Come immaginavo, rispondere agli ultimi commenti mi ha indotto a scrivere senza sosta
. Nella speranza che anche questo breve capitolo su Ai sia di vostro gradimento, vi ringrazio ancora tutti per i complimenti e vi lascio alla lettura
!
GLI ULTIMI RIMPIANTI
Fine di un sogno
Fiocchi di neve grigia ondeggiavano placidamente intorno ai suoi capelli ramati, celati dal cappuccio rosso: tutto era normale e giusto, fisso e immobile proprio com’ella desiderava.
Le sue forme lisce non scorgevano strade lastricate né palazzi, ma soltanto una pianura brulla e sconfinata, mentre l’orizzonte si confondeva con un cielo vitreo, in cui si riflettevano quelle sterili vastità, tanto accoglienti e silenziose.
La bambina senza nome procedeva con rispettosa ammirazione fra le rade sterpi ormai arse, che ne accompagnavano il lento incedere per farla sentire meno sola.
Soltanto un’altra ombra, i cui fedeli afflati echeggiavano a ogni suo passo nel vuoto, l’attendeva per restituirle, come aveva sempre fatto, il proprio viso, trafugato ai gioviali spiriti dei venti, che lo avevano per breve tempo custodito.
Pochi metri separavano la piccola anima smarrita dalla bestia della desolazione.
“La tua storia non finirà mai, mia cara Sherry: non esistono altri rifugi in cui tu possa ritrovarti. Quella persona ti attende oltre un futuro privo dell’ingannevole inquietudine da cui tu non riesci ancora a separarti: quando la incontrerai, sarai alfine liberata da tutti i ricordi di ansia e rimpianto, che gravano come incubi sui cupi pensieri di chi è desto.”
La fanciulla senza volto, privata della bocca, non poteva replicare.
“Nei tuoi occhi rapiti potrai scorgere le lanterne che ti trasporteranno, Shiho: quando il giorno arriverà, esse si leveranno in alto, traghettandoti su una luna pallida e sperduta, troppo lontana per esistere davvero, per poi adagiarti con amabile gratitudine nel più tenebroso e gelido dei crateri, dove troverai conforto nella sua imperscrutabile indifferenza. Se solo anch’io avessi ricevuto un simile onore…”
Mentre la roca voce si perdeva fra i sempre più innumerevoli sospiri della landa, il paesaggio circostante cominciò a sgretolarsi, mentre la volta senza stelle si infranse, facendo precipitare i propri frammenti sulla terra.
“Sii lieta, Ai: ogni respiro ti avvicina a quel momento.”
XXX
Haibara spalancò le palpebre e, senza muoversi, concentrò il proprio sguardo sul soffitto bianco, attendendo con metodica pazienza che il suo battito tornasse poco alla volta alla normalità: l’evento non era inconsueto per lei, seppure non quotidiano.
Anche se non le riuscì di rammentare lo svolgimento del sogno, la pesante sensazione di ansioso sconforto, che in parte le aleggiava ancora in mente, le confermò di aver sognato ancora una volta il terribile mastino nero, che per mesi non aveva fatto altro che cercarla ovunque, spinto da brame e ossessioni disumane e laceranti.
“Era di nuovo lui, non è vero?”, domandò un preoccupato giovane con le lentiggini sdraiato accanto a lei, prima di allungare il braccio per stringerla a sé.
“Mi dispiace di non poterti aiutare di più…”
La donna che visse due volte si girò verso il compagno e, dopo aver allungato la mano per accarezzargli con delicatezza la guancia, lo fissò con i suoi profondi occhi blu, in cui egli aveva trovato la propria pace, prima di dargli un intimo bacio ed esprimere con sincerità ciò che pensava.
“Qualunque genere di incubo fosse, non è nulla che possa impensierirmi: quando i ricordi dei morti ci cercano, è solo perché si sentono più soli di noi, che viviamo… e adesso torniamo a dormire.”
Edited by MAN_IN_BLACK - 21/11/2020, 11:15