Missione 71D - Il nuovo Team, per FertBlake, Karen91, Nine Fire

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view post Posted on 11/5/2012, 17:34     +1   -1

lo cavalier del Gangbang!!

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Una lettera giunse a casa di tre ragazzi, una lettera che gli invitava a presentarsi alla residenza del proprio kage per ottenere ulteriori informazioni circa la loro prima missione da Ninja.
Per tutti e tre era la prima volta, chissà cosa avrebbero dovuto fare? Quel giorno si sarebbe formato una strano team: il silenzioso e diffidente Takeshi membro del Clan Uchiha, la timida e goffa Chiaki membro del clan Hyuga e da Suna Hariken membro del clan della sabbia ragazzo allegro e sempre pronto ad aiutare gli altri.


CITAZIONE
Sei stato designato per una missione di livello D. Presentati alla residenza del kage alle 10:00 pronto per partire e stare lontano dal villaggio alcuni giorni. Ulteriori notizie verranno fornite al momento.

//Allora post iniziale libero, postate quello che fate il giorno prima o giorni prima della convocazione, fermatevi come arrivate alla residenza del Kage, Karen e Fert vi darò occasione di ruolare l'incontro tra i vostri pg dal prossimo giro di post, Nine te parti da Suna ti darò possibilità di ruolare con i tuoi nuovi compagni di team una volta arrivati sul luogo della missione.
Enjoy :)//
 
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view post Posted on 11/5/2012, 21:59     +1   -1
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Chi vive senza follia non è così saggio come crede...


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La primavera era arrivata a Konoha. Il sole batteva forte e un leggero venticello faceva scricchiolare il legno della casa della piccola Chiaki. Era un’altra noiosa mattinata che la ragazzina non sapeva come occupare. Suo padre stava in missione da diversi giorni ormai o così almeno credeva visto che lui non le aveva detto niente come al solito. Con i gomiti appoggiati al tavolino e il viso immerso nelle sue mani la kunoichi sbuffò sonoramente. Aveva pulito casa da cima a fondo, aveva fatto un dolce per la mattina, il giardino era stato curato e aveva persino piantato nuove piantine. Nonostante avesse passato l’esame genin da un pezzo ormai non era mai stata convocata per una missione. Che il villaggio non avesse nessuna fiducia in lei? Alla fine come dargli torto, lei era una nullità. Un altro sospiro uscì dalla bocca della ragazzina ormai distrutta mentalmente. Non poteva rimanere tutto il giorno li con le mani in mano, era da tantissimo tempo che non si svagava un po’. Si, il termine divertimento non era quasi mai esistito per la piccola Hyuga. Per la sua età aveva sempre dovuto vivere una vita fuori dalla sua portata. Adesso che ci rifletteva sembrava quasi una moglie. A quel pensiero si mise a ridere. Con fare molto annoiato distese le braccia appoggiando la testa direttamente sul tavolo. Il tempo sembrava non passare mai e quei secondi vuoti incidevano pesantemente. A passo quasi stanco prese un pezzo di stoffa che aveva comprato qualche giorno prima e continuò a cucire il vestito che aveva iniziato la sera prima. Dopo qualche ora, il sudore iniziò a scenderle copioso dalla fronte. A prima vista poteva non sembrare un lavoro così duro ma sicuramente ci voleva tantissima concentrazione, cosa che il caldo non permetteva.

*Cosa posso fare adesso?*

La kunoichi sembrava disperata. L’unico posto che le venne in mente era il fiumiciattolo che passava intorno a casa. Almeno li si sarebbe potuta rinfrescare tranquillamente. Si sedette sul pontino di legno che passava sopra all’acqua e bagnò i suoi piedi nel piccolo torrente. Quel dolce refrigerio era una goduria a contatto con il corpo mentre il sole quasi di cattiveria scottava la pelle chiara della genin. Le era sempre piaciuta l’acqua come elemento. Le ricordava la purezza, la benevolenza e l’adattabilità. Allungò una mano per toccarla, per sentirla sua ma un verso acuto interruppe i suoi movimenti. Un rumore che le ricordava qualcosa già vissuto. Con una lieve folata di vento, che fece andare il ciuffo di Chiaki davanti agli occhi, un pennuto si appollaiò sulla ringhiera del ponticello. La ragazzina si sistemò i capelli prima di guardare negli occhi il falco.

- A-ancora tu? – disse la kunoichi additando il povero uccello che sbatté le ali quasi impaurito dalla sua reazione.

Non poteva sbagliarsi. Era lo stesso animale che l’aveva fatta cadere dall’amaca prima dell’esame genin. Anche questa volta portava qualcosa sulla zampa.

- Che notizie mi porti questa volta? Speriamo niente di preoccupante… – continuò il monologo la ragazzina.

Con fare calmo si avvicinò, sfilando il fardello dalla povera zampetta del volatile. Non appena questo fu libero riprese il volo stridendo. La ragazzina si rimise comoda e aprì il pezzo di carta accuratamente piegato.

CITAZIONE
Sei stato designato per una missione di livello D. Presentati alla residenza del kage alle 10:00 pronto per partire e stare lontano dal villaggio alcuni giorni. Ulteriori notizie verranno fornite al momento.

Chiaki lesse silenziosamente. Non poteva quasi crederci a quello che teneva in mano.

*No non è possibile si saranno sicuramente sbagliati, domani andrò a chiedere spiegazioni all’Hokage. Perché hanno convocato proprio me? E se non fossi all’altezza? Va bene che è una missione di livello D ma ma…*

Dalla noia che aveva provato fino a quel momento adesso si sentiva il cuore che stava per esplodere. Doveva trovare un modo per calmarsi così decise di entrare in casa per preparare accuratamente tutto il materiale che sarebbe potuto occorrergli in quei giorni. Finalmente in camera sua sfilò dal muro Yume no Kōsen, la coppia di himogatana che le aveva comprato il padre. Quello era l’unico regalo che l’uomo le aveva fatto da quando era nata, le fissò con sguardo dolce e nostalgico. Quando tutto fu pronto, era già tardi. Dopo aver fatto cena e aver lasciato un piatto pronto per Takayoshi nella speranza che tornasse, si coricò nel letto con tantissimi pensieri nella testa che la cullarono come una ninna nanna.
La mattina seguente si svegliò abbastanza mattiniera forse era la forza dell’abitudine o forse il timore per quello che l’aspettava. Indossò il suo solito vestito azzurro corto davanti e lungo dietro per permetterle facili movimenti con dei pantaloncini stretti fino a metà coscia per non mostrare le nudità e infine si infilò le due armi sulla vita. Quando ebbe finito scese di sotto dove trovò il piatto intatto del padre. La ragazzina era un po’ in pensiero perché ancora l’uomo non si era fatto vedere. Sapeva che Takayoshi era sempre tornato integro dalle missioni e che si doveva fidare delle sue capacità visto che era un jonin, ma questo non la faceva comunque stare tranquilla. Prese due fogli di carta e iniziò a scrivere due lettere. Una la lasciò in cucina mentre l’altra la portò direttamente alla residenza del clan facendola scorrere sotto la camera di Mirai. Voleva salutarla ma probabilmente stava ancora dormendo visto che quello era il suo giorno di riposo così lasciò quel misero pezzo di pergamena sperando che la ragazzina si sarebbe occupata del suo lavoro nella serra. Finite le visite di convenienza la piccola Hyuga si diresse direttamente verso la sede dell’Hokage. Più si avvicinava, più gli arti le tremavano e non davano segno di voler smettere. Così di botto si fermò e fece un lungo respiro, chiudendo gli occhi e concentrandosi come faceva spesso per calmarsi. Si immaginò di essere in un mondo a parte, una Konoha parallela dove sua madre la sosteneva e la incoraggiava ad andare. Quando li riaprì, il coraggio le era tornato. Spinse la porta e scomparse dentro l’edificio.
 
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Nine Fire
view post Posted on 12/5/2012, 02:10     +1   -1




Il ragazzo era nel suo mondo dei sogni ma non era come sempre, era di nuovo quel sogno che aveva avuto nel suo addestramento. Vi chiederete cosa stava vivendo il ragazzo, beh stava viaggiando senza metà in un deserto con il suo piccolo amico Kyu, un cucciolo di Fennec, ma di colpo una tempesta di sabbia lo investì e dovette attraversarla con fatica. Dopo un pò finalmente finì la tormenta sabbiosa e si ritrovò in un posto indefinibile, non vi erano piantagioni per capire dove ci si trovava, il terreno era secco pieno di crepe come il letto di un lago prosciugato inoltre, in lontananza, si vedevano due ombre totalmente nere ma si riconosceva gli occhi, erano speciali, di entrambi. A sinistra li aveva rossi con delle macchie nere, sembravano iniettati di sangue, mentre la figura a destra li aveva lillà ma senza una pupilla, sembravano gli occhi di un angelo. Di colpo un mulinello di vento si formo al centro tra lui e le due figure, il vento era cosi forte da far lacrimare gli occhi e la visione pian piano perdeva forma fino a che la forza dell'aria non li spazzo via e il ragazzo si ritrovò in un buco nero che lo chiamava a se mentre la sua anima urlava dal terrore dato dal senso di vuoto.
Sveglio, seduto sul letto tutto sudato. Gli occhi fissavano il muro agghiacciati mentre i respiri affannosi tornavano sempre più regolari, una volta che si era calmato notò il cucciolo ancora addormentato ai piedi suoi piedi sul letto, era in un sonno calmo e tranquillo. Vedendolo il ragazzo sorrise e ritrovò la sua tranquillità, accarezzo il piccolo Fennec per svegliarlo, si alzò e si vesti. Si mise una camicia bianca con dei pantaloni larghi e neri, sembravano delle braghe ma si vedeva che il tessuto era diverso, inoltre sopra la camicia si infilò un gilè nero ed infine la sua tunica sui cui attirò tutta la sua candida sabbia bianca, infatti lui invece di avere una giara trasportava la sabbia attirandola alla tunica, come un magnete con la polvere di ferro.
Una volta pronto scese le scale per dirigersi in cucina, erano già le otto di mattina quindi i suoi erano sicuramente al lavoro, dovete farsi la colazione da solo ma si trattava di una semplice tazza di thè. Bevete con calma, infatti non aveva nulla da fare e una volta finito diede da mangiare anche al piccolo Kyu. Stava per andarsene dalla cucina ma si ricordò della promessa alla madre, non aveva cenato dunque doveva fare una colazione abbondante, quindi tornò in cucina e si fece due belle uova strapazzate.


Ancora quel sogno... non so che siano quegli occhi e non so chi possano essere quelle persone... che razza di sogni faccio. Oh un biglietto.

CITAZIONE
Hai ricevuto un messaggio da parte dell'ufficio del Kage in cui ti richiamano per una missione di grado D, ti vogliono in sede per le 10:00 mi raccomando non fare tardi, sono gente molto seria e hanno troppo lavoro per aspettarti. Baci, La mamma.

Ah finalmente una missione, anche se di un livello basso ma è normale, devo farmi le ossa. Chissà cosa dovrò fare, spero si tratti di protezione o di aiuto a qualcuno, vorrei risentirmi fiero di me stesso come pochi giorni fa... Quella bimba...

Tornò in se cercando di allontanare i pensieri, aveva tutto il giorno per pensare, ora erano già le nove e doveva ancora pulire la cucina dopo la sua colazione e poi andare alla sede del kazekage per avere le informazioni basilari sulla missione che avrebbe svolto. Pulì i piatti e la padella, si buttò giù un bel bicchiere di succo d'arancia e pulì anche quello. Fatto ciò che ogni bravo ragazzo doveva fare si diresse con il piccolo Kyu verso il palazzo del Kage, le strade erano straripanti, la vita scorreva in abbondanza nelle vie. La giornata era la tipica di Suna, sole alto in cielo con poche nuvole ma con un buon venticello che accarezzava la chioma bianca di Hariken. Nel camminare vedeva il suo piccolo amico che doveva schivare i piedi della gente che, non percependone la presenza a causa delle sue piccole dimensioni, rischiavano di colpirlo accidentalmente. Decise quindi di prenderlo in braccio ma notò dopo un pò che a causa del suo continuo muoversi diventava scomodo. Decise quindi di metterselo nel cappuccio dietro alla testa da dove ogni tanto sbucava per appoggiarsi sulla testa per sbirciare la destinazione dei passi del ragazzo, probabilmente dovuto all'indole curiosa dell'animaletto.

Eddai stai fermo Kyu! Ma... ehi... oooh! Va bene ho capito, dovro abituarmici... almeno finchè sei piccolino nè! Non abituartici.

La gente mi fissa per strada, oddio deve essere a causa del piccolo Kyu che ho praticamente metà in testa e metà nel cappuccio... Infondo non è facile trovare gente strana come me Ahahah
Oh! Ecco gli uffici del Kaze, chissà in cosa consiste questa D, solitamente sono missioni stupide ma... vanno sempre prese seriamente. Bisogna sempre essere professionali nel nostro campo, spero di finirla subito questa missione e di dimostrare che sono già adatto alle missioni di grado C. Muoviamoci!


Mangiò gli ultimi metri che li divideva dall'edificio con una corsa di media intensità. Una volta giunto entrò dicendo allo shinobi all'entrata di essere stato chiamato dall'ufficio del Kazekage per una missione di livello D, il quale lo fece passare. Si diresse su per le scale in direzione dell'ufficio in cui doveva essere puntuale alle 10.00, ovvero tra 5 minuti. Il passo era calmo e l'orario perfetto, Hariken si preparava per l'incontro con assoluta calma e serietà
 
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view post Posted on 12/5/2012, 14:25     +1   -1
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Un paio di giorni erano ormai passati da quando il giovane Takeshi riuscì ad attivare lo Sharingan, aveva sempre desiderato quel potere, non era però mai riuscito a capire cosa dovesse fare per ottenerlo, infondo era semplicemente un bambino.
Negli ultimi anni la sua vita era cambiata molto, episodi che lo colpirono particolarmente e che gli fecero preferire gli anni di "isolamento" nella propria dimora, che lo avevano trasformato in ciò che era.
Tornato dal proprio allenamento alla sede del clan non era riuscito a scusarsi con la propria madre, era troppo difficile per lui, se c'era qualcosa che era riuscito a creare durante la sua permanenza in accademia era proprio l'orgoglio, quella sensazione di dover essere sempre al meglio, avere sempre e in qualunque caso ragione, spesso evitò di incontrare i suoi occhi, aveva letto anni prima che gli occhi erano lo specchio della propria anima, bastava semplicemente osservarli un pò per conoscere i pensieri della persona avanti a noi.
Quella mattina Takeshi venne svegliato da un fastidioso raggio di sole biricchino che forte e pesante come un martello si abbatteva sui suoi occhi ancora stanchi, dopo l'attivazione dello Sharingan non era riuscito a controllarsi e lo aveva mantenuto per troppo tempo, fu così che si era fatto inondare da una ventata di stanchezza che senza chiedere il permesso gli chiuse gli occhi ermeticamente.


Devo usarli solo se necessario, rischio di addormentarmi per la maggior parte della giornata, adesso chi si alza da qui? è seccante ma devo tenere la forma ed allenarmi in attesa di venire richiamato dalla Kage, sono un ninja, un pò di azioni mi farebbe bene o rischio di trasformarmi in un ghiro.. Beh rimanere qui ad aspettare e pensare è inutile, colazione e allenamenti come al solito allora..



Furono proprio quelle le sue intenzioni, una giornata monotona e piatta come le precedenti sembrava affacciarsi a lui per rendergli il buongiorno, scese sbadigliando dalle scale che portavano in cucina, lì trovò sua madre con un sorriso sincero sul volto e un paio di lettere fra le mani, ciò incuriosì il giovane Genin che si avvicinò alla donna

Takeshi Quel sorriso da cosa è nato ora?



Beh buongiorno eh, sei il solito..



Takeshi Quindi?



E' arrivata una lettera per te, non l'ho letta lo giuro!



Takeshi Leggila invece..



Che cosa!?!?



Takeshi Ad alta voce così che possa sentire anche io



Ah.. umh.. come vuoi! allora.. "Sei stato designato per una missione di livello D. Presentati alla residenza del kage alle 10:00 pronto per partire e stare lontano dal villaggio alcuni giorni. Ulteriori notizie verranno fornite al momento."



Una missione? di già? Ma che diamine è solo di livello D! Io ho bisogno di azione, devo provare i miei nuovi occhi, uff.. E se accadesse qualcosa di imprevisto? Devo tenere comunque alta la guarda..



L'Uchiha rimase in silenzio, madre e figlio si osservarono attentamente per qualche minuto, nulla spezzava quel silenzio e nulla usciva dalle teste dei due, entrambi guardarono l'orologio che recitava "nove e due minuti", poi i loro sguardi si incontrarono nuovamente, un ulteriore occhiata all'orologio e subito Takeshi corse nella propria stanza, con la reale possibilità di aver svegliato suo padre preparò l'occorrente per la sua prima missione, un Set di Kunai, uno di Shuriken Uchiha e una corda erano tutto ciò che aveva, ma era sicuro che sarebbero bastati per una semplice missione di livello D.

Ho solo questo.. non ero preparato mentalmente per una missione adesso, pensavo ci sarebbe voluto del tempo prima di essere richiamato dalla Kage-Sama, a quanto pare l'azione che desideravo arriva! C'è un unico problema.. non sono ancora al livello degli altri Genin, sono debole.. non merito di essere chiamato Uchiha, in più molti aspirano a questi occhi, durante la missione potrei trovare qualcuno che li brama, se sapessero che io ne sono il possessore sarebbe la fine.. Credo proprio che quest'oggi cambierò maglietta, lo Sharingan lo utilizzerò solo se strettamente necessario..



Se stesse pensando troppo o fosse semplicemente cauto non potè saperlo, si vestì velocemente come di consueto, pantaloncini neri, avambracci di stoffa del medesimo colore e una maglietta grigia, l'unica su cui non aveva inciso il simbolo del Clan Uchiha, in quel modo nessuno avrebbe potuto capire la propria appartenenza sanguigna, il suo Clan nel corso degli anni era sempre stato un pò in lotta con il Clan Hyuga e lui era fin troppo debole per rendere onore al proprio.
Quando fu pronto scese le scale e si fermò nel corridoio che portava all'uscita dalla propria dimora, non avrebbe visto quel posto per giorni, non sapeva se ne avesse avuto nostalgia, doveva comunque tener vivo in lui quel luogo, più gli sarebbe mancato e prima avrebbe finito quella missione a sua detta così "Facile"


Dovresti andare.. è ora..



Takeshi Lo sò..



Fa attenzione e non sottovalutarla solo perchè è di livello D



Takeshi Sinceramente non credo ci sarà bisogno che io usi lo Sharingan..



L'appuntamento è tra dieci minuti



Takeshi DIECI MINUTI?



Senza minimamente salutare uscì velocemente di casa, sua madre disse un'ultima parola che si infranse contro il legno della porta perdendosi nell'aria, si diresse al palazzo dell'Hokage a passi veloci e marcati, tanto diminuiva la distanza da percorrere tanti più pensieri assalirono la propria mente, sperava che i suoi compagni di missione non parlassero troppo, aveva sempre odiato tutti quei ragazzini che spezzavano la magia del rilassante silenzio che lui tanto amava, un ragazzo silenzioso e intelligente avrebbe reso tutto più semplice, un ragazzo vivace e testardo avrebbe rovinato tutto, per quanto riguardava le ragazze? Erano ormai un paio di anni che aveva paura di loro, non era mai stato sentimentalmente coinvolto con nessuna di loro ma negli anni di istruzione accademica spesso si sentiva osservato, non riusciva a capire il motivo, quando si voltava una delle ragazzine della propria classe lo fissava con uno strano sguardo, quegli occhi lo mettevano a disagio e nello stesso tempo lo impaurivano più del potere dello stesso Sharingan, trovare una di loro in missione lo avrebbe semplicemente confuso e sconcentrato, non riuscendo quindi a dare il meglio di se.
Pensò talmente tanto che non si accorse di essere arrivato davanti alla sede dell'Hokage, guardò la maestosità della struttura per qualche istante prima di inghiottire un pò di saliva e lentamente aprire la porta..
 
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view post Posted on 12/5/2012, 15:17     +1   -1

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Hariken:



Il ragazzo era fuori dall'ufficio del kage quando fu raggiunto da un jonin, a quanto pare sapeva chi fosse il ragazzo e dopo aver attirato la sua attenzione, iniziò a parlare dandogli le indicazioni sulla sua missione.


Ragazzo farai parte di un team con altri due genin di konoha, sono nostri alleati quindi dovrete collaborare per compiere la missione.

La tua missione si svolgerà a Koto è un villaggio al confine fra il paese del Fuoco, il nostro paese e quelli della pioggia e del fiume.

Questo villaggio ha avuto dei problemi con un'invasione di insetti, molti abitanti sono rimasti feriti, quindi il capo del villaggio ha richiesto aiuto per svolgere alcuni lavoretti, è un villaggio di agricoltori, quindi probabilmente saranno compiti legati all'aiuto nei campi.

Maggiori informazioni vi verranno date dal capo villaggio una volta arrivati a destinazione. Per raggiungere il villaggio dovrai seguire la rotta commerciale numero 17 ed arrivare entro le dieci di domani, quindi avrai 24 ore per giungere a destinazione.

E tutto se non hai domande da farmi puoi partire fin da subito.


L'uomo notò il Fennec fare capolino dal cappuccio del ragazzo e gli chiese

Comunque ragazzo hai intenzione di portare quel Fennec con te in missione?



Takeshi e Chiaki:



I due ragazzi trovarono un jonin ad aspettarli fuori dall'ufficio dell'Hokage, l'uomo richiamò l'attenzione di entrambi, una volta ottenuta la loro attenzione iniziò a parlare dandogli informazioni circa la loro missione.


Ragazzi farete parte di un team con un altro genin di Suna, sono nostri alleati quindi dovrete collaborare per compiere la missione.

La vostra missione si svolgerà a Koto è un villaggio al confine fra il paese del Vento, il nostro paese e quelli della pioggia e del fiume.

Questo villaggio ha avuto dei problemi con un'invasione di insetti, molti abitanti sono rimasti feriti, quindi il capo del villaggio ha richiesto aiuto per svolgere alcuni lavoretti, è un villaggio di agricoltori, quindi probabilmente saranno compiti legati all'aiuto nei campi.

Maggiori informazioni vi verranno date dal capo villaggio una volta arrivati a destinazione. Per raggiungere il villaggio dovrete seguire la rotta commerciale numero 17 ed arrivare entro le dieci di domani, quindi avrete 24 ore per giungere a destinazione.

E tutto se non avete domande da farmi potete partire fin da subito.


//Nine se non hai altre domande da fare al jonin puoi rispondere quello che vuoi sul fennec poi descrivere fin da subito la tua partenza, fermati dopo essere uscito fuori dal villaggio, magari sarà un post piccolo ma non preoccuparti, se vuoi un consiglio magari fantastica su chi saranno i tuoi compagni di team, se decidi di partire senza fare domande e quindi di partire subito puoi anche descrivere le tue sensazioni sul lasciare il villaggio per la tua prima missione.

Fert e Karen anche vuoi se avete delle domande potete farle e dopo potete presentarvi e conoscervi come più vi aggrada, se avete bisogno di più post per conoscervi postate pure più volte, ma nel caso e meglio che posti per primo nine in modo da non avere il suo post in mezzo ai vostri.
Oppure potete discutere tranquillamente durante il viaggio fatemi sapere la vostra decisione, anche per voi se non avete nessuna domanda da porre al jonin potete dire che partire ma, fermatevi dopo essere usciti dal villaggio.

E tutto buon role, per dubbi o problemi contattatemi via mp//
 
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Nine Fire
view post Posted on 12/5/2012, 18:39     +1   -1




Un jonin fermò il giovane ragazzo, era li per lui probabilmente incaricato di riceverlo per informarlo della situazione sulla sua missione. Hariken non si aspettava sicuramente di incontrare l'hokage in persona, ovviamente un uomo di un certo calibro avrebbe avuto ben più problemi a cui pensare. Economia, gestione amministrativa, responsabilità, pianificazioni strategiche, gestione delle forze armate in campo, gestione delle forze armate per la difesa e chissà quanti altri pensieri aveva quell'uomo. Il ragazzo quindi raggiunse il jonin e sentì le sue parole attentamente, lo sguardo solare che aveva inizialmente divenne serio, il viso non mostrava più alcun stato d'animo o sentimento, era la serietà di un soldato a dominare quel momento. A termine dell'aggiornamento strategico del Jonin il ragazzo rispose:

No Signore. Nessuna domanda Signore. Per quanto riguarda il mio Fennec Signore, lo porterò con me come compagno di viaggio, ovviamente non mi sarà utile in combattimento o in caso strategico, ciò è ovvio, ma aiuterà la mia persona ad avere uno stato d'animo ottimale e ciò è fondamentale per uno shinobi, migliore è l'umore e più concentrazione si riesce ad avere. Se mi permette signore aggiungerei che ciò potrebbe sollevare anche il livello dei miei futuri compagni di Konoha, la prego di aver fiducia in me, non la deluderò ne stia assolutamente certo.

Detto ciò il Genin abbassò il capo in segno di saluto e rispetto, si voltò e in tale gesto la tunica, non essendo allacciata in alcun modo, formò un arco dietro al ragazzo dandogli un immagine di carattere. Il passo era sicuro e veloce, la destinazione era la sua casa da dove si sarebbe preparato per la missione. Il cammino veloce e costante permise al ragazzo di arrivare in casa in poco tempo, non si era distratto nel guardare la vita di Suna come faceva di solito, non ne aveva il tempo a causa della missione, infatti giunto a casa andò nell'armeria a prendere ciò che gli serviva. Entrando appoggiò il piccolo Kyu a terra per essere libero nei movimenti, prese il coprifronte di Suna e lo utilizzo come unico allaccio della tunica, dopo di che prese la farestra che si legò dietro e aggancio il suo speciale arco alla vita, sotto la farestra di frecce appuntite infine, i kunai, inseriti nella cintura munita di appositi spazzi fornitigli dalla madre. Era pronto.
Prima di uscire si ricordò di avvisare i suoi genitori e quindi lasciò sul tavolo in cucina un foglio tenuto fermo da un piccolo vasetto con un fiore azzurro con scritto:


CITAZIONE
Mamma e papà cari, vi informo che sono ufficialmente nella mia prima missione di grado D, mi raccomando non preoccupatevi perchè dalle informazioni ricevuto nell'ufficio del Kazekage da un Jonin adetto, sono sicuro che non rischierò poi tanto almeno che non avvenga un colpo di scena, ma lo sapete che potete fidarvi di me. Non posso darvi maggiori informazioni perchè non so se ne ho l'autorizzazione, mamma come mi dici sempre, sul lavoro serietà e dedizione e cosi io faccio. Per maggiori informazioni rivolgetevi all'ufficio gestionale del personale Shinobi e forse vi informeranno. Tornerò il prima possibile e mi raccomando, papà nel frattempo non prendere troppo in giro mamma e lasciala leggere in santa pace e tu mamma cerca di gestire quel bimbò che ti sei ritrovata come marito. Vi voglio bene, vostro figlio Hariken.

Tranquillo e sereno era pronto per partire, gli mancava solo un pò di snack energetici e una bella borraccia d'acqua per il deserto, prese infine il piccolo Kyu e lo guardò negli occhi.

Kyu sei pronto per il nostro primo viaggio? La nostra prima missione... Aiuteremo dei poveri contadini feriti a lavorare, sarà un lavoro umile ma necessario per il benestare di quel villaggio, l'impegno prima di tutto! Inoltre tu potresti fare fuori un bel pò di quei insetti visto che ne mangi a volontà nè piccolo? Ahahaha

Chrrr ChrrChrrrr

Ok ok ho capito, adesso ci muoviamo o facciamo tardi, lasciami prendere solo la mappa!

Prima di uscire infatti, dal mobiletto vicino la porta prese una mappa per vedere la strada che doveva percorrere e corse verso le porte di Suna, non c'era tempo da sprecare, anche se sapeva che per arrivare a konoha ci sarebbero volute dalle sei alle dieci ore e in questo caso quindi sarebbe bastato la metà, ma meglio giungere in anticipo e riposare che di corsa all'ultimo. Giunse alle immense porte di Suna, fuori da li lo aspettava il vento caldo del deserto e la difficile sabbia, ma non era un problema per un sunese che si rispetti. Vide il Jonnin addetto alla sicurezza e gli chiese il permesso di uscire:

Hariken Akarui, Genin del Clan del controllo della Sabbia, richiedo il permesso di dirigermi Koto per una missione di grado D assegnatami poco fa.

Autorizzato, procedi.

Cosi fece il giovane, pochi passi nella sabbia ma grandi traguardi per il giovane e il suo compagno Kyu.
 
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view post Posted on 12/5/2012, 23:14     +1   -1
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Chiaki percorse a passo veloce il corridoio, lanciando sguardi fugaci alle persone che le passavano accanto. Non era mai entrata nella residenza dell’Hokage e questo non la faceva stare tranquilla. Sapeva solo che l’ufficio si doveva trovare nella parte più alta e probabilmente sarebbe stato quello con più affluenza. Fortunatamente stava in anticipo e quindi se si fosse persa aveva tutto il tempo per trovare la strada giusta. Dopo aver camminato diversi minuti in quello che doveva essere il corridoio principale, raggiunse una porta con la scritta Hokage. In lontananza scrutò la porta di legno massiccio che imponente la sovrastava, dandole i brividi.

*Cos’è questa sensazione? Adrenalina?*

La ragazza alzò la manina a pugno pronta a bussare, quando di colpo ci ripensò.

*Ma sono seriamente pronta per questa missione? La dovrò svolgere da sola oppure avrò dei possibili compagni? E se non mi accettano tra di loro come è accaduto all’accademia? Oddio mi fa male la testa! Cosa faccio?*

Chiaki abbassò il braccio, lasciandolo a peso morto sul fianco. Gli occhi fissi sul pavimento. Era da tanto che aveva sognato quel momento per scappare un minimo dalla sua vita vuota e monotona e adesso invece che si trovava li, indietreggiava. Una serie di passi la destò dai suoi odiosi pensieri titubanti. Girò leggermente lo sguardo nella direzione del rumore. Da dietro l’angolo spuntò una chioma nera scompigliata. La kunoichi guardò il nuovo arrivato con aria incuriosita, studiando i suoi movimenti e atteggiamenti. Il ragazzo sembrava avere più o meno la sua medesima età e il suo sguardo era vuoto e freddo. Lei lo fissò negli occhi per qualche secondo prima di puntare il suolo timidamente. Dei brividi le percorsero la schiena, c’era qualcosa che l’agitava in quel ragazzo. Si spostò leggermente dalla porta, nel caso dovesse passare mentre continuava a lanciargli occhiate ma senza darlo troppo a vedere. Sulla gamba aveva il copri fronte con il simbolo della foglia proprio come quello che lei portava al collo. Con il susseguirsi di un rumore, davanti a loro comparve un jonin che con un colpo di tosse attirò la loro attenzione. Senza troppe cerimonie formali e di presentazioni l’uomo cominciò a parlare della missione. Quando apparve, Chiaki fece un piccolo salto. Non era ancora abituata a quelle apparizioni così improvvise tipiche dei ninja. Mentre l’uomo continuava a dare le direttive per la missione, Chiaki pensava alle prime parole che aveva pronunciato quello shinobi.

*Quindi questo ragazzo sarebbe il mio compagno di viaggio? E l’altro è di Suna. Anche Kyoshi, il mio compagno dell’esame genin veniva dallo stesso villaggio. Che sia sempre lui? No non è possibile…non stiamo parlando di un paesino sperduto. Le possibilità che siano lui sono pochissime, speriamo solo che andremo d’accordo. Lo so di essere debole ma cercherò di impegnarmi al massimo per non essere d’intralcio a nessuno.*

Senza badare troppo al jonin dette una fugace occhiata all’altro convocato. La sua curiosità stava alle stelle ma allo stesso tempo si vergognava troppo a rivolgergli la parola. Senza soffermarsi troppo scosse la testa per concentrarsi sulla missione. Dovevano recarsi a Koto, un villaggio al confine del paese del Fuoco per affrontare un invasione di insetti. Chiaki sorrise al pensiero di doversi occupare solo di semplici insetti. Per lei così amante della natura era una cosa da tutti i giorni lottare con questi agenti maligni per far crescere le sue piantine belle e forti. Più l’uomo parlava e più la genin lanciava dei sospiri sollevati. Il fatto che alcuni abitanti fossero rimasti feriti un po’ la insospettiva ma avrebbero saputo maggiori informazioni al loro arrivo sul campo quindi era inutile pensarci troppo. Quando ebbe finito la sua spiegazione il ninja dette il via libera alle domande.

- P-per me è tutto chiaro, la ringrazio infinitamente per le i-informazioni – disse la piccola Hyuga inchinandosi in segno di rispetto, congedandosi.

Ora erano rimasti da soli lei e il tipo. I suoi occhi perlacei lo fissarono qualche secondo prima di nascondersi dietro ad un enorme ciuffo blu. Strinse la mano a pugno talmente forte da sentire le unghie penetrare nella pelle e quando riuscì a recuperare un po’ di coraggio si avvicinò lentamente al moro.

- P-piacere Chiaki Hyuga… - disse sorridendo la piccola kunoichi, spostandosi la frangia.

Parlare per prima non era proprio il suo forte. Sempre silenziosa e riservata, adesso si trovava ad affrontare una missione con uno sconosciuto.

*Che faccio? Che dico? Sono una cattiva persona! Perché non riesco a parlare con lui?*

Intanto giocherellava con i lembi del vestito mentre percorreva a ritroso il corridoio. L’unico rumore che si udiva erano i loro passi che rimbombavano sonori. Chiaki si mordeva il labbro nervosamente, restando sempre abbastanza dietro al suo compagno. Non voleva essere notata troppo e non voleva recare disturbo. Usciti dal palazzo, la tranquillità finì. A quell’ora le strade erano gremite di gente, c’era chi chiacchierava, chi vendeva merce, bambini che si rincorrevano facendo finta di essere ninja. La kunoichi non era abituata a tutto quel baccano. La sua casa si trovava poco fuori dal villaggio ed era immersa nella natura. Nel suo piccolo spazio regnava solo pace e tranquillità.
Quando raggiunsero le porte due jonin in divisa si piazzarono davanti alla porta, come a voler sbarrare la strada ai due ragazzini. Chiaki si fermò di colpo, non se lo aspettava. Si vedeva che quella era la sua prima missione, era ancora troppo impacciata.

- I permessi ragazzi! – disse una delle due sentinelle.

Chiaki frugò in uno dei foderi ed estrasse la lettera che le era arrivata a casa. Non appena la ebbero letta lasciarono libero il passaggio. Davanti a loro si prospettava un lungo e curioso viaggio.
 
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view post Posted on 13/5/2012, 13:47     +1   -1
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Una volta dentro la struttura si ritrovò a dover percorrere un lungo corridoio, molti lo osservarono incuriositi non notando il copri fronte di Konoha, lui semplicemente ripose le proprie mani nelle tasche e si impose uno sguardo sicuro e freddo, come sempre nessuno sarebbe mai riuscito a riconoscere i suoi pensieri semplicemente guardandolo, il suo corpo non lasciava trasparire nulla, sarebbe benissimo potuto sembrare un semplice manichino nelle mani del proprio padrone

Ma non hanno mai visto un ragazzo entrare qui dentro? Mah.. Adesso cosa più importante dove sarà mai l'ufficio dell'Hokage? Qui dentro è la prima volta che entro, ci sono solo tante stanze inutili con persone strane, spero che i miei compagni non siano così strani, sarebbe una seccatura..



Non trovando altra soluzione possibile salì lentamente le scale, queste erano molto diverse rispetto a quelle di casa sua, il rumore era quello del normale legno, le sue invece emettevano un rumore sordo ad ogni suo passo che faceva quasi venir voglia di prenderle a pugni.
Quando le lunghe scale finirono si ritrovò nuovamente avanti a un lungo corridoio, quella volta però ebbe fortuna, a pochi passi da lui, davanti alla porta con su incisa la scritta "Hokage" c'era una ragazzina strana più degli uomini al piano sotto, la ragazza avrebbe potuto avere la sua età, forse più piccola, i suoi capelli erano di un colore che Takeshi non aveva mai visto, Blu intenso, aveva visto persone dai capelli mori, biondi, castani e anche rossi, blu però fu una novità, erano anche notevolmente lunghi, la chioma le fluiva fino al fondo schiena probabilmente accorciata dagli chignon, ciò che lo colpirono particolarmente però furono i suoi occhi, tipici del clan Hyuga, pupilla assente e interamente di un colore simile al bianco.
La ragazza era ferma davanti alla porta dell'Hokage con un braccio alzato pronto a bussare, era ferma, immobile, sembrava stesse decidendo se entrare o meno, solitamente una scena del genere avrebbe formato un leggero inarcamento delle sue labbra simile a un sorriso, quella volta però non accadde, in quanto la ragazzina appena accortasi della sua presenza abbassò subito la mano e osservò il nuovo arrivato, i loro occhi si incontrarono per qualche secondo prima che la Hyuga abbassò il suo sguardo timidamente, leggermente poi si spostò dalla porta lanciando degli sguardi fugaci all'Uchiha cercando di non farsi notare


Una Hyuga eh? Mio padre mi disse che sono molto forti, quasi al nostro livello ma.. Questa ragazza sembra completamente l'opposto, quando l'ho vista sembrava voler parlare con la Kage-Sama ma ha cambiato subito idea dopo avermi visto, in più il suo sguardo è diverso dalle altre, mentre le ragazze dell'accademia sembrava volessero mangiarmi lei ha.. paura di me? Beh spero di sbagliarmi, se lei è davvero una Hyuga allora sono deluso, mi aspettavo qualcuno più.. spavaldo? o che almeno mostrasse la sua forza anche caratterialmente, lei è.. Debole



Il giovane Uchiha decise quindi di divertirsi alle spalle della povera Hyuga, invece di bussare senza preoccupazioni si appoggiò con la schiena vicino alla porta, braccia conserte e solito sguardo duro, perso, glaciale che lo caratterizzava, aspettava lì immobile in modalità statua mentre osservava il muro di fronte a lui quasi avesse qualcosa di interessante

Ma crede davvero che non mi stia accorgendo di nulla? E' più o meno da quando sono qui che continua a guardarmi, vero anche che sono l'unica anima vivente in questo luogo e quindi degna di attenzione, mi chiedo quando si decida a bussare, ho la sensazione che potremmo rimanere qui a dormire stanotte ma lei non farà un solo passo e rimarrà a fare quello che sta facendo.. Ha anche il copri fronte, è un.. Ninja? davvero? A quanto pare il livello si è abbassato notevolmente negli anni e io che mi preoccupavo per l'esame, probabilmente il padre le avrà pagato la promozione all'esame in qualche modo, non è nemmeno riuscita a reggere i miei occhi per più di un paio di secondi..



I suoi pensieri vennero bloccati dall'arrivo improvviso di un uomo che apparse proprio nel punto che il giovane Uchiha fingeva di fissare, non badò molto ai convenevoli e iniziò subito a spiegare il motivo del loro arrivo, quella ragazzina timida al suo fianco sarebbe stata una sua compagna per la missione, se lo sarebbe dovuto aspettare infondo, non sembrava dare dimostranza di forza, quindi si trattava di una Genin, stesso orario ad aspettare davanti la porta dell'Hokage, bastava semplicemente pensarci su.
In team con lui ci sarebbe stato anche un genin di Suna, il che decisamente non si tramutava in qualcosa di buono, l'Uchiha avrebbe avuto difficoltà a collaborare con Shinobi del proprio villaggio, sicuramente sarebbe stato più complicato con uno di Suna.
La missione era abbastanza semplice, bisognava solo aiutare un villaggio nel lavoro nei campi, dopodichè sarebbe potuto tornare a Konoha ad allenarsi all'utilizzo dello Sharingan


Lavorare.. lavorare e ancora lavorare! mi sento tanto uno schiavo, che senso avrebbe poi chiedere l'aiuto a due villaggi per il lavoro nei campi? A dei Ninja poi! Ma che importa.. l'importante sarà finire in fretta, speravo in qualcosa di meglio, a quanto pare l'Hokage non si fida di noi per missioni più complicate e sono certo mi toccherà fare il lavoro di questa ragazzina se voglio tornare in fretta ai miei allenamenti..



Il giovane non rispose, semplicemente annuì col capo, la ragazzina invece parlò molto timidamente, anche balbettando, quando rimasero da soli Takeshi osservò incuriosito ogni suo movimento, strinse la mano in pugno e a testa bassa si avvicinò a lui presentandosi col suo solito balbettio

Continua a balbettare, ma.. Davvero? Qualcosa di positivo nella sua timidezza c'è, non mi darà fastidio alcuno con le chiacchiere solite da ragazzina, qualcuno le dovrebbe insegnare ad onorare il suo clan, così mette semplicemente in ridicolo il Clan Hyuga e il Villaggio della Foglia..




Takeshi Avrebbero dovuto insegnartelo.. quelli del tuo clan.. A non balbettare quando parli.. il mio nome è Takeshi..

Dette quelle parole si voltò, non disse volontariamente il suo nome, ancora era troppo presto per farle sapere di appartenere al clan Uchiha, si accorse che la ragazzina lentamente seguiva i suoi passi qualche metro più dietro, avrebbe fatto così per tutto il tempo? sarebbe stato come andare in missione da solo, mentre camminava tornò a pensare a ciò che era successo nell'ultimo periodo dall'esame genin in poi, aveva capito che ciò di cui aveva bisogno era un legame, stringere però un legame era per lui molto arduo, non ne era abituato, nella sua vita era sempre abituato a evitare i legami poichè inutile, solo nell'ultimo periodo aveva ricominciato a parlare con la propria madre, il suo fare gelido senza espressione comunque rimaneva lì, faceva parte di lui e non sarebbe andato via così facilmente, lo stesso mondo degli Shinobi sarebbe stato arduo con lui.
Raggiunse le porte del villaggio abbastanza in fretta, il cammino era stato silenzioso e come previsto la giovane Hyuga era stata muta tutto il tempo, alle porte trovarono due jonin in perfetta divisa che chiedevano loro i permessi, senza dir nulla il ragazzo prese la lettera e la porse ai due Shinobi, sorridenti i due lasciarono libero il passaggio per i due Genin che potevano finalmente iniziare il loro viaggio..


 
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view post Posted on 13/5/2012, 17:43     +1   -1

lo cavalier del Gangbang!!

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Suna:

Hariken rispose al jonin, l'uomo scosse le spalle, il ragazzo poteva fare come voleva anche se lui si vedeva la pensava diversamente, portare un cucciolo in missione poteva essere pericoloso, era questo il suo pensiero, questi pensieri comunque erano irrilevanti e quindi decise di non comunicarglieli e semplicemente sparì nel nulla come era arrivato.
Il ragazzo si avventurò fuori dalle porte del villaggio per la sua prima missione, la giornata era calda e secca come sempre era a Suna, il genin iniziò a percorrere il deserto seguendo la mappa che aveva previdentemente preso da casa, perdersi nel deserto era molto facile perchè non vi erano molti punti di riferimento su cui basarsi, il ragazzo non doveva distrarsi doveva mantenere la concentrazione e il grande caldo non aiutava di certo.
Hariken camminò senza sosta fino al tramonto, aveva percorso poco più della metà del tragitto, ma ora doveva decidere se proseguire o riposarsi.


Konoha:

I due genin non erano partiti di certo con il piede giusto, Chiaki sembrava molto timida e insicura e questo sembrava irritare parecchio Takeshi, il quale forse si stava comportando in modo un pò troppo scontroso, forse era stato solo l'impatto iniziale, sicuramente durante la missione avrebbero avuto modo di conoscersi meglio e forse diventare amici chi lo sa.
I genin della foglia a differenza del loro compagno di missione procedevano per i boschi di konoha, la temperatura non era elevata, anzi era l'ideale per stare all'aria aperta, chissà se la pensavano così anche i due ragazzi.
Anche loro procedettero per ore nel bosco, a differenza del deserto dove regnava la desolazione, i boschi erano pieni di vita e di animali, quindi l'avanzata dei due genin non fu così noiosa come quella di Hariken.
Anche per Chiaki e Takeshi dopo ore di cammino era giunta l'ora di decidere se riposarsi o proseguire senza riposare fino a destinazione.

Avrebbero fatto meglio a riposarsi o a proseguire senza dormire? qual'era la scelta più saggia? Entrambe le soluzioni avevano vantaggi e svantaggi, decidendo di riposare avrebbero dovuto prestare attenzione ad animali o qualcun'altro che avrebbe potuto aggredirgli nel sonno, in caso avessero deciso di proseguire senza riposare, invece, forse sarebbero stati troppo stanchi l'indomani quando avrebbero dovuto lavorare duramente.


//ok decidete cosa fare, se decidete di riposare descrivete come vi organizzate per dormire, Karen e Fert magari organizzatevi via msn o mp prima di postare.
Fermatevi con la role come vi addormentate se decidete di riposare, nel caso facciate a turno a dormire fermatevi come si addormenta il primo di voi, in caso decidiate di proseguire arrivate esausti quando li è quasi l'alba.//
 
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Nine Fire
view post Posted on 13/5/2012, 22:57     +1   -1




Il sole era alto e pungente, il vento soffiava costante e i due fattori debilitavano il ragazzo perchè il caldo del sole lo faceva sudare mentre il vento secco asciugavano ogni goccia. Il tempo passava mentre il ragazzo incappucciato attraversava con il piccolo amico sotto la tunica, le varie dune tra lui e il suo obbiettivo. Ogni tanto si fermava a bere un goccio d'acqua e a darne un pò al piccolo Kyu, poi all'improvviso inizio a riflettere come era solito fare.

Kyu ti rendi conto di quanto sia importante l'acqua per noi... questo liquido incolore da la vità a ogni essere vivente sulla terra, sbalorditivo... L'acqua la trovi in natura in ben tre forme e il nostro corpo ne è composta da una quantità non indifferente, ben più di metà corpo, serve a depurare il corpo dalle sostanze di scarto. Nel deserto è fondamentale avere un minimo di rifornimento d'acqua, senza si rischia di impazzire a causa della disidratazione che crea allucinazioni che possono colpire tutti i sensi del nostro corpo, visivo, olfattivo, gustativo, del tatto e del suono. Com'è complesso il mondo...

I passi diventavano sempre più pesanti nella sabbia dorata che rifletteva ogni raggio nel sole, la stanchezza si faceva sentire sempre di più, ogni tanto sgranocchiava i suoi snack nutritivi, perdevano in gusto ma guadagnavano parecchio in sostanteza nutritive tra qui proteine, vitamine e tanti sali minerali, i quali venivano persi in gran quantità a causa della continua sudorazione impercettibile. Ovviamente dava da mangiare anche al piccolo, doveva crescere e quindi aveva bisogno di più proteine del ragazzo.
Ogni tanto sbirciava la mappa per vedere se il percorso era esatto, dovevano stare attenti a non perdersi nel deserto, sarebbe stata la fine in quel caso. Dopo un pò si rivolse al piccolo amico per controllarne lo stato.


Ehi piccolo come stai?

Crrr Crr

Bene, si sta facendo buio, dobbiamo decidere se riposare o continuare finchè non arriviamo. In teoria dobbiamo essere li per le dieci e penso che qualche ora di riposo ci voglia ma... la temperatura scenderà drasticamente e dovremo ripararci per bene... ci metteremo alla base di una duna e ci copriremo con la mia sabbia, cosi ci salveremo dalle correnti gelide della notte e inoltre riusciremo a mantenere di più il nostro calore corporeo.

Crrr CrrCrrrr

Dai bello, ci svegliamo presto la mattina, non dobbiamo dimenticarci che siamo solo a metà strada, lì può andare.

Il ragazzo si sdraiò sulla sabbia ma non proprio alla base, si mise sul lato della duna su cui non soffiava il vento, a circa metà della sua altezza. Si strinse il cucciolo a se e si copri con la sua candida sabbia bianca quasi totalmente, infatti era circondato sia sotto che sopra a causa dei possibili animali velenosi del deserto, ma lasciò più fori, leggeri ma abbastanza da far circolare il minimo d'aria indispensabile per la respirazione dei due compagni. In quel momento di riposo prima del sonno non riusci a trattenere i suoi pensieri che, come una diga in frantumi lascià scatenare l'acqua, venne inondato.

Domani arriveremo al villaggio e inizieremo la nostra missione, dovrebbero trattarsi di lavori agricoli o di caccia verso gli insetti, in entrambi i casi io posso usare la mia sabbia come aiuto per i lavori forzati o per catturare varie prede di piccole dimensioni circondandoli. Ora che ci penso avrò anche due alleati di Konoha... a causa del mio entusiasmo non me ne sono proprio ricordato dannazione!

Kyu domani avremo due alleati di Konoha, mi raccomando devi aiutarmi facendo il bravo e... voi animali non avete il sesto senso? Solitamente capite l'animo delle persone solo dal loro comportamento, beh aiutami a riconoscere i buoni e i cattivi ok? Mi sarà utile.

Crr Crrrr!

Grazie amico mio, so che mi capisci all'istante... sono passati solo quattro se non cinque giorni da quando ti ho incontrato e guardaci, ci capiamo nonostante non sappiamo uno la lingua dell'altro, ci assomigliamo e siamo già diventati inseparabili. C'è chi penserebbe che sia pericoloso portarti con me a causa di possibili ritorsioni o per il tuo pericolo personale ma... Ti proteggerò sempre, tu mi dai forza come me la da la sabbia, tu sei il mio miglior amico...

Il ragazzo aveva un sorriso dolce stampato in viso e il cucciolo come se potesse leggere i pensieri del ragazzo, ricambio leccandogli il viso dolcemente, era il segno d'affetto di un amico che non l'avrebbe mai lasciato solo nonostante le possibili difficoltà, mai e poi mai. Poi il ragazzo tornò con il pensiero ai due shinobi di Konoha.

Konoha ci supporta, probabilmente il lavoro è tanto e noi dobbiamo fare in modo di eseguirlo tutto il prima possibile e perciò... non importa chi incontreremo dobbiamo collaborare per il bene della missione e per rispettare l'alleanza tra i nostri villaggi, fortunatamente sono un tipo calmo e riflessivo, è difficile farmi perdere il controllo ma potrebbe capitare e in quel caso ho bisogno di te amico mio. Noi rappresenteremo il villaggio ai loro occhi, dobbiamo esserne fieri.

Fierezza, nient'altro riempiva meglio i polmoni di orgoglio. Il giorno seguente avrebbero mostrato il loro valore come shinobi ma soprattutto il loro valore come abitanti di Suna. Paese caldo nato in un posto ostile, non ha molto da offrire economicamente, il turismo non è il suo pezzo forte ma c'era una cosa che nessun altro villaggio, a parer di Hariken, aveva ovvero, le persone con la loro buona mente e con un cuore che nemmeno quell'ambiente è stato in grado in grado di rarefare negli anni più bui. Suna, sabbia eravamo e sabbia torneremo, ma ricchi di ricordi e di sentimenti.
 
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view post Posted on 13/5/2012, 23:48     +1   -1
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Chi vive senza follia non è così saggio come crede...


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Chiaki continuava a rimanere abbastanza staccata da Takeshi. Non voleva essere trattata male e non voleva recare disturbo. Il ragazzo sembrava essere abbastanza taciturno, quasi quanto lei. Questo avrebbe comportato diversi silenzi imbarazzanti ma almeno la kunoichi non si sarebbe dovuta sforzare di aprire bocca e balbettare, cosa che a quanto pare non piaceva molto al moretto. La piccola Hyuga tirò un sospiro.

*Mi dispiace che gli sia capitata una compagna così inutile, ma cosa dovevo fare? Avrei potuto ritirarmi dalla missione…ma sarebbe stato giusto mandarlo da solo? La strada è lunga verso Koto…*

Avevano scelto di non passare per la strada principale ma in mezzo ai boschi. Volevano evitare brutti incontri con briganti e gentaglia. Chiaki ogni tanto tirava fuori una vecchia mappa, più come gesto di tensione che per vedere dove si trovavano. Il suo sguardo era vuoto e pensieroso, ancora pensava al ragazzo davanti a lui. Era diventata quasi un ossessione. La genin saltava da un ramo all’altro tranquillamente, ormai erano diversi anni che si avventurava nel bosco per correre e giocare con gli animali. Quell’ambiente le sembrava così familiare, le ricordava le volte in cui scappava di casa per giocare con gli animali selvatici. Un altro salto. Il rametto di un albero si ruppe, facendo nascondere una coppia di conigli dentro un cespuglio. Chiaki li guardò sorridendo e fantasticando. Quei due animaletti potevano sembrare lei e il suo papà. Il passo era sostenuto e il tempo scorreva lento. Alcuni uccellini sembravano intonare un canto solo per loro. La ragazzina dai capelli blu si immaginò che potesse essere un motivetto per la loro missione. Un altro sorriso increspò la labbra di Chiaki. Era così stupido divertirsi con così poco ma questo a lei non importava. Voleva attivare il suo byakugan per sentire tutto quello che la circondava così vivo, la stessa magnifica sensazione che aveva provato durate l’allenamento al clan ma era inutile sprecare le energie in quel modo. La strada era lunga e lei era ancora troppo inesperta per poter sopportare quel potere così a lungo. Non le rimaneva che continuare a guardarsi intorno. I raggi filtravano dai rami illuminando casualmente il loro corpo. Era tutto un gioco di luci e ombre. La natura si divertiva con loro. I piedi scalzi le davano un maggiore slancio tra i rami. Anche se capitava che qualche scheggia le entrasse ormai l’abitudine non le faceva provare più dolore. Continuarono in quel modo per buona parte della giornata. Nemmeno si fermarono per mangiare qualcosa. La kunoichi estrasse dalla borsa un sacchetto contenente un pezzo di torta fatto con le sue stesse mani e lo fissò per qualche secondo. Lo divise in due e poi guardò il ragazzo davanti a lei.

*Ok ce la posso fare devo solo chiedergli se ne vuole un pezzo*

- S…s...s – uscì uno strano verso dalla bocca della Hyuga.

*Non devo balbettare…altrimenti potrei innervosirlo*

Chiaki si mise le mani sulla faccia quasi esasperata. Quando si fu calmata abbastanza fece un lungo respiro.

- Scusa vorresti un pezzo di torta? – disse la ragazzina tutto d’un fiato contando sul fatto che almeno non la stava guardando negli occhi.

Non era molto ma almeno era qualcosa che poteva dargli un po’ di energie e che non si dovevano per forza fermare a cucinare. Il resto della giornata proseguì tranquillo come la mattinata. Ogni tanto si sentivano rumori e versi di animali che non facevano molto effetto la ragazzina. Tanto era giorno e poi lei era dell’idea che gli esseri che popolavano quella foresta avessero più paura di loro. Erano gli ultimi problemi nei suoi pensieri. La stanchezza iniziava a farsi sentire. Nonostante la resistenza e la velocità della piccola Hyuga, le gambe iniziavano a dolere. Il sole iniziava a scendere lasciando spazio alle prime stelle premature. Era stata una lunga giornata e forse avevano bisogno di un minimo di riposo per riprendere le energie. Chiaki non vedeva l’ora di arrivare a destinazione, era troppo curiosa di sapere di più sulla missione e sull’altro compagno ma andare avanti era controproducente. Così dopo aver cercato le parole giuste da poter dire a Takeshi, si fermò di botto su un ramo.

- Forse dovremmo fermarci per riprendere e-energie – disse la ragazzina cedendo proprio alla fine della frase con un balbettio.

Si diede un colpo con un pugno alla coscia, quasi come un rimprovero per quel suo unico errore. Non poteva continuare in quel modo, era troppo stancante e stressante per lei ma non voleva nemmeno infastidire il ragazzo. Saltò giù dall’albero tranquillamente. Atterrando in piedi come un gatto. Dopo aver appoggiato le sue cose alla base della pianta, si buttò a capofitto sull’erba soffice e profumata. Quell’odore di freschezza le metteva proprio allegria. Prese una borraccia e bevve l’acqua tutta d’un sorso. Sentiva il fluido percorrergli la gola secca e arida, bisognosa di quel refrigerio. Quando ebbe ritrovato un po’ di forze si alzò alla ricerca di qualche ramoscello da utilizzare nella notte per farsi luce. Non fu difficile visto che si trovavano in un bosco. Per il fuoco invece era un problema visto che aveva dimenticato a casa le pietre focaie. Non ci pensò troppo e tirò fuori una coperta da dentro la borsa così con quella sarebbe stata al caldo. Dopo essersi accordati sui rispettivi turni la ragazzina si arrotolò su se stessa. Per prendere sonno non ci mise poco, i pensieri le ronzavano in testa come mosche e il terrore che qualche fantasma le venisse a fare visita la terrorizzava. Dopo l’esame genin la ragazzina aveva il terrore di qualunque tipo di spirito, ma come compatirla? Le si erano presentate tre tipe deformate con un’accetta in mano. Cercò di non pensarci troppo e visto che dopo avrebbe dovuto dare il cambio, non le resto che lasciarsi cullare tra le braccia di Morfeo.
 
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view post Posted on 14/5/2012, 17:33     +1   -1
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Era la prima volta che il ragazzo usciva dal villaggio senza che un adulto gli dicesse cosa fare, la piccola Hyuga certamente avrebbe lasciato al ragazzo la libertà che più desiderava, ciò gli diede una nuova sensazione di libertà mai provata prima che contribuì a mettere di buon umore il giovane.
Aveva deciso di passare in mezzo ai boschi anzichè dalla strada principale, in modo da non fare conoscenze poco gradite, la sua compagna di missione aveva accettato e aveva semplicemente continuato a seguirlo a distanza. Saltarono di albero in albero, ogni tanto Takeshi si voltava per controllare le condizioni della Hyuga e solo allora notò un particolare, la sua compagna non indossava nessun tipo di scarpe, semplicemente con i propri piedi saltava di albero in albero.


M-ma, inizio a credere di essere io quello strano, spero non combatta utilizzando i calci o sai che roba? Adesso iniziamo a pensare a qualcosa di importante, se tutto va bene continuando di questo passo entro fine giornata dovremmo aver percorso metà strada, il che vuol dire che dovremo dormire qui fra gli alberi, in più ci potrebbe essere il pericolo che qualche animale poco raccomandabile venga a farci visita, non potremo dormire l'intera notte ma dovremo organizzare dei turni, penso che la soluzione migliore sia lasciare che io faccia il primo turno, quando la notte sarà ormai calata toccherà a lei darmi il cambio, è più difficile che di notte fonda qualcosa ci venga a disturbare, anche gli animali più affamati hanno bisogno di dormire e di giorno avranno fatto sicuramente altro, ma.. posso fidarmi di lei nel darmi il cambio?



Continuarono a saltare di albero in albero e quel leggero venticello che gli accarezzava la pelle lo aiutava a rilassarsi, doveva prendere una decisione che potesse essere sicura per entrambi, come primo viaggio avrebbe dovuto gestirlo al meglio, in ogni caso sarebbe servita della legna da ardere per farsi luce durante la notte o sarebbero stati entrambi vittime del buio, senza contare che molti predatori dei boschi avrebbero avuto timore del fuoco stesso, il che avrebbe causato loro meno problemi del previsto.
Takeshi iniziò anche a pensare al suo compagno di Suna, anche se erano alleati avrebbe potuto fidarsi di uno shinobi che non apparteneva al proprio villaggio? Non conosceva realmente la politica di Suna ma un tradimento un giorno o l'altro non sarebbe stato impossibile, in missione molti Ninja di tutti i villaggi più importanti sarebbero potuti entrare in contrasto fra loro per interessi e per onorare il proprio luogo di nascita, Takeshi lo sentiva, prima o poi tutta quella situazione di pace si sarebbe conclusa dando inizio a una guerra, il destino degli Shinobi era nelle mani dei vari Kage, l'Uchiha ammirava profondamente l'hokage esistente, Akane Uchiha.
Non conosceva molto di Akane, l'unica cosa che riconosceva era la sua forza, il suo desiderio un giorno sarebbe stato incontrarla, come può una singola persona dirigere il proprio villaggio con un simile potere? L'uomo per natura dopo aver acquistato un certo tipo di potere desidera sempre di più, fino a raggiungere il proprio livello massimo, il punto in cui si sarebbe finalmente sentito soddisfatto.
I suoi pensieri vennero interrotti quando improvvisamente Chiaki gli parlò, inizialmente balbettando, poi fortunatamente riuscendo a recuperare sulle sue parole, gli chiese se desiderava un pezzo di torta e subito il ragazzo la guardò osservandola da capo a piedi, in cerca magari di trovare nei suoi movimenti un secondo fine.
Takeshi un pò per la fame e un pò per sincera curiosità prese il pezzo di torta che Chiaki gli aveva gentilmente offerto, ringraziandola semplicemente annuendo in modo striminzito col capo.
Inesorabilmente il sole era vicino al tramonto, dovettero quindi entrambi prendere una decisione, se avessero continuato sarebbero arrivati prima al villaggio di Koto ma non avrebbero potuto prestare un buon servizio a causa della stanchezza, la soluzione migliore sarebbe stata quella di fermarsi a dormire per la notte, non avevano scadenza di tempo massima per la missione.
La prima cosa di cui i due ragazzi avevano bisogno di trovare era della legna che sarebbe servita per accendere del fuoco e per tenere costante quella fiamma per l'intera notte, più legna riuscivano a recuperare meno problemi avrebbero dovuto risolvere poi.
Quando la raccolta di legna fu ultimata era la volta di decidere i turni per la notte, Takeshi si offrì quasi auto-ordinandoselo per il primo turno.


Quella ragazza mi sembra davvero molto debole, posso realmente fidarmi di lei e lasciarle fare il secondo turno? Nonostante debba essere quello meno pericoloso non posso fare a meno di pensare se qualcosa la attacchi durante la notte, credo proprio che sarà una seccatura.. dovrò rimanere tutta la notte a fare da guardia io, la parola chiave è "CONCENTRAZIONE" e tutto andrà per il meglio



Non accennò alla ragazza della propria decisione, avrebbe semplicemente evitato di destarla dal suo sonno svegliandola all'alba, momento in cui avrebbero dovuto ripartire, ciò di cui avevano bisogno e che mancava all'appello era un piccolo fuoco per illuminare la zona, prese una parte dei rametti che erano riusciti a recuperare e li raggruppò a pochi metri dalla ragazza addormentata, poi concentrò il chakra elementare nelle proprie mani creando un piccolo fuocherello avanti a lui

CITAZIONE
Chakra impiegato 20

Stamina 77 - 1 = 76

Il sole era ormai calato e il buio e l'oscurità iniziavano a farsi sempre più vividi, l'unica luce di speranza contro eventuali animali era quel piccolo fuocherello acceso dal giovane Uchiha, pronto per la sua prima notte senza dormire..

CITAZIONE
// Postato di fretta senza rileggere per non far aspettare troppo ai miei compagni xD Spero di non aver fatto troppi errori di battitura :P Se non si fosse capito la notte la passa interamente sveglio Takeshi lasciando dormire Chiaki, mi prenderò gli affanni della stanchezza per il giorno dopo xD//

 
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view post Posted on 14/5/2012, 21:37     +1   -1

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Chiaki e Takeshi:

L'Uchiha a causa della sua diffidenza, decise di rimanere sveglio tutta la notte per fare la guardia, non svegliò la compagna che dormì tutta la notte, svegliandosi all'alba fresca e riposata, chissà come avrebbe reagito, quando si sarebbe accorta che il compagno non l'aveva svegliata per il cambio di turno.
Takeshi invece a causa della notte senza sonno e dei chilometri percorsi il giorno precedente era esausto, probabilmente avrebbe pagato la diffidenza a caro prezzo, avrebbe avuto sicuramente delle difficoltà a compiere i compiti che gli avrebbero assegnato quel giorno.
All'alba furono entrambi svegli e ripresero il cammino verso la loro destinazione, il bosco gradualmente fece spazio prima a radure con qualche albero sporadico poi a prati verdi con pochi arbusti.
Dopo quasi cinque ore di cammino arrivarono in vista del villaggio, campi sterminati circondavano il villaggio, qualcuno era ricoperto da diversi tipi di piante ma la maggior parte era spoglia e non in buone condizioni, chissà se era normale che i campi fossero in quelle condizioni.

Hariken:

L'idea di creare un bozzolo che lo avvolgesse era buona, peccato che si era dimenticato di una cosa, per mantenere il bozzolo integro e quindi per fare in modo che la compattezza della sabbia rimanesse costante doveva mantenere un costante afflusso di chakra, addormentandosi il ragazzo interrompeva quest'afflusso e la sabbia gli finiva puntualmente in bocca o nel naso, rischiando di farlo soffocare, la notte del ragazzo fu quindi agitata e di certo non riuscì a dormire molto. Quando il genin all'alba si arrese e decise di alzarsi era più stanco di quando si era addormentato, visto che non aveva chiuso occhio per più di dieci minuti di seguito. Il fennec invece furbescamente si era riparato sotto i vestiti del ragazzo ed aveva riposato serenamente per tutta la notte.
Hariken riprese il percorso verso Koto, anche per lui il paesaggio variò gradualmente, passando da una zona sabbiosa a una zona rocciosa e infine, a un prato che gradualmente diveniva sempre più verde popolandosi di qualche animaletto e di qualche arbusto.
Anche il genin dopo parecchie ore di cammino, arrivò in vista del villaggio, campi sterminati circondavano il villaggio, qualcuno era ricoperto da diversi tipi di piante, ma la maggior parte era spoglia e non in buone condizioni, chissà se era normale che i campi fossero in quelle condizioni.



//Chi posta per primo arriva in uno spiazzo dove è indicata la direzione per il villaggio dei vostri compagni di team, quindi se posta per primo nine troverai il cartello che indica la direzione per konoha, viceversa se postate prima fert o karen trovate il cartello per suna, naturalmente se posta per prima karen il secondo post dovrà essere di fert visto che arrivate insieme.

Fert e nine a causa della notte senza sonno voi risentirete della stanchezza per tutto il giorno, ricordatevi di ruolarlo, il vostro consumo di stamina sarà raddoppiato a causa della stanchezza accumulata e non potrete ricaricare la stamina con l'azione morta :)

Dal prossimo giro di post avrete l'occasione di ruolare l'incontro, per il momento fermatevi a quando vedete uno o due ninja, a seconda di chi posta per ultimo, in uno spiazzo prima dell'ingresso del villaggio.//
 
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Nine Fire
view post Posted on 15/5/2012, 01:38     +1   -1




La notte fù un inferno, la sua difesa contro l’ambiente pericoloso del deserto si rivoltò contro di lui, peggio di cosi non poteva andare. A causa della sabbia che gli era finita in ogni dove, il fastidio con la pelle non gli permetteva di dormire in modo soddisfacente causandogli una notte insonne. La stanchezza si faceva sentire, gli occhi erano infastiditi dalla luce e il fisico era stanco, tanto valeva che camminasse tutta la notte fino a li senza interuzzione, almeno fino alle dieci avrebbe potuto dormire e recuperare in un posto ben più tranquillo, ma ormai era troppo tardi per piangere sul latte versato. In confronto a lui Kyu sprizzava di energie, probabilmente si era rifugiato sotto la tunica al riparo dalla valanga di sabbia o comunque i fennec sono abituati a dormire sotto di essa.

Ah tu dormi tranquillo mentre io passo la notte sveglio? Che amico, potevi svegliarti e farmi compagnia tsk!

Crr CrrrrCrrrr

E che vuol dire scusa? Aaah forse hai ragione, meglio uno stanco che due, lavorerai al mio posto contento? Ahahah

Crrr Crrr

Sogno? Ah si?! Vieni qui che ti faccio vedere io! Ahahah

E cosi partì la giornata dei due amici, doveva comunque farsi forza, per fortuna uno shinobi è addestrato per ogni genere di sforzo e dunque possiedono un fisico ben più resistente, ma ciò non toglieva il fatto che avrebbe dovuto resistere a dolori causati dal mancato riposo e dall’accumolo di fatica nei fasci muscolari.
Il cammino prosegui con un ritmo deccelerato rispetto al giorno precedente ma ciò non era un problema, fortunatamente sembravano essere in orario. Man mano che si proseguiva il paessaggio iniziava a mutare, come se gli occhi dell ragazzo stessero assistendo ad un evoluzione. Inizialmente si trovava nel deserto che aveva attraversato non senza fatica per poi giungere in una zona rocciosa, sembrava che i granelli si fossero uniti in una solida alleanza. Iniziavano a vedersi maggiori forme di vita, serpenti nelle loro tane, lucertole a prendere il sole e traccie lasciate da un branco di canini, non sapeva riconoscere di che razza fossero, non era cosi esperto ma aveva riconosciuto il solco simile alle piante del piede dei cani, li notava spesso lasciati nelle zone sabbiose di Suna. Da tutta quella roccia si passò ad una pianura che man mano diventava sempre più verde dove la sabbia aveva lasciato spazio alla vita. Si vedevano i fiori sbocciati nei loro mille colori che oltre a rendere quel prato spettacolare, inebriavano il ragazzo con tutti i loro profumi, i quali aveva potuto sentire solo in serra e in quantità ben inferiore. Ecco l’evoluzione, sabbia-roccia-erba anche se sapeva che se l’avrebbe detto al contrario si sarebbe notata l’involuzione, Suna stava su un territorio involuto ma la gente che l’abitava era un evoluzione, una communità che ha saputo svilupparsi in quel territorio. Tornando all’ambiente in cui si trovavano tra i ciuffi d’erba c’era ogni forma di insetto, molti di loro non li aveva mai visti il giovane Hariken, in realtà non aveva mai visto niente del genere fino ad allora.

Tutto questo manca a Suna... che spettacolo questo verde, i fiori e la vita che gira intorno a loro... Guarda Kyu! Un nido di pulcini su quell’albero! Ooooh e di là c’è un laghetto... Ci sta anche una famiglia di... di... anatre, penso che siano loro, sfortunatamente ho potuto solo leggere di loro nei libri e le riconosco grazie ai disegni artistici a cui erano accompagnate le parole. Kyu chissà quanto non abbiamo ancora visto di questo mondo, chissà cosa la mia mente non conosce ancora... voglio imparare, conoscere e comprendere ogni legge fisica e chimica di questo mondo, ogni communità e tradizione. Kyu, diventeremo colti e inteligenti e tutto ciò per poter comprendere cos’è bene e cos’è male... per poter aiutare meglio chi ne ha bisogno in tutti i modi possibili, dobbiamo essere saggi e pazienti ma anche forti e determinati, per essere due stelle sulla terra che sanno dare la giusta direzione per chi cerca.

Lo sguardo era serio fisso nel vuoto, come se stesse cercando di vedere se stesso, come se stesse cercando di vedere lui in futuro. Kyu intanto si era fermato dalla sua caccia agli insetti per ascoltare il fido amico, anche lui aveva lo sguardo fisso ma sul ragazzo, le parole entravano nella mente della volpe grazie alle enormi orecchie sensibili e come in segno di comprensione pareva che avesse fatto un cenno di conferma con la testa. Il ragazzo ormai abituatosi a questo legame non si sorprese e con un sorriso rirpese il suo cammino verso il villaggio, ormai mancava poco e non c’era più spazio per la curiosità, era giunto il momento di tornare seri sulla missione, duri lavori o estenuanti missioni lo attendevano ma la forza d’animo del ragazzo era ammirevole, aveva le responsabilità del suo villaggio sulle spalle, non poteva deludere il suo Kazekage.
Erano passate un paio di ore e finalmente sembrava essere giunto a destinazione, era in un spiazzo dove vi era un cartello che indicava la strada per Konoha.


Uuuuh finalmente, era ora che arrivassimo. Siamo in orario credo, mi chiedo se anche i nostri compagni saranno già qui o devono ancora arrivare. Kyu tu immagino che non avrai fame, con tutti gli insetti che ti sei mangiato nel prato... Va beh questa barretta allora me la mangio io che mi sta venendo fame, almeno recupero un pò di energie.

Non sono in forma e probabilmente i miei compagni lo saranno... dovrò faticare un bel pò per tenere il passo ma di certo non posso far pensare il mio lavoro a loro. Chissà che particolarità avranno loro, come si chiameranno i loro clan e che arte useranno... La curiosità mi sta martellando senza darmi pace, spero di non dover attendere ore il loro arrivo...

In quello stesso istante due figure in lontananza iniziavano a formare le loro sagome, avevano un passo lento e la figura a destra era qualche metro alle spalle dell’altra, comportamento strano pensò il ragazzo ma poi un pensiero invase la mente del genin.

Le... le due sagome... sono quelle dei mie sogni... no. Mi starò sicuramente sbagliando, non posso averli sognati perchè è totalmetne irrazionale. Anche se... ora che li vedo meglio la ragazza... ha gli occhi simili come nel... Basta! Stanno arrivando, non devo pensarci.

Quando le due figure si avvicinarono notò dai coprifronte che si trattava di due shinobi di Konoha. Tutto iniziava a farsi chiaro per Hariken, le due figure potevano essere i suoi compagni di Konoha ma, perchè sognarli? Ognuno di loro avrebbe sconvolto la sua vita? Erano cosi importanti per il suo futuro o era una coincidenza assolutamente senza senso? Anche se i puzzle iniziava a formarsi sembrava che la confusione, invece, aumentasse a dismisura e come se ciò non bastasse Kyu scatto verso di loro.

Ehi Kyu! Dove vai fermo!

Il piccolo fennec giunse vicino al ragazzo ma si fermò improvvisamente, percepiva qualcosa di sbagliato in lui anche se non sapeva bene cosa, forse era lo sguardo gelido o forse l’atteggiamento menefreghista che aveva, fatto sta che non gli piaceva e istintivamente gli scappò un leggero ringhio che cessò nell’istante in cui vide la ragazza, lei invece gli dava un senso di calma e serenità. Si presentò come una Dea timida, il passo era titubante e i suoi splendidi occhi di un lillà perlaceo appena percettibile fissavano il terreno, il viso dolce era incorniciato da dei capelli di un blu che ricordavano la notte, raccolti in parte da un paio di Chignon, inoltre non si poteva non notare il vestito azzurro di fattura particolare, non ne aveva mai visti di simili il giovane Hariken, una Dea sulle tonalità del blu. Il cucciolo si avvicinò correndo e gli saltò addosso con la coda scodinzolante, la ragazza sorpresa riuscì comunque a prenderlo al volo e Kyu per mostrare il suo affetto iniziò a leccargli il viso. Hariken rimase sorpreso da quella reazione, il piccolo gli assomigliava in quasi tutto ma non capiva quelle azioni d’affetto che non aveva fatto neanche a sua madre, con cui si era limitato a girargli intorno o a dormirgli sulle gambe mentre lei leggeva. Erano li finalmente.
 
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view post Posted on 15/5/2012, 02:44     +1   -1
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Chi vive senza follia non è così saggio come crede...


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Il respiro affannoso, il sudore che scendeva copioso dalla sua fronte, il cuore che le voleva sfondare il petto. La ragazza correva, correva ma non sapeva dove stesse andando ne da cosa stesse scappando. Sentiva solo una presenza che si avvicinava sempre di più. Cercò di accelerare il passo, era stata sempre abbastanza veloce e non vedeva l'ora di allontanarsi da quella cosa. Il paesaggio sembrava ripetersi continuamente quasi come se stesse dentro una sfera e girasse in tondo. Alberi, alberi, nient'altro che alberi. Il tempo sembrava immutato tanto che ormai non riusciva più a intuire da quanto stava in quella situazione. Una radice troppo sporgente la fece cadere a terra. Gattonando percorse qualche metro scivolando nell'erba umida. Era stanca per rialzarsi ma qualcosa la spingeva a non arrendersi. Non poteva comunque continuare a scappare, sembrava che ovunque andasse quell'ombra scura la trovasse. I suoi occhi presero coraggio e si voltò indietro cosa che non aveva mai fatto fino a quel momento. La sua espressione era dura e decisa, niente sembrava poterle fare cambiare idea. Alcuni passi si avvicinarono, una figura coperta dall'ombra fece capolino da dietro gli alberi. A passi lenti si iniziò ad avvicinare alla kunoichi. La luna iniziò ad illuminare i suoi piedi fino ad arrivare al suo petto. L'espressione di Chiaki di colpo cambiò. Non sembrava più sicura di quello che stava facendo. Nel suo sguardo si leggeva solo il terrore e la perplessità. La Hyuga non indietreggiò, sembrava come se conoscesse chi si trovasse davanti a lei. In quel preciso istante si svegliò di soprassalto trovandosi tutta aggrovigliata nella coperta. Molto faticosamente riuscì a sbrigliarsi e si guardò intorno agitata. Non era più notte come nel suo sogno, anzi ad accoglierla c'era la delicata luce dell'alba. Quando prese coscienza di dove si trovasse e individuò il compagno poco lontano da lei si ricordò del fatto che si dovevano dare il cambio durante la notte.

*Cavolo perché non mi sono svegliata? Per colpa mia il povero Takeshi è dovuto rimanere sveglio tutta la notte. Già sicuramente pensa che sia una nullità, adesso come mi considererà? Ieri forse ho strafatto, non avevo mai corso per così tanto tempo*

Chiaki si rimise in piedi sistemandosi il vestito e lentamente si avvicinò al ragazzo. Si vedeva lo sguardo stanco e le occhiaie pronunciate che gli dipingevano il volto. Alla genin venne quasi il magone nel vederlo in quello stato. Non poteva sopportare di essere la causa dei mali altrui, lei che era sempre disposta ad aiutare e a sacrificarsi per gli altri. Era stata egoista. Non se lo sarebbe potuto perdonare così facilmente.

- S-scusami se non mi sono svegliata, g-giuro che mi farò perdonare - disse con voce sommessa e giocherellando con le mani.

Non le importava di balbettare, voleva esprimere il più sentito dispiacere. Dopo essersi scusata cercò di mettere a posto nel minor tempo possibile il piccolo campo che si erano creati. Voleva fare anche la parte di Takeshi, in quanto anche se sembrava che il ragazzo volesse nasconderlo, si vedeva notevolmente che era distrutto nel fisico. Quando tutto fu sistemato i due ripresero il cammino insieme. Questa volta la kunoichi non si tenne troppo a distanza voleva provare a dire qualcosa al ragazzo. Voleva instaurare un rapporto anche se lei non ne era assolutamente capace. Poi il suo compagno non era di nessun aiuto. La piccola Hyuga fece una corsetta raggiungendo il fianco di ninja. Un po' per lo stess un po' per l'agitazione, teneva stretto il lembo del vestito quasi come se le desse forza.

- S-secondo te come incontreremo e r-riconosceremo il nostro compagno di Suna? - chiese Chiaki incuriosita fantasticando ancora sul nuovo membro del gruppo.

Rispetto al giorno precedente, avevano deciso di mantenere un passo abbastanza calmo. Non volevano stancarsi prima che gli venisse consegnato l'incarico direttamente dal capo villaggio. Gli animali si erano svegliati presto proprio come loro e intonavano i loro soliti canti mattutini. A forza di camminare finalmente gli alberi iniziarono a diradarsi finché non si trovarono in mezzo a lunghe distese di prati. Chiaki si era così abituata alla foresta e alla luce così poco intensa che filtrava tra le foglie che si sentiva quasi nuda in quelle distese erbose. Il venticello le scompigliò la lunga chioma, lasciando nell'aria il profumo di vaniglia che emanava la ragazza. Li a breve ripresero la strada principale. I campi erano immensi e continuavano infiniti all'orizzonte. Chiaki volentieri si sarebbe messa a correre tra tutta quell'erba, aveva energie da vendere quella mattina al contrario del suo compagno. Ormai il sole era alto in cielo quando si iniziarono a vedere e prime case. Con l'apparizione del villaggio si iniziarono a individuare anche i campi coltivati che circondavano il luogo. La genin osservava le piante attenta, rivisitando nella sua mente di che specie potessero essere. Aveva letto talmente tanti libri di botanica nella libreria del padre che ormai non le sfuggiva più nulla. Mentre si avvicinavano la situazione che le era stata comunicata dal jonin a Konoha sembrava essere sempre più chiara. Molte piante erano andate distrutte quasi marcite. Era uno spettacolo orrendo da vedere, soprattutto al pensiero che quelle persone vivevano di tutto quello. Chiaki si chinò e prese tra le mani una foglia che fuoriusciva dal recinto. Non appena la toccò sembrò sgretolarsi. Rimase abbastanza perplessa da quella reazione, riflettendo sui possibili fattori maligni. Era assorta nei suoi pensieri quando si trovò davanti un piccolo animale. Non riusciva a riconoscere la specie ma non le importava molto. Era così tenero. Si guardarono qualche secondo negli occhi prima che questo iniziasse a correre nella sua direzione. Chiaki aveva sempre amato gli animali e il tipetto non sembrava essere pericoloso così si chinò leggermente per accarezzarlo. Cosa che invece non si aspettò fu il salto che fece il piccolo in braccio alla Hyuga. Lei lo prese al volo sbilanciandosi un po' all'indietro e cadendo per terra. L'animaletto scodinzolava e le leccava il viso quasi in segno di feste. Chiaki ridacchiò divertita dal suo atteggiamento così dolce e solare.

- Ciao piccolo...sei da solo? dove hai lasciato la tua mamma? - disse la kunoichi dimenticando tutta la sua timidezza.

C'era un feeling con gli animali che spesso la faceva quasi sembrare un'altra persona. Adesso che la guardava meglio assomigliava quasi a una volpe solo di un colore diverso da quelle che conosceva lei.

*Chissà da dove viene? Ha un musetto così carino*

Quando il volpino si fu calmato, la ragazza si rimise in piedi, tenendo l'animale appoggiato al petto e accarezzandolo delicatamente. Adesso aveva cominciato a fare una sorta di fusa a modo suo che fece ridacchiare di nuovo il ninja della Foglia. Solo alzando la testa si accorse che una figura si stava avvicinando in lontananza.
 
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