Ciao a tutti lettori, sono molto felice di vedere che le persone che leggono questa fic aumentano di giorno in giorno, quindi vi voglio ringraziare tutti voi che mi dedicate il vostro tempo, in particolare appella-chan e Ally02 .
ora vi lascio al capitolo, spero vi piaccia.
Capitolo 4: il piano
Io e il moro ci eravamo incamminati verso... in realtà non avevamo una meta precisa ero troppo concentrata a pensare alla mia sorellona, chissà cosa le aveva fatto. Cominciai a pensare alle cose più atroci possibili e vari dubbi mi cominciarono a venire in mente, se non fossi arrivata in tempo? E se ce la facessi a trovarla come la porterei fuori da lì? E cosa ci avrebbero fatto quelli della marina e i pirati nei dintorni? Ma soprattutto come potevo fidarmi di quel tizio che neanche conosco?! Ad interrompere i miei pensieri fu proprio la voce del ragazzo
-senti, hai per caso un piano?- ora che ci penso non ho la più pallida idea di cosa fare
-ehm... sinceramente non è che ho proprio un idea molto precisa di come fare- dissi un po' titubante
-perfetto siamo messi bene- disse ridendo
-senti tu! Non provare a prendermi in giro, e poi scommetto che neanche tu hai un piano, giusto?- quello stupido come si permette di prendersi gioco di me
-certo che ho un piano- rispose tranquillo, io lo guardai speranzosa -entriamo, prendiamo tua sorella, usciamo e poi andiamo a mangiare che ho un po' di fame- disse convinto. Tra tutti quelli che potevano offrirsi in mio aiuto dovevo trovare proprio questo idiota patentato?!
-ma allora sei proprio IDIOTA!- gli urlai puntando le mani sui fianchi
-io non sono idiota semplicemente non mi complico la vita con stupidi piani che poi tanto vanno in fumo! Almeno io ci ho provato, mentre tu stai qui ad insultarmi- si era leggermente irritato anche lui.
-facciamo una cosa io penso al piano mentre tu... sai fare qualcosa?- gli dissi guardandolo in modo beffardo
-ovvio, io sono forte e quindi potrò difendere te e tua sorella-
-be lo spero, almeno mi potrai essere utile... mi puoi dire come ti chiami?- adesso che ci penso io non conosco nemmeno il suo nome
-mi chiamo Ace e tu?- rimasi scioccata a quella risposta
-A-Ace, il pirata?- chiesi anche se conoscevo già la risposta
-no guarda il salumiere, ovvio che sono “il pirata” ma che domande sono?-
-non prendermi in giro brutto mal educato che non sei altro! Comunque penso sia meglio che ora io me ne vada, è stato bello conoscerti ma ciao- non volevo passare un secondo di più con lui e poi se Summer avesse scoperto che mi sono messa a parlare con un pirata si arrabbierebbe un sacco e non me lo perdonerebbe mai, cominciai ad allontanarmi
-ma aspetta, non devi aver paura di me! Non sono cattivo!- mi stava seguendo quindi accelerai il passo ma lui non voleva lasciarmi stare quindi cominciai a correre ma andai a sbattere contro a qualcosa, più precisamente qualcuno
-chi ha osato venirmi addosso?!- urlò l' uomo. La mia solita fortuna, mentre scappavo da un pirata vado addosso a un nobile mondiale. Rimasi impietrita, non sapevo cosa fare. Aveva cominciato a guardarmi, se non studiarmi. Dopo qualche secondo parlò
-ma guarda guarda che bella ragazza, prendetela, voglio che diventi mia moglie- avevo gli occhi spalancati e la bocca mi stava tremando leggermente, se non trovavo una soluzione al più presto sarei finita male, in quel momento sentii una mano calda che mi prese con forza per il polso sollevandomi da terra
-eccoti stupida troietta, credevi veramente di poter fuggire così facilmente!?- qualcuno mi stava urlando contro. Che casino, non ci capisco più niente, mi girai verso colui che mi teneva
-Ace...- dissi in un sussurro
-hey tu lascia immediatamente la mia futura moglie se non vuoi essere ucciso- Ace fece un piccolo inchino verso il nobile mondiale sempre tenendomi forte, così tanto che mi faceva quasi male
-mi perdoni signore, ma lei è uno dei miei articoli migliori per l' asta di oggi ed essendo stata già schedata non posso donargliela-
-non me ne frega niente dell' asta! Io la voglio adesso!-
-forse ci siamo fraintesi, io intendevo dire che non posso dargliela adesso, ma posso fare in modo che la ottenga oggi pomeriggio senza problemi- disse con un sorrisetto
-hum... voglio fidarmi, ti conviene che sia vero se non vuoi fare una brutta fine, a tra poco- detto questo il nobile riprese la sua strada mentre noi rimanemmo lì fermi. Io ero sconvolta non capivo il perché del gesto di Ace in fondo io stavo fuggendo da lui
-scusami...- mi disse lasciandomi il polso, io lo guardai con aria perplessa
-perché ti scusi, mi hai appena salvata-
-forse ho stretto troppo la presa non vorrei averti fatto male, e poi per come ti ho chiamata, perché io non penso che tu lo sia ma dovevo essere piuttosto realistico capisci?- pensai un attimo a quello che aveva detto e sorrisi
-certo che capisco, devo confessarti che per un attimo ho temuto che mi volessi vendere sul serio, ma non osare mai più chiamarmi così se non vuoi fare una brutta fine- dissi sollevando il pugno e con l' espressione seria
-che paura, mi tremano le gambe... AHIA! Perché mi hai tirato un pugno?- disse piagnucolando
-perché non mi piace essere presa in giro!-dissi mettendo il muso. Feci una piccola pausa per poi ricominciare a parlare- mi è venuto un piano, però dobbiamo andare a casa mia per poterlo preparare, posso fidarmi di te?- devo ammettere che l' ultima cosa che avrei mai voluto è collaborare con un pirata ma non posso fare nient altro.
-smettila con sta storia, ti ho già detto che non sono cattivo e poi dimmi il piano-
disse offeso, trattenni una risata, anche se fisicamente è praticamente un uomo, ha proprio l' espressione da bambino.
Ci incamminammo verso casa mia
-ho pensato che tu potresti portarmi all' asta come articolo in vendita e io da dentro potrei salvare Summer, ti piace come piano?- non ero molto convinta ma non riuscivo a trovare altri metodi
-devo ammettere che non è male come idea, ma c' è qualcosa che non mi convince... - era diventato pensieroso. In quel momento arrivammo a casa mia
-eccoci!- dissi correndo verso la porta e aprendola -prego, lo so che non è una reggia, ma è sempre una casa- lui entrò guardandosi attorno
-io penso che sia molto carina- mi sorrise dolcemente facendomi arrossire leggermente
-tu siediti pure in cucina mentre io vado a prepararmi- detto questo corsi in camera.
Dopo una decina di minuti uscii
-allora come sto?- chiesi ad Ace. Avevo indossato un top bianco, una gonna lunga rossa e delle ballerine dello stesso colore e come tocco finale avevo una parrucca bionda liscia. Ace rimase un po' perplesso
-sei perfetta, non ti si riconosce neanche. Ma non pensi che potrebbero riconoscere me, sai sono un ricercato- subito gli porsi dei vestiti molto semplici, un completo nero e un cappello con la visiera dello stesso colore
-vai pure a cambiarti nella stanza qui accanto-
-ok ok ma mi posso fidare? Non è che dopo mi spii?- disse ridacchiando; se non fosse filato via subito dopo probabilmente si sarebbe preso un altro pugno. Mentre aspettavo feci un te e presi alcuni biscotti.
Uscì quasi subito già pronto
-non mi piacciono questi vestiti, sono troppo tristi- disse mettendo il muso
-non fare il bambino- lo guardai esasperata – ho preparato del tè, ne vuoi un po'?- non avevo ancora finito la domanda che mi accorsi che si era già messo a mangiare.
Mi sedetti anche io, ma non sapevo che dire per rompere il ghiaccio; per fortuna ci pensò lui
-come ti ho già detto io sono Ace, ho diciotto anni e sono un pirata di Barbabianca- disse orgoglioso porgendomi la mano
-io mi chiamo Eirlys, ho sedici anni- dissi stringendogli la mano. Dopo aver lasciato la presa gli chiesi
-senti... perché stai facendo tutto questo per me? Non aspettarti una qualche ricompensa, ne in denaro, ne altro- dissi imbarazzata. Lui si mise a ridere
-tranquilla, non lo faccio per avere una ricompensa... il fatto è che anche io ho un fratello e gli voglio molto bene, non permetterei mai a nessuno di fargli del male anche a costo della vita- rispose serio, poi tornando a sorridere disse – e poi tu gli somigli un po' e quindi, anche se spero per te di no, mi sembri una tipa che si caccia sempre nei guai- stavo per ribattere ma effettivamente aveva ragione.
-forse ora è meglio andare- dissi agitandomi
-ok, ma stai tranquilla, ci sono io a proteggerti- disse sorridendo.
Ci incamminammo verso l' asta che era abbastanza vicina a casa mia.
Quando ci trovammo davanti all' edificio Ace mi prese per un braccio e mi portò sul retro dove venivano consegnati gli “articoli”, ci trovammo davanti ad un uomo strano: aveva i capelli lunghi e grigi e un cappello giallo e rosso infine portava anche degli occhiali rosa a forma di stelle, egli si avvicinò a noi
-buongiorno mio caro signore, che cosa mi ha portato di bello oggi?-
-questa ragazza, vorrei farci un bel gruzzolo- disse trascinandomi verso il tizio
-sa fare qualcosa in particolare?- disse lui con un espressione poco raccomandabile
-certamente, posso confermare io le sue doti- disse con un sorriso malizioso, io arrossii; per fortuna sono legata se no lo avrei già ammazzato di botte
-penso che ci potrai guadagnare un po', è molto bella. Uomini preparatela- mentre mi portavano via vidi l' uomo che aveva rapito mia sorella, questo voleva dire che sono nel posto giusto.
Angolo dell' autrice
Finalmente i nostri due protagonisti cominciano a conoscersi, anche se in una situazione un po' particolare. Chissà come mai Eirlys non voleva collaborare con un pirata? be io lo so mentre voi lo scoprirete presto (forse ). Ciao, al prossimo capitolo.