manco qualche giorno e questo diventa un topic sulla ragazza di fuoco?
dunque, mi sono un attimo ripresa dall'influenza (maledetto mio fratello) e ne approfitto per postare. niente rubriche, è giusto per farvi sapere che succede in quel ripostiglio e non tenervi troppo sulle spine......
FINALE A SORPRESA
Seconda Parte
Un tuono squarciò l’aria, Shiho si premette la mano sulla bocca, per strozzare il grido che le era salito in gola. Sbarrò gli occhi, guardando fuori dalla piccola finestrella, provvista di sbarre.
“Sta per piovere?” le chiese Akira, seguendo il suo sguardo. Lei annuì, non riusciva a parlare.
Quando uscirò di qui, prenderò a calci Yuri e tutti gli altri! Un altro tuono riempì il cielo. Shiho serrò le gambe al petto, premendosi le mani sulle orecchie. “Sarà solo un temporale. Passa in fretta.”
Shiho annuì, ma le parole di Akira vennero coperte da uno scroscio violento e da un altro tuono. Avrebbe voluto essere uno struzzo, per nascondere la testa sotto la sabbia. Non voleva che Akira vedesse le sue debolezze, anche se ormai le conosceva molto bene. “Non passa.”
“No.” Akira fissò la testa di lei, china sulle ginocchia, che le nascondevano il volto pallido. “Stava tremando. Vuoi un po’ di conforto?”
Shiho sollevò la testa, e due chiazze rosse le colorarono le guance. “Che...che dici?”
“So che hai paura.” Si spostò verso il bordo della pila di materassini, creando uno spazio rassicurante tra lui e la cesta delle palle. “Vieni qui. Finché non passa.”
Lei non se lo fece ripetere due volte. Gattonò fino a raggiungere il giovane Saito, sistemandosi nel piccolo rifugio che aveva creato per lei. In quello spazio ristretto e con la presenza di Akira, si sentiva al sicuro.
“Va un po’ meglio.”
“Si. Ti ringrazio.”
“Oggi non ho tasche.”
Shiho arrossì fino alla punta delle orecchie. “Non...non importa.”
Scese nuovamente il silenzio, rotto solo dallo scrosciare della pioggia e dai tuoni sporadici. Shiho sobbalzava ad ogni scoppio e serrava le labbra, stringendosi le mani tremanti al petto. Aveva paura, ma era contenta di trascorrere del tempo sola con Akira.
Da quando è arrivata Uehara, ci siamo allontanati. Solo ora me ne rendo conto, ma trascorrevano davvero parecchio tempo insieme. Sbirciò di sottecchi il suo profilo serio.
Vorrei chiedergli tante cose, ma...non ne ho il coraggio. Ho paura delle sue risposte: se mi dicesse che gli piace Uehara, sarebbe una delusione per me...ma perché sono così sfortunata? Prima Kanzaki, e poi Saito... non so proprio sceglierli i ragazzi! Emise un sospiro, appoggiando il mento sulle ginocchia.
“Quando pensi che finirà?”
“Sembra più che un semplice temporale.”
“Le previsioni però oggi non davano pioggia.”
“Tutti posso sbagliare.”
“Già.” mormorò Shiho, incupendosi. Ed io lo faccio di continuo. Un altro tuono squarciò il cielo: lei si irrigidì, cercando di soffocare le sue reazioni.
“Vuoi darmi le mani?” La ragazza divenne rossa come un peperone. Si sforzava di trattenersi, ma a quanto pare lui se n’era accorto. Annuì appena, allungando le mani verso di lui: Akira le prese, circondandole con la sua e posandole sulle gambe. Shiho sospirò, l’angoscia cominciava ad allentare la sua morsa. “Appoggiati pure.”
Lei arrossì, ma non si fece pregare due volte. Appoggiò la testa sulla sua spalla, e chiuse gli occhi: i battiti furiosi del cuore stavano rallentando, ed il respiro riprendeva vigore.
“Passato?”
“S- si.” sussurrò lei, con un filo di voce. “Grazie.”
“Se hai paura, devi dirlo.”
“Ora sto bene.” Si rannicchiò contro di lui, godendosi il piacevole calore che emanava il suo corpo. “Quando pensi che verranno a tirarci fuori?”
“Non ne ho idea. Forse quando termineranno di riordinare.”
“Pensi che siano fuori dalla porta?”
“No. Nagase ed Hotaru non sarebbero capaci di starsene fermi e zitti.”
Shiho corrugò la fronte. “Tu dici che le menti di questo scherzetto sono loro?”
“Kanzaki e mia cugina non sono tipi da scherzi del genere.”
“Uhm...già.” Sollevò le palpebre, rimanendo però appoggiata a lui. “Magari...Uehara verrà a cercarci.”
“Perché dovrebbe?”
“Beh...siete inseparabili.”
“Non proprio.”
“Invece si.”
Akira emise un leggero sospiro. “È nuova, si sente un po’ spaesata.”
“Naturalmente.” Chiuse nuovamente gli occhi. “Da quanto tempo la conosci?”
“Dall’asilo.”
“Oh.” Shiho rimase in silenzio, sorpresa ed un po’ triste. Si conoscevano da così tanto tempo? Non se lo aspettava proprio. “Siete sempre andati a scuola insieme?”
“Si, anche se non sempre nella stessa classe. Veniva a trovarmi tutti i giorni, quando stavo in ospedale.”
“Siete molto amici, eh?”
“Diciamo di si.”
“Allora...” Shiho esitò, tormentandosi il labbro inferiore tra i denti. “È per questo che...che le hai detto di...di tua madre?”
“Mia madre?” chiese Akira, perplesso.
“Beh, Uehara...sa la storia di tua madre. Quella vera.” Arrossì, ringraziando che lui non la guardasse in volto. “Avevi detto che non la conosceva nessuno...solo io.”
“Io non le ho detto niente.” rispose Akira, dopo qualche istante. “È la figlia della vicina da cui mi lasciava mia madre, quando andava ad una delle sue feste.”
Quindi, non glielo ha detto lui, pensò Shiho sentendosi felice. Akira si era confidato solo con lei. Era stata una settimana difficile, ma d’improvviso aveva dimenticato tutto.
Dopotutto, forse dovrei ringraziare Yuri e gli altri per avermi rinchiusa qui con Akira...anche se non ho il coraggio di chiedergli del bacio. Anche se non le ha raccontato di sua madre, la situazione non cambia...“A te Uehara non piace, vero?”
Shiho fu colta di sorpresa. Era dunque così evidente? Si strinse nelle spalle. “Lei...mi mette un po’ a disagio.”
“Non credo lo faccia intenzionalmente. Le piace rendersi utile, ed a volte non si accorge di essere invadente.”
Shiho preferì non rispondere. C’erano tante cosa che Akira non conosceva della sua cara Uehara, non sapeva come si comportava con lei e quanto le faceva pesare il fatto di conoscerlo da più tempo. E soprattutto, non sapeva che quando lo vedeva insieme a lei, era gelosa.
“Temo sia anche colpa mia.” Akira si grattò la punta del naso. Shiho trattenne il respiro. “Da quando è arrivata, le ho permesso di monopolizzarmi.”
“Solo un po’.” disse Shiho, con un sorriso.
“Ti chiedo scusa. Per il bento.”
“No. Non importa.”
“Ricomincerai a prepararmelo?”
“Uhm...forse.” rispose, avvertendo il cuore batterle all’impazzata. Si, doveva ringraziare proprio quei pazzi dei suoi amici.
“Scusami...Shiho.”
La ragazza divenne tutta rossa. L’aveva chiamata per nome, e non le era dispiaciuto per niente. Avrebbe voluto che lo facesse sempre.
“N- no. Ti ho già detto che non i-importa.” balbettò, confusa ed emozionata.
“Allora martedì posso avere il mio pranzo?”
Lei annuì, sorridendo. “Avrai il tuo pranzo...Akira.”
“Ed i biscotti?”
“Adesso non esagerare!” esclamò Shiho, scoppiando a ridere.
Ti farò i biscotti, Akira. E li farò anche ai ragazzi! Un altro tuono squarciò il cielo. Shiho mosse appena la testa, fissando la finestrella: la tempesta sembrava ormai agli sgoccioli, presto avrebbe smesso. “Quanto rimarremo ancora qui?”
“Non lo so. Quando gli altri si stancheranno, suppongo...ma a me non dispiace.”
“Nemmeno a me.” sussurrò Shiho con un filo di voce, sentendo le guance bruciarle.
Anche se ci sono i tuoni, io non ho paura. Finché sono insieme ad Akira, sono tranquilla... viva i temporali! a qualcosa servono, allora
e viva gli amici di shiho!!!
ora però cerchiamo di non ricadere nei vecchi errori
e per oggi è tutto. buona lettura, e noi ci vediamo lunedì, con la terza ed ultima parte.
poi vi dirò anche come saranno gli aggiornamenti in occasione delle feste natalizie^^