e buon pomeriggio a tutti!
mentre mancano solamente più 12 giorni (finalmente) al matrimonio di mio fratello, e il tempo pare un pò impazzito, aggiorniamo questa fiction.
eravamo rimasti al duetto divino. non perdo tempo, e vi lascio sognare....
NOVEMBRE- DUETTO ALLA FESTA DELLO SPORT
Ottava Parte
Un altro lungo applauso, poi scese il silenzio e gli strumenti cominciarono a suonare una melodia dolce. Due occhi di luce si accesero, puntuali su due figure ai lati del palco, identiche sia nell’aspetto che nello sguardo. Fu la donna più adulta a cominciare, e la sua splendida voce si diffuse per il teatro, mentre si muoveva lentamente verso il centro del palco, lasciando tutti ammutoliti.
Many nights we prayed
With no proof anyone could hear
In our hearts a hope for a song
We barely understood
Now we are not afraid
Although we know there’s much to fear
We were moving mountains
Long before we knew we could, whoa, yes
There can be miracles
When you believe
Though hope is frail
It’s hard to kill
Who knows what miracles
You can achieve
When you believe somehow you will
You will when you believe.
La voce della Shiho adulta si spense dolcemente. La donna si volse verso la figlia, allungando dolcemente la mano verso di lei. era il suo momento. La giovane Kudo strinse per un attimo il microfono, guardò Akira ed iniziò a cantare, avanzando lentamente verso la madre.
In this time of fear
When prayer so often proves in vain
Hope seems like the summer bird
Too swiftly flown away
Yet now I’m standing here
My hearts so full, I can’t explain
Seeking faith and speaking words
I never thought I’d say
There can be miracles
When you believe (When you believe)
Though hope is frail
It’s hard to kill
Who knows what miracles
You can achieve (You can achieve)
When you believe somehow you will
You will when you believe
Il pubblico ascoltava incredulo ed ammaliato quel duetto dai toni quasi magici. Le due Shiho si scambiarono un sorriso dolcissimo, poi si presero per mano e ripresero a cantare insieme, le voci che si mischiavano in armonia tra loro e con la musica.
They don’t always happen when you ask
And it’s easy to give in to your fears
But when you’re blinded by your pain
Can’t see the way, get through the rain
A small but still, resilient voice
Says hope is very near, oh [Oh]
There can be miracles (Miracles)
When you believe (Boy, when you believe, yeah) [Though hope is frail]
Though hope is frail [Its hard]
It’s hard to kill (Hard to kill, oh, yeah)
Who knows what miracles
You can achieve (You can achieve, oh)
When you believe somehow you will (Somehow, somehow, somehow)
Somehow you will (I know, I know, know)
You will when you believe [When you]
(Ohoh)
[You will when you]
(You will when you believe)
[Oohoohooh]
[Oh...oh]
[When you believe]
[When you believe]
Un attimo di silenzio, poi il pubblico proruppe in un applauso scrosciante. Tutti si alzarono in piedi, e l’entusiasmo fece quasi tremare le pareti del teatro. Madre e figlia erano commosse, la più giovane si asciugò gli occhi lucidi ed abbracciò la donna, che la strinse in un abbraccio amorevole. Taiga rivolse ad entrambe un cenno del capo, poi ringraziò tutti ed il sipario cominciò a chiudersi: la band lasciò gli strumenti ed andò a complimentarsi con le due Shiho.
“Grazie a voi, ragazzi. Senza di voi, non ce l’avrei mai fatta.” mormorò la giovane Kudo, commossa.
“Quando vuoi, noi siamo qui!” esclamò il batterista, e gli altri annuirono convinti.
“Meglio di no.” fu il commento di Taiga, che si guadagnò un’occhiataccia dagli amici. Fece una smorfia. “Comunque, alla fine te la sei cavata. Almeno non hai rovinato tutto, come credevo.”
“Un semplice grazie era sufficiente.” replicò Shiho, piccata. Sapeva di non potersi aspettare nulla di meglio da Taiga, ed in fondo andava bene così.
Dopotutto, li ho fatti pensare con i miei problemi di cuore...“Vieni, tesoro.” la invitò la madre, cingendole le spalle con un braccio. “Tuo padre ci sta aspettando...ma prima, dovresti parlare con qualcun altro.”
La signora Kudo lasciò la figlia in compagnia del fidanzato, andando a raggiungere il marito e gli altri figli. I due ragazzi rimasero in silenzio per qualche istante: Shiho avrebbe voluto dirgli tante cose, ma non sapeva da dove cominciare.
“Quindi...quella volta al karaoke, quando hai detto che non cantavi perché eri stonata...”
“Era una bugia.” ammise lei, arrossendo appena. “Ero irritata per la presenza di Uehara. E...gelosa.”
“Quindi, nel caso litigassimo, sarai tu a farmi al serenata? Io sono stonatissimo.”
“Scemo.” Shiho arricciò il naso, e le sfuggì una risatina. “Non avrei mai il coraggio di fare una cosa del genere.”
“Ma l’hai avuto, per cantare davanti a tutte queste persone.”
“È...diverso.” Eluse il suo sguardo, avvertendo il volto andarle in fiamme. “Ecco, io...volevo chiederti scusa. Sono...sono stata sgradevole, ti ho detto delle cose spiacevoli. E...”
“È tutto a posto. Lasciamo perdere.” Allungò una mano, dandole una pacca leggera sulla testa. “Dispiace anche a me. Non sono stato molto...collaborativo.”
“Scusami per aver dubitato di te...per Aino.”
“Tra noi non c’è stato niente, te lo assicuro. Abbiamo solo studiato.”
“Lo so. Io mi fido di te, Akira.” sussurrò lei, con un timido sorriso. “E mi dispiace se ti sei arrabbiato, per aver accettato di cantare.”
“Lo stupido sono io. Non volevo importi le mie opinioni.” Si grattò la punta del naso, imbarazzato. “Ero geloso...di Taiga. Mi infastidiva parecchio saperti con lui.”
La ragazza fu piacevolmente sorpresa per la sua ammissione, di solito non metteva mai in mostra le sue debolezze. Osservò il suo volto, le guance lievemente chiazzate di rosso, e provò una stretta al cuore.
“Ecco, io...io devo dirti una cosa.” balbettò, la gola stretta dall’angoscia. Non poteva nascondergli che Taiga l’aveva baciata. “Ecco, io...”
“Non importa. Dimentichiamo questa storia, e qualunque cosa sia successa.” La prese per mano, attirandola a sé e sfiorandole le labbra con un dolcissimo bacio: Shiho smise di pensare, e si abbandonò fiduciosa al suo bacio.
Sarà meglio dimenticare questa storia. Ora siamo di nuovo io e lui, e nessun altro tra di noi...“Sono perdonato?” le chiese, dopo essersi staccato da lei.
“E io?”
“Che tregua sia, allora.”
“Si.” mormorò Shiho, stringendosi a lui. “Mi sei mancato molto, Akira.”
“A me sono mancati i tuoi sorrisi...ed i tuoi biscotti.”
“Scemo.” Gli fece la lingua. “Che ne dici allora di venire a cena da noi stasera?”
Lui finse di pensarci. “Tuo padre non mi fucilerà per aver fatto soffrire la sua preziosa figliola?”
“Oh, intercederò io per te. Non preoccuparti, ho un buon ascendente su di lui.”
“In questo caso...” Le prese la mano, dedicandole uno sguardo dolce ed intenso. “Accetto volentieri.”
Shiho ricambiò il suo sorriso, felice. “Allora, andiamo. Credo ci siano ancora i biscotti con le gocce di cioccolato, se Shirai non se li è finiti...”
che bello**
ascoltando questa canzone dopo tanti anni, penso sempre alle due shiho che cantano
la canzone per chi non la conoscesse è questa
taiga il solito simpatico, e tra i due innamorati torna la pace...almeno fino alla prossima fiction.
eh, perchè le avventure di shiho e akira continuano, e la prossima scatenerà sicuramente la furia di hikaru e metterà alla prova il suo povero cuoricino....io ti ho avvertito, leggi a tuo rischio e pericolo
per sapere cosa succederà, e se taiga sarà sopravvissuto alla furia di hikaru, vi aspetto lunedì 23.
e intanto vi invito mercoledì 18 a seguire la puntata di radio gurzo, perchè ci sarò anche io!!!!