e riscriviamo tutto da capo, visto che il mio computer ha avuto la splendida idea di chiudermi la finestra da solo, senza che io glielo avessi mica chiesto....un giorno di questi, i miei computer faranno una brutta fine......molto brutta!
di ritorno dalla trasferta milanese con calvin, in cui abbiamo sparlato di conan e mangiato dolci, eccoci di nuovo qui. inizia una nuova settimana con un nuovo capitolo.
ma prima, posta e rubrica!
harry: una fiction su akane kudo?
e come al solito, rispondiamo anche alle domande del quizzone, servizio gentilmente offerto dalal famosa rubrica
nun ce pò fregà de meno!!!
- shinichi kudo ha trascorso tutto il pomeriggio travestito da muro della cucina, in modo da poter sorvegliare sua figlia, e soprattutto akira. ovviamente, quello in salotto era un cyborg costruito con le sue sembianze da agasa.
- shiho myano è talmente divina da non aver bisogno di poteri speciali...ma si da il caso che comunque li abbia, e quando non ha tempo e voglia di fare troppa fatica, allora assume questo aspetto e kudo è bello che fritto.
- ecco in anteprima assoluta la futura moglie di akira!
passiamo al capitolo. ci aspetta una bella giornata al luna park!!!!
CAPITOLO QUINDICI- AL LUNA PARK
Prima Parte
Yurika Kudo, alias Shiho Myano, osservava divertita i quattro figli seduti intorno al tavolo della cucina, intenti a consumare la colazione. Era davvero strano. Di solito, quei cuccioli rumorosi la domenica mattina non si alzavano mai prima delle dieci. Ed invece, quel giorno erano tutti in piedi dalle sette e mezza, ed aspettavano con impazienza l’arrivo di Akira. Shirai aveva controllato il suo zainetto almeno venti volte, mentre Akemi continuava a spiare dalla finestra e sbruffare. Shiho invece era insolitamente silenziosa, e così anche Shinichi.
Forse cominciano a capire...“È arrivato! È arrivato!” esclamò ad un certo punto Akemi, mettendosi a saltare come una matta.
“Dai, muoviamoci!” esclamò Shirai, infilandosi l’ultimo boccone di toast in bocca e trangugiando il succo d’arancia con un lungo sorso.
“Datevi una calmata, Saito non scappa di sicuro.” lo rimproverò Shiho, vedendo che il fratello tossiva rumorosamente.
“Certo che non scappa. Ci sei tu.”
“Akane, ti ci metti anche tu?” sbottò Shiho, alzandosi dal tavolo mentre il campanello suonava. La ragazza andò ad aprire la porta, e qualche istante più tardi Akira entrava in cucina, con Chibi alle calcagna.
“Buongiorno, signori Kudo.” salutò educatamente, con un cenno del capo.
“Ciao Akira. Hai fatto colazione?”
“Si, signora. La ringrazio.”
“Mi raccomando, giovanotto. Ti affido i miei figli. Per quanto...” Shinichi corrugò la fronte. “Ehi, mocciosi, non fatelo impazzire, altrimenti non vi farò andare più da nessuna parte!”
“Si, papi!” esclamò Akemi, baciandolo sulla guancia e schizzando fuori dalla cucina. Shirai fece lo stesso, gridando alla sorella di aspettarlo.
“Non si preoccupi, signore. Li sorveglierò attentamente, e li riporterò alle sei.”
“Molto bene.” Shinichi fece un mezzo sorriso. “Akane, controlla che i tuoi fratelli non esagerino.”
“Io nemmeno volevo andarci.” borbottò la bambina, annoiata.
“Divertitevi, ragazzi. E non dimenticare il cestino, tesoro.” disse Yurika, porgendo alla figlia maggiore un fagottino ed un sacchetto colorato. “Passate una bella giornata, e dai un occhio ai tuoi fratelli.”
“Ciao, mamma. Ciao, papi.”
Anche Shiho lasciò la cucina, seguita dalla sorella più piccola e dall’amico. Shinichi scosse la testa e corrugò la fronte. “Non mi piace.”
“Che cosa, tesoro?” gli chiese la moglie, iniziando a sparecchiare.
“Quel tipo.”
“Akira?” Yurika si fermò, lanciandogli un’occhiata perplessa. “È un ragazzo molto educato. E non tutti sopportano i tuoi figli.”
“Guarda che sono anche figli tuoi.” le ricordò Shinichi, con ironia. “E comunque, non mi riferivo a quello.”
“Però riconosci che Akira è un bravo ragazzo.”
“Non ho mai detto il contrario.” borbottò Shinichi, mettendo il broncio. “È davvero tosto.”
“Hai paura che ti porti via la tua adorata primogenita?” gli chiese Yurika, divertita.
“Non sei spiritosa, sai?” Shinichi si incupì ancora di più. “È pur sempre la mia bambina, no?”
“Mettiamola così.” Yurika si sedette sulle ginocchia del marito, cingendogli il collo con le braccia e rivolgendogli uno dei suoi sorrisi seducenti. “Forse Shiho perderà la testa per Akira, ma dovresti comunque essergli grato. Porta a spasso i tuoi figli per tutta la domenica...senti qualche rumore, Kudo?”
“Uhm...no.” Un lampo malizioso brillò nelle iridi blu di Shinichi. Abbracciò la moglie, sfiorandole il naso con il suo. “Solo silenzio.”
“Capisci cosa intendo?”
“Perfettamente...mia dolce Shiho.” sussurrò lui, baciandola lievemente. “È tutta la mattina che ti guardo il sedere.”
“Allora, direi che per oggi potrai guardarlo senza vestiti.”
“Uhm...” Shinichi si alzò dalla sedia, con la moglie in braccio ed un candido sorriso. “Dopotutto, credo che permetterò ad Akira di frequentare la mia casa...”
Il luna park sorgeva nel parco Kishima. C’era una folla incredibile all’ingresso, ma Akira ed i fratelli Kudo riuscirono ad oltrepassare i cancelli dopo aver mostrato i biglietti al botteghino. Il parco era davvero grande, e c’era l’imbarazzo della scelta, ma i due Kudo più scatenati vollero provare prima tutti i giochi in 3D. Akira li accontentò, e Shiho si stupì nel constatare come il giovane fosse molto paziente con i suoi fratelli. E di come riuscisse a tenerli in riga.
“Dai, sorellina! Vieni, è divertente!” la chiamò Akemi, mentre Shirai era impegnato a trascinare la povera Akane.
Shiho si divertì moltissimo. Nonostante le premesse, si lasciò coinvolgere e trascinare dall’allegria di Shirai ed Akemi. E scoprì che non solo Akira era bravo con i giochi in 3D, ma era anche divertente stare con lui. A dispetto dell’apparente sgarbatezza, sapeva essere di compagnia, e sapeva trattare con i bambini: non ebbe nessun tipo di difficoltà con loro, e quando venne l’ora di pranzo, i tre Kudo più piccoli ormai lo adoravano.
“Che buono il ramen!” esclamò Shirai, mangiando voracemente dalla sua ciotola.
“Dobbiamo dire alla mamma di farcelo più spesso!” lo appoggiò Akemi.
“Piano, o vi andrà di traverso.” li ammonì Shiho, seduta accanto ad Akane. “Non fate i maleducati, e mangiate bene.”
“Uffi! Sei come la mamma!” borbottò Akemi, storcendo il naso con una buffa smorfia.
“Cerca di rilassarti, sennò Akira ti molla!” sentenziò Shirai, con tono da adulto. Shiho sentì le guance andarle in fiamme. Ma perché suo fratello non stava mai zitto?
“Shi, tu parli troppo.” gli fece notare Akane, elegante ed educata come una principessa.
“E tu sei noiosa, Kiki!”
“E nessuno ti vorrà come fidanzata, se ti comporti da vecchia befana!”
“Non ho bisogno di un fidanzato.” replicò Akane, tranquilla. “E nessuno vorrà voi due, se continuate a comportarvi da mocciosi.”
“Tsk! Io ho un sacco di ammiratrici!” si vantò Shirai, agitandole le bacchette sotto il naso.
“Perché sono tutte infantili come te.”
“D’accordo, ora basta.” intervenne Shiho, con sguardo e voce severa.
“Ha cominciato lei!” protestò Akemi, puntando il dito contro la sorella minore.
“Ho solo detto la verità.”
“Ti comporti sempre da saputella!” la accusò Shirai, vivacemente. “Guarda che il mio QI è più alto del tuo!”
“Da quanto tempo non fai il test?”
“Che ne dite di prendere dei takoyaki?” propose Akira, intervenendo nella discussione.
“Possiamo davvero?” chiese Shirai, con occhi speranzosi, dimenticando all’istante i litigi con le sorelle.
“Offro io, no? Potete prendere quello che volete.”
“Io voglio i takoyaki!”
“Io dell’altro ramen!”
“Vieni, Kiki, andiamo a scegliere!” esclamò Akemi, prendendo la sorella per mano e portandola al bancone dove erano esposte le pietanze.
provolon kudo di nuovo in azione! passano gli anni, ma le vecchie abitudini non le perde. beh, in fondo è comprensibile, con una moglie come shiho myano....
shirai, akemi e akane....che bel trio!!!
quizzone!
- chi mangia di più tra shirai ed akemi?
- cosa avrà messo shirai nello zainetto?
- ma soprattutto, tra nove mesi arriverà il quinto piccolo kudo?
leggete, commentate e quizzate. vi aspetto giovedì, per continuare questo interessante pomeriggio...........