Splendore del mattino., quest genin per Chiaki Hyuga

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view post Posted on 8/3/2012, 18:03     +1   -1

Il cavaliere d'oro

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/ continua da Qui /

La ragazza era entrata nella sede del clan degli Hyuga; molte giovani ragazze vestite con dei kimono viola ornati con nastri più scuri si avvicinarono alla neo genin quasi circondandola. Le dieci ragazze si fermarono a pochi centimetri da Chiaki formando un cerchi o perfetto attorno alla ragazzina. Una delle donne uscì da quella strana formazione e la scrutò attentamente. Lo sguardo vacuo della pupilla bianca degli Hyuga spesso metteva a disagio, ma tra loro, nella loro casata, gli adepti del clan potevano sentirsi apprezzati e protetti. Finalmente la donna, evidentemente più matura rispetto alle altre, ruppe il silenzio quasi imbarazzante che si stava per creare.

Benvenuta piccola Chiaki, il tuo nome era già noto a noi membri del clan. Ti stavamo aspettando.

La donna prese le mani alla ragazzina e le fece strada attraverso la sala d'ingresso e la portò nel giardino esterno. Una tenue luce contornava le filari di alberi di ciliegio, i cui petali danzavano morbidi accarezzati dal vento.
In giardino c'erano alcuni ninja che si allenavano ma il loro grado non era chiaramente definibile dato che tutti si allenavano indossando una tuta completamente nera. Vedendo passare la donna e il suo seguito di ancelle i ragazzi impegnati negli allenamenti si fermarono e le fecero un prolungato inchino, al quale la donna rispose con un cenno della testa.
Arrivate in fondo al giardino la donna si rivolse a un giovane Hyuga era impegnato in una solitaria meditazione a gambe incrociate.


Come sta procedendo il tuo allenamento Kioshi?

Kioshi:Per ora bene Maestra. Ma ancora non mi sento soddisfatto.

La perfezione si raggiunge con l'equilibrio tra la mente e il corpo. Il tuo fisico è forte ma la tua mente è turbata.

Il ragazzo sembrava totalmente impassibile e l'unico gesto che fece fu darsi una spazzolata ai capelli corvini su cui era rimasto incastrato un piccolo petalo rosa. Al dialogo seguì un profondo silenzio, interrotto solamente dal cinguettio di alcuni passerotti intenti a nidificare sui rami dei ciliegi. Poi la donna prese nuovamente parola.

Questa ragazza sarà la tu allieva per la prossima settimana. Dovrai insegnarle il comportamento adeguato e dovrai insegnarle le basi del nostro combattimento.

Kioshi: si maestra.

La donna si rivolse infine alla piccola Chiaki.

Sarai in buone mani.

E si allontanò con il suo seguito di ancelle dopo aver accarezzato la guancia della ragazzina. Kioshi osservò attentamente la ragazzina e con la sua voce profonda la invitò a sedersi al suo fianco.

Se vuoi farmi qualche domanda chiedi pure; presto non avrai tempo per chiedere informazioni o aiuti.

/ Bene un pochino di role, hai massima libertà. Enjoy/
 
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view post Posted on 9/3/2012, 17:40     +1   -1
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Dopo aver studiato un po' l'ambiente e la situazione intorno a lei, la ragazza si diresse verso l'enorme palazzo percorrendo il camminatoio al centro, per non violare quel giardino puro e curato. Quando arrivò alla porta della residenza le mani le iniziarono a tremare. Le fissò pensierosa, aspettando che il tremore si fermasse.

*Dai Chiaki, sei arrivata fino a qui. Adesso sei una kunoichi, non puoi mostrare questi atti di debolezza*

Spinse la porta ed entrò, scordandosi di bussare. Quando l'agitazione era tanta, la ragazza era solita commettere delle goffaggini. L'interno era così luminoso ed accogliente. Davanti a lei un enorme scala a chiocciola decorata da balaustre rifinite, probabilmente portava ai piani superiori. Tutto era così raffinato e frutto di una scelta minuziosa. I materiali utilizzati per la costruzione erano di ottima qualità; l'abbinamento del legno di betulla e del marmo donavano un senso di delicatezza ma allo stesso tempo di resistenza all'intera struttura. Ad un certo punto mentre la piccola Chiaki era persa nei suoi pensieri, da una porta scorrevole uscì un numeroso gruppo di ragazze. La Hyuga rimase abbagliata dalla loro grazia e bellezza. Ogni passo sembrava un passo di danza. Indossavano dei kimono viola in netto contrasto con la loro pelle candida, rifiniti con dei nastri più scuri che davano un tocco di classe ai loro abiti.

*Sono bellissime*

Questo fu il primo pensiero appena le vide. Chiaki era rimasta talmente abbagliata che nemmeno si accorse di essere circondata da tutte loro. La kunoichi sobbalzò. Sembrava quasi che fossero arrivate volando per quanto furono silenziose. Era stata totalmente presa alla sprovvista. Timidamente iniziò a guardarsi intorno, mentre l'agitazione e l'ansia crescevano dentro di lei. Le sue mani andarono a stringere i lembi del vestito come antistress. Ad un certo punto una donna, la più matura, face un passo avanti rompendo il cerchio perfetto.

- Benvenuta piccola Chiaki, il tuo nome era già noto a noi membri del clan. Ti stavamo aspettando. - disse la donna più anziana, pacatamente.

Il volto della Hyuga che aveva parlato sembrava essere tranquillo, sereno, non mostrava segni di ostilità. I suoi occhi perlacei la scrutavano, sembrava quasi che stesse cercando di leggere i pensieri della ragazzina. Forse coloro le avrebbero svelato i segreti del clan? La tensione e l'imbarazzo che prima la circondava stava scemando lasciando spazio alla curiosità. Chiaki fu colpita parecchio dalle parole della donna.

*Come fanno a sapere il mio nome? Si, mia madre era della casata principale, ma io non vedo questo posto da tantissimo tempo. Come possono avermi riconosciuta?*

Quella che Chiaki pensò essere la sua insegnante, le si avvicinò prendendole le mani e senza darle la possibilità di ribattere la ricondusse all'esterno della residenza. La luce del sole illuminò il volto della ragazza, che guardava nuovamente estasiata quel paradiso naturale. Solo gli alberi di pesco con il loro colore rosa sembravano dare un limite a quello spazio verde infinito. Ogni tanto degli spifferi di vento facevano muovere le fronde degli alberi lasciando nell'aria un profumo inebriante. Chiaki si sentiva a casa in mezzo a tutta quella natura. Mentre la donna camminava a passo spedito per il giardino, le persone smettevano le loro attività anche solo per ammirarla. Al seguito le ancelle la continuavano a seguire ovunque. Dopo alcuni minuti la donna rallentò. Stavano percorrendo una parte più isolata del giardino. La piccola Hyuga si affacciò da dietro il kimono della kunoichi. Quello che vide la lasciò a bocca aperta. Ninja di tutte le età, completamente vestiti di nero, si allenavano tranquillamente in quello spazio incontaminato. Chi da solo, chi in coppia, tutti erano impegnati nell'arte degli Hyuga. Sembrava che a nessuno interessasse del grado dell'altro, erano vestiti tutti uguali, li esistevano solo loro e l'allenamento. Al passaggio della donna e delle sue ancelle, anche i ninja vestiti di nero abbandonarono le loro attività per prostrarsi in segno di riverenza. La kunichi più anziana sembrò non dare molta importanza a questi gesti formali, infatti ricambiò con un semplice cenno del capo. Probabilmente era interessata ad altro, forse aveva un altro obiettivo e pensare ai convenevoli, non era necessario in quel momento. La scenetta continuò per un po' finché la Hyuga non arrivò in fondo al giardino. La donna lasciò la mano di Chiaki che si spostò per avere una visuale migliore di quello che stava accadendo. Un ragazzo poco più grande di Chiaki stava seduto a gambe incrociate meditando. La ragazzina lo guardò un po' confusa, cercando di capirne di più. Non ci volle molto prima che scoprisse che quell'individuo di nome Kioshi, sarebbe stato il suo sensei per tutta la settimana. Dalla conversazione che si era svolta tra lui e la donna che l'aveva portata li, la ragazzina aveva capito che anche lui stava seguendo un allenamento e che ancora non era terminato. Fu un po' dispiaciuta del fatto che quella donna non l'avrebbe seguita personalmente nell'apprendimento delle tecniche ma l'avesse assegnata a qualcuno ancora inesperto. Ma questo non la scoraggiò. La piccola Hyuga non era la tipa da giudicare una persona dalle apparenze, l'unico problema che la preoccupava, era il suo incredibile imbarazzo nel rimanere da sola con uno sconosciuto. Anche se era una Hyuga quell'ambiente e quelle persone le mettevano soggezione, lei non era cresciuta li, era tutto così nuovo. Forse la maestra di Kioshi, di cui non sapeva ancora il nome, si accorse della sua indecisione perché cercò di rassicurarla dicendole che era in buone mani e prima di andare via le accarezzò persino la guancia. Il suo affetto le ricordò tanto quello di una madre. Quel sentimento che non avvertiva più da così tanto tempo.
Adesso era l'unica ragazza rimasta. Kioshi la osservò attentamente come per studiarla, facendo imbarazzare parecchio la kunoichi. Lei abbassò il viso e fece ricadere la frangetta blu davanti all'occhio destro come per nascondersi. Dopo alcuni minuti di silenzio che sembrarono un eternità, questo la invitò a sedersi. La ragazza si accoccolò delicatamente sull'erba di fronte al suo sensei, stringendo le ginocchia al petto come per proteggersi.

- Se vuoi farmi qualche domanda chiedi pure; presto non avrai tempo per chiedere informazioni o aiuti. - disse il ragazzo con voce profonda.

Chiaki fu colta un po' alla sprovvista. Non sapeva da dove iniziare. Erano tante le cose che voleva sapere ma non poteva stare nemmeno tutta la giornata a fare domande. Così dopo alcuni secondi di riflessione, arrivò alla conclusione che la cosa che aveva la massima priorità era sapere di più sulle sue tecniche oculari e sul clan Hyuga. Il poco che conosceva, lo aveva appreso grazie dalla libreria di suo padre. Ma un libro non lo puoi capire completamente finché non vivi ciò che c'è scritto, sulla tua pelle.

- S-sarei curiosa di sapere q-qualcosa in più sul clan e sulle nostre tecniche - disse la Hyuga dai capelli blu balbettando timidamente.

Edited by Karen91 - 9/3/2012, 23:03
 
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view post Posted on 15/3/2012, 22:37     +1   -1

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Le domande della ragazza erano abbastanza canoniche per un adepto del clan. La storia del clan era radicata profondamente con la storia del villaggio infatti la nascita di uno e del altro quasi coincidevano.

Il nostro clan è nato qualche decina di anni dopo la fondazione del paese del fuoco e le nostre tecniche principali si basano, come puoi vedere dai presenti, sulle taijutsu. Ma il nostro vero punto di forza è l'innata che i nostri occhi nascondono e mostrano: il Byakugan.

Il vento si fece per un istante più forte, interrompendo le spiegazioni di Kyoshi.

Sono tante le possibilità del nostro clan. Comunque per ora devi sapere solo ciò che ti aspetta in questa settimana. Utilizzeremo la mattina per imparare il controllo del chakra e il pomeriggio sarà dedicato alla teoria.
Ma andiamo con ordine. Intanto devi sapere che al quarto piano della sede ci sono gli alloggi per i membri del clan, in questo momento c'è un piccolo appartamento con un letto e un tavolino per te. Quando finiremo le giornate potrai riposarti lì. Al terso piano, appena salita la scala a chiocciola presente al ingresso, troverai degli spogliatoi in fondo al corridoio a sinistra ci sono quelli delle ragazze e a destra quelli dei ragazzi. Una volta che avrai trovato il tuo armadietto potrai prepararti e lavarti lì. Gli allenamenti li svolgeremo qui in giardino, proprio sotto a questi alberi gemelli che ci fanno ombra.


Finalmente le spiegazioni erano terminate e la ragazza avrebbe presto iniziato il proprio addestramento. Con un gesto rapidissimo della mano sinistra, Kyoshi prese un petalo di ciliegio portato dal vento e lo posò sul palmo della mano destra.

Osserva attentamente.

Con una piccola, quasi impercettibile, contrazione della mano il petalo levitò sul palmo e, nonostante il vento che continuava ad alzarsi, rimase imperturbabile al centro del palmo del ragazzo.

Come vedi il mio chakra consente al petalo di rimanere al centro del palmo e lo limita negli spostamenti che subirebbe a causa del vento. Prova tu ora.

Rilasciato il chakra dalla mano, Kyoshi appoggiò delicatamente il petalo sul palmo della ragazza che doveva ora tentare una strana quanto insolita prova.


/ Enjoy, hai massima libertà d'azione e di scelta ma sappi che ad ogni azione corrisponde una reazione /
 
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view post Posted on 22/3/2012, 00:14     +1   -1
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Chiaki aspettò ansiosa la risposta alla sua domanda così titubante. Non era sicura, ma nello sguardo del suo interlocutore, le sembrò di notare un espressione accigliata. Ecco lo sapeva, forse il dubbio esposto era troppo generico, avrebbe fatto meglio a tacere. Ci furono alcuni secondi di silenzio prima che il sensei riprendesse la parola.

- Il nostro clan è nato qualche decina di anni dopo la fondazione del paese del fuoco e le nostre tecniche principali si basano, come puoi vedere dai presenti, sulle taijutsu. Ma il nostro vero punto di forza è l'innata che i nostri occhi nascondono e mostrano: il Byakugan. - disse Kyoshi tranquillamente.

La piccola Hyuga lo guardava estasiata. Istintivamente si portò le mani verso gli occhi come se volesse toccarli, forse sperava che al tatto venisse svelato il mistero di quel potere ma non successe nulla. Il Byakugan, era quello il nome della sua tecnica innata. Le sue idee non erano ancora chiare ma già il suono di quella parola la incuriosiva e la rendeva più forte e determinata. Doveva apprendere assolutamente la tecnica che le aveva lasciato sua madre.
Una folata di vento interruppe il discorso di Kyoshi, lasciando nell'aria un buon odore di fiori di pesco che si andò a confondere con il profumo di vaniglia della ragazza. Lontani da loro, gli altri Hyuga continuavano imperterriti nell'allenamento. Tutte le tecniche che stavano utilizzando erano delle taijutsu proprio come quelle che utilizzava lei? Non che all'accademia non le avessero spiegato quelle cose basilari ma in quel momento tutto assumeva un fascino diverso.
Dopo la breve pausa causata dal vento, il sensei interruppe la spiegazione per elencare il programma della settimana. La mattina sarebbe stata sfruttata per apprendere il controllo del chakra mentre il pomeriggio sarebbe stato dedicato interamente a colmare le lacune della ragazza sul clan e sulle sue tecniche innate.
Per poter svolgere tutto questo per il meglio, Chiaki sarebbe dovuta rimanere li anche la notte, infatti le era stata preparata una piccola stanza al quarto piano. Un po' le dispiaceva di non poter tornare a casa, ma non la prese così negativamente, infatti si promise, di approfittare del tempo nella residenza per conoscere meglio quel posto e le loro abitudini. Kyoshi le illustrò che al terzo piano, in fondo al corridoio a sinistra, c'erano gli spogliatoi maschili e femminili dove avrebbe potuto prendersi cura del corpo e dove avrebbe trovato un armadietto, preparato appositamente per lei, con tutto ciò che le occorreva. Infine l'allenamento sarebbe continuato li, sotto quegli enormi alberi che li tenevano al riparo dal sole. Chiaki si accorse di aver accumulato troppe informazioni per una sola giornata, sicuramente si sarebbe dimenticata qualcosa. La Hyuga si limitò solo ad annuire a tutto ciò che diceva il suo sensei. Non voleva dare ulteriori impicci e poi era ansiosa di iniziare. Se non aveva udito male la mattina era dedicata all'allenamento pratico quindi rimase in attesa di un segno del ragazzo che annunciava l'inizio dell'allenamento.
Un'altra folata di vento li investì, i capelli lunghissimi della ragazza si mossero sinuosamente guidati dal vento. Alcuni petali degli alberi rosa sopra di loro si staccarono andando a danzare con i ciuffi della kunoichi. Con un gesto rapidissimo Kyoshi afferrò un petalo vicino alla guancia sinistra della ragazza facendola sobbalzare. Con un gesto più delicato, lo posò sul palmo della mano destra. Lasciando una buona visuale alla Hyuga e invitandola a prestare attenzione. Chiaki incuriosita piegò le ginocchia e avvicinò il viso alla mano di Kyoshi per vedere più attentamente. La mano del ragazzo rimase quasi immobile mentre il petalo aveva iniziato a levitare su di essa. Il vento sembrava non intaccare minimamente la stabilità di quella parte di fiore. Sembrava che per il petalo non esistesse nessuna gravità, nessun agente atmosferico, nessuna legge spiegabile.

- Come vedi il mio chakra consente al petalo di rimanere al centro del palmo e lo limita negli spostamenti che subirebbe a causa del vento. Prova tu ora. - disse Kyoshi afferrando il petalo e poggiandolo sulla mano della kunoichi.

Chiaki si sentì smarrita. Si da brava studentessa sapeva quanto chakra utilizzare per camminare sulle rocce o sull'acqua ma come poteva regolare il suo chakra su un oggetto così piccolo e delicato? Una cosa era sicura. Le sarebbe occorso molto meno chakra questa volta. Osservò quel morbido petalo poggiato sulla sua pelle, chiuse gli occhi e concentrò una piccola parte di energia su di esso.

*Ce la posso fare, ce la posso fare, non posso essere da meno. Qui sono tutti così forti e determinati*
 
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view post Posted on 23/3/2012, 01:37     +1   -1

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Gli esercizi fatti generalmente in accademia insegnavano una gestione del chakra sommaria, sufficiente ad attivare le tecniche di base, ma per diventare autentici Hyuga bisognava affinare il chakra in maniera perfetta. Il piccolo petalo di ciliegio prima tremò sulla mano della ragazza e dopo un istante di esitazione, schizzò per aria, lasciandosi trascinare via dal vento. Kyoshi sapeva quale sarebbe stato il risultato di tale esperimento e per evitare che la ragazza si deprimesse o trovasse la sfida fosse troppo difficile le concesse delle parole di conforto.

Kyoshi:Tranquilla, anche a me è capitata la stessa cosa quando ho iniziato. L'accademia non ti prepara ad essere una vera combattente, solo l'esperienza lo fa. In questa settimana imparerai ciò che serve per controllare il prossimo petalo.

Il ragazzo con i capelli scompigliati le fece un tenero sorriso e si alzò in piedi. Il cielo iniziava a tingersi di color rubino, segno che il giorno cedeva il passo alla notte.

Kyoshi:Vieni ti mostrerò la via verso la tua stanza.

I due, maestro e allieva, iniziarono il cammino verso l'edificio principale. Il giardino venne nuovamente attraversato e nulla sembrava cambiato, anche i combattenti continuavano ad oltranza il combattimento con il buio che lentamente calava. Ritornati nella stanza d'ingresso, Kyoshi salì per la scala a chiocciola al centro della hall passando per i vari piani fino al terzo piano. Imboccato un lungo corridoio in legno i due raggiunsero un bivio e un suono di passi di corsa rimbombò nel piano. Dalla porta di sinistra spuntarono due ragazzine dell' età di Chiaki, entrambe vestite con un kimono giallo acceso con nastri rosa. Le due gemelline schivarono il maestro e la sua nuova allieva per un soffio e si lanciarono lungo il corridoio, o almeno ci provarono.

Kyoshi:Amane, Azusa ferme dove siete.

Al grido di Kyoshi le due ragazzine si fermarono e girarono con aria afflitta. Lo guardarono come dei cuccioli bastonati, sperando nel suo perdono per aver fatto qualcosa di non appropriato.

Kyoshi:Lo sapete bene che non si corre nei corridoi. Dove state andando così di corsa?

Le due gemelle avevano i capelli neri, lisci e morbidi che cadevano sulle spalle, erano distinguibili tra di loro solo per un piccolo taglio che avevano sulla mano. Da brave gemelle le due risposero perfettamente in contemporanea con la voce squillante tipica delle ragazzine di undici anni.

Stiamo andando nei giardini ad allenarci un pochino sensei.

Kyoshi: Fate come volete ma ricordate che domani c'è l'addestramento. A proposito, lei è Chiaki e da domani inizierà l'addestramento con voi. Ora andate pure ma ricordate che il giusto sonno aiuta sia la mente che il corpo e domani avrete bisogno di tutte le energie.

Le due ragazzine salutarono frettolosamente la nuova compagna e facendo un leggero inchino al maestro si misero a camminare velocemente verso la scala a chiocciola.

Kyoshi:Non cambieranno mai, quelle due. Il quinto piano della sede del clan è caratterizzato dalle camere dei membri più importanti del clan e dai giardini pensili. Sono giardini magnifici aperti a tutti dove andremo qualche volta ad allenarci in questa settimana. Ora ti consiglio di andare a farti un bagno e poi a letto dopo aver cenato. La cena la troverai nella tua camera al piano superiore a questo, ci sarà un cartellino in legno con il tuo nome sulla porta. Buona serata.

Con un piccolo buffetto sulla fronte il giovane maestro si ritirò verso lo spogliatoio dei ragazzi nel corridoio a destra, lasciando la neo-genin sola ad esplorare la casa del suo clan.

/ Bene ora un pochino di free role fino alla mattina. Hai massima libertà di scelta però dovrai interrompere il role alla mattina quando ti svegli in camera tua ^^. Se hai domande mp /
 
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view post Posted on 24/3/2012, 14:52     +1   -1
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Dopo essere rimasta qualche secondo ad occhi chiusi, Chiaki alzò leggermente la palpebra sinistra per vedere cosa stava succedendo al suo petalo. La curiosità era troppa, tanto che perse la concentrazione. Infatti questo rimanere fermo sulla sua mano per qualche secondo ma un'altra folata di vento non ci mise niente a portarglielo via. La ragazza fissò sconsolata il petalo mentre la lasciava li con le mani vuote. Non voleva guardare il suo sensei negli occhi, magari troppo deluso dalla non riuscita della prova.

- Tranquilla, anche a me è capitata la stessa cosa quando ho iniziato. L'accademia non ti prepara ad essere una vera combattente, solo l'esperienza lo fa. In questa settimana imparerai ciò che serve per controllare il prossimo petalo. - disse Kyoshi per tranquillizzare la ragazza.

Chiaki si voltò timidamente. Non si sarebbe mai aspettata una frase così gentile. Questo la fece calmare e le fece conquistare un grande rispetto per il ragazzo. Sembrava quasi che le leggesse dentro e un po' questo la preoccupava. Avrebbe potuto scoprire i suoi dubbi e le sue paure?
Kyoshi le fece un tenero sorriso e si rialzò in piedi. Chiaki rimase un attimo a fissarlo per capire il da farsi. Quando il suo sensei le disse che le avrebbe indicato la strada per la sua stanza, si rialzò anche lei. Kyoshi prese a camminare verso la residenza mentre Chiaki rimase a fissare lo stupendo gioco di luci che le donava il cielo mentre il giorno lasciava posto alla notte. Quel cielo rosa che si faceva sempre più rosso in lontananza le trasmetteva un senso di pace. Sembrava un onda che travolgeva tutte le case di Konoha e gli alberi che si intravedevano in lontananza. La sua testa viaggiava nei ricordi e i suoi occhi erano fissi su quel cielo.

*Mamma diventerò forte e ti renderò orgogliosa di me*

Una nuova folata di vento portò con se altri petali. Chiaki allungò la mano e uno di questi si incastrò tra le sue dita. La ragazza dai capelli blu lo fissò un attimo prima di metterselo in tasca. Quando la ragazza si girò verso il suo maestro vide che aveva fatto qualche metro senza di lei. Gli corse subito incontro per raggiungerlo, sperando di non aver dato troppo a vedere la sua breve assenza. Riprese il passo veloce del suo sensei cercando di non mostrare il suo respiro affannoso per la corsa. I combattenti intorno a loro sembravano degli automi; non gli interessava minimamente che stesse arrivando la notte e il buio, continuavano imperterriti nei loro allenamenti. Quanta stima provava in quel momento Chiaki per loro. D'istinto si toccò la tasca con il petalo. Si, anche lei avrebbe approfittato della nottata per migliorare il suo controllo del chakra.
Kyoshi spinse la porta della residenza principale e si ritrovarono davanti l'enorme scala a chiocciola che la piccola Hyuga aveva visto all'inizio. Appena appoggiò la mano sul freddo marmo della ringhiera, un brivido alla schiena la percorse. Del sole così caldo di Konoha non rimaneva che un ricordo ormai. Chiaki continuò a seguire il suo maestro senza proferire parola. Questo sembrava così preso nei suoi pensieri. Ogni piano che salivano si intravedeva qualcuno di corsa o donne e bambini. Probabilmente la ristrettezza degli uomini era dovuta al fatto che stessero impegnati in qualche missione, proprio come suo padre. Una goccia di tristezza le scivolò addosso. Finalmente smisero di salire le scale e si trovarono davanti un lungo corridoio sempre in legno di faggio. Ogni tanto compariva un focolare di pietra che era stato acceso per la notte. Il corridoio sembrava infinito e sembrava di percorrere sempre la stessa strada. Finché dei rumori in lontananza non attirarono l'attenzione della kunoichi. Il suo sensei si fermò di scatto con uno sguardo serio in volto. Davanti a loro un bivio e un rumore di passi e chiacchiericcio che si avvicinavano sempre più. Una porta si spalancò e ne uscirono due ragazzine della medesima età della piccola Hyuga.

*Sono identiche, che siano gemelle?*

Entrambe indossavano un kimono giallo con nastri rosa, abbastanza vistoso ma che si intonava tantissimo con il loro atteggiamento così solare. I loro capelli scuri e lisci gli arrivavano fino alle spalle e le davano un aria così sbarazzina. Con dei riflessi prontissimi riuscirono a schivare maestro ed allieva che le fissavano ma prima che potessero continuare le loro marachelle vennero fermate da Kyoshi. Solo ad un suo richiamo, ubbidirono immediatamente. Prima però confabularono qualcosa tra di loro per poi girarsi e guardare il ragazzo con degli occhioni tenerissimi stile cuccioli. Nella casata Hyuga c'erano delle regole e tra queste sicuramente il permesso di correre era vietato. Le due gemelline rispondevano persino all'unisono alle domande di Kyoshi, sembravano veramente un unica entità sdoppiata.

*Ma come fa a distinguerle il sensei?*

Forse non avrebbe dovuto comportarsi così ma iniziò a fissarle alla ricerca di qualche dettaglio che le distinguesse. Sembrava di fare il gioco delle differenze. Fortunatamente le due non si accorsero del suo sguardo indagatore, prese com'erano a graziarsi il ragazzo. Mentre parlarono le due Hyuga gesticolarono facendo intravedere un piccolo taglio che avevano una sulla mano sinistra e l'altro sulla destra. Chissà che cosa era successo?
Dopo alcune raccomandazioni del suo sensei alle due, le presentò Chiaki.

- P-piacere - disse la kunoichi facendo un piccolo inchino.

Queste la salutarono abbastanza frettolosamente e si diressero correndo verso la scala a chiocciola, troppo eccitate all'idea di andare in giardino ad allenarsi. Da quello che aveva detto il suo maestro, il giorno seguente si sarebbe allenata con le due gemelle.

*Chissà a che livello di preparazione sono loro? Hanno iniziato sicuramente prima di me, visto che già conoscevano Kyoshi abbastanza bene*

- Non cambieranno mai, quelle due. Il quinto piano della sede del clan è caratterizzato dalle camere dei membri più importanti del clan e dai giardini pensili. Sono giardini magnifici aperti a tutti dove andremo qualche volta ad allenarci in questa settimana. Ora ti consiglio di andare a farti un bagno e poi a letto dopo aver cenato. La cena la troverai nella tua camera al piano superiore a questo, ci sarà un cartellino in legno con il tuo nome sulla porta. Buona serata. - appena tornò il silenzio, il ragazzo riprese le sue spiegazioni.

- G-grazie per la d-disponibilità - disse la ragazzina inchinandosi in segno di rispetto.

Kyoshi al contrario le diede un piccolo buffetto sulla fronte facendola arrossire, per poi incamminarsi nel corridoio di destra. Se il corridoio di destra era per gli uomini allora lei doveva andare a sinistra. Lentamente e un po' titubante iniziò a percorrere il corridoio finché non si trovò in un immenso bagno. C'era veramente di tutto, da una vasca stile terme, a delle strane fontane per lavarsi, si vedeva che era una residenza veramente lussuosa. Non erano molte le persone che bazzicavano a quell'ora nello spogliatoio. C'erano solo due amiche che si facevano acconciature a vicenda e una ragazza che si scioglieva delle bende, reduce da qualche duro allenamento. Chiaki si incamminò sul lato destro della stanza dove erano posizionati tutti gli armadietti alla ricerca del proprio. Non ci mise molto a trovare l'etichetta di legno con inciso sopra il suo nome. Quando lo aprì trovò un favoloso kimono come quello che indossavano le gemelline solo di un bianco immacolato con i nastri color oro. Rimase qualche secondo a fissarlo stupita. Era magnifico. Iniziò a spogliarsi, ripiegando accuratamente il suo vestito per l'allenamento che aveva fatto da sola con tanta cura. Finalmente si sciolse una parte dei suoi lunghi capelli che le erano cresciuti a dismisura da quando aveva cominciato l'accademia, arrivandole fin sotto ai piedi. Una volta lavata e rilassatasi nella vasca, si cambiò con quel fantastico kimono, sprecato per stare dentro una casa. Si risistemò la lunga chioma con uno chignon tenuto con due bastoncini per accorciare quanto bastava i capelli lunghi. Come suo solito i calzari preferì non metterseli. Appena finì di preparansi prese il petalo di pesco dai suoi abiti e seguì le indicazioni che le aveva dato il suo maestro per cercare la sua stanza. Il bagno l'aveva completamente rilassata ma adesso i suoi pensieri venivano nuovamente a bussare alla sua porta.

*Se la caverà papà senza di me per una settimana? Chi gli farà la cena e il bucato quando torna? Anche se non parliamo molto, si sentirà solo. E se torna da una missione ferito? Ho fatto la scelta giusta a venire qui? Sono stata troppo egoista. Perché mi comporto così? Mamma cerco sempre di imitare i tuoi passi e non ci riesco mai. Tu eri una donna perfetta mentre io, non faccio che pensare a me stessa.*

Senza accorgersene salì le scale e si ritrovò in un corridoio. Rispetto al terzo piano era molto più lussuoso, c'erano arazzi appesi al muro e le porte erano intagliate con strani ghirigori vegetali finiti color oro. Chiaki cercava disperata la sua etichetta con il nome che non trovò. Oltretutto il luogo era deserto e non poteva chiedere informazioni a nessuno. Imperterrita continuò a seguire il corridoio finché non si trovò all'esterno della struttura. Ad accoglierla uno spettacolo meraviglioso, decine di alberi di diverse specie crescevano rigogliosi in quello che doveva essere un giardino artificiale. Su tutti trionfavano i soliti alberi di pesco che sembravano un vero e proprio simbolo della casata, visto che si trovavano ovunque. La primavera rendeva tutto quello spettacolo ancora più esilarante. Anche se la notte nascondeva il fascino di tutti quei colori, le lanterne che scendevano dall'alto e sull'erba davano un tocco fiabesco al paesaggio. Chiaki adorava sentire l'erba fresca sotto ai piedi, quindi non ci pensò su troppo a lungo prima di ritrovarsi a passeggiare in quel giardino fatato. Il tempo di fare qualche passo che una voce interruppe i suoi movimenti.

- Prenderai freddo se cammini scalza - disse una voce di donna stanca dal tempo.

Chiaki si voltò alla ricerca di chi aveva parlato. Il buio nascondeva il suo rossore. Effettivamente non si doveva trovare li ma a fare cena e dormire come le aveva consigliato il suo maestro. Si sentì come una bambina colta nel momento fragrante di qualche marachella.
Seduta in ginocchio, una donna anziana annaffiava e si prendeva cura delle piante del giardino. Chiaki le si avvicinò incuriosita, come lei anche la donna aveva la passione della botanica.

- S-scusa mi sono persa. H-ho iniziato oggi gli allenamenti al c-clan e n-non trovo la mia s-stanza - disse la kunoichi balbettando.

- Lo so Chiaki. Ma qui siamo al quinto piano. - disse la donna rimanendo nella stessa posizione, senza guardare negli occhi la ragazzina.

*Ecco perché non trovavo la mia stanza! Mi sembrava tutto troppo lussuoso. Sono sempre la solita sbadata! Ma aspetta un momento...come fa questa donna a sapere il mio nome?*

- M-ma come fai a saper... - Chiaki non riuscì a finire la frase che la donna iniziò a parlare.

- Io so molte cose su di te come su tua madre. Hazuki era una donna molto conosciuta dal clan Hyuga e non è una novità che molti qui conoscano il suo nome. - disse l'anziana solennemente.

Chiaki rimase in silenzio aspettando che la vecchia Hyuga continuasse il suo racconto o dicesse qualche altro particolare su sua madre. Era molto incuriosita, non le succedeva spesso che qualcuno conoscesse Hazuki e gliene parlasse. Era quasi un sogno che diventava realtà. Perché ogni cosa in più che sapeva, ogni dettaglio che accumulava, la rendeva sempre più vicina a lei. Ormai erano passati tanti anni ma non voleva che la sua immagine rimanesse sfocata, di lei voleva un ricordo nitido. Qualcosa da portare per sempre nel cuore.

- Ma essere famosi non è sempre una cosa positiva, in questo mondo di shinobi non tutti apprezzano le decisioni fatte per amore - continuò a spiegare la donna.

Chiaki non capiva bene cosa stesse dicendo la donna. Si aspettava che le avrebbe detto qualcosa di più sensato su Hazuki, invece non faceva altro che tergiversare. Chiaki si avvicinò ancora di più alla Hyuga per vedere il suo volto.

- C-che cosa sta c-cercando di dirmi? - chiese la kunoichi giocherellando con un ciuffo ribelle.

Senza capire il perché, ne come mai, le venne un sonno incredibile. Gli occhi si tenevano a fatica aperti. I muscoli e il corpo le sembravano così pesanti.

*Cosa sta succedendo?*

La donna si voltò lentamente per guardarla. I suoi tratti rugosi erano segnati dal tempo ma i suoi occhi perlacei erano rimasti gioiosi come quelli di una fanciulla, anche il suo sorriso trasmetteva pace e dolcezza. Anche lei aveva i capelli blu come i suoi solo molto più corti legati da un nastrino dello stesso colore del kimono. Il vestito era un po' sgualcito ma la notte nascondeva questi piccoli dettagli. La donna spostò la frangetta della ragazza, accarezzandole il viso.

- Stai attenta piccola Chiaki - disse prima che la piccola kunoichi chiudesse definitivamente gli occhi.

Si alzò di scatto, guardandosi intorno circospetta. Era ancora buio e ci mise un po' per mettere a fuoco l'ambiente. Alla parete c'era il solito focolare in pietra che semi illuminava la stanza. Aldilà del letto un piccolo tavolino dello stesso colore della struttura, probabilmente anche quello in legno di faggio. Sopra di questo era poggiato un vassoio con una ciotola di riso, un po' di pane e delle verdure, sicuramente diventate fredde. Quella stanza corrispondeva esattamente alla descrizione del suo sensei, che si trovasse nella camera assegnatagli?

*Ma come ci sono arrivata qui? E la vecchia Hyuga che fine ha fatto? Che fosse tutto un sogno?*

Casualmente le cadde l'occhio sui piedi e vide che erano leggermente sporchi di terreno. Questo poteva significare solo due cose...o era una sonnambula oppure ciò che era accaduto non era stato un sogno. Ma da cosa l'aveva messa in guardia quella donna? Domande che non avrebbero trovato risposta almeno quella notte. Scese dal letto e si diresse verso la finestra per guardare meglio il paesaggio che aveva intorno. La luna troneggiava sopra Konoha e rischiarava leggermente l'ambiente. Dal suo appartamento riusciva a intravedere buona parte del villaggio per non parlare del giardino sottostante dove aveva seguito il suo primo allenamento. Ancora qualche ninja non demordeva con gli allenamenti, erano rimasti in pochi ma non per questo smettevano. Chiaki estrasse il petalo da sotto il kimono, era rimasto intatto nonostante tutte le peripezie che la ragazza aveva passato. Aprì il palmo e concentrò il chakra, ma il petalo non fece altro che tremare per poi rimanere fermo. Voleva sollevarlo a mezz'aria ma dopo una decina di tentativi mal riusciti si buttò sul letto distrutta. Dopo alcuni secondi il sonno la accolse fra le sue braccia.
La mattina seguente si svegliò da un rumore fortissimo e con un dolore lancinante. Non aveva mangiato niente il giorno prima e il suo stomaco reclamava assolutamente qualcosa.

Oddio mi è venuto un po' lungo...scusami. Se c'è qualcosa che non va bene dimmelo...
 
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view post Posted on 28/3/2012, 14:47     +1   -1

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Il botto che svegliò la giovane Hyuga non fu altro che la porta che si aprì dalla irruenza delle gemelline. Le due presero Chiaki sotto le braccia e la trascinarono senza troppe cerimonie negli spogliatoi delle ragazze.

Presto mettiti la tuta per l'addestramento. Dobbiamo iniziare molto presto se vogliamo esercitarci più tempo possibile con le tecniche di clan.

Cantilenarono in perfetta sincronia le due bambine. Le due hyuga avevano effettivamente ragione, infatti si erano entrambe alzate di buon mattino per iniziare presto.

[...]

Una volta che tutte e tre furono pronte, Amane e Azusa guidarono la nuova amica e compagna attraverso i corridoi fino a giungere in giardino dove il maestro le attendeva in piedi. Kyoshi volgeva le spalle alle ragazze e si era posto al centro di quattro tronchi abbastanza spessi con alcuni piccoli rami che spuntavano dai lati. Quando il gruppetto fu riunito, il maestro spiegò l'esercitazione che caratterizzava quella mattina.

Kyoshi: Oggi vi eserciterete sul controllo del chakra e della sua fuoriuscita dagli tsubo. L'esercizio di controllare il petalo è la versione microscopica del esercizio che farete adesso. Guardate attentamente.

Il ragazzo allargò le gambe, mettendosi in posizione di kiba dachi. La mano destra si appoggio al legno mentre l'altra scese sul fianco del ragazzo e dopo un secondo il legno si incrinò verso la parte esterna opposta a dove si trovava il ragazzo. Le tre ragazzine non potevano capire cosa fosse avvenuto, fino a quando Kyoshi tolse la mano da legno. Il tronco aveva al centro la forma della mano del sensei.

Kyoshi: Il chakra perfettamente controllato esce in maniera equa da tutte le vie esterne del chakra. Se riuscirete a mantenere la concentrazione potrete a creare una forma uguale alla vostra mano altrimenti .... beh vedrete....

Fece un leggero sorriso:

Kyoshi: bene, iniziate.

/ Allora un pochino di cose da scrivere XD. Intanto avrai da indossare una fantastica tuta utile solo per questa quest e per quelle che ti mastererò io magari in futuro.

Divisa Hyuga (solo allenamenti in casa Hyuga ): Una tuta in tessuto nero indossata durante gli allenamenti. Mediamente resistente agli strappi, favorisce i movimenti rapidi ma eleganti. Particolarmente adatta all' apprendimento dello Juken. Da un bonus di 3 alle taijutsu. Occupa l' equip busto.

In più avrai da fare un pochino di tentativi prima di scalfire il legno. Il numero di tentativi sono a tua discrezione, mentre il risultato del tentativo finale sarà a mia discrezione ^^. Enjoy.
PS: LA postura del maestro è chiarificata dall'immagine qui /
 
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view post Posted on 30/3/2012, 20:20     +1   -1
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Un suono di passi veloci si avvicinarono verso di lei. Chiaki non riuscì ad aprire gli occhi immediatamente, voleva godersi ancora un po' quel dolce torpore. Portò allo stomaco la mano destra, cercando di farlo calmare. Due manine fredde afferrarono la Hyuga sotto le braccia e iniziarono a tirarla giù dal letto. La kunoichi si stropicciò gli occhi confusa, con le mani che le erano rimaste libere. Due figure minute l'avevano svegliata e adesso la trascinavano lungo il corridoio. Il kimono sgualcito lasciava intravedere una spalla nuda e i capelli erano tutti scompigliati ma le due gemelline non le avevano dato nemmeno l'opportunità di darsi una sistemata in camera. Nonostante l'avessero presa così alla sprovvista, Chiaki non disse niente forse ancora troppo assonnata. Fissava il pavimento incantata e sentiva le due cantilenare qualche assurda canzoncina. Scesero velocemente le scale fino al terzo piano dove la condussero negli spogliatoi femminili. Quando arrivarono li finalmente si decisero a lasciare le braccia di Chiaki. Per come erano minute avevano una forza incredibile, infatti con vani sforzi che non erano stati minimamente notati dalle due la Hyuga aveva cercato di liberarsi.

- Presto mettiti la tuta per l'addestramento. Dobbiamo iniziare molto presto se vogliamo esercitarci più tempo possibile con le tecniche di clan. - cantilenarono saltellando le due.

*Ma sono sempre così energiche queste due? Si sono allenate anche ieri notte e non sono stanche per niente?*

Le due fissavano la ragazza entusiaste prima di dirigersi verso i loro armadietti. Chiaki diventò leggermente rossa e le sorrise prima di allontanarsi. Raggiunse il suo solito armadietto, lo aprì e al suo interno trovò una fantastica tuta nera come quella che indossavano i ninja il giorno prima. Velocemente la mise e si dette una sistemata, nel minor tempo possibile. Non voleva far attendere troppo le due ragazzine ma non si voleva nemmeno presentare all'allenamento come una sfollata. Lo spogliatoio era vuoto, quindi era più facile muoversi. Probabilmente la causa era l'ora, quando le morette l'avevano svegliata il sole aveva appena cominciato ad albeggiare. Dopo nemmeno dieci minuti era pronta e si avviò verso l'uscita. La divisa le stava un po' larga per colpa del suo fisico minuto ma la cinta riuscì a mascherare il problema. Davanti alla porta le due ragazzine chiacchieravano felicemente e la aspettavano.
Amane e Azusa appena la videro avvicinarsi le corsero incontro e le afferrarono la mano. Chiaki non disse nulla, i loro atteggiamenti così spigliati, mettevano un po' in imbarazzo la ragazzina. Le tre percorsero il corridoio insieme, con le due ragazzine che saltellavano felicemente mentre Chiaki cercava di reggere il passo. Le persone le guardavano un po' accigliate mentre camminavano per la residenza insieme. Scesero le scale e raggiunsero la porta d'ingresso principale. Quando uscirono in giardino, i primi raggi di sole le investirono, facendo risaltare il colore scuro della divisa sulla loro pelle chiara. Attraversarono il giardino confondendosi tranquillamente con gli altri ninja, rispetto al primo giorno Chiaki si sentiva un po' più integrata nel clan e in quell'ambiente. In lontananza la Hyuga intravide una figura in piedi che scrutava in lontananza dandole le spalle. Probabilmente era il suo maestro che rifletteva sull'allenamento che si sarebbe svolto quella mattina. Era leggermente spostato dal luogo del primo incontro, adesso si trovava al centro di quattro tronchi grezzi, con alcuni rametti che fuoriuscivano ai lati. La ragazza dai capelli blu non capì il motivo di quello spostamento, ma presto le idee le sarebbero state più chiare. Quando raggiunsero il luogo le due gemelle corsero verso il loro sensei lasciando finalmente la mano alla povera Chiaki. Lei preferì non entrare all'interno di quel quadrato immaginario formato dai pezzi di legno ma guardò incuriosita i quattro tronchi vagando con la fantasia.

- Oggi vi eserciterete sul controllo del chakra e della sua fuoriuscita dagli tsubo. L'esercizio di controllare il petalo è la versione microscopica del esercizio che farete adesso. Guardate attentamente. - disse Kyoshi guardando a turno le tre ragazze negli occhi.

Chiaki sgranò gli occhi nel sentire quella notizia. Lei che non era riuscita a mantenere nemmeno per un minuto un misero petalo, non ce l'avrebbe fatta mai. Il solito timore tornò come sempre a tormentarla ma nonostante tutto cercò di rimanere attenta a ciò che stava per mostrarle Kyoshi. Il ragazzo prese una strana posizione. Allargò e piegò le gambe, strinse i pugni per poi appoggiare la mano destra sul tronco. Chiaki non riusciva a capire, il tronco fece uno strano rumore ma non successe nulla, almeno così parse alla ragazza. Forse da così distante non riusciva a vedere bene. Infatti appena cambiò posizione, dirigendosi più a destra, notò un rialzo nella parte opposta del legno. La ragazza rimase scioccata, ma allo stesso tempo era affascinata e già sognava ad occhi aperti quando. Kyoshi allontanò il braccio dal legno lasciando nella corteccia la forma della sua stessa mano.

- Il chakra perfettamente controllato esce in maniera equa da tutte le vie esterne del chakra. Se riuscirete a mantenere la concentrazione potrete a creare una forma uguale alla vostra mano altrimenti .... beh vedrete.... - concluse sorridendo Kyoshi.

Quando il loro sensei dette il via Amane e Azusa si posizionarono davanti a un tronco e iniziarono a fare i primi tentativi. Chiaki si accontentò del pezzo rimasto e lo scrutò, per poi guardare le sue stesse mani.

*Forze non traditemi proprio adesso*

Era talmente concentrata nel fare delle prove con il chakra, che mentre si avvicinò al tronco per toccarlo, non notò un sasso sporgente che la fece inciampare e cadere al suolo. Rossa di vergogna si rialzò cercando di fare finta di niente anche se si sentivano delle risatine provenire poco lontano. Probabilmente erano le due sorelle che si erano godute la scena.

*Perchè tutte a me devono succedere?*

Si pulì con le mani la polvere sulla divisa e poi tornò a concentrarsi sul suo obiettivo, cercando di non pensare a cosa le era accaduto, così non si sarebbe deconcentrata. Questa volta rimase vicina al tronco immobile. Si mise nella stessa posizione del suo maestro anche se si sentiva abbastanza ridicola e cercò di far fluire internamente il chakra. Quando sentì l'energia interiore arrivare alla mano cercò di distribuirla equamente su ogni centimetro della sua pelle. Si sentiva pronta, appoggiò la mano al tronco. Il silenzio riecheggiava, solo gli uccellini ogni tanto interrompevano la pace, con il loro cinguettio. Il pezzo di legno non dette nessun segno, non fece nessun rumore al contrario di come era accaduto a Kyoshi. Chiaki abbassò la mano, per vedere se era successo qualcosa. Niente, un bel niente. La ragazza abbassò la testa depressa con le bracci a penzoloni. Non si poteva scoraggiare così, infatti dopo cinque minuti riprovò più determinata di prima. Ripeté la postura e appoggiò la mano sull'oggetto, questa volta decise di utilizzare più chakra. Questa volta la ragazza sentì qualcosa sotto la sua mano mutare, entusiasta la alzò per vedere cosa era accaduto e notò che adesso il legno aveva un leggero segno che non assomigliava minimamente alla mano, ma era pur sempre un segno. Chiaki capì che doveva trovare più equilibrio, ma come fare? Non le restava che provare e riprovare e fu quello che fece. La situazione piano, piano migliorava anche se lasciava solo dei flebili graffi. Ogni volta c'era qualcosa che sbagliava.

*O impasto poco chakra oppure non lo riesco a distribuire perfettamente, devo cercare di concentrarmi di più per poter eseguire perfettamente il controllo. Ma io penso di essere concentrata al massimo, come posso fare?*

La ragazza chiuse gli occhi come era solita fare quando era disperata. La sua testa era libera, c'era solo lei e il troco. Si rilassò e posò la mano sul legno come aveva fatto fino a quel momento. Solo la pratica e l'equilibrio l'avrebbero portata alla riuscita della prova.

Edited by Karen91 - 30/3/2012, 21:54
 
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Il legno sotto il palmo della ragazza scricchiolo senza però incrinarsi. Neppure le sue compagne ebbero risultati migliori dato che i danni ai vari tronchi si limitarono a piccoli buchi sparsi sulla superficie dei rispettivi tronchi.

Kyoshi: La gestione del chakra non è così facile come si può credere. Spesso ci vogliono anni di esercizio, anni che noi non abbiamo. A quanto pare dovremo studiare molto

Gemelline: Studiareeee, noooo.

Con una rapida occhiataccia il maestro rimise in riga le due.

Kyoshi: Conoscere è potere. Per imparare a far uscire il chakra e distribuirlo correttamente, bisogna sapere come e dove questo esce dal nostro corpo .

Detto questo diede alle tre ragazze un rotolo di pergamena. In esso c'erano scritti esattamente quanti e quali fossero i punti di fuga del chakra, quelli che il maestro continuava a chiamare tsubo.

Kyoshi: Imparate bene come sono distribuiti gli tsubo sarà molto importante per l'addestramento di domani.

Così dicendo lasciò le ragazze a cimentarsi con un addestramento pomeridiano autonomo.
Le due gemelline imbronciarono il viso e lasciarono la pergamena a Chiaki.


Azusa: Noi continuiamo ad allenarci sui tronchi. Se vuoi unirti sei la benvenuta

La ragazzina fece un gran sorriso alla timida Chiaki lasciandole la scelta di quello da fare.

/ Bene puoi scegliere cosa fare. Andare ad allenarti con le gemelline o studiare in solitaria. In ogni caso fermerai la tua ruolata la mattina seguente. Per quanto riguarda il rotolo se scegli di studiarlo trovi ciò che c'è scritto dentro qui. Ricorda che ad ogni scelta fatta corrisponde una reazione/
 
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view post Posted on 6/4/2012, 17:38     +1   -1
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Il legno continuò a scricchiolare senza però arrivare a un vero e proprio risultato rassicurante. Chiaki si voltò verso le due gemelle sperando che almeno loro ce l’avessero fatta, così da poter chiedere qualche consiglio ma anche loro sembravano stare nella sua stessa situazione. Non poteva continuare così, c’era qualcosa che sbagliava e se non scopriva il segreto dei suoi errori non sarebbe mai riuscita ad apprendere la mossa di Kyoshi. La kunoichi fissò il suolo amareggiata.

- La gestione del chakra non è così facile come si può credere. Spesso ci vogliono anni di esercizio, anni che noi non abbiamo. A quanto pare dovremo studiare molto – disse il sensei dopo aver visto i risultati della sua prova.

Chiaki alzò lo sguardo verso colui che aveva parlato, uscendo dal baratro in cui si trovava. Amane e Azusa sbuffarono e replicarono al suono della parola studiare ricevendo in cambio uno sguardo di ghiaccio dal ragazzo. A Chiaki uscì una piccola risatina, stare con loro era come trovarsi dentro una gag comica e almeno le risollevò un po’ il morale. Il maestro tornò a parlare del chakra e di come distribuirlo correttamente. Mentre parlava il ragazzo Hyuga lanciò un rotolo di pergamena ad una delle gemelline che lo afferrò al volo. La ragazzina un po’ scettica lo asprì per poi fare una sorta di smorfia. Chiaki voleva sapere cosa conteneva il rotolo, la curiosità se la mangiava viva. Fortunatamente i suoi dubbi vennero chiariti subito dal maestro che spiegò che quel pezzo di carta sarebbe stato una parte fondamentale per l’allenamento del giorno seguente. Dopo queste brevi spiegazioni il maestro gli lasciò campo libero andandosene per la sua strada. Amane e Azusa bisbigliarono qualcosa tra di loro come se stessero complottando qualcosa per poi a fine discussione lanciare il rotolo di pergamena a Chiaki. Questa se lo vide arrivare precisissimo tra le mani. Un po’ perplessa lo fissò incuriosita prima di volgere il suo sguardo alle due.

- Noi continuiamo ad allenarci sui tronchi. Se vuoi unirti sei la benvenuta – disse Azusa entusiasta.

Chiaki non sapeva quello che fare. Il pomeriggio era dedicato alla teoria come aveva detto Kyoshi ma era anche vero che i risultati della mattina non erano stati dei migliori. Ogni giorno che passava li, le sembrava un fallimento continuo. Prima il petalo, poi il tronco, non era riuscita a portare a termine nemmeno una prova.

*E se il pomeriggio mi dedicassi alla memorizzazione degli tsubo visto che la mente è ancora fresca e la sera continuassi con l’allenamento? Poi io che amo studiare e leggere è un ottima occasione esercitare un po’ la mente e la memoria*

- S-scusate io sono un po’ stanca vado a r-rilassarmi, p-penso che per adesso rinuncerò a questo a-allenamento – disse arrossendo Chiaki cercando di attutire la sua risposta negativa.

Era stato un grande sforzo per lei dover dire di no. Odiava dare dispiacere alle persone soprattutto se la invitavano a stare con loro in un modo così solare. Ce la stava mettendo tutta a relazionarsi con le altre persone ma la paura di una delusione paterna era più forte. Spesso la conduceva a rinunciare a tutto.
Le ragazzine con un leggero velo di tristezza tornarono a colpire i loro tronchi mentre la piccola Chiaki si incamminò per il giardino alla ricerca di un posticino appartato e silenzioso dove potersi dedicare al rotolo. In lontananza intravide un enorme albero in fiore che se ne stava in disparte rispetto a quasi tutti gli altri. Accelerò il passo finché non lo raggiunse sperando di passare inosservata da tutti i ninja che si allenavano li intorno. Il sole era alto in cielo e in quel momento della giornata batteva abbastanza forte.
Chiaki si appoggiò con la schiena al tronco lasciandosi scivolare fino all’erba morbida. La dolce brezza e la chioma voluminosa della pianta che creava ombra rendeva tutto così perfetto. Una volta che la ragazza si fu messa comoda aprì la pergamena per vedere finalmente il suo contenuto. All’interno c’era disegnato un corpo umano con tutti i possibili punti di tsubo. Il testo non era molto, visto che la cosa importante era memorizzare la posizione di quei piccoli forellini. Chiaki rimase un po’ delusa si aspettava un bel papiro da leggere e invece ricordarsi nei minimi dettagli un immagine non era cosa facile. Solo con tanta pazienza e dedizione ce l’avrebbe fatta. Il pomeriggio trascorse tranquillo così, tra lo studio e il ripasso a voce alta in modo che tutto le rimanesse impresso in mente.
Quando il sole iniziò a scendere, la piccola Hyuga arrotolò il foglio, si dette una stiracchiata e si alzò dal manto erboso. Dopo essersi pulita l’uniforme nera, guardò nella direzione dei tronchi dove le due gemelle continuavano imperterrite il loro allenamento. Da quella distanza non si vedeva molto ma Chiaki sapeva che sicuramente erano migliorate parecchio dalla mattina. Preferì non disturbarle così con passo tranquillo e silenzioso camminò per il giardino fino all’arrivo alla residenza. Anche se il pomeriggio non aveva sforzato i muscoli, si sentiva esausta e per di più aveva una fame incredibile. Era da un po’ che non faceva un pasto decente. Così si diresse verso gli spogliatoi dove dopo un bel bagno rilassante, si rimise il kimono che era stato tirato a lucido e completamente ripiegato dentro il suo armadietto.
Una volta che fu pronta, raggiunse le scale per salire al piano superiore e percorse il corridoio. Nel corridoio i suoi passi erano incerti e titubanti. Infatti solo in quel momento si ricordò che lei, la sera prima, non era arrivata spontaneamente in camera sua e che quella stessa mattina era troppo assonnata per capire cosa stesse succedendo intorno a lei. Guardava le targhette sulle porte incuriosita. La mattina piena, le aveva fatto dimenticare momentaneamente la donna con cui aveva parlato la sera prima e che le aveva detto quelle cose così strane. La sua brama di curiosità si fece sentire facendole formicolare lo stomaco o forse era la fame? Finalmente dopo essere arrivata a metà corridoio vide l’incisione “Chiaki Hyuga” intagliato su un pezzo di legno di betulla di fianco alla porta; la scrittura era sinuosa e delicata, si notava subito che ci avevano perso un sacco di tempo per realizzarla. Chiaki stanca spinse la porta per fiondarsi sul letto esausta. Dopo qualche minuto in quella posizione la ragazza alzò la testa e vide il solito vassoio pieno di pietanze che la aspettava. Il gorgoglio dello stomaco le indicò cosa doveva fare. Infatti con uno sforzo immane si alzò e si diresse verso la sedia. Il pasto a base di verdure e riso che mangiò molto voracemente le fece tornare le forze.
Adesso l’unica cosa che aveva bisogno era di sapere di più su quella anziana signora e sul significato delle sue parole. Doveva tornare nel giardino pensile e scoprire il mistero. Si voltò per fissare il letto e si accorse che il rotolo che le aveva dato Kyoshi era scomparso. Presa dal panico iniziò a cercarlo sotto al letto e in ogni angolino della stanza. Era sicura che ce l’avesse con lei. Adesso davanti a lei si apriva un bivio, cercare la pergamena oppure dare libero sfogo alla sua curiosità? Dopo aver riflettuto sul da farsi, abbandonò la camera in fretta e furia per recarsi al quinto piano mangiucchiando un pezzo di pane. Non era molto signorile ma in quel momento aveva troppa fretta per pensare a queste cose. Il kimono pesante le bloccava i movimenti così da renderla ancora più goffa di quello che già non era. Le capitò spesso durante il tragitto di inciampare nelle sue stesse vesti. Arrivò nel giardino paradisiaco con il fiatone ma non se ne curò, iniziò a guardarsi intorno agitata alla ricerca della vecchia signora. La flebile luce delle lanterne non era di nessun aiuto. Vagò in allerta per tutto quel tratto di natura. Nulla, gli unici suoni che provenivano da li in mezzo erano le cicale che intonavano i loro canti melanconici.
Esausta e delusa si butto a braccia aperte su quel manto erboso così morbido. La luna piena illuminava la ragazza, tanto che sembrava che provenisse direttamente dalla Hyuga, dandole delle sembianze di ninfa. Un rumore strano interruppe il riposo della ragazza, che balzò in piedi agitata. Si diresse verso il punto in cui aveva sentito il rumore. Non c’era niente e nessuno. Che fosse stato qualche animale? Un altro strano rumore. Il suono era venuto da un cespuglio davanti a lei. Dopo aver spostato un po’ di foglie con la mano e non aver trovato niente si mise in ginocchio per addentrarsi meglio. C’era un piccolo spazio tra l’albero e il cespuglio che solo una ragazzina avrebbe potuto oltrepassare.

- Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaah – urlò Chiaki impaurita.

Non sapeva nemmeno lei come era potuto accadere ma stava scivolando in una specie di cunicolo, ogni secondo che passava prendeva sempre più velocità finché non si trovò con il sedere a terra.

*Ma cosa è successo? E dove mi trovo?*

La ragazzina si guardava intorno circospetta. Il luogo non si vedeva molto, ma si intuiva subito che si trovava sempre dentro la residenza. La luce scura dava un atmosfera un po’ tetra e c’era qualcosa di diverso nell’ambiente che la ragazza non riusciva a cogliere. Dopo essersi rimessa in piedi dolorante si pulì il suo ormai grigio kimono. Il tubo dal quale era uscita doveva essere una sorta di condotto dell’aria.
Il lungo corridoio in pietra che l’attendeva aveva tantissime porte, poco lontane l’una dall’altra sia a destra che a sinistra. I rispettivi nomi dei possessori delle camere erano incisi nella pietra al lato della stanza. Le lettere erano scritte frettolosamente ed alcune erano state persino logorate dal tempo. Chiaki ancora un po’ scossa e impaurita non sapeva dove andare anche perché quell’edificio l’aveva iniziato a conoscere solo in quei giorni. Percorse il corridoio con calma e cercando di tenere alta la guardia visto che non riconosceva quel luogo. Le porte erano tutte chiuse e non sapeva nemmeno dove dirigersi. Finché in lontananza non intravide una porta socchiusa con una flebile luce che dava al corridoio scuro. Quando la raggiunse spiò dallo spiraglio. Sul letto c’era una ragazzina quasi della sua stessa età di Chiaki che leggeva un rotolo di pergamena.

*Ma quello non è il rotolo che mi ha dato il sensei? Che ci fa qui?*

D’istinto entrò nella stanza senza bussare. La ragazzina presa alla sprovvista saltò giù dal letto. Le due quasi della medesima altezza si fissarono per qualche secondo negli occhi senza parlare.

- Ma cosa ci fai qui? Sei matta? – disse la proprietaria della stanza fiondandosi a inchiavare la porta.

*Come fanno in questo posto ad avere tutta questa confidenza con me?*

La ragazza dai capelli blu non rispose alle domande della ragazzina. Era troppo intenta a studiare i suoi movimenti e le sue azioni. Era abbastanza buffa infatti in testa indossava un cappellino da notte a forma di coniglio, con due lunghe orecchie che le incorniciavano il volto e un vestitino dello stesso color rosa. I capelli castani le arrivavano fino alle spalle prendendo una piega verso l’alto alla fine.

- Non dovresti essere qui. Quaggiù ti potresti mettere nei guai – continuava a ribadire la ragazzina castana facendo avanti e indietro nella stanza.

- P-piacere sono Chiaki – disse la Hyuga tutta sporca cercando di farla calmare.

- So chi sei. Sei della casta fortunata – rispose secca l’altra.

Chiaki la guardò un po’ accigliata. Non sapeva minimamente di cosa stesse parlando e a cosa si riferiva. Il suo sguardo cadde sulla pergamena che la ragazzina aveva lasciato sul letto. Senza dare troppo nell’occhio si avvicinò e la prese mentre l’altra rifletteva e continuava a camminare in tondo per la stanza. Ci aveva visto bene quello era il rotolo che le aveva dato Kyoshi quella mattina.

- P-perché hai il mio rotolo? – chiese con calma la kunoichi.

La ragazza vestita di rosa si fermò di botta e la fissò. Il suo volto era molto serio ma nascondeva un velo di tristezza.

- Me lo chiedi pure? Guarda dove siamo costretti a vivere mentre voi avete delle camere lussuose e servizi agiati. A noi non ci seguono passo, passo negli allenamenti ma dobbiamo arrangiarci, per questo ho preso in prestito la tua pergamena. È da un po’ che ti osservo da quando sei arrivata, volevo vedere come si svolgeva il tuo allenamento. Ero curiosa di imparare. – spiegò la ragazza

- V-vieni ad allenarti con noi d-domani allora invece di o-osservarci – disse sorridendo ingenuamente Chiaki.

La ragazzina con il cappello scoppiò in una fragorosa risata.

*Cosa ho detto di male?*

- Ma da dove vieni tu! – disse l’altra asciugandosi le lacrime e levandosi il cappello – Non faranno mai allenare con voi una della casata cadetta.

La piccola Hyuga fissò lo strano marchio che fino a quel momento era rimasto nascosto dal cappello. Una svastica uncinata verde con dei vari segni era posta al centro della fronte. La ragazza dai capelli blu ancora non capiva qual’era il problema, perché l’altra ragazza non poteva partecipare all’allenamento con loro. Si alzò e si avvicinò lentamente all’altra ragazza che la guardava storto ma non si mosse. Chiaki alzò una mano e le andò a toccare il segno. Il marchio era leggermente in rilievo e quando lo toccò un brivido di freddo le percorse la schiena. Sembrava un animale marchiato a fuoco e questo le diede non poco fastidio.

- C-chi ti ha fatto q-questo? – chiese Chiaki abbassando la mano.

- Ma che domande fai? Il Clan! – disse l’altra rimettendosi il cappello.

- P-perché il Clan dovrebbe fare una cosa del g-genere? – disse timorosamente la piccola Hyuga.

Solo in quel momento l’altra ragazza si accorse che Chiaki non la stava prendendo in giro ma che non sapeva veramente le distinzioni del clan. Il suo modo di parlare così ingenuo e dolce, non poteva nascondere una presa in giro. Così la ragazzina in rosa decise di darle qualche dritta.

- Ok, iniziamo dal principio. Il Clan Hyuga si divide in due casate. La Casata principale e la Casata cadetta. I membri vengono divisi nelle due casate a seconda del legame genetico. La Casata principale è colei che comanda, ha a disposizione tutta la residenza, le tecniche più potenti e persino noi. Si, perché la Casata cadetta ha il compito di proteggere la Casata principale a costo della vita. Siamo vincolati da questo Sigillo Maledetto che ha il potere di controllarci e anche ucciderci – quando finì la triste spiegazione la ragazzina si mise a sedere sul letto.

- N-non posso credere che a-abbiano fatto una cosa del genere – disse scioccata Chiaki.

- E invece ci devi credere. Le cose non vanno sempre rosa e fiori come le vede un esterno. Probabilmente insegneranno anche a te questa tecnica mostruosa, visto che fai parte della Casata principale – il suo viso si fece sempre più scuro.

- M-ma io non voglio imparare questa tecnica e poi semmai me la insegneranno non la u-userò mai. S-secondo me dovremmo avere tutti gli stessi d-diritti, perché fare queste c-classificazioni? – anche il volto di Chiaki si era fatto triste e pensieroso.

Lei che metteva sempre gli altri prima di se stessa, non avrebbe mai avuto il coraggio di fare una cosa del genere. Ne andava del suo nindo. L’altra ragazza la guardò meravigliata, forse non aveva mai sentito uscire una frase del genere da una della casata principale. Per di più lo sguardo di Chiaki così triste quanto il suo la rincuorò.

- Si è fatto tardi forse è il caso che ti accompagno nelle tue stanze sennò mi sento in colpa se finisci nei guai – disse con il suo tono autoritario cercando di non dare a vedere i suoi sentimenti.

- G-grazie – disse sorridendo dolcemente di rimando la kunoichi.

La ragazzina vestita di rosa sgattaiolò fuori guardandosi bene intorno prima di far uscire Chiaki. Camminarono vicine nel corridoio, ascoltando tutti i rumori sospetti. Nessuna delle due voleva essere scoperta.

- Comunque io mi chiamo Mirai e scusa se ho preso il tuo rotolo – disse imbarazzata la ragazzina.

Chiaki le sorrise dolcemente. Ormai la storia della pergamena era solo un ricordo passato. Raggiunta la fine del corridoio salirono le scale finché non arrivarono davanti alle stanze di Chiaki.

- Mi stai simpatica. Speriamo di rivederci – disse sorridendo imbarazzata Mirai.

Proprio in quel momento alla ragazza dai capelli blu le venne una fantastica idea anche se era abbastanza imbarazzata nel proporla. Fare il primo passo per lei era difficilissimo.

- C-che ne d-dici se d-domani dopo c-cena… - fece un lungo respiro – ci vediamo così ti racconto cosa mi ha insegnato il mio sensei?

Mirai non rispose. Non si aspettava sicuramente una proposta del genere. Così su due piedi riuscì solo a dire un flebile ok. Dopo essersi salutate la piccola Hyuga entrò nella sua stanza e si coricò sul letto. Era ancora tutta sporca ma questo era un problema che avrebbe risolto tranquillamente la mattina seguente.
 
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view post Posted on 8/4/2012, 20:38     +1   -1

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Finalmente la nuova mattina era giunta e il sonno ristoratore della giovane Chiaki venne brutalmente interrotto dalla comparsa di Kyoshi. Il ragazzo a differenza dei giorni precedenti si mostrò estremamente duro nei confronti della neo genin.

Kyoshi: Chiaki preparati. Oggi affronterai l'allenamento da sola con me.

Lasciò la stanza con la stessa rapidità con cui c'era entrato. Diversamente dal solito, stavolta le due gemelline erano rimaste fuori dalla stanza, in silenzio e dritte in piedi.
Appena Chiaki fu fuori dalla camera solo Azusa ebbe il coraggio di parlare:


Azusa: cosa è successo? Abbiamo ricevuto un ordine diretto di scortarti e lasciarti da solo con il maestro. Ci dobbiamo allenare con un altro sensei, dovremo seguirti giorno e notte se non sei impegnata con l'allenamento.

Intanto che la gemellina chiedeva spiegazioni, il terzetto proseguì fino agli spogliatoi dove tutte si prepararono per il quotidiano addestramento. Mentre le gemelle erano impegnate a vestirsi, un' ombra si portò verso la porta dello spogliatoio, un'ombra che solo Chiaki poteva riconoscere.
La bambina incontrata durante la notte era salita fino ai piani superiori della sede del clan per parlare con la giovane genin. Mirai fece segno a Chiaki di seguirla mentre le due guardie erano impegnate. Cosa avrebbe fatto la giovane genin?


/ Allora sei a un bivio, cosa farai? XD Se segui Mirai ti porterà fino ai sotterranei nella sua stanza. Se decidi di non seguirla andrai nel giardino dove Kyoshi ti aspetta in ogni caso fermerai la role appena arrivi in un posto o nel altro, in ogni caso ci saranno divertenti sorprese ^^ /
 
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view post Posted on 9/4/2012, 11:45     +1   -1
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La porta sbatté contro al muro e un ombra entrò nella stanza. Chiaki che ancora dormiva tranquilla al solo rumore saltò giù dal letto agitata. Che fossero di nuovo le due gemelline? E invece no, all’interno della sua stanza Kyoshi-sensei la guardava con aria quasi minacciosa.

*Che sta succedendo?*

La kunoichi ancora assonnata lo guardava perplessa. Sperava che il suo maestro le spiegasse che cosa era accaduto ma il silenzio riecheggiò nella stanza per un bel po’ prima che il ragazzo aprisse bocca.

- Chiaki preparati. Oggi affronterai l'allenamento da sola con me – disse con tono distaccato Kyoshi.

Senza proferire altre parole se ne andò con passo veloce dalla stanza, lasciando la porta spalancata. Ancora tramortita dal sonno la piccola Hyuga fissò la porta meravigliata. Amane e Azusa che erano rimaste ferme immobili nel corridoio, si affacciarono incuriosite e anche loro contornate da un espressione interrogativa. I loro sguardi e quelli di Chiaki si incrociarono, sembravano tutte e tre sconvolte da quell’accaduto. Dalle facce che facevano le due sorelle sicuramente Kyoshi non aveva mai mostrato un atteggiamento del genere. Chiaki aveva bisogno di spiegazioni, così uscì dalla sua stanza per parlare con le altre due. Azusa fu l’unica che ebbe il coraggio di rivolgerle la parola mentre Amane passava il suo sguardo intimorito dalla sorella a Chiaki. La gemella raccontò che avevano avuto l’ordine diretto di allenarsi con un altro sensei e di seguirla perennemente quando non era impegnata nell’allenamento. La kunoichi non sapeva proprio cosa risponderle, non le veniva in mete niente che avrebbe potuto scaturire un simile comportamento. Mentre percorrevano la residenza insieme per raggiungere gli spogliatoi la ragazzina dal kimono giallo continuava a farle domande a cui la piccola Hyuga non sapeva darsi una risposta.

*Allora cosa può essere successo di strano ieri? Forse ho sbagliato a scegliere di studiare il rotolo invece di allenarmi? Oppure che sia venuto a sapere di ieri sera?*

Si quel dubbio le passò nella testa come un fulmine a ciel sereno.

*Che qualcuno mi abbia vista con Mirai? E se anche fosse che c’è di male? Qualcosa non mi torna…*

La ragazzina preferì ragionare con se stessa che rispondere alle domande impossibile delle due ragazzine. Quando raggiunsero gli spogliatoi, le tre ragazze si dovettero allontanare, in quanto gli armadietti non erano vicini tra loro. Chiaki fece la sua solita quotidiana toilette e si vestì con l’uniforme nera per l’allenamento che come sempre era pulita e ripiegata. Questa volta la ragazza dai capelli blu non ci mise molto a prepararsi forse troppo ansiosa su cosa poteva accadere da un momento all’altro. Non appena ebbe finito, raggiunse la porta dove avrebbe aspettato le altre due. Ad attenderla c’era una ragazzina con un buffo cappello in testa che si mangiava le unghie per l’agitazione. Non ci mise molto a riconoscere la figura della sua nuova amica della sera antecedente. Con passo veloce la genin raggiunse l’amica che si guardava intorno circospetta come la sera prima. Quando Chiaki le bussò alla schiena con un dito questa fece un salto incredibile per poi ricomporsi appena vide l’amica.

- Mi vuoi far morire d’infarto? – disse Mirai agitatissima sempre controllando la situazione intorno a lei.

- C-che ci fai qui? – chiese Chiaki incuriosita.

- Devi assolutamente venire con me – continuò la ragazzina con il cappello dalle lunghe orecchie.

- M-ma adesso ho allenamento con il s-sensei e non sembra nemmeno di ottimo u-umore – disse dispiaciuta la kunoichi.

- È una cosa importante – disse di rimando la ragazzina del clan cadetto.

Chiaki fece qualche passo verso gli armadietti delle due gemelle e notò che si stavano ancora preparando.

*Speriamo che non si accorgano della mia assenza*

- O-ok andiamo ma non ho molto t-tempo – disse Chiaki prima di sgattaiolare fuori dalla porta.

Mirai la prese per mano e iniziò a correre. Percorsero il corridoio in silenzio oltrepassando porte e scorciatoie che solo la Hyuga con il cappello rosa poteva conoscere, zone che solo un bambino poteva oltrepassare finché non raggiunsero la stanza della sera prima. Entrambe con il fiatone chiusero la porta a chiave.
 
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view post Posted on 10/4/2012, 10:04     +1   -1

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Dopo aver guidato Chiaki nella sua stanza, Mirai prese un rotolo da un cassetto e lo mostrò alla giovane genin. In esso erano scritti dei segreti a cui i membri del clan accedevano una volta diventati chunin, quindi una volta diventati guerrieri degni della prima prova di fiducia.

In questo rotolo c'è il segreto per controllare il chakra, con questo non sarà necessario imporsi mille allenamenti o addestramenti. Una volta conosciuto il segreto avremo la forza dei migliori guerrieri del clan.

Gli occhi della bambina si illuminarono nel pronunciare queste parole, il suo desiderio di sapere però stava superando la morale e Chiaki si trovava ormai coinvolta.

Se io della casata cadetta e tu della casata principale apprendessimo le tecniche segrete tramandate nei rotoli del clan potremo cambiare il futuro stesso del Clan.

Con la mano destra la bambina prese quella di Chiaki, mentre con la sinistra stringeva avidamente il rotolo.

Per riuscire a rompere il sigillo dobbiamo entrambe praticare un buco al centro della fiamma e sul vertice superiore della stessa. Con una mano è impossibile fare due lame di chakra sufficientemente sottili, bisogna essere in due per fare questi buchi necessari a rompere il sigillo. Ti va di aiutarmi?

/Inizia la parte divertente XD Hai massima libertà d'azione, o quasi. Non puoi tornare ai piani superiori. Se decidi di rompere il sigillo dovrai indovinare l'esatto range di chakra ( valori che ho già deciso ) per compensare o limitare il chakra della tua amichetta. Il tuo role finirà nel momento in cui termini l'azione o compi una scelta. Enjoy /
 
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view post Posted on 10/4/2012, 15:03     +1   -1
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Non appena si chiusero la porta alle spalle, Mirai si fiondò verso il comodino, cercando frettolosamente tra le cianfrusaglie. Dopo alcuni minuti, quasi dal fondo del cassetto estrasse un rotolo che nonostante le piccole dimensione era molto rifinito, si vedeva ad occhio che doveva essere per forza qualcosa di prezioso e importante.

*Questa faccenda non mi dice niente di buono…*

La ragazzina con il cappello spalancò la pergamena davanti al viso di Chiaki che era rimasta impalata davanti alla porta, incuriosita ma titubante sul da farsi. Mentre la piccola genin scorreva a sbalzo le parole del rotolo cercando di intuire l’argomento trattato, la detentrice del foglio spiegò il contenuto brevemente. Un foglio destinato solo ai più grandi, coloro che superando varie difficoltà fossero divenuti chunin. All’interno erano riportati i segreti per perfezionare al meglio l’uso del chakra, che probabilmente le avrebbe portate a livelli superiori senza troppi sforzi. Chiaki ascoltava in silenzio l’amica, continuando a scorrere con lo sguardo il maestoso pezzo di carta. Dal tono delle sue parole, si capiva subito che Mirai era entusiasta di quella scoperta, ma era veramente la cosa giusta da fare? Chiaki la vedeva così felice che non voleva interrompere. Il tono triste e arrabbiato della sera prima, quando la ragazzina gli spiegava la sua situazione attuale, era completamente scomparso per lasciare sul suo volto un espressione serena e felice che probabilmente non c’era da lungo tempo. La kunoichi sapeva che ormai era dentro al misfatto ma non dette gran peso alla cosa, il suo obiettivo era solo far ragionare la sua amica. Non le importava se aveva rubato il rotolo o se l’avesse preso in prestito, voleva solo che non finesse nei guai. Le aveva già promesso che quello che avrebbe appreso dal suo sensei la mattina, glielo avrebbe riferito la sera stessa e si sarebbe persino allenata con lei. Non voleva smontare i suoi sogni ma non era giusto utilizzare quella pergamena non destinata a loro.

- Se io della casata cadetta e tu della casata principale apprendessimo le tecniche segrete tramandate nei rotoli del clan potremo cambiare il futuro stesso del Clan. – continuò Mirai imperterrita.

A Chiaki le sarebbe piaciuto poterla aiutare a risolvere la sua situazione ma c’era sempre una voce dentro di lei che le diceva di non farlo. Le idee della ragazzina della Casata cadetta erano destinate a buon fine ma loro erano solo delle bambine e quel rotolo non avrebbe potuto fare miracoli. Infatti le regole del Clan Hyuga erano radicate con la storia del villaggio, loro due erano troppo inesperte per poter cambiare leggi che duravano da secoli.

- N-non penso che sia il caso… - disse Chiaki cercando parole non troppo dure per far capire il suo rifiuto – s-siamo ancora giovani abbiamo tutta la vita d-davanti per poter cambiare le regole di questo c-clan. Così peggioreresti solo la tua s-situazione e io…non ho voglia di perdere altre persone a me c-care.

Chiaki si imbarazzò a pronunciare quelle parole, tanto che divenne rossa e abbassò la testa. L’altra invece, dal canto suo, non sembrava aver ascoltato molto cosa aveva detto la piccola genin, forse ancora troppo eccitata all’idea che aveva avuto, infatti la prese per mano e la condusse verso il letto dove appoggiò il rotolo aperto.

- Per riuscire a rompere il sigillo dobbiamo entrambe praticare un buco al centro della fiamma e sul vertice superiore della stessa. Con una mano è impossibile fare due lame di chakra sufficientemente sottili, bisogna essere in due per fare questi buchi necessari a rompere il sigillo. Ti va di aiutarmi? – chiese Mirai sorridente.

Come aveva intuito, prima la ragazzina con il cappello non aveva ascoltato per niente quello che Chiaki aveva detto. La ragazzina dai capelli blu sospirò pronta a ripetere il discorso ma Mirai le avvicinò la mano alla pergamena guardandola con occhi da cucciolo bastonato.

*Se mi guarda in quel modo non riesco a dirle di no…*

Chiaki ci pensò un po’ su finché non le venne in mente una fantastica idea. Avrebbe potuto mettere una quantità minima o esagerata di chakra così che l’esperimento sarebbe fallito da solo. Senza che lei dovesse dare altre motivazioni che Mirai probabilmente non avrebbe ascoltato.

- O-ok proviamoci… - disse in tono neutrale la piccola Hyuga della Casata principale così che l’amica non potesse leggere le sue vere intenzioni.

Le due avvicinarono la mano al foglio fino quasi a sfiorarlo. La fiamma era enorme, quasi più grande delle loro manine. Chiaki si occupò del centro di questa mentre l’altra optò per la punta. La ragazzina dai capelli lunghissimi chiuse gli occhi, non aveva il coraggio di guardare l’espressione delusa che avrebbe fatto l’amica.

*Speriamo non si accorga di niente…*

CITAZIONE
Stm totale (87) – Chk utilizzato (30/20) = Stm residua (85,5)

Mi scuso se ho copiato e incollato troppi discorsi dei tuoi in questo post ma così mi dava l'impressione che scorresse meglio la storia... ^^
 
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view post Posted on 11/4/2012, 22:49     +1   -1

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La piccola genin optò per la scelta più facile ma anche più rischiosa. Unendo le forze a quelle di Mirai, le due riuscirono a creare delle piccole lame con il chakra con le quali riuscirono a perforare il sigillo. Purtroppo la scelta fatta non fu delle migliori. La porta della camera di Mirai sbatté improvvisamente e Kyoshi avanzò a grandi passi verso le bambine, con lo sguardo evidentemente arrabbiato e digrignando i denti.

Kyoshi:Mirai conosci le regole. Il clan cadetto non può accedere alle pergamene salvo ordini particolari. Chiaki l'addestramento doveva iniziare mezz'ora fa e invece sei qui a infrangere le regole del clan, sono molto deluso da voi.

Poi diede un'occhiata rapida al sigillo forato, dopodiché riprese il suo solito contegno e la sua abituale fierezza.

Kyoshi:Mi aspetto di vedervi entrambe nel pomeriggio nel giardino. Dove abbiamo iniziato il nostro addestramento ieri mattina.

Si girò verso Chiaki sottolineando le ultime parole.

Kyoshi: Spenderete la vostra mattinata studiando la pergamena che ti è stata affidata ieri pomeriggio. La pergamena relativa ai punti di fuga intendo. Mentre questa - e prese il rotolo aperto dalle due ragazzine poco prima - per restituirla al legittimo custode. Vi aspetto entrambe in giardino e probabilmente non sarò solo.

/ Bene, libero arbitrio. Terminerai il post poco prima di arrivare davanti a Kyoshi e alla misteriosa dama che ti ha accolto a inizio quest. Enjoy/
 
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22 replies since 8/3/2012, 18:03   607 views
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