Detective Conan Forum

La mia prima fanfiction

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Neiro Sonoda
view post Posted on 16/11/2013, 19:58     +1   +1   -1




Yuki! Scusa il ritardo, ma non ti aspettavo così presto!
Avevo il capitolo 8 praticamente pronto da giorni... così, dopo che l'ho postato, ho pensato che nel pomeriggio potevo cominciare a battere il 9. Ho provveduto e volevo postarlo domani, anche perché ero convinta che nessuno avrebbe fatto caso all'aggiornamento di oggi!
Comunque, a questo punto, ti aspetto anche domani per un nuovo commento... Spero che il capitolo 9 possa piacerti, intanto parliamo un po' dell'8, che tra l'altro è uno dei miei preferiti, perché dimostra quanto è disposta a fare Ran per il suo Shinichi.

CITAZIONE (Yukiko Fujimine @ 16/11/2013, 14:50) 
Ho tirato un sospiro di sollievo!!! Shiho non è incinta e Shin era in ospedale per suo padre!! meno male!

Ti ho messo paura, eh? Scommetto che avevi creduto che fosse stata lei a telefonargli, quella sera che lui stava leggendo Conan Doyle, invece... sorpresa! :D
Eh, adesso il terreno di gioco è tutto di Ran... Shiho ha recitato la sua parte, ormai!
Ah, ti anticipo che le apparizioni della mamma di Shin non sono finite (cosa che spero ti faccia piacere)... ma vedrai più avanti!
Un bacione, ci sentiamo presto!
 
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view post Posted on 16/11/2013, 21:18     +1   +1   -1
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Domani sicuramente sarò qui visto che lo studio non mi appassiona molto in questi giorni -.-"
Più che altro hai messo la situazione facilmente intuibile (erroneamente) e quindi il trabocchetto ti è riuscito xD mi fa piacere che il risvolto sia per Ran, ma possiamo fidarci? :shifty: la presenza di Yuki è sempre un piacere e io ti aspetto nel mio topic! ;)
 
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Neiro Sonoda
view post Posted on 17/11/2013, 15:40     +1   +1   -1




Capitolo 9
La voce del cuore


Ran era esausta. Aveva passato tutta la giornata a girare di qua e di là, si sentiva intontita dal fuso orario e, come se non bastasse, i piedi le facevano un male cane. Quando aveva deciso di partire, infatti, li aveva infilati in fretta e furia in un paio di scarpe da ginnastica, senza nemmeno controllare quali e quanti segni le avessero lasciato le calzature che indossava alla festa di Sonoko. Adesso non ce la faceva proprio più, ogni passo era una tortura, avrebbe voluto soltanto lasciarsi cadere su un letto e non alzarsi per tre ore buone.
"Ran?"
La voce preoccupata di Shinichi giunse alle sue orecchie, facendola sussultare. Si voltò verso di lui.
"E' tutto a posto?"
Erano appena usciti dall'ospedale e non si erano scambiati neanche una parola. Ran annuì alla domanda, sforzandosi poi di assumere un tono normale quando disse: "Sì, sto bene".
"Ti vedo pallida" insistette lui. "Vuoi che ci sediamo un momento? Non so, da qualche parte..."
Lei scosse il capo, anche se quell'interessamento le faceva molto piacere.
"Va bene, allora vediamo di trovare un taxi, così ti accompagno in albergo. Dove hai detto che alloggi?"
"B-be'..." Ran stava per rispondere, ma all'improvviso si bloccò: si rese conto che non voleva tornare in hotel, nonostante fosse sfinita e le friggessero i piedi. Voleva stare con Shinichi.
Il pensiero la spaventava un po'. Come avrebbe fatto con suo padre? Già se n'era andata di nascosto, senza nemmeno avvertirlo e prima o poi si sarebbe svegliato... Se avesse scoperto che lei era da sola con Shinichi gli sarebbe venuto un accidente. E poi, era sicura che lui la volesse? Magari desiderava stare solo e riposarsi a dovere, dopo la giornataccia che aveva avuto...
Eppure, quell'impulso era troppo forte. Ora che aveva trovato Shinichi non voleva più lasciarlo andare. Mai più. Fu così che gli chiese con schiettezza: "Posso venire con te? Non mi va... di tornare in albergo".
Lui parve spiazzato. "Cosa?"
"Solo se per te non è un problema" precisò Ran arrossendo. Già si vergognava della sua richiesta.
"No, certo che no, ma... sei sicura?"
Lei annuì.
"Allora... se è così..."
Ran sospirò: forse aveva esagerato e l'aveva messo in imbarazzo, ma non ce l'aveva fatta a trattenersi. All'improvviso si sentì terribilmente in colpa, tuttavia ormai non poteva rimangiarsi quello che aveva detto. Poteva solo sperare che andasse tutto bene.

La casa dei signori Kudo era parecchio lontana dall'ospedale e fu una bella faticaccia arrivarci. Percorsero alcuni tratti a piedi e alla fine, quando si ritrovarono davanti alla porta d'ingresso, Ran ebbe la tentazione di gettarsi letteralmente per terra. Sentì che le gambe le cedevano e Shinichi dovette affrettarsi a sorreggerla.
"Tranquilla, siamo arrivati" mormorò, infilando la sua copia della chiave nella serratura. Ran si allontanò di scatto da lui, a disagio, mentre entravano tutti e due nell'atrio.
"Vuoi mangiare qualcosa?" chiese Shinichi gentilmente.
"No, grazie" si affrettò a rispondere Ran. "Mi accontento di un posto dove riposare".
"Se ti va, puoi farti una doccia. Credo che tu ne abbia bisogno".
"Ehm... D'accordo" disse lei intimidita.
"Vado a recuperarti le tovaglie e un paio di vestiti... o preferisci un pigiama?" domandò Shinichi.
"Il... il pigiama va benissimo, grazie" assicurò Ran.
Oddio, mi sento una scroccona, pensò.
Più tardi, mentre si rilassava sotto la doccia, si chiese se davvero aveva fatto la cosa giusta. Suo padre si era sicuramente svegliato e stava mandando maledizioni a tutto e a tutti... forse doveva almeno scrivergli un messaggio. Però, in fondo, era arrivata fin lì per Shinichi, no? Sperò che la sua presenza non lo disturbasse troppo... comunque, non sembrava infastidito.
Uscì dalla doccia, infilò i piedi ancora doloranti nelle pantofole che le erano state prestate, si asciugò per bene e indossò il pigiama, lasciando i capelli bagnati avvolti in un asciugamano. Aprì la porta del bagno e percorse il corridoio a passi lenti. Doveva assolutamente medicarsi i piedi, erano pieni di vesciche.
"Ehm... Shinichi?" chiamò, esitante. "C'è una cassetta del pronto soccorso o qualcosa del genere? Ho i piedi distrutti".
Lui sbucò da una camera. "Ti sei fatta male?"
"Non è niente di grave" precisò subito Ran. "E' solo che le scarpe..."
"Va bene, ho capito. Senti, siediti pure sul mio letto, vado a vedere cosa trovo per medicarti, ok?"
"Ma..." cominciò a protestare Ran, "posso fare da sola, tu devi riposarti..."
Shinichi la ignorò e Ran, sospirando, entrò nella sua stanza. Era un po' piccola e affollata di mobili e oggetti, ma molto carina: c'erano un letto singolo, un comodino con una bella lampada per leggere, un vecchio stereo e una libreria piena di volumi, la maggior parte dei quali erano probabilmente polizieschi. Ran prese posto ai piedi del letto, in silenzio. Forse avrebbe fatto meglio a non dire che aveva bisogno di una cassetta del pronto soccorso... In quell'istante, ecco tornare Shinichi. Le rivolse un sorriso e le si sedette accanto.
"Dai, fammi vedere questi piedi".
"Ma non serve, davvero..."
Lui scosse la testa, come se avesse di fronte una bambina testarda, e le afferrò un piede. Aprì la cassetta del pronto soccorso, che aveva posato sul guanciale, e tirò fuori una pomata e un rotolo di cerotti. Rassegnata, lei lo lasciò fare.
"Come diavolo ti è venuto in mente di mettere un paio di scarpe nuove per il viaggio?" borbottò Shinichi contrariato.
"Non ce le avevo durante il viaggio" ribatté subito Ran.
"Allora alla festa di Sonoko" dedusse lui.
Alla quale io non ero invitato, aggiunse tra sé.
"Sì, be'. Era una festa, no? Chi poteva immaginare che me ne sarei andata appena era cominciata?"
Lui era chino sul suo piede, ma Ran poté giurare di averlo visto sorridere.
"Sei stata veramente una pazza a venire fin qui, sai?" disse in tono diverito.
"Può darsi" ammise lei con uno sbadiglio. "Be', spero solo di non disturbarti troppo..."
"Ah, figurati". Shinichi scrollò le spalle e le applicò un cerotto con delicatezza. Ran dovette ammettere con se stessa che era davvero bravo a fare quelle semplici medicazioni. Era strano, però: da quando si conoscevano, ricordava di essere stata sempre lei a curargli piccole ferite e mai il contrario, soprattutto durante il periodo in cui lui giocava a calcio, perché si faceva male con molta regolarità.
Shinichi si occupò anche dell'altro piede, dopodiché prese la cassetta e si alzò. "Vado a farmi una doccia. Se vuoi puoi restare qui".
Ran annuì. "Va bene. Grazie di tutto".
Quando lui fu uscito, si lasciò cadere lunga distesa sul letto. Accidenti, era sfinita... Chiuse gli occhi quasi senza accorgersene.
Dovrei chiedere a Shinichi di prestarmi un phon, pensò vagamente. Ho ancora i capelli bagnati...
Poi non capì più nulla: era semplicemente piombata nel sonno. Si svegliò al suono di una familiare voce maschile e al tocco di una mano sulla spalla.
"Ran? Ran, mi senti?"
Sbatté le palpebre, assonnata, mettendo lentamente a fuoco il volto di Shinichi.
"Che c'è? E' già ora di andare a scuola?" mormorò confusamente.
"No, che dici! Siamo ancora a Los Angeles, Ran... Non volevo svegliarti, ma non devi dormire con la testa bagnata, può farti male".
Lei si tirò su con uno sbadiglio, sfregandosi gli occhi. Quando si rese conto che Shinichi era in accappatoio, avvampò. Oddio, certo che appena sveglia faceva un effetto micidiale vederlo così... Per di più, l'accappatoio era leggermente aperto e si scorgeva il petto nudo.
"Ehm, vado a prenderti il phon" mormorò lui esitante, accorgendosi del suo imbarazzo. Recuperò un paio di abiti per sé e uscì in fretta dalla stanza. Quando tornò, con l'asciugacapelli in mano, indossava anche lui un pigiama.
"Tieni" disse, porgendo il phon a Ran.
"Grazie. Ma tu?"
"Per me ci vuole un attimo. Faccio dopo" assicurò lui.
Tutte quelle premure cominciavano a mettere Ran seriamente a disagio, ma decise di non replicare. In fondo se l'era andata cercando... sperò di riuscire a ripagare Shinichi per quei favori, in qualche modo. Quando ebbe finito, si alzò per andare a restituirgli il phon e lo trovò nella camera di Yusaku e Yukiko.
"Che fai?" chiese, sorpresa.
"Mi preparo per andare a dormire, no? Nella mia stanza ci sei tu".
"Ah". Ran si sentì un po' stupida. "Se vuoi posso ridartela e sistemarmi da qualche altra parte".
"Ma va', che problema c'è?" fece lui.
"Be', come vuoi. Tieni l'asciugacapelli. E grazie ancora".
"Di niente. Ma smettila di ringraziarmi in continuazione, che è meglio".
Ran arrossì, però non disse nulla e tornò in camera di Shinichi, gettandosi sul letto. Stranamente, non aveva più tanto sonno. Ascoltò distrattamente il rumore soffocato del phon proveniente dalla stanza dei signori Kudo; forse poteva leggere un po' per addormentarsi, ma i gialli non erano certo la sua passione... D'un tratto, le caddero gli occhi sul vecchio stereo nell'angolo. Lo raggiunse e controllò se dentro c'era un disco. Trovò un CD di Mai Kuraki.
Mai Kuraki? E da quando Shinichi l'ascolta?, pensò aggrottando la fronte. Comunque, a lei non dispiaceva, per cui non perse tempo, accese lo stereo e mise play. Partì una musica dolcissima, simile a una ninna-nanna.

"Kimi no koto zenbu wakatteagetai kedo
Tsurakutemo gomakasu itsumo egao de
BUT I KNOW namida wo koraeteru ne zutto
Sono mune ga kowaresouna kurai.
(Voglio capire tutto di te
Anche quando ti si ferisce tu ancora provi a nasconderlo col tuo solito sorriso
Ma io so che stai combattendo per trattenere le lacrime tutto il tempo
Al punto che il tuo cuore può esplodere per il dolore.)

Tsuyogatteitemo kimi no hitomi wo mireba
Wakaru yo sugu ni ne YOU'RE MY BOYFRIEND
SO YOU CAN LEAN ON ME.
(Perfino quando ti fingi duro, guardando dentro i tuoi occhi
Vorrei saperlo subito, perché sei il mio ragazzo
Quindi puoi appoggiarti a me.)

Sono omoi wa todoiteru yo
Mune no oku ni hibiiteru yo
Kotoba ni dasanakutatte
I KNOW YOUR HEART soba ni iru yo
Ima wa tooku hanareteitemo
Mune no koe wa kikoeteru yo
Kotoba ni dasanakutemo wakaru yo
Zutto YOU'RE MY BOYFRIEND".
(I tuoi sentimenti mi hanno raggiunto
Stanno echeggiando profondi nel mio cuore
Tu non devi esprimerli a parole
Conosco il tuo cuore e sarò con te
Nonostante la possibilità di essere lontani proprio adesso
Io posso sentire la voce del tuo cuore
Io capisco perfino se tu non puoi esprimerti a parole
Per sempre, perché sei il mio ragazzo.)

Oddio, quella canzone arrivava dritta al cuore... Non l'aveva mai sentita prima, le stava facendo un effetto incredibile...

"GIRL KNOW kimi no koto
GIRL KNOW omou koto
Jibun wo semeteru kimi no kokoro
AND I KNOW namida wo
Misenai youni zutto
Fuan de mune ga ippai no toki mo
Tsuyogatteiru yome kimi no hitomi wo mireba
Wakaru yo sugu ni ne YOU'RE MY BEST FRIEND
SO YOU CAN LEAN ON ME.
(Ragazza, io so tutto di te
Ragazza, io so tutto ciò che pensi
Mai criticando te stessa, nel tuo cuore
E io lo so, stavi provando
A non mostrare le tue lacrime per tutto il tempo
Anche quando sei soffocata dall'insicurezza
Tu devi fingerti dura, guardando nei tuoi occhi
Io vorrei saperlo subito, perché sei la mia migliore amica
Quindi puoi appoggiarti a me.)

Sono omoi wa todoiteru yo
Mune no oku ni hibiiteru yo
Kotoba ni dasanakutatte
I KNOW YOUR HEART soba ni iru yo
Ima wa tooku hanareteitemo
Mune no koe wa kikoeteru yo
Kotoba ni dasanakutemo wakaru yo
Zutto YOU'RE MY BEST FRIEND..."
(I tuoi sentimenti mi hanno raggiunto
Stanno echeggiando profondi nel mio cuore
Tu non devi esprimerli a parole
Conosco il tuo cuore e sarò con te
Nonostante la possibilità di essere lontani proprio adesso
Io posso sentire la voce del tuo cuore
Io capisco perfino se tu non puoi esprimerti a parole
Per sempre, perché tu sei la mia migliore amica...)

Ran si perse letteralmente in quella scia di note e parole. La voce di Mai era così dolce... e il significato della canzone così bello...

"...Futari no kokoro tsunagu terepashii
Futari wo hikisaku mono nante nai
Omoitsuzuketeru yo doko ni itemo
Kokoro wa tsunagatteiru kara".
(I nostri cuori sono legati dalla telepatia
Non c'è nulla che possa separarci
Io continuerò a pensarti dovunque potrò essere
perché i nostri cuori sono uno.)


Ma perché diamine aveva un nodo alla gola? Come se dovesse piangere da un momento all'altro... Intanto, dopo una brevissima pausa, la canzone riattaccava...

"YES I KNOW kimi no koto
AND YOU KNOW watashi no koto mo
Shinjiatteiru kara daijoubu
SO YOU CAN LEAN ON ME..."
(Sì, io so tutto di te
E tu sai tutto di me
Noi possiamo aspettare perché contiamo l'uno sull'altro
Quindi puoi appoggiarti a me...)

Adesso capiva perché le era venuto il magone: quella canzone le faceva pensare a se stessa e a Shinichi, al loro rapporto...

"...Sono omoi wa todoiteru yo
Mune no oku ni hibiiteru yo
Kotoba ni dasanakutatte
I KNOW YOUR HEART soba ni iru yo
Towoko tooku hanareteitemo
Mune no koe wa kikoeteru yo
Kotoba ni dasanakutemo wakaru yo
Zutto YOU'RE MY BEST FRIEND".
(I tuoi sentimenti mi hanno raggiunto
Stanno echeggiando profondi nel mio cuore
Tu non devi esprimerli a parole
Conosco il tuo cuore e sarò con te
Nonostante la possibilità di essere lontani
Io posso sentire la voce del tuo cuore
Io capisco perfino se tu non puoi esprimerti a parole
Per sempre, perché tu sei il mio migliore amico.)


Qui il brano terminava e c'erano alcune frasi inglesi in sottofondo che Ran non riuscì a capire bene. Sospirò e spense lo stereo: era ancora più sveglia di prima. E sapeva perché.
Desiderava parlare con Shinichi per intraprendere il discorso che aveva pensato di fargli, che era lo scopo del suo viaggio in America.





E un altro capitolo è andato :D
Ma quant'è premuroso Shinichi? Che cucciolo quando si preoccupa per Ran e le dice di non dormire con la testa bagnata altrimenti le fa male... :wub: solo che lei, invece di sciogliersi dalla tenerezza, avvampa di rossore. Be', d'altronde se l'è trovato davanti all'improvviso con l'accappatoio leggermente aperto, è normale che le sia venuto un mezzo accidente, poverina!
No, cioè, che poverina e poverina: ha avuto la fortuna di intravedere il suo bel fisico... beata lei!
Vabbè, sto divagando... In fondo questo capitolo è all'insegna del romanticismo, non dello hot! Ho scelto la canzone di Mai Kuraki perché, tra quelle giapponesi che conosco, è senza dubbio la più indicata per Ran e Shinichi... anzi, diciamo pure che mi sembra fatta apposta per loro! Non per niente è stata scelta per diventare una delle tante ending dell'anime, accompagnando delle immagini di loro due da piccoli (adorabili, a mio parere :wub: ). Il testo l'ho preso su Internet, la traduzione italiana invece l'ho fatta io, sulla base di quella inglese (sempre trovata su Internet). Ci sarà sicuramente qualche imprecisione, ma ho cercato di fare del mio meglio per rendere l'idea.

Al prossimo capitolo!

Neiro
 
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view post Posted on 17/11/2013, 16:32     +1   +1   -1
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Neirooo che capitolo dolce e romantico!!!! comunque sempre nei limiti dei personaggi perchè cerchi di non discostarti dal loro carattere originale!!! complimenti!! Purtroppo però ci hai lasciato sul più bello, vogliamo tutti sapere il famoso dialogo
La scelta della canzone della Kuraki ci sta a pennello, adoro questa cantante e le sue numerose canzoni!!!! Anche la traduzione fila liscia e...chi non vorrebbe pernottare a Villa Kudo con Shinichi mezzo spogliato e con un accapatoio??? :shifty:
Ah domanda idiotissima: il pigiama che le ha prestato è di Yuki?
Alla prossima!!!!
 
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Neiro Sonoda
view post Posted on 17/11/2013, 19:52     +1   +1   -1




Ehilà, Yuki! Rispondo solo ora perché, dopo aver postato il capitolo, ho avuto molto da fare... Felicissima che ti sia piaciuto, tra l'altro è anche uno dei miei preferiti :)

CITAZIONE (Yukiko Fujimine @ 17/11/2013, 16:32) 
La scelta della canzone della Kuraki ci sta a pennello, adoro questa cantante e le sue numerose canzoni!!!!

Come ti ho detto, ritengo che quella canzone sia la più adatta per loro due... e anche a me piace moltissimo Mai Kuraki, l'ascolto sempre. Inoltre, la scena di Ran che ascolta la canzone è una delle prime che mi è venuta in mente, quando ho inventato questa storia.

CITAZIONE (Yukiko Fujimine @ 17/11/2013, 16:32) 
.chi non vorrebbe pernottare a Villa Kudo con Shinichi mezzo spogliato e con un accapatoio??? :shifty:

Veroooo!!!

CITAZIONE (Yukiko Fujimine @ 17/11/2013, 16:32) 
Ah domanda idiotissima: il pigiama che le ha prestato è di Yuki?

Ovviamente il pigiama è di Yuki... e di chi altri? Comunque, verrà detto esplicitamente nel prossimo capitolo...

CITAZIONE (Yukiko Fujimine @ 17/11/2013, 16:32) 
Purtroppo però ci hai lasciato sul più bello, vogliamo tutti sapere il famoso dialogo

Eh, lo so... Ma non preoccuparti, appena potrò comincerò a battere il resto. Ah, comunque non ho ancora letto il tuo "Pyromania", perché non sto seguendo l'ordine dell'indice iniziale, ma quello delle pagine... quindi "Pyromania" è più avanti, ma tanto prima o poi lo leggerò.
Ci risentiamo!
 
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view post Posted on 17/11/2013, 20:56     +1   +1   -1
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Sì infatti è molto bella come scena che lei se ne accorga con una canzone! Poi ti parlo per esperienza che i miei scritti sono tutti basati sulle canzoni!!! :)
Ah allora la mia domanda non era idiota, meno male...ogni tanto azzecco
Ah cacchio per la mia fic ti conveniva seguire l'ordine!! E' anche colpa mia che li ho postati in ordine non sequenziale, lo so -.-"
 
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Neiro Sonoda
view post Posted on 5/1/2014, 23:23     +1   +1   -1




Caspita, da quant'è che non aggiorno! Rimedio subito





Capitolo 10
Unirsi


La porta della camera di Yukiko e Yusaku era accostata, ma filtrava uno spiraglio di luce, segno che probabilmente Shinichi era ancora sveglio.
Che diamine fai qui?, si disse Ran. Non disturbarlo, torna a letto...
Titubante, sollevò il braccio e... bussò.
"Shinichi, sono Ran. Posso entrare?"
La voce di lui parve sorpresa: "Oh... sì, certo".
Ran spinse piano la porta e varcò la soglia timidamente. Shinichi era steso sul letto, con un libro in mano, e la lampada vicino a lui era accesa.
"C'è qualche problema?" chiese.
"Be'... no, in realtà no. E' solo che... non riuscivo a dormire e... e ho pensato che..." Ran s'interruppe. Si sentiva terribilmente stupida.
"Non ti stanchi a leggere dopo la giornata che hai avuto?" azzardò, tentando un sorriso.
"Naah, è un ottimo modo per rilassarmi. Anche perché lo so a memoria, questo libro. Praticamente mi basta un'occhiata alla pagina per ricordare le parole precise di un intero dialogo, senza neppure bisogno di leggerlo..." Shinichi posò il volume sul comodino e rivolse a Ran uno sguardo quasi divertito. "Piuttosto, tu vuoi fare una chiacchieratina notturna?"
"Ecco... i-in un certo senso..." balbettò Ran arrossendo.
"Bene, fai pure. Ti ascolto".
"Ti avevo detto che ero venuta qui... per parlarti" iniziò Ran torcendosi le mani. "Forse non è il momento più adatto, ma io... cioè, noi..." Trasse un respiro profondo e poi riprese, camminando avanti e indietro per la stanza: "Siamo stati separati per un mese. Credevo che, dopo quello che era successo, non sarei più riuscita a stare con te... e che tu non fossi il ragazzo giusto".
Fece una breve pausa. Non osava guardare Shinichi in faccia.
"Poi ho capito che... be', che non era quello che volevo. Stare senza di te, intendo. Così ho deciso che dovevo assolutamente dirtelo... e cercare di rimediare" concluse, le guance color porpora.
"Rimediare?" ripeté Shinichi. "Rimediare a cosa?"
"Al fatto di averti lasciato" mormorò lei, arrischiandosi a dare un'occhiata al suo viso.
Lui scosse la testa, incredulo. "Non dovevi rimediare a nulla, Ran. Sono stato io il primo a sbagliare".
"Questo lo so. Ed è anche vero che il tuo sbaglio è stato il più grave, però... io ho lasciato passare tutto questo tempo senza accettare le tue scuse. E ho baciato Eisuke..."
"Che cosa?!" sbottò Shinichi, tirandosi su.
"Alla festa" spiegò Ran, un po' vergognosa. "Be', in realtà è stato lui... Ma in quel momento ho capito che volevo solo te, così l'ho mollato e sono corsa fino a casa tua. Soltanto che tu... be', non c'eri, eri già partito".
"Ma guarda un po'! Allora stavi per consolarti a dovere, eh?" la canzonò lui.
"Non ho mai pensato di farlo... forse solo per un attimo. E comunque, alla fine ho capito cosa volevo".
"Quindi hai chiesto informazioni al dottor Agasa e sei arrivata fin qui trascinandoti dietro il vecchio Kogoro?"
"Già. All'inizio, in realtà... Insomma, non sapendo di tuo padre, ho pensato... ho pensato che fossi andato da Shiho, a New York".
Shinichi spalancò gli occhi. "Cosa?"
Ran annuì.
"Ma se sapevo a stento dove sta! E poi cosa cavolo ci sarei andato a fare da lei, me lo spieghi?"
Nessuna risposta. Shinichi emise un lungo sospiro.
"Ran... guardami, per favore".
Lei alzò lo sguardo e incontrò i suoi splendidi occhi color dell'oceano. Sentì il cuore accelerare i battiti.
"Io non provo niente per Shiho. E' soltanto un'amica, niente di più. Quella notte... ero ubriaco perso. E non ricordo niente di quello che è successo, a parte quando eravamo al bar, all'inizio della serata. Dopodiché, buio totale".
Ran continuò a tacere.
"Tu... mi sei mancata da morire in queste settimane. Ma certo non andavo a consolarmi con lei. Mi capisci?"
Scese il silenzio. I due ragazzi continuavano a scrutarsi.
"Che cosa ha detto, quando sei comparsa a New York?" chiese poi Shinichi.
"Che tu non c'eri e che non sapeva niente di te. Non vi siete sentiti più da quella volta... giusto?"
"Esattamente. Volevo che si dimenticasse un po' di me e provasse a ricostruirsi una vita".
"E ha detto... ha detto che, secondo lei, tu mi ami ancora".
Shinichi sorrise. "Be', aveva ragione. Ma sei liberissima di non crederci, se vuoi".
Ran arrossì e non replicò. Shinichi la contemplò divertito.
"Sai... il pigiama di mia mamma ti sta bene".
"Stupido" borbottò lei in maniera indistinta.
"No, dico sul serio! A proposito, spero che papà stia bene e che sia tutto a posto..." aggiunse lui pensoso, ricordando che i suoi genitori erano ancora in ospedale.
"Ma sì, vedrai che è completamente fuori pericolo" si affrettò a dire Ran, in tono rassicurante. Lui annuì, ma si vedeva che era preoccupato.
"Shinichi?" lo chiamò Ran incerta.
"Mmh?"
"Ho trovato... un CD di Mai Kuraki nella tua stanza. Non sapevo ti piacesse, come cantante".
"Ah, ma quello è di mia madre! Lo stavi ascoltando, giusto?"
"Esatto. Però ho sentito solo una canzone".
"E come mai?" chiese Shinichi.
Ran esitò. "Dopo averla ascoltata... ho capito che dovevo venire a parlarti subito. Perché... perché quella canzone mi ha fatto pensare a noi due" confessò, fissandolo intensamente.
Le guance di lui si tinsero appena di rosso. "Che cosa diceva?"
"Parlava di un ragazzo e una ragazza che... sono più che amici, si conoscono bene e sono in sintonia. Dicono che niente può separarli perché contano l'uno sull'altro".
"Niente può separarli" ripeté lui. "E contano l'uno sull'altro. Tu pensi che sia così, Ran?"
"Be'... se riescono a perdonarsi a vicenda i propri errori, direi di sì".
"E allora vieni qui" mormorò Shinichi piano. Lei lo raggiunse e gli si sedette accanto.
"Lo sai... mi sei mancato da impazzire" ammise in un soffio.
"A chi lo dici" rispose lui, stringendola a sé. "Almeno tu eri sempre circondata da persone deliziosamente comprensive... Io non ho fatto che sorbirmi i rimproveri delle tue amiche, all'inizio".
"E Hattori, scusa? Non stava dalla tua parte?"
Shinichi scoppiò a ridere. "Sì, ma non faceva che prendermi in giro... 'Kudo, perché diavolo sei andato a fidanzarti se ti piace stare con più donne?'. Oppure: 'Ma davvero non ricordi niente di quella sera?'. E cose del genere..."
Ran sorrise. "Be'... Io in realtà sono felice che tu non ti ricordi".
"Anch'io" ammise lui, continuando a tenerla abbracciata. Le posò un bacio sulla fronte e aggiunse: "Per me è come se non fosse accaduto nulla... Cioè, lo so che tu ne hai sofferto ed è normale, poi ci sono stato male pure io... ma direi di metterci una bella pietra sopra, sei d'accordo?"
"Certo" rispose Ran annuendo. "E adesso fatti salutare per bene..."
Sollevò la testa e lo baciò, assaporando il profumo e la morbidezza delle sue labbra, intrecciando la lingua con la sua, mentre Shinichi reagiva con entusiasmo e intanto le accarezzava la schiena con le mani. La passione crebbe, spingendoli a rendere l'incontro delle loro bocche quasi vorace... Erano seduti, ma entrambi persero l'equilibrio e si trovarono coricati, Shinichi sul letto e Ran praticamente distesa sopra di lui.
"Oddio, scusa..." Lei si tirò su immediatamente. "Ti ho fatto male?"
"Be', sei abbastanza pesante, direi..."
"Scemo!"
"E' vero!" replicò lui. Ran rise.
"Dai, mi sa che è meglio se ti lascio riposare. Non hai dormito neanche un po' e sicuramente ne hai bisogno". disse, facendo per alzarsi.
"Ehi, aspetta!" protestò Shinichi. "Perché non rimani qui?"
Le guance di Ran si imporporarono. "Qui... con te?"
"Be', perché no?" ribatté Shinichi, ma anche lui era arrossito. "Dopotutto, sei venuta in America per me, no?"
"O-ok". Ran tornò sul letto e tutti e due si infilarono sotto le lenzuola, coprendosi le gambe. Erano ancora rossi in viso e inizialmente mantennero una certa distanza. Poi Shinichi abbracciò timidamente la ragazza.
"Mi spieghi perché siamo così?"
"Così... come?"
"Imbranati, ecco. E' come se avessimo... paura".
"Lo siamo sempre stati" osservò Ran. "Perché ti poni il problema?"
"Forse è il momento di cambiare" azzardò lui. "Non trovi?"
"Uhm... dubito che ci riusciremmo" commentò lei in tono scettico.
"Ah sì?" Shinichi le infilò una mano sotto la maglia del pigiama e le sfiorò la pancia. Ran lo guardò con gli occhi sgranati e lui si ritrasse all'istante, arrossendo.
"Scusa" disse subito.
"No, figurati".
Scese un silenzio molto imbarazzato. Poi Ran gli appoggiò una mano sul petto.
"Mi dispiace" mormorò. "Così sembra che non voglia stare con te. Ma non è vero".
"Tranquilla, lo so".
"E' che... io..."
"Non siamo ancora pronti per certe cose, probabilmente" sospirò Shinichi.
Sì, sarà così, pensò Ran. Eppure si sentiva strana, come in attesa di qualcosa. Giocherellò distrattamente con la maglia del pigiama di Shinichi, in corrispondenza degli addominali.
"Senti..."
"Che c'è?" fece lui con calma.
"Posso... togliertela?" Ran sollevò un lembo di stoffa, impacciata. Non capiva da dove le fosse venuta un'idea simile e, a quanto pareva, non lo capiva neppure Shinichi.
"Se... se vuoi". Il suo tono era perplesso.
Ran tirò su la maglia lentamente, fino a scoprirgli il torace.
"Ti dispiace... se ti accarezzo un po'?" chiese, vergognosa.
"No-no... fai pure" disse lui in fretta, ancora spiazzato.
Lei passò una mano sulla sua pelle calda, inizialmente con una certa esitazione, poi con più sicurezza. Era felice di vedere che non era rimasta traccia dei graffi lasciati da Shiho e pian piano si sentì meno goffa e nervosa. Le venne in mente che era la prima volta che toccava il petto di Shinichi quando era nudo. Era una sensazione del tutto nuova, forse per via del lieve calore emanato dalla pelle, o per la sua consistenza piacevole al tatto... Seguì il profilo dei muscoli con attenzione, soffermandosi brevemente sui pettorali.
"Hai un bel fisico" osservò.
"Ah... Grazie". Era chiaro che Shinichi si sentiva un po' imbarazzato da quel suo nuovo atteggiamento.
"Cioè, in realtà l'ho sempre saputo. E' solo che... be', è la prima volta che ti tocco così".
Lui non disse niente. Ran cominciò a temere di averlo messo troppo a disagio.
"Vuoi che smetta?"
"Ma no, non è quello... E' che vorrei... cioè, se a te non dispiace... vorrei accarezzarti un po' anch'io".
Ran sgranò gli occhi. "Oh... Sì, certo che puoi. Ehm, dove?"
"Ah... Dove vuoi, va bene... qualunque posto".
Entrambi evitavano accuratamente di guardarsi.
Siamo proprio due frane, pensò Ran. Si sfilò i pantaloni del pigiama e sollevò appena una gamba. Shinichi le posò una mano sul ginocchio, poi la spostò verso la coscia. Ran sentì un calore improvviso diffondersi in tutto il suo corpo e il viso che andava in fiamme. Si augurò che lui non si accorgesse di nulla.
Chissà se le mie gambe gli piacciono?, si ritrovò a pensare.
A un certo punto, Shinichi ritrasse la mano come se si fosse scottato.
"Che c'è?" chiese lei allarmata.
"C'è che mi sono stufato! Si vede lontano un miglio che non vediamo l'ora di... E tutto quello che riusciamo a fare è comportarci da stupidi!"
Sbuffò e si tolse il pigiama. Era rosso in viso, ma sembrava determinato.
"Ma, Shinichi..." protestò Ran. "Si vede che... che non siamo in grado di gestire la cosa, ecco".
Lui giocherellò con il bordo superiore dei boxer. "Ma tu vuoi?"
"Non lo so... Non mi sono mai trovata in una situazione simile. Comunque, possiamo provare... almeno a rimanere nudi" azzardò lei, avvampando ulteriormente.
Sono diventata una stufa ambulante...
"E allora proviamoci, no? Io sono pronto".
Così si spogliarono del tutto, con dita tremanti e incerte. Ran aveva ancora le mutande, quando si rese conto che Shinichi era già completamente nudo... Il cuore le schizzò in gola, martellando furiosamente, e i battiti non rallentarono affatto nel momento il cui lui le puntò gli occhi addosso.
Mi sta guardando il seno... Mi sta guardando il senooo!!
Per un attimo, Ran sperò che il letto e il pavimento si spalancassero per inghiottirla, tanto si sentiva a disagio.
"T-ti prego... non fissarmi in quel modo..." balbettò, quasi in tono supplichevole.
"Scusa". Shinichi distolse lo sguardo. "Però... sono ancora più belle di quanto ricordassi".
A Ran per poco non venne un accidente. "Co-cosa? Vuoi dire che... che tu avevi già...?"
Lui rise, impacciato. "Non ricordi che ho fatto il bagno alle terme con te, quando ero Conan?"
"Oh... Già, è vero..."
"Non dovresti proprio vergognarti di me, dato che ti ho già vista".
"Che c'entra!" sbottò Ran accalorandosi. "Io non l'avrei mai permesso, se avessi saputo che eri tu..."
"Questo non cambia la sostanza delle cose... Posso accarezzartele?"
"Che... che...?!"
Oddio, mi manca l'aria... Calma, Ran, respira...
"Vabbè, se devi sconvolgerti così, è melgio che lasciamo perdere tutto" commentò Shinichi. In qualche modo, stava recuperando il suo solito atteggiamento un po' sfrontato.
"Si può sapere dove hai preso tutta questa disinvoltura, così all'improvviso?"
"Dato che in genere sono sicuro del fatto mio, non vedo perché stavolta dovrebbe essere diverso. Non posso certo lasciarmi sopraffare dall'imbarazzo".
Ran sospirò. "Sono sempre io quella che si sente inadeguata".
Lui sorrise comprensivo. "Dai, vieni qui. Non ti faccio niente se non vuoi, promesso".
"Non è che non voglia... E' che non so come... come comportarmi, come cominciare..."
"Lasciati aiutare, allora". Shinichi cinse i fianchi di Ran e, con tenerezza, l'attirò a sé. Lei gli appoggiò la testa sulla spalla e chiuse gli occhi per un attimo. Si sentì molto più tranquilla e serena quando lui iniziò a sfiorarle i capelli, lisciandoli con mano leggera.
"Hai visto che va tutto bene?"
Ran annuì. "E' vero. Senti, Shinichi... io ho deciso, ci voglio provare sul serio. Anche se... non abbiamo le protezioni, ora che ci penso".
"Stai tranquilla, farò il bravo... mi ritirerò in tempo, ok?"
"E se non ci riesci?"
"Riuscirò, vedrai".
Lei fece una smorfia."Dimenticavo che per te non è la prima volta..."
"E' come se lo fosse. Non mi ricordo com'è stato quella notte, lo sai".
"Però non sei nervoso quanto me. Cioè, adesso un po' mi è passata, ma..."
"Ran, è normale essere nervosi. Non l'abbiamo mai fatto prima, è una situazione nuova per tutti e due. Se poi pensi che ci abbiamo messo un secolo solo per dichiararci..."
"Va bene, adesso basta. Muoviamoci, prima che perda lo spiritò d'iniziativa". Ran si tolse le mutande e le lanciò sul cuscino. Shinichi rise.
"Ok".
Si sistemarono in una posizione comoda per entrambi. All'inizio si limitarono a scambiarsi baci appassionati, sul viso e lungo il collo, sulle spalle e sulle clavicole; poi presero ad accarezzarsi reciprocamente, come per prendere confidenza ognuno col corpo dell'altro. La mano di Shinichi si soffermò sul petto di Ran, toccando il seno sinistro, morbido e pieno, e poi il destro, altrettanto tornito e perfetto. Il contatto scatenò in lei una scossa di piacere incredibile; d'istinto, si aggrappò saldamente a lui, allargando le gambe.
Shinichi era palesemente eccitato, tuttavia la sua voce tradì una nota di apprensione, nel momento in cui parlò.
"Io faccio più piano che posso, va bene?" disse in un sussurro. "Se senti molto male, fammene un po' anche tu. Che so, stringimi il braccio o qualcosa del genere..."
"Ok" assentì Ran in un bisbiglio.
Lui le fece una carezza sulla coscia, percependo la vaga rigidità dei suoi muscoli. Era ancora tesa, sebbene si sforzasse di apparire naturale... Be', anche lui era un po' ansioso, nonostante l'impazienza.
Forza, ora o mai più, si disse. Trasse un breve respiro e scivolò dentro di lei.
Per un attimo Ran ebbe un sussulto, poi avvertì un delizioso brivido caldo lungo la schiena e desiderò che lui si facesse spazio all'interno del suo corpo, che diventasse parte di lei... Si strinse più forte attorno ai fianchi di Shinichi e lo sentì spingere. Faceva davvero male... Ran non voleva mettersi a gridare, così serrò gli occhi e si morse la lingua, ma non poté evitare a due piccole lacrime di scivolarle lungo le ciglia. Un'ultima resistenza, un gemito soffocato che le risuonò in gola e poi lui fu libero di muoversi. Ran udì il suo respiro accelerato, percepì il tocco delicato delle sue labbra sulle proprie guance... Intanto, i muscoli si rilassavano e il dolore si affievoliva, lasciando il posto a una sensazione nuova, indescrivibile... Aprì gli occhi e, mentre Shinichi leccava le minuscole tracce delle lacrime che le avevano bagnato appena il viso, iniziò a muoversi assieme a lui. Lo sentiva dentro di sé, avvertiva i suoi movimenti quasi come propri e ne seguiva il ritmo, mentre un calore dolce e soffuso le si diffondeva lungo tutto il corpo. Inebriata dall'odore di lui e dalle carezze che le faceva, era pervasa da un arcobaleno di emozioni e stati d'animo: godimento, benessere, felicità, eccitazione...
Aveva il fiato corto e traeva respiri bruschi e irregolari. Shinichi faceva altrettanto, completamente perso nella marea di sensazioni che stava provando. Non ricordava di essersi mai sentito così... Era come se il suo corpo fosse una cosa sola con quello di Ran, o come se lei rappresentasse il suo luogo di appartenenza, il nido che era destinato ad accoglierlo dentro di sé. La scossa elettrica del piacere e la dolcezza dell'amore lo colmarono interamente.
"Ran... ti amo" mormorò, fra un ansito e l'altro.
Lei lo baciò e il suo respiro le entrò in gola, mentre gli lambiva le labbra con la lingua, spaziando poi all'interno della sua bocca... Shinichi rispose al bacio con pari ardore, ma all'improvviso si staccò da lei quasi bruscamente e Ran avvertì che si tirava indietro, sciogliendo la loro unione.
"Hai... sporcato il letto?" gli domandò poi ansante, mentre si lasciava cadere accanto a lei.
"Che t'importa?" rispose lui, sforzandosi di riprendere fiato. "Accidenti... è stato incredibile..."
"Già..."
Rimasero in silenzio, il respiro ancora affannoso, i battiti del cuore che si regolarizzavano lentamente. Poi Shinichi chiuse gli occhi.
"Sei stanco?" chiese Ran, sfiorandogli una spalla, mentre si copriva col lenzuolo.
"Lo farei altre cento volte".
"Altre cento? Ma è impossibile!"
"Comunque, credo che mi convenga riposare un po', o domattina sarò uno straccio".
Lei annuì con vigore. "Hai ragione, dopo la giornata che hai passato ne hai proprio bisogno. Io almeno mi sono fatta una mezz'ora di sonno, prima..." Si voltò verso Shinichi in attesa di una risposta, ma lui non disse nulla: aveva ancora gli occhi chiusi, probabilmente stava già scivolando nel sonno. Ran si sistemò il cuscino e allungò la mano per spegnere la lampada, soffermandosi un attimo a guardare il volto del ragazzo; la sua espressione era così adorabile che le suscitò un'ondata di tenerezza incontenibile. Gli diede un lieve bacio sulla guancia (lui si mosse appena, ma non aprì gli occhi), lo coprì un po' col lenzuolo e infine schiacciò l'interruttore della lampada.
Il buio calò nella stanza e Ran, felice e soddisfatta, cadde tra le braccia di Morfeo nel giro di pochi secondi.
Si erano riuniti. Nulla avrebbe più potuto dividerli.






Questo capitolo è stato una bella faticaccia! Non sono del tutto convinta del risultato, ma al momento non riesco a fare di meglio. Il fatto è che non volevo far finire Ran e Shinichi a letto tanto facilmente, dopotutto sono notoriamente dei timidi e non volevo che questa loro caratteristica venisse meno. Poi c'era il discorso di Ran... Spero che l'insieme non risulti noioso
Ammetto però che ci sono alcune parti di cui sono soddisfatta... Per esempio, quella in cui Ran toglie la maglia a Shinichi e gli chiede se può accarezzarlo un po': mi immagino la faccia da tonno che fa di fronte a una richiesta del genere! Però, dai, qualche merito lui ce l'ha, visto che ha insistito perché Ran restasse in stanza :D E comunque non si può dire che lei abbia avuto chissà quale iniziativa... "Vuoi che smetta?" Ah, beata ingenuità! Quello stava cominciando a eccitarsi... vabbè, lasciamo stare.
Ad ogni modo, ho pensato di far prendere la situazione in mano a Shinichi, dopotutto è sempre un uomo, per quanto tonno :D E va detto che Ran ha fatto la sua parte, perché l'ha seguito fino in America e l'ha raggiunto in stanza, anche se la sua intenzione era semplicemente quella di parlare con lui.

Dimenticavo: questo è praticamente l'ultimo capitolo!
Dopo ci saranno solo l'epilogo e una breve conclusione

Edited by Neiro Sonoda - 12/1/2014, 19:08
 
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view post Posted on 6/1/2014, 16:03     +1   +1   -1
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Ciao Neiro! Ammetto di averlo letto ieri sera appena postato ma per me era tardi e non avrei scritto un commento sensato.
Premetto che è il tuo capitolo più ben riuscito e anche ben descritto, con calma e curato! :)
Ho gradito molto che ti focalizzassi sull'imbarazzo dei due, poi uno di loro doveva prendere l'intraprendenza e infatti così è stato.
(Shin, allora sono riuscita a insegnarti qualcosa :cry: ahahahah).
Demenza a parte, l'atto in sè è stato molto toccante e dettagliato, come ho già detto non immediato ma con le giuste titubanze che si possono avere in momenti così delicati.
La parte iniziale dell'accarezzamento l'ho trovata molto dolce, rispecchiando un po' i loro veri caratteri originari goshoniani poi si avanza sempre con calma ma dritti al punto, con un po' di dolore da parte di Ran come è normale che sia.
Molto bella la parte in cui lui le asciuga le lacrime!!
Anche la conclusione l'ho trovata perfetta, mentre Ran spegne la luce e quel tonno ormai diventato squaletto della situazione di addormenta pacificamente!
Complimentoni ancora ;)
 
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Neiro Sonoda
view post Posted on 6/1/2014, 23:46     +1   +1   -1




Eccola, la mia più affezionata lettrice... sempre puntuale, Yuki (Io invece sono sempre in ritardo ).

Dunque... felicissima che hai gradito! Io non ero molto convinta di aver fatto un buon lavoro, invece a quanto pare ce l'ho fatta, eh?

CITAZIONE (Yukiko Fujimine @ 6/1/2014, 16:03) 
è il tuo capitolo più ben riuscito e anche ben descritto, con calma e curato! :)

Grazieee!! Quasi mi commuovo...

CITAZIONE (Yukiko Fujimine @ 6/1/2014, 16:03) 
(Shin, allora sono riuscita a insegnarti qualcosa :cry: ahahahah).

Verooo!

CITAZIONE (Yukiko Fujimine @ 6/1/2014, 16:03) 
La parte iniziale dell'accarezzamento l'ho trovata molto dolce

Direi che ci voleva... Desideravo un'atmosfera molto diversa da quella della notte di Shinichi con Shiho

CITAZIONE (Yukiko Fujimine @ 6/1/2014, 16:03) 
l'atto in sè è stato molto toccante e dettagliato, come ho già detto non immediato ma con le giuste titubanze che si possono avere in momenti così delicati.

Ho cercato di essere "realistica", se così si può dire... Sappiamo tutti quanto sono tonni Ran e Shinichi :D

CITAZIONE (Yukiko Fujimine @ 6/1/2014, 16:03) 
Anche la conclusione l'ho trovata perfetta, mentre Ran spegne la luce e quel tonno ormai diventato squaletto della situazione di addormenta pacificamente!
Complimentoni ancora ;)

Ah ah, divertente questa :lol: Grazie dei complimenti, vogliono dire molto per me, davvero :)
 
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view post Posted on 7/1/2014, 18:43     +1   -1
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Tutti meritatissimi ;)
 
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Neiro Sonoda
view post Posted on 12/1/2014, 19:00     +1   -1




Epilogo


Shinichi si svegliò la mattina presto, colmo di un senso di pace e appagamento che inizialmente non riusciva a spiegarsi. Poi ricordò quello che era successo la sera prima e si sentì ancora meglio. Aveva fatto l'amore con Ran... e aveva provato una sensazione meravigliosa stando con lei, facendola sua... Si voltò a guardarla: dormiva placidamente a pancia in su, con un sorriso aperto disegnato sulle labbra piene, come se stesse facendo il più bel sogno del mondo. Era incantevole, pensò lui, l'innocenza del suo viso e la perfezione dei suoi lineamenti la facevano sembrare quasi un angelo. Aveva il respiro calmo e regolare e i capelli scuri incorniciavano deliziosamente il suo profilo, scendendo fino alla schiena nuda, accarezzando le spalle candide, come un tessuto morbido. Il lenzuolo le arrivava fino all'ombelico, segnando i contorni del suo fisico aggraziato e lasciando scoperti i bei seni rotondi e la parte superiore dell'addome.
Shinichi le depose un bacio fuggevole sulla tempia, poi uscì in silenzio dalla camera, andò a recuperare un paio di mutande e si avviò verso il bagno. Questa volta non aveva alcun segno visibile della notte appena trascorsa, ma ricordava tutto, nei minimi particolari. Non c'era bisogno che fosse il suo corpo a rammentargli cos'era successo.
Si sciacquò rapidamente la faccia e uscì dal bagno. Senza curarsi di indossare alcun indumento, entrò in cucina per bere qualcosa, e mentre si avvicinava al frigorifero...
"Buongiorno, Shin-chan!"
A Shinichi venne quasi un infarto. Sulla soglia della stanza c'era Yukiko, in vestaglia e con il viso tirato dalla stanchezza, ma con lo sguardo perfettamente vigile.
"Ma-mamma!" esclamò spiazzato. "Quando sei rientrata?"
"Verso l'alba" rispose lei con un sorriso. "Non mi aspettavi, eh?"
"Be', in realtà..."
"Qualcosa mi dice che stanotte hai avuto un tantino da fare" proseguì Yukiko maliziosa. "O mi sbaglio?"
Shinichi arrossì. Non sapeva proprio che dire e la cosa non gli piaceva affatto. Sua madre rise.
"E allora? Com'è stato?"
"Che... Di che parli?" fece lui, fingendo di non capire.
"Dai, non prendermi in giro! Vi ho visti, sai. Dormivate nello stesso letto, anzi, nel mio letto, senza niente addosso e con una faccia soddisfatta..."
"Mamma!" protestò Shinichi.
"Va bene, ho capito. Non ti chiederò più nulla, sei sempre stato riservato su certi argomenti. Spero solo che abbiate fatto attenzione. Sai... non voglio diventare nonna così presto".
"Mamma!" gridò di nuovo lui. "Non sono nato ieri!"
"Certo che no" commentò Yukiko, facendogli l'occhiolino. "Il mio piccolo uomo..." aggiunse con affetto, scompigliandogli i capelli.
"Piuttosto, come sta papà?" chiese Shinichi.
"Bene, è fuori pericolo. Ti manda i suoi saluti, sai, è rimasto sveglio per un po'... Quando sono andata via, però, dormiva. E a proposito di padri" Yukiko emise un sospiro, "Kogoro è venuto all'ospedale ed era fuori di sé. Ha detto che Ran è sparita e non gli ha dato più notizie".
"Maledizione!" esclamò Shinichi. "E adesso?"
"Sono riuscita a convincerlo a tornare in albergo, ma... credo sia ancora piuttosto arrabbiato. Quando gli ho detto che probabilmente eravate qui da soli è uscito di testa. Si è calmato solo quando gli ho assicurato che sarei rientrata subito e vi avrei tenuti d'occhio".
"E come mai non l'hai fatto?"
"Appena Kogoro è andato via si è svegliato tuo padre... E poi ho pensato di concedervi una bella occasione, no?"
Shinichi arrossì nuovamente.
"In realtà non immaginavo che... che l'avreste fatto sul serio. Non siete mai stati molto intraprendenti in amore ed ero sicura che per voi fosse ancora troppo presto. Credevo solo che aveste bisogno di una possibilità per chiarirvi, dato che lei è venuta fin qui nonostante vi foste lasciati".
"Sì, be'. In effetti dovevamo parlare" ammise Shinichi.
"Capisco. Adesso però corri a svegliare la tua Ran: temo che suo padre possa venire qui da un momento all'altro, quell'uomo ne sarebbe più che capace... E non vorrei che si scatenasse un putiferio".

"Ran? Ran, svegliati..."
Qualcuno la chiamava con voce sommessa. Si costrinse ad aprire gli occhi e vide il volto di Shinichi a pochi centimetri dal suo.
"Buongiorno" la salutò lui. "Passato una bella nottata?" aggiunse, un brillìo intenso nello sguardo, mentre si allontanava un po' dal letto.
Ran sbadigliò. "Uhm, sì". Aveva voglia di rimettersi a dormire all'istante...
"Ti consiglio di alzarti, se non vuoi incappare in seri guai" commentò Shinichi, facendo per voltarsi.
"Che guaio potrebbe capitarmi? Peggiore di quello che ho passato stanotte?" lo canzonò lei con un altro sbadiglio, mentre cercava di svegliarsi per bene. Notò che lui non aveva niente addosso, a parte un paio di boxer, ma non si sentì in imbarazzo; anzi, pensò che in quel modo era veramente bello. Le tornò in mente tutto quello che era successo il gorno prima e sorrise.
"In realtà ho passato la notte migliore della mia vita" confessò d'un fiato. Shinichi tornò a guardarla e sorrise a sua volta.
"Così mi fai venire voglia di un bis... Anche perché tieni un po' di mercanzia in bella mostra" osservò maliziosamente.
Ran arrossì, rendendosi conto che il lenzuolo avvolgeva il suo corpo soltanto fino alla vita, mentre la parte superiore era totalmente scoperta. Shinichi ne approfittò per darle un buffetto sul seno nudo.
"Dai, alzati. Se tuo padre ti trova così, ci uccide".
"Mio padre? O mio Dio!" Ran balzò letteralmente in piedi, sconvolta. "Non gli ho mandato neanche un messaggio! Mi sono completamente dimenticata... Mi avrà data per dispersa!" Cominciò a girare frenetica per la stanza, in cerca di qualcosa da indossare. Shinichi la afferrò delicatamente per un braccio.
"Ran, stai calma..."
"Come faccio a stare calma? Cosa ho combinato?! Devo andare da lui..."
"Non ce n'è bisogno, probabilmente verrà qui..."
"Oh, no! Se vede il lenzuolo sporco e il letto disfatto capisce tutto! Dobbiamo..."
"Vuoi fermarti un attimo, per favore?" sbottò Shinichi. "Tuo padre sa che sei qui perché gliel'ha detto mia mamma... E' andato come una furia all'ospedale, ma lei lo ha fatto ragionare e gli assicurato che tu stavi bene e che probabilmente eri con me".
"E pensi che questo abbia tranquillizato mio padre? L'idea di noi due da soli in una casa..."
"Mia mamma gli ha promesso che ci avrebbe raggiunti subito" spiegò Shinichi. "E che ci avrebbe tenuti d'occhio. Solo che poi... Insomma, è rincasata all'alba, ma questo Kogoro non lo sa".
"E' rincasata? All'alba? Quindi... ci ha visti dormire nel suo letto!" esclamò Ran, arrossendo per l'ennesima volta.
"Be', sì".
"Oddio, che vergogna! Io ero... ero..."
"Lo sei ancora, Ran" le fece notare Shinichi. Prima che lei potesse protestare, le cinse la vita con un braccio. "E ammetto che la cosa mi fa venire strane idee..."
"Piantala! Fammi rivestire" lo rimbrottò lei, in un tono che lo fece ridacchiare.
"Dai, vado a recuperarti la maglia e i pantaloni che indossavi ieri".
Ran sbuffò. "Sì, però..."
"Cosa?" fece Shinichi.
"Prima vestiti. Non voglio che vai girando per casa in mutande".
Shinichi scoppiò di nuovo a ridere. "Cos'è, fai la gelosa? Guarda che c'è solo mia madre qui".
"Non m'interessa".
"Va bene, agli ordini".
Più tardi, quando furono entrambi vestiti di tutto punto, Ran afferrò il copriletto stropicciato e ispezionò le lenzuola.
"Ci sono due piccole macchie di sangue" osservò, quasi iin tono di scusa.
"Be', hai fatto la tua parte" replicò Shinichi scrollando le spalle. Ran non disse niente.
"Che c'è? Ti vergogni?" chiese lui, posandole una mano sul braccio. "Guarda che ho sporcato anch'io".
"E' il letto dei tuoi genitori..."
"Embè? Che problema c'è, scusa? Le lenzuola si lavano".
Lei sospirò. "Tua mamma che ha detto?"
"Niente, cosa volevi che dicesse? Di fare attenzione e bla bla bla..."
"Be', abbiamo fatto attenzione" commentò Ran. "Su quello siamo stati abbastanza impeccabili... Almeno credo".
"Senti, a proposito delle macchie di sangue..." esordì Shinichi, mentre portavano le lenzuola sporche in bagno.
"Sì?"
"Non è che... Insomma, hai sentito molto male?"
Ran sbatté le palpebre. "Ti preoccupi?" domandò poi, intenerita.
"Che vuoi? Credo sia... normale" protestò lui, un po' imbarazzato.
"Quando fa il premuroso sei adorabile. Non ti ho ancora ringraziato abbastanza per le le gentilezze di ieri sera... Comunque, stai tranquillo, non ho avuto alcun problema. Tutto sommato, ti ho trovato abbastanza delicato... per quanto fosse possibile".
"Be'... grazie, allora".
Andarono a sistemare le lenzuola nuove sul letto dei signori Kudo, poi si avviarono in cucina, dove li aspettava Yukiko e aleggiava il buon aroma del suo caffè.
"Ran, tesoro!" esclamò cordiale, correndole incontro.
"Ehm... salve, signora" salutò lei, impacciata.
"Prendi qualcosa, ho appena fatto il caffè... Shin-chan, siediti anche tu".
Lui alzò gli occhi al cielo. Avrebbe continuato a chiamarlo in quel modo fino ai trent'anni, ne era certo.
Presero posto tutti e tre e fecero una buona colazione. Yukiko li informò dettagliatamente delle condizioni del marito, poi insistette per prendere Ran da parte.
"Shin-chan, esci un momento per favore".
"Mamma, ti prego..."
"Solo un secondo, voglio scambiare due chiacchiere con Ran... Da donna a donna".
Shinichi sbuffò e uscì dalla cucina. Yukiko sorrise e si alzò in piedi.
"Non voglio farti un interrogatorio, stai tranquilla" iniziò, notando il nervosismo di Ran. "Volevo soltanto sapere... be', se siete sicuri di quello che fate. Shinichi non mi ha detto molto di ciò che è successo tra voi, però so che vi eravate lasciati... e mi chiedevo se veramente fosse andato tutto a posto, ecco".
Ran annuì, leggermente più rilassata. "Non si preoccupi per questo. Io... mi sono resa conto che amo Shinichi e non voglio più perderlo" disse, mentre le sue guance si coloravano di rosso.
"Siete molto giovani... ma so che avete una certa maturità e quindi ho fiducia in voi. Sono certa che saprete gestire la situazione. Però, devo dire la verità, considerato il tempo che ci avete messo per riuscire a dichiararvi, non pensavo che sareste giunti tanto presto a un passo del genere".
"Be'... è stata una sorpresa anche per noi. Non eravamo nemmeno tanto sicuri..."
"... Di riuscirci?" completò Yukiko sorniona.
Ran abbssò lo sguardo sulle proprie ginocchia, a disagio.
"Viene tutto molto naturale, quando si arriva al dunque" continuò la mamma di Shinichi in tono accondiscendente. "E, d'altro canto, quel letto è molto comodo, no?" aggiunse allegra.
"B-be'... sì..."
"Comunque, la predica è finita adesso. Mi raccomando, fate sempre attenzione... e siate felici".
Ran accennò un sorriso timido. "Grazie".
"E sono sicura che Shin-chan ti ha trattata con tutti i riguardi, tesoro... So che quando si tratta di te è piuttosto sensibile" concluse Yukiko, strizzando l'occhio a Ran, senza riuscire a trattenere una risatina di fronte alla sua espressione imbarazzata.
Scese il silenzio per un attimo, poi Yukiko disse: "Be', sarà meglio che vada a chiamarlo, o crederà che ti sto facendo il terzo grado... Ah, penso anche che stia arrivando tuo padre, cara, quindi preparati ad accoglierlo".
Ran annuì, rassegnata. "D'accordo".






Siamo alla fine di questa fanfiction
Ran e Shinichi si sono finalmente riuniti... in tutti i sensi :D Che bel risveglio devono aver avuto, eh? Ma la vera regina di questo capitolo è lei, la Baronessa della Notte... Da ricordare le sue frasi salienti:
"Qualcosa mi dice che stanotte hai avuto un tantino da fare" ;)
"... nel mio letto, senza niente addosso e con una faccia soddisfatta..." :D
"Non voglio diventare nonna così presto"

Se riesco, stasera posto la conclusione (non è nulla di speciale, poche righe). Intanto, spero che questo epilogo sia risultato godibile :)
 
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Neiro Sonoda
view post Posted on 12/1/2014, 21:25     +1   -1




Rettifico, non posterò la conclusione stasera.
D'altro canto, è un po' come se la fanfiction fosse finita, per cui non mi preoccupo (anche se non mi piace lasciare le cose in sospeso... Avrei preferito concludere fino in fondo, ma pazienza).
 
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view post Posted on 12/1/2014, 21:25     +1   +1   -1
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Sì Neiro anche l'epilogo è stato godibilissimo! ah che figo il mio figliozzo che gira in boxer per la villa gli nasconderei i vestiti solo per vederlo passare così per le scale
Mi ero proprio dimenticata di Goro poveretto xDD voglio vedere che bella ramanzina farà a questi due!! comunque è stato bello anche che descrivessi la scena del cambio delle lenzuola, dopo tutto sono molto premurosi :lol: e beh, io sono una figgggga e questo non si discute, perciò non ho molto da dire a mio riguardo, a parte che spicca ovviamente la comprensività di una mamma ma anche di una donna matura che sa quello che fa
 
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Neiro Sonoda
view post Posted on 12/1/2014, 21:32     +1   -1




CITAZIONE (Yukiko Fujimine @ 12/1/2014, 21:25) 
Sì Neiro anche l'epilogo è stato godibilissimo! ah che figo il mio figliozzo che gira in boxer per la villa gli nasconderei i vestiti solo per vederlo passare così per le scale

Ah ah... Pure io lo voglio vedere in boxer

CITAZIONE (Yukiko Fujimine @ 12/1/2014, 21:25) 
beh, io sono una figgggga e questo non si discute, perciò non ho molto da dire a mio riguardo, a parte che spicca ovviamente la comprensività di una mamma ma anche di una donna matura che sa quello che fa

Una mamma così è rara, comunque :D
A proposito, Yuki... so che il Fan Club creato da me non t'interessava, ma se ci butti un'occhiata stasera credo che troverai post di tuo gradimento ;)

Grazie per il commento, come al solito sei puntualissima... Ci si "rivede" per la conclusione :)

P.S. Da dove viene quella frase sui detective che hai in firma?
 
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view post Posted on 13/1/2014, 18:15     +1   -1
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Hot Baroness

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