Detective Conan Forum

FOCUS ON: Nella patria di Holmes

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Je7
view post Posted on 23/10/2014, 10:53     +1   -1




A me questo london arc è piaciuto tantissimo, mi è venuta voglia di andare a Londra ancor più di prima 😄 peccato che shinichi l hanno fatto comparire poche volte :/
 
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view post Posted on 23/10/2014, 12:56     +1   -1
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Detective quasi esperto

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CITAZIONE (Hikaru Ichijyo @ 22/10/2014, 11:09) 
Ma il bombarolo pazzo che usa codici legati ad Holmes, come si lega al teorema "i fan di Holmes sono brave persone"?

O Gosho crede che un qualunque inglese sappia ogni cosa di Holmes in quanto inglese? Perché o è così, o Ade era abbastanza appassionato da ricreare quei codici che io, ad esempio, che pure ho letto tutta l'opera di Doyle sul detective, non saprei come inventare, quindi era un fan abbastanza preparato (ma questo va in urto con il teorema precedente).

Se è per questo pure il fatto che uno o più membri dell'Organizzazione, se non il Boss stesso, siano fan di Holmes (conoscendo tutto su di lui, come per esempio il fatto della password del dischetto di Pisco, che fa intendere chiaramente una conoscenza approfondita di tale personaggio) non coinciderebbe con quanto afferma Conan, ossia che i fan di Holmes sono solo persone buone... quindi, o c'è qualcosa che ci sfugge, oppure Gosho non ha le idee molto chiare...
 
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view post Posted on 23/10/2014, 16:11     +1   +1   -1
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Super detective

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Conan disse che non ci sono persone cattive tra i fan di Sherlock Holmes nel caso in cui è comparso Okiya solo per tranquillizzare momentaneamente Ai :sick: , cioè era una frase buttata lì per dire che lui si fida di Subaru, non ha valenza assoluta!
 
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SHINICHICHAN
view post Posted on 23/10/2014, 16:58     +1   -1




CITAZIONE (FantasmaDelPassato @ 22/10/2014, 22:41) 
CITAZIONE (SHINICHICHAN @ 20/10/2014, 00:03) 
CITAZIONE (FantasmaDelPassato @ 19/10/2014, 20:02) 
Ah ecco cos'altro mi ha infastidito: il movente del killer. "Mi è morta una persona cara e mo faccio una strage".

Esiste forse una ragione valida per commettere una strage?

No, certo che non c'è, dicevo solo che il movente mi è suonato "riciclato".

CITAZIONE (FantasmaDelPassato @ 22/10/2014, 22:41) 
CITAZIONE (Fifi Kuroba @ 20/10/2014, 01:01) 
CITAZIONE
Mi è morta una persona cara e mo faccio una strage

Il movente non è proprio questo. Non è strage disinteressata, ma mirata a colpire Minerva.
A lui è morta la madre perchè i dottori non l'hanno voluta curare perchè non avevano i soldi, i soldi li ha persi perchè Minerva ha perso, quindi gli ospedali interessati saltano, Minerva deve soffrire quanto ha sofferto lui quindi deve essere la mamma a saltare. Se poi salta qualche altra persona pazienza.

Appunto, e il pazzo de "L'undicesimo attaccante" ce l'aveva con Goro e con un certo gruppo di tifosi più o meno per lo stesso motivo, e se poi salta qualche altra persona pazienza...

Non ho ancora visto "L'undicesimo attaccante", e quindi non posso sapere se la situazione sia simile o no al London Arc, tuttavia è impossibile che per questo caso Gosho si sia ispirato a quel film, perché la cronologia è questa:
2010: London Arc (manga)
2011: London Arc (anime)
2012: L’undicesimo attaccante
CITAZIONE (Faramir @ 23/10/2014, 17:11) 
Conan disse che non ci sono persone cattive tra i fan di Sherlock Holmes nel caso in cui è comparso Okiya solo per tranquillizzare momentaneamente Ai :sick: , cioè era una frase buttata lì per dire che lui si fida di Subaru, non ha valenza assoluta!

Concordo con quanto ha detto Faramir, e del resto oltre alla password Shelling Ford (detective incompleto), ricordo anche che nel secondo caso in cui compare Heiji (quello in cui scopre l'identità di Conan) tutti i sospettati sono fan Sherlock Holmes, tanto che perfino il movente aveva a che fare con un libro su Holmes.
 
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view post Posted on 23/10/2014, 19:00     +5   +1   -1
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Hot Baroness

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Badate bene a come però vi rivolgete.
Non perché sia fan della coppia principale di DC io debba per forza elogiare tutto il caso che ha elaborato Gosho, anzi anche io ho qualcosina da dire. Ma non fate di tutta l’erba un fascio.
Come considerazioni generali, devo dire che i vari espedienti, gli indizi e la risoluzione è a mio parere geniale. La dichiarazione che tanto si critica è un mero sfondo per accontentare i fan e io pure lo riconosco in quanto nonostante sia stata felicissima del doppiaggio in italiano, mi ha sempre lasciato un po’ l’amaro in bocca che succedesse in un breve flashback raccontato da Ran. Ma a questo verrò dopo.
Preciso fin da subito che l’adattamento l’ho trovato ben curato se non fosse stato per le frasi mischiate tra inglese e italiano. Il pubblico infantile non avrà capito un ciuffolo del caso, tanto valeva lasciare le frasi in inglese (soprattutto nello scambio di battute tra Minerva e Conan) coi sottotitoli come aveva già sperimentato la Merak con Shinichi a NY. Questo appunto per puntigliare, ma per il resto non ho nulla da dire (a parte la continua ripetizione dei riassunti all’inizio della puntata, anche se da programma già erano presenti). Anche il fatto di aver dedicato due serate per questo caso lunghissimo e che fosse così tanto sponsorizzato, mi ha fatto piacere.
Veniamo all’analisi, dunque.
L’arco si apre con una fragola allegorica: cosa c’è da inveire così tanto sull’isteria di Ran? Il padre ha perso alle scommesse e si era lasciata il meglio per ultimo (ora non ditemi che anche voi non lo fate!!!) quindi la sua imprecazione è ben comprensibile.
Ricordo anche che Gosho, come normalmente fa, abbina un fatto che può sembrare banale a un collegamento sottile che riprenderà in seguito (un grazie a Super! per lo “spoiler” delle battute iniziali del copione che ha avuto il suo effetto visto che non avevamo mai ricevuto niente del genere). La fragola rappresenta il caso agrodolce che si svilupperà attorno a diversi personaggi, quindi l’autore ci sta già avvisando e ha sfruttato una semplice situazione quotidiana, nulla di più.
Proseguendo, il ritrovamento del gatto Venus che è arrivato dal nulla proprio come Sailor V in questa settimana è a dir poco imbarazzante in quanto l’autore poteva trovare un altro pretesto per dare la possibilità al protagonista di fare il suo famigerato viaggio a Londra.
Tra l’altro…Sì i genitori di Conan sono ultra ricconi ma ci sarà stato qualche motivo se non l’hanno portato a Londra, no? Gosho magari non ci ha spiegato il perché ma non vedo cosa ci sia di male nel non aver portato il ragazzo in giro per il mondo. Non mi sembra che sia un viaggiatore incallito, anzi mi risulta che abbia solo visitato gli Stati Uniti. Ha preso, tanto per discostarsi dai soliti flashback, una situazione al presente anche perché secondo me, è più impressionante che un bambino si emozioni sulla poltrona del detective per antonomasia piuttosto che un liceale. Ma dopotutto queste sono considerazioni personali.
Motivazione quindi banale ma può sfumare grazie all’identità di questo misterioso personaggio (ovvero la raffinatissima Lady D in versione ingrassata e vecchiotta) che sembra smemorata ma in realtà nasconde origini regali, appassionata di racconti gialli e bang, con un aereo imminente, decide di invitarli per poter ascoltare le vicende di questo famoso detective.
Ora non so se la traduzione è sbagliata ma Agasa non si preoccuperebbe mai se Conan saltasse la scuola, (elementare tra l’altro) e, cosa che fa rizzare le orecchie, le cascate di Reichenbach (con una pronuncia degna di Renzi) sono in Svizzera.
Subentra Ai che come qualcuno si è già lamentato, sembra essere confinata al ruolo di spacciatrice e anche io lo penso ma fermiamoci un attimo: preferirete sentirlo lagnare continuamente visto che non potrebbe andare nel posto dei suoi sogni con vitto e alloggio pagato? E chi sta ricercando l’antidoto definitivo per la riacquisizione dei corpi? E poi, se non sbaglio, dopo il ritorno come Shiragami, si era fatto preparare 100 pasticche quindi la soluzione era già evidente, nonostante questa piega forzata dettata anche dal fatto di farla ospitare da Ayumi.
Perciò lo si fa tornare snob, egocentrico, maniaco della scena e…grande.
Data la trasformazione, veniamo quindi alla prima mancanza di tatto: ok che il suo sedere poggiava dove stava il lato B di Holmes e appunto, data la sua grande smania per il personaggio ha fatto una testa così a tutti quanti, era troppo fingere di essere minimamente interessato a qualche stupido souvenir? Il personaggio è come tutti sappiamo inventato quindi non può desiderare la Luna.
Perciò, uscito ispirato dal Museo dell’investigazione, si decide di sboronizzare col primo malcapitato ovvero il non poco di meno fratello della campionessa mondiale del Wimbledon e ottiene pane per i suoi denti. Fin qui tutto normale no? Abbiamo sempre avuto casi casuali di casi da indagare.
Questo però, mostra un codice fiabesco che a mio parere l’ho trovato geniale: sia per i vari riferimenti dei monumenti più conosciuti della capitale sia per i vari riferimenti ai libri di Holmes, punto cardine di tutto l’intero arco.
Non solo, ci propina anche il Wimbledon e ciò rende il tutto ancora più complesso e interessante visto che era da un po’ che non vedevamo lo sport in atto. Ancora più sconvolgente è il fatto che viene citato come primo posto probabile per l’attentato ma subito scartato dalle deduzioni iniziali.
Dividere il gruppo ha avuto senso così Conan può indagare con tranquillità senza dover stare attento a non fare troppo il saccente davanti a Ran e Kogoro; ma il fatto di ripetere di avere una cena importante, vista la gentilezza della riccona, non è così sconvolgente visto che si è negato da subito che il pazzo voglia colpire il giorno stesso (infatti più avanti veniamo a sapere che è pure sadico e si mette in gioco, dando l’opportunità a chi può stargli dietro di svelare le sue intenzioni) e per di più Ran si dilanierà sul fatto di interpellare Shinichi o meno per risolverlo.
Passiamo al secondo episodio, ovvero quello con la tematica di sfondo de “l’amore è zero”.
Dopo il giro turistico, data l’inutilità dei due nel risolvere i casi (anzi mi dovrei correggere perché poi sarà proprio Goro a suggerire il filo che si interpone tra tutti gli indizi), si intrica di più la faccenda facendo entrare l’altra protagonista dell’arco ovvero Minerva Glass che incontra casualmente sotto la statua di….Holmes una Ran fin troppo colpevolizzata: mi è sempre piaciuta questa parte, anche se la doppiatrice la fa sembrare più giovane, ma il parallelismo delle due è evidente.
Ironicamente si ritrovano proprio di fronte al simbolo dell’amore come intralcio alla deduzione, buffo no? Sono piccolezze che fanno riflettere.
Giunge così anche la seconda mancanza di tatto che induce a far girovagare Ran per tutto il centro di Londra e a fare spiccicare un po’ di english al padre.
Un’altra nota negativa ma data ovviamente dal prolungamento della trama è che si poteva sfruttare questa occasione d’oro per confermare i sospetti di Ran sull’identità di Shinichi e Conan, visto che riporta sempre le sue citazioni in flashback, risponde pure al cellulare di quest’ultimo con la sua voce attuale e la ricerca si basa su un “japanese boy”: come avete già ripetuto, ci sono stati dei potenziali ma che non si sono sviluppati appieno.
Almeno anche il protagonista non si rivela perfetto e facendosi prendere dal primo indizio, finisce per svelare la sua posizione e cadere come un pampano su un tombino aperto.
Il fatto che due giapponesi si mettano a correre nelle vicinanze del Big Ben non mi sembra così degno di nota visto che è una città super turistica, ma anche qui c’era l’esigenza di coglierlo in flagrante.
Un piccolo e grande elogio, bisogna dirlo, va fatto ai doppiatori che hanno svolto un compito eccellente sia come espressività che come copione: era da moltissimo tempo che non si sentivano assieme e anche la nostalgia ha fatto la sua parte.
Si sa fin dal primo volume del manga che Shinichi non è assolutamente degno di inventare scuse credibili e dopo la sua rimarcata insensibilità (anche mentre lo sta rimproverando!!!) vorrei vedere chi non gli sbraitasse contro!
Certo, non ci sono stati dolori agghiaccianti e urla strazianti nella trasformazione ma se si fosse prevenuto con un panno in bocca? I vestiti invece li ha appresso perché a quanto mi risulta non hanno fatto il check-in all’albergo (o almeno Conan e Agasa).
Se vogliamo dirla tutta, infine, anche Yukiko ha ruolo marginale in questo arco perché non è altro che “una consegnatrice di pacchi (eh, come si invertono le situazioni!!) urgenti”. Sinceramente mi mancava, ma avrei preferito vederla in un altro tipo di occasione per non parlare di quella sottospecie irritante di suo marito ma prima procediamo con ordine.
Giungendo alla terza parte, assistiamo a un’ennesima forzatura: il letto con la montagna parlante.
Francamente vista la mente eccelsa mi aspettavo un altro escamotage, anche solo far parlare il dottore pur di evitare questa figura penosa (anche se, se vogliamo vederla tutta, Shinichi che parla con la voce di Conan ci mancava all’appello).
Come tornerà in Giappone? E vabbè, per lui si vedrà. Tanto il kudo caldo e il piatto pronto ci sarà sempre.
Anzi può vantare di due persone (tre in seguito) che si scapicollano per la città mentre lui accende Facebook (che credete, è super aggiornato anche lui…) e crede che a stomaco vuoto si ragioni meglio: provare per credere! Io vado in paranoia, se non in isteria quando sento che gli zuccheri necessari per le mie cellule dendritiche cominciano a scarseggiare. Altro che filosofismi.
Venendo agli indizi, ripeto che il filo conduttore che li lega è ben studiato: una frase fiabesca/macabra --> un monumento particolare di Londra --> riferimento Holmesiano --> estrapolazione della frase più importante del romanzo --> lettera --> parola riferita al quando dell’attentato.
Ora però mi viene palese chiedervi: a Londra c’è un qualcosa di stretto, lungo e arrotondato che assomiglia a un cetriolo?
Bah, forse esaminando Saguru Hakuba potremo scoprirlo: sarà un bel monumento fortificato anche il suo.
Ritornando a Hestia, la bomba che ha fatto esplodere di ormoni il presunto Heiz, non è stata cacciata dall’esercito ma oltre a essere ricercata per altri crimini, sembra essere coinvolta anche nella prostituzione.
Il signorino invece, dato che a sperperato tutti i soldi per commettere crimini qua e la e scommesse, cambia aspetto grazie alla chirurgia plastica.
No un momento…non era in bancarotta? A meno che non abbia ancora qualche amico e non abbia trovato offerte su Groupon, la plastica facciale costa ancora parecchio!
Altro costo è l’orgoglio da parte di Shinichi nel non voler rispondere alla chiamata di Ran: potremo dire che Gosho si è divertito molto a mandare in tilt la mente più brillante di tutto il Giappone, anche facendolo chiamare dal futuro suocero.
Sfortunatamente, la figura del grande detective diventa evanescente e con qualche gridolino di poco (probabilmente perché sta sviluppando resistenza al farmaco e pure il collasso si abbrevia, come aveva già citato Ai) mentre dall’altra parte, Apollo viene abbandonato a dei perfetti sconosciuti perché la grande campionessa non può lasciarsi sfuggire il massaggiatore prima della semifinale.
Vi chiedo: immaginatevi una bellezza e uno stallone (rispettivamente nel caso maschile e femminile) che vi aspetta in un morbido letto caldo d’albergo pronta/o ad affusolare le dita sulla vostra pelle…il fratellino di troppo lo gettereste come immondizia, ammettetelo.
Nel caso di Minerva è l’affascinante dio del fuoco, Ares. Quello che si è fatto tutte queste pippe mentali su zero, tennis e amore propinandoli in questa storia, rovinando una campionessa e due stranieri venuti dal Giappone.
Per concludere il tour, chi poteva consegnare lo “Scandalo in Boemia” degna di Maria de Filippi a c’è posta per te se non l’Irene Adler del movie 6? Ma è ovvio: la consegnatrice di pacchi urgenti e di ora lettere. Strano che non fosse in bicicletta!
Per ora mi fermo col messaggio satanico 666 perché mi sembra di aver scritto un rotolone Regina.
A giorni posterò l’altro rotolone per gli ultimi tre episodi! XXX666.

Edited by Yukiko Fujimine - 23/10/2014, 20:12
 
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view post Posted on 23/10/2014, 19:11     +1   -1

Detective alle prime armi

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CITAZIONE (SHINICHICHAN @ 23/10/2014, 17:58) 
Non ho ancora visto "L'undicesimo attaccante", e quindi non posso sapere se la situazione sia simile o no al London Arc, tuttavia è impossibile che per questo caso Gosho si sia ispirato a quel film, perché la cronologia è questa:
2010: London Arc (manga)
2011: London Arc (anime)
2012: L’undicesimo attaccante

Doppio ooooops! Che magra! :wacko: (hmmmm aspetta un attimo, ma quante ere geologiche fa si diceva "che magra"?)
Ecco cosa succede a non seguire attentamente le avventure del Gurzo! Vai a sapere perché SuperTv l'ha mandato in onda prima... (ho sempre pensato che se facessero un remake di "Battle Royale", tutti direbbero "Hanno copiato da Hunger Games!" ).
Allora potrebbero essere stati gli sceneggiatori del film (non l'ha scritto Gosho) che hanno preso ispirazione dal London Arc...
 
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view post Posted on 23/10/2014, 21:54     +12   +1   -1
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The Dark One

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e mettiamo la parola fine (grazie agli dei, per restare in tema), anche a questa lunghissima partita tra holly e benji....ah, non era holly e benji, dite? Devo aver capito male, allora.
Come al solito, partiamo dalla trama in breve della seconda manciata di puntate. Incentrate tutte sulla risoluzione dell'indovinello di ade, il dio degli inferi, e sul suo vero obiettivo: minerva, la dea della saggezza...se non siamo in holly e benji allora siamo in hercules, no?
Scoperto ciò, i nostri si precipitano a wimbledon, dove si sta tenendo la finale, e dove la nostra campionessa è stata sostituita da un androide di ultima generazione che riesce perfino a comporre un messaggio d'amore per il gurzo usando racchetta, pallina e campo da tennis...no, non è una puntata di mcguyer, ma di dc. Il nano per ringraziarla le dichiara tutto il suo amore in diretta mondiale, con ginuzzo&co che sollevano il telefono per prenotare sul primo aereo diretto a londra (tempo di crisi anche per i mibbi, non hanno più il jet privato).
Naturalmente arriva il lieto fine. Dopo una partita infinita, degna di una finale di holly e benji, il re degli inferi viene rispedito agli inferi con una combinazione letale di palle (non è un doppiosenso), il nanogurzo può realizzare il sogno d'amore con il suo androide dalle fattezze gnocche. Il tutto condito da guest star d'eccezione, di cui parleremo sotto, e da un prezioso crossover con “temi d'amore tra i banchi di scuola”, tanto per cambiare un po' e non citare il solito piccoli problemi di cuore. Ma anche di questo parleremo sotto.

Inutile dirlo, ma anche le ultime tre puntate sono zeppe di forzature e assurdità, per non sfigurare al cospetto delle prime tre. Come in precedenza, per approfondire i temi trattati, ricorrerò anche qui alla tecnica degli elenchi, che ripeto non è una tecnica ninja di naruto, ma serve ad aiutare la mente debole e poco affidabile della sottoscritta, che è facile alle amnesie. Sappiate che è ancora più infinito del primo, e se riuscite ad arrivare alla fine....beh, buon per voiXD

Punto 1. l'enigma viene risolto, con il nano che manovra tutti dalla sua stanza d'albergo mandandoli a scarpinare per londra e guidandoli con la sensualissima voce del garbolo, comodamente spaparanzato nella vasca idromassaggio, con un calice di succo on the rocks (perchè sarai pure l'holmes dei vari millenni, ma sei sempre minorenne e gli alcolici non li puoi bere) e il dottor panzone che gli massaggia i piedi. Dicevamo l'enigma non è più satan, ma saturn, la doppia A se la sono venduta...perciò il colpevole non è più mr satan ma la piccola sailor saturn??? non l'avrei mai detto, un faccino così puro e innocente.
Cavolate mie a parte, si decide di telefonare a scotland yard per riferire le scoperte fatte. Domanda che mi sorge spontanea. Ma far chiamare kogoro, e non ran? Se permettete uno che fa il detective, con una certa età e reputazione, forse sarebbe ascoltato più di una ragazzina di 17 anni che farfuglia di satan, saturno, sabato, domenica, un grande amore e niente più!
Dopotutto, kogoro ha anche il merito di aver risolto metà caso, avendo capito lui che il bersaglio era minerva glass: nessuna mente erudita ha pensato di segnare i luoghi dei ritrovamenti su una mappa e unire i puntini, come nella settimana enigmistica? Banale, ma semplice. Non è che tutto dev'essere complicato nella vita.

Punto 2. capito chi è il bersaglio, l'azione si sposta dagli splendidi panorami di londra a wimbledon....comincia il crossover con prince of tennis, insomma. Naturalmente il gruppo non ha i biglietti per entrare, arrivano che la partita è già cominciata, che cavolo di biglietti vogliono trovare? È pur sempre una finale di wimbledon, i biglietti li compri un anno prima! Niente paura, perchè ci pensa la cugina britannica del panzone a farli entrare dove c'è il maxischermo, intercedendo presso l'olimpo, eden, spongebob, le winx, cappuccetto rosso e barbara d'urso...ma quanta gente conosce la baccuca english?
Quando si dice capitare al momento giusto, e avere le conoscenze giuste.
Non contento, però (il nano deve sempre stare in prima fila sennò non è felice), il gurzo riesce a convincere apollo a cedergli il suo biglietto, così può ammirare meglio il gonnellino di minerva che si solleva e lascia intravedere.....beh, si è capito, porcellino.
Molto pittoresca la scusa utilizzata dal nano malefico per godersi la partita in prima fila e catturare hades: un moccioso non attirerà l'attenzione del dio degli inferi....notare che prima si divide da ran e kogoro perchè sennò potrebbero scoprire la sua identità se si mettesse a fare deduzioni troppo erudite sugli indovinelli, ora però a cercare di scoprire chi è il colpevole e capire il messaggio lanciato dalla glass ci va lui...così però non rischia di essere scoperto, no?

Punto 3. mi raccomando, conan, salva minerva perchè devo dirle una cosa importante...ma solo per questo. Al massimo, se riesco a dirgliela subito, poi poco importa se muore. Ma ti pare?

Punto 4. Glass time! Conosciamo la madre di minervona, juno....ovvero giunone. Ma che caxxo di famiglia è, davvero? Il caso, e la vendetta, si basa tutta sul fatto che la cara mammina non andò a vedere una partita della figlia, e quella fu l'unica occasione in cui minervona glass perse. E vabbè, direte voi, capita. Purtroppo per lui, quel pirlone di ade aveva scommesso tutti i suoi denari sulla vittoria di minervona, quindi immaginate bene che fine abbiano fatto i soldini...nelle tasche dell'english queen. Persi i soldi, ade non ha potuto far curare la madre, quindi la madre è finita salmificata, con buona pace del gurzo (si, ogni tanto si muore anche per cause naturali). Perciò ade vuole vendicarsi di minerva uccidendole la madre in diretta mondiale.
Le manda dunque un bigliettino d'amore: alla fine della partita, tua madre crepa. Che fare a questo punto? E come chiedere aiuto? Mandando un messaggio in braille. Ora, il braille è il metodo di lettura usato dai non vedenti. Come tale, è conosciuto solo da un non vedente, forse da un suo familiare...e naturalmente, dall'onnipotente gurzo. Glielo avrà insegnato sicuramente papà kudo, dopotutto può sempre servire se un giorno ti ritrovi a dover leggere il messaggio cifrato di una tennista a cui un folle tenta di uccidere la mamma. Papà previdente.
Il metodo utilizzato dalla minervona per lasciare il messaggio è il seguente: comporre le lettere corrispondenti a quelle in braille sul campo da tennis, facendo cadere la pallina con precisione millimetrica dove vuole lei. Ora, d'accordo che sei un androide modificato geneticamente, ma stavolta mi sa che gosho ha davvero esagerato!
Prima di tutto, per quanto uno sia bravo, è impossibile far cadere la pallina in un punto preciso al millimetro. Per esempio per comporre la lettera L, la pallina deve cadere tre volte lungo la stessa linea, in linea retta, ma su posizioni diverse, e alla stessa distanza...vi pare umanamente possibile? E se sbagli un tiro, devi ricominciare tutto da capo? Dubito che federer o serena williams, per quanto assi del tennis, possano fare una cosa simile!
Secondo, minervona compone le varie lettere smorzando i tiri con l'aiuto della rete. Chi ha una minima nozione di tennis, o di pallavolo, sa bene che quando la palla colpisce la rete o il nastro, la sua traiettoria viene modificata, e diventa pressochè imprevedibile, sia per chi colpisce che per chi deve riceverla. Perchè io colpisco la palla tracciando mentalmente una traiettoria, ma se questa mi becca la rete, inevitabilmente la traiettoria cambia, e di conseguenza anche l'idea iniziale. Perciò anche volendo minerva non solo non può comporre le lettere in baille servendosi della rete, ma non può nemmeno sapere dove finirà la pallina se questa colpirà la rete.
Oltretutto, passi una volta o due, ma sistematicamente tutte le volte!
Sappiamo tutti che dc è il festival dei trucchi assurdi con filo da pesca, nastro adesivo, ferretto del reggiseno e pugnale di ghiaccio. Ma questo è un evento sportivo esistente nella realtà, e come tale dev'essere trattato. Non siamo certo in holly e benji, dove un campo è lungo quanto una prateria, la gente si arrampica sui pali, fa catapulte infernali, colpisce un pallone deformandolo, spaccando la rete e il muro dietro, fa una rovesciata sospeso in aria per due anni....qui, come detto, gli elementi reali vanno trattati come tali.
E non siamo nemmeno in prince of tennis, che per chi non lo sapesse è la versione tennistica di holly e benji, dove tutti sembrano in grado di fare esattamente ciò che minervona fa qui.

Punto 5. il gurzo, e il suo personalissimo concetto di low profile...ovvero, apparire in diretta mondiale e televisiva a gridare e sbracciarsi come una fan degli one direction!!! ricordiamo che non c'è un'organizzazione di criminali un po' folli che potrebbe un attimino decidere di venire a farti la pelle (a te, e a tutti quelli che conosci) perchè ti crede morto, ma un bel giorno scopre che non lo sei...no, figuriamoci.
Ma come il gurzo non si fa scrupoli ad apparire alla vita in diretta a seguito dei suoi emozionanti duelli col gelataio della decathlon, non se ne fa nemmeno in quel di londra, alla finale di un torneo trasmessa in tutto il mondo, a sbraitare di essere l'allievo di holmes e di essere li per aiutare la tennista dalle belle gambe!
Ora, dalla sua e dalla nostra prospettiva, come possiamo sapere quello che sanno o non sanno i mibbi? Non ci sono le iene che con le loro telecamere nascoste seguono ginuzzo ventiquattr'ore su ventiquattro, e dei mibbi sappiamo poco e niente. E forse ginuzzo potrà non ricordarsi le facce delle persone che salmifica, voddy potrà perdere l'agendina in cui segna tutte le morti ad opera del capellone e la bossa essere troppo impegnata con le registrazioni di non solo moda, ma....l'organizzazione è per la maggior parte una landa oscura e sconosciuta, chi ci dice che non ci sia qualcuno informato sui fatti? Inoltre, non ci sei solo tu a rischiare la vita, se dovessero scoprirti, quindi almeno il pensiero che qualcuno potrebbe seccare la tua bella, se proprio non ti interessa di agasa, di kogoro e di haibara, dovrebbe frenarti un attimino da simili cretinate.

Punto 6. che si ricollega al punto 4 e al punto 5. un invasato grida dagli spalti che lui è l'allievo di holmes e ti può aiutare...un invasato nano di sette anni. Ah, ma è un allievo di holmes, me l'ha detto anche mio fratello apollo. Dunque, possiamo fidarci e affidare la vita di mia madre, e chissà di un intero stadio, a lui. A un nano settenne.
Minerva, avrai pure il nome della dea della saggezza, ma in questo caso non è che brilli per intelligenza. Anche yamaholmes è un allievo di holmes, ed è pure un adulto, ma dubito tu ti possa fidare di lui in tal senso.
Per la serie “è un fan di sherlock holmes, non può essere cattivo”.

Punto 7. nello scambio del tie break sul 7 a 6 mi sembra di assistere ad una puntata di prince of tennis. È umanamente possibile fare più di 30 scambi, e non morire agonizzante già al quindicesimo? Tutte e due, eh, non solamente minervona glass.
Che poi l'avversaria gosho non poteva esimersi dal chiamarla demetra (che se non ricordo male dovrebbe essere la dea della terra e del raccolto).

Punto 8. il gurzo individua nel pubblico il re degli inferi, ma si trova nell'impossibilità di raggiungerlo...ancora non vola, non sa teletrasportarsi, e harry potter gli ha fregato il mantello dell'invisibilità. A questo punto intervengono i bill gates di tokyo, ovvero i redivivi kudo, che avevamo lasciato alle hawaii, alle maldive o chissà dove. Tanto per non ostentare la loro ricchezza, si comprano praticamente tutto wimbledon, così che il loro pupetto possa scorrazzare libero e felice ovunque voglia, pure al cesso (visto che a quanto pare mr kudo è amico delle personalità più influenti di tutto il pianeta. E ancora non domini il mondo?).
Ma parliamo un attimo di Mr kudo, che finalmente si è deciso a schiodare le chiappette dal lettino dei massaggi nella sua villa alle hawai e si palesa ai lettori, visto che nelle precedenti occasioni aveva sempre delegato tutto alla sua affascinante dolce metà (che per carità, noi siam sempre felici di vedere). La gaia rimpatriata viene rovinata da una di quelle rivelazioni che ti congela moccio nel naso: praticamente, mr kudo ha messo piede in quel di londra giusto dieci minuti fa, ha decifrato il codice di ade in due petosecondi, e ha capito qual era il suo obiettivo PRIMA che lo capisse gosho, il mondo intero e il figliolo.....però ha ben pensato di non dirlo a nessuno, facendo correre per tutta londra la povera cornuta (massi che mantieni la forma, e pure gratis) per decifrare i vari indovinelli. Una pora donna rischia i fuochi d'artificio in faccia, c'è una potenziale strage in corso, un folle che si aggira per londra dispensando caramelle e bombe... e tu ti metti a giocare a chi è più intelligente tra te e il tuo pargolo? Ma quanti anni hai, papà kudo? Una cosa del genere me la aspetto dai detective liceali, non da un uomo di quarant'anni che si suppone essere intelligente, maturo e un dio sceso in terra!
Oltretutto la scusa usata è un'idiozia: eh, ma ade mi conosceva, non volevo rischiare di attirare la tua attenzione...si, ma il numero di cellulare del tuo degno erede lo sai, una telefonata può farla, eh!!!

Punto 9. stacchiamoci un attimo dalle assurdità che ci propina gosho e passiamo alle scelte dei doppiatori. felicissima di rivedere la baronessa in tutta la sua gnocchitudine, ma.... appena apre bocca, mi provoca conati di vomito e desideri di suicidio. Con quella voce, nun te puoi sentì proprio!!!!!! è...è...non ci sono parole per insultare quelli della merak. La baronessa della gnocchitudine è secsi, è sensuale, è fascinosa, è esuberante, è....è tanta roba. Ma affibbiandole quella doppiatrice le hanno proprio tagliato le gambe! Non contenti di aver cannato alla grande con minervona, hanno dato alla fujimine una doppiatrice che non rispecchia la personalità estrosa ed effervescente che tutti conosciamo. D'accordo, la signora delle gnocche esce una volta ogni morte di gurzo, e posso capire che la doppiatrice solita può non essere disponibile, o vi rompe sbattervi per farle dire due parole in croce, ma almeno trovate una degna sostituta, qualcuno che non ti faccia inorridire appena apre bocca.
Sempre proseguendo sull'onda dei doppiatori sbagliati, anche per quanto riguarda mr kudo hanno toppato in pieno. Anche il maritino saccente purtroppo è sprovvisto del suo doppiatore storico (se così si può dire, le apparizioni di mr kudo si contano sulla punta di un pollice), ma provvisto di sesana. Ora, sesana sei figo e sei bravo, e ti amo da quando doppi quel gran bonazzo di shanks il rosso, ma su mr kudo non ci stai un caxxo bene. Anche qui, la voce non rispecchia il personaggio...e poi mi sembra di avere davanti il papà del gelataio, non quello del gurzo.

Punto 10. tralasciando che pure nel pubblico di wimbledon ci sono persone che non vogliono campare cent'anni, perchè non si fanno gli zzi loro e fanno sgamare il gurzo, in avvicinamento furtivo alle spalle di ade per addormentarlo....evidentemente anche minervona deve avere un vicino di casa vecchio panzone che si diletta ad inventare cianfrusaglie inutili e poi un paio di armi di distruzioni di massa. In questo caso la racchetta supersonica dotata di mirino di precisione 1000X1000, che le permette di colpire ade in fronte da notevole distanza e con una precisione millimetrica. Dimenticavo che questo non è dc, ma prince of tennis.
Il nano poi rincara la dose con uno dei suoi calcioni, ma almeno lui ha le scarpe cyborg!
Ecco, a meno che, come dice il mio esimio collega holmes, minervona glass non è altri che una degli X man. Questo spiega tutto.

Punto 11. ma se minervona tira la palla in fronte al re degli inferi, dovrebbe essere considerata fuori, no? Quindi punto all'avversaria, siamo al tie break, vince lei. Come caxxo fa a vincere la glass, allora????? a meno che per il match point vale anche beccare in faccia uno spettatore. O che io mi sia persa qualcosa.

Punto 12. la bacucca english è parente/amica/amante/confidente della famiglia reale inglese? E non li poteva far entrare lei nello stadio, piuttosto che far staccare ai kudo un assegno stramiliardiario per comprarsi tutta wimbledon?????

Punto 13. il momento clou di tutto questo luuunghissimo arco di puntate, il motivo per cui esiste davvero il london arc....ovvero melodramma a londra, parte quarta. La tanto pubblicizzata dichiarazione di romeo alla sua giulietta, che si attendeva dal tempo degli antichi romani o giù di li, pensate che quel povero cesare è morto senza mai sapere. E per sottolineare la sua importanza ai fini della trama...gosho ce la piazza in un flashback. Di trenta secondi scarsi. Un flashback. Un momento talmente toccante ed emozionante, in perfetto stile piccoli problemi di cuore, con tanto di sfondo adatto, cespugli di rose gentilmente concesse da milord, stelline negli occhi, il big bang dietro, la gente che ti guarda senza farsi i zzi sua, barbara d'urso pronta a collegarsi in diretta......compresso in un misero flashback.
Momento in cui kudo, che ricordo prima con la sua bella in lacrime si preoccupava invece di apollo, corre la maratona di new york solo per pontificare che “l'amore non è zero, la radice quadrata di 4 forse è 2, x per y alla meno 1 non si sa quanto fa, le rose sono rosse, le viole sono viola, il cielo è azzurro sopra berlino, un litro di latte costa 1.20, io sono troppo figo, devo ricordarmi di comprare i souvenir...e mi raccomando dillo a minerva che racconta solo balle e non sa un xxo della vita! Ah, e visto che abbiam fatto trenta facciamo pure trentuno, ti faccio pure l'onore di essere la ragazza che mi piace!”
il tutto ovviamente con la classica posa da “tu sei il colpevole e io ti ho smascherato, sono più intelligente di te gne gne gne”
e questa sarebbe una dichiarazione, il momento che l'universo intero aspettava dal tempo dei fenici? Siamo messi davvero male.
Ma non pensate sia finita qui. Perchè non solo kudo si rivolge alla “ragazza che gli piace” con tono saccente e arrogante, con quel suo solito atteggiamento da “voi siete delle mezze calzette, baciatemi le chiappette”, ma il momento è talmente importante che....il flashback finisce, e non ci viene mostrata la reazione di ran, o una sua eventuale risposta (o un suo calcio nei gioielli della famiglia kudo, come ben si meriterebbe). Perchè la reazione o la risposta non esistono: la cornuta ha preso e se n'è andata. Mollando kudo in mezzo a londra, a chiedersi se era meglio passare prima per il negozio di souvenir e non rischiare di trovarlo chiuso.
ma...ma...ma come????? ce l'hai menata per millecinquantoventicintrentventicentordici episodi con “oh, shinichi” e quando alla fine l'essere immondo si degna di dichiararsi (lasciamo perdere la maniera), non gli rispondi nemmeno?????? manco una sillaba?
Prendi e te ne vai, come se non ci fosse un domani?
A bella, l'amore è zero, due più due fa quattro, guarda come sono figo...ah, mi piaci.
Oh, io....devo tornare a casa....ho lasciato la pentola sul fuoco, devo dar da mangiare al gatto, devo telefonare al dentista, ho dimenticato di comprare il latte....scusa devo andare o perdo il bus.......
perchè così gosho può scrivere altri settanta volumi, e non dovrà preoccuparsi che i lettori si stanchino o lo minaccino di morte, perchè d'ora in avanti gireranno pagina chiedendosi emozionati e ansiosi “oh, quando gli risponderà la cornuta? Come? Perchè? Dove?”
quando saremo tutti nella tomba.

Punto 14. lasciamo piccoli problemi di cuore da parte, e torniamo a parlare dei kudo e della loro gitarella a londra. Venuti a salvare il deretano del loro prezioso erede, comprando tutta londra, e portando in dote una bella pasticca di antidoto...perchè, sapevatelo, haibara è preveggente, ed era consapevole che l'essere immondo in qualche modo avrebbe sprecato i due antidoti a sua disposizione in scenette shojo. Quindi ha pensato bene di chiamare i kudo, sperduti chissà dove, e spedirli in quel di londra con un terzo antidoto salva chiappe, permettendo così al gurzo di imbarcarsi e tornare a sterminare la popolazione jappa.
Ora, tralasciando che io l'avrei mollato li a mordersi le mani e chiedere l'elemosina ai londinesi fino a morte sopraggiunta, due punti mi preme sottolineare:
a. i kudo sono partiti dall'america o dovecaxxostavano per andare in giappone a prendere l'antidoto, poi senza nemmeno respirare si sono imbarcati di nuovo, destinazione londra...attraversando mezzo mondo in quanto? Manco posta prioritaria è così veloce. D'accordo che dc presenta un concetto del tempo tutto suo, ma dico io, perchè scomodare i kudo costringendoli a un viaggio stile flash, e non affidare invece la pasticca numero tre al tricheco, che almeno giustifica la sua esistenza? “se l'idiota fa caxxate, tipo sprecare il secondo antidoto dichiarandosi/insultando la sua bella davanti a mezza londra, e non sa poi come tornare, dagli questa”. Si, il panzone ha l'autorità di un'ameba, ma visto che in questo arco di londra non c'è un personaggio che si comporti secondo i suoi canoni standard, potevi fare l'eccezione pure per lui. Tanto uno in più, uno in meno, che cambia ormai?
b. per la serie, non facciamoci mancare niente. ai HAIBARA (caxxo, almeno i nomi dei personaggi diteli giusti) non solo concede due antidoti all'esaltato fanboy che deve andare ADESSO nelle terre del suo ammmmore perchè poi tra compiti e partite ai videogiochi non ha più tempo per andarci, ma ne spreca un terzo per paragli il deretano nell'eventualità poco remota e molto possibile che lui lo utilizzi per usi impropri. E chiama i kudo dall'altra parte del mondo per farglielo recapitare...ma cosa siamo, i tuoi servitori?
Conosci shinichi kudo, alias sehounantidotolousocomecaxxomipareame, alias esevogliomifaccioanchescopriredaimibbi? Ecco, se lo conosci, lo eviti. E se lo conosci, eviti anche di comportarti da altruista, quando non è necessario.
Ma la cosa bella in assoluto è che il kudo nemmeno ringrazia per la cortesia che haibara ha avuto nei suoi confronti, permettendogli di andare a londra, di vedere la casetta di holmes, di essere coinvolto in un caso di possibile strage, di aver permesso a garbolo di pagare l'affitto, di aver finto di dichiararsi alla sua bella, di aver viaggiato a scrocco e via dicendo....no, lui pretende almeno 100 antidoti! Ma cosa sei, un tossico??? forse il ritornello “più lo usi, più non fa effetto” ti è entrato da un orecchio e ti è uscito dall'altro?
Per chiosare il mio collega holmes “Ma magari, così finivi in overdose e ti toglievi dalle pa**e definitivamente, pezzo di un idiota!!”
almeno qui il personaggio non esce fuori dai suoi standard, dimostrando ancora una volta che non impara mai dai suoi errori, che è un egoista immaturo e egocentrico che pensa solo a se stesso.

Uff, mamma mia che fatica!!! ma se pensate che sia finita qui, vi sbagliate. Ci sono ancora le conclusioni generali (e più o meno serie), ma le metto in un altro posto, non voglio avervi sulla coscienza^^
e ora mi vado a vedere il giustiziere in calzamaglia e arco che non è robin hood.


ps. perdonate eventuali errori di grammatica, ma siccome l'ho già riletto trecento volte, alla trecentounesima volta, mi sarei suicidata col cianuro (ma tanto il gurzo avrebbe detto che era omicidio).
 
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Ma poi, dopo che Ran ha telefonato alla polizia per spiegare i trucchi dietro la filastrocca, non so come funzioni a Londra, ma non era il caso di portare i vari oggetti alla polizia? Non dovrebbero essere prove su cui fare analisi o cercare impronte? Magari, se andavi di persona e mostravi quello che avevate scoperto, non ti prendevano per mitomane e ti davano retta. Inoltre la presenza fisica del famoso detective avrebbe aiutato (mentre al telefono non avrebbe concluso nulla giacché "io non parlo inglish", ma con gli oggetti ed un interprete della polizia, o dell'ambasciata nipponica, che garantisse che quell'idiota è un famoso investigatore, Scotland Yard avrebbe prestato maggiore attenzione).

Divertente poi che il nano non trovi un biglietto per entrare allo stadio, ma suo padre, arrivato da 10 minuti a Londra abbia comprato tutti i biglietti che voleva! Allora è il potere dei soldi di papà o pigrizia del nano?
 
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ultimo atto: le conclusioni al LA
Ebbene si, ci sono anche loro. Dopo i trentordici punti evidenziati da me medesima, e dai miei vari colleghi di papiro, sono d'obbligo, come il formaggio sui maccheroni (tranne per chi come me soffre di intolleranza ai latticini). Quindi possiamo riassumere così:


Punto 1. londra e Holmes. Ammettiamolo chiaramente, l'accoppiata è vincente, e funziona. Gli amanti del giallo si saranno leccati i baffi all'idea di una trasferta oltreoceano del gurzo, coinvolto in una caso ambientato nella terra del suo mito, e alle prese con un messaggio cifrato che solo gli appassionati di holmes potrebbero risolvere. Quindi, gioia e tripudio.
In questo specifico caso, però, è solamente l'idea di partenza ad essere buona. Lo sviluppo e la conclusione no. Perchè d'accordo avere un'idea di base buona, ma è anche importante saperla usare e sviluppare al meglio delle sue potenzialità. Con il LA non è accaduto, ed è praticamente la stessa cosa che succede negli ultimi volumi di dc: gosho parte con un'idea buona, ma non è in grado di sfruttarne tutte le potenzialità che offre...credo di averlo ripetuto spesso nei miei commenti ai volumi, nella sezione manga. Anzi, credo che ultimamente i miei commenti ai casi finiscano tutti così.

Ambientare un caso a londra, significa sfruttarne il fascino evocativo che richiama alla mente di chi legge un manga come dc...ovvero, sherlock holmes, una delle menti più brillanti conosciute al mondo. Tutti gli amanti del giallo, chi prima e chi dopo, si sono ritrovati alle prese con questo personaggio di cui il nostro protagonista è fan accanito e cerca di emularne le gesta, giudicate voi con quali risultati. Ma non solo. Anche la città in se stessa offre molte idee e molti spunti, con i suoi edifici caratteristi.
Purtroppo, sia londra sia holmes vengono solamente sfiorati , trattati come un prezioso contorno da abbinare ad un misero petto di pollo per cercare di risollevarne il sapore. Ma resta pur sempre un contorno, perchè il piatto principale è pur sempre il pollo.
Durante la corsa agli indizi, che serviranno per risolvere il messaggio cifrato, i monumenti e gli edifici caratteristici vengono appena nominati o mostrati come sfondo, holmes stesso è relegato ad un ruolo marginale. Non bastasse, ad un certo punto, l'autore decide di spostare l'ambientazione al campo di wimbledon, e di tediarci con un'infinita partita di tennis, come se fossimo in uno di quei manga pseudo sportivi stile holly e benji, prince of tennis, mila e shiro...
Ecco, tutt'ora non capisco il motivo di questa scelta. Decidi di ambientare un caso a londra, ma il momento fondamentale lo releghi entro i confini di uno stadio. Per carità, wimbledon è suggestiva, ma non quanto londra stessa: cercare di evitare una strage, o anche più di una, che coinvolge i luoghi più rappresentativi della città sarebbe stato sicuramente più coinvolgente ed emozionante.
Ma è proprio questo che manca nel LA: l'atmosfera e la tensione. Elementi che sono ben presenti e marcati in HP, creando la miscela giusta per un caso esplosivo, elementi che mancano del tutto nel LA. La tensione è davvero ai minimi storici, non c'è quel coinvolgimento emotivo che ti spinge a trattenere il respiro, non senti il cuore che ti batte all'impazzata perchè stai correndo sul filo del rasoio. Eppure c'è una strage da evitare, e un messaggio da decifrare entro un certo limite di tempo. Forse la scelta di spostare il climax dell'episodio sui campi di wimbledon non è stata delle più felici, a mio avviso è anche questo che fa precipitare la poca tensione data dalla ricerca dei vari indizi, ma anche così si tratta di una tensione appena accennata, interrotta dai momenti romance quando avrebbe invece dovuto e potuto prendere la giusta impennata. Invece è tutto....moscio, ecco.
Insomma, siamo in un manga a tinte gialle. Siamo a londra. Si parla di sherlock holmes...e ci ritroviamo con l'ennesimo vendicatore pazzo che vuol far saltare in aria qualcosa. Ma un bel serial killer che uccide seguendo le gesta dei killer incontrati da holmes nei suoi casi, qualcuno che non vuole vendicarsi ma è semplicemente fuori di testa e vuol dimostrare al mondo di essere il più intelligente di tutti, ergersi a livello di un dio? Effettivamente ne conosco un paio così, e hanno pure lo stesso cognome <_<


punto 2. Il LA è anche frutto di una cattiva gestione dei personaggi. Fortunatamente stavolta gosho non ha voluto strafare inserendo tutto il cast, e fortunatamente ha usato giusto quelli che servivano (beh, più o meno). Ma questo non lo salva da una pessima gestione del materiale che aveva a disposizione.
In primis, la causa scatenante: la non esistenza di conan edogawa che impedisce il viaggio turistico a londra. Per avere la scusa di un altro ritorno (inutile) di shinichi, gosho rende haibara una semplice spacciatrice di antidoti, ma cosa ancor peggiore sembra ridurre l'antidoto stesso a una faccenda di poca importanza.
Haibara è il personaggio che più viene maltrattato, in nome di questo ritorno di kudo, e non lo dico perchè è uno dei miei preferiti, ma in merito alla sua funzione nella storia, ovvero colei che deve creare l'antidoto. Le vengono attribuiti comportamenti che non sono suoi. Dopo aver ripetuto che l'antidoto è una questione importante, per bontà o per pietà, ne concede due a conan...e per che cosa? Per andare in gita a londra. Oltretutto, non contenta, ne affida addirittura un terzo per “eventuali problemi” ai kudo, consapevole dunque che shinichi avrà “eventuali problemi”. Quello che sappiamo di haibara e il suo comportamento in questa occasione fanno a botte tra loro: non puoi farle ripetere fino alla nausea che bisogna andarci cauti con l'antidoto, perchè ad ogni uso hai un'assuefazione che ti porta a ridurre i tempi di trasformazione rischiando che alla fine non abbia più effetto, e poi permetterle di concederne tre per un mero trastullo! Oltretutto, nell'episodio appena dopo il LA, codice d'emergenza, la scienziata bacchetta conan per uso improprio di antidoto...ma scusa, glielo hai dato tu, e sapevi anche che avrebbe avuto bisogno di una terza dosa, e ora ti metti a fargli la predica? È semplicemente un controsenso.
Inoltre, haibara è una persona seria e cauta, non terrebbe mai comportamenti a rischio, sapendo il pericolo che corre se qualcuno scoprisse il segreto suo e di conan. È vero, forse in questo caso il rischio è davvero minimo, ma visto che i mibbi per noi sono terra vasta e sconosciuta, come possiamo sapere noi quello che sanno e non sanno davvero? Di certo, apparire in diretta televisiva su scala internazionale non aiuta l'anonimato -_-

La stessa cosa vale per i kudo. Gosho non sapeva come salvare le chiappette a conan, dopo l'utilizzo improprio del secondo antidoto, quindi ha usato i kudo come corrieri. Mossa astuta, perchè non solo salva il nano da un soggiorno a vita a londra e i londinesi da morte certa, ma ricorre anche a due personaggi che appaiono poco ma che hanno una sorta di aureola mistica, che date le rare presenze li fa apparire ancora più belli e interessanti. Soprattutto mr kudo, che viene un po' dipinto come il dio sceso in terra, il personaggio più intelligente di tutti.
Peccato che la bellezza della baronessa gnocca non ci distolga dall'assurdità della loro presenza. A parte il fatto che è materialmente impossibile che i kudo siano giunti a londra in così poco tempo, dovendo partire dall'america, far tappa in giappone e poi arrivare a londra per dare la pillola magica al figliolo, e tra tutto ciò risolvere l'enigma e comprarsi tutta londra. c'è anche un altro particolare che stona, anzi che disturba in modo grave: il comportamento di mr kudo. Persona adulta e matura, come tutti ben sappiamo, dall'intelligenza sopraffina, come tutti ben sappiamo, qui si dimostra un adolescente a livello del figlio decifrando il codice in due secondi, ma pensando bene di tenersi la soluzione tutta per se...dopotutto, non c'è alcun rischio di strage, no! Anche questo comportamento fa a pugni con quello che sappiamo essere di mr kudo, più che altro perchè una persona della sua intelligenza non si comporterebbe mai in maniera così superficiale e leggera.
Passino quelle forzature ininfluenti, ma stravolgere completamente un personaggio e il suo modo di agire per ottenere qualcosa che altrimenti non potresti avere, non è assolutamente accettabile.


Punto 3. il ritorno di kudo. Il LA è stato concepito in funzione di: facciamo tornare conan alle sue sembianze kudesche anche se non è necessario, e facciamo un bel momento romance tra lui e la futura moglie. Quindi, trattandosi di shinichi e della coppia principe, tutto il resto non conta. D'altronde gosho già ci diede un assaggio con lo shiracoso, perchè non ripetere una formula che già funzionò allora? E quindi, dalla fragola che cade a kudo che si lamenta di non aver avuto 100 pasticche, è un rincorrersi di forzature e assurdità, alcune più, alcune meno, alcune davvero inaccettabili.
Se bisogna ricorrere a così tante forzature per spiegare o far accadere qualcosa, allora sono dell'idea che alla base non esista possibilità materiale che questa possa avvenire. La forzatura è come un trucco, un mero espediente usato laddove l'autore si trova impossibilitato a ricorrere alla logica e ai fatti. L'autore dev'essere bravo a far si che il lettore non si ponga la domanda “perchè”, ma abbia la risposta semplicemente leggendo e seguendo le gesta dei suoi personaggi.
Gosho piega e modifica i suoi personaggi per ottenere i suoi scopi, peccato che facendo questo li denaturalizza. La bravura dell'autore sta anche nel creare situazioni sfruttando il materiale che ha a disposizione, senza però dover ricorrere a trucchetti, nei quali però il lettore non cadrà...perchè i lettori non sono stupidi. Se c'è qualcosa che non va, se ne accorgono subito.
E le forzature non possono essere ammesse se il fine ultimo è il mero fanservice, in qualunque forma si manifesti e qualunque personaggio coinvolga.
Il tuo intento è ambientare un caso a londra, ma conan non ha il passaporto? Non è necessario far tornare shinichi e minimizzare la faccenda dell'antidoto. Basta sfruttare quello che hai, in modo plausibile. Visto che i kudo esistono, perchè non fare che hanno un jet privato (cosa possibile visti i soldi) o sono amici di un tizio miliardario che per ringraziare mr kudo di averlo aiutato in una qualche occasione gli offre un viaggio a londra con il suo jet privato? Se riesco a pensare io a una soluzione logica e accettabile, perchè non può farlo gosho? No, ovviamente non può ricorrere a una soluzione del genere, perchè nella sua mente c'era l'idea di far tornare kudo e di fargli insultare la cornuta spacciandola come dichiarazione <_<


Punto 4. paradossalmente, come dice il mio collega holmes, il motivo per cui il LA è stato creato così come noi l'abbiamo visto/letto, fa cadere le braccia.
Vorrei ricordare che dc è un'opera a sfondo giallo, in cui il protagonista si impegna a dare la caccia ai criminali, scoprire assassini, svelare trucchi, risolvere messaggi cifrati e via dicendo. Per volere di gosho, e a volte davvero a sproposito, c'è una forte presenza di romance in quest'opera, e ci sta (ma anche no). Io stessa ammetto di preferire i fumetti o i libri in cui ci sono un po' tutte le varie componenti, e ammetto candidamente senza alcun problema di essere appassionata ad un serie di gialli in cui la protagonista ostetrica e il protagonista poliziotto sono coinvolti in una serie di omicidi, e sono pure coinvolti sentimentalmente. Il problema però sovviene quando la parte romance sovrasta e soffoca quella gialla. Come spesso ultimamente accade in DC. Il LA ne è un esempio, basti pensare a tutte le forzature e le assurdità che gosho si inventa per giustificare il momento clou (lo stesso si ebbe con il caso del WD, per esempio). È come se io leggessi one piece (e se lo leggo vuol dire che mi piace il suo aspetto shonen), e improvvisamente oda decidesse di mettere in piedi una storia d'amore tra sanji e nami (cosa che non mi dispiacerebbe, lo ammettoXD), e mettesse da parte la parte shonen del manga per favorire e mettere in primo piano questi due personaggi.

Oltretutto, il momento stesso è semplicemente una delusione (e lo dice una a cui della coppia, e di chi la compone gliene frega una mazza). Un misero flashback di trenta secondi in cui il kudo più che dichiararsi sembra accusare la sua bella d'omicidio in stile “ran, ha tradito questa città, ora verrai punita” (la posa e il tono sono gli stessi della sua prima apparizione, quando accusa l'uomo in sedia a rotelle, come mi ha fatto notare holmes), e in cui si mette pure a pontificare su quello che dice la glass. Non solo, per completare l'opera, la dichiarazione non ha nemmeno una risposta! Quindi, anche questa cosa come altre viene lasciata in sospeso all'infinito, così gosho ha altro materiale a sua disposizione per tenere impegnati i lettori a chiedersi quando ran gli darà la sua risposta, invece che farli imbestialire perchè i mibbi non escono più, la trama non va più avanti, e ci sono mille mila cosa rimaste in sospeso in nome di coppie d'infanzia, white day, gelatai in deltaplano, dying message, omicidi in stanze chiuse, campeggi, barbecue e via dicendo.


Possiamo dunque affermare con assoluta certezza che il LA è un disastro, su svariati fronti. Nasce come il caso del secolo, ma non lo è. Spogliato di tutto il superfluo, è semplicemente un pazzo che vuole vendicarsi per un torto a suo dire subito, con un messaggio in codice da decifrare per sventare una strage. Quanti ne abbiamo visti di casi del genere?
Il LA è semplicemente un caso costruito su un singolo momento che esula da quello che è l'essenza principe di DC, un caso che fa acqua da tutte le parti proprio perchè per crearlo si è dovuto ricorrere a svariate forzature, alcuni lievi, alcuni gravi, alcune inaccettabili. E soprattutto, un caso che fallisce anche sul singolo momento per cui è stato creato. Momento che, ricordo, non porta a nessun sviluppo o avanzamento di trama.
e sia chiaro che tutte queste parole spese a criticare il LA non sono in funzione del fatto che non sono fan di kudo, non sono fan di ran, non sono fan della coppia, e in generale non sopporto nessuno dei tre. ripeterei esattamente le stesse critiche e le stesse parole anche se il LA venisse a mancare del momento dichiarazione, o se i personaggi coinvolti fossero altri. perchè è l'intero caso che non va, indipendentemente dal momento shojo, dall'amore è 0, e tutto il resto.

Ma quello che più fa specie, per concludere definitivamente il papiro, è la seguente: il LA è ricordato da tutti come il caso in cui “shinichi si dichiara a ran”, e non come “shinichi va a londra per risolvere un caso basato su indovinelli su holmes per evitare una strage”...perchè è inutile nasconderci, quando si parla di LA, si parla solo di ran e shinichi. Tutto il resto, diventa superfluo, e il concetto è ben evidenziato da gosho stesso, che per creare quei 45 secondi, tra la scena della cabina e il flash back, ha stravolto tutto. Infischiandosene alla grande di quanto fatto finora.
Ed è davvero triste che in un manga shonen a sfondo giallo/investigativo, in cui il protagonista è un fan sfegatato di sherlock holmes, protagonista oltretutto definito come “lo sherlock holmes del nuovo millennio”, un caso ambientato nella patria di holmes, con un messaggio cifrato che cita holmes e le sue opere, venga ricordato solamente per quei 30 secondi di flashback shojo.


ps. vorrei fare un appello a super. Evitate altri casi cosi, che io sono già prolissa di mio, mi manca solo commentare tre epi come fossero uno!
Il LA mi ha rubato due settimane di vita e prosciugato l'anima!!!!! :alienff: :alienff: :alienff:
 
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view post Posted on 28/10/2014, 09:42     +1   +1   -1
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view post Posted on 7/12/2014, 19:32     +1   -1




Approfitto di questo giro di repliche per intervenire nel topic
Siccome girando su Internet se ne leggono di tutti i colori su London Arc (nel bene e nel male), ho pensato di sfruttare questo Focus On per pormi come “portavoce” di quelli che sono i pensieri generali riguardo questo caso di DC.
Prima di iniziare premetto che non ho letto i commenti degli utenti intervenuti in questo topic, ad eccezione di quello di Yuki, in cui sono “inciampata” mentre aprivo l’ultima pagina e che mi ha incuriosito perché lei si fa viva raramente nei Focus On. Ribadisco quindi che la mia intenzione è sostanzialmente quella di esporre i giudizi che, bene o male, sono stati dati a London Arc, sottoponendoli alla mia analisi. Se poi qualcuno che è intervenuto in questo topic si riconosce in qualche modo nelle affermazioni che io riporto e si sente quindi “chiamato in causa”, oppure vuole segnalarmi qualcosa detta in un suo post ai tempi della prima messa in onda degli episodi… io sono qua, per qualsiasi puntualizzazione o osservazione.

Per comodità, farò due analisi separate: una sul giallo, una sulla componente romantica di London Arc. Cominciamo dalla prima.

- Il giallo
Le principali critiche che sono state fatte in questo campo mi sembra che siano state le seguenti (ovviamente può essermene sfuggita qualcuna, visto che non sono andata in chissà quanti siti… ma un’idea penso di essermela fatta ):
1) Svalutazione e cattiva gestione del personaggio di Ai
2) Presenza di elementi assurdi nella dinamica del caso (ad esempio il “ruolo” della sanità)
3) Presenza della scena in cui Agasa e Shinichi fingono che Conan sia malato, utilizzando un espediente assai discutibile
4) Forzature nella scena dello “scambio di SOS” fra Minerva Glass e Conan
5) Forzature nel tipo di ruolo assegnato a Yukiko e Yusaku, che risultano “mandati” da Ai per aiutare Shinichi.

Iniziamo dal primo punto: perché mai Ai ha accettato di dare a Conan l’antidoto per andare a Londra, quando esso dovrebbe essere utilizzato per le emergenze? C’è chi dice che l’atteggiamento di Ai non è da lei, che normalmente non si sarebbe mai sognata di fare una cosa simile… e io in effetti sono d’accordo. Ma riflettiamo un attimo.
Nel File 3 del Volume 63, quindi ben prima di Londra, scopriamo che Conan aveva chiesto ad Ai di dargli 100 compresse dell’antidoto. Lei gli aveva detto che avrebbero coperto a stento una settimana, e che ogni volta che assumeva un campione l’organismo avrebbe subito un processo di assuefazione… ma sembrava quasi che si fosse lavata le mani di tutto. Quindi la domanda è: Conan le ha prese o no, quelle compresse? Dobbiamo dedurre di no… ma perché la faccenda non è stata approfondita in alcun modo? Insomma, Conan non si è appropriato di quei 100 campioni dell’antidoto per una reazione di orgoglio di fronte alle provocazioni beffarde della scienziatina, oppure lei si è rifiutata categoricamente di dargli quello che lui aveva chiesto, nonostante la faccia da “io-ti-avverto-dei-rischi-ma-poi-sono-problemi-tuoi”?
Onestamente non so che pensare. Ovvio che Ai non aveva voglia che Conan rompesse i “baroni” a tutti per non essere potuto andare a Londra, ovvio che gli è affezionata e si sente un po’ in colpa per aver creato l’APTX, anche se tutti noi sappiamo bene che Shinichi i guai è andato a cercarseli col lanternino… però mi pare comunque un colpo di testa mollargli l’antidoto e buonanotte al secchio. Senza contare il fatto che gli abbia dato solo due compresse: cioè, se n’è ricordata quando quello era sull’aereo, che poteva utilizzarne una a sproposito? Non poteva darne una di scorta ad Agasa, chiedendogli di tenere tutto nascosto a Conan, per tirarla fuori se si fosse presentata l’occasione?
Chiaramente Gosho voleva far comparire Shinichi, perché altrimenti sarebbe stato praticamente impossibile ambientare un caso all’estero, visto che Conan Edogawa è un’identità fittizia. Niente Shinichi niente Londra, e se non sbaglio l’autore ha detto che voleva disegnare un caso a Londra molto tempo prima dell’uscita dei volumi 71 e 72, però… non sarebbe stato più verosimile fare che l’idea di prendere l’antidoto veniva da Shinichi? Visto che a quanto pare le 100 compresse non ce l’ha, si potava fare che so, che s’impadronisse di qualche campione di antidoto all’insaputa di Ai, chiedendo ad Agasa di reggergli il gioco. Il prof. gli avrebbe permesso di portare via solo due compresse, una per l’andata e una per il ritorno, e la scienziatina, scoprendo la verità in un secondo momento, avrebbe ideato un piano per salvare la situazione nel caso Shinichi facesse qualche colpo di testa
Io capisco che quando si pensa all’antidoto venga in mente Ai, ma penso anche che con un po’ di buona volontà sarebbe stato possibile riservare un trattamento migliore al suo personaggio, invece di farle fare la figura di chi si fa i fattacci suoi e poi si pente delle proprie azioni in calcio d’angolo. Penso che Gosho avrebbe dovuto soffermarsi di più sulla cosa, non era impossibile gestire la situazione in maniera un po’ più appropriata. Purtroppo così non è stato e non possiamo che annoverare questa tra le pecche del caso

Secondo punto: anche qui c’è un “problema” che poteva essere aggirato. Il colpevole, Hades Sabara, voleva far operare sua madre e aveva bisogno di molti soldi per farlo. Sappiamo che la sanità in Europa è prevalentemente pubblica, ma comunque esistono anche strutture private. Per far sì che l’insieme risultasse discretamente credibile era sufficiente dire che Sabara era stato costretto a rivolgersi a una clinica specializzata (se non sbaglio viene detto che la malattia di sua madre era rara, o comunque particolarmente grave), privata, e che sua madre era morta il giorno in cui lui aveva perso tutti i suoi soldi, non che era morta perché lui non poteva più farla operare essendo rimasto squattrinato.
Una piccola accortezza… Forse l’insieme sarebbe apparso un po’ “arrampicato”, ma sempre meglio che far andare le cose come sono andate, perché giustamente c’è chi si lamenta che la cosa è molto forzata.

Quello che io mi chiedo è: com’è possibile che Gosho, in passato notoriamente attento a qualsiasi minuzia, o quasi, non abbia preso in considerazione certe cose? E’ come se avesse tirato su un caso per metà curato, per metà raffazzonato. E ciò era evitabile, almeno parzialmente.

Per il fatto della chirurgia plastica di Sabara, invece, penso che non sia stato commesso alcun errore… Poteva tranquillamente aver “comprato” un chirurgo con una bella somma dopo aver perso la testa (uno che ammazza la gente come se niente fosse non si fa certo problemi a rubare!). Insomma, è chiaro che aveva un complice, che fosse stretto o meno. Non penso ci fosse bisogno di dirlo.

Terzo punto: e qui casca l’asino! Ma come cappero è venuto in mente a Gosho di propinarci la scena in camera di Agasa con “Conan” sotto le lenzuola?? Cieè, credeva di essere divertente? Shinichi sotto il letto che parla con la voce di Conan utilizzando il modulatore vocale è una novità assoluta, ma non ha senso mettere su una cosa del genere accompagnandola alla più colossale presa per il Kudo del secolo!
Io veramente non so che pensare. Ho riso, ma c’era sul serio da mettersi le mani ai capelli
La faccenda poteva essere tranquillamente accomodata con Agasa che non faceva entrare Ran e Kogoro in camera, perché Conan era raffreddato e quindi si stava riposando. Non mi spiego proprio la logica di Gosho nel mettere in scena una roba simile, non ha praticamente significato d’esistere!

Quarto punto: lo “scambio” fra Minerva Glass e Conan. Qui sinceramente io non ho da criticare, anche se so che c’è chi si è lamentato di lei, affidatasi a un moccioso pressoché sconosciuto per la risoluzione dei suoi problemi. Però, io mi sono detta: lei ha scoperto che un pazzo criminale voleva uccidere sua mamma poco prima di entrare in campo… Era in una situazione disperata, aveva paura che succedesse qualcosa di grave se si scopriva, visto che sapeva benissimo di essere osservata con attenzione da Sabara. Siccome Apollo le aveva parlato bene di Conan, probabilmente esaltando la sua bravura nel risolvere gli indovinelli, ha pensato di affidarsi a lui. Si può dire che la passione per Holmes abbia fatto da filo conduttore fra la tennista e il piccolo detective, e che ognuno abbia sviluppato una certa “sintonia” con l’altro.
Quanto al fatto di ideare un codice per l’SOS in una situazione disperata, non sarebbe la prima volta che succede una cosa simile… Pensiamo al bambino che ha ideato un messaggio in codice per chiedere aiuto ai Giovani Detective quella volta del gioco con le carte Karuta… Tutto è avvenuto in pochi attimi!

Non m’intendo di tennis, quindi non sono in grado di giudicare con l’occhio da esperta la partita di Minerva, però posso dire che la “comunicazione” fra lei e Conan e la sensazione di tensione della situazione mi hanno contagiata in pieno durante la messa in onda… Credo che l’insieme sia stato ben curato e che la “costruzione” del codice sia stata ben ragionata

Quarto punto: sull’apparizione di Yukiko e Yusaku io sono d’accordo, ma penso che sarebbe stato meglio non collegarli semplicemente ad Ai… Si poteva benissimo fare che Agasa li aveva sentiti al telefono prima di partire, informandoli del viaggio a Londra, e che loro avevano pensato di raggiungere il figlio. Una cosa del genere è accaduta anche nel Volume 50, no? Non è che dovevano per forza “contribuire” alla gestione discutibile del personaggio di Ai in questo caso.



Queste sono le critiche che ho letto su London Arc e, come evidenziato da me stessa, alcune le condivido. Apprezzo comunque il caso nel suo insieme, giacché purtroppo ci troviamo a fare i conti con un DC che non è più quello di una volta… L’ambientazione suggestiva, la struttura dei vari codici da decifrare, i riferimenti a Sherlock Holmes e la presenza di personaggi a mio avviso interessanti, fra i quali spicca Minerva Glass, costituiscono gli elementi positivi di questo London Arc. Se non fosse per determinate forzature che si potevano benissimo aggirare, per me sarebbe stato un caso da promuovere al 100%. Trovo che siano riusciti a trasmettere molto bene il senso di tensione e a rendere accattivanti determinate particolarità del giallo… ed è per questo che non posso fare a meno di chiedermi perché certe cose sembrano invece state fatte di fretta, senza pensarci.
Ribadisco, per me il caso di Londra è bello. Lo promuovo… diciamo con riserva, anche se confrontato coi “mostri sacri” di una volta sta abbastanza in ribasso. Ci sono cose che non mi sono piaciute, e questo è innegabile.

Per il momento mi fermo qui, perché ho scritto un sacco… Nel prossimo post vorrei analizzare le critiche rivolte alla componente romantica di London Arc e parlare di una scena che mi ha lasciato molto perplessa, su cui vorrei proprio fare il punto della situazione :)
 
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Neiro Sonoda
view post Posted on 8/12/2014, 20:57     +3   +1   -1




Rieccomi :)
Prima di passare all’analisi della componente romantica di London Arc, vorrei parlare di una scena che non mi è molto chiara.
Ran a un certo punto telefona a Shinichi e Conan risponde senza usare il modulatore vocale. Qualcuno mi vorrebbe spiegare il senso di questa cosa?!
Va bene, Shinichi non è perfetto e può sbagliare, anche perché ha due cellulari uguali per due identità diverse… ma è assurdo che Ran non si sia accorta che la voce che ha sentito non era di Shinichi. Appena ho avuto nelle mani il Volume 71, qualche tempo dopo la prima messa in onda di London Arc, ho controllato questa scena e in effetti non si capisce bene come sono andate le cose perché Conan non completa la parola “pronto” e intanto Ran dice “ah, scusami”. In altre parole, si potrebbe anche pensare che Ran abbia aperto bocca nell’istante in cui Conan ha premuto il pulsante verde per rispondere alla chiamata, parlando quasi perfettamente in contemporanea con lui… e in questo caso, è plausibile che non si sia accorta del timbro infantile della voce, perché la sua ha praticamente coperto quella di Conan.
Nell’anime però (e l’anime comunque non è campato all’aria!) Ran risponde subito dopo che Conan ha detto “pronto”, o quel che cavolo era. Ed è impossibile che non abbia fatto una piega di fronte a una cosa del genere!

Le spiegazioni che possono trovarsi dietro questa cosa sono due: o Gosho si diverte a far passare i suoi personaggi per scemi, senza alcun ritegno, oppure la scena verrà ripresa in seguito, venendo collegata alla scoperta della vera identità di Conan da parte di Ran. A me però non è sembrato che lei avesse dei sospetti su di lui, altrimenti penso che si sarebbe comportata in maniera differente in certi casi… Ancora una volta mi trovo a non comprendere affatto la logica del nostro autore. Per la scena di Ran e Shinichi di fronte alla cabina telefonica, questo fatto che lui abbia “sbagliato cellulare” sembra proprio con avere alcuna rilevanza. Lì si parla del fatto che Shinichi ha tenuto nascosto a Ran di essere venuto fino a Londra, visto che si era tradito parlando del Big Ben al telefono. Non viene fatto alcun accenno all’”errore di voce”… nemmeno nei pensieri di Ran. Perché?
Poi sul fatto che Shinichi può commettere errori ok, ma non mi sembra comunque molto da lui rispondere al cellulare sbagliato. Senza contare che subito dopo parla del Big Ben con Ran, facendole capire dove si trova senza rendersene conto… e questo è già un errore bello e buono! Allora io dico: non bastava? Non era appunto sufficiente che lui, preso dalla foga dell’illuminazione improvvisa (l’ha avuta proprio mentre parlava al cellulare con Ran), commettesse la leggerezza di dire “questo Big Ben” o quel che diavolo era?
Sinceramente mi sembra un errore abbastanza comprensibile proprio per il fatto che la lampadina gli si è accesa in quel momento e lui per un attimo ha dimenticato le circostanze esterne. Al resto ci arriverò più avanti… ma continuo a non capire che senso ha avergli fatto sbagliare cellulare. Ci ha fatto solo figura del cavolo, e con lui Ran.
Io ho ancora una minima speranza che la cosa possa in qualche modo venire spiegata in futuro, anche perché come c’insegna pure
il Mystery Train, con le registrazioni di Elena Miyano,

meglio tardi che mai! Però le perplessità al momento mi restano. Praticamente ho l’impressione che Gosho si diverta a far passare i suoi personaggi per cretini, per di più senza alcun motivo!



- La storia d’amore
Passiamo ora all’analisi della componente romantica di London Arc le cui critiche si possono sostanzialmente riassumere con una sola frase. Cerco di “puntualizzare” e vedere cosa se ne può tirare fuori.

“Quella di Londra non è una vera dichiarazione”.

Confesso che, quando leggo cose del genere, la mia prima reazione è pensare: “Che cavolata!”. Siccome però cerco di non fermarmi mai all’apparenza e di non fossilizzarmi sulla mia prima impressione, ho tentato di capire quali motivazioni possano esserci dietro un’affermazione del genere. Perché, secondo alcuni, quella di Londra non è da considerarsi una dichiarazione d’amore? Queste sono le ipotesi che ho fatto in proposito
1) Perché non convincono le parole dette da Shinichi
2) Perché non convince l’insieme
3) Perché si “rosica”.
Sulla terza ipotesi non ho nulla da dire; mi soffermo quindi sulle altre due.

Per analizzare approfonditamente la prima, mi permetto di riportare le frasi di Shinichi:
“Tu sei come uno di quei casi difficili da risolvere: mescoli così tanti sentimenti discordanti che anche se fossi Sherlock Holmes non sarei in grado di capire i tuoi pensieri! Quello che sto cercando di dirti… è che non riesco a decifrare il cuore della ragazza che mi piace”.
La traduzione è pressoché identica a quella del manga, perciò non è il caso di fare i pignoli e riportare anche quella. Pensiamo piuttosto al senso delle parole e a come vengono dette Shinichi si presenta ai nostri occhi rosso in viso e con un’espressione molto determinata, il che mi sembra chiaramente indice di una certa sincerità. E’ stato schietto con Ran, no? Immagino che molti si aspettassero il classico “ti amo”, ma non è che sia quello l’unico modo per esprimere il proprio interesse e i propri sentimenti verso una persona. Shinichi dice palesemente che Ran è la ragazza che gli piace, e questo mi sembra più che sufficiente per un adolescente imbranato negli affari di cuore (anzi, azzarderei notevole!).
Ma forse quello che non convince è il modo in cui si è posto precedentemente, paragonando Ran a un caso difficile. Alcuni potranno prenderla per una specie di accusa nei confronti della ragazza … ma io non la interpreto affatto così. Nelle frasi di Shinichi leggo piuttosto, se proprio dobbiamo parlare in questi termini, un tentativo di discolparsi dalle accuse di Ran. In altre parole, non vedo l’atteggiamento del presuntuoso che dice “se non ti capisco è colpa tua perché sei una ragazza troppo complicata”, bensì l’atteggiamento di colui che, pur difendendosi da ciò che gli è stato rimproverato, non si limita a questo ma riconosce giustamente e con sincerità alcune sue debolezze. E ribadisco ancora che, si prenda in esame la versione anime o la versione manga, le cose non cambiano.

Non riesco a decifrare il cuore della ragazza che mi piace” e “purtroppo mi è impossibile decifrare correttamente il cuore della donna che mi piace” vanno a parare nello stesso identico punto. E cioè, secondo la mia analisi, “non ti capisco perché non ce la faccio a capirti, non perché non ti voglio capire o perché non tengo a te”. Ciò che Ran ha rimproverato a Shinichi non è forse l’incapacità di comprenderla? E ha ricevuto la sua risposta.
Convinta al 100%, per quanto mi riguarda. Penso che siamo tutti d’accordo sul fatto che Shinichi non è una persona che riconosce facilmente i propri limiti (e sbaglia, ma questo è un altro discorso). Per me a Londra l’ha fatto, e ho evidenziato in grassetto proprio le parole che danno voce alla sua ammissione. Poi ognuno chiaramente interpreta la cosa secondo i propri metri di giudizio.

Seconda ipotesi: non convince l’insieme, ovvero la sfuriata di Ran, la sua fuga, Shinichi che la blocca e solo a quel punto si “rivela”. E aggiungiamoci pure il fatto che la scena sia stata spezzata in due, destinando la seconda parte a un flashback
Anche qui sono interpretazioni. Shinichi chiaramente si trovava in una posizione sfavorevole e qualcuno potrebbe vedere la sua confessione come una specie di tentativo di “tenere buona Ran”. Che, tra l’altro, rimane zitta quando lui le dice che gli piace… ma a questo verrò dopo.
Il punto è che Shinichi non è mai in una posizione facile con Ran. Sorvolando sulla sua evidente mancanza di tatto (Ran gli piange davanti e lui pensa a farle domande su Minerva Glass :doh: ), dobbiamo ricordarci, facendo un discorso generale, che si ostina a tenerle nascosta la sua doppia identità ed è costantemente combattuto fra dichiararsi (cosa che lo porterebbe a vincere l’imbarazzo, impresa non facile per lui) e tacere sui propri sentimenti. E il perché l’ha spiegato chiaramente nel Volume 33, non mi sembra il caso di ripeterlo qui.
Di fronte a Ran che si sente ferita e scappa perché non vuole più parlargli, ha quindi a che fare con un dilemma. Alla fine penso che abbia scelto di essere sincero per non ferire ulteriormente la ragazza di cui è innamorato, che del resto pretendeva delle spiegazioni, giustamente, aggiungerei. Non mi sembra quindi una cosa fatta così tanto per fare… Shinichi in quel momento ha preso una decisione, chiaramente tra l’incudine e il martello, ma al tempo stesso fortemente influenzato dai propri sentimenti verso Ran. Che alla fine, con tutto quello che gli si può rimproverare, sono… diciamo “positivi”. Perché, anche se lui rischia di farle del male, non lo fa mai consapevolmente. Spesso non riesce a mettersi nei suoi panni, è questo il problema. Dovrà maturare un po’ e spero che Gosho ce lo mostri :)

In sintesi, a me il contesto convince. La scelta di spezzare le due scene forse è stata fatta per amor di suspense, e comunque bisognava dare la priorità al caso, perciò non la contesto più di tanto. Anzi, se Gosho avesse voluto riprendere la cosa non molto tempo dopo, rivelandoci ulteriori particolari nascosti… be’, penso che sarebbe stato bello. A quanto pare non l’ha fatto e io lo ritengo un peccato, anche perché ci rimarrà eternamente la curiosità per il “dopo”… Shinichi ha chiesto a Ran di riferire alcune sue parole a Minerva Glass, e poi? Boooooh
Un bacio ci stava tutto per quanto mi riguarda :D ma non voglio divagare. Forse tra ‘sti due non ci sarà proprio, mi viene da pensare!

E veniamo ora alla questione “risposta di Ran”. Bene, a mio parere su questa cosa è stato creato un polverone immotivato… e la colpa, come spesso accade, è anche di Gosho, che spesso nelle storie d’amore di un pelo fa un palo (vedi Sonoko che rompe "devi-parlare-a-Shinichi" due casi dopo London Arc). Senza contare la sua propensione al “sembra che, sembra che…”, che poi ci lascia sempre con meno di quanto ci aspettavamo. Ma andiamo al dunque.
Ran, durante la confessione di Shinichi, non ha praticamente parlato. Ma scusate, quello che è successo davanti alla cabina telefonica ce lo siamo scordati?
Lacrime a fiumi, l’amore è una sconfitta, tu non riesci a capire quali sono i miei sentimenti. Questa è una dichiarazione d’amore, e nemmeno tanto implicita. Se Ran non fosse stata innamorata di Shinichi avrebbe reagito così? Non credo proprio! Come amica, aveva solo da rimproverargli di non essersi fidato di lei, deludendola. Come ragazza innamorata ha avuto da rimproverargli l’incapacità di comprendere i suoi sentimenti per lui, come ragazza innamorata ha parlato dell’amore come sofferenza. Anche ammettendo che avesse qualcosa da dire quando lui ha parlato, non possiamo tralasciare che, sostanzialmente, a rispondere doveva essere Shinichi. E l’ha fatto, in maniera discutibile o meno sono opinioni, ma l’ha fatto.
E’ Ran che per prima ha dato voce ai suoi sentimenti, forse non in maniera “classica”, ma vi ha dato voce. Shinichi ha risposto, il confronto c’è stato. Posso capire, anche se non condivido, chi dice che l’insieme non convince, come ho spiegato poc’anzi. Ma appigliarsi alla “mancata risposta” di Ran per dire che a Londra non c’è stata una vera dichiarazione… be’, mi pare ridicolo.

Alla luce di ciò, posso concludere che affermazioni come “quella di Londra non è una vera dichiarazione” siano basate su modi personali di vedere la cosa. Ribadisco: a Londra il confronto fra Shinichi e Ran c’è stato. Il nostro protagonista si è posto degli obiettivi (sgominare i MIB, tornare grande, dire a Ran chi è Conan Edogawa e dichiararsi a lei), e mi sembra chiaro che DC non si concluderà finché essi non verranno raggiunti tutti, quale che sia l’importanza di ognuno. Verosimilmente, quando Shinichi e Ran si rivedranno di persona, si confronteranno in qualche modo sulla questione della doppia identità di lui, anche perché si presume che ciò accada in prossimità del finale, se Gosho non si beve seriamente il cervello. In ogni caso i sentimenti dei due sono stati messi in chiaro faccia a faccia, da entrambi; poi, che il gioco non sia valso la candela è un discorso personale.

Conclusioni generali, su London Arc nel suo insieme
Arco narrativo dove, a mio parere, Gosho cerca di conciliare sviluppi della componente amorosa con un caso d’ambientazione inedita e suggestiva. Ritengo i molteplici riferimenti a Holmes e ai vari luoghi della capitale inglese una prova del fatto che l’autore volesse fortemente mettere su un giallo nella città di Londra, con tutta la cornice che ciò ha comportato. Non ritengo quindi che sia un caso creato unicamente come sfondo della storia d’amore, in quanto la base della situazione che si crea fra Ran e Shinichi (litigata per una mancanza di lui che porta al chiarimento) sarebbe “ambientabile” anche in un luogo diverso. In fondo cosa cambierebbe di tanto importante? Non ci sarebbe il Big Ben illuminato… e capirai!
Per questo mi sento anche di contraddire le affermazioni che si fanno in proposito “Londra piace agli ShinRan solo per le scene ShinRan”… Falso, almeno per quanto mi riguarda. A me il caso di Londra piace nel suo insieme, anche se ci sono cose che mi hanno colpita negativamente. Sarei sciocca se dicessi che non do importanza a Ran e Shinichi… certo che gliela do. Ma questo non significa che abbia guardato London Arc disinteressandomi al giallo… anzi, ho trovato molto appassionante la componente investigativa di questi episodi. Altrimenti che fan di DC sarei?
Ci sarà poi chi si fa “imbambolare” da un paio di scenette con la propria coppia del cuore; io no. Io cerco di analizzare tutti gli avvenimenti, di sottoporli a giudizio e poi dare un parere d’insieme sugli episodi/file. E posso assicurare che non sono l’unica, visto che in passato, nel Fan Club di cui sono presidentessa, sono state intavolate discussioni varie sugli atteggiamenti e sulle intenzioni di Shinichi e Ran in più occasioni. Quindi, come vale per altri casi, presumo valga anche per Londra.
E detto questo concludo perché ‘sto commentone mi ha fatta a pezzi ;)

Edited by Neiro Sonoda - 8/12/2014, 22:38
 
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view post Posted on 9/12/2014, 09:59     +4   +1   -1
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...IN SHIHO WE TRUST...
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Che quella sia una dichiarazione non ci piove. Anche se non dice "ti amo" c'è da considerare che è un adolescente, imbranato, e per di più nipponico. Nessun Giapponese direbbe "ti amo" nemmeno alla donna della sua vita (e gli esempi, anche animati, sono innumerevoli, cavolo gente sposata che chiama il proprio marito usando -san!). Quindi, chi si lamenta per questo sbaglia approccio (guarda il tutto con occhi Occidentali, dove un "ti amo" non si nega a nessuno, anche solo per portarselo mezza volta a letto).

La dichiarazione è patetica, per me, per tutto il resto (ma non per quello che dice Kudo, che m'è piaciuto molto, ed è stato anche molto originale). Inserita a cavolo in un flashback, come una postilla, o un post scriptum ("ah, sì, a proposito, tra una cosa e l'altra, Kudo s'è dichiarato, ma nulla di ché"), e con Ran che non si sa cosa abbia detto e fatto dopo (e qui Sonoko ha ragione, non ha risposto un bel niente. Tutto quello detto prima, tra le lacrime, non conta. Per me, se io ti dico che mi piaci, voglio sapere in quel momento cosa ne pensi, non cosa ne pensavi dieci minuti prima. Il "mi piaci" segna uno spartiacque, un prima ed un dopo. Pretendo, quindi, da innamorato che s'è buttato senza paracadute, che tu mi risponda. Cosa che, ad oggi non è avvenuta, come Sonoko, e dico Sonoko, non Il dottor Stranamore o Giulietta Capuleti, Sonoko, le fa notare. Se la cosa è chiara per Sonoko...).
 
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view post Posted on 9/12/2014, 17:15     +5   +1   -1
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Mi trovo d'accordo con Hikaru. Non contesto la frase in sé con cui Shinichi si dichiara, perchè:
1- Dai nippi non ci si può aspettare molto di più.
2- Fondamentalmente, se dice "non riesco a decifrare" o "mi è impossibile decifrare" o "ci vediamo da Mario, certe notti qui", non è che me ne importi granché.
Quindi tutto sommato la frase in sé non dà adito a particolari critiche.

Quello che è ridicolo, nella dichiarazione (intesa non come frase in sé, ma come scena nel suo complesso), è tutto il resto:

1- I presupposti della stessa. Perchè Shinichi arriva a doversi dichiarare? Perchè innanzitutto, come un perfetto idiota (che però è l'Holmes del terzo millennio, sì), si lascia scappare al telefono che toh, c'è pure lui a Londra, come Ran, non te l'avevo detto?
Ciò comporta la fuga, che comporta il chiudersi nella cabina telefonica, che comporta l'altra emerita cretinata della faccenda: mettere in mezzo l'antidoto per questioni sentimentali (di nuovo, perchè a noi lo Shiracoso non ci era bastato). Metterlo in mezzo senza motivo, peraltro, dato che se Conan fosse uscito dalla cabina in versione nana non ci sarebbe stato nulla di sospetto. Ran chiede ai passanti di un ragazzo giapponese (presumo "japanese boy" o "guy" in originale, non ho il manga sotto mano), e tutti i passanti gli indicano il nano, ed è normale: anche se "boy" non equivale a "kid", tu passante hai appena visto passare un marmocchio giappo che corre come se stesse girando Mission Impossible, pensi "la ragazza è straniera, magari non parla bene la lingua e intendeva riferirsi al marmocchio", e gli indichi il marmocchio.
Il nano, che sa di aver girato per Londra da nano, è perfettamente in grado di fare due più due: usciva dalla cabina senza sprecare pillole, finge stupore dinanzi alla vista di Ran con sguardo omicida e tuta da Hunger Games "ready-to-kill", e se Ran avesse chiesto "Ma... che ci fai te qui, nano maledetto? Mi hanno appena indicato che nella cabina c'era Shinichi!", tu da bravo nano che ha sempre la risposta pronta rispondi "Forse hanno pensato stessi cercando me: se chiedi ad un occidentale di un tipo giapponese, loro ti indicano quello che hanno visto. Stavo correndo perchè secondo il dottor Agasa il prossimo indizio poteva essere in questa cabina telefonica, ma mi sa che ha preso un granchio". Poi, se proprio non è convinta, gli mostri anche che nella cabina non c'è nessun altro, né Clark Kent, né tantomeno Shinichi. Fine della storia.
Perchè non succede tutto questo? Perchè Gosho ha voluto così. Non ci sono ragioni logiche ravvisabili all'interno della storia che possano spiegare perchè le cose sono andate proprio così. Non ci sono perchè a Gosho interessava piazzarci la dichiarazione a tutti i costi, con buona pace della logica interna alla storia. E la cosa in sé può dare fastidio, ma si può anche chiudere un occhio. Se però tra i "costi" mi ci infili ad cazzum anche l'aptx, allora mi inca**o.

2- A me della dichiarazione non me ne frega una mazza, e questo l'ha capito pure Dora l'esploratrice. Ma ora provo a mettermi nei panni di un fan ShinRan, uno che questa dichiarazione la aspettava dall'inizio di tutto. Anche da questa prospettiva, la dichiarazione è deludente. Perchè dal momento che tu, autore, sei ben consapevole che si tratta di un momento atteso da buona parte dei fan della serie (soprattutto in Nippolandia, dove sembra che da un giallo non vogliano altro che gag romantiche e complessi adolescenziali da film di Moccia), non puoi relegarlo in un flashback da trenta secondi, che dura di più la lettura di un titolo al TG1. Obiettivamente, la scelta narrativa è decisamente deludente, e lo dice il me ShinRan (che peraltro non esiste, ma usiamo un po' l'immaginazione).
Farlo in stile nipponico e non occidentale (quindi senza "ti amo" a profusione, baci, limonate e atti osceni in luogo pubblico) va bene. Ma dargli il giusto peso, per un autore, è d'obbligo. Fosse per me (e qui è il me reale che parla) non l'avrei fatto tout-court, ma nel momento in cui l'autore decide di farlo, deve farlo bene. Sono occasioni in cui ti giochi anche il sostegno e l'apprezzamento dei fan della coppia: se li deludi, quelli meno coinvolti se ne vanno con un sonoro "fan**lo Gosho" (certo, se il pubblico della serie fosse un pubblico critico e non un pubblico pieno di bimbiminkia che si fanno andar bene tutto purché ci siano i momenti pucciosi).
E il flashback di trenta secondi non rientra nella categoria "farlo bene".

3- Ancora più paradossale è che il meccanismo del flashback, che ti consente di interrompere la narrazione un po' dove ti pare, abbia portato non solo a concentrare in una "sveltina" la performance di Kudo, ma ad omettere del tutto ogni forma di reazione da parte di Ran. Perchè se io, Neiro (mi rivolgo a te a titolo di esempio, visto che questo commento è nato come risposta al tuo), ti vedo in lacrime e (dopo averti chiesto aggiornamenti su Apollo, sul derby Inter-Milan e sul caso Yara Gambirasio, s'intende), ti dichiaro il mio amore, tu, anche se mi hai già fatto capire che per te sono più di un semplice amico, qualcosa devi dire/fare. Puoi darmi uno schiaffo, se ti sto sul ca**o, ma evidentemente qualcosa fai. Ran invece non fa nulla, o se fa qualcosa Gosho non ce la mostra.
Il che accresce ancora di più la sensazione di incompiuto che pervade questa benedetta scena: anche se concludi tutto in un flashback, non puoi, NON PUOI, omettere di mostrare la reazione di quella che dovrebbe essere la protagonista femminile: le scene sentimentali, come ogni shojo (che Gosho a quanto pare non ha visto) insegna, sono fatte da due persone, non c'è solo Shinichi, e una volta che lui ha detto quel che ha da dire sono a posto tutti; c'è anche Ran, che dovrebbe dimostrare proprio in questi momenti di avere un'autonomia rispetto al protagonista, e che invece perde un'altra occasione per acquisire spessore. Come a dire: la sua sfuriata è funzionale alla dichiarazione del protagonista, quel che poi lei abbia fatto o detto (SE ha fatto o detto qualcosa) poco importa.

4- A tutto questo aggiungiamoci anche il modo in cui Shinichi tratta Ran: quando esce dalla cabina fa lo scazzato (hai appena ammesso di essere a Londra senza aver detto niente alla tua bella, almeno abbi l'accortezza di rimediare), lei piange e tu gli parli di Apollo, lei corre via, tu la insegui, la blocchi, ti lamenti dicendole "quanto sei complicata" (che è un modo più gentile per dire "che scassama**ni che sei"), e le vomiti pure addosso, dichiarazione a parte, il solito predicozzo moralista che NESSUNO ti aveva chiesto, perchè tu hai sempre qualcosa da insegnare a tutti e non perdi mai occasione per farlo. Ora, che Shinichi si sia dichiarato è fuor di dubbio, ma questo per voi (mi rivolgo proprio a voi, ShinRan di tutto il pianeta Terra, e anche a voi di Nameec) è un bel modo di dichiararsi?

Ecco, il me ShinRan di fronte a tutto questo non può che dichiararsi pubblicamente preso per il deretano.
 
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110 replies since 11/10/2014, 20:53   8134 views
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