Libertà, tra oscurità e luce, Ruolata libera/combattimento per Griever_, Karen91, .Melo e '90§Requin

- Rimettiamoci in cammino, Chiaki.

La voce dell'eremita riecheggiò tra le fronde silenziose della foresta, abbracciando con il suo calore gli animali che si trovavano nei paraggi. I loro occhi vennero tutti puntati su quelle due figure che, leste, proseguivano la loro marcia. Ombre affilate che macinavano chilometri, nascoste agli occhi meno attenti, calpestando il manto erboso di quel paradiso lussureggiante senza alcuna fretta. Il sole era scomparso, celandosi dietro l'orizzonte, già da alcune ore e per i due Hyuga era ora di ripercorrere i propri passi, dopo la lunga giornata che avevano trascorso in completa solitudine, lontani dalla vita frenetica dell'eremo, all'interno del quale non era sempre facile godere di un momento di serenità. Il passo del jonin tuttavia si arrestò, non appena ebbe modo di captare qualcosa di insolito.

- Lo senti anche tu?

Era come se la follia stesse toccando le sue membra adesso vigili, pronte a reagire da un momento all'altro. Poteva saggiare l'oscurità di quel chakra, un'energia che era certo di aver già percepito prima d'allora, ma alla quale non riuscì ad accostare un volto fino a quando non ebbe sentito una voce che non avrebbe mai potuto dimenticare. Si voltò verso la fonte del suono e finalmente lo vide, avvolto nello stesso manto che anche lui indossava. K si ergeva dinanzi ai due amanti e il suo timbro lugubre riuscì a risvegliare i sensi del giovane eremita, che lo fissava con occhi traboccanti di collera. Non si sarebbe mai aspettato una sorpresa del genere; gli ultimi avvenimenti che lo avevano visto coinvolto insieme a Chiaki non gli avevano concesso di curarsi del mago, anche se lo shinobi aspettava il suo arrivo ormai da diversi mesi.

- A dire il vero sono stato bene, senza di te.. chissà, forse presto non sarà più un problema.

Lemmi affilati e taglienti come lame i suoi, che attraverso la fitta boscaglia risuonavano come una mera minaccia. A dare maggior credito alle sue parole, fu il gesto che il nukenin compì subito dopo. Tirò fuori una carta dal borsello che teneva legato in vita e senza pensarci due volte la lanciò verso K, lasciando che si conficcasse nel terreno ai suoi piedi. Non era la stessa che lui gli aveva fatto recapitare, poche settimane dopo il declino di Watashi, bensì un'altra che lui stesso aveva appositamente conservato per l'occasione. La figura del Joker nel disegno era oscurata, imbrattata di sangue ormai lercio e vecchio di mesi. Un monito che solo uno sciocco non avrebbe saputo cogliere.

- Immagino che le mie motivazioni siano chiare. La domanda è un'altra, K. Perché hai intenzione di uccidermi?

Non si scompose, il suo viso rimase la gelida statua di ghiaccio che il giocoliere aveva già avuto modo di conoscere durante le disavventure che entrambi avevano vissuto nel deserto del Paese del Vento. Armonia e Caos, due principi contrapposti, due lati della stessa medaglia che adesso, l'uno di fronte l'altro, venivano baciati dalla luce perlacea del corpo celeste che svettava su quel cielo scuro.

Incuriosita dall'arrivo del Joker, la kunoichi non tardò a esporre i suoi dubbi al suo uomo, ancora incapace di credere che quel folle si fosse finalmente presentato al suo cospetto. Cercò di mantenere la calma, mentre le sue labbra si schiudevano per rispondere al quesito di lei.

- Si chiama K.. è lui che ha portato in questo mondo le idee di Furikami.

Il chakra del mago bruciava ancora sopra la sua pelle, ma mai quanto la frustrazione e l'ira che ardevano nel suo cuore, alimentate ulteriormente dal responso di quel folle. Non sembrava intenzionato a ucciderlo, anzi. Era come un infante che non intendeva rinunciare per nessuna ragione al mondo al suo giocattolo preferito e ciò mostrava quale fosse la ragione che muoveva le sue azioni. Divertimento, niente di più. Libero da quelle catene che il mondo imponeva a tutti gli altri, ma fin troppo pericoloso per essere ignorato. Era un ordigno imprevedibile che Fuyuki avrebbe dovuto smorzare, prima che esplodesse portando con sé disperazione e caos. Ciò che più lo sconvolse fu sapere che lui fosse venuto a conoscenza della creatura che Chiaki stava cullando nel suo caldo grembo. Quella che vestì gli occhi del ventenne in un primo momento, alla vista della tempesta che urlava contro di loro, fu paura, ma non appena il byakugan venne risvegliato questa si trasformò in una collera indomabile. Allargò le braccia e non appena ebbe iniziato a ruotare, una spessa cupola di chakra avvolse entrambi gli amanti, smorzando il colpo fino a estinguerlo del tutto. Quando la barriera si fu dissolta, il jonin poté incontrare gli occhi del nemico con i suoi, traboccanti di determinazione e rabbia.

- Questa è una questione che riguarda solo noi due, K. Lascia stare lei.. altrimenti sarò io a incenerire il tuo cadavere.

Sentenziò, mentre le ceneri della carta distrutta dal giocoliere venivano trasportate via dal vento che ululava attraverso le fitte fronde. Preoccupato per le condizioni della sua amata, sperava di riuscire a contenere la follia del suo avversario, anche se in cuor suo sapeva quanto ciò rappresentasse un'impresa. Il suo era un monito chiaro, ma che nemmeno lui era certo di potere rispettare. Quel pazzo era diventato indubbiamente potente, rispetto all'ultima volta in cui l'aveva incontrato, e adesso entrambi avevano finalmente l'occasione di far scontrare i loro ideali, prima ancora delle loro tecniche. Prese un kunai dal borsello e con uno scatto rapido si portò alle spalle del nemico, lasciando esplodere il chakra del raiton e preparandosi ad affondare la lama in quel mantello portatore di sventure.

La lama tagliò crudele la carne del folle, ma ciò che Fuyuki si ritrovò tra le mani altro non era che l'ennesimo dei trucchi del mago, sfaldatosi in numerose carte da gioco che non fecero altro che lasciare il jonin con l'amaro in bocca. Quel pazzo non aveva accettato la sua richiesta di sbrigare la faccenda da solo, comprendendo che giocando anche con la bella kunoichi avrebbe potuto far salire il divertimento alle stelle, un piatto succulento che un tipo come lui non poteva lasciarsi sfuggire. Le carte fiammeggianti lo circondarono, mentre svelto K riappariva accanto a Chiaki, dietro il tronco al quale lei si era appoggiata, conscia di non poter reggere il ritmo di uno scontro così violento. Si svolse tutto in un istante e quando lui le afferrò il collo, sollevandola dal suolo e annusandole i capelli, con un'aria che non lasciava trapelare nessuna buona intenzione. Si preparò a intervenire l'ex ANBU, ma prima ancora di muovere il primo passo grazie al byakugan poté notare il chakra del nemico prendere consistenza attorno a lui, pronto a chiuderlo in una morsa dalla quale non avrebbe mai potuto divincolarsi. Non poteva lasciare la sua amata in balia di quel bastardo e nei suoi occhi ardenti si leggeva chiaramente la collera che continuava a crescere, alimentata dalle azioni spregevoli del suo avversario.

- Toglile le mani di dosso, bastardo!

Unì le mani e un'aura azzurra lo avvolse, contrastando in maniera efficace il chakra del nemico, fino a quando la sua gabbia non venne frantumata a contatto con l'energia del giovane eremita. Quest'ultimo era stato costretto a ricorrere a una delle sue tecniche più potenti e, specialmente, una delle più pericolose. Sottoporre il proprio spirito a una pressione così elevata nuoceva gravemente al suo fisico, ma non aveva avuto altra scelta. Chiaki era in pericolo, inerme tra le grinfie del giocoliere, e lui non si sarebbe mai perdonato se qualcosa fosse accaduto a lei o alla creatura che portava in grembo. Scattò rapido verso di loro e il suo fendente andò a vuoto, ma perlomeno costrinse il nemico ad allontanarsi dalla povera ragazza. Adesso che si trovava al suo fianco, il ventenne poté sentirla borbottare parole senza senso, in maniera piuttosto preoccupante. Azzerò le distanze tra loro, poggiandole le mani sulle spalle e scuotendola, come per destarla da un incubo, ma qualcosa di inaspettato lo colpì. Uno schiaffo in pieno viso lo svegliò come una doccia fredda, facendo nascere in lui sospetti che divennero concreti non appena il suo byakugan ebbe messo a fuoco il chakra di lei, disturbato dal genjutsu del folle.

Senza perdere tempo, concentrò il proprio chakra, esattamente come aveva fatto in precedenza, e non appena ebbe poggiato la mano sulla fronte della bella fanciulla, questa fu libera dall'illusione. Era palesemente sconvolta e ciò trapelava in maniera palese dalle sue movenze impacciate, frutto della tecnica che le era stata rivolta contro. La guardò con sguardo deciso e sicuro, come per trasmetterle la forza e la determinazione necessarie per affrontare quel pazzo.

- Tieni alta la guardia, Chiaki.. quel folle ha già dato fin troppo fastidio.

Parole taglienti le sue, anche più della lama bramosa di sangue, pronunciate mentre i suoi occhi, una volta che lui si fu voltato, tornavano a incontrare le iridi del Joker. Non lo avrebbe perdonato per ciò che stava facendo alla sua amata e per la sua ostinazione nel cercare di farle nel male, nonostante fosse del tutto estranea a quei pericolosi giochi di inganni e morte. Si morse il pollice e, dopo aver composto diversi seal con le mani, il sangue venne tracciato sulla fredda superficie della sua katana. Poi una nube di fumo lo avvolse, prima che la stessa venisse spazzata via da una tremenda onda d'urto che avrebbe divorato tutto ciò che avrebbe ostacolato il suo cammino. Una donnola alta più di tre metri adesso si trovava accanto al jonin, furiosa, brandendo con una facilità disarmante la sua mannaia dispensatrice di terrore e morte.

Sotto quel cielo terso, impregnato di oscurità e caos, un enorme polverone si alzò a contatto con la barriera di chakra innalzata dal misterioso potere del Joker. Tutto il resto, intorno a lui, adesso non era altro che un cumulo di macerie, un ricordo della foresta lussureggiante che aveva ospitato il loro scontro. La lama di Fukuizuna era temuta da molti, eppure lui era riuscito a uscire del tutto indenne da una simile offensiva. Era diventato decisamente potente - ormai Fuyuki non aveva più dubbi a tal riguardo - e a quel punto l'eremita era consapevole che, senza ricorrere alle sue carte migliori, non avrebbe mai potuto sconfiggere il nemico che gli svettava davanti, mostrandosi in tutta la sua crudeltà. Eppure un quesito si levò in aria, una domanda alla quale il ragazzo avrebbe potuto dare immediatamente una risposta, se solo il suo avversario non avesse deciso di scatenare su di loro tutta la forza distruttiva dell'Ishin, una miscela di terrore e panico che si concretizzò dinanzi agli occhi stupidi dei presenti.

Fu un istante e il colpo del mago si preparò a divorare quel poco che della foresta era rimasto, compresi i suoi tre avversari. Colto completamente alla sprovvista da un attacco così istantaneo, il ventenne riuscì - e non con poche difficoltà - a creare una copertura di chakra attorno al proprio corpo, evitando il peggio. Quando però la cupola si fu diradata, i suoi occhi si spalancarono per lo stupore. Chiaki e Fukuizuna si trovavano alle sue spalle, entrambe provate in seguito a un colpo di simile portata. Rapido il jonin si precipitò sulla sua amata, chinandosi accanto a lei per accertarsi della gravità delle sue condizioni.

- Chiaki.. tutto bene?

Attese con impazienza una risposta da parte della kunoichi, che giunse per fortuna in tempo, dissipando nel suo animo i timori più gravosi. Tuttavia, anche se era ancora viva, rimanere in quel luogo, al cospetto del Joker, rappresentava un pericolo enorme, per lei e specialmente per il bambino che portava in grembo. Digrignò i denti, mentre la donnola si rimetteva in piedi, maestosa nella sua grandezza e nel coraggio che stava dimostrando di avere. Si mise in spalla l'imponente dai-katana, con una smorfia preoccupata dipinta sul muso.

Fukuizuna - Andiamo Fuyuki, se proviamo a colpirlo insieme forse riusciremo a sconfiggerlo.

Il ventenne ascoltò le parole del mustelide con il cuore ardente d'ira, ansioso al tempo stesso per i rischi che la sua amata stava correndo per rimanere al suo fianco. Le accarezzò alcune ciocche dei capelli, cercando di rassicurarla con uno sguardo traboccante di determinazione. Nei suoi occhi si leggeva chiaramente quali fossero le sue intenzioni: l'avrebbe protetta da quel folle e, alla prima occasione utile, non avrebbe esitato a toglierlo di mezzo. Si rimise in piedi a sua volta dopo qualche secondo, sorpassando la donnola fino a darle le spalle.

- No. Mi dispiace, Fukuizuna.. ma a questo punto voglio farlo da solo.

Parole dure che, esattamente come il giovane aveva previsto, scatenarono una repentina reazione della creatura. Questa tuttavia scomparve in una coltre di fumo prima ancora di poter esternare il suo disappunto, rilasciata dal suo stesso evocatore. Non avrebbe coinvolto nessuno in quella sfida di idee che ormai riguardava soltanto lui e K, una lotta alla quale intendeva porre fine immediatamente, per arginare una volta per tutte la minaccia di quel folle che per l'ennesima volta aveva messo a repentaglio l'incolumità della sua Chiaki.

- Non è qualcosa che puoi comprendere, K. Lo spirito del sacrificio.. sulle mie spalle pesa la responsabilità delle vite di tutti i miei fratelli. E io sono pronto a morire per ognuno di loro.

Digrignò i denti e poi sguainò Namida, lasciando che i riflessi cremisi della lama scura come la notte brillassero sotto la pallida luce della luna che, irraggiungibile, osservava la lotta tra quei due poli contrapposti, ordine e caos, amore e follia, luce e oscurità. La katana venne puntata poi in direzione del giocoliere, mentre gli occhi ardenti di collera del ventenne lasciavano trapelare in maniera palese quali fossero le sue intenzioni. Quella che stringeva tra le mani non era solo un'arma, ma un simbolo che indicava il suo nindo: combattere fino alla morte per le persone che amava. Un'aura di chakra azzurrino avvolse la lama, allungandola di diversi centimetri e ribollendo quasi come la rabbia che muoveva le azioni dello Hyuga. Poi la sentenza venne pronunciata.. ma a quel punto l'Hansha aveva già mostrato l'inganno e il jonin, scomparso agli occhi del mago, riapparve alle sue spalle come se si fosse teletrasportato, pronto a tagliare con la sua lama la follia che lui continuava a ostentare.

- Ma finché avrò fiato in corpo, farò di tutto per spazzare via te e la follia che minaccia coloro che devo proteggere!

La freccia incoccata da Chiaki si conficcò su un albero alle loro spalle, mentre rapida la lama scura come quella notte buia calava impietosa sul folle. Un monito chiaro e impossibile da fraintendere, una sentenza di morte che finalmente era pronta per diventare concreta. Un fendente lesto e preciso bastò per spazzare via il nemico, tranciando senza alcuna pietà il suo spirito e privandolo così di ogni alito di energia. La vittoria dello Hyuga era ormai certa e il destino del suo sfidante era scritto proprio nella lama che stringeva tra le mani, con così tanta forza e rabbia da rischiare di ferire la sua pelle candida. Eppure, malgrado le sue condizioni fossero pietose, K aveva ancora il coraggio di fiatare e sputare minacce su minacce, alimentando la collera già ardente che infervorava l'animo del suo eterno rivale. Era ormai palese quale fosse il punto debole del ventenne e il mago adesso ne era perfettamente consapevole; sapeva che, distruggendo la kunoichi, avrebbe fatto lo stesso con il suo uomo e con la creatura frutto del loro amore. Le intenzioni di quel pazzo erano chiare, ma mai quanto quelle del suo avversario, che si avventò su di lui con una ferocia degna di un leone, colpendolo con un pugno in pieno viso e scaraventandolo con una violenza inaudita contro ciò che della foresta era rimasto.

- Taci, bastardo!

Non gli diede nemmeno il tempo di rimettersi in piedi, scattando in sua direzione e afferrandolo per il collo dopo averlo raggiunto. Incrociò i suoi occhi con i propri, carboni ardenti che lasciavano trapelare quanto fosse stufo dei giochi perversi del suo compagno d'organizzazione, che con la sua ultima dichiarazione aveva praticamente firmato la propria condanna a morte. L'ex ANBU non poteva permettere che quel folle continuasse a vivere, non dopo i lemmi pesanti che lui aveva pronunciato; era disposto a proteggere Chiaki e il bambino anche a costo della propria vita e per far ciò era necessario debellare ogni traccia di quel chakra maledetto, del Joker, colui che aveva osato entrare nella loro vita e che adesso avrebbe pagato il prezzo più salato per un simile scempio. La presa del giovane si fece più forte e per la prima volta, dopo l'incontro con Sanzu, quest'ultimo sentì un brivido di male attraversagli la schiena. Provare il desiderio di uccidere, di fare a brandelli le carni di quel pazzo, un impulso che non riusciva a reprimere e che non gli apparteneva. Lo aveva spinto verso l'orlo del precipizio, esasperandolo a tal punto da far uscire allo scoperto il male che si celava dietro un animo così solare e protettivo.

- No, K. Tutto questo finirà adesso, per mano di questa lama.. non ti permetterò di fare del male a coloro che amo e la punizione che meriti per quello che hai fatto è la morte. E farò in modo che il tuo cadavere venga divorato dalle bestie più immonde, così che di te non rimanga nemmeno il ricordo.

E infine la lama brillò sotto la luce perlacea della luna, muovendosi rapida, pronta a strappare via la vita da quel corpo che presto non sarebbe stato altro che un freddo involucro privo d'anima.

SPOILER (clicca per visualizzare)

Lo scontro è terminato, andate in pace. Guadagno 2540 exp (1954+30%) per averti sconfitto, tu invece 1/3 di 1954 e l'exp per aver sconfitto Fukuizuna. Suca compà