Buongiorno a tutti! oggi sole, e come a solito tante cose da fare!
perciò sarò breve^^
mimi: si, GTO!!!! mi diverte prendere in prestito nomi e cognomi da altri manga (anche perchè così non devo sbattermi ad inventare nomi, son già liXD)
rubrica! la ditta
nun ce pò fregà de meno anche oggi ha lavorato per voi, ed ha scoperto che:
- "sono aperte le scommesse, signori e signore! chi punta su saori? chi punta su mamoru? venghino, signori, venghino!!!!"
- avete sbagliato tutti. il preside del teitan...sono io
devo pur tenere d'occhio i miei protetti.
- shiho- chan è divina, perciò non può avere difetti. per sicurezza comunque, mamma shiho alla nascita ha dotato tutti i suoi cuccioli di vari optional, tra cui tom tom interno, vista a raggi laser, super udito, sguardo paralizzante...si, ha clonato clark kent e poi gli ha fregato i poteri^^
ma basta vaneggi, passiamo al capitolo! che risveglierà parecchi istinti omicidi, ma sappiateli indirizzare verso la persona giusta, l'ho creata apposta...
CAPITOLO DICIOTTO- UN ARRIVO PROBLEMATICO
Terza Parte
Shiho arrossì, eludendo il suo sguardo. “Beh...non è stato male. Siamo stati a vedere una partita di basket, e poi ad una fiera.”
“Potevi anche tornare a casa.” le fece notare Yuri.
“Mi sembrava scortese.” Shiho le lanciò un’occhiataccia, poi incrociò le braccia sul petto e socchiuse gli occhi. “Ma dimmi, amica traditrice, dopo avermi abbandonata, ti sarai data ad un bel pomeriggio in love con il tuo amoruccio?”
Yuri divenne rossa in viso. “Lui...mi ha invitato. Siamo...siamo andati al cinema, e poi in gelateria.”
“Oh. La vostra storia prosegue a gonfie vele, eh?”
“Già. E poi...mi ha accompagnata a casa e...e...” Divenne paonazza, e chinò la testa. “Quando lui si è avvicinato...gli ho permesso di...”
“L’hai baciato?” Yuri fece un cenno con la testa, imbarazzata. Shiho le tirò una pacca sulla spalla. “Ma bene, Saito! Finalmente ti sei svegliata! E com’è stato? Bello?”
“Si, ma...” Yuri sollevò la testa. Aveva gli occhi lucidi. “Sei sicura che ti vada bene così? Voglio dire...eri cotta di Rick. Eri innamorata di lui.”
“È davvero così?” replicò lei, amaramente. Sorrise, quando l’amica la fissò con occhi sgranati. “Negli ultimi tempi, sono un po’ confusa. Penso a certe cose, e ne rivaluto altre.”
“È...a causa di mio cugino?”
“Forse.” sussurrò Shiho, ma non aggiunse altro. All’ora di pranzo, fu impegnata con l’associazione studentesca: mancavano ormai quattro giorni all’inizio del festival, e c’erano ancora un sacco di dettagli da definire. Quando raggiunse i laboratori, per le lezioni del pomeriggio, Yuri le raccontò che la nuova arrivata era già sulla bocca di tutti, e che in mensa aveva attirato sguardi e commenti.
Non ne dubitavo. Arricciò il naso, sbirciando oltre la sua spalla. Uehara era seduto accanto alla capo- classe, ed era impegnata a scrivere su un quaderno. Era davvero molto bella, doveva ammetterlo.
Sembrava una bambola, con quel volto, quelle gambe, quel corpo, quegli occhioni. Chissà se tra lei ed Akira c’è stato qualcosa...Non riuscì a concentrarsi quel pomeriggio, né in laboratorio né al club. Il suo capitano la riprese diverse volte, ed alla fine degli allenamenti la obbligò a raccogliere e pulire tutte le palline ed aggiustare il campo, cosa che di solito facevano le matricole.
Me lo merito. Ero distratta oggi. Terminò di mettere a posto, e raggiunse Yuri, che la aspettava agli armadietti. Si scusò, cambiandosi velocemente le scarpe, e si avviarono verso l’uscita, dove il gruppo le attendeva.
“Scusate, ragazzi, è colpa mia.” disse, con un sorriso. “Ho fatto tardi.”
“Oh, ma non sei l’ultima.” commentò Mamoru, con un cenno della testa. “È lui...anzi, loro.”
Shiho si voltò, ed una smorfia di disappunto si disegnò sul suo volto.
Ancora lei! Ma non avrà intenzione di restargli appiccicata tutto il giorno!“Ehi, Saito! Ti dai una mossa?” lo incitò Hotaru. “Hai il polso rotto, non le gambe!”
“Non sgridarlo. È colpa mia.” disse subito Uehara, con quella sua vocina da bambina e gli occhioni da bambola. “Il mio colloquio con il senpai Shiro è stato più lungo del previsto. E ci ho messo un po’ a memorizzare le cose...ho un’idea! Per farmi perdonare, vi invito tutti al karaoke!”
“A me piace il karaoke.” borbottò Nagase, visto che nessuno si decideva a parlare. “Anche a te, vero Hotaru?”
“Beh, si.” La ragazza annuì più volte. “Possiamo andarci, no? Così ci divertiremo, e daremo il nostro benvenuto a Uehara. Cambiare scuola non dev’essere facile, no?”
“Mi è dispiaciuto dover lasciare tutte le mie amicizie, ma sono felice di essere qui: sono certa che andremo d’accordo, mi siete tutti simpatici.” Sorrise a tutti, poi i suoi occhi si posarono su Yuri. “Tu devi essere Yuri, la cugina di Akira.”
“Si, sono io.”
“Noi non ci conosciamo, ma Akira mi ha parlato molto di te. Ed ho visto anche alcune foto, non sei cambiata per niente.”
Foto?! Ma...Akira aveva detto di non avere foto. Shiho osservò la nuova arrivata che chiacchierava con i suoi amici. Che sembravano bendisposti verso di lei, nonostante l’iniziale diffidenza. Rallentò il passo, accorgendosi che nessuno le prestava attenzione: tutti erano impegnati ad ascoltare Mariko che raccontava qualcosa.
Ma...che vuole questa? Da dove diavolo è uscita? Che intenzioni ha?“Saito, dove vai?” esclamò improvvisamente Nagase, facendola sussultare. “Casa tua è dietro l’angolo!”
“È vero, ma...Akira è così gentile che si è offerto di accompagnarmi a casa.” rispose Mariko, con gli occhi che scintillavano di gioia. “Sapete, non sono ancora pratica della città. Non vorrei perdermi, tra poco sarà buio.”
Eh, già. Il povero angioletto tra le fauci dei lupi cattivi! Quando tornò a casa, era visibilmente di cattivo umore. Rispose malamente ad Akemi e Shirai, che si stavano sfidando ai videogiochi, e tirò dritta in camera sua. Buttò la cartella sul pavimento e si lasciò cadere sul letto.
“Accidenti, che stupida!” sbottò, prima di nascondere la faccia dentro il cuscino. Ma non riusciva a farne a meno, era più forte di lei: la nuova arrivata le dava sui nervi. E le costava ammetterlo, ma il motivo principale era che stava troppo appiccicata ad Akira.
Maledizione, maledizione, maledizione! Ma perché si è trasferita proprio al Teitan? Ero già confusa prima, figuriamoci adesso! Proprio adesso che sento che il rapporto tra me ed Akira sta cambiando, arriva lei tutta moine e occhioni! Adesso non ci capisco davvero più niente!“Che faccia, sorellina! Hai avuto qualche incubo?”
Shiho si voltò in direzione della sorella Akemi, guardandola negli occhi verdi come i suoi. Si, un incubo con gli occhioni da bambola e la vocetta fastidiosa, avrebbe voluto risponderle la maggiore delle Kudo, che quella mattina si era presentata a colazione con gli occhi cerchiati e l’aria distratta.
“Mi sono solo addormentata tardi.”
“Perché?” le chiese Shirai, curioso.
“Stavo studiando.”
Quattro paia d’occhi si puntarono su di lei. Yurika corrugò la fronte. Conosceva molto bene i suoi figli, e le loro abitudini: e sapeva che la maggiore delle sue figlie studiava fino a tardi solo quando c’era qualcosa che la preoccupava, così come suo marito faceva con i suoi casi irrisolti. Qualcosa frullava nella testolina della sua piccola Shiho- chan, e la donna aveva un’idea di cosa si trattasse.
La mia bambina è proprio come me: forte ed indistruttibile all’esterno, ma fragile e sensibile dietro la maschera. Vediamo se riesce a sbrigarsela da sola, altrimenti sarà il caso di intervenire...Fu Yurika ad accompagnare i figli a scuola. Shiho scese dalla macchina, salutò la madre ed entrò nell’edificio: mancavano almeno dieci minuti alla campanella, quindi passò alla sede dell’associazione, per controllare che tutto fosse in ordine, poi si recò in classe. Dove, ovviamente, Mariko Uehara era al centro dell’attenzione. E non sapeva perché, era seduta nel banco vicino ad Akira.
“Oh, Kudo, ti stavamo aspettando!” Il capoclasse le andò incontro, stranamente euforico. “È per il nostro Halloween Party! Stamattina mi sono reso conto che la povera Uehara non ha una parte da recitare!”
“Beh, è arrivata ieri e...”
“Appunto! Per questo, dobbiamo trovarne una anche per lei!” la interruppe Nizuma, con foga. Shiho ne fu quasi intimorita, non lo aveva mai visto così agitato. “Visto che è così carina, avevamo pensato di farle impersonare una bella gatta nera! La gatta nera manca nel nostro cast, ed è il simbolo delle streghe...sono sicuro che attirerà un sacco di clienti!”
“Però...”
“Non preoccuparti, abbiamo già pensato a tutto! Ed il costume se lo cucirà da sola!” Nizuma si tirò su gli occhiali con l’indice, mentre Shiho pensava che la nuova arrivata era davvero piena di qualità. “Puoi avvertire l’associazione, e mettere anche Uehara nell’elenco dei nominativi?”
“Lo farò oggi.” disse Shiho, laconica, sedendosi al suo banco.
ragazzi, l'istinto omicida si fa sempre più forte...vi ho il permesso di trucidare la gatta morta!!!!!
non la sopporto nemmeno io che l'ho creata!
quizziamo!
- shirai vorrà andare al karaoke con la sorella e gli amici?
- un lupo cattivo si mangerà uehara, togliendocela dalle balls?
- ma soprattutto, gli studenti del teitan si rendono conto che citare invano Halloween Party può essere pericoloso?
vi aspetto lunedì per un nuovo capitolo. intanto preparate armi proprie ed improprie, mi sa che d'ora in avanti vi serviranno