Due imprendibili amici, finalmente kid ha una compagna...

Ecco il nuovo capitolo spero vi piaccia...

CAPITOLO 11 LA VERITA' NASCOSTA

Io scostai subito le mie labbra dalle sue:
- Non posso farlo Kaito, Aoko che ne soffrirebbe, e non voglio che succeda - dissi a testa bassa, mi alzai - e poi io... non ti amo - così dicendo corsi via.

Ero sul mio letto, le lacrime mi scnedevano calde sul viso, perchè avevo detto quella bugia, ancora prima di conoscerlo avevo sempre sognato stare con Kaito, e ora che avevo avuto la possibilità, ero scappata come un coniglio e l'avevo persa. Ero arrivata al vicolo ceco, e non potevo tornare indietro, avevo sbagliato strada e ora dovevo scavalcare il muro, graffiandomi le ginocchia... In quel mese avevo sempre visto Kaito come un fratello maggiore, che mi consolava nei momenti difficili, e mi aiutava a superare i problemi, in quel momento che le cosa erano cambiate, che il vero problema era lui mi sentivo persa... e non sapevo che fare...

Grazie a tutti posterò il continuo...

CAPITOLO 12 L'INCUBO PEGGIORE

"Stavo camminando tranquilla per la città quando ad un tratto, tutta la gente si volatilizzo, la via in cui mi trovavo era deserta... Improvvisamente davanti a me comparve Kaito, il suo sorrriso da bambino...fu un'attimo un proiettile parti in un punto indeterminato del cielo e lo colpì in pieno petto, preoccupatissima stavo per andare a soccorerlo quando diventò tutto buio...
Mi trovavo all' ospedale, di fronte a una stanza, da essa ne uscì Aoko in lacrime:
- E' colpa tua... - mi disse - è solo colpa tua se è morto..."
Mi svegliai, le gocce di sudore m'imperlavano la fronte e ansimava... quell'incubo... che cos'era?

Il giorno dopo andai a scuola, ero ancora agitata per il sogno di quella notte e Kaito se ne accorse:
- Che ti succede fanciulla? - mi sussurò a un'orecchio.
Senza pensarci due volte, mi buttai tra le sue braccia, sighiozzando, lui mi accarezzava i capelli delicatamente e mi tenva stretta a se...
Qualche minuto dopo mi ero calmata e raccontai a Kaito dell'incubo:
- Stai tranquilla - mi rispose lui, quando ebbi finito - era solo un sogno e poi starò attento...