buon pomeriggio a tutti! puntuale come la sfiga del gurzo, eccomi qui ad aggiornare!
anche oggi splende il sole, comincia a far caldo, e siamo finalmente in canottiera!!!
viste le foto del matrimonio di mio cugino??? ero figa, vero???? e che capelli!!!!! mi sono perfino truccata^^
niente posta, quindi passiamo all'ormai famosa e tanto attesa rubrica
nun ce pò fregà de meno!!! oggi ovviamente abbiamo mandato gli sgherri ad indagare su quello che ha combinato la nostra hotaru. dovete sapere che la signorina alla fine aveva convinto la puccia figlia a comprarsi uno di quei bikini stratosferici che indossano solo le modelle(shiho ha il fisico da modella, può permetterseloXD)...ovviamente era un bikini non volgare, non sconcio, altrimenti l'autrice non l'avrebbe mai permesso
purtroppo però il nostro kudo l'ha trovato!!!! e dopo essersi ripreso da otto infarti, una sincope, tre ictus ed una crisi di pianto stile donnetta isterica è entrato subito in azione, utilizzando tutta la stazione di polizia di tokyo(shiho chan è la loro mascotte, quindi si sono prestati volentieri) più agasa, yusaku, kogoro, makoto, araide ed un agitatissimo heiji venuto apposta da osaka per "far sparire le prove"....ovviamente, shiho l'ha cercato ovunque senza tanti risultati, anche se non è che ci abbia messo tanto impegno a cercare il suddetto bikini. ed ovviamente, solo l'autrice è al corrente di che fine abbia fatto il suddetto bikini(guarda una foto che nami le ha mandato dalle hawaii
)
cavolate a parte, passiamo al capitolozzo di oggi. avevamo lasciato i nostri in piena gita osakiana, vediamo un pò cosa prevede il programma di oggi^...
CAPITOLO SEI- GITA AD OSAKA
Seconda Parte
Shiho si sedette sul letto e le prese le mani, sorridendole dolcemente. “Devi essere ottimista, Saori. Sono certa che tu e Mamo- chan finirete nello stesso gruppo.”
Saori sospirò, tristemente. “Vorrei che ci fossi anche tu insieme a me...da sola non combinerei nulla.”
Shiho abbracciò l’amica, sull’orlo delle lacrime.
Le piace davvero Mamoru...farò il possibile per aiutarla, anche se questo dovesse significare mettere Kanzaki in secondo piano. Le quattro ragazze si misero a letto, chiacchierarono per qualche minuto e poi ritennero saggio dormire, l’indomani le attendeva una lunga giornata. Le altre si addormentarono subito, mentre Shiho si ritrovò a fissare il soffitto.
Uffa! Ha ragione la mamma, a volte penso troppo! Sospirando, si alzò ed uscì dalla stanza, dirigendosi verso il bagno. Il corridoio era avvolto dal silenzio, ma quando svoltò l’angolo la ragazza andò a sbattere contro qualcuno.
“Oh, mi scu...Kanzaki!”
“Scusami, Kudo. Ti ho fatto male?” le chiese, mentre lei si teneva il naso.
“No, no...è colpa mia. Camminavo con la testa tra le nuvole.”
Un rumore in fondo alle scale li fece trasalire. Videro un fascio di luce, poi sentirono le voci del professore di matematica e della professoressa di inglese. Senza esitazioni, Kanzaki la prese per un polso e la trascinò verso la parte opposta. “Se ci vedono, ci sgrideranno!”
Corsero per i corridoi, allontana dosi dai prof che facevano un giro di controllo. Shiho era confusa, ma lasciò comunque che lui la portasse fino al piano di sotto, e da una porticina laterale uscirono nel giardino. Era illuminato da piccoli faretti disseminati nelle aiuole fiorite. Kanzaki si fermò sulla veranda e la lasciò andare, andando ad appoggiarsi alla ringhiera di legno.
“Scusa. Non avrei dovuto...ti metterò nei guai.”
“Nessuno ci ha visti.” mormorò Shiho, inspirando a fondo per controllare l’euforia, che rischiava di farla scoppiare. “E poi...sono contenta di essere qui. È così bello questo giardino di notte.”
“Già.” Kanzaki incrociò le braccia sul petto, fissandola con uno sguardo così intenso da farle desiderare che la prendesse tra le braccia e la baciasse. “Come mai te ne andavi in giro a quest’ora?”
“Oh, beh...non riuscivo a dormire.”
“Come mai?”
Lei si strinse nelle spalle. “Non so. Forse sono talmente felice per questa gita...mia mamma dice che a volte penso troppo.”
“Hai qualcosa che ti preoccupa?”
Shiho arrossì, distogliendo lo sguardo dal suo. “Qualcosa...che mi preoccupa?”
“Se è così, parlamene pure. Io ti ascolterò.”
Oddio! Sento che potrei svenire... Shiho si portò le mani al petto, sentendo il cuore batterle impazzito. Era così emozionata che poteva svenire. In quelle ultime settimane, Kanzaki era sempre molto gentile con lei, e questo le faceva sperare che forse i suoi sentimenti per lei stavano cambiando.
Oh, sarebbe meraviglioso se Kanzaki mi dicesse di essere innamorato di me... Sollevò timidamente la testa, incrociando gli occhi azzurri del giovane biondo. Era davvero bello, e lei si stava innamorando sempre di più. “Beh...io, ecco...insomma...”
“Io sono qui. Quando sarai pronta, me ne parlerai.”
No, ti prego. Se fai così, io...io finirò per perdere completamente la testa per te, Kanzaki... Serrò le labbra, mordendole per un attimo tra i denti. Era troppo agitata, le orecchie le ronzavano ed il cuore pareva doverle scoppiare da un momento all’altro. Voleva che Kanzaki la prendesse tra le braccia, che la stringesse a sé e la rassicurasse, che le dicesse che era speciale.
“Guarda quante stelle. Domani sarà una bella giornata. Ci divertiremo.” Kanzaki sollevò la testa, guardando il cielo limpido. Shiho sbirciò il suo profilo, affascinata. “Chissà...chissà in quale gruppo finiremo.”
“Sai, spero proprio di finire insieme a te.” Kanzaki le sorrise, mozzandole il respiro. “Mi sento a mio agio, quando sono con te.”
“Anche...anche io.” mormorò Shiho, timidamente, avvertendo le orecchie andarle in fiamme. “E...tu...puoi parlare con me, se hai qualcosa che ti preoccupa.”
“In effetti...qualcosa c’è.” Kanzaki si massaggiò il collo, imbarazzato. “È...sempre lo stesso.”
“La ragazza che ti piace?” mormorò Shiho, con un groppo in gola. “Non...ti sei ancora dichiarato?”
“Ho provato, ma...” Scosse la testa, voltandole le spalle. “La verità è che sono un codardo.”
“Hai solo bisogno di un po’ d’incoraggiamento.” replicò Shiho, sorridendogli. “Sono certa che anche questa ragazza prova i tuoi stessi sentimenti, e sta solo aspettando che ti dichiari a lei.”
Kanzaki sospirò, curvando appena le spalle. “Io non ne sarei così sicuro.”
“Cerca di essere ottimista.” Shiho esitò, poi gli posò la mano sul braccio. “Se metti il muso, lei si spaventerà e scapperà da te!”
Kanzaki rimase in silenzio per qualche istante, poi scoppiò a ridere. “Sei davvero una forza, sai? Vorrei avere anch’io il tuo carattere solare e positivo.”
Shiho arrossì, le piaceva quando lui le faceva i complimenti e le sorrideva a quel modo. I suoi occhi brillavano di una luce così intensa da farle desiderare di sciogliersi. E forse sarebbe successo, se lui non avesse smesso di guardarla a quel modo. “Ho i miei momenti anche io. E non sempre essere ottimisti e positivi è un bene... a volte, se non ti arrendi, la delusione può essere più forte.”
Kanzaki le rivolse uno strano sguardo. “C’è un ragazzo che ti piace?”
Le guance della ragazza si tinsero di un rosso acceso. Shiho annaspò, soffocando un singulto. “Io...io...”
“Si, ho capito.” Il volto di Kanzaki si aprì in un sorriso a dir poco radioso. “È davvero fortunato...e chiunque sia, sono certo che non gli sei indifferente.”
Le strizzò l’occhio, poi si chinò e le sfiorò la guancia con un bacio. Si raddrizzò, le augurò buonanotte e rientrò, lasciandola confusa ed emozionata.
Mi ha...mi ha... Incredula, toccò la guancia con dita tremanti, laddove lui l’aveva baciata. Sentiva ancora il calore delle sue labbra fresche: il cuore batteva all’impazzata, e Shiho comprese ormai di aver perso la testa per lui.
“Bene, ragazzi, questo è tutto. Ricordatevi di tenere sempre con voi la cartina della città ed il programma della gita, e non allontanatevi mai dal vostro gruppo. Ora, ognuno con il proprio responsabile...buona giornata, e guardate tutto con attenzione, la gita sarà oggetto del prossimo tema di classe.”
Uff! Figurati se non pensavano anche a questo! Shiho sospirò, osservando il foglio che aveva davanti. Un sorriso le spuntò sul volto: era nello stesso gruppo di Kanzaki. E dopo quello che era successo la sera precedente, le sue possibilità di successo erano notevolmente aumentate. Nel gruppo, c’erano anche Yuri, ed Akira, mentre Saori era capitata insieme a Mamoru; Hotaru e Nagase invece erano in un altro gruppo. Shiho storse il naso alla notizia che Akira era con lei, ma si dimenticò subito di lui quando Kanzaki le rivolse un sorriso ed un cenno d’intesa. Rassicurò Saori, molto dispiaciuta per essere divisa dalle sue amiche, la incoraggiò a parlare con Mamoru e la abbracciò velocemente, prima che il professore di inglese la invitasse ad unirsi al gruppo, del quale era il responsabile.
La mattinata trascorse tra la visita al castello di Osaka, un tempio molto famoso e molto affollato, ed un museo di arte moderna aperto da poco. Erano quasi le tre quando i vari gruppi si ritrovarono davanti all’albergo, e da qui i professori li lasciarono liberi di girovagare a loro piacimento, con l’avvertimento di tornare in tempo per la cena. I ragazzi decisero di fare un giro per negozi, per comprare dei souvenir, ed alle cinque e mezza in punto suonavano alla porta di una deliziosa casetta a due piani, circondata da un bel giardino.
“Oh, bene! Ecco i nostri ospiti!” esclamò l’uomo con la pelle abbronzata, quando andò ad aprire la porta.
mano ad asce e forconi, come si permette malfoy di prendersi certe libertà con la nostra puccina???
chissà come mai saori e mamoru sono finiti in gruppo insieme....interventi divini
e chi sarà mai l'uomo con la pelle abbronzata? ho qualche sospetto...
quizzzzzzz!
- oltre alla tonnaggine, shiho ha preso dal padre anche la famosa malattia "mi scappa"?
- quanti secondi di vita restano a kanzaki dopo che le sue labbra hanno sfiorato la guanciotta della nostra divina numero due?
- ma soprattutto, il prof di inglese e di matematica avranno una relazione segreta?
se volete sapere chi è l'uomo abbronzato(come se non lo sapessimo già), vi aspetto come sempre all'aggiornamento del lunedì^^