Capitolo 2: ScienziatiArrivati a Tokyo, la delusione si impossessò della scienziata.
A quanto pare il capo non si fidava di lei. Aveva mandato altri due uomini a recuperare la refurtiva nel luogo stabilito, loro dovevano solo portarli alla base per mettersi a lavoro.
La donna avrebbe tanto voluto passeggiare per quella città, respirare di nuovo l’odore di libertà…
Giunti al laboratorio i due si misero subito a lavoro. Non aveva più scelta.
Ginger osservava il volto della donna, era arrabbiata, più del solito.
“Smettila di guardarmi e torna a lavoro” sbottò Sherry infastidita dalle occhiate dell’uomo.
“Sei strana, così fredda e dura… Ma poi non sembra che ti faccia piacere stare qui” disse con una punta di malinconia l’uomo dal nome in codice di Ginger.
Sherry rimase senza parole. L’uomo che la teneva sotto controllo da più di un anno non sapeva niente sul suo passato. “Sei perspicace”
“Raccontami qualcosa su di te… Perché sei qui?” continuò l’uomo.
La donna lo fulminò con lo sguardo. “Non sono affari che ti riguardano.”
Cosa voleva da lei? Nessun membro dell’organizzazione mostrava interesse per i propri compagni.
“Hai ragione” l’uomo tornò al proprio lavoro.
Sherry lo osservò in silenzio. Di lui sapeva solo che era uno scienziato come lei. Era una persona molto dura quando si trovavano in compagnia degli altri membri dell’organizzazione ma quando erano soli si poneva diversamente, era più dolce. La curiosità della donna aumentava quando poi gli chiese:
“Qual è il tuo vero nome?”
Ginger alzò lo sguardo e la guardò negli occhi per diversi secondi, con uno sguardo amichevole le rispose: “Mi chiamo Christopher, tu invece donna musona?”
A quell’appellativo Sherry si sentì morire dentro. Così la chiamava il suo Shinichi.
“Ho detto qualcosa di sbagliato?” chiese Christopher notando l’espressione della donna.
“No, niente. Mi hai ricordato una persona a me cara, comunque io sono Shiho, Shiho Miyano”
“Beh lo sapevo già, dopotutto tu sei la creatrice dell’apotoxina. E io sono qui per scoprire tutto ciò che riguarda essa”
La Miyano si sentì raggelare, voleva sapere tutto sull’apotoxina. Perché?
Perché nel caso avesse voluto abbandonare il progetto, spettava a lui continuare?
“Mi devi aiutare, ho bisogno di scoprire qualsiasi cosa che possa contrastare gli effetti dell’apotoxina” continuò lo scienziato.
“Come scusa?” Sherry non capiva. “Pensavo che tu volessi completare la progettazione del veleno…”
“No, voglio la cura! Devo proteggere una persona a me cara, mi dispiace ma non posso dirti di più”
Proteggere una persona a me cara… Quelle parole rimbombarono nella testa di Shiho.
I ricordi dell’anno prima presero il sopravvento.
“Mi dispiace dottore ma è giunta la sua ora” e un altro colpo partì.
Hiroshi Agasa ricoperto di ferite disse: “Shiho perché fai tutto questo?”
Lo sguardo della scienziata era freddo come il ghiaccio: “Sa dottore mi sono scocciata di fare la brava ragazza, non è nella mia natura. Mi sono stancata e ho deciso di divertirmi un po’… Addio, ah mi saluti tanto Shinichi, è stato un piacere giocare anche con lui” detto questo l’ultimo colpo partì e si conficcò nella spalla del dottore.
“Brava Sherry, ora andiamo” disse una figura nell’ombra.CONTINUA
Dopodiché incominciò ad accarezzargli il petto, con un tocco delicato si avvicinò all'incavo del collo e lo baciò.