QUELLA MALEDETTA PORSCHE 356A
Shiho.Nell’ospedale girava da qualche giorno la voce di un nuovo arrivo.
Chiunque aveva avuto l’opportunità di esaminare quell’uomo l’aveva
descritto come alquanto chiuso e misterioso,
vestito tutto di nero e con lunghi capelli biondi.
Ma la notizia più sconvolgente era il fatto che lo dovessero ricoverare
proprio in camera di Shiho, già tempestata da cinque o sei mocciosi.
A lei i bambini piacevano, ma dopo quell’esperienza si sarebbe ricreduta.
Si chiedeva per quale dannato motivo l’avessero ricoverata nel reparto pediatria,
di sicuro non era più una bambina.
Erano poche le cose che garbavano a quella ragazza.
La scienza, la sua prima passione. Sin da bambina, quando il papà lavorava
nel suo studio,
quando la mamma restava per ore vicino ai fornelli, mettendoci passione e dedizione,
lei scrutava tutto da cima a fondo.
Così facendo aveva sviluppato la vista d’un falco.
Nulla sfuggiva ai suoi occhi da rapace, riusciva a scorgere senza fatica i minimi dettagli.
Tutti la consideravano una ragazza più chiusa rispetto alle sue coetanee, forse
perché le piaceva studiare e stava sempre sola.
Non aveva amiche, non la si vedeva mai in centro città.
Era brillante in tutte le materie scolastiche, professori e genitori non
facevano altro che congratularsi, ne erano molto orgogliosi.
Inoltre la consideravano di una bellezza rara ed anormale, lei era tutto
quello che doveva essere una diciannovenne perfetta.
Le ragazze aspiravano a diventare sue amiche, i ragazzi invece desideravano
ardentemente di poter essere considerati almeno una volta.
Ma Shiho rifiutava elegantemente ogni qualsivoglia persona che provasse ad
avvicinarsi, sembrava non avere assolutamente alcuna
idea di cambiare le cose.
Nonostante tutte queste qualità, la ragazza non mostrava alcun accenno a
grandeggiare o destreggiarsi, al contrario, era molto timida.
O almeno così si diceva.
La realtà è che nessuno era mai riuscito a capirla veramente, forse anche per
il fatto che non facesse avvicinare alcuna persona al suo
carattere, alla sua vera personalità.
Shiho non si fidava di nessuno.
E sembrava inconsapevole ed indifferente della volontà dei suoi coetanei.
Oggettivamente però lei lo sapeva. E questa circostanza non la eccitava,
al contrario, la rendeva ancor più chiusa in se stessa.
Il motivo le era ignoto.
Angolino ShinxShi:
Salve popolo dei Lillipuziani!
(Ormai ci ho preso gusto grazie a Yume, spero continuerai ad apprezzare i miei.... ''fantasmagorici'' saluti! Ahahah! <3 )
Scusatemi tutti quanti per il ritardo, è stato ed è proprio un periodaccio tra scuola e salute D: x'D .
Come potete vedere ho voluto incentare questo capitoletto sulla vita nostra protagonista: Shiho :3 .
Ci tengo a ringraziare tanto la mia ciccins, Marialuisa, è infatti lei che mi sprona a scrivere, e a cui voglio taaaanto bene <3 :33
Nel complesso generale spero vi sia piaciuto
Alla prossima e a prestissimo
ShinxShi.
però è molto interessante, voglio proprio vedere come prosegue sono curiosa!!! 
Odio Gin profondamenteeeee!!!! -.-
