Scusate per l'enorme ritardo ma avevo grandi problemi di connessione, spero questo capitolo possa ripagare l'attesa
CAPITOLO 7: Abituarsi alle novità
Sospirò pesantemente e accettò il suo destino, rispondendo all’imperatore che non c’erano problemi. Dopo averlo salutato e ringraziato una seconda volta uscì dalla cabina e si diresse verso il ponte principale per esplorare la nave. Lì trovò un ragazzo dalla capigliatura strana con un ciuffo molto pronunciato e un pizzetto appuntito. Lo trovò molto buffo e decise di provare a fare amicizia.
- Serve aiuto qui? – chiese solare la ragazza
- No, abbiamo finito, grazie lo stesso. Il mio nome è Satch, piacere –
Il ragazzo le porse la mano e le diede il benvenuto con un sorriso a trentadue denti. Jay gliela strinse calorosamente ma la conversazione fu interrotta dall’arrivo del capitano della prima flotta, allegro come al solito.
- Allora Jay, come vanno le ferite? – chiese premuroso.
- Meglio – disse sfiorando le bende che le avvolgevano la vita, ancora intrise di sangue – siete davvero gentili a prendervi cura di me e credo che questo sia dovuto alla minaccia di mio fratello… perdonatelo, è molto protettivo nei miei confronti –
- Non temere, lo facciamo volentieri – le sorrise lui.
- Grazie siete gentilissimi – ricambiò lei
- Posso parlarti in privato? – chiese Marco a bruciapelo.
- Certo – rispose un po’ spaesata Jay.
La ragazza seguì il capitano in silenzio, fino a che non arrivarono davanti alla stanza di Ace. Perché qui?
Marco bussò due o tre volte, fino a che il giovane Pugno di Fuoco non venne ad aprire. Si era appena fatto la doccia, indossava solo un asciugamano in vita lungo fino alle ginocchia mentre un altro lo usava per asciugarsi i capelli. Quando si trovò davanti Marco accompagnato da Jay divenne rosso per l’imbarazzo e rimase senza parole… e adesso?
- Ora abbiamo anche una ragazza a bordo, te ne sei dimenticato? – lo punzecchiò La fenice soddisfatta.
Dal canto suo, Jay, imbarazzata più che mai, non sapeva cosa dire, si limitava ad ammirare quegli stupendi addominali che l’avevano ammaliata già quando lo aveva conosciuto, ma ora ancora bagnati e lucenti per effetto dell’acqua erano ancora più mozzafiato. Ma non si limitò a guardare i pettorali scolpiti, si fermò anche sui bicipiti allenati, decorati dal tatuaggio ASCE, i capelli color pece ancora spettinati, le lentiggini che rendevano perfetto quel volto e infine gli occhi, quegli splendidi occhi neri che la stregarono.
Dopo aver richiamato tutta la sua tranquillità a raccolta, Ace cercò di rispondere al capitano Marco con dignità.
- Scusa, devo ancora abituarmi all’idea di avere una ragazzina in giro per casa –
“oh, no, non l’ha fatto! Mi ha chiamato ragazzina?! Ma come si permette!” con una velocità sovrannaturale, li dita di Jay si trasformarono in cinque lunghe lame affilate che si allungarono fino a sfiorare il mento del giovane. Ace deglutì, capendo l’enorme sbaglio che aveva fatto, ma dopotutto era un uomo! Un pirata! Un capitano! Non poteva farsi mettere i piedi in testa da una semplice ragazzina… semplice, bellissima, tenace, seducente ragazzina…
Marco, capendo che il suo piano stava prendendo una piega… diversa… preferì dileguarsi e lasciare al capitano Ace il comando della situazione.
Fischiettando innocente, con le mani dietro la schiena, se ne andò silenziosamente, facendo l’occhiolino al compagno.
“Marco questa me la paghi” dicevano gli occhi di Ace.
La fenice raggiunse in fretta il ponte principale, dove si era dato appuntamento con i complici…sì, complici, perché quello che avevano in mente era un losco piano.
- Ah, finalmente! – disse Vista vedendo l’amico raggiungerli – allora come è andata? –
- Perfetto! Il piano “Aiuto per due tonni” sta proseguendo con successo! –
- Da quando hai dato un nome al piano? – gli chiese Satch
- Fa scena! – rispose Marco sicuro di se
Era un caso disperato… quando ci si metteva, Marco sapeva stravolgere le cose! Si erano semplicemente messi d’accordo per capire se Jay e Ace avessero un futuro insieme ma lui l’aveva presa come una missione importantissima da cui dipendeva il destino dell’impero di Barbabianca, o almeno, lui aveva detto così.
- Bene, Jay ha accettato di allenarsi con me, vediamo come si muoverà Ace – fece rapporto Vista
- Io mi occuperò del testone – disse Satch
- Bene, papà ha detto che quando ha chiesto a Ace di Jay, lui ha detto che non gli interessava… ma dicendolo era visibilmente imbarazzato e gli ha sputato la birra addosso – sorrise Marco
- È cotto – sospirò Vista
- Allora io vado a parlare con Ace, Jay la lascio a te Vista –
- Manca un’ora alla cena, ci sentiamo lì per il rapporto –