Premettendo che domani non riuscirò a postare la continuazione (causa festa di compleanno), vi affido il nuovo capitolo... fatene buon uso
!
P.S.: ringrazio ancora tutti per i complimenti!
FILE XV:
PROSPERO:
In quel momento, Ran sfiorò soltanto una minuta parte del peso insopportabile che il padre aveva dovuto recare in solitudine nel corso di tutta la sua esistenza. Durante il corso della vita matrimoniale, aveva sempre mantenuto la figlia in una condizione lieta nel tentativo disperato di salvare lei e l’intera famiglia da una quotidianità senza speranza; la liceale sorrise mestamente ripensando agli innumerevoli litigi, alle schermaglie amorose dei due genitori e alla loro successiva separazione… tutte le azioni precedenti avevano perduto il proprio significato e qualunque importanza. Kogoro aveva lottato contro di sé e le sue inavvicinabili paure per il bene di tutti, assumendosi l’oneroso e ingrato incarico del silenzio e del tormento.
Mentre la giovane provava pietà per suo padre, il cellulare del coraggioso investigatore squillò timidamente.
«Perdonami, Ran: tua madre mi ha inviato un messaggio.»
Kogoro aprì teneramente l’SMS, ripensando, come ogni volta in cui la incontrava, ai meravigliosi e intimi momenti trascorsi con l'adorata Eri.
L’uomo impallidì, lasciando cadere il telefono sul letto prima di portare le mani verso il viso.
«Kogoro, dimmi che non è ciò che immagino», esclamò Conan, la cui espressione rivelava un atroce dubbio.
«Morte Rossa… ha inviato un messaggio dal telefono di Eri.»
Un distante ordigno detonò nella selva nei pressi dell’albergo, disperdendo ulteriormente la cenere già depositata e coprendo i vetri delle finestre, opachi riflessi di civiltà ipocrite.
«Non è possibile… non resisto più. Akira ha ragione: è tutta colpa mia. Ho sposato Eri e ho concepito Ran insieme con lei solo per far morire entrambe, per diventare la causa scatenante! No, no…», mormorò Kogoro, che stava cominciando ad assomigliare paurosamente all’allucinato receptionist, che ancora gemeva, in preda alla follia, al piano inferiore.
Conan si voltò meccanicamente verso la ragazza, il cui corpo crollò con violenza a terra; solo lui avrebbe potuto agire secondo i precisi canoni della razionalità. Raccolse immediatamente il messaggero della Morte e analizzò con accuratezza il testo, tentando di scacciare inconsciamente un incommensurabile desiderio di vendetta, appena sorto all’interno del suo straordinario encefalo, che, per la prima volta, era pericolosamente in preda agli istinti incontrollabili della natura.
«Principe Prospero, il tuo muro spesso e alto è caduto: la Maschera della Morte Rossa si è introdotta nella tua mascherata per distendere su tutte le cose il suo dominio sconfinato.»
Le monolitiche parole, inscritte nel flusso temporale, tuonavano con forza, ostentando l’implicita minaccia, scolpita nel piano infallibile della lucida mente di Moriarty, il cui volto si era finora mostrato solamente attraverso anonime bombe e sentenze enigmatiche e deviate. Shinichi intravide, all’interno dei propri pensieri, una fitta rete di ragnatele, un piano architettato con precisione per intrappolare al suo interno gli ignari e incauti insetti, decretando inevitabilmente la fine delle proprie insignificanti esistenze.
«Basta: è ora di finirla», pensò, riprendendo il totale controllo delle facoltà mentali. La poderosa e allenata macchina neurale, che, precedentemente, aveva sancito la fine di innumerevoli assassini e ladri, avrebbe condotto alla sconfitta e alla cattura del nuovo e malefico criminale senza ulteriori errori o indugi.
Dopo aver riletto il messaggio, afferrò le mani di Kogoro, allontanandole dal suo viso prima di fissarlo intensamente negli occhi.
«Kogoro, sei il più grande detective del Giappone: se tu non riuscirai a catturare Morte Rossa, nessuno potrà; riassumi il controllo del tuo cervello… fallo per Eri!»
Il celebre investigatore si lasciò cadere sul letto: Shinichi capì che avrebbe dovuto sfoderare la propria intelligenza e le deduzioni per salvarlo dall’apatia e dalla malattia mentale.
Giacché Morte Rossa aveva completato il primo turno del suo gioco, adesso toccava a lui.
Edited by MAN_IN_BLACK - 27/4/2012, 21:50