Al diavolo... non ho resistito
. Ecco il capitolo!
FILE XXX
VALZER SEPOLCRALE
«Sì.»
Moriarty aveva risposto alla sua domanda senza averla udita.
«Non ti spaventare… so tutto. Nulla può sfuggire alla mia mente, nemmeno i pensieri degli esseri umani. I veloci e interessanti impulsi del tuo cervello e del mio stanno permeando l’intera conversazione… ma, a quanto pare, tu non sei in grado di cogliere i miei e prevederne le reazioni. Sei primitivo… ciononostante, so di non aver sbagliato a fidarmi di te.»
Quest’ultima frase lasciò Conan profondamente interdetto e inorridito. “Fidarmi di te”? Che cosa diavolo significava? E, soprattutto, come faceva a prevedere le sue mosse e i suoi pensieri?
«Davvero ritieni che sia impossibile riuscire a sapere tutto ciò che accadrà, calcolare ogni singola variabile senza tralasciare alcun dettaglio? Suppongo che tu conosca l’ipotetica “teoria del Tutto”, che afferma che potremmo arrivare addirittura a conoscere con assoluta precisione il nostro futuro, a condizione che riuscissimo a eliminare ogni elemento di casualità dalla nostra mentalità. Fidati, non è impossibile… nessun problema.»
Conan stava cominciando a spazientirsi. Voleva sapere.
«Perché mi hai fatto rapire?»
«Non l’hai ancor inteso? Milady aveva totale libertà d’azione. Lei era una parte della Morte Rossa… era una mia propaggine. Non avevo bisogno di comandarla. Ha giustamente ritenuto che la tua figura fosse degna di incontrarmi, giacché hai risolto il mistero delle stanze e dei nomi. Avevo letto delle tue imprese dai giornali e mi ero informato personalmente… era palese che in te si celasse un’intelligenza fuori dal comune. Avrebbe dovuto comprenderlo anche l'ottuso Kogoro.»
Folle. Quell’uomo era un pazzo che giocava a fare Dio in un mondo regolato solo dall’ordine e dalle leggi umane.
«Non scivolare vigliaccamente nella religiosità o nella vuota legalità, ti prego. Tralascia simili discorsi infantili e ignoranti. Vi credete liberi, voi “civili”? Credete di vivere in stati democratici? Ciò che vedete voi è solo un banchetto regale cosparso di veleno. La società supposta provoca, nel mondo intero, più morte e devastazione di me, ma le mie azioni sconvolgono il fallace status quo imposto da tutti, non solo dal potere, dunque sono immorali. Quello che voi chiamate “male”, che fermate con le leggi, è figlio dell’ordine… l’uomo ha dovuto darsi un limite per evitare la propria fine, imponendosi degli ordini e dei regolamenti, nascondendo i propri intenti egoistici dietro un velo di perbenismo, senza comprendere che non c’è alcuna ragione universale che possa salvarvi dalla fine. Il vostro mondo d’intrighi, denaro e alveari di vetro vi ha condannati ben prima ch’io apparissi in questa forma.»
La silhouette di Morte Rossa si diresse verso il centro della stanza, sollevando un corpo che, fino a quel momento, era rimasto celato agli occhi di Conan.
«Morte e vita. Elementi inscindibili della ciclicità immota che ci domina e che noi stessi forgiamo.»
Dopo che ebbe pronunciato tali parole, le luci illuminarono il cadavere di Milady, senza testa e insozzato di sangue, sorretto da una struttura costituita da aste di vetro, che terminava, alla base, con delle eleganti ruote del medesimo materiale.
Dagli altoparlanti posti sul soffitto si sparse l’incantevole melodia del Valzer dei Fiori di Tchaikovsky.
«Movimento e immobilità. Roccia e acqua. Terra e cosmo. Perfette contraddizioni… e precise costruzioni di magnificenza ed eternità.»
Morte Rossa afferrò dolcemente le mani insanguinate del cadavere e cominciò a danzare armoniosamente con lui.
«Milady, ora sei ricongiunta al cerchio universale! Nulla può ferirti, il freddo artiglio della vita e il terrore della fine dell’esistenza non permangono più in questa carcassa. Morte, io ballo con te!»
I passi veloci e rapidi delle due ombre si mescolavano in un’orgia d’insensatezza, frenando ogni potenziale domanda razionale del detective.
La Morte Rossa, per la prima volta nella sua intera vita, rise profondamente mentre ondeggiava con la decapitata.
La musica terminò. Moriarty si voltò verso Conan, ostentando la propria maschera.
«Sotto di me, il nulla.»
Morte Rossa uscì lentamente dalla stanza, mentre l’illuminazione svaniva, divorata dall’ombra, avvolgendo Shinichi Kudo tra le vesti dell’orrore.
Edited by MAN_IN_BLACK - 30/12/2018, 17:12