eccomi pronta per il nuovo aggiornamento!
oggi torna il quizzone, quindi la prossima volta ci sarà pure la rubrica "nun ce pò fregà de meno" perciò non mi metto a parlare di cavolate e passo subito al dunque!
ma prima, buon 25 aprile a tutti!!! fare festa non fa mai male a nessunoXD
e finalmente ho trovato il vestito per il matrimonio di mio cugino!!!! quattro ore a scarpinare, ma finalmente ce l'ho fatta!!!! ora però, la nota dolente......le scarpe
la foto ve la metto la prossima volta, ho problemi con il programma della macchina fotografica, mi sa che devo cancellarlo e reinstallarlo, ma ora non ho tempo
passiamo al nuovo capitolo. eravamo rimasti a shiho che litigava con il simpaticissimo akira, che ha sempre una parola gentile con tutti...
CAPITOLO TRE- PREPARATIVI
Prima Parte
Ancora?! Ma perché non la lasciava in pace?! Shiho gli lanciò un’occhiataccia, e si concentrò sulla scrivania. Erano rimasti soli in classe, le altre compagne erano andate a cambiare l’acqua sporca nei secchi.
“È la tua occasione per conquistare il tuo belloccio.”
“La smetti?” sibilò Shiho, fulminandolo con un’altra occhiataccia. “Fatti gli affari tuoi, una buona volta!”
“Sai, è divertente vedere come abbassi le orecchie e scodinzoli, quando c’è lui in giro.” continuò Akira, incurante della sua espressione furibonda. Si appoggiò al banco ed incrociò le mani sulla nuca. “Oggi sembravi quasi pronta a dargli la zampetta.”
“Non voglio ascoltarti!” esclamò Shiho, indignata. “Io non sono un cane!”
“Mi stupisce che non abbia conservato il suo hamburger come reliquia.”
“Se non la smetti, ti mollo un pugno sul naso.”
“Dovresti mostrarle questa versione di te stessa anche quando c’è Kanzaki.”
Shiho fece spallucce. “Io mi mostro come mi pare!”
“Ma non sei sincera nel modo di porti.”
“E allora? Cosa ti importa?”
“Sei tutta una menzogna.” rispose Akira, con voce gelida, fissandola con sguardo imperscrutabile. Shiho si sentì rabbrividire, ma l’incredulità per quelle parole fu subito sostituita da una profonda rabbia.
“Ma chi ti credi di essere per giudicare le persone?” sbottò, stringendo i pugni e sporgendosi inconsciamente verso di lui. “Proprio tu, che fai a botte con i teppisti e fai del male a ragazze innocenti! Cosa credi, sopportiamo la tua presenza solo perché Yuri è tua cugina!”
Appena pronunciate quelle parole, Shiho si zittì, portandosi le mani sulla bocca e fissandolo con occhi sbarrati. Akira non aveva cambiato espressione: immobile e freddo come il ghiaccio, non comunicava nessuna emozione. Shiho però sapeva di aver esagerato. Si era comportata male, e non era da lei: era sempre gentile con tutti, non permetteva ai pregiudizi di prevalere sulla razionalità e prendeva le sue decisioni senza lasciarsi influenzare dalle opinioni altrui...ma stavolta era stata davvero pessima, maleducata ed arrogante.
“Io...io...”
“Vado ad aiutare le altre.” la interruppe Akira, posando la scopa contro il muro e voltandole le spalle. Uscì dall’aula e Shiho emise un sospiro, sentendosi un mostro.
Ho esagerato. Sono stata terribile. È vero che lui si diverte a provocarmi, ma io gli ho detto cose davvero orribili...sono peggio del Demone Celeste di Hachiko!
Quando tornò a casa, stava ancora pensando al suo diverbio con Akira ed a quello che aveva detto. Non aveva mai chiesto a Yuri se le voci che circolavano sul cugino erano vere, e l’amica non aveva mai accennato alla questione.
Forse non lo sa nemmeno lei. D’altronde, le loro famiglie non si frequentavano fino a pochi mesi fa...“Sono a casa.” annunciò, aprendo la porta e posando lo zaino all’ingresso. Chibi venne ad accoglierla scodinzolando. Le dispensò coccole e carezze, poi seguì il cane in cucina. La sua bellissima mamma era ai fornelli, ma non stava cucinando: il suo volto perfetto mostrava un lieve rossore ed i suoi occhi brillavano di puro amore, e questo perché era tra le braccia di un uomo bruno, che la guardava con il medesimo sguardo adorante. Nessuna traccia di fratello e sorelle.
“‘Sera, famiglia.” borbottò, un po’ dispiaciuta di rompere l’idillio romantico ed un po’ sdolcinato tra i suoi genitori. Era felice che si volessero bene, ma a volte era invidiosa: dodici anni di matrimonio, ed ancora si amavano come se fosse il primo giorno, e si guardavano in quel modo speciale, come se non potessero fare a meno l’uno dell’altro. “Continuate pure...ho solo bisogno di una sedia e di un sacchetto del pane.”
“Ehi, tesoro.” La donna con i capelli ramati si sciolse dall’abbraccio del marito e si accostò alla figlia, seduta al tavolo con la fronte premuta contro la superficie liscia e levigata. Le appoggiò la mano sulla schiena, preoccupata. “Cosa ti è successo?”
“Avete una figlia davvero orribile!” esclamò lei, con tono melodrammatico.
“Oh, si...soprattutto perché non saluta il suo adorato padre, dopo cinque giorni di assenza.”
“Scusa, papi.” mormorò Shiho, ed un sorriso spontaneo le curvò le labbra quando incrociò i suoi occhi blu colmi di dolcezza. Era un detective famoso, conosciuto perfino in America ed Europa, ma restava sempre il suo adorato papà, che le era stato accanto quando aveva la febbre e la consolava quando si sbucciava le ginocchia. Lo abbracciò, baciandolo sulla guancia: cinque giorni di lontananza erano davvero tanti, ed anche se non era la prima volta che suo padre veniva chiamato per risolvere un caso fuori Tokyo, lei non si era mai abituata. “Devi farti la barba, papi.”
“Tu e la mamma siete proprio identiche.” L’uomo sospirò, sciogliendola dal suo abbraccio ed andando a sedersi al tavolo, doveva aveva lasciato il giornale. “Perché vorresti un sacchetto del pane?”
“Per coprirmi la faccia.”
“Perché?” L’uomo sollevò un sopracciglio, perplesso. “A me pare che la tua sia una bella faccia.”
“Ma papi, non è per quello!” esclamò Shiho, infervorandosi. Poi curvò le spalle e sospirò, assumendo ancora un’espressione melodrammatica. “Sono stata cattiva. Ho detto delle cose orribili a Saito.”
L’uomo abbassò il giornale, fissandola con espressione interrogativa. “Alla tua amica Yuri? E perché?”
“Ma no, papi! Non Yuri, ma Akira!”
“È suo cugino, quello che si è trasferito a marzo.” precisò la donna, impegnata a tagliare i pomodori. “L’abbiamo visto alla cerimonia di inizio anno, ricordi?”
“Uhm...molto vagamente.” rispose l’uomo, accarezzandosi il mento. Non prestava attenzione ai ragazzi, se non ronzavano attorno alle sue figlie. “E dunque? Cosa gli hai detto?”
“Che è un teppista.”
“Shiho, tesoro.” disse la madre, con vago tono di rimprovero, dopo aver scambiato una breve occhiata con il marito.
“Si, lo so...non c’è bisogno, mamma. Ho esagerato.” ammise Shiho con un filo di voce, arrossendo lievemente. “Lui mi ha provocato, ed io ho perso la testa. Non dovevo, lo so.”
“Perché lo hai chiamato così?” le chiese suo padre, corrugando la fronte.
“A scuola circolano certe voci. Dicono che faccia parte di una banda di teppisti, che abbia picchiato una ragazza e che dopo uno scontro particolarmente violento con un’altra banda sia finito in ospedale.”
“Sono solo voci.”
“Lo so, papi. Per questo, mi sento una stupida...non si giudica una persona solo dai pettegolezzi che circolano su di essa.”
“Dunque, non vedo dove sia il problema.” disse l’uomo, sorridendole dolcemente e strizzandole l’occhio con affetto. “Sai di aver sbagliato. E sai qual è il passo successivo.”
“Scusarmi.”
“Appunto.”
“E se...e se l’avessi offeso? E se non accettasse?”
“Oh, e perché non dovrebbe?” le chiese suo padre, stupito. Già, perché no? Sorrise all’uomo, come al solito era riuscito a farle tornare il buonumore. Lo abbracciò, stampandogli tanti baci sulle guance. “Ehi, scricciolo! Mi stai soffocando!”
“Papi, sono troppo grande per chiamarmi così!” protestò lei, scoppiando a ridere.
“Per me, sarai sempre il mio scricciolo.”
“Anche quando avrò un fidanzato?”
L’uomo si irrigidì. “Hai un fidanzato?”
“No!” esclamò Shiho, arrossendo appena, mentre la madre sorrideva divertita e chiamava a raccolta gli altri Kudo.
Almeno, per ora. Chissà che presto la mia situazione cambi...ed è tornato il signor commissario, che non perde occasione per stare appiccicato alla moglie(quinto figlio in vista?)
shiho chan invece....beh, non è stata esattamente la puccia che tutti siamo abituati a conoscere^^
d'altronde akira le dice quelle cose cattive!!!!! non si fa!
ma, ragazzi, quizzoneeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee
- che giornale stava leggendo shinichi?
- cosa avranno mangiato per cena i kudo?
- ma soprattutto, quanti morti e feriti hanno lasciato sul campo heiji e shincihi?
scusate, ma non mi venivano domande migliori, sono un pò arrugginita! e poi c'è il pensiero dei muffin che mi aspettano per merenda, quindi.....vi lascio e vi do appuntamento a lunedì, dove spero di riuscire a mettervi la foto del vestito, e dove scopriremo che succederà nella seconda parte di questo capitolo^^
bye bye....e ricordatevi stasera di comprare il biglietto dell'autobus, come ha suggerito hikaru, altrimenti resterete a piedi e non potrete essere dirottati!!!! e vi perderete lui
lei
loro
(non c'è l'immy di araideXD)