Grazie, grazi mille a tutti,davvero!!
scusate il ritardo,ma ultimamente non ho molta ispirazione per scrivere (e disegnare
) con questo caldo ti passa la voglia di fare tutto =P
poi vorrei sapere se i miei lettori andranno in ferie, in modo da chiedervi se,secondo voi posso continuare la ff quest'estate o riprenderla a settembre (come ha fatto Man in Black^^) non voglio che poi arrivate con 284272 capitoli da leggere xD va be che non ce ne saranno tantissimi...
^^ detto questo, vi lascio alla lettura!
presto aggiornerò anche le mie One shot!
CAPITOLO 14: Di nuovo in pericolo!
Sentì qualcosa.
Una strana sensazione.
Un rumore strano in sottofondo.
Conan aprì piano gli occhi e uscì dal mondo dei sogni, ritrovandosi nella stanza buia che non riconobbe subito per via della mancanza di luce.
La porta era stata chiusa.
Tutta la stanza era immersa nel buio, e lui non riuscì a distinguere altro.
Ancora un rumore.
I suoi sensi si erano svegliati del tutto e cercò con lo sguardo l’amico.
D’un tratto la luce sul comodino vicino al letto si accese e Lui fu lento.
Una mano lo prese per il collo, stringendoglielo forte.
Gli venne a mancare la voce e il respiro. Cercò di liberarsi, ma le ferite gli dolevano e quella stretta diabolica era troppo forte.
Aprì gli occhi e per un attimo il suo cuore cessò di battere per poi ripartire al galoppo.
Rivoli di sudore cominciarono a scendergli lungo la schiena, la fronte e il caldo lo avvolsero.
“Non credevo saresti sopravvissuto.” Disse con la sua voce maligna. Una voce inconfondibile che nonostante fosse da tanto tempo che non la sentisse, la riconobbe.
Riconobbe anche quegli occhi pieni di piacere ad averlo in pugno, e quel sorriso sadico che aveva sempre.
Quei lunghi capelli biondi, che avvolgevano l’impermeabile nero…
Gin!
Dietro di lui vide Vodka e Vermouth tenere fermo il suo amico di Osaka, l’uomo gli puntava addosso una pistola.
‘ Heiji!’
“ Leggo nei tuoi occhi,la paura…e questa cosa mi provoca piacere…”
A quelle parole lui chiuse gli occhi, cercando di tranquillizzarsi.
“Lo sai…sono oltremodo Irritato, che un moccioso come te mi abbia messo i bastoni tra le ruote.”
Furono quelle parole a dare una nuova forza all’ex liceale.
“Prima che tu muoia, voglio sapere chi sei…” mollò leggermente la presa al suo collo.
Conan sentì improvvisamente l’adrenalina salirgli in corpo,un senso di incoscienza lo pervase.
Sentì l’eccitazione salirgli in corpo, e il caldo aumentò.
Che senso aveva mentire?
Ormai erano faccia a faccia, ormai l’aveva scoperto.
Aprì gli occhi e questa volta i suoi occhi blu tralasciavano sicurezza e spavalderia.
“Vuoi sapere chi sono? Strano. Eppure ci siamo già incontrati…” lo provocò lui.
Gin lo guardò, cercando evidentemente di ricercare nella memoria il suo viso.
Nulla.
Heiji, capendo cosa volesse fare l’amico, cercò di dimenarsi per cercare di fermarlo, ma i due strinsero ancora più la presa.
“No, non farlo Conan!!”
“Zitto! O ti faccio un buco in testa…” lo minacciò Vodka. Ma al detective del Kansai non glie ne importava nulla.
“Mi chiamo Shinici Kudo,e sono un detective.”
Quel nome non gli era nuovo, per niente, anzi. Aveva ricordi sfocati, d’altronde non poteva ricordarsi di tutti i suoi nemici.
Cercò di non fargli vedere la sua insicurezza, sorridendo ancora di più.
“Shinici…Kudo hai detto?”
“Capo…” intervenne Vodka
“Non era quel liceale che risolveva tanti casi complicati?” chiese con un certo tono di paura.
Poi Gin si ricordò.
L’avevano incontrato a Miracle Land, in cui erano stati coinvolti in un caso che Shinici aveva risolto.
Successivamente l’aveva sorpreso a spiare un loro affare e invece di eliminarlo sparandogli, aveva provato a dargli quel nuovo veleno che l’organizzazione aveva inventato.
Per un attimo rimase in silenzio, incapace di credere che quel bambino fosse in realtà quel famoso liceale.
L’astuto e crudele Gin preso in giro da un ragazzino.
No, non poteva accettarlo.
No, non ci credeva.
Un liceale tornato bambino? Ridicolo, è pura fantascienza.
Eppure si potevano spiegare molte cose. Un semplice bambino non sarebbe mai riuscito a fare ciò che invece ha fatto lui.
Lo guardò ancora più intensamente e nei suoi occhi rivide quel liceale guastafeste.
Si, era vero. In quel bambino si nascondeva quel Kudo…
Ma come poteva essergli sfuggito per tutto quel tempo?
La rabbia gli salì fino a ribollirgli il cervello.
“ Tu! Piccolo essere…Nessuno è mai sfuggito a Me!”
gli strinse ancor più la presa e al povero Conan cominciò a mancargli il fiato.
“Come? Come hai fatto a tornare bambino?come hai fatto a sfuggirmi?!”
Heijii si allarmò vedendo l’amico in preda alla collera di quell’essere spietato.
“No!!”
“Zitto!”
“Quando mi hai…somministrato quella maledetta APTX…Hai trascurato un dettaglio importante...”
‘Come fa a sapere il nome del farmaco?’
“E tu mi hai appena rivelato un importante informazione…” il volto di Gin sorrise trionfante. Finalmente aveva trovato la traditrice.
Lei, Sherry.
Il volto del bambino si tramutò in paura, terrore.
‘Idiota!’ ringhiò dentro di sé.
Aveva rivelato che Sherry era ancora viva, senza rendersene conto. Un errore imperdonabile da parte sua, da parte di un astuto Detective.
“Dov’è Lei?”
Conan non rispose.
Si sentì terribilmente in colpa, si sentì uno stupido, Si era fatto prendere la mano e aveva rivelato troppo.
“Non rispondi? Non importa…Vorrà dire che useremo la cosa a nostro vantaggio…”
Quando Shinici capì le sue intenzioni, non potè far nulla, perché Gin lo tramortì con un colpo in testa con qualcosa di pesante.
Stessa sorte toccò al Detective di Osaka, il quale rimase svenuto per terra, ferito.
Ma prima che gli uomini in nero se ne andassero con il bambino tra le braccia, qualcuno fece scivolare un foglietto nella tasca della maglietta di Heiji.
Quel foglietto poteva significare l’ultima speranza per Lui e per tutti quelli che avevano incrociato sul loro cammino,il piccolo Conan Edogawa, ovvero Shinici Kudo.