Questa è una storia mia originale, nel mio momento di riflessione su tutto quello che c'è nella mia vita. Spero vi piaccia.
La
shiningstar ~ production presenta...
★ Ci sono anch'io ~Cammino per le strade della mia città, risoluta, guardando in avanti, e a lato. Ma più guardo, più mi accorgo che qualcosa non va, ma chissà che cosa. Gli auricolari sono infilati nelle mie orecchie, e la musica solleva ogni mio pensiero intimo, scandendo il ritmo dei miei passi e il battito del mio cuore.
Io di risposte non ne ho
mai avute, mai ne avrò.
Di domande? Ne ho quante ne vuoi!
Perché la musica risveglia i miei pensieri, e li fa salire a galla come dei palloni da gioco nell'acqua. Non rimangono giù, e anche se c'è un minimo di pressione, questi risalgono, inevitabilmente, portando con sé mille e più domande. E le mie risposte, quelle che cerco in modo ossessivo, non riesco a trovarle, nemmeno se mi ci impegno.
Cammino ancora, e mi accorgo di essere già arrivata a metà strada. Alzo lo sguardo verso il cielo, su cui si stagliano i contorni ben definiti degli edifici. Non sento il chiasso cittadino, è troppo nascosto dalla mia musica, e dai miei pensieri. Osservo gli uccelli che volano in giro per il cielo, descrivendo delle sinusoidi o delle spirali, volando leggiadri e liberi, come se nessuno volesse fermarli né abbatterli.
Arrivo ad un semaforo, che in questo istante è del colore del sole al tramonto, in antitesi con il chiarore dell'aurora che deve ancora arrivare. Il sole è ancora timido, non vuole esporsi, e lascia il mondo in penombra. Sembra quasi il mio cuore.
E tu, neanche tu mi fermerai
neanche tu ci riuscirai.
Io non sono quel tipo di uomo
e non lo sarò mai.
Non riesco più a fermarmi, quando il semaforo scatta per il colore della speranza. Vado avanti, guardo ancora dritto, mentre quelle due o tre persone che sono mattiniere come me, mi superano per la loro ansia di arrivare puntuali in un posto. Suppongo che non riusciranno mai a godersi la bellezza di una piacevole camminata tranquilla.
Le mie mani iniziano a gelarsi, ma meglio così: appena arriverò alla mia meta, me le metterò in faccia per abbassare un attimo la temperatura. Odio avere le guance rosse e accaldate.
Non so se la rotta è giusta
o se mi sono perduto
ed è troppo tardi per tornare indietro.
Così meglio che io vada via
non pensarci: è colpa mia.
Questo mondo non sarà mio.
Sono dubbiosa riguardo al percorso che ho scelto nella mia vita. Ho scelto di intraprendere la strada più lunga e insidiosa, rispetto a quella più corta e più facile. Chissà se tutto questo riuscirà a portarmi alla mia agognata felicità.
Non so se è soltanto fantasia,
o se è solo una follia:
quella stella lontana laggiù.
Però io la seguo anche se so
che non la raggiungerò.
Potrò dire: ci sono anch'io!
Ormai sono qui, presa dalla vita quotidiana e quasi monotona. Mi sembra di viverla quasi per inerzia, come spinta da un qualcosa che nemmeno io so cos'è.
Rivolgo ancora il mio sguardo verso il cielo, e noto che il sole comincia a fare capolino tra i rami di un albero, iniziando ad illuminare la mia giornata, nella speranza che il caldo mi avvolga tra le sue braccia e inizi a non farmi tremare di freddo. Quello che provo nel cuore.
Vedo macchine che sfrecciano davanti a me, mentre spero che qualcuno si fermi per farmi attraversare le strisce pedonali. Non voglio buttarmici sotto, potrei morire. L'ho detto più volte che vorrei farlo, ma sono realmente troppo codarda per farlo. Dopo che una macchina si è fermata, ecco che attraverso le strisce e mi soffermo poi a guardare la vetrina del negozio che mi è di fronte: quanta bella roba di marca! Peccato che costi veramente troppo per una come me.
Dopo questo minuscolo momento di pausa, avanzo per la mia strada: manca poco alla meta. E' vero che la strada è un rettilineo, ma è insidioso: quante prove ci sono da attraversare.
Non è stato facile
perché nessun altro a parte me ha creduto,
però ora so che tu vedi quel che vedo io
il tuo mondo è come il mio
e hai guardato nell'uomo che sono e sarò.
E proseguo per quella strada che si fa sempre più luminosa, mentre la stella della vita si innalza nel firmamento. Continuare per questa strada è davvero complicato, mi chiedo solo se valga la pena andare avanti ancora. Forse, è il caso che smetta di pormi domande e continui a camminare. Ma queste purtroppo rimangono ancorate alla mia corteccia cerebrale, come pesci sugli ami da pesca, e non se ne vogliono andare.
Ad un certo punto, sento una mano che mi trascina via, prendendomi per un braccio, ma lo fa in modo delicato. Questa mano scivola lungo il mio braccio, e si inserisce nella mia. Mi giro, e vedo quel ragazzo che ha usato il mio cuore, ma che ora è tornato da me. Il calore di quella mano mi arriva dritto al cuore, scaldandomelo.
Forse è un sogno...
Ti potranno dire che non può esistere
niente che non si tocca, si conta, si compra
perché chi è deserto non vuole che qualcosa fiorisca in te.
Mi guardo in giro, e vedo che ci sono dei ragazzi, e li riconosco come quegli stessi ragazzi che prima mi prendevano in giro, togliendomi ogni possibilità di essere felice con gli altri e con me stessa. Sono qui, che ancora mi chiedo cosa diavolo io abbia fatto loro di male perché mi trattassero così. Ringrazio solo che la vita li ha un po' puniti, anche se vorrei che mi chiedessero scusa.
La mia vita è sempre stata quella di una persona che subisce, ma non punisce. Che motivo avrei di punire, se la via più giusta è il perdono? O forse, preferisco lasciare che le cose mi scivolino addosso anziché andare avanti e affrontarle di persona.
Non c'è scampo: codardia.
Non c'è volontà: paura.
Il ragazzo mi porta con sé. Non mi parla. Si limita ad accompagnarmi verso quella luce, la luce del sole che ormai è già alto nel cielo, e che ora inizia a illuminare tutto il mondo che io conosco. Non mi chiede di togliere la musica, perché avrà tutto il tempo del mondo per parlarmi quando saremo arrivati a destinazione. La meta è vicina, suppongo. Riesco a toccare con mano quello che sembra il mio sogno concreto, la mia utopia realizzabile.
Grazie, tesoro mio, per avermi accompagnata fin qui. Ora ammiriamo la bellezza del sole che sboccia nel cielo, e lasciamoci investire dalla sua luce.
Quel sole, è il mio sogno.
E so che non è una fantasia,
non è stata una follia:
quella stella, la vedi anche tu.
Perciò io la seguo e adesso so
che io la raggiungerò,
perché al mondo ci sono anch'io!
Perché al mondo ci sono anch'io,
ci sono anch'io,
ci sono anch'io.