Passo dopo passo, Sequel de "Un posto nel mondo"

buondì! dopo il week end con ospite, torniamo nei ranghi. inizia una nuova settimana, e domani sia io che mio fratello andiamo a provarci un pò di vestiti per il matrimonio, c'è lo sconto del 50 per cento, caspio!!! incrociate le dita per noi, speriamo di essere fortunati!

posta!

harry: l'olio olaz serve anche a prevenire le rughe, quindi può essere usato anche dalle bambine di 10 anni(tranne le kudo, perchè come la mamma non hanno bisogno)

mimi: allora, signorina, tornata dalle vacanze? ci rimettiamo al lavoro?

shinshiho: visto percy jackson? anche io!!!!!!!!

shi star: mandami un mp per le novità


dopo aver richiamato all'ordine chiunque minacci più o meno velatamente i miei protetti, che hanno ancora una loro utilità, passiamo alla rubrica che tutto il mondo ci invidia: nun ce pò fregà de meno!
risposte al quizzone!!!!
- l'autrice è entrata in "casualmente" in possesso dell'ultimo test di chimica di akira.....ehm, ragazzi, ha pure sbagliato a scriversi il nome *prende da parte il suddetto* senti un pò, d'accordo che ci eravamo messi d'accordo per fare un compito pessimo in modo che shiho chan potesse aiutarti, ma almeno il nome mettilo giusto la prossima volta
- autrice: "kudo, ti ricordo quei pomeriggi passati a studiare con shiho?"
"certo"
autrice: "cosa ti ricordi delle lezioni?"
"lezioni?"
autrice: "beh, shiho ti faceva lezioni di chimica"
"ah, davvero? ecco, questa parte sinceramente non me la ricordo molto bene. ricordo un quaderno, delle matite, una gomma, dei segni incomprensibili. poi buio totale....strano, vero?"
autrice:
- a questa domanda c'è bisogno che io risponda??????

passiamo al capitolo di oggi. ovviamente, si prospetta un bel pomeriggio......

CAPITOLO QUATTORDICI- POMERIGGIO DI STUDIO

Seconda Parte

Akira fu puntuale. Alle tre suonava il campanello di casa Kudo. Shiho si precipitò ad aprire la porta, gettando un’occhiata veloce allo specchio nell’ingresso. Aveva istruito i fratelli su come comportarsi, sua madre aveva preparato una delle sue meravigliose torte e suo padre aveva promesso che non l’avrebbe sottoposto ad interrogatorio. Spero che vada tutto bene e non mi facciano fare una prossima figura...
“Ciao.” lo salutò con un sorriso, dopo aver aperto la porta, trattenendo Chibi per il collare. “Vieni, entra pure. La piccola Chibi non morde.”
“Piccola?” commentò Akira, sollevando le sopracciglia, mentre guardava il cane che protendeva curiosamente il naso verso di lui.
“È un’abitudine di quando ero bambina.” Chiuse la porta dietro le spalle di Akira. “Non hai paura dei cani, vero?”
“No. Mi piacciono.” Akira si piegò sul ginocchio, accarezzando l’animale che gli faceva le feste. Con la coda dell’occhio, colse anche la presenza di tre gatti. “Sei una di quelle che raccolgono i randagi per strada?”
“Mi sono fermata a Biscotto.” rispose Shiho, indicando il grosso gatto arancione che le girava tra le gambe. “Vieni, ti presento la mia famiglia.”
Shinichi e Yurika Kudo erano in salotto. L’uomo era impegnato a leggere un fascicolo, la donna stava correggendo le relazioni dei suoi studenti: ma non appena la figlia apparve, seguita dal suo ospite, misero da parte il lavoro e si alzarono dal divano.
“Mamma, papà, lui è Akira Saito, il cugino di Yuri.” lo presentò Shiho, con tono quasi solenne. Il ragazzo chinò educatamente la testa, con rispetto.
“Piacere di conoscervi, signori Kudo. Grazie per avermi concesso il permesso di studiare con vostra figlia.”
Almeno è educato, riconobbe Shinichi, studiandolo attentamente. Ma mantenne il suo atteggiamento diffidente ed inquisitore, nonostante l’occhiata di rimprovero della moglie. Gli tese la mano, ed Akira si affrettò a stringerla: Yuri gli aveva detto che anche se erano giapponesi, i Kudo avevano molte abitudini occidentali ed erano poco formali.
“È un onore conoscerla, signor Kudo. Ho sentito tanto parlare di lei, e mio padre è un suo ammiratore.” Chinò nuovamente la testa. "Mi ha pregato di porgerle i suoi saluti.”
Il detective più famoso del Giappone si ammorbidì lievemente. Dopotutto, sembrava un giovanotto a posto. “Ti ringrazio, ragazzo. Mia figlia mi ha detto che tuo padre è un infermiere.”
“Si, signore.”
“Anche loro svolgono un lavoro importante, sono degni di ammirazione.”
“Soprattutto perché sono riusciti a sopportarti in diverse occasioni.” sottolineò sua moglie, rivolgendo un sorriso al loro ospite. Era una donna bellissima, pensò Akira, la più bella che avesse mai visto. E quegli occhi colmi di dolcezza gli procuravano uno strano tuffo al cuore.
“Non ascoltare mia moglie.”
“Solo perché sto dicendo la verità.” Yurika rivolse un altro sorriso al suo ospite. Akira si ritrovò ad arrossire lievemente. Shiho lo notò, e sorrise divertita: sua madre faceva sempre quell’effetto alle persone. “La cucina è tutta per voi, ragazzi. Nessuno vi disturberà...e se vi serve aiuto, chiedete pure.”
Shiho guidò l’amico in cucina, dove aveva già sistemato libri e quaderni per appunti. Akira si sedette al tavolo, mentre Shiho prendeva due bicchieri ed una bottiglia di aranciata.
“La tua cucina è grande quanto la mia casa.”
“Ti senti a disagio?” gli chiese Shiho, prendendo il piatto con i biscotti e la torta.
“No.” Akira afferrò subito un biscotto. “I tuoi fratelli non ci sono?”
“No.” Shiho si sedette. “Staranno fuori fino alle sei, almeno non ci disturberanno... specialmente Akemi e Shirai. Sono due terremoti, mentre Akane è tranquilla. Però la mamma ha cacciato tutti, così almeno nessuno si lamenta.”
“Tua madre sembra una donna in gamba.” Socchiuse appena gli occhi. “Tuo padre è un uomo fortunato.”
“Papà lo dice sempre.” Shiho ridacchiò, aprendo il libro. “E pensare che all’inizio era fidanzato con un’altra!”
“Davvero?” Akira sollevò un sopracciglio, incuriosito.
“Mio padre e zia Ran si conoscono da quando sono bambini. Sono sempre stati molto uniti, ed alla fine si sono fidanzati...mio padre è stato via per qualche tempo, a causa del suo lavoro di detective, e quando è tornato ha incontrato mia madre. Si piacevano, però mio padre era fidanzato e la mamma veniva da un passato difficile...per questo, è stata lontana da noi per qualche anno, e poi è tornata e si sono sposati.”
“Un lieto fine, insomma.” commentò Akira, prendendo un altro biscotto. “Da quanti anni sono sposati?”
“Dodici anni. E sono sempre più innamorati.”
“Scommetto che un giorno vorresti essere come loro.”
“Già.” Shiho gli rivolse un’occhiataccia. “Però non siamo qui per parlare dei miei e di quanto si amano...forza, apri il libro e cominciamo a studiare!”
Fu un pomeriggio piacevole, si ritrovò ad ammettere Shiho. Akira era concentrato, ed ascoltò attentamente le spiegazioni semplici e concise della sua compagna di classe: non sarebbe mai diventato una cima in chimica, ma almeno sarebbe riuscito a prendere una sufficienza al prossimo test. Shiho gli spiegò le cose che non capiva, gli fece fare degli esercizi ed un piccolo test sugli argomenti che sarebbero stati affrontati nel prossimo compito. Yurika intervenne in un’occasione, ed ascoltandola Akira ebbe la certezza che Shiho avesse ereditato da lei la capacità di rendere facili anche le cose più difficili. Shinichi Kudo invece si tenne doverosamente in disparte, se non in occasione di una pausa, in cui Shiho lo invitò a mangiare la torta con loro, e tenne fede alla promessa di non sottoporre il ragazzo ad un interrogatorio serrato.
La tranquillità della casa fu improvvisamente interrotta da voci e schiamazzi. Akira riconobbe voci tipicamente infantili, che però si zittirono al richiamo del padre: erano le sei, ed i piccoli Kudo dovevano essere tornati all’ovile. Ma, dietro ordine del padre, lasciarono in pace i due studenti, anche se Akira avvertì più volte dei sussurri provenienti dall’ingresso della cucina. Terminò comunque i suoi esercizi e passò il foglio a Shiho, che lo corresse in silenzio e poi glielo restituì.
“Se ripeti questa tua performance anche giovedì, la sufficienza è garantita.”
“Non avevo mai studiato così tanto!” Akira si lasciò andare contro lo schienale della sedia, incrociando le mani sulla nuca. “Mi sembra di avere il cervello fuso.”
“Dai, non esagerare.”
“Non sono un genio come te.”
“Però ti applichi.”
“Cerco di fare del mio meglio.” Girò la testa, verso l’ingresso. Colse un paio di ombre, e sentì dei risolini infantili.
“Uh, ci ha visti!”
“Sta zitta, Aki! Fai troppo rumore!”
“No, sei tu che parli a voce alta!”
“Ma tu mi hai pestato un piede!”
“Non è vero!”
“Si, che è vero!”
“Ehi, mocciosi!” li chiamò Shiho, con tono di rimprovero. “Venite fuori, vi abbiamo sentiti!”


debitamente istruito dalla moglie(e dall'autrice), shinichi kudo si è comportato da persona educata e non ha usato il frutto sfigo sfigo per colpire l'ospite indesiderato....
akira fa conoscenza con i signori kudo, rimanendo colpito ovviamente dalla divina maggiore...d'altronde, era ovvio

quizzone!!!!

- che torta avrà preparato mamma shiho?
- akira avrà davvero il cervello fuso?
- ma soprattutto, quante volte kudo avrà fatto visita in ospedale? *vediamo se siete attenti*


a giovedì, per l'incontro tra akira ed i rampolli kudo.......

buondì a tutti!
complimenti per gli esami passati!
grandi notizie, ieri ho trovato il vestito per il matrimonio di mio fratello!!!!! le scarpe ce l'ho, il regalo è fatto, la pettinatura è decisa....passerò i prossimi nove mesi a ballare la macarena!!!!
mio fratello invece è indeciso su due vestiti e ci deve pensare un attimo

posta!

shinshiho: anche a me è piaciuto di più il secondo film. mi sono piaciuti un sacco la figlia di ares e tyson

mimi: in effetti, mettersi a tinteggiare pochi giorni prima dell'inizio di scuola che hanno fatto tutta l'estate? a proposito, bello il tuo avatar


passiamo alla rubrica nun ce pò fregà de meno. anche oggi, rispondiamo alle tre domande del quizzone!!!!
- mamma shiho ha preparato una bellissima torta al cioccolato con ripieno di crema alla nocciola....anzi, in realtà ha dovuto prepararne due perchè shirai la notte si è alzato e ne ha mangiata metà, finendo per farsi venire il mal di pancia ed andare in ospedale per una bella lavanda gastrica. dove ovviamente c'è stato un omicidio, ed il piccolo kudo l'ha risolto.
- ecco a voi la foto del cervello di akira

- vediamo se l'autrice ha fatto i compiti:
1 per la nascita di akane, akemi e shirai
2 la famosa volta in cui si fece sparare durante la rapina in banca ne "un posto nel mondo"
3 la famosa volta in cui con i db si fece sparare nella caverna e la divina puccia gli fece quello scherzo malefico che noi tutti ricordiamo come momento epico in dc (e di cui rideremo sempre )
4 mi pare di ricordare un caso filler in cui kogoro era in ospedale per non so cosa, ed ovviamente ci fu un omicidio
5 in visita alla prof jodie dopo gli eventi mitici di HP
6 per accompagnare shirai che s'è divorato mezza torta
credo che sia tutto, quindi otto volte.

ma andiamo a leggere il capitolo. dove eravamo rimasti? ah si, alle pesti.......

CAPITOLO QUATTORDICI- POMERIGGIO DI STUDIO

Terza Parte

“Visto! Ci hanno scoperti!”
“È colpa tua, Shi!”
“No, tua! Tenevi la voce troppo alta!”
“Sciocchini! Venite fuori, dai! Abbiamo finito di studiare!”
“Vai tu, Shi!”
“No, vai prima tu!”
“E perché devo andarci io per primo?”
“Sei un uomo, no? Non essere vigliacco!”
“Tu sei più grande! Vacci tu!”
“Siete due sciocchi.” sentenziò una voce pacata. “Che vergogna essere vostra sorella.”
Un istante dopo, una bambina con lunghi capelli neri ed occhi blu entrò in cucina. Seguita da una ragazzina con i capelli neri e gli stessi occhi verdi di Shiho, e da un bambino che somigliava molto al detective Kudo.
“Ciao. Io sono Akane Kudo.” si presentò la bambina, che ad Akira sembrava tanto una principessa. “Quelli sono i miei fratelli, Akemi e Shirai. Non ascoltarli, dicono solo sciocchezze.”
“Kiki, sei cattiva!” esclamò Shirai, indispettito, già seduto sulla sedia accanto ad Akira.
“E noiosa!” aggiunse Akemi, pure lei seduta vicino ad Akira. Si appropriò di un pezzo di torta, mentre Shirai prendeva il bicchiere della sorella.
“Sempre meglio che essere tonta come voi.” replicò Akane, con velata ironia, che colpì Akira. Prese posto accanto a Shiho. “Posso vedere?”
Akira le passò il foglio, vagamente stupito. Quella non sembrava proprio una bambina. Yuri gli aveva detto che i fratelli Kudo erano tutti molto intelligenti, più della norma, ma quella Akane assomigliava più ad un robot che ad una bambina. Almeno gli altri due sembravano normali, pensò osservando la bambina che scorreva velocemente il compito.
“Uhm...c’è un errore nell’esercizio due, uno nel cinque e due nell’otto. Però è una sufficienza piena, se miri a questo.”
“Scusa, ma tu quanti anni hai?” le chiese Akira, divertito.
“Nove.” rispose Akane, come se fosse la cosa più normale del mondo.
“E Shiho- chan sedici, Aki undici ed io sette.” proclamò Shirai con fierezza. “Tu ti chiami Akira, vero?”
“Si.”
“Quanti anni hai?”
“Diciassette.”
“È vero che non hai più la mamma?”
“Shirai!” esclamò Shiho, arrossendo violentemente. Il bambino si strinse nelle spalle.
“Beh, me lo hai detto tu!”
“Si, ma non essere maleducato!” lo rimproverò Shiho, evitando lo sguardo di Akira. “Chiedi scusa!”
“Scusa, scusa...allora, è vero?”
“È vero.” rispose Akira, prevenendo la protesta di Shiho. La ragazza guardò Akira: si stava divertendo.
“Hai fratelli o sorelle?”
“Siamo solo io e mio padre.”
“Ti piacciono i fantasmi?” Il bambino ridacchiò, nascondendosi dietro una mano. “Shiho- chan ha paura dei fantasmi!”
“Shirai!” esclamò Shiho, arrossendo. Ma perché non stava zitto? “Perché non vai a giocare con i videogiochi?”
“Non ne ho voglia.” Il bambino si strinse nelle spalle. “Akira, a te piacciono i videogiochi?”
“Ne ho qualcuno.”
“A me piacciono quelli in cui si spara. Ci gioco sempre con Aki, ed a volte anche con Kiki e Shiho- chan...ma loro sono delle schiappe.” Il bambino si illuminò in volto, sporgendosi verso il giovane ospite con espressione complice. “Domani hai qualche programma?”
“No. Non credo.” rispose Akira, stupito.
“Allora perché domani non ci accompagni al luna park?”
“Shi, vuoi smetterla di comportarti da maleducato?” lo rimproverò Shiho, chiedendosi perché la madre non gli avesse ordinato di tornare alle otto, quando Akira sarebbe già andato via. Grazie al suo pestifero fratellino, stava facendo una figuraccia dopo l’altra. “Smettila di infastidire Saito!”
“No. Non mi da fastidio.” assicurò Akira, infilando le mani nella tasca e tirandone fuori un paio di biglietti. “Me li hanno dati mentre venivo qui, sono per quel luna park che hanno aperto da poco.”
“Oh, fighissimo!” esclamò Akemi, strappandoglieli dalle mani e rimirandoli con occhi spalancati. “È quel luna park dove ci sono un sacco di giochi in 3D!”
“È per questo che dobbiamo andarci...è obbligatorio!” esclamò suo fratello, con lo stesso entusiasmo. “Andiamo a farli vedere a papi, dai!”
I Kudo più scatenati si fiondarono fuori dalla cucina. Shiho sospirò, pensando che quei due erano davvero esasperanti, quando si impegnavano. “Ti chiedo scusa per loro. Sono intelligenti, ma ogni tanto spengono il cervello.”
“Sono bambini.”
“Davvero, non sei costretto a dargli corda.”
“Sarebbe un peccato non sfruttare quei biglietti.” Akira raccolse le sue cose, infilandole nello zainetto blu. “A che ora vengo a prendervi?”
Shiho sentì le guance andarle in fiamme. “Devo...devo prima chiedere ai miei.”
La ragazza si alzò, raggiungendo i signori Kudo in salotto. Si sentiva un po’ nervosa, ma non capiva perché. Chiese a suo padre il permesso di portare i fratelli al luna park con Akira, e Shinichi diede il suo assenso, dopo una breve occhiata della moglie. Akemi e Shirai saltarono entusiasti per il salotto, mentre Shiho si chiedeva come si era giunti a questo: avrebbe trascorso la domenica con Akira, loro due soli. C’erano anche i suoi fratelli, ma era come se fosse un appuntamento. Ma cosa vado a pensare? Sentiva la presenza di Akira dietro di lei, ma non osava guardarlo in viso.
“Allora, questo pomeriggio di studi ti è stato utile?” gli chiese Shinichi, dopo aver richiamato i figli casinisti.
“Si, signor Kudo. Grazie a sua figlia, riuscirò a prendere una sufficienza al test.”
“Ti fermi a cena con noi?” gli chiese Yurika, alzandosi dal divano. Era ora di preparare la cena.
“La ringrazio, ma mio padre mi aspetta.” rispose Akira, gentilmente. “E grazie anche per il suo aiuto, signora Kudo.”
Akira si congedò dai Kudo, e Shiho lo accompagnò all’ingresso, con Shirai che gli gridava di ricordarsi del luna park.
“Allora...ci vediamo domani alle nove?” mormorò la ragazza, evitando il suo sguardo, mentre scendevano gli scalini che portavano al cancello.
“Sarò puntuale. E vi offrirò il pranzo.”
“Non è necessario.”
“È per sdebitarmi dell’aiuto.” Sollevò la mano, in segno di saluto. “Hai proprio una bella famiglia, sai?”
“A volte, sono un po’ impiccioni ed invadenti.”
“Ma si vede che li adori.” replicò Akira con un mezzo sorriso, e per la prima volta Shiho non vi scorse traccia di ironia. “Sei davvero fortunata.”
“Lo so.”
“Ci vediamo. E portami altri biscotti.”


akane la adoro sempre di più, e shirai è un rompiscatole assoluto!!!!!
ricorda tanto conan....
e appuntamento in vista....d'accordo, ci sono anche i piccoli kudo....ma è un appuntamento....


quizzone!

- come avrà trascorso il pomeriggio shinichi kudo, sapendo che nella stanza a fianco la sua piccina era in compagnia di una ragazzo?
- shiho myano avrà il potere dell'ipnosi, visto che il marito fa sempre quello che vuole lei?
- ma soprattutto, akira finirà per sposarsi con i biscotti?


leggete, commentate e quizzate. ci vediamo lunedì per il prossimo capitolo, in cui ovviamente andiamo tutti al luna park!!!!!