e buongiorno a tutti! il tempo sta cambiando, oggi minaccia pioggia...peccato perchè finora abbiamo avuto delle belle giornate.
ma delle condizioni atmosferiche non ci frega una cippa, passiamo a shiho-chan e la sua combriccola.
vi ricordo che è sempre in atto il concorso "scegli il titolo alla ff". per ora l'unica opzione fattibile resta "shiho kudo", ma non mi convince del tutto, perciò continuate a pensare e proponete le vostre idee!!!
calvin: si, saori alla fine non ha retto ed è svenuta davvero^^
e rispondiamo alle domande del quizzone, servizio che vi ricordo essere offerto dalla rubrica
nun ce pò fregà de meno, dietro la quale si nasconde la famosa agenzia "mibbi&co" da me diretta. ma smettiamola di vantarci e andiamo a scoprire le curiosità di oggi:
- dolci per HP? pensate a tutti quelli che conoscete, e ci saranno. come hanno fatto? grazie al frutto sugar sugar, che permette di trasformare qualunque cosa in bignè, paste, gelati, torte, pasticcini, biscotti....vi sta venendo l'acquolina in bocca, vero? e indovinate chi è il possessore di questo meraviglioso frutto? no, non sono io e nemmeno kudo, lui ha già lo sfigo sfigo...ebbene, è il tenero voddy. ecco svelato il mistero per cui gin se lo porta appresso^^
- il capitano del club di tennis al teitan è....rullo di tamburi....ancora rullo di tamburi....pikachu
quando prende la racchetta in mano è un vero mastino
- ma come, non avete mai letto il meraviglioso manga "host club", concentrato di idiozia e risate garantite? *mette su gli occhialini da maestrina* ebbene, un host club non è nient'altro che un club composto da ragazzi o ragazze(a seconda del pubblico a cui è rivolto il servizio) giovani e di bell'aspetto che intrattengono i clienti che frequentano il club...ma niente di sconcio, in tutto ciò. si parla, si beve, ci si fa compagnia: per intenderci, non si tratta di prostituzione
in giappone sono molto presenti, ed anche negli shojo. molto spesso vengono presi a modello quando si fanno cose tipo festival studentesco (proprio come ho fatto ioXD)
ed ora, capitolozzo! dove eravamo rimasti? ah si, propositi omicidi verso una certa creatura.........
CAPITOLO DICIANNOVE- SFIDA AL KARAOKE
Seconda Parte
La partita terminò nell’istante in cui il capitano tornò con i fogli richiesti.
“Ecco qui, c’è tutto.” Sorrise a Shiho, consegnandole i fogli. Poi rivolse la sua attenzione ad Akira, che li aveva raggiunti. “Quanti punti hai segnato?”
“Cinque.”
“Tiri da tre?
“Due. Ma uno l’ho sbagliato.”
“Molto bene.” Il capitano sorrise smagliante e gli tirò una pacca sulla spalla. “Continua con gli esercizi che ti ho detto, e non sforzare troppo il polso.”
“Riesci a giocare anche con una sola mano?” gli chiese Shiho, osservandolo con una punta d’ansia, quando il capitano si allontanò.
“Faccio più fatica, ma ci riesco. Ed il senpai mi ha dato un programma speciale di allenamento, per arrivare preparato ai campionati.”
“Mi dispiace.” mormorò Shiho, chinando la testa. “È colpa mia se hai problemi.”
“Allora fammi altri biscotti.”
“Sei un approfittatore.” borbottò Shiho, mostrandogli la lingua.
“Ti ho evitato un bel bernoccolo.”
“Si, te lo riconosco. Ma...”
“Ehi, Akira!”
Shiho si voltò di scatto al suono di quella voce. Una smorfia si disegnò sul suo volto, quando vide la ragazza sorridente uscire dal magazzino degli attrezzi.
Ma è una persecuzione! Uehara raggiunse i due ragazzi e porse ad Akira un asciugamano: indossava una tuta con i colori ufficiali della squadra, e questo non fece che aumentare l’irritazione di Shiho.
“Oh, Kudo, non ti avevo vista. Sei passata a vedere come è bravo Akira?”
“No. Per l’associazione.” rispose Shiho, controvoglia.
“Oh, capisco.” Le sorrise. “Hai comunicato la mia partecipazione al Festival Studentesco?”
“È tutto a posto.”
“Meno male! Ho quasi finito di cucire il mio vestito, e sono impaziente di indossarlo!” esclamò la ragazza, con una risatina che la innervosì. Poi prese l’asciugamano dalle mani di Akira. “Dai, ti aiuto io. Con quel polso rotto, non deve essere facile...è una sfortuna che ti sia fatto male proprio adesso, che inizia un periodo pieno di impegni.”
“Posso giocare anche così.”
“Ma non è la stessa cosa. Così sei al cinquanta per cento delle tue possibilità.” Mariko gli sorrise, passandogli l’asciugamano sul volto. Poi lo aiutò a rimettere il polso infortunato nella fascia appesa al collo, con delicatezza.
“Sarà più che sufficiente. E tu ti preoccupi troppo.”
“Una brava manager deve sempre preoccuparsi dei suoi giocatori.”
“Sei...la manager del club di basket?” le chiese Shiho, incredula.
“Si.” rispose Mariko, con un gran sorriso. “Ho fatto domanda, ed hanno accettato. Akira ha messo una buona parola per me, facevo la manager del club anche nella nostra vecchia scuola.”
“Ah, si?” fu tutto quello che riuscì a dire Shiho.
“Si.” Si rivolse ad Akira, sistemandogli meglio la fascia. “Sembra un po’ di tornare ai vecchi tempi, eh? Tu che ti alleni, ed io che mi prendo cura di te!”
“Sono felice per voi.” borbottò Shiho, al colmo dell’irritazione. Era ufficiale, non la sopportava più. “Ho da fare. Ci vediamo.”
Non la reggo! Non la reggo proprio! E domani c’è pure quel cavolo di karaoke! L’attività con l’associazione le servì per sbollire la rabbia per la scenetta melliflua in palestra, che tornò ad infiammarle il cuore quando all’uscita della scuola Akira si presentò insieme a Uehara. Rabbia che aumentò quando Mariko annunciò con quella sua vocina che quella sera Akira sarebbe andato a cena da lei.
“Dannatissima oca senza cervello!” esplose, una volta arrivata a casa, sbattendo la porta d’ingresso e sfogando la sua frustrazione sui fratelli.
“Shiho, tesoro, che succede?” le chiese sua madre, dalla cucina.
“Dì a papà che se per caso una certa Mariko Uehara viene trovata morta, sono io l’assassina!” gridò la ragazza, salendo le scale e sbattendo i piedi. Yurika scosse la testa, sorridendo e tornando a preparare la cena.
Figlia mia, forse ti stai svegliando...Il giorno seguente si presentò nuvoloso. Il cielo era cupo, come l’umore di Shiho. Non aveva nessuna voglia di andare a scuola e sorbirsi Uehara che faceva le moine ad Akira.
E lui la lascia fare, non dice niente! Percorse il corridoio verso la sua classe: Mariko era già lì, e stava chiacchierando con tre ragazze. Sorprendentemente, c’era anche Akira.
Che strano. È in orario. Di solito, arriva sempre di corsa, con la divisa in disordine ed i capelli spettinati...“Tieni.” Si accostò al suo banco, posando sopra il bento. “Oggi ho fatto un misto.”
“Ti ringrazio.”
Shiho andò a sedersi al suo posto. Si voltò, sorridendo con ironia. “Come mai sei già qui? Sei in anticipo di almeno dieci minuti.”
“Oh, credo sia colpa mia.” si intromise Mariko, ridacchiando. “Ieri sera Akira mi ha detto che fa fatica a sentire la sveglia. Ed allora mi sono offerta di passare a casa sua, per aiutarlo ad arrivare in orario a scuola.”
“Che splendida idea.” borbottò Shiho, fissando il giovane Saito. Lui ricambiò il suo sguardo, ma nei suoi occhi non colse il minimo indizio per capire cosa gli passava per la testa.
Bene! Fai pure come vuoi! Gli voltò le spalle e cominciando a tirare fuori dalla cartella libri e quaderni. Si accorse che Yuri la osservava, preoccupata, ma era troppo seccata per darle retta.
Se ti piace quell’oca, tienitela pure!Il cattivo umore di Shiho era destinato a peggiorare. A pranzo, dopo aver sbrigato una commissione veloce per il senpai Fuka, raggiunse i suoi amici in mensa. Scoprendo che non avevano preso niente al bar, perché Mariko aveva preparato qualcosina per loro.
“Ho un po’ esagerato con la cena, ed ho pensato di portare un piccolo bento per tutti.” Sorrise compiaciuta, notando che tutti mangiavano con gusto. Anche Akira. “È un pensierino, per ringraziarvi per avermi offerto la vostra amicizia.”
“È davvero molto buono!” borbottò Nagase, buttando giù un boccone dopo l’altro. “Sei una cuoca bravissima, Uehara. Non ho mai mangiato niente di più buono!”
Traditore. Shiho gli scoccò un’occhiataccia. Ma Nagase non se ne accorse, troppo occupato a divorare il suo pranzo.
“Sul serio?” Mariko si illuminò in volto. “Sono contenta che vi piaccia. Ero preoccupata per il curry, pensavo fosse tropo piccante.”
“È perfetto.” le assicurò Hotaru, mangiando con la stessa voracità del fidanzato. “Sarebbe bello se ci preparassi tu il pranzo tutti i giorni!”
“Hotaru, non dire sciocchezze.” la rimproverò Mamoru, dopo un’occhiata a Shiho.
“Però io...”
“Hotaru, basta.” la interruppe il fratello, con tono deciso. “Non esagerare. Uehara non è la nostra cameriera.”
“Oh, ma io sarei felicissima di farlo!”
“Ti ringraziamo per la tua premura, ma non è necessario.” Kanzaki pervenne le proteste di Nagase ed Hotaru, con tono che non ammetteva repliche. Anche lui si era accorto dell’espressione di Shiho. “Ci offri già il karaoke. Non è giusto approfittarne.”
“Dopotutto, hai anche la scuola e lo studio a cui pensare.” disse Yuri, con un sorriso comprensivo. “Ed alla mensa della scuola non si mangia poi così male. Vero, Shiho?”
“Oh, Kudo! Dimenticavo di darti il tuo bento!” esclamò Mariko, con espressione dispiaciuta, rovistando nella borsa.
“Ti ringrazio, ma...ho già preso un menù.” disse Shiho, indicando il vassoio che aveva davanti. Per niente al mondo avrebbe mangiato quel bento.
Piuttosto, muoio di fame... Si voltò a guardare Akira, ovviamente seduto vicino a Mariko, che mangiava in silenzio.
Chissà se il mio bento lo ha mangiato prima...posso ucciderla????
non la sopporto più!!!!
non me ne frega niente se la ff non è ancora finita, io la tolgo di mezzo...ma prima la faccio soffrire, stile winchester con i demoni....perchè questa qui è un demone!
finito il delirio dell'autrice, che si sta rendendo conto di aver creato una creatura maligna, passiamo al quizzone!
- perchè i club scolastici hanno sempre le manager e mai i manager? *vedi holly e benji, slam dunk, touch*
- cosa avrà mangiato akira a cena da uehara?
- ma soprattutto, shinichi kudo troverà davvero il cadavere di una certa mariko uehara? e quanti sospettati ci saranno?
e mentre l'autrice affila i suoi coltelli, vi da appuntamento a lunedì, per la tanto attesa sfida al karaoke...che sarà mai? e ci troveremo anche eisuke hondo?