buondi! scusate se sarò breve e concisa, ma vado un pò di fretta, ho un pò di cose da fare, perciò vi metto subito l'aggiornamento, e salto la posta e la rubrica, mentre spero mi vengano in mente domande decenti per il quizzone!
andiamo subito al capitolo, avevamo lasciato shiho alle prese con una cocente delusione amorosa......
CAPITOLO OTTO- ARIA DI CRISI
Seconda Parte
Mamoru emise un sospiro, alzandosi ed andando a sedersi sul letto della ragazza. Le prese le mani, stringendole tra le sue. “Tesoro, mi dispiace molto. So quanto ti piace Kanzaki, e Yuri è la tua migliore amica...sarai distrutta.”
Lei si strinse nelle spalle. Gli occhi le si inumidirono, ed il mento tremò leggermente. “Ho la testa vuota. Non riesco a pensare a niente, in questo momento...vorrei andarmene a casa, dalla mia mamma.”
“Oh, tesoro.” Mamoru emise un sospiro e la abbracciò, quando la prima lacrima rotolò lungo la guance della ragazza. Mamoru la cullò dolcemente, mentre lei sfogava nel pianto il nodo di angoscia che le pesava sul cuore. “Scusami, piccola. Non volevo farti piangere.”
Lei scosse la testa, asciugandosi la faccia con le maniche della felpa. Rimase tra le sue braccia, aveva bisogno di un contatto umano. “Penso che lo farò spesso.”
“Ed io sarò qui a consolarti.” La baciò tra i capelli. “Lo sai, vero? Io ci sarò sempre.”
“Lo so.”
“Vuoi che rimanga a farti compagnia?”
“No. No.” Si raddrizzò, sforzandosi di abbozzare un sospiro. “Vai pure, non voglio rovinarti l’ultimo giorno di gita. Prenderò un’aspirina e mi metterò a dormire.”
“Sei sicura?”
“Si.” Lo baciò sulla guancia con affetto. Era felice della sua presenza: era il fratello maggiore che non aveva mai avuto, che la proteggeva e la consolava. “Ti voglio bene, Mamo- chan.”
“Te ne voglio anche io, mocciosa.” Le stampò un bacio sulla fronte e le sorrise. “Ti aspettiamo sulla spiaggia?”
“Ci sarò.”
Mamo- chan, hai un cuore d’oro, pensò Shiho una volta rimasta sola. Con mille cautele, si distese sul letto e chiuse gli occhi. Inevitabilmente, la realtà le piombò addosso con tutto il suo peso.
Yuri. E Kanzaki. Sospirò, premendosi la mano sugli occhi. Aveva un gran mal di testa, ma non aveva le forze per alzarsi e prendersi un’aspirina. Ed il dolore fisico soffocava almeno in parte quello dell’animo. Yuri. E Kanzaki. Da quanto tempo andavano avanti? Come era cominciato? Cosa si erano detti? Quali erano i sentimenti che provavano? Come erano nati? Avrebbe voluto sapere tutto, ma al tempo stesso voleva tenersi fuori da quella storia.
Yuri e Kanzaki...che stupida che sono. Non aveva notato nulla. Non aveva colto nessun segnale. Nulla era trapelato. Erano stati bravi a tenere il segreto.
Due attori consumati. E nessuno si era accorto di nulla...Erano stati davvero in gamba. Quando erano in gruppo, quando parlavano, quando erano insieme: non una parola, uno sguardo, non un gesto, mai niente che facesse intendere il sentimento che era sbocciato.
Ed io ho continuato ad illudermi... Avvertì gli occhi inumidirsi ancora.
Per quanto andrò avanti così? Per quanto potrò nascondermi? Per quanto mi sentirò così da schifo? Voglio tornare a casa, voglio la mia mamma ed il mio papà... Akemi e Shirai con i loro battibecchi, ed Akane con il suo pragmatismo ed il suo cinismo...voglio la mia famiglia...Un leggero bussare ruppe il circolo angoscioso dei suoi pensieri. Shiho aprì gli occhi, le lacrime ferme a metà strada. Corrugò la fronte, incredula ed un po’ sorpresa.
“Sono io. Posso entrare?”
Shiho diede il suo assenso, seppure perplessa. Akira entrò nella stanza, si chiuse la porta alle spalle e la raggiunse, mani in tasca ed espressione indolente. “Come va la caviglia?”
“Bene.” Corrugò la fronte. “Io sono giustificata. E tu?”
“Detesto le gite d’istruzione.” rispose Akira, con uno sbruffo. “Ho detto di avere mal di stomaco.”
“Ma non ce l’hai.”
“No. Ma anche io ho trascorso la notte fuori.” Akira si sedette sul letto accanto, sdraiandosi ed incrociando le mani dietro la testa. “E sono stanco.”
“Ed i professori si sono bevuti la tua storiella?”
“Sono un bravo attore.” replicò lui con il solito sorrisetto beffardo, girandosi verso il muro e dandole le spalle. “Svegliami quando è ora di andare.”
“Non puoi andare a dormire nella tua stanza?” gli chiese lei, irritata.
“C’è una cameriera rompiscatole.” disse lui, scrollando le spalle. E dopo qualche istante di silenzio, aggiunse: “E poi...la mia presenza potrebbe evitare un suicidio d’amore.”
“Sei proprio stupido, sai?” borbottò Shiho, arrossendo. Ma non c’era cattiveria nella sua voce. Non era un’offesa, come le volte precedenti. Osservò la sua schiena, e si lasciò sfuggire un sorriso: lasciata in solitudine, rischiava di precipitare nell’angoscia. Ma la presenza di Akira la rassicurava e le offriva il sollievo di cui aveva bisogno. E lui l’aveva intuito, per quello si era presentato in camera sua.
Nonostante il suo atteggiamento da spaccone, dimostra una straordinaria sensibilità d’animo. Mi è stato vicino tutta la notte, ed ora è di nuovo con me, a farmi compagnia ed impedirmi di impazzire. Forse ho sbagliato a giudicarlo...Shiho cedette alle emozioni che l’avevano scombussolata, e scivolò in un dormiveglia tranquillo e piacevole. Quando si risvegliò, scoprì che il sole era diventato più caldo ed Akira dormiva ancora nel letto vicino al suo. Russava sommessamente, e Shiho rimase ad ascoltare quel suono per qualche minuto. Era piacevole, ed in qualche modo rassicurante.
Però tra un po’ torneranno gli altri. E se lo troveranno qui, cominceranno con stupide battute... Scosse la testa, alzandosi dal letto. Il dolore alla caviglia era diminuito, ma lei non si fidava di appoggiare il piede per terra, e raggiunse zoppicando il ragazzo addormentato: lo scosse, con gentilezza, finché lui non aprì gli occhi.
“Non pensi di aver dormito abbastanza?”
Akira sbadigliò e si mise seduto. Passò una mano tra i capelli scarmigliati, arruffandoli ancora di più. “Che ore sono?”
“Le undici. Tra un po’ i nostri compagni torneranno: dobbiamo prepararci per andare al mare.”
“Io vorrei mettere qualcosa sotto i denti. Sono affamato.” Le lanciò una breve occhiata. “E tu?”
“Non tanto, in verità.” ammise lei, arrossendo.
“Io mangerei un bue intero.” Si alzò dal letto, infilando le mani nelle tasche. “Andrò a cercare qualcosa. Vuoi una mano per scendere le scale?”
Shiho annuì, andando poi in bagno per lavarsi la faccia e darsi una sistemata. Guardò la sua immagine riflessa nello specchio.
Sembra che abbia avuto un lutto in famiglia! Il volto era pallido, e gli occhi gonfi e rossi. Emise un sospiro. Forse doveva restare chiusa in camera fino all’ora della partenza, e magari chiedere se potevano infilarla in una valigia e consegnarla ai suoi genitori all’arrivo a Tokyo.
Non ho il coraggio di farmi vedere in queste condizioni. E non ho il coraggio di affrontare Yuri e Kanzaki...con quale faccia mi presenterò a loro? Appena li vedrò, mi ricorderò ogni cosa e scoppierò a piangere...Ma non poteva nemmeno nascondersi in eterno. Perciò uscì dal bagno, ben decisa ad affrontare i due amici traditori.
In fondo, io non ho fatto nulla di male. Sono loro a doversi giustificare.Al ritorno dalla mattinata di visite ai templi, gli studenti del Teitan trovarono i due compagni seduti in giardino: Akira era intento a divorare un panino, mentre Shiho sfogliava un rivista. Il professore si assicurò che la ragazza stesse bene, poi ordinò a tutti di andarsi a preparare e di ritirare il pranzo al sacco preparato dall’hotel, perché avrebbero trascorso il pomeriggio al mare.
“Come ti senti, tesoro?” le chiese Mamoru, sedendosi accanto a lei, dopo essere salito a mettersi il costume.
“Così.” rispose Shiho, stringendosi nelle spalle. “A fasi alterne. Un attimo prima penso di farcela, quello dopo mi sembra tutto nero.”
“È stato un duro colpo, eh?”
“Già.”
“Hai parlato con...lei?”
Shiho scosse la testa. “Non credo di riuscirci. Ho paura che potrei dire qualcosa di brutto, di essere cattiva con lei...e nonostante abbia agito alle mie spalle, non voglio.”
“Dovrai parlare con Yuri, prima o poi.”
beh, tutti noi vorremmo una puccia divina che ci consolasse. ed anche una sorella come akane...ehm, sono piuttosto indecisa su akemi e shirai, mentre su kudo non ho dubbi...vade retro, sfigaman!!!
quissssss!
- cosa c'era nel panino di akira?
- la cameriera avrà cacciato akira dalla stanza?
- ma soprattutto, durante la visita ai templi, ci sarà scappato il morto?
si, fanno abbastanza pietà, ma non ho tempo di fermarmi a pensare troppo(e non mi viene cmq niente in menteXD)
ci si rivede lunedì per sapere della seconda puccia divina e dei suoi tormenti d'amore, credo che questi saranno momenti difficili per lei......e mettete maschere e mantelli, perchè stasera c'è Halloween Party!!!!!!!