La genin camminava saltellando, seguendo il suo sensei. Il fatto di partire in missione con lui, le rendeva il cuore così leggero, anche se sapeva che non andavano di certo a fare una scampagnata. Invece Fuyuki era così cupo e serio, probabilmente chissà quanti pensieri e preoccupazioni per il suo ruolo assegnatogli, gli passavano per la testa. Chiaki non era di chissà quante parole ma questa volta volle dire la sua.
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S-sono contenta che l'Hokage ci abbia affidato la stessa m-missione - disse sorridendo la piccola kunoichi, cercando di tirare su il morale al suo compagno.
I suoi occhi timidi guardavano sfuggevolmente il ragazzo, prima di posarsi su alcuni ragazzini che scorrazzavano felici per la strada. Vedere la loro felicità, le portò in mente pessimi ricordi dell'accademia, non era stata mai ben voluta come compagna di giochi dagli altri aspiranti ninja. Non aveva mai assaporato il gusto di giocare in compagnia, se qualcuno glielo avesse chiesto adesso, probabilmente non l'avrebbe saputo fare. Scrollò la testa, scacciando quei brutti ricordi, non voleva pensare a quelle cose in quel momento; la sua unica preoccupazione doveva essere il sorriso di quei fanciulli, voleva che rimanessero tali, felici e spensierati, per questo sarebbe partita in missione, per questo avrebbe rischiato volentieri la vita. Improvvisamente l'ANBU si voltò, donandole un sorriso, prima di far comparire accanto a lui una creatura dell'antico eremo dei mustelidi. Inizialmente la genin si preoccupò se il ragazzo avesse notato il suo improvviso cambio di umore poi quando vide l'animaletto, iniziò subito ad agitarsi.
*Oddio! Ma Yin e Yang che fine hanno fatto? Non è che sono rimasti nell'ufficio dell'Hokage?*
Si era talmente sbrigata a seguire il chunin che si era dimenticata dei due furetti. Aveva mostrato loro dove si trovava la sua casa e Yin la prima volta l'aveva persino trovata da solo, ma sapeva perfettamente in che guai sarebbero potuti finire con lo scatenato Yang. Si mise una mano in volto, cercando di tranquillizzarsi mentre l'eremita dava indicazioni all'ermellino di un bianco puro, per avvisare i loro compagni di missione sunesi sul luogo e l'ora dell'incontro. Nel mentre, un piccolo circolo di gente si era formato intorno a loro, un po' imbarazzata la ragazzina si avvicinò a Fuyuki, come per nascondersi, si sentiva troppo a disagio a stare al centro dell'attenzione. Lanciò qualche occhiata persa ai cittadini, prima di sentire il contatto caldo della mano dell'ANBU sulla sua spalla. Grazie a quel tocco la kunoichi riuscì a riportare la sua concentrazione sul ragazzo, cercando di non badare a tutta la folla che la circondava, come stava facendo il suo sensei, ormai abituato e conosciuto nel villaggio.
- Vai pure a riposarti adesso, Chiaki...e mi raccomando, cerca di essere puntuale stavolta! - disse il ragazzo ridacchiando della sbadataggine della ragazzina.
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S-si, scusa. Sarò io la prima domani m-mattina! - rispose la Hyuga diventando leggermente rossa, ripensando al suo ritardo per l'incontro con l'Hokage.
Il ragazzo finì di parlare e si disperse per le vie del villaggio. Chiaki adesso di nuovo sola, si guardò velocemente intorno controllando che la folla si fosse diradata, prima di dileguarsi anche lei, per tornare alla sua dolce dimora.
- Ma come devo fare con te? - disse un furetto dal pelo scuro.
Alcuni mugugni uscirono da qualcosa di bianco e arrotolato che non sembrava affatto d'accordo sulla domanda retorica dell'ermellino che teneva le zampette sui fianchi indispettito. Yin era stanco di tutte le marachelle che suo fratello andava combinando così l'aveva legato e imbavagliato cercando di tenerlo fermo. Forse aveva un po' esagerato ma ci teneva a Chiaki e se la donnola chiara avesse fatto qualcosa di peggio che far rotolare qualche pergamena e non chiedere il permesso per entrare nell'ufficio dell'Hokage, non se lo sarebbe perdonato. Yang si divincolava, cercando qualche punto debole in quei lacci ma niente, il suo era solo un continuo rotolare esasperato. Non appena la creatura dal morbido pelo scuro si girò per osservare l'interno della stanza e cercare la piccola firmataria rimase allibito nel vedere che ormai sia lei che Fuyuki erano spariti.
- Ma che fine ha fatto Chiaki? - chiese a suo fratello che emise solo qualche suono confuso.
All'interno della stanza intanto era rimasto solo un piccolo ermellino dello stesso colore di Yin ma con una macchia bianca intorno all'occhio.
- Che ci fa qua Senshoku? Qualcosa non mi quadra - continuò il suo monologo il piccolo animale.
Furtivamente si avvicinò il più possibile cercando di non farsi notare ma sapeva che capacità poteva avere un kage, per questo cercò di non sfidare troppo la sorte, avvertendo solo alcune parole a casaccio, soprattutto il nome di una ragazzina che lui e suo fratello conoscevano molto bene. Non voleva mettersi nei guai e per di più non amava immischiarsi nei fatti altrui, sopratutto quando non era qualcosa che gli riguardava personalmente, così prese il fratello come un sacco di patate e iniziò a incamminarsi verso casa della giovane.
- Non abbiamo più nulla da fare qui, torniamo da Chiaki - chiuse il discorso, sbuffando per l'eccessivo sforzo che avrebbe dovuto fare.
Aveva un mucchio di cose da preparare e nonostante stesse in pensiero per i suoi due amici pelosi, non poteva fare di nuovo ritardo, non voleva presentarsi come la solita sbadata anche ai suoi futuri compagni. Le luci della sua abitazione erano tutte spente, il canto degli animali del bosco era l'unica presenza vivente in quel luogo. Le era mancata la tranquillità della sua casa, nonostante l'avesse considerata sempre una prigione, non riusciva a restare troppo lontana dal suo piccolo paradiso.
Appoggiò la grande spada che teneva sulle spalle, non era ancora abituata a quell'arma ma non se ne sarebbe liberata facilmente. Aveva sempre voluto un ricordo di sua madre, suo padre aveva dato via la maggior parte delle cose per non pensarla, nella speranza di dimenticarla, già le bastava lei, Chiaki, che le assomigliava così tanto e le faceva tornare in mente sempre la sua graziosa figura. Dopo aver sistemato tutte le faccende di casa, almeno quelle più urgenti, la ragazzina decise di lavarsi; aveva proprio bisogno del suo bagno dopo tutti quei giorni all'eremo. Un'altra cosa che non poteva evitare di sistemare era il cerchietto che le aveva donato Mujinahen, troppo grande e ingombrante per la sua piccola testolina, fortuna che la Hyuga era sempre stata incredibile con ago e filo e per questo non ci mise molto ad aggiustarlo, dandogli persino un tocco di stile diverso.
Fu così che arrivò la notte. Dei due mustelidi ancora non c'era traccia e la fanciulla non aveva intenzione di mettersi a letto finché i due "combina guai", non avessero fatto il loro ritorno a casa. Così si sedette sul letto sfinita, iniziando a lucidare il ricordo di Hazuki mentre flebili raggi lunari illuminavano il volto bianco candido della ragazzina, rendendo la sua pelle sempre più diafana. Era solita stare ore li a guardare quella sfera luminosa in cielo, riusciva a calmarla, infatti l'aveva sempre associata alla figura spirituale di sua madre. Nonostante lei non le rispondesse, le capitava di parlare con lei, nella speranza che le sue parole le arrivassero.
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Mamma mi sei mancata. Quanti giorni sono passati da quando abbiamo conversato l'ultima volta? Scusami. Non mi sono dimenticata di te, il fatto è che sono stata coinvolta in tante cose in questi giorni. Lo so non è una giustificazione valida ma ora sono qui. Lo sai? Ho conosciuto tante persone splendide e anche nelle situazioni più brutte sono rimasti al mio fianco. Sono contenta che nessuno mi odi più come all'accademia. Penso che questa cosa mi stia dando forza e magari così riuscirò a cambiare un po' il mio carattere. Ti ricordi quando volevo diventare una ninja solo per rendere orgoglioso papà? Adesso invece, inizio a dare un senso alla mia scelta ma tu resterai comunque il mio punto di riferimento, quello che vorrei diventare - si confessò la ragazzina con occhi sognanti, mostrando un dolce sorriso a quell'astro lucente.
Finite quelle parole, la genin si alzò e appese l'arma al muro. Si accasciò sul letto fissando pensierosa la finestra mentre un venticello freschetto muoveva le tende del baldacchino, rendendo l'ambiente un po' spettrale.
Si svegliò improvvisamente sentendo un piccolo zampettare sul parquet, quel rumore le sembrava così familiare.
Lentamente aprì gli occhi, cercando di mettere a fuoco la stanza. Aveva la pelle d'oca e la sue braccia congelate erano il chiaro segno che se avesse continuato a dormire così si sarebbe presa un malanno; stando ferma la temperatura del suo corpo si era abbassata parecchio. Faticosamente si alzò dal letto andando a chiudere le persiane e vide una scena che per alcuni minuti pensò fare parte di un qualche sogno. Yin portava sulle spalle il fratello più piccolo, il furetto era veramente stanco, probabilmente non abituato a tali sforzi. Camminare su due zampe non era poi così vantaggioso per una creatura veloce come lui. La ragazzina e la creatura si guardarono per alcuni secondi, rimanendo in silenzio.
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Yin che stai c-combinando? Vi ho a-aspettato fino adesso - chiese assonnata Chiaki stropicciandosi gli occhi.
- Lascia perdere, storia lunga - disse accasciando il fratello addormentato sul letto e finalmente trovando un po' di riposo anche per lui.
La ragazzina veramente esausta, per essere stata sempre in dormiveglia si riappoggiò sul letto e chiuse gli occhi.
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D-domani sarà una lunga e faticosa giornata, sono un po' p-preoccupata. Speriamo che vada tutto per il m-meglio - sospirò la piccola Hyuga.
- Tranquilla Chiaki con noi c'è anche Fuyuki, non ti preoccupare adesso di quello che succederà domani, adesso riposati. Smettila di dubitare sempre di te stessa, sei più forte di quello che credi - disse infine il furetto rassicurandola come sempre e accoccolandosi vicino alla fanciulla.
Infine entrambi vennero accolti tra le braccia di Morfeo, raggiungendo Yang che già ronfava da un po'.
I primi raggi del mattino andarono a disturbare il sonno della kunoichi dai lunghi capelli blu, che infastidita si coprì la faccia con il cuscino. Intanto anche Yin si era svegliato e cercava di smuoverla, avevano un appuntamento per una missione, non c'era tempo da perdere. La Hyuga ormai sveglia grazie al suo amico e al sole che schiariva lentamente tutta la stanza, decise di alzarsi.
Ancora assonnata si vestì nel minor tempo possibile mentre il piccolo animaletto dal pelo nero le passava gli accessori che le occorrevano, cercando di aiutarla a sbrigarsi. Non appena la giovane ebbe finito afferrò le sue solite armi, poi si soffermò a guardare un po' Tsuki no Namida, non era in perfetto stato, soprattutto per combattere ma la voleva con lei. Anche se sarebbe stata di impiccio non le importava, così se la mise in spalla e insieme al furetto nero scese velocemente le scale di casa. Stava per chiudere la porta quando un dubbio la assalì.
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Ma Yang? - chiese la Hyuga guardando il mustelide pece.
Entrambi si guardarono per qualche secondo e corsero di nuovo al piano di sopra. Il piccolo furetto se la dormiva comodamente ancora legato. Chiaki non poté che ridere a quella vista, mentre suo fratello Yin cercava di liberarlo velocemente e svegliarlo.
- Dai muoviti! Sveglia! Dobbiamo andare! - urlò la creatura con la coda bianca, scuotendo il suo opposto.
- Perché? Ho sonno! Altri cinque minuti - disse la donnola girandosi dalla parte opposta.
Chiaki continuando a ridacchiare di gusto non poté fare a meno di afferrare l'amico e metterselo in testa ancora dormiente. Aveva fretta e non aveva nessuna intenzione di lasciare solo il piccola Yang, se doveva combinarne una delle sue era meglio che almeno rimanessero tutti uniti, non voleva tornare a casa e vedere suo padre che lo rincorreva nel tentativo di fargliela pagare per qualche marachella. Non appena riuscirono ad abbandonare la casa, la kunoichi iniziò a correre a perdifiato per i boschi di Konoha, la sua casa era poco fuori il villaggio e a parte Fuyuki che sapeva perfettamente dove abitava probabilmente gli altri due si sarebbero meravigliati del suo strano arrivo dai boschi, per non parlare per la sua repulsione verso le calzature, ormai abituata com'era a stare sempre a contatto con la natura.
Saltellava da un albero all'altro, leggera come il vento, lo stesso elemento che le apparteneva e intanto il piccolo furetto bianco scivolava lentamente dalla sua testa ancora intontito dal sonno. Un ultimo salto più lungo e fuori programma lo fece quasi cadere, riuscendo ad aggrappandosi alla veste della genin solo all'ultimo. Chiaki non si accorse di nulla, continuando a muoversi agilmente, noncurante di ciò che stava accadendo alla bestiola. Quando arrivò a destinazione, in lontananza notò alcune persone che parlavano tra di loro. Non appena riuscì a identificare Fuyuki, come il più grande, si avvicinò a passo più sicuro al gruppetto.
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Uffa sono a-arrivata per ultima anche questa v-volta? - bisbigliò Chiaki al furetto nero sulla sua spalla.
- Però non siamo in ritardo - disse Yang che ancora penzolava beatamente dalle vesti della ragazzina, con gli occhietti chiusi per il sonno, troppo stanco per tornare al suo solito posto sulla spalla.
- Che ci fai li? - disse Yin guardandolo perplesso, aspettando una risposta che non sarebbe arrivata.
Non appena sgattaiolò davanti ai ragazzi, la kunoichi non disse nulla. Nonostante appena avesse visto l'ANBU si fosse sentita a suo agio, mano a mano che si avvicinava sentiva le mani sudarle freddo e il sangue ribollirle nelle guance, alla ricerca di frasi di presentazione decenti. La sua attenzione venne particolarmente catturata da uno strano ragazzo dalla carnagione, dagli occhi, anzi da tutto il corpo di uno strano colore bianco.
*Che sia anche lui uno Hyuga? Ma non era di Suna?*
La ragazzina storse leggermente la testa, un po' perplessa prima che l'animaletto nero sulla sua spalla la riportasse alla realtà.
- Chiaki forse è il caso che ti presenti - suggerì il furetto bisbigliando all'orecchio.
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Ah si, s-scusate. Piacere io sono C-Chiaki Hyuga - disse la giovane mostrando un timido sorriso, seguito da un piccolo inchino educato.
Edited by Karen91 - 23/8/2014, 20:29