buongiorno a tutti! che bello svegliarsi con un sole che spacca le pietre e non aver nemmeno bisogno di metter su un golfino...ebbene si, le temperature si sono alzate, facciamo festa, evviva evviva...dopo questo mio personale sclero, passiamo a quanto ci interessa.
akakuro: beh, io volevo inserire "quel pezzo", ma il maledetto kudo mi ha messo un virus nel pc che cancella se scrivo cose sconce sulla sua piccolina, perciò finchè non avrò trovato un modo per debellarlo, purtroppo dobbiamo tenerci le cose così come stanno....ma vincerò io alla fine, maledetto portasfiga
a far suonare il telefono è stato kudo, fingendosi un venditore di carciofi
mimi: sei morta un paio di volte, eh? hai le sfere del drago che ti riportano in vita, o sei un gatto?
shi: ti sei ripresa dalla malattia?
hikaru: guarda che ti suona il campanello, jodie e belmotta son venute a farti visita *così lo distraggo dai suoi propositi omicidi, visto il capitolo che seguirà
*
ed ora, la rubrica che tutti ci invidiano, la famosissima
nun ce pò fregà de meno, sempre sponsorizzata dalla ditta "MIB&Co", che ricordo fabbrica e vende ombrelli di ottima qualità. comprateli, e la pioggia vi resterà ben lontana!
dopo aver fatto il mio dovere e pubblicizzato il prodotto, passiamo alle tre domande del quizzone!
- ho qui davanti il test di matematica del suddetto akira saito.....ragazzo, vedo che hai seguito alla lettera le mie istruzioni....continua così, e vedrai che la tua bella cadrà ai tuoi piedi. come? le sue guardie del corpo? non preoccuparti, a loro ci penso io, conosco un paio di trucchetti per distrarli *cerca il numero di telefono di nami, belmotta e qualche cadavere fresco fresco*
- il prof putroppo quella mattina è arrivato in ritardo perchè....s'era scordato di mettersi le mutande, quindi è dovuto tornare indietro a prenderle. solo che non le trovava più, perchè la prof di ginnastica le aveva messe nella sua borsa e...ooops! questo mi sa che non avrei dovuto dirlo
- ovviamente, era proprio il canarino titti, che smessi i panni del povero uccellino maltrattato da silvestro, ha frequentato un corso all'FBI ed è diventata una spia provetta...insomma, tu paghi e lui ti trova tutte le informazioni che vuoi. uhm, dovrei ingaggiarlo nella mia squadra, potrebbe servire un piccoletto capace di volare.
di cavolate ne abbiamo dette abbastanza, passiamo al capitolo di oggi. nuovo, nuovo, e sono sicura che a qualcuno piacerà molto, a qualcun altro un pò meno....
CAPITOLO DICIASSETTE- UN POMERIGGIO EMOZIONANTE
Prima Parte
“Ehi, ragazzi, e da un po’ che non organizziamo un’uscita di gruppo.”
Shiho lanciò un’occhiata di gratitudine a Mamoru. Aveva colto il suo imbarazzo ed era prontamente intervenuto. “Hai ragione. Che ne dite di fare qualcosa tutti insieme domenica?”
“Facciamo un’uscita culturale?” propose Yuri, dopo qualche istante. “Ogni tanto, sono utili. E la prossima settimana abbiamo il famoso test di storia per tutte le seconde e terze.”
“Uh, l’avevo dimenticato!” esclamò Nagase, con una smorfia.
“Si, anche io.” commentò Kanzaki, corrugando la fronte. “La storia non è il mio forte. Ci vorrebbe un bel ripasso, ma è così noiosa.”
“Per questo, un’uscita culturale è l’ideale.” disse Saori, con entusiasmo. “Potremmo studiare e divertirci...ed Hotaru non si lamenterà ogni due secondi.”
“Mi lamenterò lo stesso, ma...” Hotaru si strinse nelle spalle, arricciando il naso. “Però dopo andiamo all’acquario, eh? Ho bisogno di una pausa.”
“Allora siamo d’accordo, eh?” disse Shiho, dopo aver fatto un veloce giro. “Affidiamo tutto a te, Yuri. E non dimenticare l’acquario, altrimenti ci giochiamo Hotaru!”
“Dai, papi, muoviti! Mi farai arrivare in ritardo!”
“Arrivo! Arrivo!” esclamò Shinichi, afferrando le chiavi della macchina e chinandosi a baciare la moglie. “Quanta fretta per una semplice uscita culturale!”
“Non credo sia per quello.” replicò Yurika, sorridendo ed aggiustandogli la giacca.
“Non sarà perché ci sarà pure quel tipo?” borbottò Shinichi, con una smorfia.
“E chi può dirlo?”
“Lo sai? Sei davvero insopportabile quando fai la misteriosa!”
“Si, me lo dici sempre.” commentò Yurika, sorridendo maliziosa. Shinichi si arrese subito al suo sorriso, ed ai suoi bellissimi occhi verdi.
“D’altronde, è proprio così che mi hai conquistato.” Le cinse la vita con un braccio, attirandola a sé e sfiorandole la punta del naso proprio come il proprio. “Purtroppo devo andare a lavorare, altrimenti...”
“Altrimenti cosa, marito sporcaccione?” gli chiese la donna, rivolgendogli uno sguardo ammiccante.
“Ti mangerei tutta, dalla testa ai piedi.” sussurrò Shinichi, chinandosi a baciarla. “E farei anche il bis, il tris...”
“E papi! Dai, smettila di amoreggiare con la mamma e datti una mossa!”
“A volte mi chiedo perché ho avuto dei figli.” Shinichi sospirò, baciò ancora la moglie e si affrettò a raggiungere la figlia maggiore, che scalpitava vicino alla macchina. La osservò per un momento, mentre salivano sul veicolo. La sua primogenita era un tipo sportivo, non usava indossare quelle minigonne cortissime che lo facevano rabbrividire, e non si truccava. Almeno questo, pensò mentre immetteva la macchina nel traffico domenicale. Quel giorno indossava un pantalone jeans lungo fin sotto il ginocchio, una maglietta con maniche al gomito ed orlo che copriva il fondoschiena, scarpe da ginnastica e trecce: l’unica cosa che gli faceva storcere un po’ il naso era lo scollo a V della maglietta, che lui giudicava un po’ esagerato e che metteva in evidenza parti del corpo che non avrebbe mai voluto vedere su sua figlia.
Ma devo rassegnarmi, la mia piccola Shiho è cresciuta. E sua madre mi rimprovererebbe, e direbbe che sono un bacchettone...“Papi, non puoi andare più veloce? Sono in ritardissimo!”
“Tesoro, non posso salire sulle altre macchine.”
“Perché devi sempre fare il piccioncino con la mamma!” esclamò Shiho, mettendo il broncio. “Ogni volta che dovete separarvi, è sempre la stessa storia!”
“È perché io adoro la mamma. Non mi piace stare lontano da lei.”
“Ha ragione Aki, a volte siete davvero nauseanti!” borbottò Shiho, arricciando il naso.
“Eh, quando ti innamorerai anche tu, capirai!” decretò Shinichi, solennemente.
“Beh, se devo essere sdolcinata come te e la mamma preferisco non innamorarmi mai!”
Buono a sapersi, pensò Shinichi con un sorrisino, prendendo una curva. “Dove devi incontrare i tuoi amici?”
“Davanti al museo di storia giapponese.”
“E per il ritorno, come farete?”
“Prenderemo il bus. E se faremo tardi, chiamerò la mamma.” aggiunse, prevedendo le sue proteste. “Non preoccuparti, papi, e vai a prendere il cattivo di turno!”
Cinque minuti dopo, Shiho scoccava un grosso bacio al padre e scendeva dalla macchina. Un ultimo saluto con la mano, poi si mise a correre per raggiungere l’ingresso del museo di storia giapponese, dove aveva appuntamento con i suoi amici. Rimase perplessa, perché nonostante il ritardo vi trovò solamente Akira, che aspettava con la mano sana in tasca e l’aria annoiata.
“Ma...ci sei solo tu?” gli chiese, quando si fu ripresa.
“A quanto pare.”
“E gli altri?”
“Sono tutti in ritardo.”
“Impossibile!” esclamò Shiho, con una smorfia. “Mamoru è l’essere più preciso che esista al mondo, l’incarnazione di un orologio...ed anche Yuri non scherza!”
“Forse ci hanno dato buca.”
“Perché dovrebbero fare una cosa del genere? E senza avvisare!” Scosse la testa, rovistando nello zainetto. “Hai provato a telefonare?”
“No. Sono appena arrivato.”
“Figuriamoci.” borbottò Shiho, irritata. Prese il cellulare e fece il numero di Yuri. Nessuna risposta, e nemmeno dagli altri.
Ma come è possibile? Che diavolo sta succedendo?“Ci hanno dato buca davvero.” disse Akira, sbadigliando. “Ce ne possiamo tornare a casa...o visitare il museo io e te.”
Shiho lo fissò a bocca aperta, sentendosi avvampare. Lei ed Akira, da soli? Sembrava quasi... Un pensiero improvviso la colse.
Vuoi vedere che questa è opera di Hotaru? Ha coinvolto tutti per...organizzare un appuntamento tra me ed Akira? Un appuntamento! Strinse con forza il cellulare, evitando di guardarlo negli occhi.
Ed ora, che faccio? Sarebbe davvero brutto annullare tutto. Però così sembra davvero un appuntamento. Mi vergogno troppo...“Allora? Vuoi vedere questo museo?”
Shiho esitò, mordendosi il labbro inferiore tra i denti. “Tu...vuoi vederlo?”
“Non è che muoia dalla voglia. La storia è noiosa.”
“In effetti, nemmeno io ci vado matta...anzi, diciamo che non mi piace per niente la storia.”
Akira sollevò un sopracciglio. “Un genio come te che ammette la sua avversione per una materia scolastica.”
“A me piacciono le materie scientifiche.” gli ricordò Shiho, con una smorfia. “Quelle che a te danno il mal di testa...anche la storia ti fa questo effetto?”
“No. Mi annoia solo.”
“C’è qualcosa che ti piace?
“Il basket, i biscotti, i videogiochi.” Le lanciò un’occhiata obliqua. “I film con gli zombie.”
“Intendevo come scuola.”
“Ah.” Lui si strinse nelle spalle. “No. Niente.”
“Allora perché hai accettato questa uscita culturale?”
“Perché non avevo nulla da fare.” fu la sua risposta serafica. “Ma visto che ci hanno dato buca, possiamo anche fare altro.”
Shiho avvertì il cuore accelerare i battiti. “Io...e te? Cioè...noi due...soli?”
si, shiho, tu e lui, voi due soli
kudo non perde occasione per fare il provolone con la moglie(ma lo capiamo, in fondo, e lo invidiamo), mentre gli amici di shiho ed akira decidono di dare una svegliata ai due...ci riusciranno? speriamo!
intanto quizziamo!
- che macchina ha il kudo?
- che staranno facendo i sei cospiratori, mentre akira e shiho sono davanti al museo di storia?
- ma soprattutto, a voi cosa piaceva della scuola?
e per oggi è tutto. vi aspetto lunedì per la seconda parte, in cui...........
ps. intanto fate un salto
qui