e bentornati a tutti! finite le vacanze? come avete passato il ferragosto?
qui minaccia pioggia da un momento all'altro, ma almeno stiamo freschi freschi. il gran caldo sembra passato, per fortuna!
andiamo con la posta!
akakuro: ah, non sapevo leggessi le mie fiction!!!! onorata! spero che le altre fiction ti siano piaciute, hai letto anche le shot su shiho e shinichi? in attesa che torni dalla sicilia, spero che continuerai a leggere questa fic!!!
dansherry: vero, ma agasa era in vacanza e non avevano tempo di andare a scassinargli la cantinaXD
passiamo all'ormai famosa rubrica che tutto il mondo ci invidia. gli sgherri dell'agenzia
nun ce pò fregà de meno hanno lavorato anche il ferragosto per poter rispondere alle nostre curiosità. ed anche stavolta, abbiamo una risposta a tutte e tre le domande del quizzone...dovrò dargli l'aumento?
1- la statuina raccolta da akira rappresentava.....grande puffo
2- la villa chiaro di luna non apparteneva ad usagi tsukino, non era la base operativa delle guerriere sailor, e non apparteneva nemmeno all'adoratore di cadaveri....tanti anni fa era il rifugio segreto nel quale si ritirava yusaku kudo per scrivere i suoi romanzi....infatti i libri non erano del tizio assassino, ma del barone della notte. poi l'ha affittata prima di andarsene a zonzo per il mondo, ed è finita nelle mani di suzaki.
3- domanda girata all'autrice: se dovessi farla con ubaldo o yamamura, no. se dovessi farla con akai shuichi assolutamente si! tanto se ho paura, mi appiccico a lui....vabbè, anche se non ho pauraXD
risolti i nostri dubbi, passiamo al capitolo. ne inizia uno nuovo, ed eravamo rimasti alla famosa prova di coraggio ed alla misteriosa ed inquietante villa chiaro di luna....
CAPITOLO DODICI- LA VILLA DEL MISTERO
Prima Parte
Akira si strinse nelle spalle, ed imboccò il corridoio a sinistra. Shiho si affrettò a seguirlo, ma fatti pochi passi un cigolio sinistro le fece balzare il cuore in gola. Le sfuggì un singulto, ed istintivamente si aggrappò con dita tremanti alla maglietta di Akira, avvicinandosi a lui.
“Hai davvero paura.”
Shiho divenne paonazza. “Beh...è Akemi che ha il gusto dell’orrido. Io...detesto queste cose.”
“Potevi dirlo subito.”
“Mi avresti preso in giro.” sussurrò Shiho, piena di vergogna. E così, Akira aveva scoperto un altro punto debole: dopo Kanzaki, i fantasmi e l’horror.
“Vuoi che andiamo via?”
Shiho scosse la testa, stringendo la presa attorno alla maglia. “No, no...andiamo avanti. Però... però posso starti appiccicata?”
Akira si strinse nelle spalle, ma quando si mosse lo fece con passo lento, affinché lei potesse rimanergli attaccata alla maglietta. Il corridoio era buio, perciò dovettero procedere con estrema prudenza. Diverse porte si affacciavano sul corridoio, che era parecchio lungo. I due ragazzi aprirono la prima, ritrovandosi nella camera matrimoniale. Regnava un disordine incredibile, tutti i mobili erano stati distrutti ed il grande letto recava i segni evidenti della tragedia: la grande chiazza scura ed irregolare fece impallidire Shiho, mentre Akira la osservò curioso e scattò anche una foto.
“Dai, Saito. Andiamo via.” mormorò Shiho, tirandolo per la maglia.
“Quante volte pensi che l’abbia colpita?”
“Mi sembra di sentire Shirai.” mugugnò la ragazza, seccata. “Non credevo fossi così macabro!"
“Era solo curiosità.”
Dopo la camera da letto, passarono alle stanze dei bambini. Anche qui, ogni cosa era stata distrutta, e c’erano macchie di sangue ovunque.
Poveri bambini. Dovevano essere terrorizzati e sconvolti: hanno visto la loro madre morire, ed in più sono stati inseguiti e massacrati dal loro stesso padre, pensò Shiho tristemente, raccogliendo una vecchia bambola di pezza. Sospirò, mettendola sul lettino, poi seguì Akira fuori dalla camera. In fondo al corridoio, c’era un’altra porta. Akira abbassò la maniglia, ma la porta era chiusa.
“Abbiamo visto abbastanza. Andiamo via.”
“Non sei curiosa di sapere cosa si nasconde qui dietro?” chiese Akira, chinandosi ad esaminare la serratura.
“No. Saito...”
“È un gioco da ragazzi.”
Il giovane cacciò qualcosa dalla tasca dei jeans, armeggiò con la serratura e dopo qualche momento si udì un click. Akira si raddrizzò, ed aprì la porta. Era un piccolo studio. C’erano una scrivania, una libreria, un mobile, una poltrona ed un tavolino: in contrasto al resto della casa, era rimasto intatto ed inviolato, nessuna macchia di sangue, nessuno scempio.
“Doveva essere il rifugio di quell’uomo.” disse Akira, chiudendosi la porta alle spalle. Indicò a Shiho un grande ritratto che occupava una delle pareti. “Doveva amarla proprio tanto la moglie.”
“E poi l’ha uccisa.” Shiho fissò la donna del ritratto. Era davvero bellissima. “Chissà per quale motivo.”
“Forse era davvero pazzo.” disse Akira, scattando una foto al ritratto. Poi si girò di colpo e scattò una foto anche a Shiho.
“Ma che diavolo fai?” esclamò la ragazza, alzando istintivamente le braccia per coprirsi il volto.
“Una foto ricordo.” Akira fece un sorrisetto e si accostò alla scrivania, osservandola attentamente. “Bel mobilio...fin troppo.”
“Che intendi?”
“I mobili delle altre stanze erano piuttosto dozzinali. Qui invece sono tutti di ottima fattura...era davvero il rifugio di Suzaki.” Passò la punta delle dita sulla superficie polveroso. “Mi chiedo se non nascondesse qualcosa.”
“Tipo cosa?” gli chiese Shiho, perplessa. Si accostò alla libreria, prendendo un libro a caso: anche qui, titoli macabri.
“Magari il motivo per cui ha sterminato la famiglia.”
Shiho sollevò un sopracciglio. “E pensi di trovarlo qui?”
“Abbiamo ancora un po’ di tempo. Proviamo a cercare, forse qualcosa salta fuori.” Socchiuse appena gli occhi, con espressione beffarda. “A meno che, qualcuno non abbia paura.”
“Come vuoi! Io mi occupo della libreria, tu pensa alla scrivania!” borbottò Shiho, arrossendo, voltandogli le spalle e cominciando a prendere i libri. Lavorarono in silenzio un paio di minuti, finché Shiho non prese in libro diverso dagli altri.
Amori e tradimenti. “Akira...tu sapevi di...di Yuri e Kanzaki?”
“Un pomeriggio, dopo gli allenamenti, li ho sorpresi insieme.” rispose Akira, dopo qualche istante di silenzio. Si grattò la punta del naso. “Sono rimasto a dormire da mia cugina diverse volte, da quando ho iniziato la scuola...l’ho sentita piangere nella sua camera, ed alla fine sono entrato. Yuri si è confidata con me, mi ha detto tutto.”
“Capisco.” mormorò Shiho, smettendo di sfogliare il libro. “Perciò...mi trattavi male? Cioè... insomma...”
“Tu eri la sua migliore amica. Non ti eri accorta dei suoi sentimenti, di quanto soffriva.”
Shiho strinse le dita attorno al libro che aveva in mano, avvertendo il cuore salirle in gola. Akira aveva colpito nel segno: Yuri, sua amica dai tempi dell’asilo stava male, e lei non l’aveva capito. Per quello, si era arresa subito e le aveva lasciato campo libero, sforzandosi di accettare la cosa. “Si...hai ragione. Vivevo nel mio mondo perfetto...sono davvero una brutta persona. Ed una pessima amica.”
“Eri solo un po’ distratta.”
“Compiaciuta di me stessa.” Sentì le lacrime pungerle gli occhi, e le ricacciò indietro. “Per fortuna si è risolto tutto, ed ora Yuri è felice con Kanzaki.”
“E tu sei da sola.”
“No, non è vero. Ho i miei amici, e per ora va bene così.” Shiho prese un altro libro. “Scommetto che sei stato contento, quando ho scoperto tutto.”
“Non sono un mostro.”
“Già. Lo so.” Sorrise tristemente, prendendo un volume rilegato di rosso. “Possiamo considerarci un po’ amici, adesso?”
“Se continui a prepararmi il pranzo...”
“Stupido.” commentò Shiho, con una smorfia. Poi ridivenne seria. “Oh. Forse ho trovato qualcosa.”
Akira si affrettò a raggiungerla, sfogliando le pagine del libro, che in realtà si rivelò essere un diario. “Suzaki riportava ogni cosa. Controllava la moglie ed i figli in maniera ossessiva.”
Sfogliarono le pagine, leggendo le note riportate, finché Shiho gli indicò qualcosa. “Qui c’è scritto che i primi due figli non erano suoi. La moglie lo aveva tradito, lui se n’era accorto, ma aveva fatto finta di niente e li aveva accettati come suoi.”
“Però la sua ossessione per la moglie è peggiorata, fino a che ha cominciato ad avere dubbi anche sugli altri.” Akira lesse velocemente le righe scritte con calligrafia nervosa. “Dice che la moglie era di nuovo incinta, e che il figlio non era suo.”
“Sarà vero?” si chiese Shiho, perplessa.
“Tutto è possibile. Ma direi che in questo diario c’è il movente di Suzaki: i tradimenti e le gravidanze della moglie...oltre ad una buona dose di pazzia.”
“Cavoli! Abbiamo risolto un caso rimasto un mistero per trent’anni?” Shiho si grattò la punta del naso. “Cosa facciamo ora? Pensi che dovremmo dirlo alla polizia?”
“In questo caso, dovremmo anche spiegargli dove l’abbiamo trovato."
Shiho corrugò la fronte, riflettendo. “E se facessimo arrivare un pacco anonimo?”
“Me ne occuperò io.” propose Akira, prendendo il libro. “Agirò come il Barone della Notte... silenzioso e furtivo nell’ombra.”
e nello spirito del nome di kudo, risolviamo anche un caso!!! yeah!
inoltre shiho ed akira riescono anche a chiarirsi su un questione rimasta irrisolta, ed ora....scatterà l'amore?
chi può dirlo
però ragazzi, muoviamoci, sta per scadere il tempo! non vorrete mica far vincere hotaru e nagase?
quizzone!
- chi ha insegnato ad akira a scassinare porte? *sono ammesse solo risposte stupide*
- tra i libri di suzaki, c'era anche il manga di detective conan?
- ma soprattutto, come la prenderà kudo per essersi lasciato sfuggire il caso villa chiaro di luna ed essere stato battuto da due adolescenti?
ci vediamo giovedì per la seconda parte, e per scoprire chi vincerà questa prova di coraggio....