CITAZIONE (Lombres* @ 9/12/2014, 23:48)
La Scalzo non sapeva dare un minimo di grinta, era sempre uguale!
Non vi permetto di toccarmi la Scalzo!
Se ci penso, la sua risatina e il suo “sono Conan Edogawa e faccio il detective” mi mancano ancora da morire!
No, scherzi a parte la ritengo un’ottima doppiatrice. Senza ovviamente togliere nulla a Monica Bonetto.
Ma torniamo a London Arc, visto che siamo qui per questo.
Mi scuso se non ho risposto prima, ma tra il raffreddore che mi ha messa KO e altri fattacci non ho toccato computer. Ora però posso fare tutte le mie precisazioni.
CITAZIONE (Lombres* @ 9/12/2014, 23:48)
In ogni caso, mi meraviglio di quelli che dicono che la dichiarazione di Shinichi non è una vera dichiarazione. Cosa volevate, il classico "ti amo" all'americana? Queste dichiarazioni sono bellissime proprio perché non dirette, e soprattutto perché non risolvono tutto e non fanno tutto bello e felice. Il fatto del "caso difficile e complicato" non è un'accusa a Ran, ma è come se Shinichi avesse detto "io non ci capisco niente di amore, basta, non ce la faccio più, fatemi dire la verità!". E il metterla alla fine in un flashback serve a dare suspense. Insomma, la dichiarazione è l'unica cosa fatta bene da Gosho in questo caso, e ve lo dice uno che non sopporta la coppia ShinxRan
CITAZIONE (Hikaru Ichijyo @ 9/12/2014, 09:59)
Che quella sia una dichiarazione non ci piove. Anche se non dice "ti amo" c'è da considerare che è un adolescente, imbranato, e per di più nipponico. Nessun Giapponese direbbe "ti amo" nemmeno alla donna della sua vita (e gli esempi, anche animati, sono innumerevoli, cavolo gente sposata che chiama il proprio marito usando -san!). Quindi, chi si lamenta per questo sbaglia approccio (guarda il tutto con occhi Occidentali, dove un "ti amo" non si nega a nessuno, anche solo per portarselo mezza volta a letto).
CITAZIONE (Holmes™ @ 9/12/2014, 17:15)
Mi trovo d'accordo con Hikaru. Non contesto la frase in sé con cui Shinichi si dichiara, perchè:
1- Dai nippi non ci si può aspettare molto di più.
2- Fondamentalmente, se dice "non riesco a decifrare" o "mi è impossibile decifrare" o "ci vediamo da Mario, certe notti qui", non è che me ne importi granché.
Quindi tutto sommato la frase in sé non dà adito a particolari critiche.
Sull’analisi delle parole di Shinichi mi sono dilungata forse più del necessario. Il fatto è che su Intenet c’è stato, fra gli ShinRan, chi si è… diciamo “lamentato”, perché secondo alcuni fan di DC (o comunque presunti tali) quella di Shinichi non equivale a una dichiarazione d’amore vera e propria. Quindi, o c’è stato un fraintendimento e in realtà non era questo che s’intendeva, oppure davvero c’è chi pensa che le parole di Shinichi praticamente non significhino nulla. Io ho fatto una riflessione perché in un certo senso lo ritenevo necessario per me stessa, provando a mettermi nei panni di un ipotetico fan che non ritiene "adatta" la confessione del nostro protagonista; ma bene o male immaginavo che, qui sul DCF, nessuno avrebbe contestato che la dichiarazione da parte di Shinichi è stata fatta.
CITAZIONE (Holmes™ @ 9/12/2014, 17:15)
il modo in cui Shinichi tratta Ran: quando esce dalla cabina fa lo scazzato (hai appena ammesso di essere a Londra senza aver detto niente alla tua bella, almeno abbi l'accortezza di rimediare), lei piange e tu gli parli di Apollo, lei corre via, tu la insegui, la blocchi, ti lamenti dicendole "quanto sei complicata" (che è un modo più gentile per dire "che scassama**ni che sei")
CITAZIONE (Holmes™ @ 10/12/2014, 13:22)
Quindi il tono accusatorio con cui Shinichi (escludendo, lo ripeto, la frase della dichiarazione in sè) parla a Ran l'ho notato solo io?
CITAZIONE (Holmes™ @ 10/12/2014, 13:22)
Tra l'altro, il fatto che Shinichi dia lezioni pure in una delle poche cose in cui è sempre stato presentato come imbranato (le questioni sentimentali) è coerente con il personaggio?
Non so se tu sia l’unico, comunque per me funziona diversamente, come ho già detto nell’altro post.
Sia osservando i disegni del manga che dell’anime (dove peraltro si può udire anche la voce), non percepisco né accusa né arroganza nel modo di porsi di Shinichi. Lui parla senza indugi, potremmo dire fuori dai denti, questo sì. Ma non mi sembra proprio che stia implicitamente accusando Ran di essere una scassa-“baroni” o qualcosa del genere. Più che altro lo vedo agitato e penso che questa sia una conseguenza del dilemma “mi-dichiaro-o-non-mi-dichiaro?” che lo caratterizza sempre.
Un po’ saccente mi è sembrato invece nella seconda parte del discorso, quando ribalta la frase di Minerva Glass; ma Shinichi è fatto così, vuole sempre distinguersi. Anche se quando si tratta dell’amore secondo me dovrebbe tenere il becco chiuso, anziché pretendere di fare scuola, io ho trovato la reazione molto da lui. Inoltre va detto che nemmeno Ran è una sapientona in faccende di cuore, sebbene risulti in qualche modo “avvantaggiata”, perché possiede una certa sensibilità (che Shinichi
non ha). Questo chiaramente non autorizza lui a mettersi in posizione di “vantaggio”, ma ribadisco che il nostro detective è fatto così. Personalmente non m’infastidisce il suo esibizionismo, ma capisco che in qualche modo possa essere un problema, sia per un lettore/spettatore, sia per alcuni personaggi della storia. E va detto che desidererei davvero vedere una sua “maturazione”, ma ogni volta che ci sono presupposti buoni in questo senso cadono inesorabilmente nel vuoto
Andiamo ora alla questione “risposta di Ran”, perché nello scorso post temo di essere stata poco chiara
Quando ho detto che è stato creato polverone immotivato mi riferivo sostanzialmente al fatto che, a mio parere, dopo il confronto davanti alla cabina e la confessione di Shinichi, non c’era
veramente bisogno di parlare. In altre parole sono convinta che si dovesse passare ai fatti, ovviamente dopo i primi minuti di sorpresa comprensibile (anch’io sarei rimasta a bocca aperta come un’allocca a sentirmi dire quello che ha detto Shinichi!). Un bacio ci stava tutto, per farla breve. E non sto dicendo che dovevano darselo sotto gli occhi di mezza Londra o che dovevano farlo subito… ma porco cane, vi siete appena detti che vi piacete e la cosa si ferma lì?! Contiamo che poi Ran è dovuta tornare in albergo, non è che si è Smaterializzata all’improvviso, né tanto meno lo ha fatto Shinichi. E a me sembra assurdo che in quel lasso di tempo non sia successo
proprio nulla. Cioè, Shinichi dopo aver confessato i suoi sentimenti cos’ha fatto? Ha salutato Ran come se nulla fosse e se n’è tornato nella cabina? O l’ha accompagnata fino all’hotel rimanendo in silenzio tutto il tempo?
E Ran? Buona buona e zitta zitta? Capisco il disagio, capisco che siano giapponesi, capisco tutto quello che volete… ma fino a un certo punto. La cosa più appropriata, secondo me, sarebbe stato fare che Shinichi le chiedeva se doveva tornare fino all’hotel, o magari si offriva di accompagnarla, e poi ci scappava il bacio. Della serie: dopo aver parlato cercano di far finta di niente perché, imbranati come sono, non sanno come comportarsi, ma al momento di salutarsi qualcosa scatta. Cioè, mi sembra chiaro che il bacio lo desidererebbero tutti e due!
Questo mi conduce a un altro discorso: il fatto che Gosho abbia fatto una scena flashback indica che probabilmente voleva lasciare un senso di sospensione. Penso che ciò sarebbe stato impossibile, se avessimo visto tutta la scena intera (quindi la confessione nell’episodio/file seguente a “Love è zero”). Siccome Gosho voleva lasciare le cose in sospeso, ha adottato la tecnica del flashback. A me l’idea non fa impazzire, ma nemmeno dispiace più di tanto, non mi dà senso di “relegazione” della cosa. Per rendere la sospensione è un trucco perfetto, tanto più che durante l’interazione finale Ran-Minerva è importante che venga esplicitato il messaggio di Shinichi per la Regina del Tennis. In altre parole, il fatto che Gosho volesse lasciare le cose un po’ a metà poteva subire dei risvolti diversi: va bene, non ci vuoi dire cos’altro è successo fra Ran e Shinichi, vorrà dire che ce lo rivelerai al momento opportuno. Non che due casi dopo, quando Ran s confida con Sonoko, salta fuori che non c’è stato proprio niente
A me fondamentalmente è questo che dà fastidio. Abbiamo avuto un confronto ben fatto, almeno per come la vedo io; accettiamo che non ci sia stato rivelato tutto… e il risultato qual è? Che in realtà non c’è altro da aggiungere e che, per una qualunque reazione di Ran, dovremo aspettare il prossimo incontro con Shinichi. E come se non bastasse, Sonoko consiglia più volte alla sua amica di “dichiararsi per telefono”, dicendo anche che Shinichi si starà tormentando all’idea di non essere ricambiato o che potrebbe rivolgere le sue attenzioni verso un’altra. A sua difesa va detto che probabilmente cerca di spronare Ran a essere più decisa… ma capite che il difetto non risiede tanto in London Arc, quanto nel modo in cui ne sono state sfruttate le ripercussioni?
Ribadisco: se Gosho voleva che le cose restassero in sospeso, poteva benissimo lasciarci col dubbio di quale fosse stata effettivamente la reazione di Ran. Che al limite poteva pure non tradursi in un bacio con Shinichi, se proprio ‘sto bacio dev’essere prerogativa indiscussa del finale Dopodiché riprendeva la scena nel prossimo incontro fra Ran e Shinichi (che si presume debba essere verso la fine di tutto), ci svelava cos’era successo dopo la confessione di lui a Londra e poi si passava al resto (il confronto sulla faccenda della doppia identità di Shinichi, che prima o poi dovrà venire fuori).
In sintesi la mia riflessione è questa:
se con London Arc Gosho avesse voluto fare le cose per bene avrebbe fatto la scena intera con tanto di bacio, ma non l’ha fatto perché ci sono in ballo determinate esigenze (discutibili o meno), che inducono a lasciare le cose in sospeso. E non sto dicendo che qualcuno ha costretto Gosho a comportarsi così, chiaramente è stato lui a decidere, forse perché nella sua logica DC deve durare altri tremila anni e niente può essere accomodato prima del finale, non so. Fatto sta che ha agito “per amor di sospensione”, facendo il flashback e via discorrendo Dopodiché, qualche file dopo, ci ha mostrato come la metà di quello che era stato seminato in London Arc non sia stato raccolto, facendoci capire tramite la conversazione con Sonoko che Ran non aveva avuto alcun tipo di reazione (verbale o meno) alle parole di Shin. Ora, magari Gosho aveva programmato di trollarci a questo modo non appena ha ideato la scena della dichiarazione; ma ciò non toglie che ulteriori delucidazioni sul confronto Ran-Shinichi potessero prendere un’altra piega. Invece no, tutto quello che se ne ricava, oltre a una Ran consapevole dei sentimenti del ragazzo che ama verso di lei (che per inciso ritengo un bel passo avanti per gli standard della componente romantica), è un martellamento sul fatto che la risposta alla dichiarazione non è stata data in alcun modo. Grazie mille, Gosho, eh. Continua a buttare al cesso metà delle poche progressioni che segnano la tua opera, in qualunque campo.
Questo è anche uno dei motivi per cui non poso definirmi delusa da London Arc… Dovete pensare che io ho letto prima i volumi 73 e 74 (dove sia Sonoko che Kazuha incitano Ran a parlare con Shinichi), e poi ho scoperto cos’era successo veramente a Londra. Infatti all’inizio pensavo che Ran e Shinichi fossero stato interrotti e che per questo lei non avesse risposto… poi, grazie a vari spoiler, mi sono resa conto che non era così e confesso che ho cominciato a pensare che quella di Londra fosse una pagliacciata, proprio perché sembrava non esserci reazione da parte di Ran. Alla fine, quando ho saputo tutto in proposito, non posso negare di essermi sentita sollevata, perché avevo cominciato a temere che non ci fosse alcun vero confronto fra Ran e Shinichi. Invece c’è stato e per com’era messo su il tutto avrebbe potuto esserci uno spiraglio verso una buona rivelazione finale… altro che “le cose restano in sospeso perché Ran non ha fatto nulla”!
Quando ho detto che di un pelo viene fatto un palo intendevo che la reazione di Ran di per sé è una cosa che sarebbe dovuta venire per natura, e quindi utilizzarla come “pretesto” per lasciare le cose in sospeso significa fondamentalmente aggrapparsi all’”inaggrappabile” (concedetemi il termine scorretto), esasperando inutilmente il tutto.
CITAZIONE (Holmes™ @ 9/12/2014, 17:15)
se Conan fosse uscito dalla cabina in versione nana non ci sarebbe stato nulla di sospetto. Ran chiede ai passanti di un ragazzo giapponese (presumo "japanese boy" o "guy" in originale, non ho il manga sotto mano), e tutti i passanti gli indicano il nano, ed è normale: anche se "boy" non equivale a "kid", tu passante hai appena visto passare un marmocchio giappo che corre come se stesse girando Mission Impossible, pensi "la ragazza è straniera, magari non parla bene la lingua e intendeva riferirsi al marmocchio", e gli indichi il marmocchio.
Il nano, che sa di aver girato per Londra da nano, è perfettamente in grado di fare due più due: usciva dalla cabina senza sprecare pillole, finge stupore dinanzi alla vista di Ran con sguardo omicida e tuta da Hunger Games "ready-to-kill", e se Ran avesse chiesto "Ma... che ci fai te qui, nano maledetto? Mi hanno appena indicato che nella cabina c'era Shinichi!", tu da bravo nano che ha sempre la risposta pronta rispondi "Forse hanno pensato stessi cercando me: se chiedi ad un occidentale di un tipo giapponese, loro ti indicano quello che hanno visto
Comunque penso che su questo una mezza spiegazione ci sia.
Conan aveva detto a Ran di trovarsi vicino al London Eye, vero? Dopo che si tradisce al telefono (e ribadisco che per me la cosa si può accettare, Shinichi può commettere un errore preso dalla “foga” dell’illuminazione improvvisa), non vuole restare nei paraggi del Big Ben perché oggettivamente è meglio che Ran non lo sorprenda lì (meglio non essere costretto a inventare scuse, no?). Probabilmente voleva riuscire a filarsela fino all’albergo, solo che Ran gli spunta praticamente alle spalle e lui si tappa nella cabina in extremis, sperando di non essere trovato. Dopodiché Ran insiste affinché Shinichi venga fuori, giusto? Ecco, secondo me la verità è che lui non se la sentiva in alcun modo di affrontarla (questo spiegherebbe perché si è ostinato a fuggire sperando di non essere beccato, invece di prendere il toro per le corna). Non se la sentiva né come Conan né come Shinichi, per questo ha tentato di evitare il confronto a tutti i costi. Penso che contasse di rivedere Ran più tardi in albergo, dove fra la cena con la signora Diana e cose varie la sua rabbia sarebbe stata più contenuta e a quel punto per lui sarebbe stato più facile intervenire come Conan, eventualmente dando consigli a Ran o tirandola su. Insomma, credo che Shinichi abbia cercato di prendere tempo perché, per sua stessa ammissione, non riesce a comprendere Ran e quindi non pensava che per lei la faccenda potesse essere tanto importante. Un po’ come dire: non voglio inventare altre scuse, spero di cavarmela con poco e che lei non ci soffra troppo. Sbaglio colossale, ovviamente, ma da quel pezzo di tonno che è non se n’è reso conto finché Ran non gli ha pianto in faccia e non è scappata via.
Nel momento in cui decide di prendere l’antidoto lo fa perché pensa che, costretto per costretto, sia meglio affrontare Ran nei panni di sé stesso, convinto che così la faccenda verrà risolta in maniera rapida e indolore, o quasi. Del resto, è con Shinichi che Ran voleva parlare… e credo che lui non se la sia sentita di recitare per l’ennesima volta la parte del bambinetto ingenuo.
Se prende l’antidoto è quindi perché sostanzialmente si trova in quella che
per lui è una situazione d’emergenza… Un’altra persona avrebbe reagito in maniera diversa. In parole povere, la sua tendenza a sragionare quando c’è di mezzo Ran qui è stata iperbolizzata… Immagino sia per questo che molti non hanno gradito la cosa, anche perché visti i pareri discordanti sulla dichiarazione, è chiaro che alcuni si domandino se il gioco è effettivamente valso la candela (ossia se l’”esagerazione” di un tratto caratteristico di Shinichi abbia davvero portato a risvolti buoni, o comunque accettabili).
Non mi spiego perché la paura che si scoprisse la sua doppia identità… ma di’ che te la stai facendo sotto e buonanotte! Voglio dire: lascia capire che secondo te sei in emergenza, perché hai combinato casini e pensi di poterli risolvere solo in formato Maxi anziché Mini, tanto si sa che la tua idea di utilizzo dell’antidoto è discutibile
CITAZIONE (Holmes™ @ 9/12/2014, 17:15)
il me ShinRan di fronte a tutto questo non può che dichiararsi pubblicamente preso per il deretano.
Di’ la verità, in fondo un po’ ShinRan sei pure tu!
Seriamente, ora mi viene la curiosità, vorrei sapere se c’è una coppia di DC per cui simpatizzi (in fondo Gosho ne ha create tante, ah-ah).
Vabbè, la pianto di fare la scema. Andiamo al resto
CITAZIONE (Holmes™ @ 9/12/2014, 17:15)
a Gosho interessava piazzarci la dichiarazione a tutti i costi, con buona pace della logica interna alla storia. E la cosa in sé può dare fastidio, ma si può anche chiudere un occhio. Se però tra i "costi" mi ci infili ad cazzum anche l'aptx, allora mi inca**o.
In parte ti capisco perché penso che la questione antidoto debba essere trattata in maniera differente. Ancora non sappiamo nemmeno se il dischetto bruciato di Ai che si è visto nel Volume 26 sia effettivamente servito a qualcosa, senza contare che dopo il delitto in autostrada viene fuori all’improvviso che la scienziatina potrebbe aver creato almeno 100 compresse dell’antidoto (perché Conan gliele chiede), senza che prima sia mai stato fatto il minimo cenno alla cosa
Tra l’altro non è che fare Londra manco dieci volumi dopo lo Shiragami sia stata una scelta tanto indovinata, eh… Cioè, entra in campo il farmaco creato da Ai per due volte in poco tempo e l’unica cosa che se ne ricava, per metterla un po’ con le parole di Paloma de
L’eleganza del riccio, è “ma sì, caliamoci di antidoto all’APTX come se mandassimo giù Ferrero Rocher”
Al fatto che sia una specie di veleno non ci crede più nessuno, e intanto niente che sia in qualche modo collegato ad esso viene in minima parte spiegato
Edited by Neiro Sonoda - 12/12/2014, 19:22