Dall'unione delle menti geniali (più o meno
) di Ran-chan e della Kazu,nasce "La guerra dei mondi opposti" una fan fiction che tratta dell'organizzazione.
PROLOGO
Ancora oggi si raccontano molte e diverse storie su una casa e su dei corvi. Sono in molti a narrare che i corvi fossero impossibili da contare tanti erano,molti altri dicono che i corvi fossero sette o otto,non di più. Ancora oggi c’è chi conosce la reale versione dei fatti e si accinge a raccontarla con grande ardore.In un tempo lontano,in un giardino sommerso dai rovi spinosi,si ereggeva una fatiscente catapecchia in legno. Intorno ad essa,pochi e flebili raggi di sole erano in grado di mostrare all’occhio umano i corvi che facevano da guardia alla casetta. Dentro le mura di legno che davano l’impressione di un corpo sfinito che ha subito continui collassi,c’erano stanze spoglie come gli alberi in inverno e ingrigite dal tempo e dal sangue. Nelle stanze c’erano pochi mobili,non presenti in tutte le camere. Si trovavano due o tre comò di fatturato antico,cinque letti e molti specchi rotti e privi di cornici. Dentro una stanza,quella più in fondo alla casa,c’era una porta che stava chiusa contrariamente alle altre. Il legno della porta era pallido,schiarito dal tempo,però non puzzava,non come le altre porte di quella casa. Quella dava l’impressione di essere una stanza che non viene aperta da tempo,una di quelle stanze che nei racconti dell’orrore sono sempre sigillate da una maledizione,chissà in quanti sono scappati paralizzati dalla visione di quella porta orrenda. Quella porta orrendamente pulita,pallida,statica,chiusa. Una porta che sembrava serbare rancore e odio per chi l’aveva chiusa per sempre.Un giorno,si narra di un qualcuno che abbia aperto la porta di quella stanza,riuscendo a sfuggire ai ciechi sguardi dei corvi da guardia. Ancora oggi ci si tramanda il racconto di una fanciulla dotata di agili meccanismi dai capelli di rame,e di occhi color del vento,che come una bambola dotata di meccanismo,giaceva pallida,immobile e bellissima in una cristalliera;il pezzo forte di quella storia: Sherry. Guardava fissa dinanzi a sé nell’attesa che qualcuno arrivasse e aprisse le ante della cupa cristalliera dove era stata riposta. Sherry aveva trascorso anni chiusa in quella cristalliera speranzosa di libertà,ma quando il giorno del suo diciottesimo compleanno,nessuno era arrivato a salvarla,aveva chiuso gli occhi,nella speranza che il buio che la invadeva quando chiudeva le sue pesanti palpebre di porcellana,le avesse infuso il cuore di triste dolcezza.Un giorno un prode giovane,squarciò la delusione della splendida marionetta,spalancando le ante della cristalliera,e un fiato di vento invase Sherry,che aprì di nuovo gli occhi e sorrise piangendo. La bambola allungò le mani per toccare il viso del giovane,ma in quel momento si accorse di un particolare non ancora notato. E allora ritirò le sue braccia e tornò a poggiare la parte inferiore del corpo a quella calda mensola che l’aveva sempre ospitata dalla sua nascita. Il giovane difatti,non la sfiorò neanche,anzi sorrise a Sherry e le mostrò con orgoglio ciò che la bambola aveva già visto:nella sua mano era salda quella di un giovane dama,rosea e bellissima. E da allora il prode e la dama,danzarono infiniti balli dinanzi agli occhi sbarrati e alle pupille fisse della bambola di pallida porcellana. E così si susseguivano tutti i giorni,l’uno uguale all’altro. I corvi non vedevano niente,ma continuavano ad agitarsi tutti presi da quei nuovi odori che avevano colto nell’aria,i due giovani agitavano le loro vesti senza mai fermarsi e le pupille della bambola si restringevano sempre di più,presa dal calore che provava per il giovane e dalla paura che i corvi lo scoprissero e lo ammazzassero per aver fatto respirare la pelle e il cuore di quella triste e inutile bambola che lei era diventata.Un giorno un secondo prode dai colori belli e chiari come quelli della bambola,riuscì a scampare le occhiate dei corvi,e incurante delle danze dei due giovani,prese tra le mani Sherry che per prese subito colore e dalla vergogna e dall’amore gli strinse il viso,e senza alcun tentenno la espose ai raggi del sole. Così la bambola luccicò un bagliore immenso e tutti i corvi ciechi accorsero per distruggerla,per distruggere quella bambola che troppe danze e troppi canti intrisi di sangue aveva visto e udito. Così il cielo si tinse di un nero corvino,di un nero che non permette neppure agli occhi più capaci,di vedere oltre la sua apparenza.E allora,dopo uno schiocco di dita del primo prode, si librarono nel cielo il peccatore bianco che portava in groppa la sua dama vestita di nuvole,e si mossero eleganti una donna e un uomo con la spada che avrebbero vinto con la passione.E il prode e la dama ballarono ancora più forte. Mentre paura e amore lottavano nel cuore di Sherry,facendo si che abbracciata al giovane dai chiari colori,socchiudesse un po’ i suoi occhi e lasciasse riposare il suo sguardo,lasciandolo posare nel curioso intreccio dei capelli del suo prode.Ancora oggi,dopo quasi vent’anni,una giovane dai colori pallidi come l’uomo che salvò una marionetta dall’inferno a cui era stata condannata,gli occhi di vento come la bambola che socchiuse gli occhi prima di diventare umana,dai capelli poco più rossi del rame che col vento si dimenano in lingue feroci di fuoco che gridano di un dolore incomprensibile alle orecchie dell’uomo. Ancora oggi il mondo è riuscito a regalare un sorriso a qualcuno.
“La guerra non rende mai felice nessuno”. Si narra che la giovane danzante si fosse fermata una sola volta in vita sua ed era stato per sussurrare questa frase alla pallida Sherry.Ancora una volta il mondo ha fatto germogliare una pianta forte,nelle spoglie assi di un pavimento di legno,di una casa fatiscente,di un giardino in rovina governato da uccelli dalla nera piumatura. Ancora una volta un pittore ha intriso il suo pennello nella tempera rosa e ne ha tracciato un segno non curato nel centro di una tela nera. Ancora oggi,in molti provano a modificare secondo la propria fantasia quella storia. La storia di Sherry,la bambola che visse e morì in una stanza di una casa spoglia,che era l’unica che conservasse dopo anni tutti i mobili e uno specchio,dotato di una cornice dorata. Ancora oggi,dopo tutti quegli anni,Nanami è l’unica che riesce ancora a far piangere la gente quando racconta di sua madre.1. L'ultimo giorno di vita2. Neri fantasmi in casa3. Strategia d'attacco4. Il giro del cornicione5. Amore in ospedale6. Rivelazioni7. Il piano è questo8. Buio9. Fuggevoli Adii10. Attacco alla base11. Amore nero12. Un'altra Sharon13. Lupin14. Nemici - Amici15. Per niente16. Le forme(parte prima 1/3)17. Le forme(parte prima 2/3)18. Le forme(parte prima 3/3)19. T.B.O - The Black Organization (parte prima)20. T.B.O. - The Black Organization(parte seconda)21. Non previsto22. Le forme(parte ultima 1/2)23. Le forme(parte ultima 2/2)24. La macchina del tempo25. Spiacevole Colloquio(parte prima)26. Dialoghi Passivi27. Insolite verità28. Doloroso Crepuscolo29. Dolce dissapore30. La nemesi31. Tra sole e Luna32. New entry33. Nero di seppia34. Tracce di nero35. Corrente Fredda36. La storia che sembrava complicata37. Umile Grandezza38. Sensazioni Nostalgiche39. Girasoli40. Trouble (difficoltà)41. Lost my Pieces(Ho perso i miei pezzi)42. Spiacevole Colloquio(parte seconda)43. Impasse44.Sequenza d'eventi45. Prossimo capitolo
Special- La deficienza della revisione parte primaLa guerra dei mondi opposti
1.L’ultimo giorno di vita
Io narrante:Ran Mori
“Stiamo camminando sotto lo stesso cielo,quindi prima o poi quando socchiuderò gli occhi per il troppo rosso del sole,tu comparirai di fronte a me. Bagnato dalla luce del tramonto. La stessa luce che ci ha separati”.
Oggi c’è il sole,ma non troppo. Fa un po’ caldo,ma non troppo. Spira un po’ di vento,ma non troppo. Sto bene,ma non troppo.
Scendo di corsa le scale di casa e mi precipito furente fuori dal portone. Sonoko non è venuta a prendermi a causa della sua febbre e io ho fatto tardissimo per la prima volta in vita mia. Ma Conan non poteva svegliarmi? Alzo lo sguardo verso il cielo limpido,un raggio di sole mi illumina il viso. Vorrei che anche Shinichi potesse godersi queste piccoli dolci doni che può donarci anche un paesaggio sterile come quello urbano. Ma pensieri come questi oramai sono antiquati. L’unica cosa che non invecchia né si razionalizza è il dolore. “Shinichi,sono stanca,vieni a prendermi”. Sbuffo svoltando l’angolo che mi porta alla vista del grande cancello dell’istituto. Noto diversi gruppi di ragazzi fermi davanti il cancello,c’è il gruppo dei ragazzi che fanno karate con me;c’è anche Kazumi. Curiosa dell’argomento che sembra prenderli tanto,mi avvicino.
<<buongiorno!>>sfodero il mio solito ampio sorriso.
<<buongiorno Ran!>>rispondono quasi tutti,la voce più squillante è sempre quella di Kazumi,lei continua <<eh? E Suzuki? Non avrete mica litigato per caso?>>.
<<no,è rimasta a casa per la febbre. Ha sudato troppo durante una partita di tennis>>sorrido. Un gruppo di urla festose richiama la mia attenzione <<che succede qui?>>chiedo a Kazumi.
<< Problemi alle condutture. Pare che questa notte si siano allagate diverse zone dell’istituto e quello –indica un cartello appeso sul cancello -indica appunto che oggi abbiamo la giornata libera>>sorride entusiasta. In una manciata di minuti il più degli studenti si dilegua<<non sei contenta Ran?Avrai un po’ di tempo in più per te!>>sorride dolce.
<<tsukamoto,muoviti!Oppure andiamo avanti senza di te>>a interromperci è un ragazzo molto carino,con i capelli scuri e gli occhi verdi che agita la mano in aria ,catturando l’attenzione di Kazumi,che arrossisce e porta le mani dietro la testa con fare imbarazzato<<ran,scusami,ma come vedi devo proprio andare. Ci vediamo domani-grida allontana dosi- passa una buona giornata!>> sorride incominciando a camminare verso il suo “amico” con passo svelto,urlandogli <<arrivo,arrivo Mitsuki-kun>>.
Camminando verso casa ripenso alle ultime parole che Kazumi mi ha rivolto “passa buona giornata”. Si,come no. Sola con questo tempo e questo umore,prevedo una giornata all’insegna della noia. Però qualche cosa da fare ci sarebbe. Potrei andare a trovare la mamma,passare la giornata a pulire casa,oppure…potrei andare ad Osaka e passare una giornata con Kazuha,è un po’ di tempo che cerchiamo di incontrarci senza successo. Se non sbaglio mi aveva accennato che oggi non sarebbe andata a scuola,credo ci sia l’ennesima festa in paese.
Entro in casa,c’è un forte odore di chiuso e di fumo<<come al solito è colpa di papà>>spalanco le finestre. Mi tolgo la divisa scolastica e tiro fuori dall’armadio un jeans e una maglia accollata e senza maniche <<cosa posso preparare a quei due?>>sbuffo accaldata. Mentre mi sfilo la gonna cado in terra,mi rialzo nervosa <<faranno da sé,per una volta non muoiono>>sorrido divertita. Faccio una doccia e mi vesto,preparo una borsa con due cambi e prima di scendere scrivo un bigliettino a Conan “Raggiungo Kazuha ad Osaka,ci vediamo. Non mangiate tardi. Ran”.
Prendo l’autobus e arrivo in stazione nel giro di un quarto d’ora, faccio velocemente il biglietto e mi accomodo sulla panchina in attesa del treno. È tutto così strano. D’improvviso un brivido mi attraversa la schiena,mi guardo intorno sospetta,sento che qualcuno mi sta osservando. Continuo ad agitare la testa a destra e a sinistra scrutando ogni singolo individuo presente per cercare di capire a chi potrei interessare così tanto da provocarmi un brivido mentre mi guarda. Noto solo una signora con un cagnolino,una mamma con due bambini e un torvo signore vestito di nero dalla testa ai piedi. Ha il naso grosso e ricurvo,e porta gli occhiali da sole,mi incute insiurezza. Che sia lui che mi sta fissando? Eppure adesso è al telefono,voltato dall’altra parte. Guardo il cielo per tranquillizzarmi,poi gli getto un’altra occhiata <<eppure da qualche parte l’ho già visto>> il cuore mi batte un po’ più forte per la paura.
Finalmente il treno per Osaka arriva. Mi accomodo più in fretta possibile al mio posto e avverto di nuovo quella terribile sensazione<<non mi piace per niente>>sussurro notando che il tizio in nero è salito sul treno che ho preso io.
Decido di chiamare Kazuha.
<<pronto?>>fa lei dall’altra parte.
<<kazu,sono Ran>>dico io.
<<ran?Ran! Ran!Dimmi!Scusa io stavo…vabè,dimmi!>>sento diversi rumori,penso si sia appena alzata dal letto.
<<sto venendo da te,da me non c’è scuola e mi sono ricordata che da te è lo stesso>>sorrido divertita ascoltando la sua voce ancora addormentata.
<<benissimo!Era davvero troppo tempo in effetti…>>ridacchia con al voce più squillante.
<<c’è un problema però!>>tossisco per nervosismo.
<<cosa?>>.
<<verresti a prendermi in stazione?Ora non posso parlare,ma verresti?>>la mia voce è un po’ più bassa.
<<sicuro!>>sento dei rumori dall’altra parte<<anzi comincio a prepararmi subito,tanto non ho niente da fare!>>la sua voce è sforzata,forse ha già cominciato a prepararsi <<a dopo!>> mette giù.
<<devo cercare di calmarmi. Dopotutto non è detto che davvero stia seguendo me>>guardo fuori il finestrino per distrarmi. Guardo di nuovo quell’uomo spaventoso. Sospiro stanca e spaventata quando mi accorgo che mi sta fissando<<no no,quello è davvero qui per me,io l’ho già visto da qualche parte>>.
Non riesco a spiegare il mio stato d’animo,il perché quell’uomo mi metta tanta paura,è come se lo associassi a qualcosa di brutto che mi è successo in passato. Cerco di cambiare posto per allontanarmi da lui,noto che non molto distanti da me siedono una coppia di ragazzi<<quasi quasi vado a sedermi vicino a loro>>arrossisco<<non vorrei disturbare…>>.
All’improvviso il mio cuore prende a battere fortissimo:un ragazzo identico a Shinichi siede accanto ad una ragazza uguale a me,solo il loro taglio di capelli ci differenzia.
Il ragazzo mi ha notata,infatti ora mi guarda e mi sorride come già ci fossimo conosciuti ma io non ricordo di averlo mai visto. Lo guardo stranita,non è che ho qualcosa di strano appiccicato al viso?
Lo fisso di nuovo titubante <<non vorrei fosse la mia immaginazione che mi sta giocando un brutto tiro>>sussurro ridacchiando sarcastica. Decido di spostarmi in un posto poco lontano dal loro. Certo che alle volte sono così sfacciata da sorprendere persino me stessa.
Avvicinandomi e guardandoli meglio,il mio cuore sussulta:il giovane è la copia di Shinichi. Rettifico:è quasi la fotocopia di Shinichi. I capelli di questo giovane sono più ribelli e i suoi colori sono vagamente più chiari. Mi viene da sorridere inaspettatamente.
<<ah,sei noiosa!Vado al bagno!>>Il ragazzo simile a Shinichi si allontana facendo la linguaccia alla ragazza che risponde senza indugi <<antipatico!>> Poi prende il cellulare dalla borsa e telefona in fretta << Papà, io e Kaito stiamo andando a vedere la festa ad Osaka.-poi sorride -Grazie ispettore Nakamori ,non la deluderò!Ti voglio bene papà,grazie ancora!>> Chiude la telefonata contenta. Ho sentito bene?Nakamori?La figlia dell’ispettore?
La ragazza nota la mia presenza,avvampa. Sicuramente avrà notato anche lei la somiglianza tra noi due. Continuiamo a fissarci per un po’,fino a che io,troppo curiosa,prendo parola<<scusami>>distolgo lo sguardo per l’imbarazzo del momento<<di solito non sono così sfacciata>>Ah no? Ma chi sto sperando di prendere in giro?<< Ecco…potrei sapere il tuo nome?>>voglio sentirlo uscire dalla sua bocca diretta a me. Un po’ impacciata cerca di rispondermi nella maniera più cortese possibile<<ah,non sei sfacciata,tranquilla. A breve te l’avrei chiesto io>>porta un braccio dietro la nuca per smorzare l’atmosfera<<il mio nome è Aoko,Aoko Nakamori>>mi dice.
<<scusa..probabilmente non avrei il diritto di chiedertelo,ma…>>ma oramai mi sono data alla sfacciataggine<<sei la figlia di Ginzo Nakamori,vero?>>le sorrido e lei fa lo stesso.
<<già,perché?>>è stranita.
<<conosco tuo padre da un po’ di tempo,non sapevo avesse una figlia. Lo incontro spesso quando si parla di Kid>>piego la testa verso destra<<mori Ran>>le porgo la mano.
<< Mori?Se la figlia del grande “Kogoro il dormiente”?Kogoro Mori-san ?>>i suoi occhi si illuminano. Cavolo,mi somiglia davvero tanto. Annuisco sorridente.
Mi stringe la mano <<piacere,allora!>>
<<piacere mio!>>. Passa qualche minuto,durante il quale cerco di convincermi che non è una buona idea chiederle quello che sto per chiederle,ma la mia lingua oggi pare essere più potente del mio buon senso<<posso…posso sapere chi è quel bel ragazzo che ti accompagna?>>arrossisco. Arrossisce anche lei e poi mi risponde<<lui si chiama Kaito Kuroba,il mio migliore amico>>si guarda intorno per controllare che lui non ci sia<<anche se io sono innamorata di lui e … no!Scusa lascia perdere>>balbetta.
<<sei innamorata di lui?>>le chiedo incredula,ma che diamine siamo uguali in tutto?
Mi guarda per un attimo e sospettosa mi chiede<<ma perché mi fai tutte queste domande?Non sarà che Kaito ti piace,vero?>> conclude.
<<per niente>>rido,non mi aspettavo pensasse a questo<<guarda solo come assomiglia il tuo amico al mio!>>tiro fuori dalla borsa una foto che ritrae me e Shinichi al Tropic Land. Aoko è sbalordita dalla somiglianza. Così cominciamo a scambiarci inutili informazioni su Kaito e Shinichi. Poco dopo torna a sedersi tra noi Kaito che ci guarda e sghignazza come uno scemo,questo fino a che Aoko non gli tira una borsata in pieno viso e lui la smette sbuffando <<sei noiosa,Nakamori-san>>le caccia la lingua. <<ah ora sono Nakamori-san eh?>>inarca un sopracciglio infastidita. Lui la guarda per un secondo,sembra serio<<quando fai così si>>sembra.
<<ma piantala>>ride anche lei. Con l’arrivo di Kaito è calato un imbarazzante silenzio,che viene spezzato dal ragazzo stesso<<allora signorina,hai fatto amicizia con la mia amica?>>gli sorrido,abbandonandomi a quei tratti così simili a quelli del ragazzo che amo<<si,certo>>rispondo pacata. Posso rispondergli solo questo perché il treno si ferma alla stazione di Osaka . Ma come? Sono già passate quattro ore? Scendo dal treno di fretta,guardandomi intorno nella speranza di vedere di nuovo quello strano figuro in nero,per tenerlo sotto controllo. Sorrido ai miei amici di passaggio<<ciao Aoko,ciao Kaito!>>loro mi salutano con la mano,poi scappo via impaziente. <<ehi Ran!>>appena scesa dal treno la sua voce squillante mi raggiunge.
<<kazuha-chan!Quanto tempo!>>le dico abbracciandola.
<<dai adesso andiamo a farci tutti i giri che ci pare,ci sono anche i saldi>>sorride<<quella borsa non sarà troppo pesante?>>.
<<per niente,ci sono solo due cambi. Dai dai,shopping con Kazuha Toyama,è proprio quello che mi serviva!>>ridiamo a crepapelle per la voce stridula che mi è scappata.
Mi fermo a specchiarmi in una vetrina,mentre Kazuha è andata a prendere degli snack. Assottiglio gli occhi guardando le mie mani e le mie braccia pieni di pacchetti e di buste per le compere eccessive.
Senti Shinichi,un giorno questi pacchetti li porterai tu,volente o nolente. Chiudo gli occhi ridendo.
Io narrante:Kaito Kuroba
Dopo aver convinto Aoko a fare buca a scuola,l’ho trascinata ad Osaka per assistere ad una delle feste tipiche di questa splendida città. Appena sceso dal treno mi guardo un po’ intorno. Guarda,guarda le mogliettine dei detective che si fanno le feste,sorrido scherzoso.
Poi mi sento tirare un orecchio<<ahi!Aoko che diamine ti prende all’improvviso?>>
<<lo sai benissimo cosa mi prende>>si è offesa <<sei qui ad Osaka con me e guardi tutte le altre>>sbuffa.
Mi piace quando fa la gelosa<<aoko!>>fingo di sbuffare e le stampo un rumoroso bacio sulla guancia. Arrossisce all’istante.
<<guarda che combini>>mi strilla imbarazzata.
<<dai dai,sei più bella con le guancie rosse!>>sbuffa arrossendo ancora di più. Ci dirigiamo verso il centro del paese,seguendo all’insaputa di Aoko e delle ragazze. Devo tenerle sotto controllo,quel tipaccio che seguiva Ran da Tokyo non se n’è ancora andato,le sta seguendo da lontano. Dopo un po’ le perdo di vista. Colpa di Aoko che continua a portarmi a spasso da un negozio all’altro alla ricerca spietata di vestiti.
<<questo?>>chiede in attesa di una risposta. Gli occhi le brillano,segno che le piace.
<<troppo scollato!>>sono infastidito.
<<questo?>>continua infastidita anche lei.
<<troppo troppo corto>>confermo ancora più nervoso. Mi guardo un po’ intorno,la lascio parlare nello spogliatoio e dopo poco ricompaio con un vestitino rosa perlato<<perché non ti provi questo?>>sorrido.
<<questo?>>si copre gli occhi con le mani disperata<<voi uomini siete tutti uguali!Che ci faccio con questo? È così,così…>>
<<così composto!>>aggiungo trionfante.
<<è da claustrofobia,scemo>>. Vedo entrare Ran e la sua amica di Osaka nel ristorante di Takoyaki,così ci trasporto anche Aoko senza che lei capisca.
"Edogawa ringraziami,le terrò d’occhio in tua assenza".
Come promesso io e Ran-neechan abbiamo scritto per voi una nuova fic sull'organizzazione.
So che apparentemente non si direbbe che questa è una fic sull'organizzazione ma abbiamo pensato di fare le cose per bene quindi già dal secondo capitolo che verrà postato nei prossimi giorni,vedrete che l'organizzazione ci sarà eccome.
Spero vi piaccia e vi inciti a leggere.
Edited by Fifi Kuroba - 29/9/2021, 21:02