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La Morte Rossa

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view post Posted on 26/4/2012, 21:23     +2   +1   -1
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Sicario dei MIB

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Eccomi qui... per voi :D!

FILE XIV:
RICORDI:
Il robusto americano si avviò verso la porta.
«Sono profondamente dispiaciuto per la perdita dei tuoi famigliari, ma, mentre parlavi, ho notato che ci sono altre persone che hanno bisogno del nostro aiuto… se desideri onorare la memoria dei tuoi cari, ti consiglio di salvare loro, che almeno hanno ancora una possibilità. Personalmente, non ho alcuna intenzione di permettere che la bambina dai capelli castani, che sta ancora ansimando là dietro, perda la vita. Puoi ancora essere utile a questo mondo; sprecare il tempo che ti è stato concesso è semplicemente una leggerezza insensata.»
Akira fissò il vuoto dinanzi a sé, perdendosi nell’incommensurabile pace della quiete eterna.
«Al diavolo! Vecchio, aiutami a portare i feriti al piano di sopra... abbiamo perso già troppo tempo!»
Agasa, rimasto leggermente sorpreso sia dalla brutalità dell’esortazione sia dalle positive intenzioni del turista, si affrettò a percorrere insieme con quest’ultimo e Kogoro la distanza che separava i bambini dalle stanze, ponendoli al caldo e fornendo loro tutta l’assistenza possibile.
Nell’entrata, Akira continuava a delirare e a discutere con se stesso ad alta voce, ignorando gli altri esseri viventi.
«Forse la colpa è mia… probabilmente non ho eseguito l’ordine in tempo. No, come avrei potuto agire prima? Quelle maledette bombe hanno cambiato tutto… chi se le sarebbe immaginate? Maledizione, perché li ha uccisi?»
L’uomo s’inginocchiò, cominciando a sbattere inutilmente i pugni serrati contro il pavimento. Ran lo lasciò in compagnia degli altri ospiti per dirigersi con Conan da suo padre.
«Papà, cosa intendeva dire Akira? Cos’è accaduto durante la notte in cui tu e James vi siete divisi?»
Kogoro, assiso silenziosamente accanto ad Ai, si voltò dopo aver posato i fragili corpi sui letti e si diresse verso la giovane, mirandola distrattamente come se si trovasse già in un altro mondo, nel pericoloso pianeta delle rimembranze.
«Conan, chiudi la porta, per favore.»
Il bambino tirò la porta dietro di sé, domandando ad Agasa e all’americano di uscire.
«Non volevo che soffrissi, Ran… ho mentito per il tuo bene. Non ho mai rivelato a nessuno ciò che sto per narrarti, poiché è un fardello che speravo di non dover tramandare. Devi sapere che James mi aveva rivelato spesso, in occasione di quel viaggio, di aver avvertito un pensiero misterioso e furente, cui non aveva ancora dato forma, che aveva attraversato il suo cervello con inquietante ostilità. Quella maledetta notte, James tornò con i vestiti macchiati di sangue, ma io non mi ritrassi come ho detto la prima volta, bensì lo feci sedere, sperando ancora di sbagliarmi: la fiducia che riposi in lui costituì il più grave errore della mia vita. Cominciò a narrarmi la storia di ciò che era accaduto, lasciandomi disgustato e terrorizzato. Non chiedermi di raccontartela, perché non lo farò, giacché ormai sono conscio del fatto che sarà lui stesso a farlo, ma desidero salvarti dalla verità finché risulterà possibile. Compresi subito il pericolo che il mio compagno avrebbe rappresentato in futuro per l’intero genere umano, perciò afferrai istintivamente il braciere del caminetto senza riflettere. La sua mente geniale aveva previsto una reazione violenta, dunque il suo corpo si gettò immediatamente a terra; la sua inconfondibile voce mi pregò di ucciderlo, dicendo che presto non sarebbe più riuscito a controllarsi e mi avrebbe assalito per eliminarmi insieme al resto del mondo. Ripresi immediatamente il controllo del mio corpo, osservando il mio braccio teso verso l’alto, che appariva orribilmente rigido mentre reggeva lo strumento di morte. Mentre i suoi occhi eterocromi mi supplicavano di porre fine alla sua esistenza, la razionalità mi suggeriva di infrangere la legge per il bene di tutti… ma non riuscii a calare il colpo. Il pensiero di tua madre mi bloccò: cosa avrebbe pensato di me? Come avrei potuto guardarla ancora in viso senza ricordare il fatto di essere l'assassino di James? Quest’ultimo costatò l’esitazione in me e, dunque, mi attaccò per spronarmi a ucciderlo, ma, durante la colluttazione, il suo viso finì nel caminetto acceso, sicché il fuoco avviluppò il suo viso. Dopo aver lanciato l'urlo più alieno che io abbia mai sentito, si gettò fuori dalla finestra, diventando la Morte Rossa per sempre. Quando i miei compagni entrarono, raccontai loro una falsità, accusando James di avermi attaccato subito per ammazzarmi. Da allora, cercai di dimenticare quel momento, pur sapendo che, se fosse sopravvissuto, il mio vecchio amico avrebbe tentato di vendicarsi di me e dell’essere umano, concedendomi interamente alla causa della legge e dell’ordine. Sappi questo, bambina mia: Akira non ha mentito quando ha affermato che il mio egoismo segnò il destino delle vite di innumerevoli famiglie e che sarà nuovamente causa delle future tragedie che dovremo affrontare.»

Edited by MAN_IN_BLACK - 26/4/2012, 22:40
 
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Subaru Okiya
view post Posted on 26/4/2012, 21:46     +1   -1




Quindi è sfregiato adesso si spiega tutto :P ,comunque questo Morte Rossa sembra davvero terribile chissà cosa avrà provocato il suo istinto omicida quel giorno,ma adesso per i nostri si fa dura (molti sono feriti ed akira è partito col cervello perfetto)
 
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berniforever
view post Posted on 26/4/2012, 21:53     +1   -1




Chissà qual'è la storia di cui Kogoro è rimasto "disgustato e terrorizzato": penso sarà svelata solo nel finale o quasi :D
Sicuramente rappresenta il motivo o la causa principale per cui Morte Rossa è cosi omicida e spietato.
L'americano ho il sospetto che sia dell'FBI :ph34r:
 
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view post Posted on 27/4/2012, 15:02     +1   -1
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Che grande tormento quello di Kogoro, è davvero molto intenso il suo racconto alla figlia di ciò che accadde tra lui e Morte Rossa in passato. E' una scena scritta davvero bene, sei sempre più bravo!
Povero Akira :( sembra ormai totalmente incapace di reagire.
Agasa è rimasto male quando il turista americano gli ha dato del 'vecchio' :D
 
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view post Posted on 27/4/2012, 20:28     +2   +1   -1
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Premettendo che domani non riuscirò a postare la continuazione (causa festa di compleanno), vi affido il nuovo capitolo... fatene buon uso :D!
P.S.: ringrazio ancora tutti per i complimenti!

FILE XV:
PROSPERO:
In quel momento, Ran sfiorò soltanto una minuta parte del peso insopportabile che il padre aveva dovuto recare in solitudine nel corso di tutta la sua esistenza. Durante il corso della vita matrimoniale, aveva sempre mantenuto la figlia in una condizione lieta nel tentativo disperato di salvare lei e l’intera famiglia da una quotidianità senza speranza; la liceale sorrise mestamente ripensando agli innumerevoli litigi, alle schermaglie amorose dei due genitori e alla loro successiva separazione… tutte le azioni precedenti avevano perduto il proprio significato e qualunque importanza. Kogoro aveva lottato contro di sé e le sue inavvicinabili paure per il bene di tutti, assumendosi l’oneroso e ingrato incarico del silenzio e del tormento.
Mentre la giovane provava pietà per suo padre, il cellulare del coraggioso investigatore squillò timidamente.
«Perdonami, Ran: tua madre mi ha inviato un messaggio.»
Kogoro aprì teneramente l’SMS, ripensando, come ogni volta in cui la incontrava, ai meravigliosi e intimi momenti trascorsi con l'adorata Eri.
L’uomo impallidì, lasciando cadere il telefono sul letto prima di portare le mani verso il viso.
«Kogoro, dimmi che non è ciò che immagino», esclamò Conan, la cui espressione rivelava un atroce dubbio.
«Morte Rossa… ha inviato un messaggio dal telefono di Eri.»
Un distante ordigno detonò nella selva nei pressi dell’albergo, disperdendo ulteriormente la cenere già depositata e coprendo i vetri delle finestre, opachi riflessi di civiltà ipocrite.
«Non è possibile… non resisto più. Akira ha ragione: è tutta colpa mia. Ho sposato Eri e ho concepito Ran insieme con lei solo per far morire entrambe, per diventare la causa scatenante! No, no…», mormorò Kogoro, che stava cominciando ad assomigliare paurosamente all’allucinato receptionist, che ancora gemeva, in preda alla follia, al piano inferiore.
Conan si voltò meccanicamente verso la ragazza, il cui corpo crollò con violenza a terra; solo lui avrebbe potuto agire secondo i precisi canoni della razionalità. Raccolse immediatamente il messaggero della Morte e analizzò con accuratezza il testo, tentando di scacciare inconsciamente un incommensurabile desiderio di vendetta, appena sorto all’interno del suo straordinario encefalo, che, per la prima volta, era pericolosamente in preda agli istinti incontrollabili della natura.

«Principe Prospero, il tuo muro spesso e alto è caduto: la Maschera della Morte Rossa si è introdotta nella tua mascherata per distendere su tutte le cose il suo dominio sconfinato.»

Le monolitiche parole, inscritte nel flusso temporale, tuonavano con forza, ostentando l’implicita minaccia, scolpita nel piano infallibile della lucida mente di Moriarty, il cui volto si era finora mostrato solamente attraverso anonime bombe e sentenze enigmatiche e deviate. Shinichi intravide, all’interno dei propri pensieri, una fitta rete di ragnatele, un piano architettato con precisione per intrappolare al suo interno gli ignari e incauti insetti, decretando inevitabilmente la fine delle proprie insignificanti esistenze.
«Basta: è ora di finirla», pensò, riprendendo il totale controllo delle facoltà mentali. La poderosa e allenata macchina neurale, che, precedentemente, aveva sancito la fine di innumerevoli assassini e ladri, avrebbe condotto alla sconfitta e alla cattura del nuovo e malefico criminale senza ulteriori errori o indugi.
Dopo aver riletto il messaggio, afferrò le mani di Kogoro, allontanandole dal suo viso prima di fissarlo intensamente negli occhi.
«Kogoro, sei il più grande detective del Giappone: se tu non riuscirai a catturare Morte Rossa, nessuno potrà; riassumi il controllo del tuo cervello… fallo per Eri!»
Il celebre investigatore si lasciò cadere sul letto: Shinichi capì che avrebbe dovuto sfoderare la propria intelligenza e le deduzioni per salvarlo dall’apatia e dalla malattia mentale.
Giacché Morte Rossa aveva completato il primo turno del suo gioco, adesso toccava a lui.

Edited by MAN_IN_BLACK - 27/4/2012, 21:50
 
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berniforever
view post Posted on 27/4/2012, 21:50     +1   -1




Altro bel capitolo, Morte Rossa ha lanciato una sfida senza precedenti a Shinichi :D
Prospero...mi ricorda un racconto che però stavolta non dico :ph34r:
 
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Subaru Okiya
view post Posted on 27/4/2012, 22:28     +1   -1




Mi ricordo di un "Prospero" in un opera di shakespeare sarà lui :huh: ,comunque adesso voglio vedere cosa si inventa conan per fregare morte rossa anche perchè al momento mi sembra tutto a favore di quest'ultimo
 
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view post Posted on 27/4/2012, 22:34     +1   -1
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Bello anche questo capitolo!
Certo che se non reagisce Conan sono ormai tutti spacciati; Kogoro sembra proprio distrutto.
Povera Eri :cry:
 
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view post Posted on 28/4/2012, 16:41     +1   +1   -1
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Ok... oggi ho postato comunque il file, ma devo comunicare che migrerò (:P) dalla mia postazione fino a martedì, dunque temo che non riuscirò ad aggiornare la storia. Detto questo, ecco a voi il nuovo capitolo!

FILE XVI:
RESISTENZA PASSIVA:
«Ascoltami, Kogoro: non hai motivo, attualmente, di preoccuparti per tua moglie, poiché gli elementi a nostra disposizione indicano che non sussistono prove di un suo eventuale rapimento; ora ti fornirò delle ragioni valide per liberarti dalla tua prigione disperante.»
Conan si accertò che l’interlocutore avesse inteso le parole che aveva appena pronunciato e, infine, proseguì il discorso.
«Morte Rossa sta solo giocando con noi, con le nostre menti e con questo intero mondo: imprigionato nel suo folle sogno di distruzione, ha deciso di testare le nostre reazioni per valutare se siamo all’altezza di poter gareggiare con lui. Queste prime azioni rappresentano soltanto una schermaglia che precede le vere mosse: finora ha solo spostato il suo primo pedone e non si è nemmeno impegnato durante il compimento di tale azione. Ha lasciato consapevolmente, infatti, numerose tracce e dei semplici indizi, presagendo che noi potessimo reagire se avessimo colto l’occasione al momento giusto.
Cominciamo dalla stoccata più recente e malevola, l’apparente rapimento di Eri Kisaki: in primo luogo, possiamo affermare con certezza che Morte Rossa non ha prelevato personalmente la signora, giacché Tokyo è troppo distante per essere raggiunta via terra nell'intervallo trascorso dal vostro incontro sul ponte. Possiamo, inoltre, escludere che abbia usato un elicottero o un aereo, poiché, in base alle informazioni in nostro possesso, quest’ultimo è un uomo che predilige, per quanto concerne se stesso, una tattica cauta e riflessiva, basata sull’infiltrazione e la copertura, evitando, dunque, di mostrarsi platealmente. Supponendo, invece, che quest’ultimo abbia agito in precedenza, ti avrebbe rivelato l’accaduto già in tale contesto, sperando che il tuo cuore cedesse immediatamente e pregasse di morire seduta stante. Avendo appurato ciò, possiamo anche dubitare del fatto che tua moglie sia stata prelevata da fantomatici complici; sono sicuro, infatti, che i suoi adepti saranno costituiti da uomini esperti e, soprattutto, intelligenti, che non adopererebbero con leggerezza un cellulare rintracciabile, rischiando di svelare la propria posizione. Valutando, infine, la possibilità dell’occultamento dell’apparecchio dopo il suo uso, ritengo che questi ultimi avrebbero rivelato immediatamente la verità (come nel caso di prima), seguendo il desiderio del loro capo, che è assolutamente determinato a farti impazzire prima di eliminarti; non capisci, Kogoro? Morte Rossa non riesce a pensare ad altro: brama la tua follia per ostentarla freddamente insieme al suo lungo elenco di vittorie contro la società. Sta usando un telefono differente, spacciandolo per quello di Eri, che, evidentemente, conosce; suppongo abbia clonato la card della signora, che, a quanto mi risulta, è ancora di vecchia generazione. I suoi sottoposti l’hanno rubata e clonata in una sola notte, restituendola prima che lei potesse accorgersi del furto. Ti basterà una chiamata per esserne sicuro… puoi telefonare a tua moglie per verificare, se desideri: Morte Rossa ci ha lasciato i cellulari proprio per darci la possibilità di vanificare il suo debole attacco.»
Kogoro si risollevò dal letto, componendo immediatamente il numero dell’ufficio dell’amata.
«Qui è l’ufficio dell’avvocato Eri Kisaki, con chi parlo?»
Non appena udì la suadente voce della donna, chiuse le comunicazioni.
«Hai ragione, Conan… è viva.»
«Perché hai riattaccato senza parlarle?», domandò Ran, che si era ripresa dallo svenimento durante la tranquillizzante spiegazione di Conan.
«Preferisco che non sappia dove ci troviamo… non voglio terrorizzare anche lei. Grazie, Conan… non so cosa sarebbe accaduto senza di te.»
Così ebbe inizio lo scontro diretto tra Shinichi, lo Sherlock Holmes del terzo millennio, e l’inquietante ombra della Morte Rossa.
 
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Giulia™
view post Posted on 28/4/2012, 21:14     +1   -1




Altro capitolo stupendo! :sisi: Ci ridà un po' di speranza proprio quando sembrava tutto finito: prima di leggere credevo che Eri fosse morta.. meglio così! Quindi adesso inizia il vero scontro fra Shinichi e Morte Rossa? :shifty:
 
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view post Posted on 28/4/2012, 21:52     +1   -1
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Spero che Eri sia viva; Kogoro ha sentito la sua voce ma non le ha parlato direttamente in fondo, e se avesse sentito solo un messaggio registrato della moglie? <_<
Non vedo l'ora di leggere il seguito, complimenti :)
 
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view post Posted on 1/5/2012, 15:21     +2   +1   -1
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Mi scuso per la pausa... eccomi di ritorno :D!

FILE XVII:
SOGNI:
Shiho Miyano aprì lentamente gli occhi. L’antica tortura dell’isolamento e della solitudine avvolgeva nuovamente il suo corpo giovanile, avvolto da un candido camice da laboratorio. Uomini muti la attorniavano, affidandosi alla sua smisurata conoscenza e alla spietata freddezza scientifica della gelida “donna in nero”. Il silenzio attonito dei suoi sottoposti, inconsciamente attratti dalle morbide e perfette curve della scienziata, la infastidiva, ridestando il consueto e sdegnoso distacco dagli ottusi e perversi maschi. La sua prodigiosa mente era sorta per realizzare l’impresa scientifica più grandiosa della storia umana, oscurando la fama dei più celebri studiosi del passato. Intrappolata nella sua spinta prometeica verso il futuro, gli istinti sessuali e gli effimeri sentimenti perbenisti, oscenamente tipici della feccia ignorante, non avrebbero influito sulle sue azioni.
«Dottoressa Miyano, il suo superiore La richiede urgentemente al terzo piano.»
L’orgoglio trasudava dall’immensa vastità degli obblighi della giovane, segregata in asettici corridoi sotterranei, cautamente nascosti dall’ignara quotidianità.
La calibrata poesia insita nei suoi passi, effetto inevitabile dell’oggetto di desiderio della congrega cospiratrice, impregnava di perfezione il tetro squallore dei sotterfugi dell’Organizzazione Nera, celandone le distese avvelenate.
«Finalmente ti sei degnata di presentarti… cominciavo a temere che ti fossi persa!»
I lunghi capelli, il cui inconfondibile colore oscillava tra la purezza del bianco e il postmoderno grigio, scivolavano sul cappotto scuro, ruggendo la propria sfida al mondo.
«Gin, con me puoi evitare queste sceneggiate: la mia conoscenza è troppo elevata perché io possa tremare. Esplicami soltanto il motivo per cui mi hai convocata, distraendo la mia preziosa attenzione dal lavoro che il Boss stesso mi ha affidato, e poi vattene.»
«Come ben sai, ho sempre affermato che l’arroganza intellettuale che ti contraddistingue sia l’aspetto più sensuale e involontariamente perverso del tuo carattere; tuttavia, mi duole tralasciare ulteriori complimenti: Lui mi ha inviato qui perché pretende che tu aumenti il ritmo delle ricerche… il tempo comincia a scarseggiare e la Sua pazienza inizia a esaurirsi. Ricorda che quella persona mantiene rapporti amichevoli solo con chi è produttivo ed efficiente. Detto questo, mi congedo dalla tua inebriante vista, giacché ho altri affari da sbrigare.»
«Il dovere ti chiama, Gin? Sei troppo occupato a fare il lavoro sporco per Lui oppure devi incontrarti con un’altra “cortigiana” per sprecare la tua futile esistenza?»
«Mi dispiace deluderti, ma devo trovare al più presto un rappresentante di un’associazione rivale recente, ma, a differenza tua, estremamente importante. Il suo capo, un certo Morte Rossa, ha ottenuto grandi successi in Europa, dunque dobbiamo legarci anche a lui per incrementare il nostro potere. A presto, Sherry.»
Un’inaspettata aura di malata intimità legava pericolosamente i due interlocutori, mentre i rispettivi cervelli si riunivano alle proprie prigioni di menzogne.
Haibara spalancò immediatamente i suoi veri occhi, liberandosi dal sogno e dagli indesiderati ricordi prima di mirare dolcemente Conan, Kogoro e Ran, seduti affettuosamente accanto a lei e agli altri feriti.
 
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Subaru Okiya
view post Posted on 1/5/2012, 17:07     +1   -1




Molto interessante quindi Morte Rossa ha una specie di organizzazione criminale come i mib (allora per i nostri si fa sempre più difficile)e fa affari con loro.Le frecciate che si lanciano shiho e gin sono fantastiche :P sono convinto che la scienziata sarà importante per fermare la bande di MR (comunque rinnovo i miei complimenti)
 
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berniforever
view post Posted on 1/5/2012, 21:18     +1   -1




Questa non me l'aspettavo: Morte Rossa facente parte di un'organizzazione diversa da quella degli uomini in nero, oltretutto come Boss.
Ma secondo me finirà con l'affiliarsi ai MIB xD
 
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view post Posted on 2/5/2012, 14:54     +1   -1
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Scusami ma in questo periodo non ho avuto tempo di far nulla!! Ho perso un po' di capitoli!
Interessante il pezzo di storia di Morte Rossa dove si colpisce la faccia col braciere e fugge, e mi chiedo cosa avra' raccontato a Kogoro? Non e' che aveva istinti omicidi ogni tanto? :huh:
Non e' che l'americano e' Shu travestito? Si interessa troppo ad Ai :shifty: Interessante anche che pure Morte Rossa era a capo di un organizzazione che forse si e' alleata con quella che ormai conosciamo :sisi:
E Gin pazzo sempre e dovunque xD
 
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817 replies since 16/4/2012, 12:07   25135 views
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