| E passiamo anche noi a lasciare un contributo a questo beneamato London Arc, Apocalisse di Holmes, Ritorno di Shinichi, Nella patria di Holmes e qualcuno faccia pace col cervello, però! Caso (che pretende di essere) importante (ma non lo è), talmente importante che Super lo ha pompato come neanche la finale di Champions League o di Sanremo.
Trama in breve: nano e famigliola vengono invitati a Londra da una perfetta sconosciuta munita di gatto pulcioso. Cosa che costringe il nano a prendersi un po’ di aptx per il viaggio, dato che Conan Edogawa non esiste (grazie a Dio, sennò a quest’ora l’umanità era estinta) e qualcuno potrebbe fargli qualche storia in aeroporto. A Londra, ovviamente, il gurzo oltre alle sue candide chiappette si porta dietro anche il Potere Oscuro della Sfiga-con-la-S-maiuscola. E quindi si deve scongiurare il rischio di una strage, tra una visitina al museo di Holmes e una chiacchierata con una serie di divinità greche che non si sa bene cosa facciano a Londra invece di stare sull’Olimpo (che, come insegna Percy Jackson, è a New York). Poi c’è la cornuta in crisi adolescenziale post-traumatica che si inca**a con Kudo perchè anche lui è a Londra (you don’t say) e non si è fatto neanche sentire per un tè delle cinque. E allora lui, per scappare da lei (che bella invenzione, i pronomi), si ritrasforma in Clark Kent nella cabina del telefono. Rimanendo per sempre imprigionato a Londra. O forse no.
Ecco, questa in sintesi la trama dei primi tre episodi del blocco. Ora che ho svolto la parte istituzionale del mio lavoro, passiamo a quella che mi preme di più: tutto il resto. In questi casi, quando ci sono parecchie cose da dire, gli elenchi sono la cosa migliore. Perchè gli elenchi hanno il pregio di dare una parvenza d’ordine e percorso logico strutturato a quelle che invece sono solo una serie di considerazioni sconnesse organizzate sulla base del razionale principio del random. Per cui se siete deboli di cuore, siete intolleranti al lattosio o semplicemente avete in odio gli elenchi, il medico consiglia di non proseguire oltre. La direzione.
1- Una vecchia cicciona inglese è talmente piena di soldi che non sa dove buttarli, così decide di invitare “to her home”, a Londra, il trio Morte e Distruzione, pagandogli tutto, viaggio, vitto, alloggio, biglietto della metropolitana e guida turistica personale. A dei perfetti sconosciuti nippi che hanno avuto solo la bella idea di farsi graffiare da un gatto pulcioso con lo stesso nome della crema antirughe. Tutto ciò ha un senso? Ovviamente no, e qualcuno potrebbe obiettare che i soldi la signora potrebbe destinarli alla ricerca contro il cancro (oppure potrebbe darli a me), piuttosto che buttarli nel cesso per invitare uno che appena entra sul suolo nazionale ti crea dal nulla la minaccia-strage, ma tant’è.
2- Il gurzo vuole andare a Londra per visitare, tra le altre cose, le cascate di Reichenbach. Che è un po’ come andare in Francia per vedere la torre di Pisa. Ho capito che per Gosho e per i giappi Inghilterra = Europa = tutto uno stato, ma da uno che si fa pagare pure il viaggio a Londra per “conoscerne meglio i luoghi” mi aspetterei almeno che si accorga della totale assenza di cascate di Reichenbach nella città che hai visitato.
3- Ecco la prima cosa, tra le varie assurdità minori, che mi ha fatto veramente storcere il naso: Ai, impietosita dalla delusione del nano che “il passaporto no, non l’aveva considerato”, decide di dargli due antidoti per farlo tornare adulto durante i viaggi d’andata e ritorno. Per andare a Londra. Ma stiamo scherzando? Ai, quella che “l’antidoto è una roba seria, se ne abusi rischi che non ti faccia più effetto”, si mette a regalare antidoti come fossero aspirine perchè il nano deve andare a Londra? Ma a Londra, nano, ci vai quando hai sistemato Gin, i suoi capelli e la bossa. DOPO. Anche perchè, al netto di catastrofi su scala globale, Londra la trovi lì anche dopo aver sconfitto i cattivoni, con le cascate di Reichenbach e tutto il resto. Quindi, Gosho, vuoi far tornare a caso Shinichi adulto per tenere occupati i lettori e fargli dimenticare che la trama non avanza da secoli? Va bene (non va bene per un ca**o, ma facciamo finta di sì). Ma non mi forzi la caratterizzazione dei personaggi, non mi banalizzi la faccenda dell’antidoto “roba seria” (per la seconda volta, tra l’altro, visto che già era successo con lo Shiracoso), per girare la storia a tuo piacimento. Sei un giallista, caspita, inventi soluzioni: trovane una migliore.
4- Che caspita ci fa Poirot nel museo di Sherlock Holmes?
5- L’inglese (tra l’altro maccheronico, grazie all’impeccabile pronuncia dei nostri doppiatori) infilato a random in mezzo alle frasi e seguito pure dalla traduzione nun se pò sentì. Capisco che possa essere dettato da esigenze pratiche per facilitare la comprensione dei bambini, ma così sembra uno di quei cartoni animati per insegnare l’inglese ai bambini in età prescolare, è ridicolo. Ci mancava solo “the book is on the table”.
6- Questa è una questione che mi è rimasta aperta da quando lessi il caso sul manga: qual è il senso di dare dei nomi di divinità della mitologia classica ai personaggi inglesi? Vale il principio sopra, Inghilterra = Europa, quindi buttiamo dei nomi a caso, anche se sono di origine greca e appartengono ad una cultura di duemila anni fa? Bei nomi, per carità, ma totalmente irrealistici nell’Inghilterra odierna, e DC non è i Cavalieri dello Zodiaco. Tra l’altro, Hades pronunciato Eids come se fosse l’AIDS, pure questa nun se pò sentì. Anche perchè credo (ma non sono sicuro) che gli inglesi Hades lo pronuncino qualcosa tipo “Heidis”, quindi dove l’avete preso Eids?
7- C’è una potenziale strage da scongiurare, e Ran si fa scrupoli a chiamare Shinichi per chiedergli consiglio perchè poco prima l’ha insultato. Dì, ma fai davvero?
8- “Io non spiccico l’english”: Goro, hai vinto tutto. Possiamo avere più Goro e meno Ran?
9- “Il Big Ben. Non lo senti anche tu?”. Occristo. Si può rincitrullire di colpo quello che si suppone essere il brillante protagonista di un manga giallo per giustificare un mero fanservice? A quanto pare sì. Già rispondi al telefono di Shinichi con la voce del nano, e ti salvi il deretano grazie al rincretinimento cronico di Ran, che per scusarsi col suo amato sceglie di chiamarlo alle cinque del mattino, e con tutta la buona volontà di sto mondo alle cinque del mattino non mi chiami per scusarti, mi chiami perchè mi vuoi male. Per di più di scavi la fossa da solo come un idiota di quelli che si meritano solo un ruolo minore in Spongebob.
10- Tutta questa sequela di idiozie, ovviamente solo per arrivare alla scena della cabina telefonica, in cui Gosho raggiunge l’apice delle assurdità, forse superandosi perfino rispetto al livello raggiunto con lo Shiracoso. La scena, realisticamente, doveva venir fuori più o meno così: Shinichi, vieni fuori! - Oh, Ran, che ci fai qui? - Ma… Conan! Che ci fai tu qui! - Niente, stavo seguendo una pista per il codice cifrato, ma ho preso un granchio. - E Shinichi? Hai visto Shinichi? - Shinichi? A Londra? No, io non ho visto nessuno. Comunque secondo me ti sbagli, perchè mai Shinichi dovrebbe essere a Londra? Risultato: Ran sistemata (o quantomeno mettevi in dubbio la sua versione), chiappe salvate in corner, antidoto risparmiato, Ai felice, l’umanità ringrazia per averci risparmiato la scena shojo. Naturalmente, va tutto esattamente nella direzione opposta. Risultati compresi. Anche perchè il caso è stato concepito in funzione di questa scena, non è che poi puoi eliminarla solo perchè il manga dovrebbe essere un giallo e in un giallo non dovrebbero accadere pacchianate del genere, con buona pace della credibilità. E come se non bastasse, ovviamente la trasformazione nella cabina avviene sullo stile dello Shiragami, un urletto e via, piatto pronto in mezzo minuto nel microonde. Ormai ci mette di più Sailor Moon a trasformarsi, che lo fa per mestiere. Della serie: se assurdo dev’essere, almeno facciamo il lavoro completo.
11- Minerva Glass, onorando il suo nome preso in prestito dalla dea della saggezza, pensa bene di lasciare il fratello marmocchio (che per inciso ha una voce insopportabile) ai dei perfetti sconosciuti conosciuti il giorno prima davanti alla statua di Holmes. Però suvvia, la tipa col corno ha problemi sentimentali e sembra così dolce e fragile, si può non fidarsi di una così? Questa rientra a pieno titolo nella categoria “Okiya non può essere cattivo, è un fan di Holmes!”. Assurdità, assurdità ovunque.
Per ora mi fermo qui. Chiedo scusa se, arrivati a questo punto, vi ritrovate senza esservene accorti nel 2037. Per rincuorarvi però posso dirvi che no, non recupererete mai gli anni persi a leggere il mio commento. Eh.
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