buon pomeriggio a tutti!!!!!!
finalmente è scoppiato il caldo! almeno da me^^
fervono i preparativi per il matrimonio(ma quando?), ormai siamo tutti a posto, dobbiamo solo metterci sul treno e partire verso i lidi caldi e soleggiati del sud....sembra che farà molto caldo sabato otto giugno!!!
passiamo alla posta!
shi: ancora? ancora non l'hai mandato a quel paese????
nico: a voddy fai fare i calcoli??? abbiamo visto giusto qualche puntata fa quanto sia inutile ed incapace senza il suo fidanzato capellone! nel fine settimana porto il carciofo scuffiato a prendere un pò di sole, visto che andiamo al sud!
mimi: vedi che significa mangiare il tonno???
spedita la foto di mamoru^^
harry: beh, abbiamo malfoy, non ci poteva mancare voldemort!
dansherry: pure tu foto di mamoru??? mandata....ma cacchio, senza accorgermene ho fatto akira identico ad akito...pure il nome è quasi uguale! giuro che non l'ho fatto apposta.......
tamaki era qualcosa di idiota forte!!!! mi faceva troppo morire, tamaki the king!!! si, il re degli scemi
rubrica! oggi gli sgherri di
nun ce pò fregà de meno sono andati ad investigare, come al loro solito, ed hanno scoperto...il libro che leggeva il nostro mamoru! "strategie vincenti per la conquista" di vodka lemon(è il cognomeXD)....conquista di che, vi chiederete voi. risposta: del mondo....qui due domande sorgono spontanee? mamoru vuole conquistare il mondo? ma soprattutto, come può voddy scrivere un libro, e dare consigli e lezioni VALIDE per conquistare il mondo? l'abbiamo sottovalutato? la sua è solo una maschera per ingannarci tutti, ed al momento giusto...zac! fregati
tralasciando per un attimo questi interrogativi angoscianti, passiamo al nostro capitolo. ultima parte, avevamo lasciato il povero malfoy preda dei suoi pensieri(ammesso che ne abbia)...
CAPITOLO CINQUE- UNA GIORNATA AL MARE
Terza Parte
“Scusami. Non volevo disturbarti.” mormorò Shiho, a disagio. “Se vuoi, vado via.”
“No. Resta.” Kanzaki la prese per un braccio, impedendole di muoversi. Shiho sussultò, avvertendo le guance diventarle roventi ed il cuore battere impazzito nel petto. Poi lasciò la presa, e tornò a guardare il mare. “Sempre che tu ne abbia voglia.”
Shiho annuì, sedendosi accanto a lui e sbirciando il suo profilo serio. “Sei triste?”
“Un po’.”
“Come...come mai?”
Kanzaki si strinse nelle spalle. Raccolse un sassolino e lo gettò in mare. “Tutti pensano che io sia uno tosto, che ha successo nello sport e con le ragazze...in realtà, anche i tipi come me hanno i loro problemi.”
“Hai un problema?”
Lui si grattò la punta del naso. “Uhm...può darsi. Ma mi sento stupido a parlarne.”
“Potrebbe aiutarti, sai?” mormorò Shiho, sorridendogli. Kanzaki la fissò per un lungo istante, poi ricambiò il suo sorriso.
“Forse hai ragione.” disse, ma non aggiunse altro. Si alzò dallo scoglio, facendo qualche passo verso il mare. “Sai, è strano...per tutta la vita, ho sempre creduto di sapere quello che volevo. Ora, invece, non sono più sicuro di niente.”
“È una cosa positiva, dopotutto.” replicò lei, scendendo dallo scoglio con un saltello. Si inginocchiò nella sabbia, raccogliendo una conchiglia dalle sfumature violacee. “Le cose scontate sono noiose. È bello soffermarsi a pensare a sé stessi, e scoprire che con il corso del tempo non restiamo sempre uguali...cambiare, ed avere mille dubbi su quello che vogliamo, vuol dire che stiamo crescendo. le difficoltà sono necessarie nella vita, ci aiutano a maturare. Bisogna avere coraggio e non arrendersi, altrimenti non otterremo mai nulla.”
“Uhm...lo sai che sei un po’ strana, tu?” commentò Kanzaki, dopo qualche istante di silenzio, e finalmente i suoi lineamenti affascinanti si distesero in un’espressione più serena. Shiho sollevò la testa, incrociò gli occhi azzurri e gli sorrise. “Però...sei straordinaria. Con poche parole, riesci a risollevare il morale della gente.”
Shiho arrossì, evitando il suo sguardo. Le aveva fatto un complimento, e si sentiva immensamente felice. “Ma...non ho fatto nulla di speciale.”
“E invece si.” Kanzaki stirò le braccia sulla testa, emettendo un lungo sospiro. “Volevo arrendermi, ma ora ho cambiato idea. Continuerò a combattere, finché non avrò quello che desidero. Ti ringrazio, Kudo.”
“Figurati.”
“Sai, finora non avevo mai detto a nessuno di queste mie difficoltà.”
“E perché ne hai parlato con me?”
Kanzaki si volse a guardarla, e stavolta lei non eluse il suo sguardo. “A Sae piaci tanto. Ed io... sento di potermi fidare di te.”
“Io...se hai bisogno d’aiuto, per qualunque cosa...ci sarò.” mormorò Shiho, diventando più rossa della maglietta che indossava.
“Davvero?”
“Si.”
Kanzaki annullò la distanza che li separava, posandole le mani sulle spalle. “Posso chiederti una cosa, Kudo?”
Quel gesto, e l’improvvisa vicinanza, colsero Shiho di sorpresa. La ragazza spalancò gli occhi, sforzandosi di non cedere al magnetismo di quelli di Kanzaki. Il suo cuore batteva così forte che temette che lui potesse sentirlo e prenderla in giro. “Di...dimmi pure, K- Kanzaki...”
Il giovane si protese verso di lei, ed i loro volti furono improvvisamente molto vicini. “Io... vorrei sapere se...c’è qualcuno che...”
“Ehi! Kanzaki! Shiho! Ma dove siete finiti? C’è il gelato!”
Sopra uno scoglio, Hotaru stava sventolando la mano con entusiasmo, i corti capelli mossi dalla brezza marina ed un sorriso a trentadue denti. Kanzaki la lasciò andare, emise un lieve sospiro e si allontanò da lei, senza guardarla in volto. Shiho lo osservò andare incontro ad Hotaru, con il cuore stretto da una profonda emozione. Quasi non riusciva a respirare, tanto era confusa e stordita.
Kanzaki...forse lui...voleva chiedermi... Non l’aveva mai visto così agitato, e mentre tornavano dagli altri si chiese se dopotutto aveva una reale speranza di riuscire a conquistarlo. Purtroppo, dopo il gelato ed una partita a calcio, arrivò il momento di tornare a casa. I ragazzi salirono sul treno, e poche ore dopo si ritrovarono alla stazione di Tokyo: le ombre della sera avevano già ghermito la città, perciò ogni famiglia era venuta a prendere i propri figli.
Suguru Chidori aspettava i suoi fratelli, un autista in livrea nera Saori e Patrick, un uomo calvo Nagase, mentre Yurika Kudo attendeva la figlia maggiore e la sua migliore amica. Ma nessuno sembrava essere venuto a prendere Akira.
“Saito...con chi vai a casa?” gli chiese Shiho, d’impulso, ricordando che non aveva più la mamma.
“Da solo.”
“Non hai detto niente a tuo padre?”
“Mio padre lavora.”
“Ma sono le dieci!”
“E allora?” Akira le lanciò un’occhiata gelida. “Mica siamo tutti ricchi come voi.”
Shiho avvertì una punta d’irritazione, ma si sforzò di essere gentile. “Vuoi un passaggio?”
“Ho il motorino.” rispose Akira, gettandosi lo zaino sulla spalla ed allontanandosi verso il parcheggio. Shiho lo osservò, pensando che non sarebbe mai riuscita a capirlo, poi entrò in macchina e si sedette vicino all’amica, sul sedile posteriore, facendosi spazio tra Shirai ed Akane. Akemi era seduta davanti.
“Tuo cugino è davvero un oggetto misterioso!”
“Non dirlo a me. Gli ho chiesto se voleva stare da noi, in queste sere che suo padre fa il turno di notte, e mi ha risposto che non ha paura dei fantasmi.”
“Scusa, ma che lavoro fa suo padre?”
“Fa l’infermiere.”
“Davvero?” esclamò Shirai, sbarrando gli occhi. “E seziona i cadaveri?”
“No, piccolo. Cura le persone.” rispose Yuri, con un sorriso divertito, mentre Yurika immetteva l’auto nel traffico.
“Quanto sei macabro, Shi.” borbottò Akemi, con tono melodrammatico.
“Tsk! Parla la fanatica dell’horror!” replicò Shirai, facendo la linguaccia alla sorella.
“Smettetela subito.” li richiamò la madre, con tono di dolce rimprovero. “Allora, ragazze, vi siete divertite?”
“Molto. Dobbiamo assolutamente rifarlo, vero Yuri?” disse Shiho, sorridendo. L’amica annuì. “Magari possiamo andare ad Osaka, da zio Heiji e zia Kazuha.”
“Vengo pure io!” esclamò Shirai, con entusiasmo.
“Tu sei un moccioso.” sentenziò Akane, sbadigliando annoiata. “Devi stare con quelli della tua specie.”
“Allora anche tu lo sei! Hai solo due anni più di me!”
“Siete mocciosi tutti e due!” sentenziò Akemi, dall’alto dei suoi undici anni. “Sei riuscita a dare un bacio a Kanzaki?”
“Akemi!” esclamò Shiho, scandalizzata, avvampando d’imbarazzo.
“Era solo una domanda.” borbottò la ragazzina, cogliendo l’occhiata della madre.
“Domande che non dovresti fare.” replicò Shiho, irritata. Akemi non aveva davvero peli sulla lingua, e si augurò che lei e Kanzaki non si ritrovassero mai nella stessa stanza. Era sicura che gli avrebbe spifferato ogni cosa.
Non l’ho baciato, però...ho la sensazione di aver fatto un grande passo avanti. Sono fiduciosa, il giorno in cui Kanzaki si accorgerà di me non è lontano...
shirai è proprio degno figlio di suo padre, dalla madre non ha preso un bel tubo...ma siamo sicuri che sia figlio suo??? kudo, maledetto tonno, non avrai tradito la divina con una del club del culetto????
hotaru, potevi farti gli affari tuoi! dieci secondi più tardi, ed avremmo saputo cosa voleva malfoy dalla nostra puccina
che ancora non si capisce come faccia a resistere alla divina shiho kudo(che non è l'autrice, ma la protagonista)
quisssssssss!!!!!
- chi avrà pagato il gelato?
- shinichi kudo sarà ancora preda del suo malessere?(ricordo causato da certe pilloline che io ed akane abbiamo malignamente modificato
)
- ma soprattutto, akira si sarà ritrovato con le ruote sgonfie al motorino, le ruote rubate o peggio ancora con tutto il motorino rubato(chissà perchè)?
ed anche oggi è andata. vi avverto che il prossimo aggiornamento, con l'inizio del capitolo sei(in cui ritroveremo altri personaggi della vecchia fiction ed un must degli shojo giapponesi) sarà LUNEDì 10 GIUGNO *controlla di aver scritto giusto* visto che sabato 8 sarò al matrimonio di mio cugino, e quindi giovedì vigilia di partenza, con valige e solite cose....
a lunedì allora, e quizzate!