Anch’io voglio partecipare a un topic così interessante, che mette alla prova la nostra capacità di analisi
Dunque, quali sono i problemi di DC come opera? A mio parere, il problema è uno solo:
“l’allungamento del brodo".
Che Gosho abbia voluto portare avanti la trama col contagocce è risaputo: avviene da sempre e la sua abilità di tenerci sul filo del rasoio, d’indurci a credere che chissà cosa stia per succedere per poi farci rimanere quasi a bocca asciutta, è notevole. Ma, alla lunga, questo giochetto non funziona più. E qui stiamo parlando di tempi molto lunghi: almeno dieci anni per noi e ben vent’anni per i (poveri
) giapponesi. La domanda a questo punto mi sorge spontanea: era necessario arrivare fin qui? Era pianificato? Non credo.
Non metto in dubbio che Gosho avesse sognato e progettato di produrre un’opera di una certa vastità… però credo che arrivare così in là non sia stata un’idea tanto felice. Non posso sapere quale motivo l’abbia spinto a tanto, ma di una cosa sono certa: i suoi personaggi soffrono sempre di più per questa situazione
So che molti hanno citato l’esempio di Ai, “accusando” l’autore di averla messa da parte… e purtroppo lei non è l’unica. Anche Jodie e Ran, ad esempio, hanno patito lo stesso destino, sebbene in maniera differente, poiché è differente la loro caratterizzazione, e anche il loro ruolo.
Lo stesso Shinichi/Conan, nonostante sia il protagonista, sembra non avere più nulla da raccontarci, o quasi. E tutto questo perché? Perché Gosho non crea le occasioni giuste per mettere alla prova lui e gli altri personaggi importanti.
Ormai si sa come funzionano le cose nelle indagini “normali”: si scopre il colpevole, si addormenta l’incapace di turno (Kogoro o Sonoko), oppure si danno suggerimenti tra le righe fingendosi mocciosi ingenui, per portare l’investigatore/poliziotto di turno alla verità. Quante volte abbiamo visto casi del genere? Nemmeno si possono contare. Non abbiamo bisogno della quotidianità, non più: abbiamo bisogno di novità, di cambiamenti che sconvolgano la routine, di sviluppi sull’Organizzazione, di situazioni che mettano alla prova Conan (e coloro che lo affiancano) al 100%. Gosho, a mio parere, è stato così in gamba da creare un protagonista meraviglioso, dotato di grande intelligenza e spirito combattivo, disposto a tutto pur di far trionfare la verità e gli ideali in cui crede, straordinario ma al tempo stesso con dei notevoli difetti che lo rendono più “umano”; perché tagliargli le ali e impedirgli di spiccare il volo fino in fondo? Di mostrarci i lati del suo carattere che noi lettori possiamo solo intuire e non vengono mai manifestati, a causa della “piattezza” delle situazioni ordinarie?
Faccio un esempio: in una fanfiction che ho letto diverso tempo fa, Shinichi si trova in una situazione terribile, poiché Vermouth tiene Ran in ostaggio e cerca di convincerlo a “cederle” Shiho. Uno scambio, insomma. Shinichi a questo punto è di fronte a un vero bivio: sa che consegnare Shiho a Vermouth significa farla morire, e non vuole assolutamente che ciò avvenga, ma non può ignorare la pistola che Vermouth punta con estrema naturalezza alla tempia di Ran… Qualunque decisione prenda, una delle due ragazze ci lascerà la pelle.
Convengo che sia una cosa estremamente crudele (e che nessuno vorrebbe mai trovarsi nella condizione di fare una scelta così drastica!), però… si tratta di una situazione nuova, ecco. Shinichi non è più soltanto il detective sicuro di sé che sembra avere la soluzione a ogni problema (lato che Gosho fa emergere ogni santa volta): è un ragazzo come tanti, che si trova completamente con le spalle al muro di fronte a una criminale, la quale tiene in ostaggio la ragazza di cui è innamorato e desidera ardentemente far fuori una delle sue migliori amiche. E’ a questo punto che possiamo sondare il suo animo fino in fondo, vederlo in difficoltà, essere testimoni del suo senso di impotenza davanti a un fato orribile… C’è uno Shinichi diverso dal solito, che si sente in colpa per aver trascinato Ran nei guai, che per la prima volta dubita veramente di se stesso, in quanto non è stato in grado di proteggere come si deve le persone che ama. Uno Shinichi che si rende conto di aver commesso i suoi errori, che si trova in crisi e deve fare appello a tutta la sua determinazione per “offrirsi” a Vermouth, dicendole che preferisce essere ucciso lui stesso anziché far morire Ran o Shiho. Una decisione, quella di sacrificarsi, che lo mette a dura prova e suscita le reazioni delle due ragazze, le quali non vogliono assolutamente che lui muoia. Al di là della drammaticità dell’insieme, che forse non è conforme a Gosho al 100%, bisogna dire che l’idea di mettere duramente alla prova il protagonista è l’unico modo per farne emergere determinate caratteristiche, che vengono lasciate “a riposo” nella quotidianità “goshoana”, dove Shinichi/Conan, come dicevo poc’anzi, è essenzialmente il detective brillante e sicuro di sé che riesce sempre a scoprire i colpevoli degli omicidi ma nulla di più (se si eccettuano i siparietti con Ran dove vediamo anche il suo lato di ragazzo innamorato). Se si desse una scossa definitiva alla trama potremmo vederlo esprimersi pienamente, nel bene e nel male; e ribadisco che, in linea generale, questo discorso vale anche per altri personaggi importanti. Altrimenti, cosa ci toccherà vedere? I casi cambiano, bene o male Gosho si sforza di tirar fuori ogni volta qualcosa di originale… ma, nonostante ciò, ci sembrerà di assistere sempre alla medesima indagine, se i personaggi continueranno a mostrarci solo una parte di loro, sempre la stessa, quella ordinaria. Purtroppo questo processo è già cominciato, almeno per quanto mi riguarda… e la cosa non mi piace per niente. Forse si salvano ancora i casi con Heiji e Kazuha, che bene o male riescono sempre a coprire un buon numero di file con trame interessanti… anche se devo dire che il Volume 79 non mi ha soddisfatto pienamente, mi è sembrato di rileggere una cosa già vista (Heiji arriva in agenzia, chiama Conan “Kudo” ed è costretto a correggersi, Ran e Kazuha fanno comunella e occasionalmente s’impressionano, nessun cenno all’Organizzazione… Insomma, quella che potremmo definire “minestra riscaldata”).
Già che si parla di Heiji, mi dispiace davvero che non venga più coinvolto minimamente nella trama mibbica; almeno una volta aiutava Conan, anche se spesso indirettamente, ora proprio nulla!
Conclusione personale? L’unico problema di DC è l’allungamento eccessivo dell’opera. Personaggi accantonati, situazioni che sembrano ripetersi, storie d’amore evitabili e/o mal fatte… tutto ciò non sarebbe mai esistito se il nostro Gosho avesse deciso di avviarsi alla conclusione e far esprimere al 100% le potenzialità delle sue creature. Io spero che le lusinghe del successo e le pressioni dell’editore non lo conducano alla degenerazione totale della sua opera e che presto riprenda in mano la trama: vogliamo concretezza, non ci accontentiamo più dei casi “classici”, né tanto meno di quelli che mettono in gioco l’Organizzazione e poi ci lasciano con un pugno di mosche (tipo il Mystery Train). Perché anche la formula Halloween Party è superata e, benché quella saga sia a mio dire un capolavoro, non può essere continuamente replicata nello schema: è il momento di passare all’azione definitiva, di arrivare a quello che sarà il definitivo “punto di non ritorno” e che ci condurrà finalmente alle battute conclusive.
Edited by Neiro Sonoda - 2/8/2014, 15:30