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Rock Teitan, kiaretta_scrittrice92 e GabrielStrife

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GabrielStrife
view post Posted on 26/2/2013, 20:42 by: GabrielStrife     +1   -1




bene a quanto pare tocca a me eccomi ho tentato di darmi da fare ;)

THE BASSIST


Erano le due di notte quando rincasò, girò pian piano la chiave nella toppa e sempre con la stessa attenzione aprì la porta. Un tremendo cigolio scaturì da essa, un rumore quasi impercettibile ma per Shinichi, valeva a dire un altra tremenda strigliata da suo padre.
Yusaku Kudo era uno scrittore di romanzi gialli, aveva sempre tentato di portare il figlio sulla strada del detective ma lui era più interessato alla musica.
“Dove sei stato?”chiese.
Come faceva? Ogni volta che entrava in ritardo lo trovava sempre li, su quella poltrona in velluto, il computer sulle gambe a scrivere. Sempre.
“Non sono affari tuoi”rispose Shinichi schietto. Aveva sempre avuto un rapporto freddo con suo padre, lui detestava qualsiasi cosa avesse a che fare con il rock. Sembrava uno di quegli uomini degli anni '70 fissati con la chiesa e che sostenevano che il rock fosse opera del diavolo. Suo padre ovviamente non la pensava così ma per lui la chitarra elettrica era solo una perdita di tempo.
“Lo sai benissimo che non puoi tornare tardi se il giorno dopo hai scuola. Ora vai in camera tua e vedi domattina di svegliarti presto”

Quando aprì gli occhi suo padre era già uscito, lasciava la casa il mattino presto e tornava sempre verso le quattro del pomeriggio. Shinichi si mise la sua divisa da scuola e uscì di casa. Quando andava alle medie Ran passava sempre per casa sua e poi andavano a scuola insieme. Ma questo oramai non succedeva da tempo.

Arrivò a scuola da solo, le ragazze come sempre lo fissavano affascinate ma lui non ci badava. Cercava solo lei, la cercava tra la ressa scolastica. La vide, quei capelli inconfondibili, sempre vicina alla sua amica.
Assieme a loro c'era un ragazzo, la carangione scura e i capelli castani, portava una divisa che non era della Teitan. Era nera, con il colletto alto e i bottoni gialli che la chidevano sul petto. Le due ragazze gli stavano indicando una delle finestre dell'ala principale. Lui ringraziò e se ne andò. Portava a tracolla la custodia di una chitarra nera.
“Chi era quello con cui parlavate poco fa?”chiese poggiando come il giorno prima i piedi sul banco.
“Non sono cose che t'interessano. Lui al contrario di te fa qualcosa di serio, invece che tirarsela tutto il tempo.” rispose la ragazza sedendosi al suo posto e poco dopo iniziò la lezione.
Erano passati circa venti minuti dall'inizio della lezione, quando il professore pose una domanda. Un colpetto di gomito del compagno di banco di Shinichi gli fece capire che l'insegnate aveva interpellato lui.
“Eh?”rispose lui, togliendosi le cuffie dall'orecchio e fissando con uno sguardo strano il professore. Era nuovo in quella scuola, insegnava letteratura. I capelli corti nascosti da un berrettino. Gli occhi glaciali.
“Signor Kudo per quanto apprezzi la musica che proviene dal suo mp3 preferirei che lei fosse interessato alla lezione” rispose lui facendo scoppiare la classe a ridere
“Mi scusi non accadrà più...” non gli era mai successo di rispondere in modo così pacato ad un professore. Di solito le note comparivano sul registro proprio per colpa del suo tono di voce.

La campanella suonò l'intervallo e Shinichi si alzò in piedi, aspettò che l'intera classe uscisse e si avvicinò alla cattedra del professore
“Signor Akai...lei davvero apprezza quel genere di musica?”chiese quasi dubbioso, in pochi l'apprezzavano in Giappone. Lui aveva pensato più volte di lasciare quell'isola e andare in America o in Inghilterra.
“Certo...ma non gradisco che lei ascolti musica rock durante le mie lezioni. E comunque i piedi sul banco sono da maleducati. Non m'interessa cosa fai durante le lezioni degli altri, durante le mie non voglio vederli” non aveva mai lazato lo sguardo da quel piccolo libro che stava leggendo, mai neanche per un singolo istante.
“Certo signore” rispose Shinichi lasciando l'aula.
Che gli prendeva? Aveva sempre risposto per le rime ai professori che gli davano ordini, teneva i voti altissimi proprio per evitare che venisse bocciato con la sfilza di note che riempivano il registro durante l'anno. Si diresse nuovamente verso la sala di musica, non apprezava particolarmente la chitarra rossa che si trovava li dentro. Un imitazione scadente di una Fender stratocaster, probabilmente costava poco e la scuola aveva deciso di comprarla. Aveva sempre voluto una chitarra vera, vicino casa sua c'era un negozio di musica, vendeva di tutto, ma lui si era innamorato di una Gibson diablo nera. Costava troppo per le sue tasche e di certo suo padre non gli avrebbe mai dato i soldi. L'unica era chiedere a sua madre ma dal momento che era in America anche quest'idea era esclusa.
“Troverò quei soldi” disse tra se e se.
Stava per aprire la porta della sala di musica quando sentì un suono provenire dall'interno, era un basso, qualcuno stava suonando un basso in modo stupefacente. Nessuna canzone che Shinichi avesse mai sentito ma a giudicare dal suono quello era un basso elettrico. Si fermò qualche secondo in attesa che finisse.
Canzone di basso
Poi spalancò la porta.
“Sei bravo”disse Shinichi entrando
“Grazie”rispose lui girandosi verso la porta e iniziando a togliersi il basso da tracolla.
“Cos'era quella roba che suonavi?” chiese nuovamente il ragazzo della Teitan
“Un pezzo per basso che ho scritto io...”rispose lui riponendo al suo posto lo strumento
“Non sei della Teitan vero?”
“No vengo dalla scuola di Osaka. Ero venuto qui per il progetto che quest'anno tocca a voi, volevo vedere l'ambiente della Teitan”
“Beh piacere Shinichi Kudo”rispose lui porgendo la mano
“Hattori Heiji”e strinse la mano.

Ti lascio ampio spazio sorellina vediamo cosa sai fare ;)
 
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57 replies since 24/2/2013, 00:52   2270 views
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