Detective Conan Forum

Dance of Fate, dopo "L'Inseguitore Corvino" . . .

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view post Posted on 5/7/2012, 19:02     +1   -1
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Sicario dei MIB

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Smilzo :blink:? Mi ricorda "West and Soda" di Bruno Bozzetto :asd:...
Come previsto, Conan e Ai se la sono cavata, ma per quanto? L'Organizzazione gli sta ormai con il fiato sul collo (anche se non è ancora ben chiaro a cosa puntasse con questo attacco) e i rischi aumentano sempre di più.
La scena migliore del file? Ai che chiama Heiji "Osaka" :lol:... indimenticabile :lollo:.
 
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view post Posted on 5/7/2012, 20:28     +1   -1
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Super detective

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Che bello, si sono salvati!! :1st:
Un capitolo davvero ben scritto con tanta azione; Gin perfido come al solito -_-
Conan e Ai hanno rischiato davvero grosso questa volta.
Sono d'accordo con MAN_IN_BLACK: la frase detta da Ai ad Heiji è mitica :lol:

Complimenti Aruka!!
 
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view post Posted on 6/7/2012, 13:50     +1   -1
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Mente Enigmistica

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Bellissimo Capitolo!! :D

Sono salvi è una cosa fantasticaaa!!! *_*

Allora, analizziamo bene questo capitolo dal punto di vista stilistico: Mi è piaciuto davvero molto e le descrizioni sono state messe davvero egregiamente all'interno della storia, perché hai messo delle descrizioni riguardanti alcuni piccoli particolari che mi sono piaciute, come quella sull'intonaco *O*

Quindi Complimentissimi!!!! Sei stata bravissima! :D Aspetto il Seguito ;D
 
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shiho myano
view post Posted on 8/7/2012, 14:26     +1   -1




compilmentoni!!! sei davvero bravissima! altro che io con quello schifo di help me........aspetto con ansia il continuo!!!!
 
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view post Posted on 9/7/2012, 18:47     +1   -1
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Grazie di cuore a tutti!! ^^
grazie anche alla nuova arrivata, shiho myano, sono felice di avere una new lettrice xD
è giunto il momento di mettere il nuovo capitolo...*_*

Capitolo 12: Addio, Detective Boys…

Ormai la notte era calata su quella giornata intensa.
La scuola era ridotta ad un cumulo di macerie, i bambini furono portati a casa dalle loro famiglie, ricevendo scuse da parte della scuola.
Ma in fin dei conti non era colpa loro.
Ma colpa di uno spietato assassino di cui nessuno ne conosceva l’esistenza e la propria identità.
L’Fbi arrivò in ospedale e il caso fu archiviato dalla polizia e passato nelle loro mani.
Smilzo era stato messo in una stanza sotto stretta sorveglianza ed era in uno stato pietoso, in stato incosciente.
Conan era stato messo in una stanza distante dalla sua.
Dentro a fargli da veglia c’era Heiji che aveva insistito per stare dentro con lui.
Quando Conan si svegliò, non riuscìì subito a capire dov’era.
La stanza era buia, immersa completamente nel buio della notte, senza neanche una lucetta soffusa a fargli compagnia.
Il bambino cercò di alzarsi, ma gli prese una fitta d’appertutto, un giramento di testa fortissimo, ed ecco che si ributtò subito sul letto.
Si accorse di essere stato bendato, le ferite gli bruciavano un po’, ma la sua mente subito si fece all’erta.
“Shinici!” la voce dell’amico gli fece capire che non era da solo, e subito lo cercò con lo sguardo nel buio, vide due occhi verdognoli farsi vicino a lui.
“Heiji…” si stupì della sua voce flebile.
“Come ti senti? Ha, aspetta, vado a chiamare un infermiera.”
Non diede l’occasione all’amico di ribattere che già era fuori a cercarla.
La porta aperta illuminò quella stanza e si accorse che era molto grande. Il suo letto, in centro stanza, attaccato al muro.
Subito qualcuno entrò nella sua stanza che riconobbe subito.
Il suo viso traspariva preoccupazione e paura, i suoi occhi lilla erano lucidi per il pianto.
“Ran…”
“Conan!” subito la ragazza gli si gettò al collo, abbracciandolo stretto, facendo mugugnare il detective dal dolore, così lei si ritrasse subito, scusandosi.
“Come stai?” gli chiese dolcemente, mischiando il tono con una nota di preoccupazione
“Bene Ran, tranquilla…” mentì il giovane detective.
Sentiva il bisogno di andarsene da lì, per non mettere in pericolo i suoi cari.
Sicuramente Gin sarebbe arrivato presto a cercarlo e si sarebbe vendicato non solo su di lui, ma anche su tutti loro.
“Si può sapere perché non sei uscito subito dalla scuola in fiamme??” ora Ran era furiosa.
Conan la guardò con fare interrogativo, così lei capendo i suoi timori gli rispose
“Mi hanno raccontato tutto! Ora…esigo una spiegazione!"
“Ecco…io…”
gli venne un idea.
“Ai era rimasta intrappolata e io volevo salvarla…” gli disse con fare innocente, sperando che lei ci cascasse. In fondo era metà verità. Cosa mai poteva fare una bugia in più?
Ran lo guardò per qualche secondo, il suo sguardo da arrabbiato, si fece dolce e serio.
“Conan…”
Per sua fortuna arrivarono subito Heijii con un infermiera che visitò il bambino, ritenendo opportuno di tenerlo in osservazione per quella notte.
Subito dopo entrarono Goro e Sonoko per vedere come stava.
“è bene che riposi. Può stare solo uno di voi ad assisterlo questa notte.” Disse l’infermiera, e Ran subito si offrì volontaria.
“No…” disse serio il bambino, lo sguardo rivolto in basso.
Lei lo guardò stranita. I suoi sospetti che qualcosa non andasse si fecero più intensi.
Poi Conan spostò il suo sguardo su Ran, uno sguardo supplichevole
“Io voglio Heiji-chan!!” disse in tono infantile.
Lei rimase sorpresa.
L’amico gli resse il gioco.
“E’ normale che voglia me al suo fianco!” si avvicinò al bambino e gli scompigliò i capelli
“Ci vuole un maschietto…giusto?” continuò lui, in tono scherzoso.
“Ma certo!” disse lei in tono sereno. Ma in fondo, sentiva che quei due nascondevano qualcosa.
“Allora noi andiamo…a domattina!” li salutò, e si chiuse la porta alle spalle.
I due tirarono un sospiro di sollievo.
“Grazie mille Hattori.” Gli disse in tono riconoscente.
“Figurati!” gli fece l’occholino.
Poi qualcuno bussò alla porta, i due subito si misero all’erta.
“E’ permesso?” chiese una voce da bambina, in tono adulto. I due la riconobbero.
“Si.”
Dalla porta fece capolino Ai, insieme ai giovani Detective.
“Come stai?” gli chiese con quel suo solito tono. Ma Conan percepì una piccola nota di preoccupazione.
“Bene,grazie.”
“Bene, vado a prendermi qualcosa da bere, a tra poco!” li salutò Heiji.
“Senti Conan…” iniziò la piccola Aiyumi.
Lui la guardò e si sere conto che i piccoli bambini avevano tutti uno sguardo serio. Nei suoi piccolo occhi, il bambino vide una strana luce.
I tre si avvicinarono al letto, mentre Ai si mise in disparte a braccia incrociate.
“Si può sapere che cos’è questa storia?” continuò il bambino con le lentiggini.
“Quale storia?”
“Lo sai benissimo!” ruggì Genta
“Ultimamente…tu e Ai” si voltò verso di lei “ vi comportate in modo strano. Vi sentiamo più distaccati, sempre con lo sguardo sospettoso…” disse Mitzuhiko.
“Ci state evitando…” concluse la piccola bambina, dispiaciuta.
“ Noi siamo amici, e gli amici si aiutano a vicenda! Ci state nascondendo qualcosa? Vi siete stufati di noi? Insomma, noi vogliamo la verità!” urlò il bambino in tono molto serio, che sia Ai sia Conan se ne stupirono. Non li avevano mai visti così. Preoccupati, confusi, arrabbiati…
Ai per un attimo tremò sapendo quale oscuro segreto li avvolgeva, ma non poteva metterli in pericolo.
I tre fissarono Conan, il cui sguardo era nascosto dalla folta grangia.
Poi sorrise. Un sorriso amaro.
“Volete la verità? E va bene.”
Ai sgranò gli occhi e lo guardò.
‘ dimmi che non lo stai per fare…’
“Avete ragione, la verità prima di tutto. E’ vero, è come dici tu Mitzuhiko”
il cuore della scienziatina accellerò i suoi battiti.
“Noi…”
rigoli di sudore iniziarono a scorrere il bel faccino di Ai.
“Ci siamo stufati di voi. Siete troppo infantili per i nostri gusti.”
“Che cosa??” si unirò subito Genta.
“E’ vero Ai?” chiese Mitzuhiko, voltandosi verso di lei e la scienziatina fece un piccolo cenno con la testa, ma non si mosse dalla sua posizione: braccia incrociate, sguardo basso anche lei.
Ai cercò di tranquillizzarsi, e si diede della stupida per aver creduto che gli raccontasse la verità. Ma quando spostò lo sguardo sui tre amichetti gli si spezzò il cuore.
La piccola Aiyumi non staccava gli occhi dal piccolo Conan, i suoi occhi le si riempirono di lacrimoni, che cadendo bagnavano la sua maglietta.
Genta e Mitzuhiko avevano uno sguardo amareggiato, quasi perso nel vuoto. Poi cambiò in uno sguardo stizzito.
“Va bene. Abbiamo recepito il messaggio.” Disse Mitkuhiko, spostando il suo sguardo per terra.
“Scusateci se non siamo alla vostra altezza!” li schernì Genta e si girò per uscire.
“Andiamo…Be, addio Conan, guarisci presto.”
Poi il bambino si voltò verso Ai, la quale era rimasta zitta e immobile.
Gli sarebbe piaciuto rivedere il suo sguardo per l’ultima volta, ma lei non si mosse.
“Ai…so che è inutile dirtelo ora ma…tu…” sentì gli occhi pungere, ma scacciò via le lacrime, prese coraggio
“Tu…Mi piace Ai!” gli urlò e lei si ridestò.
Anche la piccola Aiyumi voleva salutare il suo amichetto.
“Conan…sappi che se anche tu non ci vuoi, io ti vorrò sempre bene. Non dimenticarlo.” Gli disse dolcemente tra le lacrime.
Poi i bambini corsero fuori, le lacrime agli occhi.
 
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view post Posted on 9/7/2012, 20:24     +1   -1
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Mente Enigmistica

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Questo capitolo è molto bello e molto malinconico :( il modo in cui Conan, pur difendendoli, tratta i detective boys è molto crudo, ma è l'unica cosa da fare... Mi dispiace troppo per loro, però :( e per il loro modo di essere trattati da quelli che credevano amici... Dopotutto però, so che l'ha fatto per il loro bene :D e questo mi fa sentire meglio *-*

Hai commesso un piccolissimo errore, che ti faccio notare, perché è proprio logicamente errato

CITAZIONE
"E' permesso" chiese un voce da bambina, in tono adulto.

Ecco, se è una bambina, il suo tono non potrà mai essere come quello di un adulto, la frase però è chiara, come concetto, al posto di "Tono" dovresti utilizzare la parola "modo"

"E' permesso" chiese una voce da bambina, in modo adulto.

Così vedo che è molto meglio e ha più logica, con il termine adatto. :D

Ovviamente è un piccolo errorino che ci tenevo a farti notare, per poter migliorare ;D Questo capitolo, comunque sia, è stato stupendo! *O*
 
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view post Posted on 9/7/2012, 21:31     +1   -1
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Sicario dei MIB

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Poveri bambini... era inevitabile: il pericolo è divenuto davvero troppo grande per loro :(.
Di Genta non me ne frega nulla :muhaha:, ma Ayumi e Mitsu mi hanno spezzato il cuore :cry:.
Davvero bravissima, crei sempre delle scene dotate di grande pathos ;)!

P.S.: ricordati di lasciare uno spazio tra la fine dei puntini di sospensione e la parola seguente :).
 
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shiho myano
view post Posted on 10/7/2012, 13:01     +1   -1




molto bello anche qst capitolo,sappi che ora sono diventata una tua lettrice fissa! :D ci sono alcuni errori ma ho visto che te li hanno già fatti notare....ancora complimenti,sei molto brava e non vedo l'ora di andare avanti a leggere!!!! :clap:
 
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view post Posted on 11/7/2012, 17:54     +1   -1
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Mi dispiace molto per Ayumi, Genta e Mitsuhiko :( Che brutto colpo per loro :(
Però era davvero necessario, Conan ha agito per il loro bene, anche se non è stato facile.

Complimenti Aruka, un capitolo davvero bello e intenso!!
 
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view post Posted on 12/7/2012, 16:36     +1   -1
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Grazie di cuore ancora a tutti, davvero!! anche alla nuova lettrice, sono felice che la storia ti piaccia ^-^
non so mai come ringraziarvi ragazzi!
ed ecco il 13° capitolo. un pò corto rispetto al precendente,ma si è reso necessario per quello dopo... :rolleyes:
Buona lettura!

CAPITOLO 13: Sentimenti contrastanti


Così Conan e Ai rimasero soli nella stanza e nessuno osò dire niente, o anche solo muoversi.
Ognuno era immerso nei propri pensieri, i quali erano simili e molto vicini.
Quella piccola dichiarazione Ai non se l’aspettava.
E così si era innamorato di lei.
Ma lei non era quella che credeva che fosse. Lei era una ragazza diciassettenne, un membro dell’organizzazione, una persona spietata, con un brutto passato alle spalle e una vita vissuta.
Lei non conosceva la felicità, lei non era una bambina come le altre.
Anche Conan aveva quasi i medesimi pensieri.
Come poteva la piccola Aiyumi dirle quelle belle parole dopo la sofferenza che gli aveva provocato? In fondo lui era Shinici Kudo, il famoso Detective Liceale, non un bambino.
Quanto odiava vivere in quel modo, mentendo a tutti, facendo soffrire tutti quelli che gli stavano intorno. Si sentì quasi un verme, ma era l’unico modo per liberarsi di loro, per non metterli in pericolo.
Era ora che vivessero la loro vita senza di loro.
Di sicuro sarebbero vissuti più felici e sereni. La tristezza sarebbe passata in fretta e ben presto si sarebbero dimenticati di loro.
Sorrise amaramente: quanto avrebbe dato mesi prima di non averli più tra i piedi?
ma la realtà era che ormai Lui si era affezzionato a quei bambini, ma una parte di lui non voleva ammetterlo.
ormai quell'esistenza stava diventando parte di lui, e Shinici Kudo stava scomparendo poco alla volta e lui ogni giorno doveva lottare per tenerla viva, per tornare quello che era.
“Perché…”
Conan finalmente si decise a guardare negli occhi l’amica. Sapeva che anche lei stava soffrendo, e sapeva anche la domanda che stava per rivolgergli:
“Era l’unico modo per non metterli in pericolo Ai…”
“Ma perché farli soffrire così?” il suo sguardo lo faceva sentire colpevole.
Improvvisamente la porta cigolò e Agasa entrò
“Ragazzi, si può sapere cos’è successo? Ho appena incontrato i bambini che stavano piangendo…”
Poi percepì l’aura di tensione e si accorse dei loro sguardi.
“Che avrei dovuto dirgli?? Si ragazzi, in realtà siamo ricercati da un organizzazione segreta che ci ha rimpiccioliti! Volete rischiare di morire con noi??”
“Non intendevo questo, e lo sai bene!”
“Su su, ora calmatevi…” cercò di riappacificarli l’omone.
I due stettero in silenzio, sotto uno sguardo rassegnato di Agasa. Non sapeva più che fare per calmare le acque.
“Scusami Kudo.” Gli disse senza neanche voltarsi.
Perché? Perché doveva succedere tutto questo? Lei si sentiva terribilmente in pericolo, e soprattutto non voleva che altri venissero coinvolti.
E poi c’era Lui…si…quel bambino con gli occhiali spostò il suo sguardo su di lei, i suoi occhi blu la travolsero. Un desiderio di stringerlo la avvolse, come una coperta calda d’inverno che ti scalda con il suo tepore. Sentì le sue guance farsi calde, i suoi occhi inumidirsi. No, non doveva farsi vedere in quello stato.
Lui non doveva sapere dei suoi sentimenti.
Decise di racchiuderli nuovamente nel suo cuore e uscì di corsa dalla stanza, senza dire una parola.
Agasa, preoccupato per la piccola bambina, la seguì, salutando il Detective, rimasto basito.
Dopo poco, la porta si aprì ed entrò Hattori, una bibita in mano, seguito da Jodie e James.
“Come stai?” chiese l’ex professoressa di inglese al bambino.
“Bene.” Mentì lui.
“Senti Conan, credo che tu ci debba parecchie spiegazioni.” Andò dritto al punto l’uomo con i baffi.
Il piccolo detective sospirò e raccontò dell’incendio, dell’ auto di Gin parcheggiata davanti alla scuola e di Smilzo, attualmente anche lui ricoverato in ospedale. Tralasciò parecchi particolari che avrebbero posto altre domande.
Dopo circa un ora, si presentò nella camera un infermiera incollerita, dicendo che il piccolo paziente avrebbe dovuto riposare, così furono costretti ad uscire, decidendo di tornare l’indomani.
Heiji e Conan rimasero nella stanza da soli. I corridoi dell’ospedale erano illuminati flebilmente da delle luci al neon sul soffitto, mentre le stanze erano al buio, illuminate solo dal piccolo raggio di luce che passava dalle porte leggermente socchiuse.
“Tutto bene Shinici?” chiese l’amico preoccupato, guardandolo.
“Si, tranquillo, grazie.” Disse riconoscente. Non sapeva che avrebbe fatto senza di lui in quel momento.
D’un tratto si sentì terribilmente stanco e pesante.
Stanco delle continue bugie, stanco di far soffrire chi gli stava accanto, a cominciare da Ran. La sua piccola Ran, così avrebbe voluto da sempre chiamarla, ma gli mancava il coraggio.
Si sentiva pesante dal grande fardello che si portava sulla schiena, l’aver fatto soffrire i suoi giovani amici, ma sapeva che era l’unico modo per non coinvolgerli ancora di più.
Decide di stendersi e di lasciarsi andare, tra le braccia di Morfeo, il quale lo accolse quasi subito, cullandolo in un sogno senza sogni…
 
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view post Posted on 13/7/2012, 10:22     +1   -1
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Mente Enigmistica

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Complimenti Aru!!! :D E' un capitolo bellissimo *-* sei molto migliorata nel descrivere le emozioni e i sentimenti e anche i pensieri dei protagonisti, brava! ^^

Ti devo però far notare qualche errore che hai commesso (non so perché in questo periodo mi coglie la mania del "professore di italiano" xD)

CITAZIONE
E così si era innamorato di lei.

Il problema in questo periodo sta nella mancanza del soggetto, in quanto non si riesce a capire chi si è innamorato di lei (Ai), ovviamente, noi che abbiamo letto il capitolo lo sappiamo, si riferisce a Mitsuhiko, ma in italiano questa frase manca proprio della persona che si è innamorata e magari qualcuno potrebbe fraintenderebbe leggendo le frasi prima e pensando che sia Conan ad essere innamorato di lei.

CITAZIONE
ma la realtà era che ormai Lui si era affezzionato a quei bambini, ma una parte di lui non voleva ammetterlo.
ormai quell'esistenza stava diventando parte di lui, e Shinici Kudo stava scomparendo poco alla volta e lui ogni giorno doveva lottare per tenerla viva, per tornare quello che era.

Questa frase è troppo piena di ripetizioni, c'è proprio sempre un uso di "lui" che è continuo ogni poche parole. Ti consiglio di variare usando per esempio "egli" oppure "il detective" oppure "Shinichi" o "Conan"

Per farti un esempio riporto i periodo in modo corretto

CITAZIONE
ma la realtà era che ormai Conan si era affezzionato a quei bambini, ma una parte di lui non voleva ammetterlo.
ormai quell'esistenza stava diventando sua, e Shinici Kudo stava scomparendo poco alla volta ed egli ogni giorno doveva lottare per tenerla viva, per tornare quello che era.

Vedi così la lettura diventa più piacevole e con meno ripetizioni :D

Tantissimi Complimenti però per le descrizioni dei pensieri! *-* Sei davvero migliorata! :D
 
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view post Posted on 13/7/2012, 10:45     +1   -1
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Concordo con l'autrice stessa: questo capitolo era "necessario", giacché funge da ponte per i fatti che avverranno più tardi, risultando, dunque, leggermente "sotto tono" ma comunque apprezzabile.
La portata principale deve ancora arrivare... lo so :hehe:.

 
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shiho myano
view post Posted on 13/7/2012, 13:40     +1   -1




bravaaa!!! ah,dimenticavo ,non c'è bisogno che mi ringrazi dei complimenti...TE LI MERITI TUTTIIIIIIIIIIIIIIIIIIII!!!! :lollo: continua così mi raccomando!
 
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view post Posted on 14/7/2012, 09:21     +1   -1
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Super detective

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Mi è piaciuto molto anche questo capitolo!

Sono descritti bene i sentimenti che provano Conan e Ai, sei stata molto brava^^

Aspetto il seguito :) :)
 
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view post Posted on 19/7/2012, 16:54     +1   -1
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Grazie, grazi mille a tutti,davvero!!
scusate il ritardo,ma ultimamente non ho molta ispirazione per scrivere (e disegnare :cry: ) con questo caldo ti passa la voglia di fare tutto =P
poi vorrei sapere se i miei lettori andranno in ferie, in modo da chiedervi se,secondo voi posso continuare la ff quest'estate o riprenderla a settembre (come ha fatto Man in Black^^) non voglio che poi arrivate con 284272 capitoli da leggere xD va be che non ce ne saranno tantissimi...
^^ detto questo, vi lascio alla lettura!
presto aggiornerò anche le mie One shot!

CAPITOLO 14: Di nuovo in pericolo!

Sentì qualcosa.
Una strana sensazione.
Un rumore strano in sottofondo.
Conan aprì piano gli occhi e uscì dal mondo dei sogni, ritrovandosi nella stanza buia che non riconobbe subito per via della mancanza di luce.
La porta era stata chiusa.
Tutta la stanza era immersa nel buio, e lui non riuscì a distinguere altro.
Ancora un rumore.
I suoi sensi si erano svegliati del tutto e cercò con lo sguardo l’amico.
D’un tratto la luce sul comodino vicino al letto si accese e Lui fu lento.
Una mano lo prese per il collo, stringendoglielo forte.
Gli venne a mancare la voce e il respiro. Cercò di liberarsi, ma le ferite gli dolevano e quella stretta diabolica era troppo forte.
Aprì gli occhi e per un attimo il suo cuore cessò di battere per poi ripartire al galoppo.
Rivoli di sudore cominciarono a scendergli lungo la schiena, la fronte e il caldo lo avvolsero.
“Non credevo saresti sopravvissuto.” Disse con la sua voce maligna. Una voce inconfondibile che nonostante fosse da tanto tempo che non la sentisse, la riconobbe.
Riconobbe anche quegli occhi pieni di piacere ad averlo in pugno, e quel sorriso sadico che aveva sempre.
Quei lunghi capelli biondi, che avvolgevano l’impermeabile nero…
Gin!
Dietro di lui vide Vodka e Vermouth tenere fermo il suo amico di Osaka, l’uomo gli puntava addosso una pistola.
‘ Heiji!’
“ Leggo nei tuoi occhi,la paura…e questa cosa mi provoca piacere…”
A quelle parole lui chiuse gli occhi, cercando di tranquillizzarsi.
“Lo sai…sono oltremodo Irritato, che un moccioso come te mi abbia messo i bastoni tra le ruote.”
Furono quelle parole a dare una nuova forza all’ex liceale.
“Prima che tu muoia, voglio sapere chi sei…” mollò leggermente la presa al suo collo.
Conan sentì improvvisamente l’adrenalina salirgli in corpo,un senso di incoscienza lo pervase.
Sentì l’eccitazione salirgli in corpo, e il caldo aumentò.
Che senso aveva mentire?
Ormai erano faccia a faccia, ormai l’aveva scoperto.
Aprì gli occhi e questa volta i suoi occhi blu tralasciavano sicurezza e spavalderia.
“Vuoi sapere chi sono? Strano. Eppure ci siamo già incontrati…” lo provocò lui.
Gin lo guardò, cercando evidentemente di ricercare nella memoria il suo viso.
Nulla.
Heiji, capendo cosa volesse fare l’amico, cercò di dimenarsi per cercare di fermarlo, ma i due strinsero ancora più la presa.
“No, non farlo Conan!!”
“Zitto! O ti faccio un buco in testa…” lo minacciò Vodka. Ma al detective del Kansai non glie ne importava nulla.
“Mi chiamo Shinici Kudo,e sono un detective.”
Quel nome non gli era nuovo, per niente, anzi. Aveva ricordi sfocati, d’altronde non poteva ricordarsi di tutti i suoi nemici.
Cercò di non fargli vedere la sua insicurezza, sorridendo ancora di più.
“Shinici…Kudo hai detto?”
“Capo…” intervenne Vodka
“Non era quel liceale che risolveva tanti casi complicati?” chiese con un certo tono di paura.
Poi Gin si ricordò.
L’avevano incontrato a Miracle Land, in cui erano stati coinvolti in un caso che Shinici aveva risolto.
Successivamente l’aveva sorpreso a spiare un loro affare e invece di eliminarlo sparandogli, aveva provato a dargli quel nuovo veleno che l’organizzazione aveva inventato.
Per un attimo rimase in silenzio, incapace di credere che quel bambino fosse in realtà quel famoso liceale.
L’astuto e crudele Gin preso in giro da un ragazzino.
No, non poteva accettarlo.
No, non ci credeva.
Un liceale tornato bambino? Ridicolo, è pura fantascienza.
Eppure si potevano spiegare molte cose. Un semplice bambino non sarebbe mai riuscito a fare ciò che invece ha fatto lui.
Lo guardò ancora più intensamente e nei suoi occhi rivide quel liceale guastafeste.
Si, era vero. In quel bambino si nascondeva quel Kudo…
Ma come poteva essergli sfuggito per tutto quel tempo?
La rabbia gli salì fino a ribollirgli il cervello.
“ Tu! Piccolo essere…Nessuno è mai sfuggito a Me!”
gli strinse ancor più la presa e al povero Conan cominciò a mancargli il fiato.
“Come? Come hai fatto a tornare bambino?come hai fatto a sfuggirmi?!”
Heijii si allarmò vedendo l’amico in preda alla collera di quell’essere spietato.
“No!!”
“Zitto!”
“Quando mi hai…somministrato quella maledetta APTX…Hai trascurato un dettaglio importante...”
‘Come fa a sapere il nome del farmaco?’
“E tu mi hai appena rivelato un importante informazione…” il volto di Gin sorrise trionfante. Finalmente aveva trovato la traditrice.
Lei, Sherry.
Il volto del bambino si tramutò in paura, terrore.
‘Idiota!’ ringhiò dentro di sé.
Aveva rivelato che Sherry era ancora viva, senza rendersene conto. Un errore imperdonabile da parte sua, da parte di un astuto Detective.
“Dov’è Lei?”
Conan non rispose.
Si sentì terribilmente in colpa, si sentì uno stupido, Si era fatto prendere la mano e aveva rivelato troppo.
“Non rispondi? Non importa…Vorrà dire che useremo la cosa a nostro vantaggio…”
Quando Shinici capì le sue intenzioni, non potè far nulla, perché Gin lo tramortì con un colpo in testa con qualcosa di pesante.
Stessa sorte toccò al Detective di Osaka, il quale rimase svenuto per terra, ferito.
Ma prima che gli uomini in nero se ne andassero con il bambino tra le braccia, qualcuno fece scivolare un foglietto nella tasca della maglietta di Heiji.
Quel foglietto poteva significare l’ultima speranza per Lui e per tutti quelli che avevano incrociato sul loro cammino,il piccolo Conan Edogawa, ovvero Shinici Kudo.
 
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150 replies since 28/5/2012, 11:04   3066 views
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