Spero che stavolta commenti qualcuno!!!
Capitolo 2:
Arrivo alla valle“Caraya...” - dicevo fra me e me, pensando alla fama... che sarebbe potuta arrivare all'istante, se la mia ipotesi fosse corretta...
“Ehi, Mark... hai fatto quelle divisioni? - mi chiese Darren, ignaro di ciò che stessi pensando – Almeno dimmi il risultato, così vedo se l'esperimento è riuscito... ehm... Mark... Mark... ci sei?”
“Hmm... Cleo, quanto è lungo il Sentiero di Venere, di preciso?” - chiesi.
“E-Eh? Ehm... hmm... penso una decina di chilometri...” - rispose Cleo.
“10 chilometri... e non si può passare con la macchina lì, vero...?”
“No... c'è il divieto di transito a tutti i veicoli...”
“Uhm... capisco... ma suppongo che si tratti di veicoli a motore, quindi le biciclette in teoria dovrebbero poter percorrere il sentiero senza problemi... non ci sono mai stato, ma penso che ci si potrebbe andare così...”
“Che stai architettando?” - chiese a quel punto Cleo, mentre i miei occhi già brillavano per la prospettiva che si... prospettava.
Ormai, avevo già deciso:
“Darren! Vedi di non prendere nessun impegno! La scienza si impara sul campo... e sto parlando del campo di Caraya!!”
“C-Cosa?? Hai intenzione di and...”
“Sì, Darren! Improvvisamente sono stato colto dalla... ehm... ispirazione, e... ehm... ho voglia di andare a vedere Caraya di persona.”
“Che bisogno c'è? Non puoi guardarla da una guida turistica? È la stessa cosa!”
“Tsk! Non sarà su una guida che...”
A quel punto dovetti interrompermi.
Perché Cleo volse lo sguardo verso di me, e quasi sussurrando mi chiese:
“Posso venire anche io?”
E a quella domanda risposi, radiosissimo: “Certamente!”
In realtà le stavo proponendo di venire con noi non perché gradissi la sua presenza (sarebbe stato meglio finire sul rogo con quel simpaticone di Savonarola), ma perché ci avrebbe sicuramente fornito tutto: bici, cibo al sacco... e magari anche qualcos'altro che nemmeno mi veniva in mente in quel momento.
D'altronde, visto che mi sta sempre attaccata come un'ostrica, farebbe di tutto pur di fare una “gita” con me.
Ma non ebbi nemmeno il bisogno di chiedere qualcosa: travolta dall'entusiasmo, cominciò a blaterare, ma fra le parole che sparò credo di aver anche capito che lei avrebbe portato ciò di cui avevamo bisogno: soprattutto le biciclette, che io e Darren non avevamo... ma che Cleo aveva, e ne aveva ben 3, visto che ne hanno una lei... e una ognuno dei suoi 2 fratelli!
Sì, evidentemente la fortuna stava guardando verso di me, in quel momento.
Restava soltanto da chiarire il “quando”, perché il “cosa” e il “come” lo avremmo stabilito una volta riunitici per iniziare il viaggio.
“Possiamo farlo anche oggi, dopo la scuola” - dissi con fermezza.
Proprio in quel momento, suonò la campanella che indicava la fine della ricreazione. Ciascuno di noi, quindi, tornò nelle proprie classi, ognuno con un proprio obiettivo.
Il mio, ovviamente, era riuscire a fare una sensazionale scoperta... evitando che qualcun'altro la faccia prima di me.
Comunque sia, dopo le lezioni, all'1 e mezza la campana suonò, e un fiume di ragazzi uscì dalla scuola: e in mezzo a quella folla c'eravamo anche noi.
Non senza un bel po' di fatica, ci distaccammo da tutti gli altri e ci dirigemmo verso la casa di Cleo.
Si vedeva fin da lontano, tanto era alta: abitava all'ultimo piano di uno dei più imponenti grattacieli della città... eh, già, la nostra città è piena di simili palazzoni. La Valle di Caraya, assieme alle due montagne dalle quali è delimitata, invece, è l'unico posto nel raggio di centinaia di chilometri dove la natura può proliferare tranquillamente.
Ma mentre questi pensieri scorrevano nella mia mente, l'enorme ascensore al centro della sala d'ingresso del palazzo si aprì... e ne uscirono Cleo con 3 bici.
Una era rosa... speravo che quella la usasse lei.
Uscì dal portone, e venne di fronte a noi, che aspettavamo sul marciapiede.
“Ecco... sbuff! Mi tieni questo cestino, Mark? Per favore...”
“Glab!! Ma cosa ci hai messo qui dentro?”
“Il pic-nic, no? Dovremo pur mangiare!”
“Ma se qui dentro hai messo così tanto da sfamare l'intero esercito per un secolo!”
“Ma visto che dobbiamo fare tutta quella strada, ci vuole tanto cibo...”
Era sicuramente inutile contestare. Salimmo quindi sulle biciclette e, seguendo le varie indicazioni stradali, procedevamo in direzione del Sentiero di Venere.
E io dovevo anche portare qualche decina di chili di pranzo.
Ma non mi lamentavo.
C'è a chi è andata peggio.
Cleo ha mollato a Darren la bicicletta rosa.
In ogni caso, dopo qualche minuto giungemmo all'inizio del sentiero: da lì, potevamo vedere alle nostre spalle la città. Davanti a noi, un cartello che indicava la fine del territorio cittadino, un altro che imponeva l'assoluto divieto di transito a tutti i veicoli, e un altro con su scritto: “Caraya: 13.500 m”
“Ok, andiamo!” - dissi.
“Ehm... hai portato qualche telefono, per ogni necessità...?” - mi domandò, a quel punto, Darren.
“Sì, ne ho portati due...” - risposi. E, da quel momento in poi, imboccammo la via e nessuno di noi parlò.
Ciò mi stupiva... perché nemmeno Cleo aprì bocca. Ma dovevo capirla... stava guardando, estasiata, la stupenda natura che pian piano andava aumentando raggiungendo poi il culmine nella Valle, un luogo che non ci si può spaventare a definire “selvaggio”.
Ogni tanto qualche cartello ci confortava: “Caraya: 8.000 m”; “Caraya: 4.500 m”; “Caraya: 2.000 m”.
Ormai eravamo quasi arrivati: Le due montagne erano quasi a un tiro di schioppo da noi... e già la Valle si vedeva. Io più di tutti ero stremato (provate voi ad andare in bicicletta portandovi dietro un elefant... ehm, un pic-nic di qualche quintale di peso), ma, con un ultimo sprazzo di forza, arrivammo a Caraya giusto alle 15:10.
Quello era davvero il mio ultimo sprazzo di forza, tant'è che, mentre Cleo e Darren leggevano un cartello con su scritto “Benvenuti alla Valle di Caraya”, io stavo quasi per andare all'altro mondo.
Ma mi è bastato fare fuori metà del pic-nic di Cleo per riprendermi.
Comunque... fatto ciò, cominciai subito a stabilire cosa fare:
“Allora... - iniziai – Siamo arrivati... e sinceramente non avrei mai sperato che ce l'avremmo fatta prima di stanotte, ehm... comunque... Darren! Tira fuori la videocamera, l'hai portata, no? Inizia a riprendere già da ora... la scoperta va documentata dall'inizio! Mentre... ehm... Cleo: dobbiamo cominciare a dividerci i compiti; purtroppo, in qualunque modo ci dividiamo, uno di noi resterà sempre solo, e dato che io devo stare con Darren perché deve riprendermi... ehm... tu puoi andare sola?”
“Cosa? Mi hai fatta venire fin qui per farmi poi andare da sola?”
“Ah, io ti ho fatta venire? E comunque non è colpa mia! Se ci dividiamo, avremo più possibilità di trovare quell'animale!”
“Bah! A te importa soltanto que...”
BOOOOOOM!!
Ok, probabilmente non era proprio così. Ma che volete farci, è difficile riprodurre a parole i suoni. Fatto sta che il nostro discorso si interruppe proprio in quel momento, quando sentimmo questo rumore tanto sordo quanto profondo e potente, che proveniva proprio dalle parti della Valle più lontane a noi.
In quel momento, un sorriso apparve sul mio volto: di qualunque cosa si trattasse, quelle voci sembravano essere vere.
Il che significa che quel viaggio che stavamo facendo non era del tutto vano.
Pensato ciò, Darren prese la videocamera, mentre io iniziavo già ad inoltrarmi nella Valle.
“E quindi?” - chiese Cleo mentre io ormai stavo entrando nella Valle vera e propria.
“Quindi... ehm... Ah!!”
In quel momento, mi era venuta un'idea per evitare di averla fra i piedi: se davvero Cleo aveva intenzione di stare con me... l'avrei fatto: ma a modo mio.
“Senti Cleo... - cominciai quindi – Hai... hai sentito quel rumore giusto ora, no? Sembrava venire proprio dal fondo della valle... – dissi mentre indicavo il punto più lontano che vedevo – Potremmo tagliare dritto e arrivarci subito, però potremmo invece dividerci, e ciascuno andare in quel punto passando per i due versanti delle montagne... questo perché più strada facciamo nella Valle, più probabilità avremo di incontrare l'animale... e non preoccuparti!! È solo una divisione temporanea, ci ritroveremo al fondo della valle! Garantito!”
L'avevo convinta? Ci speravo... ma pensavo di non esserci riuscito.
D'altronde, era anche la prima cosa che mi era passata per la testa.
Invece, incredibilmente, ricevetti questa risposta:
“Uhmm... e va bene. Però ti raccomando... alle 5 dobbiamo essere tutti già là, d'accordo?”
“Eh? A..ah.. D...D'accordo! D'accordissimo!!”
“Però mi raccomando, stai attento... da quello che ho sentito in giro, riguardo al racconto di quel campeggiatore, dicono che sia davvero gigantesco...”
“Ah, non preoccuparti... il progresso scientifico non si ferma certo per queste cose...”
Senza perdere tempo (per evitare che potesse cambiare idea) presi metà di quello che era rimasto nel cestino da pic-nic, la videocamera, qualche altra cosina che mi ero portato dietro e, dopo aver afferrano Darren per un braccio, insieme a lui mi incamminai per il versante sinistro della montagna.
Spero che vi piaccia... e spero di ricevere qualche commento, stavolta, come avevio scritto!! >.<