Ok visto che ho già un capitolo scritto ho deciso di postarlo subito così posso dedicarmi subito al terzo! Spero vi piaccia e che ci siano tanti commenti! Have A Nice Day!
L’Assassino Dagli Occhi Di Ghiaccio.
Il pomeriggio trascorse tranquillamente: i due rimbambiniti passeggiarono per un bel po’ e poi, verso le 8.30 fecero ritorno verso casa. Mentre camminarono Ai si ritrovò a pensare agli eventi che erano accaduti durante la notte di Halloween. Vermouth aveva detto che non avrebbe più dato la caccia a lei e a Shinici, e quest’ultimo inoltre aveva confidato ad Ai che Vermouth sembrava “disinteressata” nei confronti di quei criminali. Stava seguendo un piano tutto suo, e nessuno riusciva ancora a capire che diavolo avesse in mente quella donna. Conan le aveva detto di non preoccuparsi più ma lei sapeva per esperienza quanto quelli dell’organizzazione sapessero essere subdoli.
<< Kudo-Kun io… >> Cominciò Ai.
Conan la zittì con un cenno. La scienziata si alterò e parlo piuttosto risentita.
<< Come ti permetti di zittirmi io… >> Fu zittita di nuovo dal detective.
<< Haibara fai silenzio… ho sentito un rumore provenire da quel vicolo! Era un tonfo strano. >> Disse grave il detective.
Entrambi si avvicinarono spaventati e guardarono nel vicolo. Un uomo era inginocchiato con due profonde ferite da coltello all’altezza delle cosce. Era piuttosto malconcio. Era grassottello, vestito con uno smoking insozzato di sangue. Gli occhi scuri lacrimavano a causa del dolore e i capelli neri come la notte erano sporchi di sangue. Un altro uomo stava in piedi e con la faccia sporca di sangue… si però il sangue era dell’uomo inginocchiato. L’uomo in piedi era alto sul metro e novanta, sulla quarantina con capelli neri come il piumaggio di un corvo e occhi grigio acciaio. Macchiato di sangue, troneggiava su l’altro uomo puntandogli due Desert Eagle al volto.
<< Dovresti essere più collaborativo amico. Non ti ho chiesto mica di vendermi l’anima… per di più sei stato parecchio aggressivo! Ho dovuto essere “convincente” ma non credere che mi sia divertito. Beh in effetti forse un pochino mi è piaciuto, ma non troppo! >> Disse ridendo l’uomo armato.
Conan fece per azionare la sua scarpa ma Ai lo fermò.
<< Lasciami Ai quell’uomo rischia la vita. >> Sussurrò Conan.
L’uomo armato rinfoderò dentro due foderi che teneva all'altezza delle ascelle le sue pistole e afferrò un braccio della sua vittima.
<< Andiamo… non costringermi! Dimmi ciò che voglio sapere. >> Disse mortifero.
<< F-F-Fottiti! >> Balbettò l’uomo.
Un secco CRAC fece accapponare la pelle ai due finti bambini, Ai si tappò le orecchie mentre Conan digrignò i denti. Il sadico uomo estrasse una pistola. Nessun urlo intanto fuoriuscì dalle labbra del povero disgraziato. L’uomo armato gli aveva tappato la bocca con la mano e ora gli impediva di chiamare aiuto. L’uomo malconcio si sdraiò a terra rantolando. Conan intervenne. Accadde tutto in un momento: l’uomo malconcio non appena vide i due ragazzini e notando la distrazione del carnefice estrasse un minuscolo revolver dalla sua giacca con la mano sana, l’uomo dagli occhi di ghiaccio invece sussultò non appena notò i piccoli intrusi, Conan, con la sua potentissima scarpa calciò con forza un pallone fuoriuscito dalla sua cintura, il carnefice uccise quel poveraccio ma venne colpito proprio sulla faccia. Il sangue schizzò dalla fronte dell’uomo massacrato e macchiò la camicia nera e i jeans dell'assassino ancora di più. Il rumore generato dallo sparo della potente pistola allarmò i diversi passanti. Conan pensò che a breve la polizia avrebbe preso quello psicopatico ma si sbagliava di grosso. Con un movimento energico l’uomo dagli occhi di ghiaccio si rialzò e sparò due colpi all’aria che fece spaventare la folla e prese a correre dalla direzione opposta. Conan si lanciò all’inseguimento. Una voce fermò Ai prima che si potesse muovere.
<< Wait, lo aiuto io! >> Era una donna bionda e con gli occhi molto azzurri: Jodie Saintemillion.
Cominciò a correre dietro Conan. L’uomo armato era veloce quanto un atleta e Conan stava finendo il fiato. Il killer arrivò in strada e una macchina stava per investirlo ma con uno slancio in avanti evitò i guai e arrivò davanti ad una motocicletta di grossa cilindrata : un’Harley Davidson. Jodie e Conan stavano per raggiungerlo. Con un colpo preciso colpì un punto vicino ai piedi di Conan facendolo fermare. La moto partì con un rombo tremendo. Jodie raggiunse il piccolo Conan.
<< How are you cool kid? >>
<< Signorina Jodie… mi è scappato! Quel criminale mi è scappato! >> Disse Conan sudato e col fiatone.
L’agente dell’ FBI Jodie accompagnò il piccolo detective da Ai che intanto era sorvegliata da James Black.
<< L’avete preso Jodie? >> Domandò l’anziano agente dell’ FBI.
Jodie scosse il capo. Ai raggiunse Conan.
<< Stai bene? >> Chiese.
Il bambino annuì.
<< Signor Black immagino vorrà i dettagli giusto? >> Chiese Conan.
Black fece un cenno di diniego.
<< No figliolo, questo è compito della polizia! Noi ufficialmente non siamo neanche qui ricordi? >> Disse rivolgendogli un'occhiata strana.
Conan annuì capo abbattuto. L’ispettore Megure, scortato dall’agente Takaji, lo raggiunse poco dopo, i due agenti dell’FBI si erano dileguati, e andò da Conan e Ai. Takaji guardò bene il piccolo detective: sapeva bene quanto quel ragazzino fosse arguto e in una determinata occasione Conan gli aveva dato a capire che non era ciò che sembrava.
<< Dimmi Conan che è successo? >> Chiese gentilmente l’ispettore Megure.
<< Io e la mia amica stavamo facendo una passeggiata e all’improvviso siamo stati attirati da un rumore proveniente da quel vicolo. Siamo andati a vedere e abbiamo visto l’uomo per terra essere torturato da un tizio armato. Usava due Desert Eagle e doveva avere un coltello da qualche parte, la vittima aveva dei brutti tagli nella parte superiore delle gambe. >> Disse Conan rivolto più a se stesso che all’ispettore.
Ai tossicchiò e poi aggiunse con una finta voce lacrimosa qualcosa di suo.
<< E’… E’ stato orribile ispettore! Abbiamo visto la vittima brutalizzata da quel pazzo… gli ha spezzato un braccio e prima chissà cos’alto aveva fatto! Abbiamo avuto tanta paura! >> Disse Ai appoggiando la testa sulla spalla di Conan.
Il detective si stupì ma si riprese subito dopo le parole di Ai.
<< Recita più da bambino Kudo- Kun altrimenti rischi di far insospettire tutti… Takaji ha già i suoi dubbi vuoi che anche l’ispettore sospetti qualcosa? Idiota! >> Bisbigliò la ragazzina.
Conan la guardò storto: detestava quando aveva ragione…. o forse no… io sto solo riportando la storia non dovrei aggiungere queste considerazioni personali in effetti. Conan abbassò lo sguardo e con voce fanciullesca si pronunciò.
<< Ha ragione… è stato orribile! Sembrava di essere in uno di quei thriller della tv. Ispettore possiamo andare a casa? Sono le nove passate e il dottor Agasa si starà preoccupando. >> Disse Conan facendo un espressione così tenera, e così buffa secondo Ai, che l’ispettore si intenerì.
<< Va bene ma prima almeno dammi una descrizione di quell’uomo… dopo tu e Ai potrete andare a casa. Ne avrete bisogno immagino… è stata una giornata pesante. >>
Conan fornì una dettagliata descrizione fisica del killer e persino la targa della moto con cui era scappato il colpevole. L’ispettore Megure ringraziò e mandò a casa i due finti bambini.
<< Ma lo sai che sei proprio tenero quando fai il bambino Kudo-Kun? >> Disse Ai prendendo in giro l’amico.
Conan sorrise sarcastico.
<< E tu un’ottima attrice… avresti ingannato anche me con quel finto pianto! >>
Raggiunsero la villa dei Kudo e suonarono il campanello: il dottor Agasa era già lì. Conan raccontò di nuovo tutto ciò che era successo. Yusaku si fece subito attento e interessato al misterioso Killer, Agasa invece era sollevato perché non era successo niente mentre Yukiko era terrorizzata.
<< Shinici quel tipo potrebbe venire a cercarvi… lo avete visto in faccia. >> Disse preoccupata.
Shinici minimizzò la cosa.
<< Non credo lo farà… la signorina Jodie sicuramente sarà già arrivata a questa conclusione e di certo da domani avremo lei o qualche agente dell’FBI alle calcagna no? Vedrai che non succederà niente. >> Disse mangiando con tranquillità.
Ai annuì.
<< Kudo-Kun con le sue deduzioni ha fatto colpo sugli agenti dell’FBI e di certo la signorina Jodie non lo lascerà scoperto, inoltre anche se io non ho accettato il programma di protezione dei testimoni sono di certo controllata avendo avuto parecchi contatti con Vermouth ad Halloween. >> Disse Ai pensierosa.
Conan intanto rimuginava su quel tipo: doveva avere quasi quarant’anni eppure si muoveva come un gatto, era stato colpito da un suo tiro potenziato e si era subito rimesso in piedi e per di più… aveva avuto almeno due occasioni per uccidere lui e Ai e invece aveva mirato in basso. Forse non voleva ucciderli?
<< Domani vado dalla signorina Jodie. C’è qualcosa che non mi convince. Devo parlarne con lei. >> Disse poi risoluto Conan.
Ai sorrise sarcastica.
<< Un altro caso per il famoso Shinici Kudo eh? Beh io vengo con te. >>
Conan la guardò e annuì. Yukiko, in seguito, non riuscì mai a spiegarsi perché aveva visto quei due come una coppia perfetta fin da quel momento. La notte trascorse tranquilla ma intanto dall’altra parte della città il killer dagli occhi di ghiaccio lucidava un fucile a pompa nella sua stanza d’albergo. Una borsa del ghiacciò gli alleviava il dolore causato dalla pallonata di quel ragazzino.
Emise uno strano verso simile ad un “Raaah”
<< Quel ragazzino ha un futuro come calciatore… anche se come poliziotto o detective ci saprebbe fare! Mi ha inseguito con parecchia tenacia. Comunque il fatto che quel sacco di lardo mi abbia trovato non fa presagire nulla di buono. Oramai mi sono col fiato sul collo, devo chiamare assolutamente la base e farmi dare istruzioni. Il nostro obbiettivo potrebbe già sapere della mia presenza in Giappone. >> Si alzò e compose un numero segreto sul suo cellulare.
Una voce bisbigliata diede nuove istruzioni al misterioso individuo. Chiuse la chiamata e lanciò il cellulare vicino al letto. Un risolino gli scappò di bocca.
<< Sarà una missione divertente… complicata ma divertente. Sono proprio curioso di conoscerla questa Shiho Miyano. >> Disse tornando a lucidare il suo fucile a pompa.
Il giorno dopo, venerdì 17… quando si dicono le coincidenze, i due piccoli adulti si diressero verso l’appartamento di miss Saintemillion, sapesse che l’ho chiamata così… mi prenderebbe in giro a vita e oltre, Shinici ancora pensava alla resistenza straordinaria di quell’uomo.
<< Non è poi così pazzesco… quell’uomo era robusto e atletico. Ecco perché ha resistito al tuo colpo! >> Disse Ai leggendogli nel pensiero.
Conan annuì.
<< Si forse… ma non era nemmeno stordito! Era così lucido da rialzarsi di scatto, correre con tranquillità e con una mira così perfetta da colpire a pochi centimetri dai miei piedi. Non mirava ad uccidere… solo a fermarmi. E comunque non mi convince nemmeno la vittima… aveva una pistola e non l’ha usata per difendersi. E’ tutto molto strano… un assassino che inoltre non si cura di nascondere il volto o di scegliere un luogo più appartato per estorcere informazioni o uccidere il suo obbietivo... è tutto troppo strano. >> Sentenziò Conan.
Ai annuì: in effetti molte erano le cose che non tornavano… e quel giorno dovevano ancora succedere parecchie cose. Raggiunsero l’appartamento dell’agente Jodie e suonarono.
<< Good morning chi è? >> Pigolò la voce allegra dell’agente Saintemillion.
Fu Conan a rispondere.
<< Siamo Conan Edogawa e Ai Haibara miss Jodie ci chiedevamo se… >>
<< Oh entrate prego! >> L’interruppe Jodie.
I due ragazzini aprirono il cancelle ed entrarono nel grande palazzo. Salirono qualche piano di scale e suonarono il campanello di casa Saintemillion. Jodie aprì la porta sorridente.
<< Hello ragazzi! Come mai siete arrivati così presto? >> Chiese cortesemente la finta professoressa d’inglese.
<< C’è qualcosa che non va nel killer in cui si siamo imbattuti ieri io e Haibara. >>
Ai annuì.
<< Edogawa-Kun ha ragione. Ci sono delle cose che non tornano e… >>
<< E adesso ne parleremo tutti insieme. Vedete crediamo che quel tipo c’entri con l’organizzazione. >> Disse James Black comparendo da dietro Jodie.
Conan espose i suoi dubbi. Jodie e James erano affascinati: erano i loro stessi dubbi espressi da un bambino di 7 anni… aveva una mente davvero straordinaria.
<< Ieri, ovviamente non visto, sono riuscito a prendere un oggettino dalle tasche della vittima. Non giudicatemi ve ne prego… non ho voluto inquinare le indagini, ma la morte di quel tipo era sospetta e ho subito immaginato che c’entrasse l’organizzazione quando vi abbiamo visto girare da soli per quelle vie. Ragazzi dovete stare attenti… sono tipi pericolosi! Non ricordate Halloween? >> Chiese severo James.
Conan arrossì.
<< Veramente eravamo lì per una comune passeggiata, è stato tutto un caso! >>
Ai invece si disinteressò al rimprovero e chiese subito dell’oggetto.
<< E’ un disco. Non siamo riuscito ad aprirlo. Io, Jodie e Camel ci abbiamo provato tutta la notte. >> Disse James.
Jodie portò il suo computer portatile e lo mise sul tavolo della stanza da pranzo dove invitò gli ospiti a raggiungerla. Ai strappò di mano a James il cd e si diresse subito verso il pc.
<< Ehi ma che fai? >> Esclamò Black sconcertato.
Conan lo fermò.
<< Mm cool kid che cosa vuol fare la tua amica? Non ci siamo riusciti noi in una notte come può pretendere lei di… >> Jodie fu fermata da uno sbuffo di Ai.
<< Mi lasci questo cd per mezz’ora miss Jodie. Sono certa di poterlo aprire. >> Disse la piccola scienziata concentrata.
Conan sorrise sarcastico: e poi era lui a non saper recitare come un bambino…
In quella mezz’ora James Black fece parecchie domande a Conan su Ai: il ragazzino non rispose o dava risposte vaghe. Jodie li interruppe.
<< Cool Kid… quella ragazzina… vi somigliate parecchio sai? Entrambi siete molto… perspicaci per la vostra età. >> Era dubbiosa e Conan cominciò a sentire uno strano caldo: si stavano facendo scoprire.
La situazione non migliorò quando il secondo telefono di Conan, quello che utilizzava per parlare come Shinici con Ran, suonò.
“ Oh no… perché Ran chiama adesso? Che faccio?” Pensò terrorizzato.
Ai interruppe il filo dei suoi pensieri: dopo trentaquattro minuti, era penetrata nelle difese del cd. Conan chiuse la chiamata. Ran rimase allibita.
<< Che diavolo gli è preso? Lascia squillare a vuo e poi nemmeno risponde? Quel maniaco delle deduzioni e dire che a Londra…. Ahhhhh Shiniciiii! >> Urlò furibonda.
Ai intanto aprì la cartella coi file dentro il cd. C’era un’unica cartella denominata Brandy che a sua volta conteneva due cartelle: una con scritto APTX4869 e una che riportava il nome di Esterni. Ai aprì subito il file con il nome del veleno. Vi erano i dati tanto sognati da Conan. Memore dell’ultimo cd che avevano sottratto all’organizzazione Ai prese un block notes dal tavolo e scrisse i dati che le servivano per l’antidoto: voleva evitare che il "Night Baron" formattasse anche quel pc. Dopo dieci minuti buoni a scribacchiare formule, in un religioso silenzio poiché nemmeno gli agenti dell’FBI osavano parlare, Ai chiuse la cartella sull’APTX e passò all’altra cartella.
Quel file conteneva nomi importanti dell’organizzazione, nomi di liquori si intende, e dava a capire che il boss non aveva un nome inerente agli alcolici. Proprio come Gin, per Brandy il boss era “Quella Persona”. Si parlava di alcuni affari illegali, parecchio importanti in verità… alcuni parlavano addirittura di morti famose e complotti per avere al governo persone asservite al boss: senatori, parlamentari, ambasciatori… c’era di tutto. L’organizzazione era più potente di quanto si pensasse: agiva in tutto il mondo e aveva contatti ovunque. La CIA aveva al suo interno cinque spie, nell’FBI c’era una spia, ma i file dicevano che la spia era stata "terminata", la DEA aveva un capitano al servizio dell’organizzazione la polizia aveva poi talpe a non finire. Era una miniera d’oro in teoria… ma i nomi delle spie non comparivano così come non comparivano i nomi dei politici corrotti. James sudò freddo.
<< Santo cielo… quei tipi sono ovunque! >>
Jodie deglutì.
<< Sembra che tutto sia organizzato a pennello… hanno agganci ovunque persino dei giudici! Cellule terroristiche, contrabbandieri, spacciatori, scienziati… c’è tutto! Tutto nascosto però! My God… it’s incredible! >> Disse la bionda agente dell’FBI.
Conan era preoccupato quanto loro ma anche molto speranzoso: Ai forse avrebbe potuto farlo tornare di nuovo Shinici Kudo.
<< Il nostro Killer era alla ricerca di qualcosa di molto importante… siamo stati fortunati a trovarlo prima noi! >> Disse Conan. << A questo punto è chiaro com’è andata: la vittima faceva parte dell’organizzazione e ha pensato bene di tradirli. Ma “Quella Persona” non ci sta e gli manda contro un Killer spietato che ha il compito di recuperarlo ma io e Ai gli guastiamo la festa irrompendo proprio mentre deve recuperare il prezioso cd! >>
James e Jodie si guardarono in faccia.
<< La situazione è più seria del previsto… cos’hai in mente adesso ragazzo? >> Chiese James.
Conan sorrise.
<< Di farli finire tutti in prigione è ovvio… prima però dobbiamo capire chi è Brandy. Deve essere uno altolocato… forse è proprio lui il nostro Killer. Signorina Jodie io e Ai verremo sicuramente chiamati da Megure per far confermare le nostre versioni. Se ci saranno novità vi terremo informati. Nel frattempo contattate gli altri della squadra…si devono chiarire alcune cose e potrebbero esserci diverse sorprese. >> Disse allegro il finto bambino.
<< Ti vedo molto fiducioso cool kid. Beh non ci resta che sperare bene no? Ok allora ci vediamo non appena avremo riunito gli agenti oggi assenti. Nel frattempo cercate di non mettervi nei guai. >> Disse Jodie strizzando un occhio.
Conan sorrise.
<< Per essere venerdì 17 oggi la fortuna ci ha veramente sorriso! >> Disse con un sorrisone Conan.
Mai parole furono più errate…