti, giunse a casa di Cassandra Rinaldi. Estrasse le chiavi ed aprì velocemente la porta, dopodiché si guardò intorno e la richiuse alle sue spalle. Si diresse immediatamente verso il luogo dove aveva nascosto la dose dell’unico farmaco che poteva gestire la sua malattia, il Rilutek. Giunto a destinazione, rimosse il bocchettone dell’aria e guardò all’interno del condotto. Alle sue spalle, una luce si accese. Roberto Aldobrandini si girò di scatto
Asso: “Salve, professore” la NGD era schierata davanti a Roberto Aldobrandini: Asso, DV, Marple, Sara, Kudo e Psyren fissavano l’uomo a cui avevano dato così ardentemente la caccia
Roberto ammutolì. L’agente speciale Di Michele comparse alle sue spalle
Di Michele: “Roberto Aldobrandini, lei è in arresto” disse ammanettandolo
Roberto: “Non avete nulla…” sussurrò
DV: “Cassandra Rinaldi l’ha riconosciuta come Ned Ludd. Non sarà molto ma è abbastanza per trattenerla. E, durante il fermo, troveremo il modo per imputarle l’omicidio di Angela Birmano. Non ci daremo pace finché non avremo qualcosa”
Marple: “Alla fine, troveremo ciò che ci serve” aggiunse
Roberto Aldobrandini fissò la squadra, poi sorrise
Roberto: “Suppongo che ormai sia finita… Tanto vale ammettere le proprie colpe”
Asso: “Sta confessando?”
Roberto: “Lo farò, non preoccupatevi. Non c’è più nulla che io possa fare per fermare la disfatta dell’uomo, ora. Tuttavia, posso diffondere il mio messaggio, posso fare in modo che le mie gesta risuonino nell’eternità come un monito. Se l’umanità sarà in grado di cogliere il mio messaggio, forse scamperà all’estinzione; se non ne sarà capace, invece, perirà succube dei propri errori…”
DV: “Portatelo via” sentenziò
Di Michele spinse Roberto Aldobrandini fuori dalla stanza.

Asso aveva appena firmato l’ultimo documento del rapporto sul caso dei Soldati Del Domani Migliore. Roberto Aldobrandini aveva sottoscritto una piena confessione dell’omicidio di Angela Birmano e delle azioni dei Soldati Del Domani Migliore. Patteggiando, aveva ottenuto un ergastolo in isolamento in cambio della sua confessione: non sarebbe più stato una minaccia per nessuno. Angela Birmano e Dimitri Ivanov sarebbero presto stati trasferiti in carceri di massima sicurezza, dai quali, dati i capi di accusa, non sarebbero probabilmente più usciti. Asso chiuse il fascicolo e sospirò
Di Michele: “Bel lavoro, oggi” l’agente speciale comparve sulla soglia della porta
Asso: “Grazie. Di tutto” disse Asso alzandosi in piedi
I due si avvicinarono
Di Michele: “Sai, qui all’AISI sentiamo la tua mancanza. Puoi riavere il tuo vecchio posto, se lo vuoi: le porte dell’agenzia sono sempre aperte per te”
Asso: “Ti ringrazio. In realtà, avevo anche pensato di tornare, però queste indagini mi hanno fatto capire che la NGD è il mio posto. La squadra è finalmente unita e sento che questo lavoro rappresenta il miglior uso delle mie capacità”
L’agente speciale Di Michele annuì soddisfatto. Tese la mano al suo vecchio sottoposto
Di Michele: “E’ stato un piacere lavorare con voi” disse sorridendo
Asso strinse la mano del suo vecchio superiore
Asso: “Il piacere è stato tutto nostro”

Alla sede della NGD, la squadra si era riunita nella sala più grande a disposizione
Kudo: “Devo ammetterlo, non pensavo saremmo più stati capaci di questo” disse il ragazzo appoggiandosi allo schienale della sedia
Marple: “Risolvere casi?” chiese ironica la ragazza
Kudo: “In quello siamo i migliori. Parlavo di noi” il detective fece un cerchio con le braccia
Kudo: “Di questo” aggiunse infine
DV: “Dopo la scomparsa di Kingdevastor, molte cose sono cambiate… La squadra è andata alla deriva” ammise il ragazzo
Psyren: “Ma ora siamo tutti qui, seduti intorno ad un tavolo gigante in una sede altrettanto gigante” si affrettò a rispondere il tecnico
Asso: “Ora ce lo dirai, DV? Il motivo per cui ci hai convocati…” Asso già immaginava cosa sarebbe successo di lì a poco
DV sorrise, poi riprese a parlare
DV: “Come dicevo, dopo la scomparsa di Kingdevastor, molte cose sono cambiate. Ma i cambiamenti non sono sempre una brutta cosa. Tutto quello che ci è successo mi ha fatto riflettere molto e sono giunto a due conclusioni”
Sara: “Ovvero?”
DV: “La prima conclusione è che la NGD è una valida risorsa investigativa per diversi enti investigativi in questo paese”
Kudo: “E ti ci è voluto così tanto per realizzare l’ovvio?” commentò ironico il ragazzo
DV sorrise ancora
DV: “La seconda è che…”
Ci fu un attimo di silenzio. Marple prese la mano del marito
DV: “La seconda è che non posso più farlo”
Calò il silenzio nella sala
DV: “Non molto tempo fa sono venuto a conoscenza di essere stato adottato. Sono riuscito, dopo poco, ad avere informazioni sui miei genitori biologici. Tra queste informazioni, la più importante riguardava la predisposizione allo sviluppo di disturbi psicotici: c’erano casi in famiglia” spiegò velocemente
DV: “Questo spiegava alcuni vissuti che già sperimentavo… In poche parole, ho realizzato di essere malato”
Sara: “Sei andato da un medico?” chiese preoccupata la ragazza
DV: “Poco dopo, sì. Il medico ha confermato la diagnosi e mi ha prescritto una terapia. Sta funzionando, ma…”
Asso: “Ma ci sono degli effetti collaterali” aggiunse il ragazzo
DV alzò la mano, così che tutta la squadra potesse vedere l’ormai evidente tremore
DV: “Ho capito che non posso più continuare a fare questo lavoro. Mi ha logorato. E ora ho bisogno di ricominciare. Ricominciare da me” il detective guardò i volti dei suoi colleghi
DV: “Stasera vi ho convocati qui per comunicarvi che abbandono ufficialmente la NGD” sintetizzò. Gli occhi del ragazzo erano lucidi, eppure si rifiutava di piangere
Kudo: “DV…”
Asso: “Cosa farai?” chiese il ragazzo
DV: “Per prima cosa, mi prenderò del tempo. Andrò via, in periferia, lontano dalla frenetica vita della metropoli. Poi… Ho dei progetti”
Psyren: “Ovvero?”
DV: “Voglio scrivere dei libri. Voglio raccontare le storie della NGD, o anche storie inventate. Penso che potrei essere bravo” ammise ridendo
Sara: “Ne sono convinta” rispose la ragazza
DV: “Non voglio che questo sia un addio. Manterrò i contatti, con ognuno di voi. In questi anni, noi non abbiamo creato solo una squadra, abbiamo creato delle amicizie” disse guardando Kudo
DV: “Delle amicizie che non ho intenzione di perdere” aggiunse guardando il resto della squadra
Marple: “Io andrò con DV. La NGD mi ha dato tanto ma sento che ora devo pensare a noi… A tutti e tre” aggiunse
Un’espressione di sorpresa apparve sul volto di tutti
Marple: “Sono incinta!”
Kudo: “No… Non ci credo” commentò sorridendo
Kudo: “Noi qui a risolvere casi e voi a darci dentro. Bene!” aggiunse ridendo
Si levò una risata generale
DV: “Spero che capiate la nostra scelta”
Sara: “Assolutamente”
Psyren: “Certamente”
Asso: “Ma non è tutto… Giusto?”
DV fissò il collega: era più sveglio di quanto pensasse
DV: “Volevo tenerlo segreto, ma… Sì, non è tutto”
Sara: “A che ti riferisci?” chiese curiosa
DV: “Ci sono vari obiettivi che voglio ottenere da questa mia nuova vita. Voglio diventare uno scrittore, voglio stare meglio, voglio essere un buon padre…” DV cinse con un braccio la moglie
DV: “… E voglio trovare Kingdevastor. Non smetterò di cercarlo fino a che non lo troverò”
Asso: “E’ perfettamente comprensibile”
Kudo: “Quando lo trovi, dagli un pugno!” commentò il detective
DV: “Oh, puoi starne certo, sarà la prima cosa che farò!”

La NGD si era riunita: era di nuovo, finalmente, una squadra.

FINE
 
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view post Posted on 2/10/2018, 18:45     +1   -1
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King e DV




L'acqua nel bicchiere vibrava insieme al tremore della mano.
DV era seduto da solo, era un momento che attendeva da tanto, l'ansia peggiorava il tremore, ma aveva imparato a controllarlo.
Appoggiò la mano sul ginocchio e fece un profondo respiro.
Si alzò dallo sgabello nel bar semivuoto e si avvicinò alla porta.
Fuori le nuvole coprivano il sole e la pioggia battente aveva svuotato le strade della folla che, normalmente, le riempiva.
DV sapeva di avere ragione, doveva solo aspettare qualche altro minuto, si diede un'occhiata in giro per assicurarsi che non stesse arrivando nessuno e rientrò, chiudendosi la porta alle spalle.
Sorrise sedendosi di nuovo al bancone, la televisione accesa stava seguendo i progressi della NGD su un nuovo caso: era contento che la squadra stesse andando avanti.
Sara si era integrata perfettamente dopo le prime difficoltà, ormai era sempre in prima fila, gli ricordava un po' se stesso: sentimentale e a volte con la testa un po' troppo calda, ma alla NGD serviva anche questo.
Le porte si spalancarono e un uomo in un soprabito nero entrò nell'edificio, DV stava dando le spalle all'individuo ma sapeva perfettamente chi era.
King aveva riconosciuto DV appena entrato e stava trattenendo un sorriso, gli si avvicinò alle spalle ma fu interrotto da un pugno dritto sulla mascella.
Il barista fece per mettersi in mezzo, ma King alzò una mano facendo segno che andava tutto bene e sorrise.
"Con amore anche da parte degli altri" Dv agitò la mano per far passare il dolore.
"Diciamo che un po' me lo sono meritato" King si riprese dal colpo
"Diciamo che un po' era anche soddisfazione personale" Dv si sedette di nuovo al bancone insieme a King.
"Ci hai messo più di quanto pensassi"
Disse King vantandosi.
"Avere un figlio rallenta un po'" sorrise Dv
King spalancò gli occhi sorpreso "Beh allora congratulazioni!"
Dv bevve un sorso d'acqua.
"Quanto sono avanzati i sintomi?"
"Meno di quanto credevano i medici, la terapia funziona a meraviglia"
"Sono contento...
Mi spiace non essere stato lì per te, ma non potevo rimanere dopo quello che è successo" King sospirò ordinando una birra al barista
"Non ti ho mai dato davvero la colpa, sono stato arrabbiato, ma i miei sentimenti erano amplificati dalla malattia"
"Lo so, sono stato arrabbiato io" Prese un sorso di birra.
"Certo che hai scelto una città del cazzo" rise Dv
"Di certo non potevo andare a Londra"
Rise King
"È un buon posto per crescere un figlio, tranquillo, buone scuole, penso che mi piacerà, Marple ne è già innamorata".
 
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