~ Fiamma Chimica, {GinxSherry}

Signori e signore, era da un po' che volevo scrivere una hot fiction tra il mio amato Gin e la sua Sherry, quindi eccomi qui che la posto. Spero solo di non aver esagerato con alcune cose, in tal caso, provvederò all'immediata modifica.

Fiamma Chimica

Le ore trascorrevano veloci in quel laboratorio buio. Le uniche fonti luminose erano le fessure nelle veneziane e uno schermo del computer, a cui stava lavorando una giovane ragazza dai capelli castani e dagli occhi cerulei. Il ticchettio dei polpastrelli sulla tastiera e la ventola del computer erano gli unici rumori. Lavorava tantissimo per portare a termine quel progetto che le era stato affidato da quelli dell'Organizzazione Nera, che era anche il progetto iniziato dai genitori di lei.
Pensava ad Akemi, e al fatto che voleva che lei se ne andasse via: era stata incaricata di andare in America per compiere un colpo grosso ad una banca famosa a livello internazionale. Non voleva che andasse storto nulla, perché altrimenti l'avrebbero uccisa, ed è per tale ragione che pregava tutte le sere.
Nel frattempo, pensava anche all'uomo con i capelli biondi che ogni giorno veniva a trovarla in laboratorio per assicurarsi sulla sua salute. Era bellissimo. Il suo sguardo era magnetico, e il suo fisico era molto statuario, tanto che la sua immaginazione schizzava all'infinito.
Più di una volta notava che lui la guardava con lo stesso interesse.
Era dolcissimo con lei, Gin. Le portava sempre delle rose rosse, che erano il suo fiore preferito, e ogni tanto le portava anche del bordeaux oppure dello sherry per bere qualcosa insieme. A lei piacevano entrambi. Sapeva che arrossiva tutte le volte che lui le portava queste cose, ma non ci poteva fare nulla: era davvero un pensiero stupendo.
Da tanto era immersa nei suoi pensieri, sobbalzò al sentire la porta blindata che si apriva e si richiudeva, e al vedere la luce illuminare quello stanzino buio. Si voltò e vide l'uomo tanto desiderato che si dirigeva verso di lei, con un mazzo di rose rosse in mano, e glielo porse.
Arrossì.

"Grazie Gin, non dovevi..." li prese, li annusò: il profumo era magnifico. Appoggiò le rose dentro ad un vaso che aveva lì a portata di mano e mise fuori i fiori: avevano bisogno del sole per continuare a vivere. Così come lei aveva bisogno di Gin e di Akemi.
"Dovevo, mia adorata Sherry." fece lui, prendendole la mano e baciandola.
Qualcosa scorse lungo la schiena della scienziata.
Lui la lasciò andare, cosicché ella poté dirigersi verso la postazione di lavoro in cui avrebbe dovuto infilare gli ingredienti del veleno, per ora provvisorio, nella capsula. Stava sistemando il microscopio, quando ad un tratto si sentì stringere la vita da due mani fredde.
Sobbalzò nuovamente.
Sentì le labbra dell'uomo avvicinarsi al suo orecchio, i capelli di lui che sfioravano il volto di lei.
Avvampò improvvisamente.
Avvertì la bocca di lui che si schiudeva, e il suo fiato intriso di fumo e di alcool che le solleticava l'orecchio assieme ai suoi capelli:"Diventa la mia rosa. Consentimi di accarezzare i tuoi petali..."
Lei sorrise, e disse:"Non lasciartene sfuggire nemmeno uno..."
Lui iniziò a baciarla sul collo, mentre le sue mani le massaggiavano il fianco. Reclinò il collo, facendo sì che la sua testa andasse contro la spalla di lui, per permettergli di baciarla meglio.
Un piccolo gemito sfuggì da Sherry.

Si lasciò togliere il camice bianco. Lei invece gli tolse il cappello e la lunga giacca nera che aveva sempre con sé. Le loro labbra si toccarono e le loro lingue si incrociarono come se fossero delle fiamme. Delle fiamme chimiche, pronte a far esplodere qualcosa.
Gin iniziò a sfiorarle le guance con le labbra, dandole dei piccoli baci. Scendeva sempre di più, fino ad arrivare all'incavo del collo, e iniziare a mordicchiarla.
Lei ridacchiò: le piaceva quella sensazione diversa dal solito.
Le mani fredde di lui toglievano le spalline rosse della maglietta della ragazza, mentre lei rabbrividiva al solo tocco. Poi presero a salire lungo i fianchi da sotto la maglietta, e gliela tolse, rivelando un reggiseno color bianco con decorazioni in pizzo.
La spinse contro al bancone più vuoto che c'era, mentre lei gli slacciava con foga la sua camicia puramente nera. Tastò i suoi addominali perfetti, tanto che non resistette all'impulso di bloccare la raffica di baci di Gin e di piazzare le sue labbra sulla tartaruga che aveva al posto della pancia.
Sherry iniziò a baciare sempre più in basso, finché non si trovò a dover slacciargli i pantaloni. Glieli abbassò e fu in quel momento che lui la fermò, volendosi riservare il momento per dopo. La tirò su di peso e ricominciò a baciarla sul collo, finché non iniziò a scendere e a baciarle il seno, mentre con le mani armeggiava con i gancetti per toglierglielo. Dopo poco ce la fece, e così rivelo un seno che non si era mai visto prima. Glielo massaggiò un po', e poi cominciò a baciarglielo tutto, mentre con le mani andava a toglierle la gonna color beige che aveva.

La fece stendere sul bancone, e poi cominciò a scendere sempre di più, finché non si trovò con le labbra sul filo delle mutande. Lei lo fermò mettendogli una mano sulla bocca: non era giusto che lei non si divertiva un po'.
Si alzò e lentamente ricominciò a baciare gli addominali perfetti di lui, finché non arrivò all'elastico. Giocando con le mani, gli tolse i neri boxer e cominciò a baciarlo in quel punto, facendolo lentamente impazzire.
Lui la fermò e la fece nuovamente stendere sul bancone. Riprese da dov'era stato interrotto, togliendo anche a lei gli slip e baciandola in quel punto, facendola gemere di piacere.
Ad un certo punto, lei ansimò:"Ti prego, fammi tua..."
Un ghigno si appropriò della faccia di Gin.
Lentamente, con precisione chirurgica, riuscì a farla sua, facendo modo che i gemiti di entrambi fossero una cosa sola.

Non appena ebbero finito, si rivestirono e si guardarono negli occhi, mentre lui con un gesto secco si rimetteva il cappello:"Sei stata brava, per essere la prima volta." le ammiccò.
Lei avvampò:"Grazie... Tutto merito tuo..." appoggiò le mani sul petto di lui e si sporse a baciarlo sulle labbra.
A Gin piaceva quella sensazione di calore che gli veniva dal cuore. "Ora vado, ho degli affari da sbrigare... Mi raccomando, lavora. Ci aspettiamo grandi cose da te..." poi si avvicinò all'orecchio di lei e sussurrò:"Sei stata l'unica in grado di soddisfarmi, dovresti esserne contenta." e gli fece un altro bacio sul collo, facendola rabbrividire.
"Anche tu mi hai soddisfatta..." disse lei a mezza voce.
Mentre lo guardava allontanarsi, si chiese se ci sarebbe stata un'altra volta con lui.
Non aveva mai provato nulla di così eccitante.

FINE

Che dite, me la sono cavata bene, oppure devo migliorare? Era così esplicita? Mi auguro di no...

Buona continuazione!