| Rumori. Una presenza si stava avvicinando. Le tenebre adesso si erano impossessate del cielo, solo la luce lunare illuminava i tre, immersi tra la natura verdeggiante della Terra del Fuoco. Chiaki sembrava non dare nessun segno di ripresa, a parte il suo respiro affannoso che tuttavia la faceva sembrare solo addormentata.
- Sta arrivando qualcuno, non mi piace per niente questa faccenda - disse il furetto nero, fissando l'oscura immensità di foglie in una precisa direzione per poi tornare a guardare la piccola Hyuga.
Delle scintille elettriche si muovevano sinuose nell'aria mentre dinanzi alle due piccole creature comparve nuovamente Hyou che con la sua potenza elettrica si era aperto la strada nel buio. Gli occhietti dei due animaletti faticarono a mettere a fuoco quella figura che imponente li sovrastava, poi riconobbero la sua voce preoccupata; probabilmente aveva sentito l'urlo della ragazzina ed era accorso appena poteva. Yin lo guardò con uno sguardo strano, come poteva importargli a quello straniero delle sorti della piccola kunoichi che nemmeno la conosceva? Rimase in silenzio il furetto nascosto nella notte, mentre lo shinobi chiedeva e voleva sapere. La stessa calma che dominava nell'ermellino più grande però non apparteneva a quello più piccolo che li lanciò subito incontro al loro salvatore.
- Non so esattamente cos'è successo, ma improvvisamente ha iniziato a comportarsi in maniera strana. Le sono iniziate a mancare le energie come se qualcuno le stesse prosciugando il chakra, ha detto che avvertiva dolore ed è svenuta. Non si è mai comportata così, che le sia successo qualcosa di grave? - il mustelide dal pelo bianco era agitato mentre cercava di spiegare cosa erano successi in quei pochi minuti di allontanamento.
Il gemello maggiore intanto continuava a guardare la genin. Vedere i suoi tratti rilassati e sereni dopo l'espressione di dolore che aveva notato sul suo volto, lo facevano stare meglio. Spostò i suoi occhi vispi e svegli sul corpo inerme della ragazzina, notando le dita arrossate della piccola. Nonostante fosse buio, fu un dettaglio che non passò inosservato. Si avvicinò incuriosito, cosa aveva toccato con quelle? Se le era fatte in missione quando lui non era presente? Eppure sembravano così fresche. I suoi pensieri vennero però interrotti dal tipo bendato che delicatamente afferrò tra le sue braccia la dolce fanciulla. Se fosse stata sveglia sarebbe diventata rossa come un peperone ma vedere il suo viso angelico così completamente rilassato la faceva sembrare meno ninja di quel poco che già dimostrava. Yin fu un po' contrario al fatto che il giovane l'avesse afferrata ma a quanto pare non accettava obiezioni e per il momento le sembrava la cosa migliore da fare, così resistette a mantenere un tacito silenzio. Solo quando Ibuse afferrò il furetto nero con la sua lingua ruvida e umida, questo scattò giù velocemente.
- Accetto tutto ma questo no, ce la posso fare da solo - disse arrampicandosi sulla schiena autonomamente, poi guardò il ragazzo con il suo solito sguardo freddo e distante - E tu attento a quello che fai...
Non osò aggiungere altro, aveva detto anche troppo. Non poteva permettersi errori ma un avvertimento per il suo carattere così fiero, ci stava. Alla fine il suo modo di essere lo portava a non fidarsi di nessuno, era così e non gli importava. Il suoi atteggiamenti spesso freddi erano rinomati all'eremo, era felice in parte di essersi allontanato da quel luogo. L'animaletto albino invece si lasciò afferrare dalla salamandra, senza troppi scrupoli. Il destriero si muoveva veloce nonostante tutto quel peso sopra la sua schiena. Avrebbero dovuto trovare un luogo dove riposare almeno per il momento. I minuti passavano lenti e logoranti mentre la Hyuga non si accingeva a riprendersi. Possibile che occorresse tutto quel tempo per riprendersi? Intanto l'ermellino candido come la neve, sembrava essere diventato ancora più bianco. I movimenti del bestione in cui stava seduto gli avevano fatto alzare lo stomaco e non vedeva l'ora che si fermassero. Finchè in lontananza non si intravide un insenatura nella roccia. Un luogo riparato, perfetto per aspettare il risveglio della ragazzina. Il ragazzo dopo aver dimostrato un atteggiamento da vero gentiluomo lasciò Chiaki alle cure delle due creature pelose mentre la sua evocazione possente faceva la guardia alla caverna. Adesso che erano di nuovo "quasi" soli con la ragazzina, Yin ripercorse con la mente ciò che aveva fatto la genin dai capelli blu prima di cadere al suolo. I suo sguardo scese sulla voglia a forma di mezzaluna, bianca e lucente che veniva leggermente nascosta dal vestito. E quella da quanto tempo la aveva? Non le era mai saltata all'occhio. Fece per toccarla ma qualcuno lo fermò in tempo.
- Yin che stai facendo? - chiese curioso il fratello, sporgendosi e guardandolo con fare sospetto.
Il mustelide dal manto scuro, ritrasse la zampetta e si lasciò cadere sulla dura roccia della grotta. Si sentiva inerme in quel momento, non era riuscito a fare niente per proteggerla. Quella maledetta promessa che le aveva fatto, decidendo di abbandonare l'eremo per poterle stare sempre accanto ed esserci nelle lotte più dure, era stata inutile; per l'ennesima volta si trovava spiazzato, dovendo accontentarsi dell'aiuto di uno sconosciuto. Erano stati fortunati dopotutto, sembrava un ragazzo apposto e apprezzava il fatto che si desse così tanto da fare solo per aiutarla. E lui che aveva fatto se non rispondere male e avere un atteggiamento schivo? Si continuava a ripetere che lui era così ma in quel momento si sentiva in colpa.
- Niente sono solo preoccupato - disse con tono flebile e spento la donnola dagli occhi verdi.
- Tranquillo, vedrai che si rimetterà presto, è solo svenuta hanno detto - rispose Yang con tono calmo.
Non era da lui fare la parte di quello che consolava, di solito veniva sempre ripreso da suo fratello per ogni cosa che faceva e vederlo in quello stato lo faceva sembrare diverso. Dopo quel breve scambio di battute nessuno dei due osò aggiungere altro, decidendo entrambi di viaggiare per i loro pensieri. Finché non fece il suo ritorno, il nobile cacciatore che trascinava con se una succulenta preda. Yin rimase a fissarlo, mentre si prendeva minuziosamente cura di sua sorella, questa volta non era infastidito però, anzi.
- Perché stai facendo tutto questo per lei? - chiese il ninja peloso con una voce tranquilla, una domanda data più dalla curiosità che da altro.
Un'ultima carezza per controllare che tutto andasse per il meglio e infine si allontanò, pronto a contrastare qualsiasi cosa gli si sarebbe parata davanti. Ai due piccoli animaletti lasciò il compito di vegliare su di lei, finché non avrebbe ripreso coscienza. Mentre Yang si accoccolò tra le braccia di Chiaki, nella speranza che avvertisse il suo calore, Yin ancora ripensava alla figura misteriosa di cui le aveva raccontato la ragazzina. Si alzò dal verde giaciglio, aveva bisogno d'aria, tanto non avrebbe chiuso occhio.
- Penso che vi farò compagnia, essenzialmente preferisco la notte al giorno - disse la voce del piccolo animale, uscendo dalla tana provvisoria.
Si accovacciò a terra, mantenendo un certo orgoglio. Sicuramente non si sarebbe mai scusato per tutte le sue battutacce o le sue uscite pungenti ma aveva capito che in parte aveva esagerato. Approfittò del silenzio della notte per scegliere bene le frasi da utilizzare per quello che stava per dire e quando fu pronto sputò il rospo.
- Penso che quello che è accaduto stasera non sia dovuto al caso. So che mi pentirò di quello che sto per dirti ma è da un po' che Chiaki ha delle visioni strane. Pensavo fossero legate solo ai sogni o a un possibile ricordo di sua madre e invece stasera ho avuto le prove che qualunque cosa stia passando, diventa sempre più forte. Lei parla di una figura luminosa che l'aiuta ma dopo aver visto quello che è successo, inizio ad avere i miei dubbi, sempre se sia stata lei la causa - le parole del furetto morirono così tra i canti delle cicale mentre ancora si chiedeva perché avesse voluto rivelare una cosa così privata, proprio a colui che fino qualche ora prima lo aveva messo in ridicolo.
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