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| Che Conan non voglia rivelare la sua identità ad Amuro ci sta, perché per quanto ne sappiamo loro due dovrebbero aver parlato sull'organizzazione solo una volta (quando Conan và a trovare Amuro al Poirot, solo che non sappiamo cosa si siano detti).
La cosa ci può stare, anche perché Amuro seppur contro l'organizzazione, è in pessimi rapporti con Akai, tanto da volerlo consegnare all'organizzazione per avere una promozione nella gerarchia di essa e scoprire di più. In sostanza, ci sta che Conan non voglia rivelare la sua identità ad Amuro, visto che alla fine Conan è alleato di Akai. Amuro per il momento ha capito che Conan collabora con l'FBI e che non dice di essere quello che è. Non credo sia giunto a scoprire che Conan è Shinichi.
Quindi in sostanza, questo "segreto di Pulcinella" è inutile continuarlo ancora con Akai, che gli ha detto esplicitamente di dire le cose come stanno lui per primo. Lo sà un tizio inutile come Eisuke che sei Shinichi, e non lo dici ad Akai il tuo segreto!!! Questa cosa non regge più, anche perché si appesantisce inutilmente la narrazione, rendendola farraginosa e immobile. Cose del genere, il lettore le dà già per scontate. Io pensavo che Akai già sapesse sin da subito il segreto di Conan, quando quest'ultimo gli diede le chiavi (solo che pensavo che Conan gli dicesse che era casa di Shinichi solo perchè c'era Ai e quindi pensavo, vabbè…Conan parla di Shinichi come se fosse una terza persona, perché altrimenti Ai gli chiederebbe subito chi fosse veramente Okiya). Nei rapporti tra i due, se non vi è Ai o qualche altro estraneo, Conan può tranquillamente rivelargli il tutto, così che Akai gli dica tutto e concludiamo questa sotto-trama tediosa nella trama principale.
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