buongiorno a tutti! venerdì un maledetto virus intestinale mi ha messo ko per tre giorni, oggi sono rinata...ma intanto domenica mi sono giocata la piscina e sabato la fumetteria! e che cavolo! quindi questa settimana anticiperò la fumetteria a giovedì(non preoccupatevi, mi porterò il pc ed aggiornerò da liXD) e sabato spero di riuscire ad andare in piscina, ho bisogno di sole!
so che a voi non importa niente, siete tutti concentrati su quanto successo a shiho-chan nello scorso capitolo. e qualcuno è interessato ad akira^^
posta!
haibara san: sono contenta che gli esami siano andati bene, almeno adesso ti sei liberata di un peso! grazie per i complimenti, ed ovviamente akira ringrazia per il sostegno^^ vero, per certi versi ricorda anche un pò ai.
dddd6: beata te che te ne vai al mare!
harry: non credo che shiho-chan abbia trovato comico questo capitolo
sherry myano: hai ricevuto una dichiarazione??? uao!!!
si, la puccina malata era troppo dolce
hikaru: calma, susu. se vuoi contatto robin e le chiedo di fare un salto a casa tua^^ o la belmotta, io e lei siamo amiche d'infanzia....ooops! forse questo non dovevo dirlo
giusto, dimenticavo! e chi ha risolto il caso del dj ucciso? shinichi avrà telefonato come ai vecchi tempi, in cui diceva di essere impegnato in un supermegacaso e poi si impicciava negli altri? o sarà stato heiji? o yamaholmes in trasferta? o la signora in giallo? o clark kent? ebbene, il caso del dj ucciso dalla fidanzata perchè le metteva le corna è stato risolto da......shirai
come ha fatto? semplice, kudo lo ha mandato a tenere d'occhio la sua puccina...altrimenti come si spiegava la presenza della sfiga sulla spiaggia? ovvio, c'era la progenie della sfiga, che a quanto pare non ha ereditato solo il ciuffo antigravità e la propensione all'orrido, ma anche il potere di causare morte e distruzione
ma andiamo al capitolo. ne inizia uno nuovo, ed il titolo non è certo incoraggiante...
CAPITOLO OTTO- ARIA DI CRISI
Prima Parte
Era davvero piacevole quel tepore che l’avvolgeva. Un suono ritmato le arrivava dolcemente alle orecchie, ed i primi raggi del sole le accarezzavano dolcemente il volto. Shiho sollevò lentamente le palpebre, scoprendo che la luce dell’alba cominciava ad illuminare la sabbia dorata ed il mare. Corrugò la fronte, confusa. Cosa ci faceva in spiaggia? Poi i ricordi la assalirono, e fu scossa da un tremito.
Yuri e Kanzaki...“Ti sei svegliata.”
Non era da sola. Sollevò la testa, incrociando un paio di occhi castani che la fissavano, tranquilli. Le sue guance si tinsero di rosso, un istante dopo, quando si rese conto di essersi addormentata tra le braccia di Akira. E di avere addosso la sua felpa.
“Saito...” mormorò con un sussurro imbarazzato, sbattendo le palpebre per scacciare gli ultimi residui del sonno. Il giovane la sciolse dal suo abbraccio e stirò le braccia sulla testa. Shiho si accorse che era rimasto solo con la canottiera. “Che ore sono?”
“Saranno le sei.” rispose il ragazzo, passandosi una mano tra i capelli spettinati. “Come va la caviglia?”
“Oh. Bene.” Shiho osservò la fasciatura di fortuna, fatta con la sua maglietta. “Non mi fa tanto male.”
“Meglio così.” Akira tirò su con il naso, strofinandosi la faccia assonnata. Shiho sbirciò il suo profilo, poi posò abbassò gli occhi sulle mani che teneva in grembo.
“Ti...ti ringrazio. Per...per essere rimasto.”
Akira si strinse nelle spalle. “Volevo provare l’avventura di dormire all’aperto.”
“Mi dispiace averti coinvolto.”
“Non potevo certo lasciarti qui da sola...anche se sono un teppista.” aggiunse, con una vena di ironia.
“Grazie ancora.” mormorò Shiho, arrossendo. Una sottile brezza soffiava dal mare, e la fece rabbrividire. Ringraziò la felpa che aveva addosso, ma si sentì anche in colpa perché lui era rimasto senza maglia per tutta la notte. “Dovresti riprenderti la tua felpa.”
“Sto bene così.” Le lanciò un’occhiata intensa, che la fece arrossire ancora. “Torniamo?”
Shiho sospirò, eluse il suo sguardo e nascose il volto contro il ginocchio. Non poteva certo restare lì in eterno, a piangere e compatirsi per l’amore perduto. I professori l’avrebbero sicuramente sgridata, ma non era quello che la spaventava.
Come farò ad affrontare Yuri e Kanzaki? Non ce la farò mai... Ma non poteva evitarli per sempre. Avrebbe dovuto parlare con loro, ma per il momento non ne aveva la forza.
“Torniamo.” mormorò alla fine con un filo di voce, avvertendo le guance andarle in fiamme.
“Siamo un po’ lontani dall’albergo.”
“Ci siamo persi, vero?”
“Credo di si.” Akira si passò una mano tra i capelli, alzandosi in piedi e stirando i muscoli indolenziti. “Riesci a camminare?”
Shiho annuì, si infilò la felpa di Saito e si tirò su. Ma appena posò il piede infortunato per terra ed accennò qualche passo, avvertì una fitta alla caviglia che la costrinse a tornare seduta. “Temo...di non farcela.”
“Ti porto io.” si offrì Akira, inginocchiandosi davanti a lei. Shiho fissò la sua schiena, che appariva solida, ed arrossì.
“Non...non credo che...”
“Vuoi restare qui?”
“No, ma...l’albergo è lontano.”
“Sarà un buon esercizio.”
Shiho corrugò la fronte, fissandolo con espressione diffidente. “Lo sai...che in questo modo...saremo appiccicati?”
“Prometto che mi sforzerò di non pensarci.” rispose Akira, e per la prima volta non c’era traccia di ironia o sarcasmo nella sua voce. Era serio, e sincero. Perciò Shiho accettò il suo aiuto, aggrappandosi alle sue spalle. Akira incrociò le mani, creando una specie di sedile, e lei apprezzò il suo gesto. Appoggiò la guancia contro la sua schiena. “Stai comoda?”
“Si. Grazie.” mormorò, chiudendo gli occhi. lui si alzò, apparentemente senza sforzo, e con passo lento uscì dai cespugli che avevano offerto loro rifugio per la notte. “Sei sicuro di riuscire a farcela?”
“Al massimo, chiederò un passaggio.”
“Non possiamo chiamare un taxi.”
“Allora speriamo di trovare un’anima gentile...anche perché hai un certo peso.”
Shiho sorrise, scuotendo appena la testa. “Ti prego, non rovinare tutto.”
“Mi dispiace. È più forte di me.”
Lasciarono la spiaggia e raggiunsero la strada. Un’autista gentile notò che erano in difficoltà e permise loro di salire sul suo bus, anche se non avevano i soldi per pagare il biglietto. Li lasciò a pochi isolati dall’albergo, che Akira coprì a piedi senza mostrare segni di fatica. Entrarono nel giardino, dove si imbatterono nel professor Kitamura, che andò loro incontro chiedendo cosa fosse successo.
“Siamo usciti per correre, Kudo si è slogata la caviglia.” rispose prontamente Akira, avendo capito che i professori non si erano accorti della loro assenza. Gli amici dovevamo averli coperti.
Il professore mandò a chiamare il medico dell’albergo, mentre Akira deponeva Shiho su uno dei divanetti della sala relax, e poi si lasciava cadere su una poltrona con un sospiro. Il medico confermò la diagnosi di Akira, le fasciò la caviglia e le prescrisse un paio di giorni di riposo. La voce che Shiho Kudo si era fatta male si era diffusa in poco tempo, e molti dei suoi compagni erano subito accorsi per sapere cosa le fosse successo. C’erano anche i suoi amici, ed in un angolo Yuri e Kanzaki. La ragazza aveva il volto pallido e gli occhi rossi, ma Shiho si rifiutò di incrociare il suo sguardo. Era troppo presto, e la ferita era ancora aperta.
“Mi dispiace, professore.”
“Non è mica colpa tua.” replicò l’uomo, dandole una leggera pacca sulla spalla. “Direi che sei dispensata dalla visita ai templi. Ma più tardi potrai raggiungerci sulla spiaggia, se te la senti.”
“Grazie, prof.”
“Ragazzi, andate a fare colazione ed a prepararvi. Vuoi una mano per salire in camera tua, Kudo?”
“Ci penso io, professore.” si offrì Mamoru, aiutandola ad alzarsi. Shiho si aggrappò al suo braccio, e zoppicando su un piede solo lo seguì su per le scale, dopo aver lanciato un’ultima occhiata di gratitudine ad Akira. “Ti fa male, Shiho- chan?”
“Solo un po’.”
“Meno male che c’era Saito.”
“Già.” Arrivati davanti alla porta della stanza, Mamoru la aprì e la aiutò a sedersi sul letto, appoggiandole la caviglia di un cuscino. “Grazie.”
Il giovane si passò le mani tra i capelli, sedendosi sul letto accanto. “Mi spieghi cosa è successo...veramente? Tu ed Akira non siete tornati a dormire, e Kanzaki e Yuri ci hanno detto di coprirvi con i prof...tu e Saito ve la intendente?”
“Ma che dici?” esclamò Shiho, scoppiando a ridere. “Tra me e Saito non c’è assolutamente niente!”
“E allora?”
Mamoru era terribilmente serio. Shiho sospirò, imbronciandosi. Strinse tra le mani il bordo della felpa, tormentandolo con dita nervose. “Yuri...e Kanzaki. Si vogliono bene.”
Mamoru la fissò, interdetto. Lei annuì, abbassando gli occhi sulle mani che si muovevano nervose. Poi gli raccontò quanto era accaduto la sera precedente; quando finì, Mamoru emise un fischio sommesso, stropicciandosi gli occhi con la mano. “Però!”
“Mamo- chan, tu lo sapevi?”
Lui scosse la testa. “Non l’avrei mai immaginato. Sono stati proprio bravi.”
“A mentire?”
povera puccia
mi sa che ora comincia il peggio per lei....fortuna che c'è mamoru accanto a lei. e akira^^
e torna il quizzone!
- quanti passeggeri c'erano sul bus che ha dato un passaggio a shiho ed akira?
- quanto pesa shiho?
- ma soprattutto, shiho si terrà la felpa di akira e non gliela ridarà più indietro?
si, le domande di oggi fanno schifo, ma non mi veniva in mente niente^^
per sapere cosa succederà a questo punto, vi aspetto giovedì, per il solito aggiornamento, in cui ci saranno come sempre quizzone e rubrica^^