Passo dopo passo, Sequel de "Un posto nel mondo"

buonasera a tutti! tranquilli, non me ne sono dimenticata, sono semplicemente reduce da una giornata in fumetteria
non perdiamo tempo, ed andiamo direttamente a ciò che ci interessa........la rubrica nun ce pò fregà de meno, come sempre offerta e sponsorizzata dalla MIB&CO. che in occasione delle feste natalizie, offrono anche servizio speciale: se volete eliminare qualcuno, c'è lo sconto del venti per cento. approfittatene
intanto rispondiamo al quizzone!
- tale ubaldo (sailor moon), avendo portato gli occhiali fondo di bottiglia ad aggiustare dall'ottico, non riusciva a vedere niente, e mentre stava svuotando il cestino dei rifiuti nel cassonetto è inciampato e ci è caduto dentro. quindi shiho ha ucciso ubaldo......
- hotaru è un'anima pura ed ingenua, perciò per il pagamento ha chiesto solamente tre caramelle e due cioccolatini. si accontenta di poco^^
- eh, se malfoy vuol "quagghiare", come si dice dalle mie parti, dovrà prima impalmare la donzella. poi avrà libero accesso alle sue grazie

andiamo al capitolo! eravamo rimasti a....ah, si. alla sommossa popolare contro la zoc*** e l'idiota.
pronti a scoprire cosa succederà oggi, e soprattutto, pronti con il lanciasiluri extrastrong?

CAPITOLO VENTUDUE- COLPO BASSO

Seconda Parte

“Oh, certo! Adesso è colpa mia!” esclamò Shiho, incredula e sconvolta. Un senso di nausea la aggredì, e premette le mani sulla bocca serrata. Le lacrime le pungevano gli occhi. “Non capisci niente, Akira! Sei uno stupido, uno stupido!”
“Perché mi insulti adesso?”
“Perché...te lo meriti! Sei uno stupido, e non capisci niente!”
“Shiho...”
“No! Lasciami!” La ragazza si scostò bruscamente, ed Akira ritrasse la mano. Lei lo fissò con occhi lucidi, e colmi di rabbia. “Sei uno stupido, Akira! Non capisci niente! Io ti preparo il bento tutti i giorni, ma tu...vai pure dalla tua Mariko, sarà più che felice di prepararti il pranzo e sbaciucchiarti!”
Gli lanciò addosso i resti bruciati del bento e corse via piena di rabbia. Ma anche di vergogna ed umiliata, per aver creduto di essere un’amica speciale per Akira. Ma a lui non interessa niente di me! Gli facevo pietà perché Kanzaki e Yuri si volevano bene...ma ora ha la sua Mariko, e di me non gli importa più nulla! Io mi fidavo di lui, ma lui è così infatuato di quell’oca che non vede nemmeno l’evidenza...e non mi crede! Crede a lei, e non a me!
Corse senza vedere dove metteva i piedi, incespicando e rischiando più volte di cadere. Si rifugiò nel primo bagno che trovò, si chiuse dentro e si lasciò cadere sul pavimento, serrando le braccia contro il ventre. Sei uno stupido, Akira! Calde lacrime le scivolarono lungo le guance. Shiho liberò finalmente tutto il dolore, la tristezza e l’umiliazione che sentiva dentro. I singhiozzi le squassavano il petto, ma era nulla a confronto del dolore che le bruciava l’animo. Sei uno stupido, uno stupido! Non capisci niente, non capisci che mi piaci?

“Shiho? Ehi, Shiho!”
“Eh?!”
“Sei sicura di stare bene? Oggi sembri distratta, hai la testa tra le nuvole.”
“No, Yuri. Sto bene.”
“A me non sembra.” obiettò Hotaru, corrugando la fronte. “Hai una faccia. E gli occhi rossi... hai pianto, forse?”
“No, no. Ho solo dormito poco.”
“Sicura?” Anche Saori la guardò, con espressione ansiosa. “Sembri triste. E non stai mangiando nulla...eppure il menù A è il tuo preferito.”
“Forse...è successo qualcosa con mio cugino? Stamattina non vi siete nemmeno guardati in faccia.”
“Ragazze, è tutto a posto. Non vi preoccupate.” disse Shiho, con un gran sorriso. Forse, continuando a ripeterlo a voce alta, anche lei lo avrebbe creduto. Niente andava bene, in verità. Da quando aveva scoperto il suo bento bruciato nell’inceneritore, non aveva fatto altro che piangere e darsi della stupida. Era trascorso appena un giorno, ma pareva un’eternità. Ieri sono arrivata a casa, mi sono chiusa in camera e non ho nemmeno cenato. Ed ho pianto di nuovo, anche se pensavo di aver esaurito tutte le mie lacrime in quel bagno... Ed aveva fatto preoccupare la sua famiglia, anche se erano stati discreti e l’avevano lasciata smaltire da sola quella cocente delusione. Ma erano pronti ad intervenire per consolarla, quando lei lo avesse chiesto. Per ora, non voglio metterli in mezzo. A loro Akira piace tanto, specialmente a Shirai ed Akemi...
“Ehi, ciao!”
Shiho sussultò al suono di quella voce, avvertendo il cuore balzarle in gola e mozzarle il respiro. Una rapida occhiata fu sufficiente per capire che i ragazzi si stavano avvicinando al tavolo, seguiti dall’onnipresente Uehara. Shiho chinò subito la testa, fissando il cibo intatto che aveva sul vassoio, desiderando scomparire.
“Ci siamo incontrati nel corridoio e siamo venuti insieme!” stava spiegando intanto Uehara, mentre si sedeva accanto ad Akira. Gli altri tre ragazzi presero posto vicino alle rispettive fidanzate: Kanzaki gettò una rapida occhiata in direzione di Yuri, che scosse la testa, e cambiò posto, mettendosi vicino a Shiho. “Oh, ma avete preso i menù? Vi avevo preparato il bento!”
“Non preoccuparti, siamo a posto così.” disse Hotaru, rifilando un’occhiataccia al fidanzato, che prendeva la scatolina che Uehara stava distribuendo.
“Beh, ragazzi. Siete fortunati! Avrete doppia razione oggi!” disse Mariko con una gran sorriso, per nulla offesa.
“Ho un fame!” esclamò Nagase, leccandosi le labbra ed ignorando le occhiatacce della fidanzata, decisamente furiosa. Mamoru e Kanzaki invece declinarono l’invito con gentilezza, dicendo che avevano già prenotato il loro menù quel mattino. Si alzarono per andare a ritirarli, ed allora Uehara rivolse un gran sorriso ad Akira.
“Avrai da mangiare per parecchi giorni, a quanto pare. Ho fatto tutte cose che puoi riscaldare senza problemi.”
“Ti ringrazio, ma non era necessario.”
“Oh, insisto. Altrimenti mi offendo.” replicò Uehara, con tono di finto rimprovero. “Ti lascio la borsa nello spogliatoio del club, così è sicuro che non la perdi.”
“Non è giusto, però!” borbottò Nagase, e questa volta Hotaru si premurò di fargli capire con una bella gomitata nel fianco. Lo fulminò con un’occhiataccia, quando lui tentò di protestare, e Nagase si offese e continuò a mangiare in silenzio. Mamoru e Kanzaki tornarono con i loro vassoi, e per qualche minuto nessuno parlò.
“Ragazzi, è successo qualcosa?” chiese ad un certo punto Uehara, corrugando la fronte. “Siete tutti silenziosi, oggi.”
“Siamo solo stanchi.” disse Mamoru con tono pacato, offrendo a Saori la sua fetta di torta. Lei lo ringraziò con un sorriso dolcissimo, che Mamoru ricambiò.
“Akira mi ha detto che state insieme adesso.”
“Già.” confermò Mamoru, mentre Saori arrossiva.
“È meraviglioso! E voi due state davvero bene insieme...dobbiamo festeggiare!”
“No, non è il caso.” borbottò Mamoru, un po’ a disagio.
“E invece si! È sempre bello quando due ragazzi scoprono di volersi bene, no?” Uehara sorrise, appoggiando la mano sul braccio di Akira. “Che ne dite di andare al bowling? Possiamo fare oggi pomeriggio, visto che nessuno ha impegni con i club!”
“Ma, veramente...” mormorò Saori, timidamente.
“Insisto. Sono molto felice per voi, e voglio invitarvi al bowling. Mio padre è socio, avremo lo sconto sull’ingresso e sulle consumazioni...allora, che ne dite?” Rivolse a tutti uno sguardo implorante. “Vi prego! Ci tengo davvero a questa uscita!”
Nessuno sembrava capace di negare qualcosa a quegli occhioni da bambolina. A malincuore, il gruppo accettò quell’uscita, ed anche Shiho si limitò ad annuire, quando Uehara le chiese se veniva anche lei. Ma perché ho accettato? Potevo anche dire di no, dire che sono impegnata con l’associazione...un pomeriggio insieme a quei due non lo reggo proprio!
“Shiho, sei sicura?” le chiese Yuri, sussurrandole all’orecchio.
“Si.”
“Se vuoi, posso coprirti.”
“No, non importa. Verrò con voi.”
Uehara ed Akira non avevano il diritto di toglierle il piacere della compagnia della compagnia dei suoi amici, perciò alle tre in punto si ritrovò all’ingresso del Teitan insieme ai suoi amici. Aveva deciso di mettere una parte la delusione e la tristezza, e di divertirsi insieme al suo gruppo.


non la sopporto più! qualcuno la spari!!!!
ma perchè l'ho creata? *si colpisce con un martello in testa*
grande malfoy, si vede che tutte le randellate che si è preso da noi son servite^^

quizzone!

- hotaru riuscirà a far secco nagase a forza di occhieggiarlo?
- avete mai giocato a bowling? come ve la cavate?
- ma soprattutto, la zoc*** avrà sequestrato gordon ramsey affinchè prepari il cibo per una truppa, spacciandolo poi per "avanzi"?


e per oggi è tutto. ci rivediamo martedì 24 per la terza parte, prima della pausa natalizia. e per gli auguri, ovviamente^^

buona vigilia a tutti!!!!!
pronti per l'ultimo aggiornamento del 2013???
partiamo subito, oggi niente rubriche e niente quizzone, il tempo è poco, giusto per mettervi il capitolo^^
riprenderemo normalmente nel 2014, che molto probabilmente qualcuno di nostra conoscenza non vedrà mai

CAPITOLO VENTIDUE- COLPO BASSO

Terza Parte

Arrivarono al centro sportivo, che ospitava le piscine, la pista di pattinaggio, il bowling e diverse sale giochi. All’ingresso, Uehara mostrò la tessera del padre: l’addetto dietro il bancone consegnò loro le scarpe ed il tagliando per gli sconti, poi li accompagnò alla pista numero cinque. Erano venti in tutto, e più della metà erano occupate.
“Siete pronti?” esclamò Nagase, dopo essersi infilato le scarpe. “Oggi mi sento carico e pronto alla vittoria!”
“Beh, non sei l’unico.” disse Uehara con lo stesso entusiasmo.
“Scommetto che vincerò io! Sono un asso in questo sport!”
“Ti ricordo che l’ultima volta che siamo stati qui, sei scivolato come un pivello, Nagase.”
“Ed una volta ti sei anche fatto cadere la palla sul piede.”
“E ti ricordi quando sei rimasto con le dita incastrate nei buchi della palla?”
“Che begli amici!” borbottò Nagase, offeso. “Erano solo stupidi incidenti...ma oggi sono in forma, e vi batterò tutti e due, amici infami!”
“Che ne dite di una bella gara a coppie?” propose Uehara, legandosi i capelli neri in una coda.
“Ci sto!” accettò subito Nagase. “E chi vince, decide la penitenza degli sconfitti! Tremante, gente, Io e la mia Hotaru siamo invincibili!”
“Direi che le coppie saranno le solite. Hotaru con Nagase, Saori e Chidori, Yuri e Kanzaki...” Mariko si interruppe, voltandosi in direzione di Shiho, rimasta silenziosa sui divanetti. “Siamo dispari.”
“Io non gioco.” disse prontamente Shiho, evitando di guardarla negli occhi. “Ho mal di testa.”
“Sicura?” le chiese Uehara, ansiosa. Che serpe! Finge anche che le dispiaccia! Scosse la testa, invitando gli amici a giocare. Gli altri ragazzi si avviarono verso la porta, e lei emise un sospiro, lasciandosi scivolare contro il divanetto. Sono una vigliacca. Non voglio ammettere che Akira mi piace, e non voglio competere con Uehara... I suoi occhi caddero sulla fascia che Akira usava per tenere il braccio al collo: l’aveva tolta per poter giocare, ed ora giaceva sul divanetto accanto a lei. Impulsivamente, allungò la mano e la sfiorò con dita leggere. Riusciva a percepire il suo calore, dolce e rassicurante. Si è sempre preso cura di me. Quando piangevo per Kanzaki, lui mi ha consolata. E mi è stato vicino, quando stavo male o ero giù di morale, la sua presenza mi ha aiutata a superare la delusione: mi sono appoggiata troppo a lui, ed ora... Scosse la testa, spostando lo sguardo sulla pista. I suoi amici si stavano divertendo, e sembravano essersi dimenticati di lei. Guardò Akira e Uehara: erano davvero in sintonia, e la ragazza lo assisteva premurosamente quando era il suo turno e doveva prendere la palla. Che stupida che sono...
Rimase ad osservare gli altri che giocavano, diventando sempre più triste e malinconica. Anche se si sforzava di sorridere, quando i suoi amici facevano una pausa per bere e le chiedevano se stava bene. Lei li rassicurava, dicendo di non preoccuparsi, cercando di non fare caso alle moine che Uehara riservava ad Akira, che sembrava gradire. Ho una gran voglia di piangere...
“Ehi, che faccia triste.”
Shiho accennò un sorriso, posando il mento sul palmo della mano. “Guarda che non sono io la tua fidanzata.”
“Ma in questo momento, sei tu quella con gli occhioni lucidi...e non dire che hai mal di testa, perché non ci credo.”
“Ti manda Yuri?”
“No. È una mia iniziativa.”
“Non devi preoccuparti, Kanzaki. Sto bene.”
“Se lo dici tu.” Il giovane si lasciò andare contro lo schienale, incrociando le mani dietro la nuca. “Hai intenzione di arrenderti senza combattere?”
“Non c’è nulla per cui combattere.” mormorò Shiho, con un sospiro.
“Allora lo lascerai a lei?”
Shiho si strinse nelle spalle. “È meglio così. Non ho speranze...è venuta fin qui per riprenderselo, e ci è riuscita.”
“Non stanno insieme.”
“Questione di poco.”
“Non puoi saperlo.”
Lei scosse la testa. “È così, lo so.”
“Te l’ho ha detto lui?”
“Non è necessario.” rispose lei, con un filo di voce. “Sta sempre insieme a lei, la accompagna a casa, la difende, mangia il suo bento...la bacia.”
“Oh.” Kanzaki corrugò la fronte, perplesso. “Davvero?”
“Si.”
“Non l’avrei mai detto.” mormorò Kanzaki, dopo un istante di silenzio.
“Già.”
“Beh...resto comunque della mia idea. Non arrenderti, Kudo.” Si alzò, strizzandole l’occhio e dandole un buffetto sulla testa. “Io resto dell’idea che sei tu quella che gli piace.”
Sei un amico, Kanzaki. Il sentimento che aveva provato per lui si era trasformato in puro affetto. Sembrava essere passato un secolo dai tempi in cui era stata innamorata di lui. Adesso sapeva che non era stato veramente così. Era solo un’infatuazione. Certamente molto forte, ma pur sempre una semplice cotta da adolescente. Adesso so che è così, perché quello che sento per Akira è totalmente diverso... Avvertì il bisogno di allontanarsi, perciò si alzò ed andò a fare un giro. Guardò dalla vetrata la gente che pattinava, poi si spostò nella sala giochi. Anche se non ne aveva voglia, prese un paio di monete e provò qualche gioco. Magari dico che non sto bene e me ne vado a casa...
“Sei brava con il flipper.”
Shiho sussultò, avvertendo il cuore balzarle in gola. La mano le scivolò, e non riuscendo a schiacciare in tempo il bottone, la pallina cadde nel buco. Sullo schermo, apparve la scritta game over.
“Mi hai fatto perdere.” borbottò tra i denti, infilando un’altra moneta.
“Passato il mal di testa?”
“No.”
“Allora non dovresti stare qui. È pieno di luci e rumori.”
“Non importa. Qua sto bene.”
“Vuoi che ti accompagni a casa?”
“No.” Corrugò la fronte, concentrandosi sulla pallina. “Tu cosa fai qui? Non avete una sfida in corso?”
“Stiamo facendo una pausa. Yuri era preoccupata, e mi ha chiesto di cercarti.”
Shiho eluse il suo sguardo. Dunque, non era venuto di sua volontà. “Come vedi, sto bene. Torna pure dagli altri.”
“Sei arrabbiata?”
“No.” Shiho pestò con forza il pulsante, e la pallina schizzò con violenza tra gli ostacoli. “Voglio solo essere lasciata in pace! Ho le mie cose, d’accordo?”
“Vuoi che ti prenda qualcosa di caldo?”
La ragazza incrociò i suoi occhi, e strinse le labbra in una linea sottile. Ma perché era così premuroso con lei? E perché, nonostante soffrisse, era felice di poter stare con lui? Era piacevole quando si prendeva cura di lei. “No...non ho le mie cose. Sono...solo stanca.”
“Ti accompagno a casa. Sono stufo, e mi fa male il braccio.”
“Oh.” Shiho vide che aveva di nuovo la fascia. Allungò impulsivamente la mano, posandola dolcemente sul gesso. “Io...”
“Ehi, Akira! Akira!”


qualcuno faccia un regalo gradito a tutti, ed uccida la zoc****

malfoy sta risalendo velocemente la classifica, è il minimo dopo quello che ha combinato


rinnovo gli auguri a tutti, ci rivediamo per il prossimo capitolo il due gennaio!!!!
AUGURI!!!!!!