stima per il papà di mony!!!!!
che pizzosi sti maschietti che si credono in diritto di metter becco negli affari di noi donne
e buon pomeriggio a tutti!
pronti per un nuovo capitolo? oggi dovrebbe tornare il quizzone, sperando che nel mentre che posto mi vengano in mente delle domande più o meno serie
avevamo lasciato shiho ed akira felicemente innamorati ed accoppiati (nel senso che ora sono una coppia, non pensate male e mettete via le mazze da baseball)...vediamo cosa succederà tra loro oggi
CAPITOLO VENTICINQUE- USCITA...A QUATTRO
Prima Parte
Il suono del campanello sottolineò le sue parole. Shiho sussultò, restando per un attimo immobile, poi sollecitò i due bambini a prendere i loro zainetti. “E mi raccomando, fate i bravi, altrimenti vi lascio qui...specialmente tu, Shi!”
“Io sono sempre bravo!” esclamò il piccolo Kudo, precipitandosi fuori dalla porta, insieme a Sumi. La sorella maggiore si assicurò di aver preso le chiavi e lo seguì, chiudendosi la porta alle spalle. Akira era fuori dal cancello, che Shirai aveva già spalancato: Shiho lo osservò per un momento, emozionata, e si affrettò a raggiungerlo.
“Sei contento?” stava dicendo Shirai, con un gran sorriso. “Ti accompagniamo anche io e Sumi all’ospedale!”
“Se lo sapevo, vi portavo qualche caramella.” disse Akira, dopo una breve occhiata in direzione della ragazza.
“Possiamo sempre comprarle.” replicò lui, con aria da furbetto. “Che aspettiamo? Andiamo!”
Lo prese per mano, trascinandolo fino al negozio di dolciumi e parlando ininterrottamente. Comprarono due sacchetti ai bambini, che promisero di non mangiarne tante, e presero la metro. Shirai e Sumi si sedettero in mezzo ai due ragazzi, osservando il panorama con espressione estasiata; Shiho incrociò gli occhi di Akira, ed accennò un breve sorriso.
“Scusami. La mamma è impegnata con la sessione estiva degli esami, e papà è stato chiamato per un’indagine urgente...non potevo lasciarli soli.”
“Ed Akemi ed Akane?”
“Akemi è partita con i nonni, ogni estate fa da assistente al nonno...sai, lei vuole diventare scrittrice. Akane invece partecipa al campo scientifico organizzato dall’Ouran: ha fatto domanda e l’hanno presa, nonostante l’età.”
“È un genio. Sarebbero stati sciocchi.”
“Papà era un po’ preoccupato, ma la mamma è riuscita a convincerlo.” Fece una piccola smorfia. “Peccato che la polizia non organizzi uno strage per giovani detective...così mi sarei tolta dai piedi anche il moccioso, invece che essere costretta a fargli da baby sitter.”
Shirai le fece la lingua, e si sedette composto, cacciando il suo videogioco portatile dallo zainetto. Sumi invece si sistemò sulla ginocchia di Shiho, osservandolo attentamente.
“Ed un campo per piccole principesse?”
“Oh, Sumi.” Accarezzò i capelli castani della bambina, che sbirciava Akira con espressione intimorita. “Lei è un angelo. Mi fa piacere occuparmi di lei, quando gli zii ed i suoi nonni sono impegnati...anche se oggi doveva farlo mio padre.”
“Te l’ho detto, non mi dispiace.”
“Si, però...era il nostro primo...” Si interruppe, non voleva che le orecchie attente del fratellino captassero qualcosa.
“Veramente è il secondo.”
“Intendevo da...insomma, hai capito.” sussurrò lei, arrossendo.
“Ti sei messa il mio cappello.”
“Si.” Evitò di guardarlo in volto. “Ti dispiace?”
“No.”
Arrivati all’ospedale, dovettero aspettare solo dieci minuti prima che fosse il turno di Akira. Rimase con il dottore per circa un’ora, e quando uscì dalla saletta non aveva più il gesso. Ma il braccio era ancora al collo, ed il polso fasciato.
“Ma cosa...” mormorò la ragazza, fissandolo.
“Sarà solo per qualche giorno.” la rassicurò subito Akira. “La frattura è saldata, ma durante le prime sedute di fisioterapia potrei sentire un po’ di dolore.”
“Mi dispiace.”
“Sto bene.” Le diede una pacca leggera sulla testa. “Andiamo a mangiare? Ho fame.”
Scelsero di fermarsi in un piccolo locale specializzato in ramen. Shirai era a dir poco entusiasta, ed anche Sumi mise da parte la timidezza e prese in simpatia Akira, soprattutto quando il ragazzo le regalo un dolcetto al cioccolato. Finito il pranzo raggiunsero il liceo Kainan, prossimi avversari di Akira e della sua squadra. Il Kainan era un liceo con una certa tradizione sportiva: i tanti successi ottenuti avevano garantito al club due palestre, una più piccola per allenarsi ed una più grande per le partite.
“Caspita, che lusso!” esclamò Shiho, sgranando gli occhi con ammirazione. La stessa espressione era dipinta sul volto di Shirai, che adorava il calcio ma gli piaceva anche il basket.
“Il Kainan è l’unico liceo che conta due palestre per il basket, di cui una fornita di spalti per gli spettatori.”
“Forse un giorno l’avrà anche il Teitan.” commentò lei, con un sorriso, mentre prendevano posto. Mancavano dieci minuti, e la palestra era quasi piena. Le squadre facevano riscaldamento.
“Ne dubito. Negli ultimi anni, il Kainan si è classificato tre volte quarto, una volta terzo, due volte secondo e due volte ha vinto il campionato nazionale...senza contare che il loro allenatore è Shinichi Maki, uno dei più forti giocatori che il basket giapponese abbia mai avuto.” Si appoggiò contro lo schienale del proprio seggiolino, fissando i giocatori in campo. “Al giorno d’oggi, nella nostra prefettura, solo il Ryonan di Akira Sendo è in grado di rivaleggiare con il Kainan ad armi pari.”
“Quindi ti dichiari sconfitto in partenza?”
“Non ho detto questo.” Lui sorrise, infilando le mani in tasca. “Anche se non potrò fare molto, mi impegnerò con tutte le mie forze.”
“È tutta colpa mia.” mormorò Shiho, con un sospiro.
“Non preoccuparti, me la caverò lo stesso...soprattutto, se verrai a fare il tifo per me.”
“Quando giochi?”
“Giovedì, a mezzogiorno.”
“Ci sarò sicuramente.”
La partita fu bella ed emozionante, nonostante la manifesta superiorità del Kainan. Gli avversari non erano al loro livello, ma correvano molto e ci mettevano un grande impegno. Shirai e Sumi facevano il tifo come due matti, mentre la giovane Kudo fu impressionata dall’imponente allenatore- un uomo sui quarant’anni che sapeva decisamente il fatto suo- ed Akira osservava attentamente il loro gioco, prendendo qualche appunto.
“È stato belissimo!” esclamò alla fine Shirai, mentre scendevano dagli spalti. “Voglio vedere un’altra partita del Kainan...e tu, Sumi?”
“Io da grande sposerò un giocatore di basket.” dichiarò la bambina, con aria solenne. Shiho rise, prendendola in braccio e baciandola sulla punta del naso.
“Sono sicura che tutti vorranno come moglie una piccola principessa come te.” La mise giù, osservandola mentre con Shirai raggiungeva Akira, impegnato a parlare con uno dei ragazzi del Kainan e con l’allenatore Maki. Da vicino, era ancora più imponente, ma aveva un viso gentile: il ragazzo lo salutò educatamente, ed uscirono dalla palestra quasi vuota.
“Ed io che pensavo fossi qui in missione segreta!” esclamò la ragazza con un sospiro melodrammatico. Shirai e Sumi giocavano a prendersi, correndo per il cortile.
“Conoscono la mia faccia.”
“Potevi mascherarti.”
“Non sono venuto a spiarli, ma solo ad osservare.”
“Ed hai trovato un modo per batterli?”
“No.” ammise lui, curvando appena le spalle. Shiho fu intenerita dalla sua espressione abbattuta. Gli posò la mano sul braccio, rivolgendogli un sorriso rassicurante.
“Sono sicura che farete una bella figura giovedì. Tu sei bravo, ed anche i ragazzi si impegneranno al massimo!”
“Se poi tu mi preparerai un bel pranzetto...”
“Non esagerare.”
“Vuol dire che non avrò più il mio bento?”
“Non ho più il contenitore.” Gli rivolse un’occhiata eloquente. “Qualcuno lo ha fatto fuori.”
“Avrei dovuto crederti.”
ed il primo appuntamento da coppia dei due innamorati è in corso....certo, con due piccoli imprevisti, ma sapranno arrangiarsi comunque
passiamo al quizzone!!!
- che caramelle avranno comprato shirai e sumi?
- il dottore che ha curato akira è il dottor house?
- ma soprattutto, shiho porterà shirai alla partita di giovedì, sperando che i suoi geni kudeschi facciano l'effetto sperato?
non sono granchè, ma non mi è venuto altro in mente.
leggete e quizzate, vi aspetto lunedì per la seconda parte.....e stasera arriva subaru okiya, detto anche occhi a trattino!