| Buonasera a tutti *W* Ho deciso di postare il secondo capitolo sta sera,visto che domani parto. In questo capitolo(come sicuramente sarà in molti altri),approfondirò i due personaggi. Fatto sta che,parecchio tempo fa,curiosando su wikipedia ho trovato questa citazione nella descrizione del personaggio di Akemi " Proprio dalla descrizione della sorella minore e dai suoi ricordi, veniamo a conoscenza di molte delle caratteristiche di Akemi; ci viene mostrata come una giovane allegra, solare e che, nonostante le difficoltà datele dall'appartenenza all'Organizzazione, riusce a trascorrere una vita sicura e alla luce del sole, a differenza della sorella. " E qui mi sono detta "Cosa,cosa,cosa?". è impossibile che una persona che vive in un clima angosciante come quello dell'organizzazione sia solare(che è l'aggettivo più inutile esistente sulla faccia della terra). Ci sono persone magari,che come Akemi,hanno un sorriso bellissimo. Sono quelle persone destinate a sorridere;quelle che io definisco "il sorriso del mondo". Adesso vi lascio alla lettura. Spero di non aver fatto flop con questo capitolo(che è anche di passaggio). Buona lettura *^*
2.Atto Uno
L’essere tormentato da qualcosa a cui non si può sfuggire … è come se un peso ti schiacciasse.
“Non lo capisci da solo?!”
Il senso di colpa per averla tirata in ballo mi perseguiterà per sempre. Io,che avrei dovuto solo usarla,avevo finito per innamorarmene come mai mi era accaduto. Una volta,avevo cercato in tutti i modi una soluzione per salvarla. “Non serve.”aveva una voce soffice “Non voglio scappare” diceva “Non voglio ricominciare,non voglio non salvarla. Se questa deve essere la mia fine,lo sarà. Non voglio pentirmi per sempre di non aver fatto tutto ciò che potevo per salvarla .Non devo abbandonarla. E non voglio abbandonarti.” Alla fine ci hai abbandonati entrambi.
Non ho mai creduto nell’amore. Ho sempre avuto un modo tutto mio di vederlo;un modo così triste e arrendevole,che se qualcuno in qualche modo lo venisse a sapere,mi etichetterebbe come “miserabile”. <<siamo arrivati>> Fermai la macchina davanti all’enorme palazzo. Per tutto il viaggio non disse una parola. Non che la cosa mi disturbasse,anzi:di stupidaggini in una giornata,ne sentivo anche troppe. Alzai la testa al cielo:il sole iniziava ad essere coperto da fitti nuvoloni. Sospirai. La stagione delle piogge era sempre più vicina. <<ti ringrazio del passaggio>>la sua voce ferma mi stupì. Mi voltai a guardarlo << Di nulla>>. Era difficile che i membri importanti dell’organizzazione parlassero con dei sottoposti,soprattutto se questi non sono loro diretti collaboratori. <<miyano- La voce di Vodka mi sorprese. – Buon lavoro,ma adesso ci pensiamo noi. Perché non vai a fare un salutino a tua sorella?Ultimamente quella lì è più scostante del solito>>sorrise come un’ebete. Strinsi i pugni e gli voltai le spalle. “Quella lì”,un giorno ve la farà pagare. Nell’allontanarmi mi sentì incredibilmente meglio. Per tutto il tempo,quel tizio non aveva smesso di fissarmi. Gli sguardi della gente mi avevano sempre infastidita. Non contava chi fosse a guardarmi;agli occhi di tutti io mi sentivo la cosa più sporca del creato. Approfittai di quell’attimo per lasciare tutti i miei pensieri al vento che in quel momento mi sfiorò il viso. Entrai nel grande palazzo che sembrava decadere da un momento all’altro. In realtà,all’interno era pieno di innovazioni e confort,tutti per quei corvi dall’aspetto malvagio. Arrivai al quinto piano circondata dal mormorio dei presenti. <<ehi Miyano – la voce di Korn mi giunse alle orecchie- Vieni a fare visita alla tua sorellina?>>un risolino generale fece da sottofondo a quella scena. Strinsi ancora i pugni. Indifferenza. Dovevo fingere indifferenza. Ve la farà pagare a nome mio,di mio padre e di mia madre. Aprì la porta. Quanto tempo era che non vedevo Shiho?Dieci,dodici mesi?Nonostante vivessimo nella stessa città,non ci vedevamo mai. Non tanto l’abitare nella stessa città e non poterci vedere,quanto il motivo che non ci faceva incontrare mi faceva stare male. <<cosa diavolo vuoi ancora,Gin?>> La sua voce era dura . Mi fermai sull’uscio. Non mi era mai piaciuto che Gin stesse attaccato in modo così morboso a mia sorella,ma come al solito,la mia impotenza mi aveva bloccato anche per quella questione. Io,cosa avrei potuto dire senza che si ripercorresse su di lei? Chiusi la porta alle mie spalle. I capelli lievemente più lunghi,il fisico più slanciato..la mia Shiho - chan era cresciuta ancora. Sorrisi lievemente. <chi sei?>>si era accorta dall’odore che non ero Gin;sicuramente. Si voltò di scatto. <<ciao,Shiho-chan>> le sorrisi. <<a-Akemi!>>posò le provette sul tavolo e mi corse in contro abbracciandomi. <<va tutto bene Shiho. Va tutto bene.>> le accarezzai la testa maledicendomi ancora una volta per tutte le sciocchezze che riuscivo a farfugliare. Avrei dovuto smettere di parlare anche io. Che senso aveva dirle che sarebbe andato tutto bene? Non sarebbe comunque cambiato niente. Quel calore,quello che solo le persone che ami ti possono donare,potevo sentirlo solo ogni dieci,dodici mesi. E per così poco tempo,che in realtà non mi bastava neppure per una settimana. Quando rivedevo Shiho,provavo sempre quel calore,che nonostante non mi bastava mai,era così dolce da farmi star bene,per un momento. Era quello che nonostante tutto,mi faceva andare avanti. La mia teoria sull’amore era macabra e triste. Nonostante la mia storia con Dai mi abbia riservato delle sorprese,il mio pensiero non è mutato. L’amore è il sentimento più dolce che ci sia. Il più bello,il più caldo. Eppure,è il sentimento che meno degli altri ti darà la possibilità di arrivare a qualcosa. Quando finirà- Perché finirà prima o poi - perché come tutte le cose,ha anche esso un inizio e una fine,che lascerà soltanto un sapore amaro in bocca. Un sapore così amaro,da inasprire tutto ciò che incontrerà sul proprio cammino. E non è neppure un sentimento così forte,perché coloro che lo provano e lo attraversano,sono solo dei comuni esseri umani.
Una volta,preso dall’ira e dall’incredulità,le domandai perché stesse lottando così assiduamente. Io le stavo mostrando una via sicura. Io stavo cercando di salvarle la vita.
<<akemi,perché?>> <<dai-kun,no,scusa Shu-chan… - sorrise- se posso provare anche solo un istante quel calore così appagante,se solo per un momento posso sentirmi amata guardandoti,se posso essere serena..Va bene così. Per quello posso stare male,posso lottare. Per quello posso andare avanti. È per quello che posso dirmi “Resiti. Resisti solo un altro giorno”.Ma adesso quello che devo fare è dare una svolta. Per riuscire a godere di quel calore e di quell’amore ancora più a lungo. Lo faccio anche per me,Shu-chan. Non preoccuparti,la forza di quel calore,il tuo calore, mi aiuterà>>.
Quella forse,è stata l’ultima volta che l’ho vista. Tante volte,ho dato la colpa della sua morte a quegli uomini,a sua sorella,ai suoi genitori,ma non mi sono mai sentito appagato. La colpa è soprattutto mia. Se fossi riuscito ad abbracciarla di nuovo prima che andasse via e se avessi lottato per lei,per renderla felice,forse sarebbe ancora qui,a stringermi la mano. A farmi sentire quel calore che prima mi era sconosciuto. A farmi sentire quell’amore,che mi manca da troppo tempo oramai. “Io non voglio abbandonarti” aveva detto. Alla fine lo ha fatto. O forse,l’ho fatto io.
*Incrocia le dita* Fatemi sapere i vostri pareri,miei cari. Ci vedremo al mio ritorno. Sayonara. Ran.
Edited by ~ Ran-chan ~ - 14/8/2011, 02:22
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