| La risposta secca dello Hyuga, lasciò di stucco la quattordicenne che lo guardò interrogativa. Tutto quell'astio da cosa era nato? Ancora non riusciva bene a spiegarselo. Eppure quel viso così familiare, le faceva tornare alla mente Konoha e tanto verde. Ma tutto il villaggio era circondato dalla natura come poteva fare affidamento solo su quei ricordi? Chiunque fosse stato, adesso non sembrava avere buone intenzioni. In fin dei conti a quel raduno si era riunito buona parte del mondo ninja, ognuno con le proprie idee, ambizioni e magari sfruttando quell'evento a proprio favore. Chiaki non aveva la minima idea del perché quel colosso ci fosse finito ma una pessima sensazione, le risalì la schiena non appena lo vide avvicinarsi. Il suo sguardo era freddo, come gran parte di quelli del suo stesso clan e il modo in cui la guardava non le piacque affatto. Fece per alzarsi, improvvisamente aveva una voglia matta d'andarsene da li, allontanarsi il più possibile e raggiungere Fuyuki. Già si malediceva mentalmente per non averlo fatto prima ma una serie d'eventi l'avevano voluta partecipe di quel teatrino e adesso l'epilogo era vicino. Chiuse le palpebre terrorizzata al solo pensiero di ciò che stava per accaderle. Delle mani grande e forti, l'afferrarono e improvvisamente non sentì più il suolo sotto di lei. La stretta era ferrea ma allo stesso tempo non le faceva male. Il cuore le batteva talmente forte per l'agitazione che sembrava volergli uscire dal petto. C'era qualcosa che non tornava in tutto ciò. Sbatté più volte le ciglia con sguardo perplesso mentre si trovava a un'altezza considerevole da terra. Rimase li ferma, immobile. I muscoli sembravano essersi ibernati per la tensione che aveva provato fino a qualche attimo prima. Pochi secondi e scoppiò il putiferio.
- Ehi! Che stai f-facendo? Lasciami! - iniziò a urlare la fanciulla, muovendosi quasi fosse un pesce, nella speranza che il suo assalitore la lasciasse.
L'aveva trattata male fino a quel momento e adesso tutta quella confidenza a cosa era dovuta? Non poteva rimanere li, doveva liberarsi. Continuò a muovere le braccia come poteva, maltrattando l'aria che le stava intorno. La voce dello shinobi però riuscì a calmarla almeno per un po'. Ecco chi era il ragazzo che aveva di fronte. Un flash, un'immagine le si proiettò immediatamente in testa. La serra, i rametti secchi d'appendere, la figura sfocata dello Hyuga e la sedia lussuosa trovata il giorno dopo. Sorrise e il suo fu un sorriso sincero che s'incrinò immediatamente non appena il giovane pronunciò quella specie di domanda retorica.
- Ecco perché avevi un volto f-familiare. Comunque non è una bella cosa da dire questa, soprattutto ad una r-ragazza - disse in tono basso la nukenin, gonfiando le guance in modo buffo.
Erano passati due anni da quell'incontro ma gli sembrava il modo più adatto per riallacciare dei rapporti? Sicuramente adesso tra le braccia aveva una ragazzina scalciante e con il broncio, che lo guardava "male". Per quanto ancora aveva intenzione di tenerla in quella posizione? I suoi occhi notarono gli sguardi delle altre persone, che meravigliati fissavano quella scena ilare. Ci volle poco più di un secondo prima che le guance della dolce Hyuga s'imporporassero e la sua estrema timidezza venisse fuori. Quella situazione li faceva apparire tutto fuorché ninja. Come se non bastasse una strana risata uscì dalle labbra del suo aguzzino, prima che la tortura più grande che potesse farle venisse attuata. Il solletico. Chi sopporta il solletico? Le lacrime che le bagnavano leggermente le ciglia, adesso scendevano sulle sue guance mentre cristalline risate riempivano quelle lande rocciose. La situazione stava diventando sempre più imbarazzante ma nonostante tutto la povera genin dalla chioma blu, non ce la faceva a smettere. Involontariamente, tra una convulsione e l'altra, un suo pugno ben serrato finì in testa al malcapitato. Riuscì a biascicare una sorta di scusa, chissà se però quella mossa avrebbe fermato il suo avversario o lo avrebbe reso più irascibile?
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