buon pomeriggio a tutti. visto che oggi ho tempo, e per ora è tutto tranquillo, ne approfitto per aggiornare, così se domani dovessi correre in ospedale, non dovete aspettare a lunedì.
eravamo rimasti al kudo che con la sua sola presenza scatena morte e distruzione. riusciranno le povere vittime ad evitare il peggio? perchè c'è sempre un peggio, quando si parla di shinichi kudo....
UNA VACANZA IN GIALLO
Sesta Parte
Mentre aspettava, prese il cellulare sul comodino e scattò qualche foto alla signora, con diverse angolazioni, prima di sollevarla e trasportarla sul letto. Poi fotografò anche la cassaforte e la finestra aperta: non sembravano esserci tracce, impronte o materiale organico.
Sarà difficile, pensò infilando il cellulare nella tasca dei calzoni e tornando verso la donna.
“Signora? Signora Kurata?” la chiamò, dandole piccoli schiaffi sulle guance. “Signora, mi sente? Deve svegliarsi. Ho bisogno che mi dica cosa è successo.”
“Shinichi.” Sulla soglia apparve Shiho. “Ho mandato l’impiegato a chiamare il direttore, la sicurezza e il dottore.”
“Il marito?”
“Russa alla grande.” Entrò nella stanza, camminando sulle punte dei piedi e osservandosi intorno con attenzione. “Dunque, il Ladro Gentiluomo ha colpito?”
“Così sembra. Ma non ho tutte le informazioni necessarie sul suo modus operandi, quindi non posso ancora fare ipotesi.”
“Vuoi che le cerchi?”
Shinichi le sorrise. “Grazie, tesoro.”
Lei ricambiò il sorriso. “Nel frattempo, prova con i sali. Ogni donna ne ha.”
“Oddio, mia moglie...”
“Signor Kaneshiro.” Shinichi lo intercettò sulla soglia, prima che potesse entrare e distruggere prove importanti. “Sua moglie è solo svenuta. Ha dei sali con lei? Per farla riprendere.”
L’uomo sbatté le palpebre, come se non capisse. Poi annuì. “Si...credo. Nella borsa.”
Shiho individuò la borsa su una sedia, frugò per qualche momento, e riuscì a trovare la boccetta. Si accostò al letto e la agitò lentamente sotto il naso della donna, per un paio di volte, finché lei non emise un gemito, e sollevò le palpebre.
“Cosa...”
“Signora, non si agiti.” Shiho la tenne giù con gentilezza. “È stata drogata con il cloroformio. Rimanga giù, finché la testa non smetterà di girare.”
Hiromi annuì, chiudendo gli occhi e restando immobile per un paio di minuti. Quando riaprì gli occhi, sembrava più lucida. In quello stesso momento, arrivarono il direttore, con l’impiegato e un uomo con gli occhiali che doveva essere il dottore.
“Non entrate, vi prego.” Shinichi li bloccò sulla porta. “C’è il rischio di cancellare eventuali prove.”
“Ma...cosa è successo?” domandò il direttore, pallido e sudato.
“La signora è stata addormentata con il cloroformio. E derubata.”
“Oh, mio Dio!” esclamò l’uomo, cacciando dalla tasca un fazzoletto per asciugarsi il sudore sulla fronte. “Cosa...cosa devo fare?”
“Allerti la sicurezza, nessuno deve entrare o uscire dall’hotel. Faccia chiamare la polizia, dovranno fare i rilievi del caso e interrogare le persone coinvolte. Dottore, lei può controllare le condizioni della signora?”
Shinichi prese subito il controllo della situazione, e gli altri furono ben lieti di affidarsi a mani esperte. Il dottore visitò la donna, ancora un po’ intontita, e decretò che in generale le sue condizioni erano buone.
“È sotto shock, ma si riprenderà.”
“Posso farle un paio di domande, dottore?” chiese Shinichi, accostandosi al letto. Durante la visita, era usciti tutti dalla stanza.
“Solo un paio, signor Kudo. Non la faccia agitare troppo, potrebbe avere una crisi.”
Shinichi annuì e si inginocchiò, sorridendo gentilmente alla donna, che lo guardava con occhi un po’ vacui.
“Signora, si ricorda di me? Sono Shinichi Kudo.” La donna sbatté le palpebre, e annuì. “Ho bisogno che mi racconti cosa è successo. Si ricorda qualcosa?”
Hiromi chiuse gli occhi, restando in silenzio per qualche minuto.
“Ero sola. Mi sono preparata per andare a letto, ma non riuscivo a dormire perciò ho preso un libro. Alla fine, devo essermi addormentata, perché mi ha svegliata un rumore. Pensavo fosse mio marito, poi ho visto una figura che veniva verso di me, e...aveva in mano un coltello.” La voce si fece più flebile, gli occhi le si riempirono di lacrime. “Ho pensato che volesse uccidermi, e...ho cercato di scappare. Ma lui...mi ha raggiunto, e...mi ha premuto qualcosa contro la bocca. Aveva un odore fortissimo, insopportabile, e...è diventato tutto buio.”
“È riuscita a vedere in faccia la persona che l’ha aggredita?”
Lei scosse la testa. “No. Era troppo buio.”
“Ha parlato di un lui.”
“Beh...” Hiromi corrugò la fronte. “Credo fosse un uomo. Quando mi ha afferrato, ho sentito che era un uomo.”
“Ricorda più o meno che ora era quando si è messa a leggere?”
La donna dovette pensarci un attimo. “Ricordo che mentre leggevo a un certo punto sono andata in bagno, e ho visto l’ora. Era mezzanotte e quindici.”
“Suo marito non è tornato per niente?”
“Non mentre ero sveglia.”
Shinichi esitò un momento. “Avete litigato per caso?”
“Abbiamo avuto una discussione, ma...nulla di che.” Lui... Fu interrotta da un colpo di tosse. “Lui aveva dei problemi sul lavoro, e...beh, forse si concedeva qualche bicchiere di troppo.”
“Che genere di problemi aveva?”
“Non lo so. Dovreste chiederlo a lui...” Tossì di nuovo. “Scusate, io...potrei avere un po’ d’acqua?”
Il dottore riempì il bicchiere sul comodino e lo porse alla donna.
“Signor Kudo, forse dovremmo lasciarla riposare. Ci penserà la polizia a interrogarla, quando si sarà ripresa.”
“Grazie, dottore.” mormorò la donna bevendo un altro sorso. “Io...sono davvero stanca, e...”
Si interruppe di colpo, spalancando gli occhi. Emise un gemito strozzato e si portò la mano al petto, boccheggiando. Sia Shinichi che il dottore scattarono in piedi, ma non c’era nulla che potessero fare. Il corpo della donna si tese, poi si rilassò e rimase immobile sul materasso, gli occhi spalancati e la bocca aperta in un ultimo grido.
“Oddio...” balbettò il dottore, barcollando e appoggiandosi al muro per non cadere. “È...è...”
“Morta.” Shinichi le posò due dita sul collo, alla ricerca di un battito che non c’era.
“Come...”
“Mio dio, Hiromi!”
Il marito era fermo sulla soglia della camera, gli occhi spalancati e colmi di lacrime. Si lanciò di scatto verso il letto, ma Shinichi fu lesto a intercettarlo e bloccarlo.
“Mi lasci! Mi lasci, devo andare da mia moglie!”
“Signore. Per favore. Questa è la scena di un crimine, non...”
“Scena del crimine? Ma che sta dicendo? Mia moglie non è stata uccisa!”
“No, ma c’è comunque stato un crimine qui.” Shinichi incrociò lo sguardo della moglie, ferma sulla soglia. “Tesoro, vorresti dare un’occhiata alla signora Kurata? In attesa della polizia e dei suoi esperti.”
Shiho annuì e raggiunse il letto con passo leggero. Il dottore si fece fa parte, ben lieto di lasciare alla giovane donna quella spiacevole incombenza. Shiho esaminò attentamente il corpo, concentrandosi sul volto e sulle mani, mentre Shinichi portava l’uomo in salotto e gli metteva in mano un bicchiere di bourbon, l’unica bottiglia rimasta miracolosamente intatta nonostante la caduta.
“È morta, vero?” chiese con voce tremante, dopo aver trangugiato l’intero bicchiere.
“Si.”
“Oddio.” Kaneshiro si prese la testa tra le mani, singhiozzando. “Dovevo restare con lei! Non dovevo lasciarla sola! È colpa mia se è morta!”
“Signor Kaneshiro. Sua moglie mi ha detto che aveva problemi sul lavoro, e per questo...”
“Ho cominciato a bere, si.” ammise l’uomo, con un sospiro. “Mi vergogno di me stessa, ma...è così. Hiromi mi ripeteva sempre che non serviva a niente, ma non riuscivo a fare altrimenti.”
“È rimasto sempre al bar dell’hotel da quando sua moglie si è ritirata per la notte?”
Lui scosse la testa. “No, sono salito un attimo verso le dodici, avevo dimenticato le sigarette. Dev’essere allora che ho lasciato la mia chiave magnetica in camera.”
“Sua moglie era sveglia?”
“No, dormiva.”
“Ha visto qualcosa? Ha avuto la sensazione che ci fosse qualcosa di strano...qualcuno che si nascondeva?”
“No, no. Nessuno. Era tutto normale.”
“Quanti bicchieri ha bevuto prima di salire?”
“Due o tre.”
“E dopo?”
“Non lo so. Non me lo ricordo. Ma il tizio del bar lo saprà, ho fatto accreditare tutto sul conto della camera.”
pensavate forse che non ci sarebbe scappato il morto? beh, con kudo nei paraggi, è impossibile.
se volete sapere come proseguiranno le indagini, vi aspetto domenica prossima per il solito aggiornamento