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Lo Sherlock Holmes Del Terzo Millennio

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Erik904
view post Posted on 22/6/2011, 20:50     +1   +1   -1




Ho cominciato a scrivere questa Fiction su EFP ma ho preferito cancellarla e ripostarla qui dove ci sono molti più fan di DC. Spero tanto che la storia vi piaccia e che non vi annoi. Mi aspetto consigli o critiche su ciò che scrivo... anche se spero non siate troppo duri! E' solo la mia prima storia! xD :P




Lo Sherlock Holmes Del Terzo Millennio




Tokyo Ore 13.30




L'estate era appena cominciata e mentre le scuole mandavano a casa gli studenti stanchi dopo sei mesi di studio, un aereo era appena atterrato facendo sbarcare numerosi passeggeri. Fra questi passeggeri ve n'erano due più importanti: Yusaku Kudo, un uomo alto dai capelli neri e scompigliati e con gli occhi molto vivi che osservavano il mondo dagli occhiali da vista che l’uomo portava, molto famoso nel campo dell'editoria gialla, e sua moglie Yukiko, una donna avvenente di media statura dai capelli castano chiaro e gli occhi azzurri, ex attrice molto famosa che aveva abbandonato la sua promettente carriera per accudire meglio la sua famiglia, ritornati in patria dopo tanto tempo per andare a trovare il loro unico figlio: Shinici Kudo. Shinici era un ragazzo speciale che stava vivendo un'avventura altrettanto speciale: era un brillante detective e in molti lo consideravano un moderno Sherlock Holmes. Ma non erano solo le sue abilità investigative a rendere Shinici un diciassettenne fuori dall'ordinario: durante una serata passata con la sua amica d'infanzia, Ran Mori, il ragazzo vide uno scambio fra alcuni uomini loschi e cercando di capire cosa confabulassero non si accorse di un terzo uomo alle sue spalle. Fu tramortito e costretto a ingerire un veleno sperimentale: l'APTX4869. Un veleno che doveva risultare letale ma, contro ogni previsione, Shinici non morì e diventò invece più giovane di dieci anni. Il giovane Detective si diresse a casa del dottor Hiroshi Agasa, uno scienziato piuttosto anziano seppur vivace che lo conosceva da quando era piccolo ed era un ottimo amico di famiglia, che gli consigliò di cambiare identità e di non rivelare a nessuno cosa gli era accaduto. Quando Ran Mori vide il ragazzino, Shinici disse il primo nome che gli venne in mente ossia Conan Edogawa, un miscuglio di nomi di famosi giallisti: Conan come il famoso Arthur Conan Doyle ed Edogawa come Ranpo Edogawa. La ragazza trovò subito simpatico quel bambino e decise di portarlo a casa sua. Vi sono altre persone che però conoscono la sua identità segreta oltre al dottor Agasa: Heiji Hattori, detective liceale di Osaka e buon amico/rivale di Shinici, Shiho Miyano, una scienziata di diciotto anni che aveva inventato l’APTX ed era scampata all'organizzazione, poiché voleva tradire quegli assassini, proprio tramite la sua invenzione e che a quei tempi frequentava la classe di Conan sotto il falso nome di Ai Haibara e che abitava a casa del dottor Agasa che la reputava al pari di una figlia, e il misterioso ladro Kaito Kid: figlio del primo Kaito Kid, questo giovane ladro è da sempre in competizione con Shinici che tenta di catturarlo ogni volta invano. Il rapporto con Ran era più di una semplice amicizia: entrambi provano qualcosa di più e i due dopo moltissimo tempo si erano dichiarati a Londra, anche se l’antidoto temporaneo si era esaurito e i due non aveva potuto cominciare davvero la loro vita di coppia. Aiutato da Shiho e dai suoi amici il detective liceale dovrà sconfiggere un'organizzazione criminale che ha contatti e potere in tutto il mondo, che l'ha fatto diventare un bambino e scoprire chi tira le fila di tutto questo. Yusaku portava con se due trolley pieni dei vestiti della moglie e sbuffava accaldato. Yukiko sorrise come a dire "sai come siamo fatte noi donne". L'uomo sbuffò e, con non poca fatica, raggiunse la moglie che camminava con piglio allegro. Chiamarono un taxi e, dopo qualche imprecazione del tassista che aveva trovato parecchie difficoltà nel caricare i bagagli di Yukiko, i coniugi Kudo chiesero di essere portati nel quartiere di Beika.
<< Sicuro ci saremo in mezz'ora signora! >> Disse l'uomo al volante.
A Yukiko si gonfiò una vena sulla fronte: detestava l'essere chiamata "signora" perchè la faceva sentire vecchia. Yusaku sorrise e la moglie lo trucidò con lo sguardo.
<< Ehm chissà se Shinici sarà contento di vederci! >> Disse Yusaku tentando, con successo, di distrarre la moglie.
Yukiko si sciolse in un sorriso molto dolce.
<< Si ne sono sicura. Non vedo l'ora di riabbracciare il mio bambino! >> Disse Yukiko con tono un po' ironico inerente al "rimbambinimento" di suo figlio.
All'uscita dalla scuola elementare Conan Edogawa starnutì forte. Una bambina, di nome Ayumi, gli passò un fazzoletto sorridente.
<< Cerca di non raffreddarti, sabato andiamo in spiaggia con il dottor Agasa. >>
Conan sorrise: era un bambino dai capelli neri e gli occhi azzurri come la madre.
<< No tranquilla Ayumi! Ci sarò anche io! >>
Ai Haibara sbadigliò vistosamente.
<< Non so se verrò anche io. >> Disse la giovane scienziata guadagnandosi quattro occhiatacce da parte dei Detective Boys e Conan.
Nessuno volle sentire ragioni, Conan restò in silenzio nonostante il suo disappunto, e i tre ragazzi cominciarono ad urlarle di venire.
<< Noi andiamo ci vediamo sabato ciao Conan, ciao Ai! >>
I due finti bambini si misero a camminare verso la casa di Hiroshi Agasa: Conan abitava con Ran e suo padre Kogoro ma in quei giorni Conan voleva tenersi lontano dai misteri... e anche da Ran poiché gli sanguinava il cuore a vederla ogni giorno triste a causa dell'assenza di Shinici Kudo.
<< Hey Haibara, dovresti mostra un po' più di entusiasmo a questa età quando si ha in programma una gita con gli amici! >> La riprese Conan con ironia.
Lei gli rivolse uno sguardo fra l’annoiato e il divertito.
<< Scommetto che nemmeno tu ci vuoi andare visto che questa volta non potrai vedere Ran in costume, vero Kudo-Kun? >>
" Beccato " pensò Conan ma si limitò a mettere un finto broncio che fece sorridere Ai.
" Com'è bella quando sorride" si disse il piccolo detective, poi scosse il capo con violenza.
<< Kudo-Kun c'è qualcosa che non va? >> Chiese Ai perplessa.
<< Eh!? No, no tranquilla Haibara. >> Disse lui evasivo.
Ai alzò un sopracciglio e poi con tono canzonatorio parlò.
<< Non stavi mica immaginando Ran in atteggiamenti proibiti vero? >>
Conan arrossì furiosamente, cosa che parve un po' indispettire la piccola scienziata, e negò con ogni sua forza. Fortunatamente arrivarono a casa del dottor Agasa e la discussione finì lì. Un omone panciuto e sorridente li accolse. Aveva una buona pelata tuttavia ai lati della testa lunghi capelli grigi cadevano pigri sulle sue spalle.
<< Ehilà ragazzi ben tornati! >> Salutò allegro il dottore ricevendo un saluto ad una sola voce dai due bambini.
Ai dopo aver posato lo zaino si diresse a grandi passi verso la cucina: il dottore era un disastro in cucina, così Ai aveva il compito di far mangiare qualcosa che non fosse congelata o proveniente da qualche pizzeria ogni giorno al dottore. Conan invece si sdraiò sul divano pigramente e pensava di rimanerci fino a quando Ai non lo avesse chiamato per pranzo ma i piani della scienziata erano altri.
<< Se pensi che io sia come Ran che serve te e suo padre sei totalmente fuori strada Kudo-Kun! Vai ad apparecchiare piuttosto. >> Disse con tono strascicato e ironico.
Conan grugnì un assenso e si alzò controvoglia. Dopo aver apparecchiato fu chiamato da Agasa.
<< Tieni Shinici ho riparato il Papillon e lo Skateboard. >> Disse il dottore allegro.
Agasa aveva inventato per Shinici molti gadget utili per gli inseguimenti o le investigazioni: un papillon per cambiare voce come preferiva, in genere lo utilizzava dopo aver addormentato Kogoro subito dopo averlo addormentato con l'orologio spara anestetico, scarpe che stimolavano i punti vitali del piede facendo calciare anche oggetti molto pesanti con parecchia forza, forza sufficiente a stendere un uomo adulto, una cintura che faceva fuoriuscire dei palloni da calcio, usati in genere per colpire i criminali e gli occhiali con mini-radar incorporato e mirino termico, utile quando hai attaccato una microspia su un sospetto e devi seguirlo. C'erano anche le medagliette dei Detective Boys che contenevano minuscole ricetrasmittenti con la quale i bambini comunicavano a distanza.
<< Grazie mille dottore. Dopo l'ultimo caso il papillon aveva dato segni di malfunzionamento e ogni volta che lo regolavo usciva sempre la voce dell'agente Takaji. Lo skateboard invece devo averlo danneggiato l'altro giorno mentre inseguivo quello scippatore. Cercherò di stare più attento! >> Promise il detective.
<< Kudo-Kun comincio a pensare che tu abbia il dono di attirare i misteri! Se di dono si può parlare... >> Commentò con voce annoiata Ai.
Conan le lanciò un'occhiata strana. Il campanello suonò e un tacito ordine di Ai convinse il piccolo detective ad andare ad aprire. Si ritrovò imprigionato in un abbraccio di Yukiko.
<< M-Mamma smettila ti prego! >> Si lagnò Shinici.
<< Ehilà Shinici! Ti trovo cresciuto! >> Rise Yusaku poi si rivolse al dottor Agasa. <<hiroshi! Da quanto tempo!>> Disse abbracciando l'amico.
Yukiko liberò suo figlio e si diresse verso Ai. Per un momento la bambina pensò ad un altro stritolante abbraccio ma Yukiko si limitò a sorridergli in maniera dolce.
<<come va piccola scienziata? Ma lo sai che ti trovo anche più carina dell'ultima volta?>> Disse con un sorriso che andava da un orecchio all'altro Yukiko.
Ai arrossì e borbottò un ringraziamento imbarazzatissima, fu Shinici a salvarla da chissà che altri complimenti di Yukiko.
<< Che ci fate qua? E perchè, mamma, ci tratti come se avessimo davvero sette anni? >> Chiese alterato il piccolo Detective.
Yusaku sorrise.
<< Abbiamo deciso di passare l'estate in Giappone con nostro figlio! Che male c'è? >> Domandò il famoso scrittore.
Shinici ebbe un fremito quando la madre si rivolse di nuovo ad Ai.
<< E dimmi si comporta bene mio figlio? O fa il saccente come al solito? Da piccolo era insopportabile: ricordo che voleva letti i libri gialli e nel frattempo mi interrompeva per chiedermi se aveva indovinato il colpevole in base a certi suoi ragionamenti. >> Disse quasi ridendo Yukiko.
Ai fece un enorme sforzo per evitare di ridere sguaiatamente ma un risolino scappò ugualmente.
<< Beh non è cambiato molto allora! Diciamo che Kudo-Kun fa ancora il... "saccente" quando risolve uno degli innumerevoli misteri in cui si imbatte. >> Disse Ai tentando di non ridere.
<< Grazie Haibara sei davvero gentile! >> Disse Conan a denti stretti e con un po' di rossore sulle guance a causa dell'imbarazzo.
Yusaku propose ad Agasa e ai due bambini di andare a mangiare a casa loro. Fu Ai a rispondere.
<< Veramente è quasi pronto, se per lei va bene siamo noi ad invitare lei e sua moglie! >> Disse Ai con un sorriso sincero: Shinici aveva dei genitori davvero in gamba.
Il detective si tolse gli occhiali, che non gli servivano affatto, e si passò una mano sulla testa rassegnato. Ai gli si avvicinò.
<< Sai che i tuoi genitori non sono affatto male? Sono davvero simpatici! >> Disse con tono contento. "E sei più carino senza quegli occhiali" pensò la giovane scienziata arrossendo un po'.
Ai aveva preparato un pranzo davvero buono e i coniugi Kudo si complimentarono mentre Agasa un po' meno: probabilmente era dovuto al fatto che la sua figlioccia voleva che seguisse una rigida dieta... che ovviamente il dottore infrangeva quotidianamente. Dopo aver invitato il dottore e i due bambini a cena i Kudo tornarono a casa. Quella giornata era passata così bene: niente uomini in nero, nessun caso da risolvere... solo un giorno di tranquillità passato a ridere delle battute dei signori Kudo e delle smorfie di Conan. Fossero state tutte così le giornate dei due rimbambiniti. Conan non volle andare dai suoi e rimase in laboratorio con Ai e Agasa: non aveva proprio voglia di altri soffocanti abbracci della madre. Ai si diresse verso lo scantinato dove lavorava ad un antidoto contro l'APTX. Conan la fermò da un braccio.
<< Prenditi una pausa Haibara. Il dottore mi ha detto che lavori ogni giorno, non ti fa bene mettere così a dura prova la tua mente. >> Disse Conan sorridente.
Ai scostò il braccio di Conan.
<< Kudo-Kun ma non muori dalla voglia di andare dalla tua ragazza? Allora dovresti farmi lavorare invece di chiedermi di prendere pause. >> Disse un po' acida la piccola scienziata.
Conan scosse il capo.
<< Nessuno può capire la voglia che ho di ritornare adulto Haibara, ma non voglio che per causa mia tu ti stressi così tanto. Non ho detto che devi fermare i tuoi studi, solo... non strafare. Sei parecchio pallida e ti si stanno formando delle piccole occhiaie. >> Disse lui con tono preoccupato.
Ai rimase sorpresa e sentì il sangue convogliarsi nelle guance. Si girò di scatto.
<< E va bene Kudo-Kun. Credo di potermi permettere un pomeriggio di pausa. Sei gentile... grazie! >> Disse lei dando sempre le spalle al Detective.
Conan sorrise e si mise di nuovo in panciolle sul divano. Dopo tre lunghi respiri Ai si rivolse a Conan.
<< Che ne pensi di una passeggiata? >> Chiese nervosa.
Conan sorrise.
<<ehi per me va bene. >> Si alzò di scatto.
Ai andò a mettersi un vestito azzurro estivo e raggiunse Conan. Un saluto veloce al dottor Agasa e insieme si diressero fuori per una passeggiata che avrebbe dato il via alla serie di eventi che avrebbe portato Shinici Kudo a combattere contro l'organizzazione criminale più potente del mondo e i suoi sentimenti contrastanti.
Avete presente quello strano brivido che si sente quando siete in compagnia della persona che ti piace ma non puoi confessarglielo? Ecco per Haibara in quel momento era proprio così… solo che provava a negarlo a se stessa! Se avesse detto la verità a Shinici era sicura di rovinare tutto: Shinici le avrebbe spezzato il cuore dicendole che il suo cuore apparteneva a Ran, lei ci avrebbe rimesso un “partner”, per stessa definizione di Shinici Shiho era la sua partner nelle indagini, non avrebbe più avuto quella strana amicizia che tanto adorava e… e basta cercare scuse a lei importava solo di non perdere il giovane detective: si era innamorata e anche se faceva di tutto per negarlo a se stessa ogni volta che Shinici fissava Ran, Ai sentiva come un dolore allo stomaco e gli occhi le pizzicavano. Scacciò dalla testa quei brutti pensieri quando si vide offrire un cono al cioccolato da Conan. Lei ci rimase di sasso.
<< Eh!? >> Disse poi scombussolata.
<< Beh anche se abbiamo mangiato nemmeno tre ore fa, un gelato in una passeggiata è d’obbligo con questo caldo. >> Disse Conan leccando un altro cono al cioccolato.
Ai tentò di mantenersi sulla difensiva.
<< Kudo-Kun apprezzo il pensiero ma io non ho come il portafogli e… che ne sai se a me piace il cioccolato? >> Disse tentando di non far trasparire alcuna emozione.
Conan la guardò con cipiglio sarcastico.
<< Una volta ti ho vista mangiare un cono identico a questo e… non vorrai davvero pagare tu? Che figura mi faresti fare? E’ l’uomo che offre alla donna. >> Disse Conan strizzando un occhio.
<< Questo vale nelle coppie Kudo-Kun… >> Disse Ai imbarazzata nonostante il tono sprezzante.
Questa volta fu lo stomaco di Shinici a fare qualche capriola.
<< Ecco… io… quello che volevo dire… cioè ecco noi siamo partner no? Vale comunque! >> Disse Conan con un tono che si sforzava di essere convincente.
Ai prese il cono e ringraziò offrendogli un sorriso dolce, un’altra capriola dello stomaco di Shinici, e cominciò a leccare il suo cono tranquilla.
“ In certi momenti Kudo-Kun mi spiazzi davvero… ma forse proprio perché tu sei così diverso dagli altri, così speciale mi sono innamorata di… no non è vero! E’ solo un buon amico estremamente gentile che ti sta aiutando nonostante le sofferenze che il tuo veleno gli ha provocato! ” Si disse Ai.
Aveva creato lei lAPTX e si aspettava soltanto odio da parte del detective, e in un primo momento Shinici si era difatti mostrato molto ostile nei suoi confronti, ma lui invece l’aveva accolta e perdonata e persino fatta sentire amata e protetta. Quando lei gli aveva aperto il suo cuore per la prima volta, durante la rivelazione su sua sorella Akemi Miyano, vittima dell’organizzazione che Conan non riuscì a salvare, lui non l’aveva rifiutata anzi le era stato vicino… lì si era già innamorata di quel falso bambino.
Ma ora è tempo di cominciare la nostra storia, di farvi capire come il nostro piccolo Sherlock Holmes abbia battuto il Moriarty di questo secolo e di come l’organizzazione fu distrutta. Piacere dunque: io sarò il narratore di questa lunga e strana storia. Non vi rivelerò il mio nome tanto lo scoprirete mentre scriverò questo diario, vi basti sapere che sono un agente dell’FBI e nell’ultima fase della storia mi sono beccato tre pallottole nello stomaco dal più grande assassino che io abbia mai conosciuto: all’epoca era noto come Gin.


L'assassino dagli occhi di ghiaccio
Sakè
Incontro
Dominic Payne e la sua rivalità con Gin
Rivelazioni e lacrime
La mossa del macellaio
I sospetti di Gin ed il primo bacio di Ran
Shiho o Sherry?
Scena notturna con bacio
Scontro col mostro
Demoni interni
Amore?
La mente che lavora nell'ombra
Sherlock Holmes Incontra Il Vecchio Arsene Lupin: Un Cuore Nero?
Antidoto? la scelta di Ai
Il Professor Dominic Insegna E Martini Osserva: Un Piano Diabolico?
Pivello...
Fregati
Sakè: Shiho In Pericolo, Shinici In Dubbio
La varietà dell'assenzio
Prigionieri Col Nemico: Gli Animi Si Surriscaldano
Assedio e soccorsi: tradimento?
Vecchia conoscenza: l'affetto di Dominic
Rissa: La Risata Di Margarita
Abbraccio Sincero E Sequestro Di Persona
L’Uscita Di Scena Della Pantera
Morto Sul Campo: In Fuga
Bacio: Nuovo Vecchio Amore
Gioco criminale
Trapped In The Web
I Am The Spider
Escape
Colonnello Dominic Payne
L'ultima rivelazione
Impatto
Scontro Finale: Vendetta, Arresto, Saluti Di Commiato

Edited by Erik904 - 4/12/2013, 19:23
 
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view post Posted on 22/6/2011, 22:28     +1   -1
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NON SI UCCIDE UNA COSA CHIAMATA AMORE!!!

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Bellaaaaaa bellissimo questo primo cpitolo!!!!!
in effetti avevo iniziato a leggerla su efp, poco fa poi sono andata per vedere se c'erano aggiornamenti ma nn l'ho più trovata e mi chiedevo che fineavessse fatto e perchè fosse stata eliminata. bè mistero svelato, ma per fortuna hai deciso di postare qui, mi sarebbe dispiaciuto non sapere il continuo!!!!:)
Scusa per il poema!! ancora complimenti aspetto il seguiti!!!
 
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Erik904
view post Posted on 22/6/2011, 22:31     +1   -1




Ti ringrazio! Presto posterò il secondo e il terzo capitolo! Mi ha fatto molto piacere ricevere questo tuo commento! :)
 
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Erik904
view post Posted on 22/6/2011, 23:01     +1   +1   -1




Ok visto che ho già un capitolo scritto ho deciso di postarlo subito così posso dedicarmi subito al terzo! Spero vi piaccia e che ci siano tanti commenti! Have A Nice Day! ;)



L’Assassino Dagli Occhi Di Ghiaccio.


Il pomeriggio trascorse tranquillamente: i due rimbambiniti passeggiarono per un bel po’ e poi, verso le 8.30 fecero ritorno verso casa. Mentre camminarono Ai si ritrovò a pensare agli eventi che erano accaduti durante la notte di Halloween. Vermouth aveva detto che non avrebbe più dato la caccia a lei e a Shinici, e quest’ultimo inoltre aveva confidato ad Ai che Vermouth sembrava “disinteressata” nei confronti di quei criminali. Stava seguendo un piano tutto suo, e nessuno riusciva ancora a capire che diavolo avesse in mente quella donna. Conan le aveva detto di non preoccuparsi più ma lei sapeva per esperienza quanto quelli dell’organizzazione sapessero essere subdoli.
<< Kudo-Kun io… >> Cominciò Ai.
Conan la zittì con un cenno. La scienziata si alterò e parlo piuttosto risentita.
<< Come ti permetti di zittirmi io… >> Fu zittita di nuovo dal detective.
<< Haibara fai silenzio… ho sentito un rumore provenire da quel vicolo! Era un tonfo strano. >> Disse grave il detective.
Entrambi si avvicinarono spaventati e guardarono nel vicolo. Un uomo era inginocchiato con due profonde ferite da coltello all’altezza delle cosce. Era piuttosto malconcio. Era grassottello, vestito con uno smoking insozzato di sangue. Gli occhi scuri lacrimavano a causa del dolore e i capelli neri come la notte erano sporchi di sangue. Un altro uomo stava in piedi e con la faccia sporca di sangue… si però il sangue era dell’uomo inginocchiato. L’uomo in piedi era alto sul metro e novanta, sulla quarantina con capelli neri come il piumaggio di un corvo e occhi grigio acciaio. Macchiato di sangue, troneggiava su l’altro uomo puntandogli due Desert Eagle al volto.
<< Dovresti essere più collaborativo amico. Non ti ho chiesto mica di vendermi l’anima… per di più sei stato parecchio aggressivo! Ho dovuto essere “convincente” ma non credere che mi sia divertito. Beh in effetti forse un pochino mi è piaciuto, ma non troppo! >> Disse ridendo l’uomo armato.
Conan fece per azionare la sua scarpa ma Ai lo fermò.
<< Lasciami Ai quell’uomo rischia la vita. >> Sussurrò Conan.
L’uomo armato rinfoderò dentro due foderi che teneva all'altezza delle ascelle le sue pistole e afferrò un braccio della sua vittima.
<< Andiamo… non costringermi! Dimmi ciò che voglio sapere. >> Disse mortifero.
<< F-F-Fottiti! >> Balbettò l’uomo.
Un secco CRAC fece accapponare la pelle ai due finti bambini, Ai si tappò le orecchie mentre Conan digrignò i denti. Il sadico uomo estrasse una pistola. Nessun urlo intanto fuoriuscì dalle labbra del povero disgraziato. L’uomo armato gli aveva tappato la bocca con la mano e ora gli impediva di chiamare aiuto. L’uomo malconcio si sdraiò a terra rantolando. Conan intervenne. Accadde tutto in un momento: l’uomo malconcio non appena vide i due ragazzini e notando la distrazione del carnefice estrasse un minuscolo revolver dalla sua giacca con la mano sana, l’uomo dagli occhi di ghiaccio invece sussultò non appena notò i piccoli intrusi, Conan, con la sua potentissima scarpa calciò con forza un pallone fuoriuscito dalla sua cintura, il carnefice uccise quel poveraccio ma venne colpito proprio sulla faccia. Il sangue schizzò dalla fronte dell’uomo massacrato e macchiò la camicia nera e i jeans dell'assassino ancora di più. Il rumore generato dallo sparo della potente pistola allarmò i diversi passanti. Conan pensò che a breve la polizia avrebbe preso quello psicopatico ma si sbagliava di grosso. Con un movimento energico l’uomo dagli occhi di ghiaccio si rialzò e sparò due colpi all’aria che fece spaventare la folla e prese a correre dalla direzione opposta. Conan si lanciò all’inseguimento. Una voce fermò Ai prima che si potesse muovere.
<< Wait, lo aiuto io! >> Era una donna bionda e con gli occhi molto azzurri: Jodie Saintemillion.
Cominciò a correre dietro Conan. L’uomo armato era veloce quanto un atleta e Conan stava finendo il fiato. Il killer arrivò in strada e una macchina stava per investirlo ma con uno slancio in avanti evitò i guai e arrivò davanti ad una motocicletta di grossa cilindrata : un’Harley Davidson. Jodie e Conan stavano per raggiungerlo. Con un colpo preciso colpì un punto vicino ai piedi di Conan facendolo fermare. La moto partì con un rombo tremendo. Jodie raggiunse il piccolo Conan.
<< How are you cool kid? >>
<< Signorina Jodie… mi è scappato! Quel criminale mi è scappato! >> Disse Conan sudato e col fiatone.
L’agente dell’ FBI Jodie accompagnò il piccolo detective da Ai che intanto era sorvegliata da James Black.
<< L’avete preso Jodie? >> Domandò l’anziano agente dell’ FBI.
Jodie scosse il capo. Ai raggiunse Conan.
<< Stai bene? >> Chiese.
Il bambino annuì.
<< Signor Black immagino vorrà i dettagli giusto? >> Chiese Conan.
Black fece un cenno di diniego.
<< No figliolo, questo è compito della polizia! Noi ufficialmente non siamo neanche qui ricordi? >> Disse rivolgendogli un'occhiata strana.
Conan annuì capo abbattuto. L’ispettore Megure, scortato dall’agente Takaji, lo raggiunse poco dopo, i due agenti dell’FBI si erano dileguati, e andò da Conan e Ai. Takaji guardò bene il piccolo detective: sapeva bene quanto quel ragazzino fosse arguto e in una determinata occasione Conan gli aveva dato a capire che non era ciò che sembrava.
<< Dimmi Conan che è successo? >> Chiese gentilmente l’ispettore Megure.
<< Io e la mia amica stavamo facendo una passeggiata e all’improvviso siamo stati attirati da un rumore proveniente da quel vicolo. Siamo andati a vedere e abbiamo visto l’uomo per terra essere torturato da un tizio armato. Usava due Desert Eagle e doveva avere un coltello da qualche parte, la vittima aveva dei brutti tagli nella parte superiore delle gambe. >> Disse Conan rivolto più a se stesso che all’ispettore.
Ai tossicchiò e poi aggiunse con una finta voce lacrimosa qualcosa di suo.
<< E’… E’ stato orribile ispettore! Abbiamo visto la vittima brutalizzata da quel pazzo… gli ha spezzato un braccio e prima chissà cos’alto aveva fatto! Abbiamo avuto tanta paura! >> Disse Ai appoggiando la testa sulla spalla di Conan.
Il detective si stupì ma si riprese subito dopo le parole di Ai.
<< Recita più da bambino Kudo- Kun altrimenti rischi di far insospettire tutti… Takaji ha già i suoi dubbi vuoi che anche l’ispettore sospetti qualcosa? Idiota! >> Bisbigliò la ragazzina.
Conan la guardò storto: detestava quando aveva ragione…. o forse no… io sto solo riportando la storia non dovrei aggiungere queste considerazioni personali in effetti. Conan abbassò lo sguardo e con voce fanciullesca si pronunciò.
<< Ha ragione… è stato orribile! Sembrava di essere in uno di quei thriller della tv. Ispettore possiamo andare a casa? Sono le nove passate e il dottor Agasa si starà preoccupando. >> Disse Conan facendo un espressione così tenera, e così buffa secondo Ai, che l’ispettore si intenerì.
<< Va bene ma prima almeno dammi una descrizione di quell’uomo… dopo tu e Ai potrete andare a casa. Ne avrete bisogno immagino… è stata una giornata pesante. >>
Conan fornì una dettagliata descrizione fisica del killer e persino la targa della moto con cui era scappato il colpevole. L’ispettore Megure ringraziò e mandò a casa i due finti bambini.
<< Ma lo sai che sei proprio tenero quando fai il bambino Kudo-Kun? >> Disse Ai prendendo in giro l’amico.
Conan sorrise sarcastico.
<< E tu un’ottima attrice… avresti ingannato anche me con quel finto pianto! >>
Raggiunsero la villa dei Kudo e suonarono il campanello: il dottor Agasa era già lì. Conan raccontò di nuovo tutto ciò che era successo. Yusaku si fece subito attento e interessato al misterioso Killer, Agasa invece era sollevato perché non era successo niente mentre Yukiko era terrorizzata.
<< Shinici quel tipo potrebbe venire a cercarvi… lo avete visto in faccia. >> Disse preoccupata.
Shinici minimizzò la cosa.
<< Non credo lo farà… la signorina Jodie sicuramente sarà già arrivata a questa conclusione e di certo da domani avremo lei o qualche agente dell’FBI alle calcagna no? Vedrai che non succederà niente. >> Disse mangiando con tranquillità.
Ai annuì.
<< Kudo-Kun con le sue deduzioni ha fatto colpo sugli agenti dell’FBI e di certo la signorina Jodie non lo lascerà scoperto, inoltre anche se io non ho accettato il programma di protezione dei testimoni sono di certo controllata avendo avuto parecchi contatti con Vermouth ad Halloween. >> Disse Ai pensierosa.
Conan intanto rimuginava su quel tipo: doveva avere quasi quarant’anni eppure si muoveva come un gatto, era stato colpito da un suo tiro potenziato e si era subito rimesso in piedi e per di più… aveva avuto almeno due occasioni per uccidere lui e Ai e invece aveva mirato in basso. Forse non voleva ucciderli?
<< Domani vado dalla signorina Jodie. C’è qualcosa che non mi convince. Devo parlarne con lei. >> Disse poi risoluto Conan.
Ai sorrise sarcastica.
<< Un altro caso per il famoso Shinici Kudo eh? Beh io vengo con te. >>
Conan la guardò e annuì. Yukiko, in seguito, non riuscì mai a spiegarsi perché aveva visto quei due come una coppia perfetta fin da quel momento. La notte trascorse tranquilla ma intanto dall’altra parte della città il killer dagli occhi di ghiaccio lucidava un fucile a pompa nella sua stanza d’albergo. Una borsa del ghiacciò gli alleviava il dolore causato dalla pallonata di quel ragazzino.
Emise uno strano verso simile ad un “Raaah”
<< Quel ragazzino ha un futuro come calciatore… anche se come poliziotto o detective ci saprebbe fare! Mi ha inseguito con parecchia tenacia. Comunque il fatto che quel sacco di lardo mi abbia trovato non fa presagire nulla di buono. Oramai mi sono col fiato sul collo, devo chiamare assolutamente la base e farmi dare istruzioni. Il nostro obbiettivo potrebbe già sapere della mia presenza in Giappone. >> Si alzò e compose un numero segreto sul suo cellulare.
Una voce bisbigliata diede nuove istruzioni al misterioso individuo. Chiuse la chiamata e lanciò il cellulare vicino al letto. Un risolino gli scappò di bocca.
<< Sarà una missione divertente… complicata ma divertente. Sono proprio curioso di conoscerla questa Shiho Miyano. >> Disse tornando a lucidare il suo fucile a pompa.
Il giorno dopo, venerdì 17… quando si dicono le coincidenze, i due piccoli adulti si diressero verso l’appartamento di miss Saintemillion, sapesse che l’ho chiamata così… mi prenderebbe in giro a vita e oltre, Shinici ancora pensava alla resistenza straordinaria di quell’uomo.
<< Non è poi così pazzesco… quell’uomo era robusto e atletico. Ecco perché ha resistito al tuo colpo! >> Disse Ai leggendogli nel pensiero.
Conan annuì.
<< Si forse… ma non era nemmeno stordito! Era così lucido da rialzarsi di scatto, correre con tranquillità e con una mira così perfetta da colpire a pochi centimetri dai miei piedi. Non mirava ad uccidere… solo a fermarmi. E comunque non mi convince nemmeno la vittima… aveva una pistola e non l’ha usata per difendersi. E’ tutto molto strano… un assassino che inoltre non si cura di nascondere il volto o di scegliere un luogo più appartato per estorcere informazioni o uccidere il suo obbietivo... è tutto troppo strano. >> Sentenziò Conan.
Ai annuì: in effetti molte erano le cose che non tornavano… e quel giorno dovevano ancora succedere parecchie cose. Raggiunsero l’appartamento dell’agente Jodie e suonarono.
<< Good morning chi è? >> Pigolò la voce allegra dell’agente Saintemillion.
Fu Conan a rispondere.
<< Siamo Conan Edogawa e Ai Haibara miss Jodie ci chiedevamo se… >>
<< Oh entrate prego! >> L’interruppe Jodie.
I due ragazzini aprirono il cancelle ed entrarono nel grande palazzo. Salirono qualche piano di scale e suonarono il campanello di casa Saintemillion. Jodie aprì la porta sorridente.
<< Hello ragazzi! Come mai siete arrivati così presto? >> Chiese cortesemente la finta professoressa d’inglese.
<< C’è qualcosa che non va nel killer in cui si siamo imbattuti ieri io e Haibara. >>
Ai annuì.
<< Edogawa-Kun ha ragione. Ci sono delle cose che non tornano e… >>
<< E adesso ne parleremo tutti insieme. Vedete crediamo che quel tipo c’entri con l’organizzazione. >> Disse James Black comparendo da dietro Jodie.
Conan espose i suoi dubbi. Jodie e James erano affascinati: erano i loro stessi dubbi espressi da un bambino di 7 anni… aveva una mente davvero straordinaria.
<< Ieri, ovviamente non visto, sono riuscito a prendere un oggettino dalle tasche della vittima. Non giudicatemi ve ne prego… non ho voluto inquinare le indagini, ma la morte di quel tipo era sospetta e ho subito immaginato che c’entrasse l’organizzazione quando vi abbiamo visto girare da soli per quelle vie. Ragazzi dovete stare attenti… sono tipi pericolosi! Non ricordate Halloween? >> Chiese severo James.
Conan arrossì.
<< Veramente eravamo lì per una comune passeggiata, è stato tutto un caso! >>
Ai invece si disinteressò al rimprovero e chiese subito dell’oggetto.
<< E’ un disco. Non siamo riuscito ad aprirlo. Io, Jodie e Camel ci abbiamo provato tutta la notte. >> Disse James.
Jodie portò il suo computer portatile e lo mise sul tavolo della stanza da pranzo dove invitò gli ospiti a raggiungerla. Ai strappò di mano a James il cd e si diresse subito verso il pc.
<< Ehi ma che fai? >> Esclamò Black sconcertato.
Conan lo fermò.
<< Mm cool kid che cosa vuol fare la tua amica? Non ci siamo riusciti noi in una notte come può pretendere lei di… >> Jodie fu fermata da uno sbuffo di Ai.
<< Mi lasci questo cd per mezz’ora miss Jodie. Sono certa di poterlo aprire. >> Disse la piccola scienziata concentrata.
Conan sorrise sarcastico: e poi era lui a non saper recitare come un bambino…
In quella mezz’ora James Black fece parecchie domande a Conan su Ai: il ragazzino non rispose o dava risposte vaghe. Jodie li interruppe.
<< Cool Kid… quella ragazzina… vi somigliate parecchio sai? Entrambi siete molto… perspicaci per la vostra età. >> Era dubbiosa e Conan cominciò a sentire uno strano caldo: si stavano facendo scoprire.
La situazione non migliorò quando il secondo telefono di Conan, quello che utilizzava per parlare come Shinici con Ran, suonò.
“ Oh no… perché Ran chiama adesso? Che faccio?” Pensò terrorizzato.
Ai interruppe il filo dei suoi pensieri: dopo trentaquattro minuti, era penetrata nelle difese del cd. Conan chiuse la chiamata. Ran rimase allibita.
<< Che diavolo gli è preso? Lascia squillare a vuo e poi nemmeno risponde? Quel maniaco delle deduzioni e dire che a Londra…. Ahhhhh Shiniciiii! >> Urlò furibonda.
Ai intanto aprì la cartella coi file dentro il cd. C’era un’unica cartella denominata Brandy che a sua volta conteneva due cartelle: una con scritto APTX4869 e una che riportava il nome di Esterni. Ai aprì subito il file con il nome del veleno. Vi erano i dati tanto sognati da Conan. Memore dell’ultimo cd che avevano sottratto all’organizzazione Ai prese un block notes dal tavolo e scrisse i dati che le servivano per l’antidoto: voleva evitare che il "Night Baron" formattasse anche quel pc. Dopo dieci minuti buoni a scribacchiare formule, in un religioso silenzio poiché nemmeno gli agenti dell’FBI osavano parlare, Ai chiuse la cartella sull’APTX e passò all’altra cartella.
Quel file conteneva nomi importanti dell’organizzazione, nomi di liquori si intende, e dava a capire che il boss non aveva un nome inerente agli alcolici. Proprio come Gin, per Brandy il boss era “Quella Persona”. Si parlava di alcuni affari illegali, parecchio importanti in verità… alcuni parlavano addirittura di morti famose e complotti per avere al governo persone asservite al boss: senatori, parlamentari, ambasciatori… c’era di tutto. L’organizzazione era più potente di quanto si pensasse: agiva in tutto il mondo e aveva contatti ovunque. La CIA aveva al suo interno cinque spie, nell’FBI c’era una spia, ma i file dicevano che la spia era stata "terminata", la DEA aveva un capitano al servizio dell’organizzazione la polizia aveva poi talpe a non finire. Era una miniera d’oro in teoria… ma i nomi delle spie non comparivano così come non comparivano i nomi dei politici corrotti. James sudò freddo.
<< Santo cielo… quei tipi sono ovunque! >>
Jodie deglutì.
<< Sembra che tutto sia organizzato a pennello… hanno agganci ovunque persino dei giudici! Cellule terroristiche, contrabbandieri, spacciatori, scienziati… c’è tutto! Tutto nascosto però! My God… it’s incredible! >> Disse la bionda agente dell’FBI.
Conan era preoccupato quanto loro ma anche molto speranzoso: Ai forse avrebbe potuto farlo tornare di nuovo Shinici Kudo.
<< Il nostro Killer era alla ricerca di qualcosa di molto importante… siamo stati fortunati a trovarlo prima noi! >> Disse Conan. << A questo punto è chiaro com’è andata: la vittima faceva parte dell’organizzazione e ha pensato bene di tradirli. Ma “Quella Persona” non ci sta e gli manda contro un Killer spietato che ha il compito di recuperarlo ma io e Ai gli guastiamo la festa irrompendo proprio mentre deve recuperare il prezioso cd! >>
James e Jodie si guardarono in faccia.
<< La situazione è più seria del previsto… cos’hai in mente adesso ragazzo? >> Chiese James.
Conan sorrise.
<< Di farli finire tutti in prigione è ovvio… prima però dobbiamo capire chi è Brandy. Deve essere uno altolocato… forse è proprio lui il nostro Killer. Signorina Jodie io e Ai verremo sicuramente chiamati da Megure per far confermare le nostre versioni. Se ci saranno novità vi terremo informati. Nel frattempo contattate gli altri della squadra…si devono chiarire alcune cose e potrebbero esserci diverse sorprese. >> Disse allegro il finto bambino.
<< Ti vedo molto fiducioso cool kid. Beh non ci resta che sperare bene no? Ok allora ci vediamo non appena avremo riunito gli agenti oggi assenti. Nel frattempo cercate di non mettervi nei guai. >> Disse Jodie strizzando un occhio.
Conan sorrise.
<< Per essere venerdì 17 oggi la fortuna ci ha veramente sorriso! >> Disse con un sorrisone Conan.
Mai parole furono più errate…

 
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view post Posted on 23/6/2011, 08:38     +1   -1
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Super detective

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bellissimi entrambi capitoli!
la trama mi incuriosisce molto, soprattutto per la presenza dell' FBI
Sei bravissima e scrivi benissimo!
aggiorna presto!
 
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view post Posted on 23/6/2011, 09:19     +1   -1
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Ti faccio i miei più sentiti complimenti, sei davvero molto brava a scrivere, mi piace il tuo stile.
Anche tu hai un bel futuro da scrittrice, sai? Continuala presto, non vedo l'ora di sapere come mai le parole di Conan/ShinicHi furono errate.

Brava, davvero brava. ^^
 
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Erik904
view post Posted on 23/6/2011, 09:22     +1   -1




Grazie ma al massimo sono bravO xD Comunque fa piacere sentirselo dire il terzo capitolo farà cominciare i guai vedrete... lo posterò stasera! ;) Grazie ancora per i complimenti!
 
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view post Posted on 23/6/2011, 09:24     +1   -1
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Di niente e scusami. xD Purtroppo nei forum non puoi sapere se la persona è maschio o femmina. xD
Vai e colpisci!
 
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view post Posted on 23/6/2011, 15:28     +1   -1
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Super detective

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CITAZIONE (Erik904 @ 23/6/2011, 10:22) 
Grazie ma al massimo sono bravO xD Comunque fa piacere sentirselo dire il terzo capitolo farà cominciare i guai vedrete... lo posterò stasera! ;) Grazie ancora per i complimenti!

scusami tanto!
allora sei Bravissimo complimenti!
aspetto con ansia il prossimo capitolo!
 
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Erik904
view post Posted on 23/6/2011, 22:39     +1   -1




In questo capitolo ci saranno alcuni spoiler su episodi che avverranno fra molto tempo qui in Italia (per la precisione gli episodi ambientati a Londra) e il ritorno di un personaggio che ha fatto parte del film "Catturato Nei Tuoi Occhi". Inoltre si parla di "Complesso Del Messia": non ricordo di preciso il nome scientifico ma in linea di massima questo disturbo mentale, se non ti rende un vegetale, ti fa diventare più intelligente della norma e con un gran brutto carattere che spesso sfocia nella follia (fate conto di avere un tipo come Light Yagami di Death Note e capirete cos'è il complesso del Messia) Detto questo vi auguro di gustarvi anche questo capitolo e ancora grazie a chi mi segue. :)







Sakè








Ran era furibonda e richiamò Shinici. Fortunatamente i due rimpiccioliti erano già usciti da casa di Jodie e ora erano in strada. Si fermarono vicino ad un muretto più appartato Conan rispose modificando la voce con il suo farfallino.
<< Ciao Ran! >> Disse gioviale.
La ragazza all’altro capo del telefono si alterò ancora di più, anche se non saprei dire se fosse davvero possibile.
<< CIAO RAN? CIAO RAN!? Mi hai chiuso il telefono in faccia! >> Strillò Ran.
Il bambino dovette staccare il cellulare dall’orecchio.
<< Mi dispiace davvero ma ero preso in un caso… >> Cominciò Conan.
Ai si battè la mano sulla fronte: Ran odiava la storiella dei casi. Infatti la risposta di Ran fu di un gelo immenso.
<< Così i casi vengono prima di me? Eppure a Londra avevi detto di amarmi… più di qualunque altra cosa. E quella storiella dello zero come punto di partenza? >> Chiese Ran con voce calma e tuttavia tristissima.
Conan ebbe una fitta al cuore.
<< Ran… sai che è la verità! Io ti amo… ma quando mi hai chiamato… ero in un appostamento! Stavo per essere preso da alcuni criminali. Ti chiedo scusa davvero… >>
Sapete in seguito mi sarei trovato a concordare con Ai: nessuno sapeva raccontare bugie come quel detective.
Ran sussultò: era stato davvero in pericolo per causa sua? Decise di perdonarlo poiché si sentiva terribilmente in colpa.
<< Ti amo stupido detective… più di chiunque altro. >> Si sciolse la ragazza.
Conan sorrise.
<< Ti amo anche io… vedrai ritornerò presto! >> Disse il bambino.
Ran chiuse la chiamata. Conan sospirò: era triste perché aveva di nuovo mentito a Ran. Ai preferì di nuovo restare in silenzio. Ripresero a camminare verso casa del dottor Agasa. Ai non riusciva a vederlo in quello stato pietoso: le aveva salvato la vita tante volte, le aveva dato la voglia di vivere, le aveva fatto capire che la sua anima non era nera e non era una persona malvagia, anche se Ai nel profondo del suo cuore si sentiva ancora sporca, e l’aveva fatta innamorare… anche se lei si ostinava a volerlo vedere come l’amico migliore del mondo. E ora stava a deprimersi perché aveva detto una bugia a fin di bene… anche in questo mi sarei trovato a concordare con la piccola scienziata in seguito: nessuno sapeva essere così sciocco come Shinici Kudo.
<< Non dovresti sentirti in colpa Kudo-Kun… la stai solo proteggendo! E comunque grazie agli appunti che ho preso da quei file sull’APTX fra un po’ potrai tornare davvero da lei. >> Disse Ai con tono comprensivo.
Conan la guardò.
<< Si ma prima o poi dovrà sapere di Conan… la bugia più grande di tutte. E sarà lì il vero guaio: si sentirà presa in giro. >> Disse lui depresso.
Ai strinse i denti ma poi parlò con il suo solito tono distaccato.
<< Ran ha detto di amarti giusto? Se ti ama davvero capirà che tu eri solo preoccupato per lei e che hai fatto di tutto per proteggerla. Sono sicura che capirà… lei ti ama! >> Disse Ai.
Ah ma andiamo! Sapete? Rimango sempre stupito quando una ragazza mente: le ragazze riescono ad essere così convincenti che noi poveri uomini ci caschiamo come delle pere mature. Conan recuperò il sorriso.
<< Grazie Ai! >> Disse contento.
Ai fece un sorriso… Dio ma davvero noi maschi siamo così scemi da non riconosce un sorriso falso? Beh per quanto riguarda Shinici non credo ci siano dubbi. Arrivati a casa di Agasa trovarono l’ispettore Megure l’agente Takaji. Quest’ultimo avevo uno sguardo scuro, mentre l’ispettore era sull’orlo della furia. Una terza figura sbucò da dietro Agasa: Toshia Odagiri. Sovrintendente di polizia che in alcune occasioni aveva incrociato la sua strada con Conan: era anche stato il capo di Kogoro ai tempi in cui lavorava in polizia.
<< Ragazzo mi dispiace tanto… ma abbiamo avuto… >> Odagiri ringhiò frustrato. << Ordini dall’alto! A quanto pare tu e la tua amica non avete visto nessun assassino dagli occhi grigi e quell’uomo è stato vittima di una rapina finita male. “Abbiamo” già preso il colpevole. >> Disse funereo Odagiri sedendosi su una poltrona.
L’ispettore Megure soffiò come un gatto arrabbiato.
<< Conan questo vuol dire che ufficialmente non possiamo garantirvi protezione… possiamo solo mandarvi Takaji o l’agente Sato a controllare questa casa… e nemmeno troppo spesso poiché hanno da lavorare. >>
Takajì annuì e osservò profondamente i due bambini. Toshia però aveva altro da dire.
<< Ragazzo ti ho sempre considerato piuttosto sveglio e se persino “la gente in alto” si è messa contro di noi pur di non farci scoprire che succede vuol dire che c’è sotto qualcosa di grosso. Ci sono forse delle talpe nella polizia che spalleggiano dei criminali? Oppure è un caso che riguarda la CIA o robe simili? >>
Arguto come sempre il sovrintendente. Conan si morse il pollice poi sorrise: Odagiri non doveva sapere tutto ma meritava le informazioni necessarie.
<< Lei non deve sapere sovrintendente… ma se io fossi davanti a un compito a risposta multipla io sceglierei la prima opzione. >>
Odagiri strabuzzò gli occhi : talpe nella polizia?
<< E se ti chiedessi invece cosa fare riguardo a due piccoli problemi che forse possono aiutarmi a trovare la soluzione del compito? >> Chiese Odagiri tentando di restare coerente all’affermazione del piccolo detective.
Conan sorrise: quell’uomo aveva capito subito l’allusione.
<< Beh… quei due piccoli esercizi sono inutili per il momento. Mi concentrerei su altri problemi lasciando loro due per ultimi e facendo più esercizi possibili per non fare arrabbiare l’insegnante e poi quei due problemi… non hanno bisogno di particolari sforzi. Torneranno utili in seguito magari. >>
Odagiri ci mise un po’ di più a capire ma in linea di massima il messaggio poteva essere tradotto così: “Per il momento noi non serviamo a granchè e sarebbe meglio concentrarsi su altri casi lasciandoci liberi di muoverci e facendo capire ai superiori che state rigando dritto e aspettare un nostro aiuto…” quel ragazzino aveva qualcosa in mente.
L’ispettore Megure e Takaji non sembravano aver capito granchè ma preferirono rimanere in un dignitoso silenzio. I tre rappresentanti della legge andarono via: Odagiri guardò un’ultima volta Conan e Ai e annuì. Conan si sdraiò nel divano e con le dita si massaggiò le tempie.
<< Sai sono sorpresa… tu e Odagiri siete riusciti a comunicare in codice quasi con tranquillità. >> Disse Ai.
Agasa annuì.
<< Che cosa hai intenzione di fare adesso Shinici? >> Chiese il dottor Agasa.
Conan lo guardò stanco.
<< Per prima cosa ho intenzione di chiamare la signorina Jodie e informarla che le cose sono più serie del previsto e poi ho intenzione di chiamare Ran. Oramai ci siamo dichiarati e io ho bisogno di parlarle… beh più di quanto abbia fatto fin’ora. Anzi credo che comincerò col chiamare Ran. >> Disse Conan.
<< Io intanto vado a fare dei test sull’antidoto. >> Disse Ai dirigendosi verso lo scantinato.
Il buon dottore ebbe un moto di pena per la sua figlioccia e preferì andare con lei. Shinici rimase da solo e prese il suo cellulare e regolò il suo Papillon.
<< Ehi Ran. >> Disse dolcemente Shinici.
Ran sussultò: Shinici l’aveva chiamata.
<< Shinici… ciao. >> Disse Ran scombussolata.
<<potresti essere meno fredda sai? >> Rise Shinici.
Parlarono per parecchio tempo e ne approfittarono per dirsi tutto ciò che si volevano dire da sempre: del loro amore sbocciato in tenera età, di come entrambi soffrivano a stare così lontani, con annesse scuse di Shinici ovviamente, e di come non vedevano l’ora di rivedersi. Fu Conan a chiudere la telefonata dopo un’abbondante oretta. Intanto un uomo dagli occhi grigio acciaio scriveva al computer sorseggiando del brandy. Prese una sigaretta e l’accese con il suo zippo. Il fumo andò a coprire le scritte del computer. L’uomo aguzzò la vista. I file mandatogli da Quella Persona non dicevano granchè:
Shiho Miyano
Sesso: Femmina
Capelli: Biondo cenere quasi castano
Età: 18
Segni particolari: Abilissima in campo scientifico e informatico
Parenti: Atsushi Miyano (padre, deceduto)
Elena Miyano (madre, deceduta)
Akemi Miyano (sorella, deceduta)
In seguito era riportata la sua foto: era davvero bella per essere un ragazzina. Sorseggiò un altro po’ di Brandy.
<< Puah non mi dice nulla di nuovo…. Questi file sono inutili! Non dicono nulla che possa essermi davvero d’aiuto! Se ha posti in cui è solita recarsi, se qualcuno poteva darle ospitalità… niente! Anche la foto… bah se è furba avrà sicuramente cambiato pettinatura e colore o meglio ancora si è fatta una plastica. >> Disse amareggiato l’uomo finendo il brandy.
Una nota di “Quella Persona” gli fece strabuzzare gli occhi:

Daisuke Miyano: (zio, in vita) attualmente risedente in Giappone. Conduce una vita ordinaria ed è a servizio dell’organizzazione. Organizzatore dell’incidente dei coniugi Miyano e mandante dell’omicidio di Akemi. Soggetto pericoloso e con tendenze schizofreniche, si è preferito metterlo in condizione di non poter nuocere e tenerlo in sonno. Residente, stando alle ultime informazioni, a Tokyo.
Seguiva poi un indirizzo preciso.
<<ah! Quella Persona ha pensato bene di darmelo un piccolo aiuto! Beh andiamo a fare visita allo zietto! Sono sicuro che non vede l’ora di parlarmi della sua nipotina. >> Disse alzandosi di scatto.
Prese le sue due Desert Eagle e le infilò nei foderi che teneva all’altezza delle ascelle, poi aprì la sua ventiquattro ore e vi ripose i pezzi del suo fucile di precisione Walther Wa2000. Si mise una gilet di jeans sopra la camicia bianca, giusto per nascondere le pistole, prese la ventiquattro ore, spense il pc e si incamminò per le scale dell’albergo e andò verso la sua Harley Davidson. Ripose la ventiquattro ore in una delle borse ai lati posteriori e mise in moto. Con un boato tremendo la potente motocicletta partì verso la residenza di Daisuke. Dopo un’ora buona di viaggio alle 8.30 il killer arrivò in una villetta. Estrasse dal fodero una delle sue pistole e andò a suonare il campanello. Un uomo di oltre quarant’anni dai capelli biondo cenere, che andavano però ad ingrigirsi, e gli occhi scuri come catrame, tuttavia iniettati di sangue, lo accolse in malo modo. Si calmò quando vide la pistola.
<< Ti manda Quella Persona? Chi sei? Non ti ho mai visto quando lavoravo. >> Gracchiò con voce sgradevole.
Non era il caso di dare troppe informazioni.
<< Non ti riguarda… beh speravo in invito formale ad entrare magari con una birretta ma sarebbe troppo ottimistico anche per me. Che ne pensi di parlarmi della tua famiglia? >> Disse sorridendo l’uomo dagli occhi di ghiaccio.
Daisuke urlò e con un movimento repentino fece per aggredire l’uomo armato. Quest’ultimo lo afferrò per un braccio e lo atterrò. Poi lo agguantò mentre era ancora disteso e legò le sue gambe attorno al braccio del pazzo.
<< Calmiamoci… ti voglio solo fare qualche domanda! >> E ora come faceva ad avere le informazioni? << Sono qui per Shiho! >> Disse poi disperato.
Daisuke si calmò.
<< Vieni dentro… non prendere appunti e spegni il cellulare. >>
L’uomo liberò il folle e si accomodarono in un salottino. Daisuke portò del Whiskey.
<< No grazie… se devo bere preferisco il Brandy! >> Disse con un’occhiata eloquente.
L’uomo annuì e portò del Brandy.
<< Sono tutti morti Brandy… non c’è più nessuno di quelle serpi! >>
L’uomo alzò un sopracciglio...
<< No… Shiho Miyano è ancora viva e io so con per certo che tu sai dove trovarla. So che sei “In Sonno” ma questo non vuol dire che tu non sia più membro… della nostra fazione. >>
Daisuke ruggì.
<< Shiho… beh se qualcuno deve ucciderla quello sarò io! Io ho fatto ammazzare mio fratello e quella sgualdrina che amava e sempre io ho comandato a Gin di uccidere mia nipote Akemy! Serpenti, tutti serpenti piagnucoloni che non hanno avuto il coraggio di fare ciò per la quale erano stati assunti e pagati. Io però ero fedele all’idea di Quella Persona e mi sono subito proposto! Era così fiero di me… >> Disse con occhi luccicanti di orgoglio.
Un agente dell’organizzazione in sonno equivaleva ad un impiegato che prendeva le ferie: per quell’uomo “le ferie” dovevano aver fatto cedere quel poco di lucidità che gli restava. L’assassino dagli occhi grigi era comunque concentrato: quel pazzo stava rivelando molte cose importanti senza capire un paio di cose fondamentali.
<< E Shiho? Non hai scoperto nulla riguardo lei? >>
<< Stava continuando le ricerche di quel serpente di mio fratello. Dovresti chiedere a Vermouth. Io sono in sonno. >>
L’assassino finì il brandy e fece per alzarsi. Daisuke non lo accompagnò. L’uomo si rimise in cammino sulla sua motocicletta. Si diresse verso un palazzo lontano da quella casa. Parcheggiò e poi prese la sua ventiquattro ore. Arrivò fino alla terrazza dell’alto edificio e si appostò vicino la ringhiera. Mise insieme i pezzi del suo Walther Wa2000 e puntò verso la residenza di Daisuke: non era il caso che quello sciroccato rimanesse in vita pronto ad intralciare i suoi piani e inoltre “Quella Persona” non aveva bisogno di lui e non gli aveva proibito di ucciderlo. Erano all’incirca 780 iarde… un tiro relativamente pulito. Da quel punto vedeva bene la camera da letto di Daisuke e infatti non fu deluso: il folle zio di Shiho aveva appena mostrato la sua brutta faccia. Stava per puntare ma quello all’improvviso si girò e scoppiò a ridere proprio davanti al mirino. Scappò via e raggiunse la sua macchina. La macchina cominciò a muoversi e il killer fece per puntare la sua arma ma la casa esplose all’improvviso accecando la sua visuale. Intanto la macchina di Daisuke scappava via lontano. Il killer guardò nauseato la scena: quel tipo aveva intuito tutto.
<< E va bene… il primo round l’hai vinto tu te lo concedo! >>
Frattanto il diabolico Daisuke chiamò un numero ignoto al mondo.
<< Qui Sakè!>> Disse allegro.
Una voce maschile gli rispose quasi arrabbiata.
<< Ben tornato in servizio! >> Disse la voce chiudendo quasi istantaneamente.
Intanto il killer chiamò un paio di minuti dopo “Quella Persona”.
<< Potrei aver tentato di uccidere Daisuke fallendo… che cosa dovrei fare se davvero lo avessi fatto? >>
Una voce molto alterata gli rispose dall’altro capo del telefono.
<< Meglio per te se lo ammazzi… c’è un motivo per cui è stato messo “In Sonno” impiastro! E’ pericoloso per tutti. Completa la missione in fretta. >> Disse poi la voce stizzita chiudendo il telefono in faccia all’uomo.
Quest’ultimo guardò ancora una volta la casa in fiamme di Daisuke, in lontananza si sentivano le sirene dei pompieri. Ripose i pezzi del fucile nella valigia e tornò alla moto. Partì via veloce senza guardarsi alle spalle. Decise poi di andare di nuovo in albergo per avere modo di fare altre ricerche.
Quel venerdì 17 fu il più grave degli ultimi vent’anni: Sakè era ritornato in attività e per tutti era una disgrazia immane: nell’organizzazione tutti sapevano dei problemi mentali che lo caratterizzavano e lo rendevano violento e instabile. Inoltre alcuni dottori, sempre dell’organizzazione, gli avevano diagnosticato una forma di “Complesso Del Messia” che rendeva quell’uomo di un intelligenza molto elevata tuttavia lo estraniava dal mondo e lo rendeva particolarmente odioso. All’organizzazione Quella Persona aveva capito che Daisuke poteva creare non pochi problemi e così dopo averlo sfruttato per eliminare le mele marce della famiglia Miyano gli aveva imposto le ferie. Era temuto inoltre per la scarsa premura che dimostrava nell’eseguire degli ordini… per carità era precisissimo ma in non poche occasioni aveva proposto l’utilizzo di armi nucleari… questo dovrebbe darvi un’idea di chi presto Shinici si sarebbe trovato contro. Il fatto che ora fosse di nuovo in servizio implicava parecchie cose: un problema per Quella Persona, un pericolo mortale per Shiho e Shinici e una rivalità con Brandy che risaliva a tanto tempo fa. In effetti anche se quel venerdì 17 era iniziato bene, aveva mantenuto intatta la fama di giorno porta sfortuna. In particolare quella sfortuna era rappresentata solo da quel pazzo di Daisuke. Frattanto il nostro killer si stava dirigendo verso l’albergo ripensando alle informazioni avute da quello schizofrenico di Daisuke.
<< Vermouth ah? >>
 
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view post Posted on 23/6/2011, 22:58     +1   -1
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Bellissima, seriamente... Non vedo l'ora di leggere il seguito!
Già lo odio, Daisuke...
 
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Erik904
view post Posted on 23/6/2011, 23:00     +1   -1




Lo odio anche io che l'ho creato perciò figurati! :P Comunque fa piacere sapere che la trovi carina come storia! Mi sto appassionando anche io alla tua "Raven's Sound" e aspetto con ansia il seguito! :)
 
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view post Posted on 23/6/2011, 23:01     +1   -1
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Se vuoi, ho già postato il primo capitolo. ^*
 
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Erik904
view post Posted on 23/6/2011, 23:02     +1   -1




Letto! Semplicemente stupendo mi ero scordato di commentare! xD Ho rimediato subito!
 
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view post Posted on 24/6/2011, 07:48     +1   -1
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bellissimo capitolo!
sei molto bravo, a creare nuovi personaggi
non vedo l'ora di leggere il continuo
 
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