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| CITAZIONE A questo punto... credo proprio di aver scoperto l'identità dell'assassino e come ha fatto ad entrare da una stanza chiusa a chiave dall'interno e dalla quale è impossibile scappare. O meglio... una via di fuga ci sarebbe, ma sembra talmente impossibile da non venire neanche presa in considerazione. Il colpevole, sapendo che la vittima avrebbe cenato in quel ristorante, è arrivato con un po' d'anticipo e ha forzato il lucchetto dell'armadietto del bagno, pur facendolo sembrare chiuso, e la stessa cosa ha fatto con quello dello sgabuzzino. Perche in realtà, le porte dei due armadi sono comunicanti e formano un passaggio dallo sgabuzzino al bagno. La polvere ritrovata ne è una prova: l'assassino non deve essersi accorto che nello sgabuzzino si è sporcato abiti o scarpe con la polvere che poi si è depositata sulla scena del delitto. Quando la vittima ha lanciato il suo grido agonizzante, l'assassino è scappato con la stessa via dalla quale è entrato. Considerando la velocità con la quale i soccorritori sono arrivati, avrà avuto una certa fretta di liberarsi del coltello con il sangue della vittima. Quindi, io penso che il coltello si trovi in quel passaggio. In fondo nessuno avrebbe sospettato che in realtà un armadio chiuso da anni fosse un passaggio segreto. sono daccordo con te per la deduzione e anche per il colpevole che sarebbe l'ex gestore, ma se invece di avere un nastro, che a quanto pare non c'entra col caso, fosse stato a telefono per tutto il tempo usando il tempo di silenzio dopo le domande come tempo per uccidere la vittima vorrei fare una domanda, quindi, all' amico del gestore: "ha sentito le urla della vittima durante la telefonata? magari l'ex gestore le ha detto che le aveva sntite anche lui e che provenivano dal bagno?"
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