15 anni dopo...

eccomi qui..
è la prima volta che scrivo una fan fiction...
beh, bando alle ciance...spero vi piaccia!
fatemi sapere se vale la pena continuarla.....un'altra cosa, mi piacerebbe sapere sinceramente cosa ne pensate...anche i commenti più duri saranno ben accetti.
non è una fiction spoiler...è solo frutto della mia fantasia malata..




1.

15 Dicembre h. 23.40

Era una fredda sera d'inverno con la pioggia che cadeva copiosa.
Le automobili, giù in strada, si inseguivano senza sosta....le luci dei fari illuminavano fuggevolmente, a tratti, le tende cascanti dell'elegante e mascolino studio della villetta più elegante di Beika.

La stanza era immersa nella semioscurità...
abbandonato sul divano, con aria distratta ed elegante, un bicchiere di Chardonnay in mano, c'era un uomo.
Un uomo dall'aria navigata...bello, atletico, elegante...con un'aria estremamente intelligente e quel tocco sbarazzino dei suoi capelli incurabilmente arruffati che lo rendevano irresistibile a qualunque donna...e si che di donne lui ne aveva avute tante!..alla fine, però...per quanto queste fossero belle e intelligenti, lui le gettava via... annoiato.
Per ritrovarsi, poi, solo e immerso nei ricordi di una giovinezza che lo aveva visto coinvolto in tante bizzarre e surreali avventure e in un amore che non si era mai sopito..anzi... a pensare a lei gli batteva ancora forte forte il cuore...
Era proprio uguale ad allora... i due cardini della sua vita...quella grande tenerezza per quella ragazza che ormai era diventata una donna e il suo amore per l'investigazione....ormai era davvero lo Sherlock Holmes del nostro tempo...in quello, almeno, era riuscito...


15 Dicembre h. 23.40
PARIGI
AEREOPORTO CHARLES DE GAULLE

Una bellissima donna dai tratti orientali correva , era in ritardo...la cena di lavoro l'aveva trattenuta più del previsto ed ora rischiava di perdere il suo volo per il Giappone...il Giappone..(...PANT PANT... ..UFF! Ce l'ho fatta!)...mancava ormai da 15 anni...ne era fuggita subito dopo il diploma al liceo di Beika lasciando tutti sbigottiti....sua madre, suo padre e....quell'adorabile stackanovista...il ragazzo che aveva nel cuore fin da allora..chissà che fine aveva fatto...
Ma quella di andarsene, era stata una scelta obbligata...
”No, sii sincera...”pansò sorridendo”...è stato perchè eri così stanca di essere considerata 'solo' la sua ragazza...l'eterna Penelope...ed era arrivato il TUO momento di andartene.”
Fuori dalla sua ombra e dal suo ricordo, Ran Mouri era riuscita a sbocciare.
Adesso era un'affermata giornalista. Laureatasi in Francia, alla Sorbona, era riuscita, in pochi anni ad arrivare ai vertici della sua professione. Ora dirigeva una importante testata giornalistica.....
gli uomini certo non le mancavano, ma lei..non riusciva ad abbandonarsi completamente...
C'era qualcosa di più grande e bello che aveva lasciato in sospeso in Giappone....a Beika....
Ran Mouri, giornalista 32enne , riemerse dai ricordi del passato solo al momento dell'atterraggio...
era a casa.


Una coppia di mezza età era ai finestroni dell' aereoporto di Beika...nella zona dei voli intercontinentali.
Lui, alto e brizzolato con dei baffetti da sparviero, era al settimo cielo! La sua bambina finalmente tornava a casa!!
lei, austera ed elegante..i capelli, illuminati da qualche filo d'argento, erano raccolti in uno chignon alla base della nuca. Era felice forse più del marito, ma la sua era una gioia un po' più composta..
-Oh! Eccola, la mia bambina! Mio Dio, quanto tempo è passato! Fatti guardare! Piccola mia...sei sciupata! È possibile che ogni volta debba vederti sempre più magra?!-
-Mamma!ma dai..io sto bene...cerco solo di mantenermi in forma, lo sai, no?!-
e sorridendo le due donne si abbracciarono..
quello era un rituale che si ripeteva ogni qual volta che Eri andava a trovare sua figlia a Parigi, ma questa volta si trovavano in Giappone...

Con Goro era un po' più difficile...era sempre stato più emozionale di sua moglie...aveva già gli occhi pieni di lacrime...
padre e figlia si guardarono e poi, senza una parola, si abbracciarono.

In macchina, Ran si sentiva strana...rivedere quelle strade..quelle case...e poi...le giostre del Tropical Land...quanti ricordi.....il suo primo bacio.....ne era passato di tempo, da allora...un sorrisetto estremamente dolce e nostalgico le increspò le labbra.

Suo padre, osservandola dallo specchietto retrovisore sorrise tra se...si, la sua Ran era davvero tornata.
-Ragazze,- disse -stasera vi porto al ristorante! Dobbiamo festeggiare!-
-si, papà...hai ragione, ma ora vorrei riposare un po'...sai com'è..il viaggio, il fuso orario...e poi, per riuscire a prendere l'aereo non sono nemmeno riuscita a passare da casa..-

Goro fermò quindi la macchina di fronte all'agenzia investigativa dove aveva ripreso a vivere con la moglie.
Un quotidiano era sulla scrivania del detective..Ran lo prese e in Prima pagina la foto di un uomo che assomigliava incredibilmente a...

“il grande detective Shinichi Kudo, da tutti ormai
considerato lo Sherlock Holmes del nostro secolo ha fatto luce
su un altro intricato caso di omicidio.
La donna, trovata morta all'interno della sua
stanza da letto chiusa a chiave [...]
è stata uccisa dal cugino dela marito...”

Ran sorrise...”non è cambiato affatto!”
posò il giornale e andò a fare una bella doccia rilassante.


16 Dicembre

DRIIN.........DRIIN.......DRIIN....
- Si? Pronto?
- Signor Kudo? Sono Nagasaki. Abbiamo un piccolo problema...potrebbe venire in ufficio?
- Che succede?
c'è una donna che chiede di lei...dice che è urgente e non vuole farsi aiutare da dei collaboratori, ma dal signor Shinichi Kudo in persona...dice di chiamarsi Sharon Vineyard.
Shinichi provò un freddo brivido lungo la schiena...com'era possibile?
Arrivo!- rispose... riattaccò il telefono, prese la giacca e si precipito in macchina.


parte 2.
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parte 3.
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parte 4.
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parte 5.
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parte 6.
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parte 7.
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parte 8.
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parte 9.
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parte 10.
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parte 11.
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parte 12.
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parte 13.
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parte 14.
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parte 15.
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ditemi che ne pensate...spero di non aver fatto troppi errori...

Edited by insospettabile - 9/12/2010, 22:18